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Long Covid in bambini e adolescenti, sintomi variabili secondo l’età

ROMA (ITALPRESS) – Gli scienziati che studiano il COVID nei giovani hanno trovato modelli simili ma distinguibili tra bambini in età scolare (età 6-11 anni) e adolescenti (età 12-17 anni) e hanno identificato i loro sintomi più comuni. Lo studio, sostenuto dal National Institutes of Health (NIH) e pubblicato su JAMA , deriva da una ricerca condotta attraverso l’iniziativa Researching COVID to Enhance Recovery (RECOVER).
E’ stato riscontrato che bambini e adolescenti manifestano sintomi prolungati dopo l’infezione da SARS-CoV-2 in quasi tutti gli organi e sistemi.
“La maggior parte delle ricerche che caratterizzano i sintomi lunghi del COVID si concentra sugli adulti, il che può portare alla percezione errata che il COVID lungo nei bambini sia raro o che i loro sintomi siano come quelli degli adulti”, ha affermato David Goff, direttore per la Divisione di scienze cardiovascolari presso il National Heart, Lung, and Blood Institute del NIH. “Poichè i sintomi possono variare da bambino a bambino o presentarsi in modelli diversi, senza una corretta caratterizzazione dei sintomi nell’arco della vita, è difficile sapere come ottimizzare l’assistenza per i bambini e gli adolescenti colpiti”.
Lo studio ha riguardato 3.860 bambini e adolescenti con una storia di infezione da SARS-CoV-2 in più di 60 siti negli Stati Uniti tra marzo 2022 e dicembre 2023. E’ stato incluso anche un gruppo di confronto di 1.516 bambini e adolescenti senza una storia di infezione da SARS-CoV-2 per stabilire se i sintomi prolungati di coloro che avevano contratto il COVID-19 fossero correlati al SARS-CoV-2 stesso o più ampiamente correlati agli effetti della pandemia.
I ricercatori hanno identificato 18 sintomi prolungati che erano più comuni nei bambini in età scolare, tra cui mal di testa (57%), seguito da problemi di memoria o concentrazione (44%), difficoltà a dormire (44%) e mal di stomaco (43%). Altri sintomi comuni nei bambini in età scolare non inclusi nell’indice di ricerca includevano dolori al corpo, ai muscoli e alle articolazioni; stanchezza/sonnolenza diurna o scarsa energia; e sentirsi ansiosi.
Negli adolescenti, 17 sintomi erano più comuni, tra cui stanchezza/sonnolenza diurna o bassa energia (80%); dolori al corpo, ai muscoli o alle articolazioni (60%); mal di testa (55%); e problemi di memoria o concentrazione (47%). Sentirsi ansiosi e avere difficoltà a dormire erano altri sintomi comunemente segnalati che non erano inclusi nell’indice di ricerca.
Quattordici sintomi si sovrapponevano tra i gruppi di età. Confrontando le ricerche precedenti sul long COVID negli adulti, il nuovo studio ha scoperto che adulti e adolescenti avevano una maggiore sovrapposizione nei sintomi, come la perdita o il cambiamento dell’olfatto o del gusto.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Migrante partorisce sul barcone, soccorsa insieme alla bimba a Lampedusa

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) (ITALPRESS) – Ha partorito sul barcone e dopo essere stata soccorsa dalla Guardia di Finanza, è stata trasportata al Poliambulatorio dell’Asp di Contrada Grecale a Lampedusa. Mamma e figlia sono state assistite dagli operatori del Dipartimento salute della famiglia dell’Azienda sanitaria di Palermo che ha attivo sull’isola un presidio permanente in funzione H24. Il ginecologo, Mauro Minasola, e l’ostetrico, Giuseppe Tomaselli, hanno prestato tutte le cure del caso alla giovane donna (alla sua seconda gravidanza) mentre il pediatra, Teodoro Guzzetta, ha visitato la bambina che pesa poco meno di 3 chili. “Mamma e figlia stanno bene” hanno assicurato gli operatori del Poliambulatorio che hanno, poi, organizzato con il servizio 118 il trasferimento in elisoccorso per il normale decorso post partum in una struttura ospedaliera. Lo scorso anno nella sala chirurgica del Poliambulatorio di Lampedusa, attrezzata dall’Asp di Palermo con kit sterili per eventuale parto precipitoso e non trasferibile, avevano partorito 3 donne appena sbarcate sull’isola.

