PALERMO (ITALPRESS) – Il Sistema Sanitario Regionale siciliano estende i propri orizzonti e dà il via al servizio di SovraCup anche tramite app per smartphone iOS.
Il servizio SovraCup consente con un semplice click di prenotare un esame o una visita specialistica, riducendo così i tempi di attesa e le lunghe file negli uffici delle strutture sanitarie. “E’ un’idea partita col progetto complessivo del sistema – spiega a Italpress il dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica, Mario La Rocca – arriva leggermente più tardi rispetto all’implementazione del sistema via web, che è già operativo da ottobre dell’anno scorso, unitamente all’app per la versione Android. Adesso si unisce, e completa il pacchetto dell’offerta, anche l’app su iOS”.
L’applicazione rappresenta una evoluzione del sistema già attivo da diversi mesi sul web, cui è possibile accedere dal seguente link, https://sovracup.regione.sicilia.it, ed è il frutto del lavoro di informatici, del personale dell’Assessorato regionale della Salute e dell’ARIT. Il sistema web e App risponde a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa ed è accessibile tutti i giorni della settimana, 24 ore su 24.
“E’ importante perchè consente ai pazienti direttamente dal proprio domicilio – o mentre stanno facendo altro – di accedere al servizio di prenotazione di tutti gli ambulatori di tutte le aziende sanitarie regionali – aggiunge La Rocca -. Ad esempio se io trovo a Ragusa una visita in tempi più brevi rispetto a quella di Palermo, ho la possibilità di prendere in considerazione l’idea spostarmi”.
Per accedere è necessario essere in possesso di un account SPID oppure della carta di identità elettronica (Cie) e di una ricetta dematerializzata emessa in Sicilia per lo stesso utente che effettua il login. “Per prenotare è necessaria la ricetta elettronica, ma ormai il 95% delle ricette è in questo formato – sottolinea La Rocca -. Oltre a ciò ovviamente c’è sempre il sistema di prenotazione via web in farmacia con la ricetta cartacea. Questo sistema evita di andare a fare lunghe file presso i Cup aziendali e consente attraverso lo strumento informatico di snellire le liste d’attesa che – prima del Sovracup – troppo spesso sono ingolfate da doppie prenotazioni. Quindi ci sarà uno snellimento delle liste di attesa e una maggiore facilità di accesso alle cure da parte dei pazienti”.
Si può selezionare la struttura presso la quale effettuare la prenotazione e ricevere riscontro sul proprio smartphone; l’utente ha a disposizione tre opzioni, a differenza di quanto avviene con analoghi sistemi di gestione delle liste d’attesa presso altre regioni che restituiscono un unico appuntamento per le prestazioni prescritte in impegnativa. La prenotazione può essere effettuata anche presso le Farmacie dell’Isola, che, attraverso l’utilizzo della piattaforma Sovracup, svolgono un servizio “per conto terzi”, senza la necessità di SPID o Cie.
Resta inteso che l’utente può sempre rivolgersi direttamente agli sportelli CUP dell’Ente sanitario prescelto per effettuare la prenotazione.
“Il sistema ci permette anche di raccogliere dati che ci serviranno ad effettuare uno studio domanda-offerta delle prestazioni ambulatoriali, andando quindi ad ottimizzare l’offerta in base a quella che è la domanda – spiega Massimiliano Maisano, dirigente responsabile della Controllo di gestione del S.S.R -. Quindi in questo contesto ottimizzare specifiche prestazioni che hanno un’incidenza territoriale particolare significa anche fornire i servizi richiesti da parte degli assistiti anche in base alla stagionalità, perchè ricordiamo che ci sono alcune zone della Sicilia che hanno degli afflussi diversi durante l’anno, come le zone turistiche”.
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Visite specialistiche in Sicilia, niente più code con l’app SovraCup
Covid, 72.568 nuovi casi e 137 decessi
ROMA (ITALPRESS) – Calano i nuovi casi Covid in Italia. Secondo il bollettino del ministero della Salute, i nuovi contagiati sono 72.568 (ieri erano stati 85.288), con 490.711 tamponi processati determinando un tasso di positività al 14,7%. Calano i decessi a 137 (ieri erano 180). I guariti sono 55.967 mentre anche oggi si riconferma la crescita degli attualmente positivi, che si incrementano di 18.043 unità raggiungendo un totale di 1.054.167. In discesa i ricoveri. Nei reparti ordinari sono ospitati 8.410 degenti, in calo di 63; nelle terapie intensive sono invece 477 (-25) con 31 ingressi giornalieri. In isolamento domiciliare si trovano 1.045.280. Sul fronte regionale si evidenzia che il Lazio è primo per numero di contagi (8.756), seguito da Lombardia (8.183) e Campania (7.595).
