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Covid, 107.122 nuovi casi e 105 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 107.122 i nuovi positivi in Italia, su un totale di 408.096 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino emesso dal Ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus. Il tasso di positività è del 26,2%. I morti sono 105, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a quota 169.601. I ricoverati negli ospedali italiani per Covid sono 10.115 (+289), dei quali 391 in terapia intensiva (+53).
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In Sicilia diminuiscono i ricoveri e le cure fuori regione

PALERMO (ITALPRESS) – E’ diminuito in modo consistente il numero dei siciliani che, negli ultimi due anni, si è rivolto a strutture sanitarie fuori regione per ricevere prestazioni di ogni livello. Lo rivela l’Analisi della mobilità passiva ospedaliera 2021, realizzata da Kpmg e presentata a Palermo dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Presente anche il direttore del dipartimento della Pianificazione strategica dell’assessorato, Mario La Rocca.
Lo studio, mettendo a confronto principalmente l’ultimo periodo pre-pandemico (2019) e il 2021 – non tenendo conto del “fermo” del 2020 – ha evidenziato che i cittadini residenti nelle nove province siciliane hanno preferito rimanere nel proprio territorio. Non solo per i trattamenti più semplici ma, in controtendenza con il passato, anche per ricevere cure di alta complessità.
Nel complesso il valore di tutte le prestazioni sanitarie (ricoveri ordinari e day hospital, specialistica ambulatoriale, somministrazione diretta di farmaci, farmaceutica, medicina di base, trasporti con ambulanza o elisoccorso, cure termali) rese a cittadini siciliani da strutture fuori regione nel 2021 ha avuto un valore economico di 237,4 milioni di euro, contro i 293,8 milioni del 2019, segnando una riduzione di oltre 56 milioni di euro.
In particolar modo, il report analizza la macro-categoria dei ricoveri ospedalieri e day hospital. Per questi, che costituiscono il 66% della mobilità sanitaria passiva e il 7,8% del valore totale dell’assistenza ospedaliera ai cittadini siciliani, il dato è significativo: nel 2021, in totale, sono stati 33.793 i ricoveri fuori regione per un valore complessivo di 157 milioni e 432 mila euro. Nel 2019, erano stati 45.756 per un ammontare di 207 milioni 202 mila euro. Una differenza di più di 50 milioni di euro che, invece di confluire nelle strutture pubbliche e private delle altre regioni, sono rimasti in Sicilia. Per le riabilitazioni si passa dai 3.009 casi del 2019, per un valore di più di 18 milioni di euro, ai 1.759 del 2021, per un valore di circa 12 milioni di euro: sono quindi circa 6 i milioni di euro che rimangono nel circuito della sanità siciliana.
«Offrire ai siciliani un servizio sanitario efficiente – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – è il chiodo fisso che ci accompagna da cinque anni. La netta riduzione del ricorso alle cure fuori dalla nostra regione è un primo segnale confortante, anche se va preso in considerazione l’impatto del Covid. Stiamo investendo oltre un miliardo di euro, in tutta l’Isola, per realizzare nuove e moderne strutture, adeguare reparti ospedalieri, potenziare i Pronto soccorso, acquistare moderne attrezzature mediche e dare ai nostri concittadini un’assistenza che non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane. Un percorso difficile, certo, ma ormai avviato e che intendiamo portare avanti».
«I dati dell’Analisi di Kpmg – spiega l’assessore alla Salute Ruggero Razza – sono molto positivi, senza dubbio i numeri dimostrano che non siamo al livello di quattro anni fa e che dobbiamo proseguire su questa strada senza cullarci sui risultati raggiunti, ma non possiamo ancora dire di essere del tutto soddisfatti. Se i siciliani sono tornati ad avere fiducia nei confronti della Sanità siciliana, il nostro sforzo deve essere doppio: ancora oggi le liste d’attesa sono lunghe e con tempi in qualche caso inaccettabili. La qualità assistenziale, inoltre, deve essere la stessa in tutte le nove province dell’Isola. Continuiamo a lavorare per raggiungere questi obiettivi».
La diminuzione del ricorso ai ricoveri nelle strutture sanitarie fuori Sicilia è ben visibile analizzando i flussi di mobilità verso le altre regioni. I siciliani che sceglievano di curarsi in Lombardia, nel 2019 erano più di 15 mila, mentre nel 2021 passano a 9.700, con una spesa regionale che scende da 80 a 50 milioni di euro. In Emilia passiamo da 30 milioni di euro a 25, in Veneto da 22 milioni a 18, nel Lazio da 15 a 13, in Toscana da 13 a 10 e in Piemonte, infine, da 11 a 9. Si tratta, in prevalenza, di ricoveri per situazioni acute (31.845 casi, il 94% del totale), per riabilitazione (1.759, il 5%) o lungodegenza (189, l’1 %).
Per quanto riguarda la divisione delle singole province, nel 2021 si rivolgono meno agli ospedali di altre regioni i residenti nelle province di Palermo (il 5%) e di Catania (5%). Seguono Siracusa (6%), Enna (6%), Ragusa (8%), Caltanissetta (8%), Messina (8%). Le province in cui si va di più a farsi curare fuori sono quelle di Agrigento (9%) e Trapani (11%). Inoltre, anche nei singoli territori il trend dei dati rivela una riduzione della spesa per i ricoveri extraregione rispetto al 2019. A Palermo passa dai 37, 7 milioni di euro del 2019 ai 29,2 del 2021; a Catania da 34,9 a 26,2; a Messina da 31, 6 a 24,5; a Trapani da 25,7 a 19,9; a Siracusa da 22,8 a 11,9; a Enna da 6,5 a 4,9; a Caltanissetta da 13,7 a 10,7; ad Agrigento da 22,6 a 18,4. In controtendenza Ragusa, dove il valore delle prestazioni nel 2021 è stato di 11,4 milioni contro i 9,2 del 2019.
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Pressione arteriosa e montagna, il 17/7 giornata di sensibilizzazione

