ROMA (ITALPRESS) – “Rivolgo a tutte le persone che partecipano alla manifestazione odierna il mio caloroso saluto e soprattutto desidero esprimere la mia vicinanza a tutte le famiglie che convivono con l’autismo e che oggi sono protagoniste di questa sentita iniziativa”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla presidente dell’Associazione Nazionale parlAutismo, Rosalia Pennino, in occasione della “Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo”.
“In un contesto sociale in cui la pandemia ha acuito la distanza tra gli individui – sottolinea il Capo dello Stato – è fondamentale incrementare gli sforzi affinchè l’inclusione sociale, l’accesso alle strutture didattiche e lavorative e, in generale, l’esercizio dei diritti fondamentali siano garantiti a tutti i membri della comunità senza alcuna forma di discriminazione e senza alcuna frapposizione di barriere al godimento di essi. Esprimo pertanto il mio apprezzamento per le iniziative di supporto alle famiglie e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che la vostra associazione sta portando avanti in molteplici ambiti. Con questo spirito, rivolgo ai presenti il mio incoraggiamento e formulo i migliori auguri”.
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Autismo, Mattarella: “Incrementare gli sforzi per l’inclusione sociale”
Covid, 74.350 nuovi casi e 154 decessi nelle ultime 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Secondo il bollettino del ministero della Salute, i nuovi positivi al Covid-19 sono 74.350 (rispetto ai 73.195 di ieri). I tamponi processati sono 514.823 che portano il tasso di positività al 14,4%. Oggi si registrano 154 decessi (ieri erano 159). I guariti sono 82.443 mentre per gli attualmente positivi si registra un decremento di 5.557 unità per un totale di 1.271.487. Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, sono 9.981 i degenti mentre in terapia intensiva i pazienti sono 476 con 47 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 1.261.030 persone. La Lombardia è la prima regione per numero di contagi (9.053), seguita da Lazio (8.460) e Campania (7.903). La Regione Abruzzo comunica che dal totale dei positivi sono stati eliminati 3 casi: 1 perchè non paziente Covid e 2 casi in quanto duplicati. Dei decessi comunicati oggi, 2 casi sono avvenuti nei giorni scorsi.
La Regione Campania comunica che a seguito delle verifiche quotidiane si evince che cinque decessi risalgono ad un periodo compreso tra il 23 e il 29 marzo. La Regione Friuli Venezia Giulia comunica che il totale dei casi positivi è stato ridotto di 2 a seguito di 2 test positivi rimossi dopo revisione dei casi. La Regione Sicilia comunica che 2.695 casi comunicati oggi sono relativi a giorni precedenti.
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Università Cattolica, nasce il progetto “Health Communication Monitor”
ROMA (ITALPRESS) – Si chiama “Health Communication Monitor” ed è il nuovo progetto promosso da ALMED, Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo e ALTEMS, Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica con l’obiettivo di costituire un osservatorio privilegiato per i ricercatori, per gli operatori della comunicazione della salute nel settore pubblico e privato e per i policy makers. Si tradurrà in una Newsletter bimestrale con l’analisi e la sintesi dei principali studi nazionali e internazionali sul tema. Il primo numero presenta una review generale dei topic emersi nella letteratura più recente, mentre i numeri successivi saranno dedicati a temi specifici di approfondimento.
Le principali tendenze osservate nel primo numero di “Health Communication Monitor” partono da un’attenzione generale ai temi della comunicazione e alla presenza dell’argomento sulle riviste internazionali in lingua inglese di contributi scientifici da diverse zone del mondo, alla relazione fra media e salute mentale, passando per il ruolo dei media e dei social media nella comunicazione della salute, con un focus sul ruolo della comunicazione pubblica, sulla disinformazione e sulla tipologia di informazioni diffuse, fino all’approfondimento della relazione fra comunicazione e operatori sanitari come soggetti attivi del processo di comunicazione.
Sono stati, inoltre, riaperti i termini di iscrizione fino al 22 aprile per il Master in Comunicazione Sanitaria ALMED e ALTEMS che ha avviato una collaborazione con l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale che permette a chi sceglie di intraprendere il percorso formativo, inserito anche nell’iniziativa “PA 110 e lode”, oltre all’acquisizione del titolo di Master Universitario di I livello, anche il riconoscimento della qualificazione professionale di comunicatore pubblico ai sensi della Legge 4/2013.
