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“Most Inspiring Woman” di Gksd a M.Anber, A.Jnifen, R.Bezzaz e E.Daniele

ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto il 18 luglio a Villa Miani, a Roma, il Summer Dinner. Padroni di casa: Angelino Alfano, presidente del Gruppo San Donato, Kamel Ghribi, presidente di GKSD Investment Holding e vicepresidente del Gruppo San Donato, Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato ed Ettore Sequi, già segretario Generale della Farnesina e ora segretario generale di ECAM Council. Presenti, nel ricco parterre, Ignazio La Russa, presidente del Senato, Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, Orazio Schillaci, ministro della Salute, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, Gianni Letta, ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio di Silvio Berlusconi, Maurizio Enzo Lupi, presidente Gruppo parlamentare Noi Moderati-MAIE, Alessandra Ricci, amministratore delegato e direttore generale di SACE e il giornalista Roberto D’Agostino.
Durante la serata, presentata da Elenoire Casalegno, GKSD Investiment Holding e Gruppo San Donato hanno conferito il premio Most Inspiring Woman a Mays Anber, Afef Jnifen, Rajae Bezzaz e Eleonora Daniele. Le quattro donne hanno in comune il loro impegno nel sostenere i diritti civili e umani, reso tanto più efficace dai loro successi professionali, che le rendono voci autorevoli e influenti sui temi politici e sociali del nostro tempo.
Mays Anber, con 5 milioni di follower sulle piattaforme social per difendere i diritti dei rifugiati in tutto il mondo, è direttrice esecutiva del 7 Dimension Medical Center di Dubai, un’eccellenza nel settore sanitario. La Anber, con una carriera quindicennale nei media, è attualmente impegnata in un dottorato che ha come focus la giustizia organizzativa e il wellbeing dei dipendenti nelle organizzazioni internazionali negli Emirati Arabi Uniti. E’ “Sostenitrice Celebre” dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
Afef Jnifen, modella e conduttrice televisiva, è stata la prima donna araba volto di L’Orèal, divenendo ben presto, grazie alla sua notorietà, una sostenitrice dei diritti civili e umani. Attualmente è ambasciatrice per Action Innocence, una Fondazione che aiuta a proteggere la dignità dei bambini sul web contro i rischi di pedofilia e abusi sessuali. In passato, ha collaborato anche con Telefono Azzurro e ha inaugurato nel 2011, in Tunisia, l’Inter Campus, che restituisce il diritto al gioco a migliaia di bambini delle periferie di Tunisi, utilizzando i valori dello sport e del calcio come strumenti educativi. E’ stata onorata al Fashion 4 Development’s Annual First Ladies Luncheon, a New York, del titolo di nuova Ambasciatrice di Buona Volontà per il Medio Oriente.
Rajae Bezzaz, inviata di Striscia La Notizia dal 2015, nasce a Tripoli, in Libia, da genitori maghrebini e si trasferisce in Italia all’età di nove anni. Le sue inchieste evidenziano un marcato filo conduttore: il delicato equilibrio tra accoglienza e ospitalità degli immigrati e le differenze intraculturali tra Occidente e mondo islamico, temi che in Italia appassionano e dividono l’opinione pubblica. Nel 2021, scrive il libro “L’Araba felice-La vita svelata di una musulmana poco ortodossa” edito da Cairo, in cui racconta con ironia e sagacia il suo personale punto di vista sull’essere una donna ai confini di due mondi e culture molto distanti tra loro.
Eleonora Daniele è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Ha fondato l’associazione Life Inside Onlus, con l’obiettivo di sostenere le persone affette da autismo e le loro famiglie. L’associazione nasce in ricordo del fratello Luigi malato di autismo e scomparso nel 2015.

