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Minacce social a Costa, Cittadini (Aiop) “Piena solidarietà”

ROMA (ITALPRESS) – “Esprimo piena solidarietà e vicinanza al Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, per le vergognose minacce ricevute sui social. Ancora oggi, dopo due anni di pandemia, c’è chi non riconosce l’importanza della campagna vaccinale anti-Covid, che ha consentito un significativo contenimento degli effetti del virus. Se adesso ci avviamo verso un progressivo allentamento delle restrizioni e una diminuzione del contagio è grazie al lavoro degli scienziati, di chi come il sottosegretario Costa ha assunto determinazioni difficili ma necessarie per la tutela della salute pubblica e del sistema sanitario nel suo complesso. Queste intimidazioni sono un attacco ignobile, che condanniamo con forza”. Così Barbara Cittadini, presidente di Aiop, l’Associazione ospedalità privata a proposito delle minacce ricevute dal Sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa sui social.
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A Sant’Agata apre Centro Medico MM con specialisti del Giglio di Cefalù

SANT’AGATA DI MILITELLO (MESSINA) (ITALPRESS) – Presentato, stamani al PalaMangano di Sant’Agata Militello, nel messinese, l’accordo di collaborazione tra la Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù e il Centro Medico M&M, per l’attivazione di un poliambulatorio specialistico sia con professionisti del Giglio che del Gemelli Giglio Medical Partnership.
“Mettiamo a disposizione la nostra esperienza per il territorio dei Nebrodi – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – in linea con quanto già fatto per l’ospedale di Mistretta dove abbiamo aperto, con un importante riscontro, un reparto di urologia e un servizio di oculistica. Facilitare l’accesso dei cittadini alle cure – ha aggiunto Albano – è un obiettivo che ci siamo posti e che vogliamo raggiungere, anche in questa occasione, con le realtà sanitarie presenti nel territorio offrendo il nostro contributo”.
“Sono orgoglioso – ha affermato il direttore amministrativo del Giglio, Gianluca Galati – di aver contribuito alla nascita di un’importante iniziativa, nel mio paese d’origine, per rispondere alle richieste di assistenza sanitaria che esprime questo territorio”.
I lavori di presentazione del Centro sono stati aperti dal sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso. “Accogliamo – ha detto – con grande compiacimento questa iniziativa che amplia l’offerta sanitaria sul territorio e precorre quello che è il modello del futuro del sistema sanitario ovvero una collaborazione proficua tra pubblico e privato”.
Il Centro Medico M&M è ospitato all’interno del Palasport Mangano di via Cernaia 23, a Sant’Agata di Militello. Dispone di tre ambulatori attrezzati di tecnologie mediche, area reception e accettazione con sala d’attesa e i relativi servizi. All’interno è, inoltre, presente un’ampia area dedicata alla fisioterapia e alla riabilitazione comprensiva di palestra gestita direttamente dal Centro M&M.
“Abbiamo lavorato in sinergia con la Fondazione Giglio – ha rilevato Totò Mangano del Centro Medico M&M – per portare l’esperienza di una sanità di eccellenza nel nostro territorio in linea con lo spirito del Palamangano di offrire un approccio globale alla cura della propria salute. Rappresenta per noi – ha aggiunto Mangano – un’opportunità, non di secondo piano, poter avere delle figure di riferimento anche in caso di ospedalizzazione”.
La convenzione sottoscritta tra la Fondazione Giglio e il Centro Medico M&M prevede l’attivazione di ambulatori specialistici di: cardiologia, chirurgia generale e oncologica, gastroenterologia, neurologia, ortopedia, oncologia, senologia, terapia del dolore e urologia.
Gli ambulatori saranno gestiti in regime libero professionale. Per prenotare il Centro medico M&M ha attivato una linea dedicata 0941.706085, un numero whatsapp 3347075343 e una email [email protected]. E’ stata già aperta l’agenda per le prenotazioni con la prima seduta ambulatoriale curata dal responsabile dell’unità operativa di ortopedia e traumatologia Filippo Boniforti, programmata per oggi.
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Al Gemelli la prima performance urologica in Italia per il robot Hugo

