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Covid, in Italia 84.700 casi e 63 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 84.700 i nuovi positivi in Italia, su un totale di 325.588 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza Coronavirus emesso dal Ministero della Salute.
Sono 63 i deceduti, per un totale di persone scomparse da inizio pandemia che tocca quota 168.488. I ricoverati con sintomi negli ospedali italiani sono 7.035 (205 in più di ieri), dei quali 275 (+11) in terapia intensiva.

– foto agenziafotogramma.it –
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Covid, 86.334 i positivi in Italia, 72 le vittime nelle ultime 24 ore

Sono 86.334 i nuovi positivi in Italia, su di un totale di 316.040 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza Coronavirus emesso dal Ministero della Salute. Sono 72 i deceduti, per un totale di persone scomparse da inizio pandemia che tocca quota 168.425. I ricoverati con sintomi negli ospedali italiani sono 6.830, dei quali 264 in terapia intensiva. (ITALPRESS).

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Boom contagi Covid tra sanitari, Quici “Stipendi ridotti, ingiustizia”

ROMA (ITALPRESS) – I contagi da Covid-19 tra gli operatori sanitari, negli ultimi 6 mesi, sono aumentati del 325%: nel mese di giugno l’Istituto Superiore di Sanità ne ha registrati 19.571, mentre alla fine dello scorso anno – quindi in piena quarta ondata – risultavano positivi 4.612 operatori sanitari.
“Una settimana di isolamento per gli oltre 19.500 sanitari che non possono lavorare a causa del Covid-19 – commenta il presidente della Federazione CIMO-FESMED Guido Quici – corrisponde complessivamente a oltre 700.000 ore di lavoro che non verranno garantite ai pazienti. Assenze che si sommano a quelle croniche causate dalla carenza di personale e a quelle dei sanitari in ferie. Una situazione che sta diventando sempre più insostenibile per chi deve cercare di coprire i turni e per i malati”.
“Ma quello che fa ancora più rabbia – continua Quici – è che dal 1 gennaio è stata ripristinata la decurtazione della componente accessoria della retribuzione dei dipendenti pubblici, e quindi anche dei sanitari, per i primi 10 giorni di malattia anche in caso di positività al Covid-19. Con la fine dello stato d’emergenza, infatti, è decaduta la norma che aveva equiparato la malattia da Covid-19 al ricovero ospedaliero, che non prevede la riduzione dello stipendio. Adesso, dunque, centinaia di colleghi che sono in isolamento si vedono anche ricevere una busta paga più povera. Chiediamo al ministero della Salute di intervenire con un decreto per sanare questa ingiustizia, ripristinando quanto previsto nelle prime settimane d’emergenza”, conclude Quici.

– foto ufficio stampa Cimo-Fesmed –
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Covid, incidenza e Rt in salita e nessuna regione a rischio basso

ROMA (ITALPRESS) – Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 763 ogni 100.000 abitanti (24-30 giugno) rispetto a 504 ogni 100.000 abitanti (17-23 giugno). E’ quanto emerge dai dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla situazione legata ai casi Covid-19 in Italia. Nel periodo 7-20 giugno 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30 (range 1,06-1,56), in aumento rispetto alla settimana precedente ed oltre la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento e anch’esso sopra la soglia epidemica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,6% rispetto al 2,2% precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 10,3% rispetto al 7,9%. Nessuna Regione/Provincia Autonoma è classificata a rischio basso, 13 sono classificate a rischio moderato (3 di queste ad alta probabilità di progressione), mentre 8 sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza; 3 di queste sono ad alta probabilità di progressione. Venti riportano almeno una singola allerta di resilienza, 8 riportano molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (9%). Sostanzialmente stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro 45%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 47%).
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Covid, aggiornato il protocollo su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

