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Salute

Costa “Mascherine sui mezzi di trasporto, ospedali e Rsa fino a fine settembre”

ROMA (ITALPRESS) – “Per i trasporti si prevede un prolungamento dell’uso della mascherina fino a fine settembre. Sono luoghi particolarmente affollati quindi è positivo mantenere ancora un pò di prudenza. Così come negli ospedali e Rsa” così Andrea Costa, sottosegretario al Ministero della Salute, ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital. “Domani però ci sarà un altro ulteriore passo verso la normalità. Cadrà l’obbligo per cinema, teatri e luoghi sportivi al chiuso. Siamo così in presenza di pochissime restrizioni”. E sulla mascherina all’esame di maturità: “L’esame di maturità senza mascherina è un grande segnale per i nostri ragazzi e per tutti, un altro segno del nostro ritorno alla normalità. E’ anche un segnale di coerenza. Perchè un ragazzo di 18 anni poteva andare a votare senza mascherina e una settimana dopo essere obbligato a metterla per gli esami di maturità”.
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Bullismo fenomeno sociale, fondamentale formare gli adulti

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PALERMO (ITALPRESS) – Il bullismo è un fenomeno a cui bisogna riservare particolare attenzione, sensibilizzando i giovani ma anche lavorando sulla formazione degli adulti, per fronteggiare gli atteggiamenti discriminatori e violenti nella società.
“Il bullismo è un fenomeno sociale”, spiega Irene Pasini, docente Cefpas per il corso sul tema della prevenzione bullismo e cyberbullismo, che ne ha parlato in un servizio dell’Italpress dedicato ai giovani e a questo fenomeno. Per Pasini, la retorica secondo cui i bulli hanno “problemi a casa” o altre difficoltà “non sempre è vera”. “In realtà – ha spiegato – il punto è che la società investe sui fenomeni aggressivi. La figura di potere spesso è prepotente. Di conseguenza, quando ci si sposta in un gruppo scolastico si sa che il comportamento più sicuro di sé e prepotente può essere quello che fa alzare di livello nella scala sociale”.
Si tratta di un fenomeno molto delicato che non bisogna sottovalutare e sul quale occorre prestare particolare attenzione. “Ci sono diversi casi e diverse tipologie di bullismo e spesso – ha sottolineato la docente – è sempre un atteggiamento discriminatorio nei confronti di una minoranza, di quello che può sembrare una minoranza o di ciò che non è socialmente accettato. Può essere una persona fisicamente non capace o discriminata per motivi razziali o omobilesbotransfobici. È chiaro – ha aggiunto – che, se lavoriamo su questo, i fenomeni non accadranno più”.
Per affrontare al meglio il bullismo, quindi, la formazione è molto importante, soprattutto perché gli adulti svolgano nel modo corretto il fondamentale ruolo di aiuto e supporto ai ragazzi. ”
“Per la Regione Sicilia – ha evidenziato Pasini – ho seguito una formazione dal Cefpas che era proprio inerente al bullismo, in particolare al bullismo omobilesbotransfobico, per personale dei servizi sociali, educatori ed educatrici. Questo è un elemento che diventa fondamentale perché le figure adulte che si incontrano nelle scuole, che ragazzini e ragazzine incontrano, spesso non sono formate da questo punto di vista. A volte, senza esserne consapevoli, sono per esempio – ha concluso – portatori o portatrici di linguaggio violento”.

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Covid, 10.371 i nuovi casi e 41 le vittime

Sono 10.371 i nuovi casi positivi al Coronavirus in Italia, su un totale 74.636 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino emesso dal Ministero della Salute. I deceduti nelle ultime 24 ore sono 41, per un totale di 167.432 persone scomparse da inizio pandemia. Gli attualmente positivi sono 616.928. Le persone attualmente ricoverate negli ospedali italiani per patologie legate al Covid sono 4.403 (102 in più di ieri), dei quali 193 in terapia intensiva (10 in più di ieri). (ITALPRESS).