– Foto ufficio stampa Gruppo San Donato –

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Emofilia, arriva il supporto Froggy per migliorare l’autoinfusione

MILANO (ITALPRESS) – Bayer Italia presenta Froggy, uno strumento ideato per facilitare l’autoinfusione nei pazienti affetti da Emofilia A. Froggy risponde alla necessità di coloro che devono sottoporsi a iniezioni con più siringhe contemporaneamente.
Nato dall’ascolto delle esigenze di medici e pazienti e dalla creatività italiana, Froggy si presenta con una forma simile a una rana e permette di posizionare e sostenere contemporaneamente due siringhe, eliminando così la difficoltà di dover cambiare siringa con una sola mano. Questo rende le iniezioni più gestibili, migliorando significativamente l’esperienza di autoinfusione e favorendo una maggiore aderenza al trattamento.
La World Health Organization raccomanda strategie mirate per migliorare l’aderenza alla terapia, sottolineando l’importanza di seguire attentamente le indicazioni mediche per ottenere benefici significativi nella qualità di vita dei pazienti. Froggy rappresenta una risposta concreta a queste raccomandazioni, offrendo una soluzione pratica e innovativa.
Sviluppato in collaborazione con Arche 3D, una start-up innovativa e tecnologica di Mantova, specializzata in progettazione e stampa 3D. Froggy, realizzato con le stampanti 3D di WASP, è stato lanciato nell’aprile 2023 e distribuito in tutti i centri di Emofilia presenti sul territorio nazionale.
Erminia Baldacci, ematologa del Policlinico Umberto I di Roma, che ha contribuito alla realizzazione di Froggy, afferma: “Si tratta di un dispositivo pratico e ben gestibile dal paziente, non ingombrante e immediato nell’uso. La preparazione anticipata delle siringhe rende più facile il passaggio da una all’altra, che si tratti o meno di una autoinfusione”.
Cristina Cassone Presidente FedEmo (Federazione delle Associazioni Emofilici) aggiunge: “FedEmo apprezza l’impegno profuso dall’azienda nel contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con emofilia, riconoscendo e condividendo l’attenzione riservata alle specifiche esigenze dei pazienti. Froggy è uno strumento che può concretamente facilitare il momento dell’autoinfusione”.
Progettato con un approccio sostenibile, Froggy utilizza materiali eco-compatibili derivati da amido di patate, mais e riso, dimostrando un impegno dell’azienda verso l’innovazione sostenibile.
Simona Gatti, Responsabile del Team Emofilia di Bayer Italia, commenta: “Froggy è un piccolo strumento che porta grandi benefici per tutti, dimostrando il costante impegno di Bayer nel fornire soluzioni concrete e innovative per soddisfare le esigenze di medici e pazienti. Come azienda, siamo impegnati a dare il massimo per fare la differenza”.
-foto ufficio stampa Bayer –
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Fitoterapia con polline e pistillo,20 anni di studi dimostrano efficacia

ROMA (ITALPRESS) – Vent’anni di studi scientifici dimostrano l’efficacia e la sicurezza degli estratti di polline e pistillo: un tipo di fitoterapia contro i sintomi della menopausa. Si tratta della fitosostanza che vanta numerosi studi internazionali nell’arco di vent’anni. A parlarne è la ginecologa e oncologa Alessandra Graziottin nel format dell’Italpress Focus Salute.
“E’ una fitoterapia che non è di tipo fitormonale: il meccanismo d’azione dell’estratto di polline e pistillo va sui recettori della serotonina, agisce con un meccanismo neurobiologico e neurochimico, ma non ha minimamente interazione con il settore degli estrogeni” evidenza la dottoressa Graziottin. E questa è la ragione per la quale gli oncologi considerano questo tipo di aiuto fitoterapico, utile da somministrare in sicurezza alle donne in terapia anche, per esempio, con il tamoxifene. Una realtà che apre “un orizzonte di serenità per le donne che non possono fare l’altro tipo di terapia”.
Inoltre, se ne apprezzano i benefici sui sintomi della menopausa, come insonnia, vampate di calore, irritabilità, depressione, stanchezza e senso di affaticamento.
C’è “una biotecnologia alle spalle. Un ginecologo svedese – Gòsta Carlsson – ha avuto l’idea di utilizzare l’estratto di polline, liberandolo dalle componenti potenzialmente allergeniche – evidenzia ancora la dottoressa Graziottin -: è necessario un chilo di fiori per estrarre 5 grammi di estratti di polline. Gli inglesi parlano di fitocaviale dorato, per dire che è preziosissimo. Si estrae in particolare da una famiglia delle graminacee, coltivate soprattutto in Svezia secondo le norme internazionali più “esigenti””, quindi “non ci sono agenti tossici nè pesticidi e la raccolta è anche differenziata per specie”. L’industria farmaceutica “ci consente di garantire dei contenuti per ogni capsula rigorosamente standardizzati, cosa che è meno probabile nei laboratori del galenico”. Tramite l’utilizzo di una tecnologia brevettata l’estratto di polline viene privato del suo involucro e purificato, pertanto non contiene allergeni del polline.
-foto Italpress-
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In aumento le infezioni sessualmente trasmesse. Per HIV focus sulla PrEP