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CV-Prevital, la prevenzione cardiovascolare ha una App come coach
ROMA (ITALPRESS) – Prevenire le malattie cardiovascolari con un personal trainer d’eccezione. E’ la scommessa del progetto CV- PREVITAL in partenza in tutta Italia presso i 17 IRCCS afferenti alla Rete Cardiologica, della quale fa parte anche la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. L’iniziativa, promossa e finanziata dal Ministero della Salute, prende il via questo mese e avrà una durata di tre anni. Il progetto PREVITAL valuterà l’efficacia e la fattibilità di un modo innovativo di fare prevenzione primaria cardiovascolare, attraverso l’identificazione precoce dei soggetti a rischio e coniugando gli approcci convenzionali di prevenzione primaria cardiovascolare (‘standard carè), con la medicina digitale. Un ruolo strategico sarà giocato dalle nuove tecnologie informatiche, in grado di monitorare e gestire in maniera ottimale le persone coinvolte.
“CV-PREVITAL – spiega la referente della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS per lo studio PREVITAL, la professoressa Giovanna Liuzzo, Direttore dell’U.O. di Cardiologia d’Urgenza, Policlinico Gemelli e Professore associato di Cardiologia dell’Università Cattolica, campus di Roma – è uno studio di prevenzione cardiovascolare primaria condotto sulla popolazione italiana. Capofila è la Rete Cardiovascolare, una rete di Cardiologie afferenti a vari IRCCS (al momento 17) su tutto il territorio nazionale, che darà vita al progetto, insieme a un consorzio nazionale di cooperative di Medici di Medicina Generale (Consorzio sanità, Co.S). Questa iniziativa, sollecitata, approvata e finanziata dal Ministero della Salute, ha lo scopo di ridurre il peso delle malattie cardiovascolari che a oggi sono ancora la principale causa di morbilità e di mortalità in Italia”.
I soggetti arruolati per questo studio randomizzato verranno assegnati al trattamento ‘standard’ o a un trattamento con una ‘app’ di coaching appositamente sviluppata, che sollecita il paziente a migliorare le sue abitudini di stile di vita (camminare, mangiare in maniera sana, ridurre il sale, ecc). I partecipanti non devono aver presentato in precedenza malattie cardiovascolari, nè essere portatori di fattori di rischio cardiovascolari noti. “Per ognuno di loro – spiega la professoressa Liuzzo – verrà calcolato il rischio cardiovascolare di base, mediante esami di routine (visita cardiologica, ECG, ecocardiogramma, ecodoppler carotideo, esami del sangue standard) e con altri più approfonditi nel campo dei lipidi (apoproteina (a), trigliceridi e colesterolo ‘non-HDL’); verranno inoltre ricercati alcuni biomarcatori dell’infiammazione. Uno studio particolare, che verrà condotto solo al Gemelli è quello su un metabolita (ossido di trimetilamina, TMAO) prodotto dal microbiota intestinale, che sembra correlato ad un aumentato rischio cardiovascolare. Verranno inoltre studiati i microRNA, che rappresentano il modo del tutto personale di un individuo di comunicare tra una cellula e l’altra. A essere interessata da questo studio sarà dunque una popolazione a rischio cardiovascolare basso, di età compresa tra i 45 e i 75 anni. Gli effetti del cambiamento dello stile di vita verranno valutati entro i tre anni successivi.
Le persone arruolate, acconsentiranno inoltre a donare i loro campioni biologici (sangue, urine, feci) che andranno a popolare una speciale biobanca, condivisa e a disposizione dell’intera rete di IRCCS per effettuare studi e approfondimenti in futuro.
La ‘app’ di coaching: è un vero e proprio personal trainer che fa counselling per modificare lo stile di vita, verificando al contempo l’aderenza ai ‘consiglì erogati; si occuperà anche di calendarizzare gli appuntamenti di controllo. E’ una app per smartphone, intuitiva e user friendly, scaricabile da App store Google Play e AppGallery. E’ finalizzata al monitoraggio (di pressione arteriosa, altezza, peso, glicemia, colesterolo, qualità del sonno, terapia), all’educazione (invierà messaggi personalizzati attraverso algoritmi definiti dagli specialisti della Rete Cardiologica e attività ‘educational’ per aumentare la consapevolezza dell’utente) e alla gestione da remoto di fattori di rischio cardiovascolare, con caratteristiche di engaging e gaming per incentivarne un uso continuativo.