“Le ricerche e i dati sul rapporto fra media e salute sono molto cresciuti in questi due anni, mostrando con chiarezza come gli strumenti di comunicazione siano implicati ormai in modo profondo nelle pratiche di cura, prevenzione e tutela della salute personale e collettiva – dice la professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’ALMED Università Cattolica – L’obiettivo di Health Communication Monitor è di rendere le conoscenze su questo tema cruciale accessibili e consultabili in modo semplice, favorendo in tal modo un uso più consapevole ed efficace dei media al servizio della salute”.
“Trascorsi ormai due anni dall’individuazione dei primi casi in Italia di contagi da coronavirus e in un momento in cui la crisi pandemica sembra essere entrata in un regime di normalizzazione, è importante fare il punto su come la comunicazione della salute giochi un ruolo strategico non solo nella gestione delle pandemie o delle situazioni di crisi, ma anche nella vita quotidiana – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’ALTEMS Università Cattolica -. Sempre di più la comunicazione della salute, infatti, non passa solo dalla relazione con gli operatori del mondo della Sanità pubblica, ma è oggetto di conversazioni fra pari, sui social media, nei media broadcast. La pandemia ha sollecitato la ricerca e la riflessione in un filone di studi già consolidato e che si espanderà ancora”.
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Covid, in lieve calo l’incidenza settimanale
ROMA (ITALPRESS) – In lieve calo l’incidenza settimanale del Covid-19 a livello nazionale: 836 casi ogni 100.000 abitanti (25/03/2022 -31/03/2022) rispetto a 848 ogni 100.000 abitanti (18/03/2022 -24/03/2022). E’ quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di Regia.
Nel periodo 9 – 22 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,24 (range 1,14 – 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e con un range che supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero invece cala lievemente: Rt=1,03 (1,00-1,05) al 22/03/2022 vs Rt=1,08 (1,05-1,11) al 15/03/2022.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo) vs 4,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 24 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo) vs il 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 24 marzo).
Quattro Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Dodici Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato, di cui una ad alta probabilità di progressione a rischio alto e le restanti Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 aprile 2020.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (14% vs 15% la scorsa settimana). E’ stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% vs 37%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 49%).
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Finito lo stato d’emergenza, al via le nuove regole
ROMA (ITALPRESS) – E’ terminato il 31 marzo lo stato d’emergenza per la pandemia da Covid-19 e dall’1 aprile sono cambiate le regole con un allentamento delle misure.
Il superamento delle restrizioni anti-Covid è graduale e prevede alcuni step, tra cui la fine del sistema delle zone colorate e il progressivo superamento del green pass.
In particolare, dall’1 aprile resta la misura dell’isolamento per chi è positivo mentre tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con persone contagiate dovranno rispettare il regime dell’autosorveglianza, ovvero indossare mascherine Ffp2 “al chiuso o in presenza di assembramenti” fino “al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto”.
Fino al 30 aprile è obbligatorio indossare la mascherina chirurgica in tutti i luoghi al chiuso. In alcuni luoghi, però, è obbligatorio proteggersi con la FFP2, come sui mezzi di trasporto (ad esempio aerei, navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, treni, autobus che collegano più regioni, scuolabus), per l’accesso a funivie, cabinovie e seggiovie, se utilizzate con la chiusura delle cupole paravento, nei cinema, teatri, sale da concerto, locali per l’intrattenimento e per le competizioni sportive. Nelle discoteche, fino a tutto il mese di aprile, è obbligatorio indossare la mascherina ad eccezione del momento del ballo.
Per quanto riguarda il green pass, sarà ancora necessario possedere la certificazione rafforzata, ottenuta per vaccinazione o guarigione, per piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e di contatto, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, per le attività che si svolgono al chiuso, spogliatoi e docce, convegni e congressi, centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso, feste, sale gioco, sale scommesse, bingo e casinò, discoteche e sale da ballo e anche per spettacoli, eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso.
Per i servizi di ristorazione al chiuso, al tavolo o al banco, è sufficiente il green pass base, mentre l’obbligo di esibire la certificazione verde cade per la ristorazione all’aperto e per i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale.