– Foto ufficio stampa Asp Palermo –

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Rimozione dei fibromi uterini senza bisturi nell’ospedale di Lentini

SIRACUSA (ITALPRESS) – In Sicilia, nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Lentini (Sr), diretto da Francesco Cannone, nella rimozione dei fibromi uterini si interviene senza bisturi con l’ablazione ipertermica mediante la tecnica di radiofrequenza. Lo rende noto l’Asp di Siracusa, sottolineando in una nota che si tratta di un nuovissimo trattamento mininvasivo eco guidato senza dolore che non lascia cicatrici. Dopo qualche ora dall’intervento le pazienti vengono dimesse in assenza di alcuna sintomatologia.
“Pochi centri in Italia sono specializzati in questa tecnica – spiega il direttore del reparto Francesco Cannone – ed in Sicilia il reparto di Ginecologia dell’ospedale di Lentini nel mese di giugno è stato il primo ad eseguire questa metodica mininvasiva, che permette di non lasciare alcuna cicatrice nell’utero, prevenendo i rischi collegati ad approcci chirurgici più invasivi. Fino ad oggi la terapia per curare i fibromi uterini sintomatici è stata essenzialmente chirurgica con l’asportazione del fibroma o, nei casi più gravi, dell’utero – prosegue Cannone -. La radiofrequenza rappresenta un nuovissimo approccio che permette un trattamento conservativo e personalizzato, soprattutto nelle donne in età fertile. L’equipe da me diretta si è specializzata in questa tecnica chirurgica mininvasiva che consente di arrivare direttamente al fibroma attraverso un ago-elettrodo inserito per via trans-vaginale eco guidata, senza causare dolore o lasciare cicatrici. La coagulazione del fibroma determina una significativa riduzione e scomparsa dei sintomi riducendo il volume della lesione sia direttamente che attraverso la chiusura dei vasi sanguigni che lo nutrono. Il trattamento viene eseguito in sedazione profonda e in regime di ‘day surgery’. La degenza breve insieme all’assenza di cicatrici ed alle ridotte complicanze della metodica – conclude Cannone – si traduce in un rapidissimo ritorno alla vita di tutti i giorni con una convalescenza estremamente breve”.
– foto ufficio stampa Asp Siracusa, al centro il direttore del reparto Francesco Cannone e la sua equipe –
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A Portopalo di Capo Passero nel siracusano attivata postazione del 118

SIRACUSA (ITALPRESS) – “Attivata a Portopalo di Capo Passero per il periodo estivo e fino al 31 ottobre 2023 una postazione del 118. Un’attività che fa fronte per il maggiore flusso turistico nel territorio”.
Lo afferma il presidente della Seus, Riccardo Castro, dichiara: “Come da decreto dell’Assessorato regionale della Salute, in particolare del Dipartimento per la Pianificazione strategica guidato dal dirigente generale Salvatore Iacolino.
Per questa attivazione si utilizzerà l’ambulanza delle postazioni di Buccheri e Buscemi”.
Con una rimodulazione su base settimanale, l’assessorato ha disposto la dislocazione temporanea alternata settimanalmente a Portopalo delle autoambulanze di Buccheri e Buscemi dove la copertura continuerà ad essere garantita con la postazione che, di volta in volta, resta allocata nella sede originaria e, ove necessario, anche dalle ambulanze delle postazione ioni allocate nei comuni limitrofi.
Presenti nell’occasione il vicesindaco Corrado Lentinello, il presidente della Seus 118 Riccardo Castro, li direttore dell’area operativa regionale Nico Le Mura, l’RSPP della Seus Tonino Sciotto e gli autisti soccorritori della postazione. E’ un atto di sensibilità dell’assessorato che va incontro alle necessità del territorio in una stagione come questa dove è maggiore il flusso turistico nel territorio.
“E’ un atto di sensibilità dell’assessorato che va incontro alle necessità del territorio in una stagione come questa dove è maggiore il flusso turistico nel territorio”, afferma il dirigente generale dell’Assessorato regionale alla Salute, Salvatore Iacolino.

