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Melanoma, la campagna di Novartis “Oltre la pelle” scende in piazza

ORIGGIO (VARESE) (ITALPRESS) – L’aumento delle temperature, l’assottigliarsi dello strato di ozono dell’atmosfera, il crescere dell’inquinamento dovuto ai carburanti fossili minacciano la salute umana. A partire da quella della pelle. Gli effetti del cambiamento climatico, infatti, si possono misurare anche in termini di maggior rischio di sviluppare tumori cutanei, e in particolar modo il melanoma. E’ stato stimato che un aumento di 1,5°C equivarrà a 8 giorni in più di caldo torrido nell’area del Mediterraneo e quindi di maggiore insolazione. E i raggi ultravioletti, il fattore di rischio numero uno per lo sviluppo del melanoma, colpiscono di più per via dell’assottigliamento dello strato di ozono: l’1% in meno di strato di ozono provoca un aumento dall’1 al 2% dell’incidenza di melanoma. D’altronde i nuovi casi stanno crescendo a un ritmo costante, colpendo anche persone giovani. Si tratta infatti di uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. A livello mondiale, e l’Italia non fa eccezione, si stima che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi l’anno: un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente.
Per quanto si tratti di un tumore in crescita, però, il melanoma si può prevenire con successo. Un messaggio che “Oltre la pelle – La prevenzione al centro”, campagna di sensibilizzazione promossa da Novartis con il patrocinio di società scientifiche e associazioni pazienti, per fornire informazioni, approfondimenti e consigli sulla prevenzione e la gestione del melanoma, fa arrivare ora nelle piazze. Con un invito a fermarsi fisicamente presso l’allestimento, ma a non fermarsi alle apparenze, e ad andare più a fondo con i controlli periodici dei nei.
“Imparare quali sono gli errori da non commettere, gli indizi a cui prestare attenzione quando si osserva la propria pelle, capire l’importanza della visita periodica dei nei vuole dire essere protagonisti della propria salute”, dichiara Paola Queirolo, Direttore Struttura Complessa di Oncologia Medica del Melanoma, Sarcoma e Tumori Rari dell’Istituto Europeo di Oncologia IRCCS – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – di Milano. “La diagnosi precoce del melanoma aumenta drasticamente le probabilità di guarigione, che nella maggioranza dei casi arriva con la sola asportazione chirurgica della lesione”.
La conoscenza dei fattori di rischio, un adeguato stile di vita e alcune buone abitudini, quindi, possono risultare fondamentali ai fini della prevenzione del melanoma.
“Il rischio di sviluppare un melanoma è legato a diversi fattori, tra cui l’esposizione ai raggi UV: è importante prestare attenzione al tipo di esposizione, quella intermittente in particolare, ovvero intensa per brevi periodi di tempo, è la più pericolosa, e all’età, perchè bambini e giovani sono a maggior rischio. Per questo è importante giocare di anticipo e prevenire il melanoma grazie a buone abitudini e visite di controllo”, spiega Michele Del Vecchio, Responsabile S.S. Oncologia Medica Melanomi, Dipartimento di Oncologia Medica ed Ematologia, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
L’importanza della prevenzione del melanoma è chiara anche alle istituzioni politiche, come dimostra il Piano europeo di lotta contro il cancro della Commissione europea, al cui interno è prevista un’analisi sull’esposizione alle radiazioni UV, comprese quelle dei lettini solari, nell’ambito del monitoraggio sulle radiazioni che possono causare tumori.
L’attenzione delle istituzioni è tornata in occasione dell’evento “Sconfiggere il melanoma: conoscere per prevenire, innovare per curare”, promosso dall deputata Angela Ianaro per riportare le iniziative di prevenzione del melanoma al centro del dibattito politico. Come ricorda la proposta di legge Ianaro “Disposizioni per la prevenzione del melanoma cutaneo”, il melanoma rappresenta una sfida sanitaria da affrontare con una strategia articolata e coerente, nella quale la prevenzione gioca un ruolo essenziale. L’esperienza di altri Paesi dimostra che una corretta e sistematica opera di sensibilizzazione, accompagnata da screening mirati, possa favorire un decremento dei casi. Per questo – prosegue Ianaro – ora che intravediamo finalmente la fine delle fasi più dure della pandemia, è necessario tornare a concentrare l’attenzione scientifica, politica e pubblica su quelle patologie che possono essere sconfitte se trattate precocemente e con le opzioni terapeutiche più all’avanguardia.
“Il progressivo cambiamento climatico potrebbe avere conseguenze significative sull’incidenza dei casi di melanoma: per questo è importante continuare a sostenere iniziative di sensibilizzazione e informazione sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce – conclude Luigi Boano, General Manager Novartis Oncology Italia -. La necessità di tornare nei centri ed effettuare controlli periodici dei nei in ottica di prevenzione è sostenuta anche dall’impatto dei mancati controlli durante la pandemia sulle nuove diagnosi che, secondo alcuni studi, negli ultimi mesi sono risultate più gravi. Sosteniamo questo impegno in linea con la mission di Novartis di re-immaginare la medicina per migliorare e prolungare la vita delle persone, non solo grazie all’innovazione terapeutica, ma anche attraverso servizi concreti di supporto alla salute delle persone”.
Oltre la pelle è la campagna di sensibilizzazione realizzata da Novartis sulla prevenzione e la gestione del melanoma. Dal 2021, con l’iniziativa Oltre la pelle – La prevenzione al centro, la campagna ha avviato una serie di attività specifiche sull’importanza della prevenzione del melanoma, promuovendo visite dermatologiche per il controllo dei nei, strumento principale di prevenzione. Un ricco programma di attività per conoscere e prevenire il melanoma, sviluppato anche grazie al contributo di esperti, medici e pazienti, attraverso la pagina Facebook @OltreLaPelleMelanoma, una community attiva da oltre due anni, e una pagina dedicata all’interno del portale Alleati per la Salute.
La campagna Oltre la pelle – La prevenzione al centro è promossa da Novartis con il patrocinio di: Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica (ADOI), Associazione Italiana Malati di Melanoma (A.i.Ma.Me.), Melanoma Italia Onlus (MiO), Associazione Pazienti Italia Melanoma (APAiM), Emme Rouge Onlus e MelanomaDay.