Per tutti, compresi gli over 50, è possibile accedere ai luoghi di lavoro con il green pass base, che si ottiene anche con il tampone. L’obbligo vaccinale resta fino al 15 giugno 2022 per alcune categorie di lavoratori, come il personale scolastico e universitario, il comparto della difesa e le forze dell’ordine. Per il personale sanitario e per chi lavora negli ospedali e nelle RSA fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro.
Nelle scuole, se ci sono quattro casi di positività tra gli alunni le attività proseguono in presenza ma per docenti e studenti che abbiano superato i sei anni di età è previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, “al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato”. Inoltre, gli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, che si trovano in isolamento per aver contratto il Covid, possono seguire le attività nella modalità della didattica digitale integrata su richiesta della famiglia o dello studente, presentando specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell’alunno. Si potrà rientrare in classe dimostrando di “aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo”.
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Covid, 73.195 nuovi casi e 159 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Nuova flessione dei contagi in Italia. Secondo il consueto bollettino del Ministero della Salute, i nuovi contagiati sono 73.195 (77.621 i positivi riportati nel bollettino del 30 marzo), ma con un numero inferiore di tamponi processati, 486.813 e che produce un tasso di positività in lieve crescita al 15%. Lieve flessione dei decessi, 159 (-11). Il numero degli attualmente positivi registra un calo a 1.277.044.
Prosegue la crescita del numero dei ricoverati nei reparti ordinari: le persone accolte nelle aree mediche sono 9.898 (+27), lieve calo invece nelle terapie intensive, 468 (-13) con 46 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 1.266.678 persone. Il Lazio risulta prima regione per numero di contagi (9.256), seguita da Lombardia (9.141) e Campania (8.393).
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Iss, epatiti virali in diminuzione in Italia
ROMA (ITALPRESS) – Si conferma nel 2021 il trend in diminuzione di tutte le epatiti virali acute A, B e C. L’ultimo bollettino del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-SEIEVA, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, aggiornato al 31 dicembre 2021 conferma il calo dell’incidenza. Nel corso del 2021 sono stati notificati al SEIEVA 126 casi di Epatite A, soprattutto da parte di regioni del centro-nord, quali Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Si registra dunque un lieve incremento dell’incidenza (0,25/100.000) rispetto all’anno precedente (0,19/100.000 nel 2020), ma si conferma il trend in diminuzione degli ultimi anni dopo l’epidemia del 2017-2018.
Nel corso del 2021 sono stati segnalati 89 casi di Epatite B acuta, soprattutto da parte di regioni del centro-nord, quali Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Si registra dunque una lieve diminuzione dell’incidenza (0,18/100.000) rispetto all’anno precedente (0,21/100.000 nel 2020), e si conferma il trend in diminuzione degli ultimi anni.
Nel corso del 2021 sono stati notificati al SEIEVA 24 nuovi casi di epatite C acuta, con un’incidenza di 0,05 casi per 100.000 abitanti: sebbene sia in lieve aumento rispetto a quella del 2020 (0,04/100.000), in generale si conferma il trend in diminuzione degli ultimi 13 anni. Se si escludono gli ultimi 2 anni, caratterizzati dall’emergenza pandemica si osserva un progressivo incremento dei casi, fino ad un allineamento con i casi segnalati di epatite C. Si evidenzia, oltre all’andamento crescente, un picco epidemico nel 2019, legato a diversi focolai che si sono verificati nelle Regioni Marche, Lazio e Abruzzo e legati al consumo di carni di maiale e cinghiale. In tutto il periodo di osservazione gli uomini sono più colpiti delle donne e, per quanto riguarda le fasce di età, si evidenzia una maggiore incidenza nei soggetti di età =55 anni, mentre in passato il carico maggiore era nelle fasce 25-34 e 35-54 anni di età, maggiormente esposte ai viaggi in aree a maggior rischio.