ROMA (ITALPRESS) – Infezioni Sessualmente Trasmesse – IST al centro dell’attenzione in piena estate: i contagi da Clamidia, Gonorrea, Sifilide sono in preoccupante aumento in Italia, anche a causa della poca informazione.
Per l’HIV, a lungo l’infezione a trasmissione sessuale più temuta, oggi sono disponibili i nuovi trattamenti antiretrovirali che permettono di cronicizzare l’infezione, rendendo la qualità e la durata della vita delle persone con l’infezione simile alla popolazione generale, ma restano ancora troppe diagnosi tardive. La PrEP permette anche di effettuare prevenzione, ma restano barriere e limitazioni.
Il virus dell’Epatite C, invece, oggi può essere addirittura eradicato definitivamente, in poche settimane e senza effetti collaterali: il problema in questo caso è la necessità di far emergere il sommerso.
Per queste infezioni occorre dunque maggiore informazione, che si deve tradurre in prevenzione e screening. Questo anche il messaggio del terzo appuntamento de “La Sanità Che Vorrei…” che si è tenuto al Ministero della Salute, intitolato “Dall’educazione sanitaria alla consapevolezza dei comportamenti: aspetti clinici e sociali”.
In attesa della pubblicazione del Notiziario ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle IST (che raccoglie i dati di una “punta dell’iceberg”) coordinati dal Centro Operativo AIDS dell’ISS rilevano significativi incrementi nella diffusione delle IST. “I dati del 2022 mostrano un incremento delle IST soprattutto tra i giovani – sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS – Per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%. Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di Gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di Sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%”.
Le conseguenze delle IST sono numerose. La Sifilide può arrivare a colpire anche il sistema nervoso centrale. La Clamidia può sviluppare malattia infiammatoria pelvica, che a sua volta può comportare problemi di fertilità o complicanze nella gravidanza; l’infezione si può manifestare con uretrite e cervicite, proctite, faringiti. Inoltre, la trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino al momento del parto può comportare l’insorgenza di problemi oculari o polmoniti nel neonato. L’infezione da gonococco può portare a gravidanze ectopiche, infertilità, aumento di trasmissibilità di altre IST.
“I giovani spesso non sanno dove reperire informazioni e dove eseguire i necessari controlli, non si recano regolarmente presso uno specialista come avviene in età adulta con il ginecologo e l’andrologo – evidenzia Barbara Suligoi – Spesso si informano sul web, con fonti approssimative se non fuorvianti. Inoltre, alcuni fanno uso di droghe o di chemsex: considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio”. Specialisti di varie discipline si troveranno per affrontare questi temi anche nel X Congresso Nazionale della SIMaST – Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, che si terrà a Roma, il 17-18 ottobre.
La terapia antiretrovirale permette alle persone con HIV di avere una sopravvivenza e una qualità di vita simile alla popolazione generale. Se la terapia è assunta regolarmente, la viremia si può azzerare fino a rendere il virus non trasmissibile. I nuovi farmaci a lunga durata, i cosiddetti long acting, rappresentano il traguardo più recente raggiunto dalla ricerca, con ulteriori prospettive di sviluppo. Tuttavia, l’infezione è ancora presente e minacciosa, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta già in AIDS.
L’HIV si può anche prevenire con la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP). La PrEP orale, la sola attualmente disponibile, si può assumere in modalità continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. La rimborsabilità decretata da AIFA nel 2023 ha rappresentato un passo avanti importante, ma non sufficiente. Oltre a nuove strategie di messa in atto e al superamento degli ostacoli burocratici, la comunità scientifica e la Community dei pazienti si sono espressi in favore dell’approvazione da parte di AIFA della Long Acting PrEP, che permetterebbe una copertura preventiva nei confronti dell’HIV per due mesi. La Long Acting PrEP ha già ricevuto il via libera dall’EMA; diverse ricerche italiane, inoltre, ne hanno confermato le potenzialità, tra cui il superamento di rischi legati all’aderenza e allo stigma.
I dati e i recenti studi su IST e HIV sono stati al centro della 16° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, che si è svolta a Roma presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con oltre mille tra clinici, ricercatori, infermieri, operatori nel sociale, volontari delle associazioni pazienti e del mondo della Community. I presidenti di questa edizione sono stati la Prof.ssa Antonella Cingolani di Roma, il Prof. Antonio Di Biagio di Genova, Massimo Farinella del Circolo Mario Mieli e Giulia Carla Marchetti di Milano.
L’impegno di SIMIT nella prevenzione e nell’informazione sull’HIV e sulle altre IST non si rivolge solo all’esterno, ma guarda anche alle future generazioni di infettivologi. Proprio a giugno, infatti, è partita la seconda edizione del progetto di formazione “SIMIT Next Generation Masterclass in HIV”, con trenta specializzandi provenienti da tutta Italia impegnati in un percorso che li porterà ad acquisire maggiore consapevolezza sulle nuove sfide poste da questo virus. “E’ fondamentale approfondire questo tema, visto che oggi in Italia vivono circa 134mila persone con HIV – sottolinea la Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT – Si tratta di una patologia ormai cronica che bisogna imparare a trattare insieme alle comorbosità e alle complicanze che si possono verificare”.
-foto ufficio stampa Studio Diessecom –
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Tumore prostata, con prevenzione e cure 91% dei pazienti sopravvive