– foto ufficio stampa Novartis –

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Marcello Ciaccio rieletto presidente SIBioC-Medicina di Laboratorio

PALERMO (ITALPRESS) – Il professore Marcello Ciaccio, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Palermo, è stato eletto presidente della SIBioC-Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica – Medicina di Laboratorio per il biennio 2024-2025.
Ciaccio, che aveva presieduto la Società nel biennio 2016-2017, è stato rieletto all’unanimità a riconoscimento del lavoro svolto nei suoi anni di presidenza.
La SIBioC rappresenta una delle più prestigiose Società di Medicina di Laboratorio a livello nazionale ed internazionale, con un numero di soci superiore a tremila.

– Foto Università di Palermo –

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Covid, Costa “Ci sono le condizioni per pensare a un’estate senza restrizioni”

ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è dubbio che siamo di fronte ad un innalzamento dei contagi, ma fortunatamente non sta producendo una pressione sui nostri ospedali. Credo che questo sia l’elemento più importante che dobbiamo monitorare ogni giorno”. Lo ha detto il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, ospite su Rtl 102.5. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di arrivare a una convivenza con il virus, credo che sia impossibile ragionare su un contagio zero. Una convivenza che permetta ai nostri ospedali di continuare nell’attività ordinaria, alle nostre attività e al nostro Paese di ripartire”.
“Dopo due anni di regole, di libertà compresse – aggiunge – dobbiamo veicolare messaggi rassicuranti e positivi ai cittadini che in due anni hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Oggi ci sono le condizioni per dire che avremo un’estate senza restrizioni. Credo che non sia corretto vincolare l’oggi per paura del domani”, ha detto il sottosegretario alla Salute.
“Il primo maggio – prosegue – si apre una nuova fase. Non sarà più richiesto l’utilizzo del Green Pass, il vero elemento di cambiamento, il segno tangibile di una fase nuova. Per quanto riguarda le mascherine al chiuso credo che in questi due anni, da parte dei cittadini, si siano formati una diversa consapevolezza e anche un senso di autoprotezione. Ad esempio: nonostante abbiamo tolto l’obbligo delle mascherine all’aperto da mesi, continuiamo a vedere cittadini in situazioni di piazze affollate che le indossano. Per quanto riguarda le mascherine al chiuso credo ci sia bisogno di un cambio di passo e credo che si possa passare a una raccomandazione, in senso generale, perchè la mascherina rappresenta un elemento di protezione. Si continua a mantenere l’obbligo e riservarlo in alcune situazioni: i trasporti pubblici, i cinema, i teatri, i luoghi dove c’è un affollamento maggiore. Lì è ragionevole pensare a una proroga di un mese dell’obbligo dell’utilizzo delle mascherine”, ha detto il sottosegretario alla Salute. “Per tutto il resto si può passare a una raccomandazione. E’ la mia posizione, mi auguro che si arrivi nei prossimi giorni a questa sintesi. Entro questa settimana verrà presa una decisione su questo tema”.
Il prolungamento dell’obbligo di indossare la mascherina al chiuso in alcune situazioni. “Credo che il ragionamento che si sta facendo è questo: trenta giorni o far coincidere questo prolungamento con la fine dell’anno scolastico”, ha detto Costa. “Ragioniamo per arrivare a un’estate senza restrizioni”.
Negli ospedali “si continua a mantenere l’obbligo di vaccinazione fino a fine anno. Per coloro che non rispettano questo obbligo non ci sarà la possibilità di essere reintegrati sul posto di lavoro, questo è un punto fermo sul quale il Governo è rimasto sulla posizione iniziale”, ha detto il sottosegretario alla Salute. “Per tutto il resto, dal primo maggio il Green Pass non sarà più richiesto”.
Riguardo alle mascherine sui luoghi di lavoro “è uno di quei temi sui quali si sta ancora discutendo per arrivare a trovare una sintesi. Per quanto mi riguarda, la mia posizione personale è quella di arrivare a una raccomandazione per tutti i luoghi di lavoro. Credo che sia giunto il momento, dopo due anni di regole e restrizioni, di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità”, ha commentato Costa. “Credo diventi difficile e complicato andare a regolamentare l’utilizzo della mascherina sui luoghi di lavoro. Mi auguro che si possa arrivare a una raccomandazione, quindi affidarci a un senso di responsabilità dei cittadini”.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
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Covid, 87.940 nuovi casi e 186 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 87.940 i nuovi casi di Covid in Italia (il 26 aprile 29.575) a fronte di 554.526 tamponi effettuati su un totale di 212.567.845 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Nelle ultime 24 ore sono stati 186 i decessi (il 26 aprile 146) che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 163.113 Con quelli di oggi diventano 16.279.754 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 1.234.676 (-300), 1.224.127 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 10.155 di cui 394 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 14.881.965 con un incremento di 88.545 unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (13.110), poi Campania (10.785), Veneto (9.666), Lazio (8.692), Puglia (8.030).

– foto agenziafotogramma.it –

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Dal sangue cordonale una speranza in più per guarire molte patologie