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Altems, troppi posti in intensiva occupati in Calabria e Sardegna
ROMA (ITALPRESS) – Quando mancano meno di 24 ore dalla fine dello stato di emergenza che decade dopo circa due anni, è rischio per Sardegna e Calabria: infatti, al 28 marzo le due regioni hanno numeri “da zona gialla”, superano, cioè, le soglie di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e di Area Non Critica, che erano state rispettivamente fissate al 10% e 15%, dal decreto legge 23 luglio 2021, n. 105 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”. “Nell’ultima settimana – ribadisce il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – tornano a superare le soglie di pericolo. A poco più di un mese dalla discesa della curva della quarta ondata, il contagio preoccupa nuovamente e come un semaforo lampeggiante ci suggerisce che alcune misure sanitarie vanno ancora mantenute in queste settimane, continua Cicchetti. Questo alert arriva oggi, giornata in cui termina lo stato d’emergenza per la pandemia da Covid-19, conclude Cicchetti, oltre che ultimo giorno del Generale Francesco Paolo Figliuolo alla guida della Struttura Commissariale a cui esprimo, a lui e al suo gruppo, i ringraziamenti a nome di ALTEMS per quanto fatto in questi ultimi 396 giorni”.
E’ quanto emerso dalla 91ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale. L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del Professor Gianfranco Damiani e della Dottoressa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene). A partire dal Report 4 la collaborazione si è estesa al Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (Professor Eugenio Anessi Pessina) e al Gruppo di Organizzazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro (Professor Rocco Reina). Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici, psicologi e statistici. La finalità è comprendere le implicazioni delle diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus e le conseguenze del Covid-19 in contesti diversi per trarne indicazioni per il futuro prossimo e per acquisire insegnamenti derivanti da questa drammatica esperienza. In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 28 Marzo 2022) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 1.254.056) sulla popolazione nazionale è pari a 2,10% (in aumento rispetto ai dati del 21/03 in cui si registrava lo 1,97%). La percentuale di casi (n= 14.396.283) sulla popolazione italiana è in aumento, passando dal 23,30% al 24,14%. L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. La settimana appena trascorsa evidenzia un leggero calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 719 ogni 100.000 residenti rispetto ai dati del 21/03 (pari a 723 ogni 100.000 residenti).
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (38,42%), in Veneto (30,30%) ma è in Sicilia (4,66%) e Basilicata (4,49%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 2,14% (in aumento rispetto ai dati del 21/03, pari a 2,03%).
Dal report 25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo).
Nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 2.789 casi ogni 100.000 residenti, in aumento rispetto ai dati del 21/03 (2. 502 casi ogni 100.000 residenti). Dal report 25 è stata analizzata la letalità grezza apparente del COVID-19 nelle Regioni italiane nell’ultima settimana che corrisponde al numero di pazienti deceduti nell’ambito dei soggetti positivi al COVID-19 nell’intervallo di tempo considerato. E’ stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 18 ed il 24 marzo 2020 la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è stata pari al 61,80 x 1.000. Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Toscana a 1,11 per 1.000 e in Sardegna pari a 1,00 per 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 0,48 per 1.000 in calo rispetto ai dati del 21/03 (0,53 x 1.000).
Dal rapporto 26 è stata analizzata la mortalità grezza del COVID-19 nell’ultima settimana; la mortalità grezza corrisponde al numero di pazienti deceduti nell’ambito della popolazione di riferimento nell’intervallo di tempo considerato. E’ stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 26 marzo ed il 1 aprile 2020 la mortalità grezza, a livello nazionale, è stata pari al 8,42 per 100.000.
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 1,35 per 100.000 stabile rispetto ai dati del 21/03 (1,35 per 100.000). Il dato più elevato si registra in Sardegna al 2,57 per 100.000 e in Toscana a 2,26 per 100.000.
Dal report 37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere il Veneto (64,49 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (18,28 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 9,70 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 37,72 per 1.000 abitanti.
Dal report 33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 0,53 x 100.000 ab. Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Sardegna (1,00 x 100.000 ab.), la Calabria (0,96 x 100.000 ab.) e la Toscana (0,95 x 100.000 ab.).
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 20% – 30%, rispettivamente di Terapia Intensiva e Area Non Critica, sono individuate dal DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n. 105 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” come le percentuali entro le quali le Regioni rientrano in Zona Gialla. Al 28 marzo 2022 Calabria e Sardegna si posizionano nel primo quadrante registrando tassi di saturazione, sia in relazione ai posti letto di Area Non Critica che in relazione ai posti letto di Terapia Intensiva, oltre le rispettive suddette soglie.
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