ROMA (ITALPRESS) – Dopo una giornata di confronto fra ministero del Lavoro, ministero della Salute, Mise, Inail e parti sociali è stato siglato il protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2/Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Il protocollo aggiorna e rinnova i precedenti accordi su invito del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministro della Salute, che hanno promosso un nuovo confronto tra le parti sociali. Il documento tiene conto delle misure di contrasto e di contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, già contenute nei protocolli condivisi sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, in particolare il 14 marzo, il 24 aprile 2020, il 6 aprile 2021, sviluppati anche con il contributo tecnico-scientifico dell’Iinail. Il protocollo aggiorna tali misure, tenuto conto dei vari provvedimenti adottati dal Governo, dal ministero della salute nonchè della legislazione vigente. A tal fine, contiene linee guida condivise tra le parti per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e della necessità di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio. Nello specifico, gli esiti del costante monitoraggio sulla circolazione di varianti di virus Sars-CoV-2 ad alta trasmissibilità delle ultime settimane sottolineano l’importanza di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori stessi. L’attuale protocollo è più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni.
Le misure prevenzionali riguardano le informazioni, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, a tutti i lavoratori e a chiunque entri nel luogo di lavoro del rischio di contagio da Covid-19, le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili. Centrale è il ruolo dei comitati aziendali per l’applicazione e la verifica delle regole prevenzione. Le parti si impegnano a incontrarsi ove si registrino mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico che richiedano una ridefinizione delle misure prevenzionali qui condivise e, comunque, entro il 31 ottobre per verificare l’aggiornamento delle medesime misure.
Il protocollo prevede che l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2 è un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo. Inoltre, il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili.
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Appello Medicines for Europe “Incoraggiare l’uso dei farmaci generici”

ROMA (ITALPRESS) – “La gestione del COVID-19, la guerra in Ucraina e alti tassi di inflazione stanno mettendo a dura prova le catene di approvvigionamento per i farmaci più essenziali, in particolare i farmaci generici, che rappresentano il 70% di quelli dispensati in Europa per il trattamento di condizioni gravi come cancro, malattie autoimmuni, malattie respiratorie e malattie cardiovascolari. Questi farmaci sono pilastri fondamentali per i sistemi sanitari resilienti e per questo servono politiche adeguate a sostenerne l’utilizzo”. La raccomandazione arriva da Medicines for Europe, l’associazione europea dei produttori di generici, biosimilari e Value Added Medicines, in occasione della propria Conferenza annuale in corso a Barcellona.
Quattro le azioni suggerite dall’associazione al legislatore europeo in vista della revisione della Legislazione farmaceutica UE ormai ai nastri di partenza dopo la consultazione pubblica conclusasi nel dicembre scorso: incoraggiare l’uso di medicinali generici, biosimilari e a valore aggiunto per aumentare l’accesso dei pazienti alle cure garantendo la sostenibilità dei bilanci dei sistemi sanitari; supportare la risposta dell’industria dei medicinali fuori brevetto all’inflazione rivedendo le linee guida per le gare ospedaliere e salvaguardare il settore manifatturiero farmaceutico nei piani di risposta alle emergenze; sostenere la creazione di catene produttive e di approvvigionamento durevoli, consentendo l’accesso ai fondi UE e agli aiuti di stato; valutare in modo critico il sistema della tutela brevettuale sui farmaci, intraprendendo azioni orientate ad eliminare gli abusi e sostenere con forza la piena entrata in vigore dal 1° luglio dell’SPC manufacturing waiver, ovvero la deroga che consente alle imprese con sede in Europa di iniziare a produrre durante il periodo di vigenza del Supplementary Protection Certificate – SPC e, di conseguenza, di mantenere le produzioni nel territorio della Unione europea.
L’Italia appare ancora tra i Paesi a più scarso utilizzo di farmaci generici equivalenti, con una quota percentuale che ha solo recentemente toccato il 30% dei farmaci dispensati a livello nazionale.
“Un numero – ha commentato il presidente di Egualia Enrique Hàusermann – che testimonia un progresso costante ma, allo stesso tempo, una cifra ben lontana da quanto in queste ore abbiamo letto su alcuni organi di stampa che assegnerebbero addirittura un 67% di utilizzo in Italia. Semmai questa cifra si riferisce a tutto il segmento dei farmaci fuori brevetto, non certo solo ai generici che, lo ricordo, sono il motore della concorrenza e dell’accesso assieme ai biosimilari”.
“La revisione della legislazione farmaceutica ora in corso da parte della Commissione Europea (Pharma Strategy) – ha aggiunto Hausermann – rappresenta un’occasione unica che cambierà il futuro del settore farmaceutico in Europa, sotto il profilo normativo, le procedure di acquisto, la politica industriale e quella della protezione brevettuale. Egualia intraprenderà a partire dall’assemblea pubblica di settembre, un percorso di confronto con le istituzioni italiane ed europee su questo importante momento di cambiamento per il settore farmaceutico”.
“Le nostre raccomandazioni – ha affermato Elisabeth Stampa, presidente di Medicines for Europe – garantiranno che i farmaci rimangano disponibili, convenienti e accessibili per i pazienti, riducendo il rischio di carenze e aumentando l’autonomia strategica europea”.
“Stiamo rivedendo la legislazione farmaceutica europea e gli obiettivi sono chiari – ha commentato Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea per la promozione dell’European way of life – dobbiamo disporre di medicinali accessibili a tutti e garantire che l’industria europea rimanga un leader mondiale dell’innovazione. Questi due obiettivi non sono in antitesi tra loro: al contrario, sono entrambi possibili, dobbiamo solo trasformarli in realtà”.