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Covid, 18.678 nuovi casi e 26 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 18.678 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 22.104) a fronte di 127.704 tamponi effettuati su un totale di 223.025.536 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità di oggi. Nelle ultime 24 ore sono stati 26 i decessi (ieri 60), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 167.391. Con quelli di oggi diventano 17.653.375 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 622.214 (+1.248), 617.913 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 4.118 (+42) di cui 183 (-10) in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 16.863.770 con un incremento di 18.036 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è il Lazio (2.700), seguito da Lombardia (2.368), Campania (1.920), Sicilia (1.825) ed Emilia-Romagna (1.818). (ITALPRESS).

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Trapianto di polmone, l’Ismett di Palermo il miglior centro in Italia

PALERMO (ITALPRESS) – ISMETT è il miglior centro in Italia per i risultati su trapianto di polmone. A certificarlo è il Centro Nazionale Trapianti (CNT) nel report analisi dei risultati del trapianto di polmone in Italia dal 2002 al 2019. Il report ha evidenziato che i risultati di sopravvivenza dei pazienti dopo trapianto di polmone ad ISMETT primeggiano in tutte le categorie. E’ ancora più importante evidenziare che i risultati di sopravvivenza dei pazienti “normalizzati” in base alla complessità della casistica mostrano che il programma di trapianto di polmone di ISMETT è risultato il più performante a livello nazionale. Gli indicatori di complessità sono, ad esempio, i trapianti in urgenza, l’età avanzata dei pazienti, l’età più avanzata dei donatori. Inoltre, l’analisi dei risultati basata sul cosìddetto “effetto centro” (che misura i casi di fallimento del trapianto e decesso) ha visto ISMETT figurare come il centro più virtuoso del paese. “Si tratta di un ottimo risultato che ci riempe di soddisfazione – sottolinea Alessandro Bertani, responsabile della chirurgia toracica e trapianto di polmone di ISMETT- ed è rappresentativo del lavoro di tutta l’equipe dei trapianti di polmone che comprende chirurghi toracici, pneumologi, anestesisti, infermieri e personale non sanitario, oltre che dell’impronta clinica dell’Istituto che è nato per essere dedicato ad attività di grande complessità come i trapianti e gli interventi di alta specializzazione”. Il programma di trapianto di polmone presso il centro di Palermo è stato avviato nel 2005, da allora sono stati eseguiti 207 trapianti di cui 11 pediatrici. Nel corso di 16 anni di attività il programma si è distinto per la complessità dei casi come i trapianti doppi (84%), i trapianti in emergenza (14%) e i trapianti combinati (2 polmone-fegato). Nel 2007 veniva effettuato il primo trapianto di polmone al mondo in un individuo HIV-positivo, ancora oggi in buone condizioni. Ad oggi, la sopravvivenza dei pazienti secondo il modello di Kaplan-Meier è di 83.4% ad un anno e 71.2% a 5 anni, equiparabili ai dati delle casistiche internazionali europee e nordamericane. ISMETT, inoltre, attira molti pazienti – oltre che dalla Sicilia – anche dal resto d’Italia e dall’estero per il trapianto dei polmoni. “Il risultato certificato dal Centro Nazionale Trapianti – sottolinea il dr Angelo Luca, direttore di ISMETT e direttore medico scientifico di UPMC Italy – ci inorgoglisce e si unisce ai risultati ottenuti da ISMETT in questi ultimi anni, basta pensare che nel 2021 il nostro Istituto ha raggiunto il record di interventi di trapianti eseguiti in un solo anno. Sono stati ben 211 quelli eseguiti, di cui 22 i trapianti pediatrici. ISMETT ed UPMC sono in prima fila per promuovere la cultura della donazione degli organi e ridurre i tempi di lista d’attesa”. “Si tratta di risultati – sottolinea Ruggero Razza, Assessore alla Salute della Regione Siciliana – importanti che dimostrano il livello raggiunto in questi anni dal sistema di donazione e trapianto della Sicilia. Il nostro obiettivo è quello di fare sempre di più, per offrire sempre più opzioni terapeutiche ai pazienti siciliani. Per questo, le istituzioni, il Centro Regionale Trapianti e tutti gli operatori sono attivamente impegnati per incrementare le donazioni”.
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Medici e infermieri, un “patto di diamante” per difendere il Ssn