ROMA (ITALPRESS) – Il tumore della prostata è il più diffuso tra la popolazione maschile italiana: rappresenta infatti il 19,8% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini. Solo nel 2023, secondo i dati de “I Numeri del Cancro di AIOM”, sono state stimate 41.100 diagnosi.
Nonostante il numero crescente di diagnosi, il rischio di un esito infausto è ridotto, specialmente se la malattia viene individuata e trattata tempestivamente. In Italia, gli uomini che convivono con una diagnosi di tumore della prostata sono oggi 564.000 e la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 91%.
Da queste premesse sono iniziati oggi i lavori dell’evento istituzionale “PROSpective – Qualità di vita e tumore della prostata: evoluzione terapeutico-gestionale per il paziente”, organizzato da Cencora-Pharmalex, con il patrocinio di AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Europa Uomo, SIURO – Società Italiana di Uro-Oncologia e Fondazione Longevitas e con il contributo non condizionato di Astellas Pharma.
Clinici, istituzioni e Associazioni pazienti hanno discusso come le più innovative tecniche chirurgiche e trattamenti terapeutici, garantiscono oggi ottimi risultati in quasi il 100% dei casi, a condizione che la diagnosi sia tempestiva. Inoltre, i trattamenti farmacologici hanno visto significative innovazioni, migliorando il tasso di sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.
“Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età. La sua incidenza aumenta con il progredire degli anni e colpisce prevalentemente la popolazione maschile over 50 con un picco intorno ai 70 anni” – spiega il Prof. Andrea Tubaro, Professore Ordinario di Urologia, Direttore UOC urologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, Roma – “Nel tumore della prostata la prevenzione, intesa come diagnosi precoce e tempestiva, riveste grande importanza. La percentuale dei pazienti che sopravvive a 5 anni dalla diagnosi è del 91%, ciò grazie a tutti gli strumenti altamente efficaci ad oggi disponibili e che possono anche essere combinati tra loro, come la chirurgia e la radioterapia, insieme a terapie di nuova generazione che ne hanno modificato il trattamento”.
Grazie alla maggiore diffusione di esami, tra cui il test PSA, è possibile una presa in carico tempestiva del paziente con tumore della prostata. Come per altre patologie oncologiche, anche il tumore della prostata richiede una corretta gestione clinico-assistenziale fondata su una piena integrazione multidisciplinare, così da garantire al paziente una presa in carico funzionale alle diverse esigenze che la patologia richiede. Nel percorso di cura è, infatti, fondamentale un approccio multidisciplinare che vede coinvolti, oltre all’urologo, anche oncologi radioterapisti, oncologi medici, anatomo-patologi, psicologi e infermieri. Nonostante le Prostate Cancer Units o Unità Prostatiche Multidisciplinari rappresentano il modello di riferimento per un’adeguata ed efficiente gestione del più diffuso tumore maschile, di cui le strutture sanitarie dispongono, in Italia esiste un bisogno di multidisciplinarietà sottolineato dai pazienti. Secondo la recente indagine di Cittadinanzattiva, emerge che l’84,5% dei pazienti con tumore della prostata chiede di essere preso in carico da un team multidisciplinare .
“Il tumore della prostata spesso è asintomatico all’esordio, è pertanto di vitale importanza una sua diagnosi quanto più precoce possibile, prestando tuttavia attenzione al rischio di diagnosticare forme clinicamente non importanti e da non trattare (sorveglianza attiva), motivo del fallimento dei programmi di screening basati sul PSA. Oggi, la disponibilità di strumenti diagnostici sempre più precisi e di innovative conoscenze biologiche, unite a nuove opzioni terapeutiche, sta cambiando il decorso di questa patologia, riuscendo ad allungare l’aspettativa di sopravvivenza e a garantire una buona qualità di vita ai pazienti.” – spiega il Prof. Sergio Bracarda, Presidente Società Italiana di Uro-Oncologia, SIUrO e Direttore della struttura complessa di Oncologia medica e traslazionale e del dipartimento di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni – “In quest’ottica nel paziente oncologico prostatico, l’approccio multidisciplinare basato sulla sinergia e competenza di più specialisti coinvolti, tra cui oncologo, radioterapista e urologo, che collaborano fra loro, permette di porre il paziente al centro del percorso di diagnosi e cura sempre più personalizzate in tutte le fasi della malattia”.
Il nodo cruciale emerso nel trattamento dei pazienti con tumore della prostata è, ancora oggi, la necessità di definire Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA) certificati, dove l’approccio multidisciplinare è fondamentale per garantire una presa in carico tempestiva, integrata ed efficiente del paziente.
“In una società in cui la vulnerabilità maschile non ha diritto di cittadinanza, discutere della sofferenza degli uomini diventa un atto di dolce forza per un sistema socio-sanitario sempre più equo e orientato al benessere totale del cittadino-paziente. Sotto l’ideale culturale dell’individuo sempre sano e forte, troppi uomini nascondono il proprio malessere e trascurano i segnali di malattia. Ribadisco, quindi, la necessità di una maggiore sensibilizzazione sul tema e il ruolo preponderante di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ben strutturati, che prevedano un approccio multidisciplinare e personalizzato, in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ogni paziente, riconoscendo e affrontando anche gli aspetti psicologici e sociali legati alla malattia. Solo così potremo migliorare ulteriormente il tasso di sopravvivenza e la qualità della vita di chi è colpito dal cancro della prostata.” – così il Senatore Antonio Guidi, membro della commissione Affari sociali e Sanità e della commissione Cultura del Senato, già ministro alla Famiglia e neuropsichiatra.
Nel tumore alla prostata il percorso è chiaro e va dalla diagnosi precoce, attraverso programmi di screening, fino alla diagnosi tempestiva che porta al trattamento grazie a team multidisciplinari. L’innovazione terapeutica, sempre più avanzata e meno invasiva, sta contribuendo ad aumentare la durata della vita e a migliorare il benessere dei pazienti.
Fulvio Berardo, amministratore delegato di Astellas Italia, ha commentato: “Una diagnosi di tumore ha un impatto significativo sulla vita e sulle prospettive non solo del paziente, ma anche dei suoi familiari. Per garantire una gestione ottimale del tumore della prostata, è di fondamentale importanza sensibilizzare gli uomini adulti affinchè superino le barriere, i tabù e le resistenze che spesso ostacolano l’accesso alla diagnosi precoce. Riuscire a individuare il tumore in fase iniziale, anche prima che compaiano i sintomi, rappresenta un fattore determinante per aumentare le possibilità di guarigione, ridurre la mortalità e migliorare la qualità della vita dei pazienti. E’ inoltre importante che le persone con carcinoma prostatico possano poter accedere a percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari che permettano una presa in carico olistica del paziente. Negli ultimi dieci anni, Astellas ha compiuto notevoli progressi nella ricerca in campo oncologico con l’obiettivo di sviluppare soluzioni che possano migliorare la salute delle persone e ridefinire gli standard di cura”.
-foto ufficio stampa Pharmalex –
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Università Texas, immunologo Casali guida studio sui topi “umanizzati”

