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Covid, 56.263 nuovi casi e 79 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 56.263 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (il 23 aprile 70.520) a fronte di 326.211 tamponi effettuati su un totale di 211.691.841 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore. Nelle ultime 24 ore sono stati 79 i decessi (il 23 aprile 143) che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 162.688. Diventano 16.136.057 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 1.244.149 (+11.920), 1.233.838 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 9.895 di cui 416 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 14.729.220 con un incremento di 44.489 unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Campania (7.404), poi Lazio (5.985), Lombardia (5.972), Veneto (4.891), Emilia Romagna (5.190) e Puglia (4.596).

– foto agenziafotogramma.it –

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Covid, 70.520 nuovi casi e 143 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 70.520 i nuovi casi di coronavirus in Italia (73.212 il 22 aprile) a fronte di 421.533 tamponi effettuati su un totale di 211.365.630 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità.
Nelle ultime 24 ore sono stati 143 i decessi (il 22 aprile 202) che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 162.609. Con quelli di oggi diventano 16.079.209 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 1.232.229 (+9.107), 1.221.906 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 409 di cui 43 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 14.684.371 con un incremento di unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (8.516), poi Campania (8.161), Lazio (7.071), Veneto (6.984) e Puglia (6.109).

– foto agenziafotogramma.it –

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Covid, Sileri “Da maggio spostiamo mascherina dalla faccia alla tasca”

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Sull’uso delle mascherine “prenderemo una decisione la prossima settimana guidata da numeri, credo sia il tempo per eliminarle al chiuso in alcune circostanze, con un periodo di transizione dove bisognerà tenerle in alcune occasioni. Ad esempio in viaggi e in luoghi dove c’è maggiore rischio per persone, come ospedali e Rsa, ma progressivamente nel mese di maggio si arriverà all’eliminazione completa delle mascherine”. Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto a RTL 102.5. “Direi che la mascherina non la abbandoniamo, ma la spostiamo dalla faccia alla tasca, consapevoli che laddove ci sia maggiore circolazione del virus possiamo ancora rimetterla – prosegue Sileri – Se mi chiedete se a giugno e luglio saremo senza mascherina, io sono convinto al cento per cento. Forse nelle prime settimane di maggio in alcune circostanze sarà utile tenerle. Scuola? Vedo più gli uffici, con contatti più stretti tra adulti che bambini”. E sulla capienza al 100% al chiuso: “Con la circolazione attuale direi con la mascherina, rimuovendo la distanza di sicurezza. E progressivamente abbandonerei anche l’uso della mascherina”. (ITALPRESS).

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Covid, in Sicilia formazione per sicurezza sul lavoro in streaming per tutto il 2022

PALERMO (ITALPRESS) – E’ stata accolta la richiesta che la Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia aveva avanzato al Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) e all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza di prorogare la formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in modalità streaming sincrona.
Nella richiesta, il presidente della Consulta Elvira Restivo, ha fatto rilevare che, malgrado lo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri abolisse a partire dall’1 aprile alcune delle restrizioni anti-Covid attualmente in vigore regolando il ritorno alla normalità per tappe successive, dopo un periodo di arretramento il Covid sta tornando a circolare prepotentemente, soprattutto in Sicilia dove il numero dei contagi è in continuo e preoccupante aumento.
Per questo motivo, al fine di continuare in sicurezza l’attività di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro evitando ulteriori inevitabili contagi, era stata chiesta la proroga al 31.12.2022 delle disposizioni per l’erogazione della formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in modalità streaming sincrona.
La richiesta di proroga era riferita ai corsi di formazione abilitanti alle figure di RSPP (Responsabili del servizio di prevenzione e protezione), CSP (coordinatori della sicurezza in fase di progettazione) e CSE (coordinatori della sicurezza in fase di esecuzione) organizzati anche dagli Ordini professionali.
Una richiesta che è stata accolta. Dalla Regione infatti è arrivato l’atteso ok alla proroga, per cui è stato deciso che gli enti organizzatori potranno continuare fino al 31 dicembre di quest’anno ad erogare la formazione a distanza in video conferenza ad esclusione di pratiche ed esercitazioni che andranno invece effettuate di presenza. Pertanto, si legge in una nota, è stato stabilito dal Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) di attivare nel territorio regionale i corsi di formazione con modalità in video conferenza sincrona purchè i soggetti organizzatori siano iscritti nell’elenco regionale dei soggetti formatori.
La procedura di avvio del corso, sottolinea la nota, va effettuata trasmettendo all’Asp l’apposito modello di allegato C adattato alla modalità di erogazione in video conferenza. Nella procedura di avvio corso bisognerà presentare l’elenco dei docenti, l’elenco dei partecipanti, le credenziali di accesso ai corsi, la programmazione dei calendari delle lezioni e delle verifiche finali, le caratteristiche della piattaforma utilizzata. Ribadito, infine, il concetto che l’addestramento non potrà avvenire a distanza ma sul luogo.
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Covid, Costa “Obiettivo è convivenza con il virus, avanti con i vaccini”