PALERMO (ITALPRESS) – Un’eccellenza siciliana: la Banca Regionale del sangue cordonale di Sciacca è oggi una delle punte di diamante della Sanità dell’Isola. Quella di Sciacca è l’unica banca pubblica siciliana che raccoglie e criopreserva le cellule staminali contenute nel sangue placentare. L’uso delle Cellule Staminali Emopoietiche contenute nel sangue del cordone ombelicale rappresenta una realtà terapeutica ormai consolidata per il trattamento di pazienti affetti da patologie del sangue. Tali cellule sono in grado di riprodursi dando origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e sono in grado di ricostituire il midollo osseo gravemente danneggiato a causa di patologie o di una chemioterapia ad alte dosi. In questo modo è possibile curare pazienti affetti da leucemie, linfomi, immunodeficienze ereditarie e altre malattie.
“Facciamo parte del network delle banche italiane del sangue cordonale – dice all’Italpress il responsabile dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Sciacca, Pasquale Gallerano -. Tutte le banche italiane sono collegate tra loro in rete, sotto l’egida del Centro Nazionale Sangue, al Centro nazionale trapianti. Questo programma di bancaggio in Italia ha permesso di preservare numerosissime sacche cordonali e dare input a numerosissimi trapianti. La nostra banca ha conferito tre unità negli ultimi mesi: una a Budapest, per un bambino affetto da una patologia ematologica, una in Francia e una a Milano”.
Un sistema informatico collega tutte le banche mondiali e crea il ‘match’ tra le richieste e la disponibilità di sangue.
Per effettuare una donazione il procedimento è semplice ed è possibile farla attraverso i 30 punti nascita affiliati, con la semplice compilazione di un modulo: “Avviene tutto pochi secondi dopo il parto – spiega Gallerano – attraverso un piccolo ago collegato a una sacca e non comporta alcun dolore per la mamma e per il nascituro. Quotidianamente i nostri mezzi vanno a ritirare le sacche cordonali che una volta nel nostro Centro iniziano l’iter di qualificazione biologica, la lavorazione che permette di selezionare e verificare che le cellule staminali siano contenute nella sacca in numero congruo per essere poi cliopreservate ed essere rese disponibili. Tutte le unità vengono anche valutate dal punto di vista della sicurezza trasfusionale prima di essere immesse nel circuito mondiale ed essere rese visibili a tutti i centri”.
Le peculiarità del sangue cordonale sono parecchie, su tutte quella di essere subito disponibile, pronto all’uso: “Le cellule staminali cordonali possono essere conservate per un tempo pressochè indefinito e possono essere rese disponibili e liberate in un tempo ragionevolmente rapido per essere utilizzate – evidenzia Gallerano -. Questo è uno dei vantaggi del sangue cordonale. Inoltre, provenendo da un organismo giovane, alcune difficoltà come le compatibilità HLA tra ricevente e donatore può essere anche non soddisfatta al 100%, perchè le possibilità di attecchimento sono ugualmente molto alte”.
Giuseppa Tancredi, referente per la qualità dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Sciacca, ricorda come venga garantita “la presenza e possibilità di donare in qualsiasi posto della Sicilia”. “Nel mondo – afferma – ci sono 150 banche; 47 mila pazienti sono salvi grazie al sangue del cordone ombelicale, che altrimenti finirebbe nella spazzatura. Quello che si apre adesso è uno scenario che ha dell’incredibile: per i trapianti si usa oggi appena il 5%-10% del sangue cordonale, mentre la restante parte viene trasformata in farmaci: con l’isolamento delle piastrine siamo riusciti a consegnare nel territorio siciliano 10 mila gel piastrinici utilizzabili per i pazienti allettati con le piaghe da decubito. E abbiamo anche creato dei colliri per cheratopatie o altre patologie degli occhi. Un’altra applicazione è quella per la guarigioni dei pazienti in chemioterapia o radioterapia che soffrono di mucosite”.