– Foto: ufficio stampa Seus –

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Oltre mille partecipanti alla Longevity Run in Abruzzo

ROMA (ITALPRESS) – Si rinnova il successo per la tappa di Ovindoli della Longevity Run Summer Edition 2024 che nel week end del 17 e 18 agosto si è svolta nella località turistica abruzzese. Nelle due giornate, presso il Villaggio della prevenzione allestito nel centro di Ovindoli, sono stati oltre 1000 i partecipanti che hanno usufruito delle prestazioni sanitarie offerte gratuitamente dai medici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, coordinati dal professor Francesco Landi, ordinario di Medicina interna all’Università Cattolica e direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento Ortopediche e Reumatologiche del Policlinico Gemelli. I check up hanno riguardato la misurazione della pressione arteriosa, la rilevazione della glicemia e del colesterolo, il calcolo dell’indice di massa corporea, e la valutazione antropometrica e in generale dei corretti stili di vita.
Alla tappa di Ovindoli ha preso parte anche il primo cittadino, il sindaco Angelo Ciminelli che ha fortemente voluto la presenza nella cittadina di questo evento nazionale di sensibilizzazione per uno stile di vita sano e attivo promosso dal Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Questa quarta tappa della Longevity Run 2024 ha visto la massiccia partecipazione non solo degli abitanti dell’altopiano delle Rocche e dell’Aquila ma anche dei tanti turisti romani presenti.
Tra questi, madrina dell’evento di Ovindoli, Benedetta Rinaldi, giornalista e conduttrice televisiva del programma di medicina Elisir in onda su Rai Tre.
Clou della manifestazione è stata la corsa non competitiva di 8 km che si è disputata domenica 18 agosto. La corsa è stata l’occasione per ricordare Stefano Faccia, giovane maestro di sci aquilano, scomparso prematuramente poco più di due anni fa per un raro tumore polmonare.
“Sono particolarmente soddisfatto per l’ottima riuscita di questo doppio appuntamento che ha coinvolto tante persone e tante famiglie presenti a Ovindoli molto attente ai temi dell’educazione ai corretti stili di vita e anche al rispetto dell’ambiente. Strettamente collegati tra di loro, sport, prevenzione e tutela della natura hanno caratterizzato anche questa tappa abruzzese della manifestazione – afferma il professor Landi -. La Longevity Run è un progetto nato nel 2018 a Roma per celebrare la centralità dello sport come elemento indispensabile per restare in buona salute e come forma di prevenzione per una longevità attiva. La natura gioca un ruolo fondamentale nello sport. Praticare attività fisica all’aperto e nel verde migliora infatti il benessere di corpo, mente e spirito”.
“Prendersi cura della propria salute – prosegue Landi – è importante a ogni età e permette di ottenere notevoli risultati in termini di salute e autonomia come abbiano dimostrato in questi anni anche con il progetto di ricerca europeo Sprinnt da noi coordinato”.
La longevità non è un dono di natura ma si conquista passo dopo passo, proprio come si conquista il traguardo alla fine di una corsa. Per questo motivo i medici del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e i ricercatori dell’Università Cattolica hanno realizzato il progetto “Longevity Run” per sensibilizzare i cittadini ad assumere stili di vita salutari e incoraggiare la prevenzione. Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso un’attività di screening mirata alla valutazione dei principali fattori di rischio modificabili.
Nel Villaggio della prevenzione infatti, per ciascun partecipante alla Longevity Run, gli specialisti del Gemelli, valutano gratuitamente i principali fattori di rischio cardiovascolari quali il fumo, l’attività fisica, le abitudini alimentari, e vengono eseguite valutazioni dirette come la misurazione di peso e altezza con il calcolo dell’indice di massa corporea, la misurazione della pressione arteriosa, della glicemia e del colesterolo.
Dopo Ovindoli le prossime tappe della Longevity Run Summer Edition saranno il 15 settembre a San Gabriele di Piozzano (PC) e il 4 e 5 ottobre settembre a Sant’Antioco in Sardegna.