ROMA (ITALPRESS) – Nonostante l’alto numero di contagi da Covid-19, la pressione sugli ospedali è lontana dalle fasi più acute dell’emergenza, per questo “l’obiettivo è arrivare a una convivenza con il virus che ci permetta di riprendere una vita normale”. Lo dice il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Sui vaccini “la politica deve affidarsi alle evidenze scientifiche, non è corretto parlare di quarta o quinta dose – spiega Costa -. Sono richiami annuali come accade per l’influenza. L’obiettivo è un unico vaccino anti influenzale e anti Covid. Secondo me chi non si è vaccinato lo ha fatto per due motivi: una parte ha avuto paura e un’altra sono i no vax che non convinci. C’è però stata una responsabilità da parte della politica: ha cavalcato il tema e lo ha trasportato nel dibattito politico che invece doveva rimanere fuori”.
Il sottosegretario conferma la fine dell’obbligo di mascherina al chiuso il 30 aprile: “Credo che dopo due anni di pandemia, regole e restrizioni, c’è un consapevolezza maggiore da parte dei cittadini. Io passerei da un obbligo a una raccomandazione, facendo nel mezzo una riflessione su alcune situazioni come mezzi di trasporto e cinema. Lì può essere utile magari proseguire con l’obbligo delle mascherine. Continuiamo a vedere cittadini che le indossano all’aperto, è un segnale di grande responsabilità”.
Riguardo al green pass, “è stato uno strumento utile, ha permesso al nostro Paese quando ci sono state le riaperture di non fermarci e tornare indietro, ci ha permesso di raggiungere una percentuale importante di vaccinati – sottolinea Costa -. Ecco, dovevamo magari dire con maggior chiarezza e coraggio che quello era l’obiettivo. Oggi il green pass non è più necessario. Dal 1° giugno non sarà più richiesto ma contestualmente dobbiamo fare un appello ai cittadini che devono ricevere la terza dose: devono procedere a farla perchè dal punto di vista scientifico è quella che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia”.
Le risorse del Pnrr per l’ammodernamento della sanità sono viste da Costa come “una grande opportunità per incrementare i servizi sanitari sul territorio, c’è bisogno di una rete capillare, stiamo condividendo il percorso con le Regioni che hanno la competenza. Ci sono grosse risorse anche per la ricerca e la digitalizzazione. Puntiamo a una salute che si prende cura del cittadino”.
Passando alla politica, il sottosegretario si dice convinto che il governo Draghi andrà avanti fino a fine legislatura: “Questo esecutivo ha diversi obiettivi da raggiungere oltre la pandemia, ad esempio il Pnrr, è un governo complicato, è difficile tenere insieme diverse sensibilità però ci sono le condizioni”. Costa non crede a un centrodestra di governo e uno di opposizione, ma crede nel recupero del rapporto con il territorio: “Non c’è dubbio che avere una componente importante come FdI fuori dal governo complica il percorso anche dal punto di vista comunicativo. Nonostante ciò l’elettorato di centrodestra è prevalente nel nostro Paese”.
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Donazione degli organi, in Sicilia ancora tanto da fare. Uno spot del Centro Regionale Trapianti