MILANO (ITALPRESS) – Sensibilizzare i frequentatori della montagna sugli effetti dell’ipossia in alta quota sull’apparato cardiovascolare, e sulle conseguenze che questa esposizione può avere su eventuali patologie cardiovascolari, in particolare per quanto riguarda l’ipertensione arteriosa. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa organizzata da Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, Commissione Medica del Club Alpino Italiano, Società Italiana di Medicina di Montagna, World Hypertension League, Università degli Studi di Milano-Bicocca, IRCCS, Istituto Auxologico Italiano, Milano nella giornata di domenica 17 luglio in più di 50 rifugi alpini e appenninici, dove per l’occasione escursionisti e alpinisti potranno misurare la pressione arteriosa e ricevere alcune informazioni sulla salute del cuore in montagna, dalle ore 10 alle ore 17 circa.
In occasione della misurazione pressoria verrà compilato un questionario e, ove possibile, effettuata una ossimetria cioè una misurazione della percentuale di ossigeno nel sangue per valutare l’ossigenazione alla quota raggiunta.
L’iniziativa, già organizzata con successo negli ultimi anni pre-COVID-19, è stata stimolata dai risultati recenti della ricerca sugli effetti cardiovascolari dell’esposizione acuta all’alta quota, in gran parte basati su una serie di studi effettuati nell’ambito dei progetti HIGHCARE sull’Everest, sulle Ande e sulle Alpi dall’Istituto Auxologico Italiano di Milano e dall’Università Milano-Bicocca.
Questi studi hanno dimostrato che l’esposizione acuta all’ipossia (ridotta disponibilità di ossigeno per i tessuti e gli organi) che caratterizza l’alta quota può far salire la pressione arteriosa in modo significativo, sia in chi solitamente ha una pressione normale, sia nelle persone che già soffrono di ipertensione arteriosa, con differenze legate ad alcune caratteristiche individuali tra cui l’età.
Conoscere il comportamento della pressione in quota può pertanto consentire a chi ama la montagna di effettuare ascensioni con maggiore sicurezza, mettendo in atto semplici misure protettive adeguate in collaborazione con il proprio medico e/o presso ambulatori specializzati coordinati da SIIA, CAI, SIMeM e Istituto Auxologico.