Le ricadute e i vantaggi attesi. Per i cittadini: quello proposto dallo studio PREVITAL è un approccio innovativo e personalizzato alla prevenzione cardiovascolare primaria, all’educazione verso stili di vita corretti e al controllo dei fattori di rischio cardiovascolari. Per i professionisti della salute: è una strategia di rete coordinata per la collaborazione tra medici di medicina generale, specialisti, ricercatori, altri operatori sanitari e cittadini. Per i decisori: il progetto consentirà l’acquisizione di un’enorme mole di dati, che consentirà la pianificazione strategica e l’allocazione delle risorse nella prevenzione.
Altri partecipanti al progetto sono la Società Italiana per la Salute Digitale e la Telemedicina (SISDT) e la Fondazione Romeo e Enrica Invernizzi. Collaborano alla sua realizzazione il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica – CBIM, il Consortium GARR, la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca, YouCo, azienda esperta in progetti digitali di citizen experience e alcune farmacie del territorio lombardo.
Chi fosse interessato a partecipare questo studio, finalizzato a ridurre il rischio cardiovascolare, può inviare la propria candidatura all’email [email protected]. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha in programma di arruolare in un anno mille persone.
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Distribuzione farmaci, Egualia: «Troppa sperequazione territoriale”
ROMA (ITALPRESS) – «Le scelte regionali in materia di distribuzione dei medicinali per controllare la spesa hanno prodotto spesso una vera sperequazione territoriale a danno dei cittadini, riconoscendo diversi livelli di accesso alle cure, in violazione del principio di universalità del nostro SSN».
A sottolineare le criticità della distribuzione diretta e per conto dei farmaci è EGUALIA, ascoltata oggi nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia in corso presso la Commissione Affari Sociali alla Camera.
«Per legge – spiega l’associazione dei produttori di farmaci equivalenti, biosimilari e value added medicine – il meccanismo del Prontuario ospedale-territorio (PHT) – ovvero l’acquisto diretto da parte del SSN di farmaci da distribuire tramite le strutture pubbliche o tramite accordi con le farmacie – dovrebbe riguardare solo specifiche categorie di prodotti: quelli che richiedono un controllo ricorrente del paziente, quelli destinati a pazienti in ADI o in RSA, quelli per il primo ciclo di terapia dopo ricovero o visita specialistica ambulatoriale. Viceversa oggi sono soggetti a questa forma di distribuzione intere categorie di farmaci di uso pluridecennale nella pratica clinica, prescrivibili, o potenzialmente prescrivibili dal medico di famiglia».
Tra i principali effetti negativi derivanti dall’uso inappropriato delle forme di distribuzione alternativa a quella convenzionata, figurano tra l’altro secondo EGUALIA l’annullamento del rapporto frequente e di fiducia del paziente con il medico e il farmacista, determinato dall’approvvigionamento dei farmaci in un’unica soluzione a inizio ciclo di terapia; i costi aggiuntivi per il sistema e rischio di mancata aderenza alla terapia; il sovraccarico delle farmacie ospedaliere; la disomogeneità nella dispensazione dei farmaci nelle diverse Regioni.
«E’ necessario – conclude EGUALIA – un riordino delle norme in materia che determini un quadro omogeneo tra Regioni. In particolare, i farmaci che possono essere prescritti dal medico di Medicina Generale, specialistici e non, dopo valutazione della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA (note prescrittive), dovrebbero rientrare subito nel regime della spesa convenzionata. E il PHT dovrebbe diventare un contenitore temporaneo di farmaci che hanno bisogno di una fase di monitoraggio e controllo, distinguendo al suo interno i farmaci che possono essere distribuiti tramite le farmacie territoriali con la distribuzione per conto e farmaci che, per esigenze di controllo, hanno bisogno di essere distribuiti unicamente in ambiente ospedaliero».
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Da studio “Empulse” nuove frontiere scompenso cardiaco acuto
ROMA (ITALPRESS) – Le malattie dell’apparato cardiovascolare continuano a rappresentare la prima causa di morte o di condizioni invalidanti nel nostro come nei Paesi a più elevato tasso d’industrializzazione e la loro prevalenza è in fase di notevole incremento. Lo scompenso cardiaco è la prima causa di ricovero in ospedale negli ultrasessantacinquenni, anche per questo è considerato un problema di salute pubblica di enorme rilievo. A soffrirne in Italia sono circa 600.000 persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 10% circa). E’ pertanto una condizione legata all’allungamento della vita media che aumenta di anno in anno a causa dell’invecchiamento generale della popolazione. Le strategie legate alla prevenzione restano fondamentali così come ogni nuova acquisizione in tema di terapia farmacologica al fine di sviluppare modelli e percorsi assistenziali condivisi e appropriati.