ROMA (ITALPRESS) – Topi “umanizzati” con sistema immunitario umano. Passi avanti per la ricerca biomedica che promette nuove conoscenze nello sviluppo dell’immunoterapia e nel disease modeling. E’ quanto emerge dallo studio degli scienziati dell’Health Science Center dell’Università del Texas a San Antonio (Stati Uniti) che hanno creato, appunto, un modello di topo umanizzato con un sistema immunitario umano e un microbioma intestinale simile a quello umano in grado di produrre risposte anticorpali specifiche.
A guidare il team di scienziati dell’Università americana un immunologo italiano: Paolo Casali, University of Texas Ashbel Smith Professor and Distinguished Research Professor, Department of Microbiology, Immunology and Molecular Genetics in the Joe R.
and Teresa Lozano Long School of Medicine.
Casali ha quasi cinquant’anni di esperienza nella ricerca biomedica in immunologia e microbiologia ed è tra i massimi ricercatori nel campo della genetica molecolare e dell’epigenetica della risposta anticorpale.
Lo scopo del progetto, che apparirà nel numero di agosto di Nature Immunology, era superare i limiti dei modelli umani attualmente disponibili creando un topo umanizzato con un sistema immunitario umano completamente sviluppato e funzionale.
I topi sono usati ampiamente nella ricerca biologica e biomedica perchè sono piccoli, facili da maneggiare, condividono molti elementi immunitari e proprietà biologiche con gli esseri umani e sono facilmente modificabili geneticamente.
Molti dei geni di risposta immunitaria dei topi, però, sono incongruenti con i corrispondenti umani.
I primi topi umanizzati furono creati negli anni ’80 per studiare l’infezione da HIV e la risposta immunitaria umana. Sono stati creati iniettando in topi immunodeficienti linfociti periferici umani, cellule staminali ematopoietiche o altre cellule umane.
Tali modelli, tuttavia, non sviluppano un sistema immunitario umano pienamente funzionale, hanno una durata di vita breve e non generano risposte immunitarie efficienti. Ciò li rende inadatti allo sviluppo di immunoterapie umane in vivo, allo sviluppo di vaccini umani e all’human disease modeling.
Il team di Casali ha iniziato iniettando intracardiacamente (ventricolo sinistro) cellule staminali umane. Dopo alcune settimane, i topi vengono condizionati ormonalmente con E2, la forma di estrogeno più potente e abbondante nel corpo. Tali topi umanizzati sono chiamati TruHuX o THX.
“Sfruttando in modo critico l’attività degli estrogeni per supportare la differenziazione delle cellule staminali umane e delle cellule immunitarie umane e le risposte anticorpali, i topi THX forniscono una piattaforma per gli studi sul sistema immunitario umano, lo sviluppo di vaccini umani e la sperimentazione di terapie”, ha affermato Casali.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Aiop, Cittadini”Bene apertura casa di cura Santa Chiara nel palermitano”