– foto screenshot Società italiana dell’ipertensione arteriosa –
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Covid, 142.967 i nuovi positivi, 157 le vittime

MILANO (ITALPRESS) – Sono 142.967 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, su un totale di 550.706 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino diffuso dal Ministero della Salute. I decessi sono 157, contro i 127 di ieri, per un totale di 169.390 vittime dall’inizio della pandemia. Il rapporto tamponi-positivi si attesta al 26%, contro il 20,1% di ieri. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 375, 15 in più rispetto a ieri. I pazienti con sintomi nei reparti ordinari sono 9.724, 270 in più rispetto a ieri. Le Regioni con i maggiori incrementi in termini di contagi sono Lombardia (20.201), Campania (18.299) e Veneto (13.975). (ITALPRESS).

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Industria farmaceutica, dal Mise 22 mln per produrre vaccini antiCovid

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro Giancarlo Giorgetti ha autorizzato un accordo di programma presentato dall’azienda chimico-farmaceutica Biomedica Foscama che punta ad ampliare la capacità produttiva di vaccini anti Covid nel sito di Ferentino (Frosinone). Lo comunica il Mise, sottolineando che si tratta di un programma di sviluppo industriale, denominato “SI-VAX 4.0”, che prevede l’installazione di una nuova linea di preparazione, infialamento e packaging di vaccini anti SARS-COV-2 da realizzare all’interno del Laboratorio Biosicurezza di Livello 2 (BSL2). In particolare, l’investimento ha l’obiettivo di avviare la produzione di fiale monouso e flaconi mono e pluridose contenenti il vaccino anti Covid a base mRNA o a base di Adenovirus.
Le risorse per finanziare l’intervento sono complessivamente pari a 22,6 milioni di euro, di cui il ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione agevolazioni pari a 17,9 milioni che consentiranno di aumentare l’occupazione con 80 nuovi posti di lavoro.
“Procede nella giusta direzione il programma di investimento promosso dal Mise per sostenere, attraverso i finanziamenti agevolati previsti dai contratti di sviluppo, aziende dell’industria farmaceutica che si impegnano a sviluppare sul territorio nazionale progetti in grado di aumentare la capacità di produzione di vaccini anti Covid in Italia”, dice il ministro Giorgetti.

– foto agenziafotogramma.it –
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Covid, 37.756 i nuovi positivi, 127 le vittime

MILANO (ITALPRESS) – Sono 37.756 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, su un totale di 188.153 test effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino emesso dal Ministero della Salute. Le vittime sono 127, in aumento rispetto alle 44 di ieri, che portano a 169.233 il totale delle persone che hanno perso la vita da inizio pandemia. Il tasso di positività si abbassa al 20,07% rispetto al 26,3% di ieri. Sono 360 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 10 in più rispetto a ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 9.454, 410 in più rispetto a ieri. (ITALPRESS).

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Sentenza Consiglio di Stato sulla degenza infermieristica, Fnopi “Problema tecnico-organizzativo”