ROMA (ITALPRESS) – Un uomo di 62 anni nei giorni scorsi è stato sottoposto al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS a un intervento di asportazione di tumore della prostata, come accade a tanti pazienti in Italia ogni anno. Ma l’intervento effettuato su questo sessantenne, che sta bene ed è già rientrato a casa, è speciale e diverso da tutti gli altri; si tratta infatti della prima prostatectomia radicale effettuata in Italia con il nuovo robot Hugo. A firmare questo ‘first’ è il professor Pierfrancesco Bassi, direttore della UOC di Clinica Urologica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Ordinario di Urologia all’Università Cattolica, campus di Roma.
La chirurgia robotica in urologia è una realtà affermata da molti anni, ma non è mai realmente decollata, perchè frenata dagli alti costi. Ma i vantaggi di questo approccio sono troppi per essere ignorati e sempre più chirurghi si cimentano alla consolle di questi robot, a tutto vantaggio dei loro pazienti.
Per dare un impulso a questa disciplina l’unica strategia è quella di renderla più ‘democraticà ovvero più accessibile sul fronte dei costi. Che è poi la proposta di Hugo, l’ultimo robot-chirurgo messo a punto da Medtronic.
“Abbiamo finalmente a disposizione un sistema – ha commentato il professor Bassi – che offre le stesse potenzialità operative delle tecnologie attualmente in commercio, con una riduzione dei costi. E il significato di questo va ben oltre l’aspetto puramente economico. Apparecchiature come queste hanno la potenzialità di aprire ed estendere queste tecniche anche nelle strutture ospedaliere più piccole e di offrire quindi i vantaggi della chirurgia robotica a una più vasta platea di pazienti”.
Lo strumento è nuovo, la tecnica no. La chirurgia robotica in urologia è stata introdotta da anni e rappresenta ormai un dato di fatto.
“Oggi un buon 50% degli interventi per patologie urologiche – afferma il professor Bassi – può essere eseguito con il robot, che fornisce una serie di vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale: minor invasività, miglior dettaglio chirurgico e ridotta ospedalizzazione per il paziente. L’urologia è, tra tutte, la disciplina più vocata alla chirurgia robotica; siamo infatti i leader di settore come numero di interventi”.
E’ evidente che avere a disposizione un’attrezzatura che permetta di cogliere tutti i vantaggi della chirurgia robotica è molto apprezzabile, tanto più se si prospetta una riduzione dei costi, di solito importanti, collegati alla chirurgia robotica tradizionale.
“Questo non potrà che agevolare l’accesso alla chirurgia robotica in un maggior numero di ospedali – riflette il professor Bassi – offrendo a un maggior numero dei pazienti tutti i vantaggi a essa collegati. Certo, i DRG attuali non sono ancora allineati alla rivoluzione della chirurgia robotica. Ma ci auguriamo che l’ampliamento dell’utilizzo della chirurgia robotica, porti presto il Ministero della Salute a rendere ancor più accessibile questo approccio terapeutico, destinato a estendersi sempre più”.
L’indicazione più diffusa in ambito urologico è la prostatectomia radicale per il trattamento del tumore della prostata, che è la prima neoplasia in ordine di frequenza nel maschio, rappresentando il 19% di tutti i tumori maschili nel nostro Paese (nel 2020 sono state stimate circa 36 mila nuove diagnosi).
Questo intervento è curativo se il tumore è confinato nella prostata, per questo la diagnosi precoce è molto importante ai fini del trattamento e della prognosi. “Realizzare questo intervento in chirurgia robotica – commenta il professor Bassi – offre quei benefici che rientrano nel concetto di ‘medicina personalizzatà, ovvero la possibilità di curare il tumore in funzione di quelle che sono le caratteristiche del tumore stesso e del paziente, quasi come un sarto che confeziona il vestito su misura. Attualmente la chirurgia robotica è in grado di soddisfare situazioni di chirurgia maggiore in ambito urologico”.
Il Gemelli sarà training center di Hugo per gli altri chirurghi italiani. “L’urologia del Gemelli è un centro di riferimento italiano e internazionale. La collocazione di questo robot nell’ambito di un IRCCS – afferma il professor Bassi – favorirà la ricerca e lo sviluppo nell’ambito anche in applicazioni cliniche non strettamente urologiche; contribuiremo inoltre allo sviluppo di nuovi device, strumenti e accessori per Hugo, nonchè all’ulteriore sviluppo dell’approccio robotico”.
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Tumore al seno, in Emilia-Romagna pandemia non ha fermato prevenzione