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Covid, 83.274 i nuovi positivi, 59 i decessi nelle ultime 24 ore

Sono 83.274 i nuovi positivi in Italia, su un totale di 296.030 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dai dati resi noti dal Ministero della Salute nel suo quotidiano bollettino. I decessi sono 59 (ieri 60), con il totale delle vittime da febbraio 2020 che è pari a 168.353. Il tasso di positività, ieri pari al 26,4%, sale al 28,1%. Si registra un aumento delle ospedalizzazioni, con le terapie intensive che sono 13 in più di ieri, per un totale di 261. I ricoveri ordinari sono 338 in più, per un totale di 6.592. Con 12.082 nuovi casi la Lombardia è la regione con il maggior numero di contagi, seguita la Campania (+9.946), Veneto (+8.557), Lazio (+7.756) e Sicilia (+6.723). (ITALPRESS).

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Un sistema di videoanalisi per la diagnosi precoce del Parkinson

ROMA (ITALPRESS) – ENEA e Policlinico Tor Vergata di Roma hanno sviluppato un innovativo sistema di video analisi per diagnosticare in modo precoce la malattia di Parkinson e personalizzare la terapia farmacologica. La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista internazionale Applied Sciences, si è concentrata sulle alterazioni delle abilità motorie, come i disturbi dell’equilibrio, della postura e dell’andatura, che sono segni distintivi della malattia. L’analisi di queste abilità fornisce indizi rilevanti e precoci per la diagnosi e lo studio dell’avanzamento della malattia, facilitando avvio e valutazione della terapia.
“La comunità scientifica da tempo cerca di individuare nuove misure che consentano di quantificare in modo obiettivo, standardizzato e coerente le abilità motorie e non motorie del paziente in osservazione. Il sistema di video analisi che abbiamo sviluppato adotta moderne tecniche di deep learning cioè tecniche di intelligenza artificiale per rilevare la postura di una persona a partire da immagini riprese dalla telecamera”, spiega il responsabile ENEA del progetto, Andrea Zanela, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale.
Il nuovo sistema determina la posizione 3D dei principali giunti articolari della persona ripresa e poi individua le caratteristiche dei movimenti del corpo del soggetto calcolando i parametri cinematici dei punti osservati e dei segmenti che li uniscono.
“Il sistema non solo è in grado di riconoscere ed evidenziare qualitativamente gli stessi disturbi dell’andatura valutati dai punteggi delle scale normalmente utilizzate ma, offre una analisi quantitativa dei risultati, rilevando una gamma di disturbi motori più ampia e più finemente graduata, restituendo al medico tutta la ricchezza di una misura strumentale” prosegue Zanela.
Questo aspetto innovativo fa sì che si possa determinare con un alto grado di precisione il reale stato di un paziente e il progresso della malattia senza influire sulle sue normali attività, sia nella fase iniziale del Parkinson quando i sintomi sono lievi, sia nella gestione della terapia.
“Il sistema quindi non è solo efficace ma ha anche un basso impatto sulla persona, le cui capacità, anche residuali, vengono valutate dal sistema in modo tanto accurato quanto rispettoso ed ergonomico. Per questo, il sistema sviluppato può essere adottato nella più moderna telemedicina su base continuativa e negli ambienti in cui le persone vivono e lavorano abitualmente”, conclude Zanela.
La malattia di Parkinson è il secondo disordine neurodegenerativo, in termini di frequenza, dopo la malattia di Alzheimer. Nei paesi più industrializzati colpisce ogni anno circa 12 persone su centomila; in Europa attualmente le persone affette da questa malattia sono 1,2 milioni, mentre a livello mondiale sono 6,3 milioni.
I sintomi iniziali rendono particolarmente difficile formulare una diagnosi certa e precoce e negli anni possono evolvere in modo variabile rendendo difficile monitorare il naturale decorso o la risposta agli interventi terapeutici. Inoltre anche le opzioni di cura sono limitate poichè non si dispone di terapie in grado di prevenire e/o arrestare il processo neurodegenerativo.

– foto ufficio stampa Enea –
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