Infine, un’ultima scommessa, forse una delle più avvincenti, quella legata ad un progetto di ricerca a favore dei neonati prematuri insieme alla più prestigiosa banca europea di sangue cordonale, quella di Barcellona. “I prematuri sono in alta percentuale anemici, con il 90% che sono sottoposti a trasfusione con il sangue di un donatore adulto che spesso causa la retinopatia, quindi il neonato prematuro ha molte più possibilità di imbattersi in alcune patologie gravi. Il 50-60 percento dei neonati prematuri, quando sopravvive, ha invalidità permanenti perchè l’emoglobina del neonato è diversa da quella dell’adulto – aggiunge Giuseppa Tancredi -. La Banca del Sangue cordonale di Sciacca per questo motivo ha deciso di porre all’attenzione del comitato etico, in accordo con 12 banche coordinate dalla Banca di Barcellona, la possibilità di mettere a disposizione delle terapie intensive neonatali unità di sangue cordonale che contengono emoglobina fetale dato che si è visto che l’incidenza delle patologie in questo caso è inferiore. Tutto ciò ci spinge a chiedere a tutti di collaborare per fornire questo prodotto”.
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Covid, con i lockdown aumentati i sintomi di depressione

ROMA (ITALPRESS) – Italiani più depressi durante le fasi di lockdown a causa della pandemia Covid-19, colpiti anche i giovani tra i 18 e i 34 anni. E’ questo il risultato di uno studio realizzato da ISS, basato sul sistema di sorveglianza PASSI e pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders. E’ il primo studio italiano che abbia esaminato l’andamento temporale dei sintomi depressivi durante la pandemia in campioni rappresentativi della popolazione generale adulta, ed uno dei pochi studi nel mondo che abbia esaminato un arco temporale lungo. Il sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) coordinato a livello centrale dall’Istituto Superiore di Sanità, raccoglie in continuo dal 2008 anche informazioni sulla presenza di sintomi depressivi, in campioni di adulti rappresentativi, per genere ed età, della popolazione generale adulta residente in Italia.
Sono stati infatti utilizzati i dati derivati da oltre 55.000 interviste effettuate dal 2018 al 2020. I risultati hanno mostrato un incremento dei sintomi depressivi nel bimestre marzo-aprile 2020 con una prevalenza del 7,1% rispetto al 6,1% del 2018-19, seguito da un decremento (4,4%) nel bimestre maggio-giugno, dopo la revoca del lockdown, e poi da un nuovo e più cospicuo incremento in luglio-agosto (8,2%). Infine è stato rilevato un ritorno graduale, entro la fine del 2020, ai livelli registrati nel biennio prima della pandemia: 7,5% nei mesi di settembre-ottobre e 5,9% a novembre-dicembre.
Questi risultati sono in linea con quelli dei più rigorosi studi condotti sulla popolazione generale in altre nazioni e molto simili a quelli dello studio “Household Pulse Survey” statunitense che ha evidenziato una fluttuazione dei sintomi depressivi tra aprile e dicembre 2020, con due picchi in luglio e in novembre.
Mentre in media la risposta della popolazione italiana depone per una buona resilienza di fronte allo stress generato dalla pandemia, un più severo peggioramento, rispetto agli anni precedenti, è stato osservato in alcune categorie demografiche, ed in particolare nei giovani (18-34 anni).
Per la prima volta nella storia del sistema di sorveglianza PASSI i dati hanno evidenziato un rischio aumentato di sintomatologia depressiva nei giovani, che in passato risultavano essere tipicamente un gruppo protetto a minor rischio. Inoltre, rispetto a prima della pandemia, è aumentato il rischio legato all’essere donne o all’avere difficoltà economiche.
“La pandemia ha comportato dunque molte sfide – commenta Antonella Gigantesco del reparto Ricerca clinico-epidemiologica in salute mentale e comportamentale dell’ISS – in particolare per i giovani preoccupati per il loro futuro, le donne e i lavoratori i cui mezzi di sussistenza sono stati minacciati. Sarà importante, nel breve e lungo periodo, promuovere azioni e interventi specifici e innovativi rispetto a nuovi bisogni di salute mentale emergenti come il potenziamento dei servizi per la salute mentale e politiche che coinvolgano anche i luoghi di lavoro e le scuole”.
La stessa World Health Assembly, nel maggio 2021, ha riconosciuto, all’interno del piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2030, la necessità di potenziare i servizi di salute mentale, e l’OCSE nel suo documento sull’impatto della pandemia sulla popolazione, ha raccomandato l’adozione di un approccio integrato che dovrebbe anche prevedere programmi di promozione della salute mentale non solo nel settore sanitario.