BOLOGNA (ITALPRESS) – La pandemia non ha fermato l’attività di screening, diagnosi precoce, cura e assistenza delle donne con tumore al seno.
Negli ultimi due anni, infatti, in Emilia-Romagna il 99% delle donne nella fascia d’età prevista per lo screening è stata invitata a sottoporsi alla mammografia e il 69% di quelle dai 50 ai 69 anni l’ha fatta.
Non solo, la quasi totalità delle pazienti (98%) operate per tumore alla mammella è stata seguita dai Centri di senologia presenti su tutto il territorio.
Uno sforzo, quello di portare avanti l’attività di screening mammografico nonostante le tante difficoltà che ha dovuto affrontare il servizio sanitario, che si è rivolto anche alle altre fasce di età coinvolte: le 45-49enni, con intervallo annuale e le 70-74enni con invito biennale.
Anche per loro i dati al primo gennaio 2022 mostrano il 99% di invitate e 69% di esaminate con cadenza prevista (70% per la fascia 70-74 anni), tornando quasi completamente ai livelli pre-pandemici, che si assestavano intorno al 75%.
Inoltre, il numero degli interventi chirurgici è aumentato dell’11% grazie al recupero delle prestazioni.
A ribadire l’impegno della Regione nella prevenzione e nel rafforzamento dell’assistenza alle pazienti, dalla diagnosi precoce al follow up, sono stati il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, durante l’incontro in viale Aldo Moro con la delegazione regionale di Europa Donna Italia, dal 1994 impegnata nella tutela dei diritti delle donne su prevenzione e cura del cancro al seno. Patologia che nella nostra regione è responsabile del 30% dell’incidenza dei tumori maligni tra le donne e del 15% della relativa mortalità, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno.
“In questi due anni di pandemia – sottolineano Bonaccini e Donini – la nostra regione è stata tra quelle che meglio hanno risposto alle richieste delle donne colpite dal tumore al seno. I nostri centri di cura hanno fatto il massimo per mantenere costanti le attività, e di questo diciamo grazie a tutti i professionisti coinvolti. Anche i numeri dicono che siamo di fronte a un recupero virtuoso delle attività che ci permette di tornare quasi ai livelli pre-pandemia. Il nostro impegno, anche grazie alla proficua collaborazione con Europa Donna, è di migliorare ancora i servizi e l’assistenza alle donne con tumore al seno, per essere loro accanto nel percorso di cura”.
“Fare prevenzione – chiudono Bonaccini e Donini – e rafforzare la rete dei Centri di senologia è la risposta migliore che possiamo dare nella lotta contro questa patologia”.
“La vocazione di Europa Donna – afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – è di rilevare i bisogni delle pazienti e portarli all’attenzione dei decisori e qui, in questa Regione, le istanze delle pazienti vengono da sempre accolte con puntualità e soluzioni pragmatiche. Oggi l’incontro è stato caratterizzato da un apprezzamento di quanto già fatto e da una raccomandazione per intervenire su alcuni aspetti, come l’intensificazione del servizio psico-oncologico nei Centri di Senologia Multidisciplinari, la revisione dei percorsi dedicati alle pazienti con tumore al seno metastatico e una maggiore interazione tra le associazioni territoriali e le singole aziende sanitarie della rete senologica regionale”.
In Emilia-Romagna dal 2018 è attiva la rete dei Centri di senologia per la prevenzione e la cura del carcinoma mammario, che può contare su 12 strutture localizzate su tutto il territorio da Piacenza a Rimini.
E ora si guarda avanti, anche attraverso le proposte presentate da Europa Donna – che sul territorio conta 15 associazioni aderenti – con cui la Regione vuole portare avanti un dialogo ancora più aperto e costruttivo.
Tra le proposte presentate, un percorso di sorveglianza diagnostica a conclusione del follow up, una “corsia preferenziale” all’interno della Breast Unit, per prenotare facilmente le visite e gli esami necessari e tempi ridotti per ottenere gli esiti, assistenza e supporto professionale e qualificato alle pazienti giovani per rispondere ai loro bisogni specifici. E ancora una sede per le associazioni all’interno della Breast Unit, dove poter allestire un punto d’ascolto dedicato alle pazienti e ai loro famigliari e offrire informazioni e supporto, e incontri periodici per collaborare più efficacemente con le Breast Unit e le Aziende Sanitarie Locali.
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Covid, 66.535 nuovi casi e 144 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Secondo il bollettino del ministero della Salute, i nuovi positivi sono 66.535 (rispetto ai 69.596 di ieri). Oggi si registrano 144 decessi (ieri erano 150). I tamponi processati sono 442.029 che portano il tasso di positività al 15%. I guariti sono 70.946 mentre per gli attualmente positivi si registra un decremento di 3.449 unità per un totale di 1.249.607.
Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, sono 10.102 i degenti mentre in terapia intensiva i pazienti sono 462 con 52 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 1.239.043 persone. La Lombardia è la prima regione per numero di contagi (8.681), seguita da Campania (7.224) e Veneto (6.928).
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Vaccino, la dose booster a over 80, ospiti delle Rsa e fragili 60-79enni