ROMA (ITALPRESS) – Un “patto di diamante” tra la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) e la Federazione degli Ordini delle Professioni infermieristiche (Fnopi), che, insieme, rappresentano quasi un milione di professionisti. E’ quello siglato oggi a Roma, nella prima riunione ufficiale dei due Comitati Centrali. Per la prima volta è stato avviato dalle due federazioni un percorso che non consenta più a nessuno di dividere e strumentalizzare medici e infermieri, che da sempre lavorano insieme e sui quali la pandemia ha semplicemente acceso i riflettori. Medici e infermieri si pongono quindi quali interlocutori privilegiati della politica, per garantire ai cittadini tutte le competenze peculiari e sinergiche delle due professioni.
L’incontro si ripeterà periodicamente mentre gruppi tematici realizzati ad hoc tratteranno gli argomenti in cima all’agenda. Tra questi, le Case di Comunità, che devono essere “diffuse”, intese come luoghi di incontro e di confronto per organizzare l’assistenza in modo capillare sul territorio ed entrare al domicilio del cittadino. Su un livello più ampio, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza deve integrarsi con il Piano nazionale cronicità, per dare risposte di salute e prossimità agli oltre 22 milioni di pazienti cronici in Italia. Come? Creando reti sovraregionali e interprofessionali di assistenza.
Al centro del dibattito, anche la carenza di personale: colmarla dà dignità al lavoro e migliora l’assistenza. Poi, la formazione, per la quale è necessario trovare punti di vista integrati e condivisi. Inoltre, la richiesta di una vera sicurezza sul lavoro e di una retribuzione adeguata ai livelli europei.
Infine, ma non ultima per importanza, la Deontologia, che deve essere il presupposto per un nuovo patto medico-infermiere-paziente.
“Dalla giornata di oggi – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi – scaturisce sinergia molto importante e abbiamo ufficializzato un cammino che c’è da sempre ma che ora assume un ruolo incisivo nelle scelte dell’organizzazione e della gestione clinica della salute dei cittadini”.
“La prima necessità è dare assistenza ai cittadini e al Servizio sanitario nazionale – aggiunge Filippo Anelli, presidente Fnomceo – e annullare le disuguaglianze, fissando e raggiungendo obiettivi di salute condivisi. Senza medici e infermieri la sanità non ci può essere: insieme dobbiamo recuperare il senso vero della cura e dell’assistenza nello spirito della Legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale”.

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Covid, sale l’incidenza mentre scendono Rt e occupazione intensive

ROMA (ITALPRESS) – Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 222 ogni 100.000 abitanti (03/06/2022 -09/06/2022) vs 207 ogni 100.000 abitanti (27/05/2022 -02/06/2022). Nel periodo 18 – 31 maggio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75 (range 0,72-0,82), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente: Rt=0,80 (0,77-0,85) al 31/05/2022 vs Rt=0,78 (0,75-0,82) al 23/05/2022. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 09 giugno) vs il 2,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 02 giugno). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 6,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 9 giugno) vs 7,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 2 giugno). E’ quanto si evince dal monitoraggio della Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità sul Covid-19 in Italia.
19 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Due Regioni sono classificate a rischio moderato ai sensi del DM del 30 aprile 2020 per la presenza di molteplici allerte di resilienza. Tredici Regioni/PPAA riportano una singola allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (10% vs 11% la scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% vs 42%), mentre aumenta la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 46%).

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Covid, 21.554 nuovi positivi e 63 decessi

Sono 21.554 i nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore in Italia, contro i 23.042 di ieri, per un totale di tamponi processati di 170.097, con un tasso di positività che scende 12,7%. E’ quanto emerge dai dati del quotidiano bollettino del Ministero della Salute sul Coronavirus. I decessi sono 63, con le vittime totali da inizio pandemia salgono così a 167.305. Le terapie intensive sono una in meno di ieri per un totale di 196. Nei reparti ordinari si contano invece 72 pazienti in meno, per un totale di 4.162. (ITALPRESS).

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