ROMA (ITALPRESS) – La sentenza in merito alle Unità di Degenza Infermieristica (UDI), previste dalla Regione Umbria da parte del Consiglio di Stato, non rappresenta la messa in discussione del livello professionale che in queste è garantito dagli infermieri, ma la sottolineatura di una “confusione”, come spiega la stessa sentenza, “di ruoli tra personale medico e infermieristico conseguente alla tendenziale separazione tra attività clinica ed attività assistenziale”.
Un problema tecnico-organizzativo quindi e non professionale che non deve generare polemiche, come anche sottolineato dall’accordo di poche settimane fa tra Federazione degli infermieri (FNOPI) e quella dei medici (FNOMCeO) su un percorso comune che non consenta più a nessuno di dividere e strumentalizzare le due professioni, che da sempre lavorano insieme e sulle quali la pandemia ha semplicemente acceso i riflettori. Medici e infermieri si pongono quindi – insieme e in modo concorde – quali interlocutori privilegiati della politica, per garantire ai cittadini tutte le competenze peculiari e sinergiche delle due professioni.
La FNOPI interviene sulla sentenza a distanza di alcuni giorni, dopo numerose interlocuzioni con le istituzioni politiche e con gli ordini provinciali per inquadrare correttamente la portata del pronunciamento, per sottolineare che alcuni passaggi e modalità tecnico-procedurali non possono mettere e non mettono in discussione il ruolo e la professionalità degli infermieri nell’assistenza.
La Federazione, inoltre, ricorda che il modello delle UDI con l’approvazione del decreto del ministero della Salute 77/2022 di riorganizzazione dell’assistenza territoriale è di fatto superato dall’evidenza e dal livello di responsabilità che il DM assegna agli infermieri nella presa in carico delle cure intermedie ad esempio con gli Ospedali di Comunità (a gestione infermieristica per legge), le Case della Comunità, le Centrali operative e, a livello di domiciliarità, il ruolo prioritario indicato dalla norma per l’infermiere di famiglia e comunità.
La sentenza del Consiglio di Stato, pur nella sua validità giurisprudenziale per i profili di competenza e organizzazione a cui si riferisce, rappresenta quindi un granello nell’ingranaggio previsto e ormai avviato del nuovo modello di assistenza territoriale e mette semmai in evidenza, secondo la FNOPI, la necessità di armonizzare tutti i modelli pregressi con le nuove previsioni di legge che vedono l’assistenza infermieristica in pole position per soddisfare i bisogni di salute delle persone.
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Emofilia, nuovi dati rafforzano sicurezza ed efficacia di emicizumab