PALERMO (ITALPRESS) – Una fabbrica per la preparazione del carboidrato per eccellenza, la pasta, diventa una clinica specializzata nella cura delle malattie metaboliche, del diabete e dell’obesità. Accade a Partinico, in provincia di Palermo dove, è stata inaugurata nella struttura dell’ex Molino Pastificio Soresi, di inizio Novecento, la Casa di Cura Santa Chiara.
“Non posso non registrare, con grande soddisfazione, da siciliana e da presidente di Aiop Sicilia, che un grande professionista di riconosciuta fama internazionale, come il professore Provenzano, insieme alla sua famiglia, abbia deciso di investire a Partinico in una struttura d’eccellenza privata per la cura del diabete e delle patologie connesse” afferma Barbara Cittadini, presidente di Aiop Sicilia a margine dell’inaugurazione della Casa di Cura Santa Chiara di Partinico, clinica all’avanguardia specializzata in diabete e obesità realizzata su impulso di Vincenzo Provenzano, già primario di Diabetologia dell’ospedale Civico di Partinico, in un mulino restaurato nel comune in provincia di Palermo. “Ho apprezzato la tenacia con la quale il professor Provenzano ha voluto questa struttura a Partinico”, aggiunge la presidente di Aiop, “e sono certa che la Regione potrà contare su una nuova offerta sanitaria di alto profilo, che darà una risposta alla domanda di salute della popolazione puntuale, efficiente e di qualità, dalla quale i siciliani, e non solo, trarranno grande beneficio”.