ROMA (ITALPRESS) – Conseguentemente al pronunciamento di EMA ed ECDC sulla seconda dose di richiamo del vaccino anti Covid-19 (secondo booster), e alla riunione della CTS di AIFA, una nota di Ministero della Salute, AIFA, ISS e CSS indica le modalità di somministrazione. Il richiamo (quarta dose) è previsto per le persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni di età, per gli ospiti delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano un’età compresa tra i 60 e i 79 anni.
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(Photo credit: agenziafotogramma.it)

Altems, stabili i nuovi casi di Covid nelle ultime tre settimane

ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime tre settimane l’andamento dell’incidenza settimanale in Italia, che corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato, registra un valore medio pari a 705 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. E’ quanto emerso dalla 92ma puntata dell’Instant Report Covid-19 – https://altems.unicatt.it/altems-covid-19 – una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
“Nelle ultime tre settimane si è verificata una stabilizzazione dei nuovi casi rilevati con un valore pari a 705 nuovi casi ogni 100.000 abitanti – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) -. Ci prepariamo ad una Pasqua all’insegna di una stabilizzazione della diffusione del contagio, continua Cicchetti; tuttavia, la nuova variante che le nostre istituzioni sanitarie stanno monitorando e valutando non deve essere sottovalutata soprattutto nei momenti in cui festeggeremo con i nostri cari”.
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Iss, in calo incidenza e Rt, stabili occupazioni delle terapie intensive

ROMA (ITALPRESS) – In calo l’incidenza settimanale a livello nazionale: 776 ogni 100.000 abitanti (01/04/2022 -07/04/2022) vs 836 ogni 100.000 abitanti (25/03/2022 -31/03/2022), dati flusso ministero Salute. Nel periodo 16 – 29 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 1,04 – 1,30), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e con un range che supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore.
L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero invece rimane costante: Rt=1,03 (1,00-1,05) al 29/03/2022 vs Rt=1,03 (1,00-1,05) al 22/03/2022. E’ quanto si emerso dai dati principali dalla cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 07 aprile) vs 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 07 aprile) vs il 15,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo).
Una Regione/PA è classificata a rischio Alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Undici Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato, di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto e le restanti Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 aprile 2020.
Undici Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Due Regioni/PA riportano molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (13% vs 14% la scorsa settimana). E’ in lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 37%), mentre diminuisce lievemente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 49%).
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