BASILEA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – Roche ha annunciato i risultati dell’analisi primaria dello studio clinico di fase III HAVEN 6, i quali mostrano che Hemlibra (emicizumab) conferma il buon profilo di sicurezza e un efficace controllo del sanguinamento nei pazienti con emofilia A lieve o moderata senza inibitori del fattore VIII. I dati saranno presentati al 30° Congresso annuale della International Society on Thrombosis and Haemostasis (ISTH), che si terrà l’11 luglio 2022 a Londra, e serviranno a supportare una richiesta all’Agenzia europea per i medicinali di aggiornare le indicazioni di emicizumab per includere i pazienti con emofilia A non grave.
“Siamo orgogliosi del fatto che i dati su emicizumab confermino la capacità del farmaco di ridefinire lo standard di cura per le persone affette da emofilia A in tutti i suoi gradi di gravità”, ha affermato Levi Garraway, MD, PhD, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “I dati che verranno presentati quest’anno al congresso ISTH sottolineano l’impegno di Roche nell’affrontare le lacune nella cura dell’emofilia A, permettendo pertanto a popolazioni di pazienti più ampie di trarre potenzialmente beneficio da emicizumab”.
“A oggi sono disponibili informazioni e indicazioni limitate sul trattamento dei pazienti con emofilia A moderata o lieve che possono arrivare a una diagnosi di sanguinamento ritardata o alla mancanza di adeguata profilassi continuativa a prescindere dalla gravità del difetto coagulativo. I nuovi dati dello studio HAVEN 6 evidenziano il favorevole profilo di sicurezza ed efficacia di emicizumab anche nelle persone con emofilia A lieve o moderata. Infatti, l’efficacia costante su tutti gli endpoint di sanguinamento dimostra una prevenzione degli eventi emorragici clinicamente significativa, in linea con i precedenti studi HAVEN nei pazienti gravi, con o senza inibitore per il FVIII. Questi dati confermano il potenziale di emicizumab per ridefinire lo standard di cura per tutte le persone che convivono con l’emofilia A di qualsiasi gravità, consentendo loro di ambire ad una miglior qualità di vita”, dichiara il dottore Giancarlo Castaman, direttore del Centro Malattie Emorragiche e della Coagulazione, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze.
Oltre a HAVEN 6, al congresso ISTH 2022 saranno presentati anche i dati degli studi CHESS II (Cost of Haemophilia across Europe: a Socioeconomic Survey-II) e CHESS PAEDs (CHESS in Paedriatic Populations). Questi dati dimostrano che la maggior parte degli adulti con emofilia A lieve o moderata e oltre la metà dei bambini con emofilia A moderata potrebbero non ricevere trattamenti preventivi, il che a sua volta potrebbe comportare un peggioramento clinico, poichè oltre il 30% degli adulti e circa il 40% dei bambini con emofilia A moderata che nel corso dello studio non stavano assumendo un trattamento preventivo hanno sperimentato almeno tre episodi di sanguinamento all’anno.
HAVEN 6 è uno studio multicentrico di fase III, in aperto, a singolo braccio, che valuta la sicurezza, l’efficacia, la farmacocinetica e la farmacodinamica di emicizumab nelle persone con emofilia A lieve o moderata senza inibitori del fattore VIII. L’analisi primaria ha incluso i dati di 72 partecipanti (69 uomini e tre donne) che richiedevano la profilassi; a un follow-up mediano di 55,6 settimane, 21 avevano emofilia A lieve senza inibitori del fattore VIII e 51 emofilia A moderata senza inibitori del fattore VIII. Al basale, 37 partecipanti stavano ricevendo un trattamento profilattico con fattore VIII, e 24 avevano sanguinamenti a carico delle articolazioni bersaglio.
I dati dimostrano che emicizumab ha mantenuto bassi tassi di sanguinamenti trattati durante tutto il periodo di studio, con il 66,7% dei partecipanti che non ha manifestato sanguinamenti che richiedessero un trattamento, l’81,9% che non ha manifestato sanguinamenti spontanei che richiedessero un trattamento e l’88,9% che non ha manifestato sanguinamenti articolari che richiedessero un trattamento. I tassi annualizzati di sanguinamento basati sul modello (Model-based ABR, annualised bleed rates) sono rimasti bassi per tutto il periodo di valutazione, a 0,9 (IC 95%: 0,55-1,52).
I risultati mostrano anche che il profilo di sicurezza di emicizumab è stato coerente con i risultati di varie sottopopolazioni di persone con emofilia A ottenuti nel corso dei precedenti studi HAVEN e STASEY, senza che siano stati osservati nuovi segnali sulla sicurezza. L’evento avverso (EA) correlato al trattamento verificatosi più comunemente – nel 10% o più dei soggetti nello studio HAVEN 6 – sono state le reazioni locali al sito di iniezione (ISR, injection site reaction) (16,7%).
Quindici persone (20,8%) hanno segnalato un EA correlato a emicizumab, che nella maggior parte dei casi era una ISR locale. Un partecipante ha avuto un evento tromboembolico di grado 1 non correlato a emicizumab. Non ci sono stati decessi o casi di microangiopatia trombotica, il che rafforza ulteriormente il favorevole profilo di sicurezza di emicizumab.
Emicizumab è approvato per il trattamento di persone con emofilia A con inibitori del fattore VIII in più di 110 paesi e per le persone senza inibitori del fattore VIII in oltre 95 paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti e Giappone per tutti i gradi di severità dell’emofilia A e la UE solo per l’emofilia A grave. Il farmaco è stato studiato nel corso di uno dei più ampi programmi di sperimentazione clinica mai condotti in persone con emofilia A con e senza inibitori del fattore VIII, inclusi otto studi di fase III.

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