– Foto: ufficio stampa Aiop –

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Ordini Tsrm e Pstrp, presidente di Mantova eletto in Camera di Commercio

MILANO (ITALPRESS) – A seguito delle elezioni del Consiglio della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia, Alberto Righi, presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Mantova, è stato eletto consigliere.
“Il risultato – si legge in una nota – appare un unicum nel panorama nazionale: è la prima volta in Italia, infatti, che un rappresentante delle Professioni Sanitarie viene eletto come Consigliere di una Camera di Commercio. L’ente, che ha lo scopo di amministrare e supportare la comunità locale e lo sviluppo del sistema economico, oltre che di gestire il registro delle imprese, compie un importante passo avanti nel riconoscere il valore della sanità e dei suoi rappresentanti istituzionali per la crescita del territorio”.
“Sono particolarmente orgoglioso che sia stato proprio un Presidente della nostra Regione a tagliare per primo un simile traguardo, segno che il lavoro in sinergia degli Ordini TSRM e PSTRP della Lombardia sta dando i suoi frutti”, dichiara Luigi Peroni, coordinatore regionale degli Ordini TSRM e PSTRP. “Quanto oggi celebriamo, infatti, è il risultato, oltre che della competenza del Presidente Righi, della nostra assidua presenza in tutte le sedi istituzionali, dove da anni poniamo in rilievo il contributo dei Professionisti Sanitari e il loro ruolo cardine per la comunità. Bene che i nostri rappresentanti trovino il giusto riconoscimento e la facoltà di operare per il bene della popolazione: dimostreremo, ancora una volta, che la nostra prospettiva ed esperienza è un valore aggiunto per il tessuto sociale ed economico del Paese”.
“Sono onorato del riconoscimento ricevuto, che attribuisco a mia volta a un lavoro di squadra”, commenta Alberto Righi.
“Grazie alla coesione fra gli Ordini TSRM e PSTRP della Lombardia, siamo riusciti a trasmettere l’idea che i Professionisti Sanitari possono offrire uno sguardo concreto e mirato per lo sviluppo della comunità. La salute è la condizione necessaria per la crescita del territorio e sarà proprio l’attenzione al benessere collettivo a guidare il mio operato nel ruolo di Consigliere, in linea con i valori che ispirano le Professioni Sanitarie”.
Anche Diego Catania, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, commenta la nomina del presidente Righi: “Sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto. In Lombardia abbiamo gettato le basi di un nuovo modo di pensare alla politica professionale: tutti a disposizione di tutti, facendo squadra e spingendo avanti i migliori e coloro che hanno maggior tempo da dedicare. Creare un clima di collaborazione tra gli Ordini è possibile e lo dimostrano i risultati che stiamo ottenendo”.
“Ora non resta – è spiegato ancora nella nota – che attendere il Decreto di assegnazione da parte del Presidente della Giunta regionale perchè si apra, per la Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia e per le Professioni Sanitarie, una nuova stagione di confronto e di impegno sul territorio”.

– Foto: Ufficio Stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano –

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