– foto agenziafotogramma.it –

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Gemelli Giglio di Cefalù, nello staff di chirurgia entra Calogero Ricotta

CEFALU’ (PALERMO) (ITALPRESS) – L’equipe di chirurgia del Gemelli Giglio di Cefalù si arricchisce di un nuovo professionista. E’ Calogero Ricotta che è stato individuato dal Policlinico Gemelli Irccs di Roma come referente del centro di chirurgia del fegato e delle vie biliari, diretto dal professore Felice Giuliante e del centro di chirurgia del pancreas e colorettale diretto dal professore Sergio Alfieri.
“Rafforziamo e consolidiamo la chirurgia del Gemelli Giglio – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – con un professionista di elevato spessore che contribuirà a far crescere la qualità delle cure erogate dal nostro Istituto”.
Calogero Ricotta, nato ad Hagen in Germania, ma da sempre residente a Palermo, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di aiuto di chirurgia addominale e dei trapianti all’Ismett di Palermo. Qui ha perfezionato ulteriormente le competenze e le conoscenze in ambito dei trapianti di fegato adulto da donatore di cadavere, di trapianto di fegato pediatrico da donatore cadaverico e vivente, di trapianto di rene da donatore vivente e cadaverico e di chirurgia oncologica del fegato, via biliari, pancreas e colon retto sia con tecniche mini invasive che tradizionali. Si è anche occupato, nel precedente incarico, di sviluppare i percorsi di riabilitazione post chirurgia precoce in ambito oncologico.
“Ringrazio – ha commentato Ricotta – il professore Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli Giglio, e i professori Alfieri e Giuliante per la fiducia ripostami. Spero di poter dare il mio contributo alla crescita del Gemelli Giglio in Sicilia. Ringrazio anche il presidente Albano – ha aggiunto Ricotta – che è riuscito a trasferirmi entusiasmo e visione per un progetto che vuole rafforzare non solo le cure ma anche la ricerca e la formazione”.
Ricotta inizierà oggi la propria attività al Gemelli Giglio con l’apertura dell’ambulatorio di chirurgia del fegato, delle vie biliari, del pancreas e del colon retto sia con il Servizio Sanitario Nazionale che in regime libero professionale.

– foto ufficio stampa Fondazione Istituto Giglio di Cefalù

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Covid, 29.575 nuovi casi e 146 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 29.575 i nuovi casi di Covid-19 in Italia (il 25 aprile 24.878) a fronte di tamponi 182.675 effettuati su un totale di 212.013.319 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Nelle ultime 24 ore sono stati 146 i decessi (il 25 aprile 93) che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 162.927. Diventano 16.191.323 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 1.234.976 (-7.624), 1.224.239 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 10.328 di cui 409 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 14.793.420 con un incremento di 37.462 unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Campania (4456), poi Lazio (3396), Puglia (3036), Lombardia (2715), Emilia Romagna (2158) e Veneto (2002).
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