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Domenica 24 aprile si celebra la venticinquesima Giornata nazionale della donazione degli organi. Una ricorrenza che vede la Sicilia coinvolta a pieno titolo, visto che quest’anno è un piccolo Comune dell’Isola, Geraci Siculo, il più generoso tra tutti i comuni italiani per i consensi alla donazione.

Il dato arriva dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che mette in fila i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrati nel 2021, all’atto dell’emissione della carta d’identità nelle anagrafi dei 6.845 Comuni italiani in cui il servizio è attivo. In Sicilia in tema di donazione però c’è ancora tanto da fare.

“E’ importante donare perché 8.500 pazienti, in Italia, sono in lista d’attesa per ricevere un cuore, un polmone, un fegato, un rene, delle cornee”, dice all’Italpress Giorgio Battaglia, coordinatore del Centro Regionale Trapianti Sicilia. “Di questi – aggiunge Battaglia – circa l’8% muore ogni anno perché non arriva un organo. Ciò si verifica in quanto il tasso di opposizione alla donazione, specialmente in Sicilia, è molto ampio. Abbiamo fatto un accordo con la Conferenza Episcopale Siciliana perché i parroci possano promuovere il consenso alla donazione. La Chiesa è dunque vicino a noi per far sì che questo ostacolo possa essere superato”.

Geraci Siculo, in un anno ha letteralmente scalato la classifica nazionale grazie a una storia di donazione che ha coinvolto la comunità locale: “L’esempio di una famiglia del posto che ha dato l’assenso alla donazione per la morte fulminante di una bambina di 11 anni è stato un monito per tutta la popolazione”, ricorda Battaglia.

Con la Regione Siciliana, il Centro Regionale Trapianti ha realizzato uno spot per sensibilizzare alla donazione degli organi. L’olimpionico Daniele Garozzo è il testimonial: “Daniele Garozzo, tra l’altro studente in Medicina, è la dimostrazione – dice Battaglia – di come la donazione sia un gesto d’amore, gratuito, che lui con grande generosità ha fatto”.
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foto tratta da spot Centro Regionale Trapianti Sicilia

Covid, 73.212 nuovi casi e 202 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 73.212 i nuovi casi di coronavirus in Italia (il 21 aprile 75.020) a fronte di 437.193 tamponi effettuati su un totale di 210.944.097 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Nelle ultime 24 ore sono stati 202 i decessi (166 il 21 aprile), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 162.466. Diventano 16.008.181 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 1.223.122 (+309), 1.212.635 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 10.076 di cui 411 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 14.622.593 con un incremento di 73.233 unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (9195), poi Campania (8845), Lazio (7341), Veneto (6900) e Puglia (5803).

– foto agenziafotogramma.it –

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Covid, in calo Rt e incidenza

ROMA (ITALPRESS) – In calo l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi Covid: 675 ogni 100.000 abitanti contro i 717 ogni 100.000 abitanti della scorsa settimana.
Nel periodo 23 marzo – 05 aprile 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Sono alcuni dei dati che emergono dal monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute sul COVID-19.
L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 4,2%. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,8% contro il 15,6%.
Una Regione/PA è classificata a rischio Alto. Sei Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato; le restanti Regioni/PPAA sono classificate a rischio Basso.
Tredici Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Quattro Regioni/PA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in stabile (12% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (41% vs 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 47%).
-foto Imagoeconomica-
(ITALPRESS).