– Foto: Ufficio stampa Policlinico Agostino Gemelli –

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Stop servizio elisoccorso Messina e Caltanissetta, Volo “Inaccettabile”

PALERMO (ITALPRESS) – Dopo l’interruzione del servizio di elisoccorso nelle centrali operative del 118 di Messina e Caltanissetta da parte della società responsabile, la Regione Siciliana ha chiesto all’azienda l’immediato ripristino del servizio. Con una nota inviata dal dirigente del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, l’assessorato della Salute ha chiesto alla società Avincis Aviation Italia spa “l’integrale ripristino delle condizioni di efficienza operativa” sulle centrali del 118 rimaste scoperte.
In seguito alla richiesta, la società ha riattivato l’elisoccorso sulla centrale di Messina ma non ancora su quella di Caltanissetta.
«La Regione Siciliana – dichiara l’assessore Giovanna Volo – non può accettare che un servizio così importante per la salute dei cittadini possa essere interrotto unilateralmente e senza alcun preavviso in pieno agosto con una semplice quanto improbabile comunicazione, ancor più in questo periodo quando il servizio sanitario regionale è strenuamente impegnato sul territorio per la presenza di un significativo flusso turistico. Faremo di tutto, d’intesa con il presidente Schifani che sta monitorando l’intera vicenda, perchè il diritto all’assistenza sanitaria venga rispettato e garantito esercitando le azioni consentite dall’ordinamento”.
Nella nota del dipartimento per la Pianificazione strategica, viene sottolineato come l’assenza simultanea di due elicotteri possa causare un “gravissimo deficit di assistenza, con inevitabili ripercussioni sulla popolazione assistita”.
“Interrompere le attività del servizio di elisoccorso in due centrali operative – spiega il dirigente generale Iacolino – significa lasciare scoperto 1/3 del servizio sul territorio regionale. Questo è inaccettabile e in caso di un mancato ripristino integrale dell’operatività, segnaleremo i fatti all’autorità giudiziaria, ferme restando le evidenti e gravi responsabilità per il disservizio per le quali ci riserviamo le conseguenti iniziative a tutela della comunità siciliana”.
– foto ufficio stampa Assessorato Salute Regione Siciliana-
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Vaiolo scimmie, ministero Salute “Rafforzata la rete di sorveglianza”

ROMA (ITALPRESS) – “La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poichè non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”. E’ quanto dichiara Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, in merito al cosiddetto vaiolo delle scimmie.
“Il ministero della Salute – aggiunge – ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale”. Inoltre “la scorta nazionale di vaccini – precisa – al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera. Inoltre è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, dell’Interno e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”, conclude Campitiello.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Vaiolo delle scimmie, Oms dichiara emergenza sanitaria internazionale

ROMA (ITALPRESS) – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il virus Mpox (vaiolo delle scimmie) emergenza sanitaria internazionale. La decisione è stata presa dal Comitato di emergenza dell’Oms, come ha annunciato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.
L’Oms, ha spiegato Ghebreyesus, ha predisposto un piano di intervento regionale per il quale sono stati stanziati 15 milioni di dollari.
I casi di vaiolo si sono diffusi in molti paesi africani, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo e nei vicini Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. Quest’anno sono già stati segnalati oltre 14.000 casi, con 524 decessi.

– Foto IPA Agency –

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