Per questo di notevole rilevanza scientifica è la conferma che l’inibitore SGLT2 empagliflozin è sicuro nel trattamento dello scompenso cardiaco acuto, con o senza diabete, a qualsiasi valore di frazione di eiezione. Lo ha dimostrato lo studio multinazionale randomizzato EMPULSE pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Medicine: i pazienti con insufficienza cardiaca (HF) acuta hanno iniziato in modo sicuro una terapia con empagliflozin per una mediana di 3 giorni dopo il ricovero in ospedale e hanno avuto il 36% in più di probabilità di sperimentare un beneficio clinico nei successivi 90 giorni rispetto ai pazienti che avevano assunto un placebo.
“Il trial, controllato, in doppio cieco” spiega Maurizio Volterrani, Resp. del Centro per le Patologie Cardiorespiratorie dell’IRCCS San Raffaele e unica firma italiana dello studio “ha preso in considerazione 530 pazienti adulti con scompenso cardiaco (età media 68 anni, 66% maschi) ricoverati per un episodio acuto di scompenso cardiaco e successivamente stabilizzati. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi e sottoposti a un trattamento di 90 giorni con empagliflozin 10 mg SID o un placebo. I dati hanno messo in evidenza come i soggetti trattati con la glifozina siano risultati associati a una probabilità del 36% superiore di andare incontro a un beneficio clinico come una riduzione della mortalità per tutte le cause (4,2% vs 8,3%), una minore occorrenza di episodi di scompenso cardiaco (10,6% vs 14,7%) o un miglioramento della sintomatologia. Effetti, questi, riscontrati in modo paragonabile nei pazienti con o senza diabete di tipo 2”.
“Mentre sono disponibili diversi farmaci in grado di migliorare gli outcome clinici dei pazienti con scompenso cardiaco cronico, pochissimi hanno dimostrato un beneficio nei pazienti con scompenso cardiaco acuto di nuova insorgenza che necessitano di ricovero in ospedale”, ha commentato Adriaan Voors, cardiologo dell’University Medical Centre Groningen e prima firma della pubblicazione. “I nostri risultati indicano che empagliflozin può essere di aiuto per questi pazienti senza aumentare gli eventi avversi gravi”.
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Al Gemelli un laboratorio di Genomica tra i più avanzati in Europa
ROMA (ITALPRESS) – A caccia dei geni delle malattie, grazie a un laboratorio di genomica con apparecchiature di ultima generazione; servirà per curare i pazienti di oggi, gettando le basi per le terapie di domani. A disposizione dei pazienti anche l’analisi genomica al momento tra le più complete (Profilazione Genomica Oncologica FPG500), che si effettua su un pannello di oltre 500 geni. Al taglio del nastro erano presenti il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, professor Marco Elefanti e il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, professor Rocco Bellantone. Gli ambienti della facility hanno ricevuto la benedizione di S.E. Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Inaugurato oggi presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS un laboratorio di genomica di ultima generazione dotato delle attrezzature più all’avanguardia per scrutare nelle pieghe del DNA e individuare i geni responsabili di tanti tumori e di alcune malattie rare.
“I grandi centri universitari e ospedalieri si stanno dotando tutti di laboratori di genomica- afferma il professor Giovanni Scambia, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – ma al momento questa del Gemelli è in assoluto la prima facility in Italia ad avere una valenza ‘ibridà sia clinica, che di ricerca. Una caratteristica questa che consentirà di curare i pazienti di oggi con i farmaci al momento disponibili, guardando già ai pazienti che saranno presi in carico tra 5-10 anni e per i quali la ricerca getta oggi solide basi per le conoscenze del futuro. Il pool dei dati raccolti ci aiuterà infatti a curare meglio i pazienti di domani; abbiamo una serie di progetti ‘lungimirantì. Tutto questo è stato possibile grazie al generoso contributo dell’Associazione Oppo e le sue stanze Onlus, che da anni ci sostiene in tanti progetti d’eccellenza”.
Diagnostica clinica e ricerca vanno di pari passo in questo laboratorio. Anche le aziende dedicate al sequenziamento genomico vedono in questa facility il potenziale per essere un polo di riferimento in Europa per la ricerca, grazie anche ai grandi ‘numerì offerti dal Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, che assiste ogni anno circa 50.000 pazienti oncologici.
“Una caratteristica unica di questo nuovo laboratorio – sottolinea il professor Giampaolo Tortora direttore del Comprehensive Cancer Center e responsabile del Molecular Tumor Board della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – consiste nella possibilità di analizzare gli acidi nucleici (DNA e RNA) dei pazienti con, al momento, 8 tipi di tumore (ovaio, colon retto, polmone, mammella, prostata, pancreas, tiroide, GIST), attraverso l’analisi genomica al momento più completa, la ‘Profilazione Genomica Oncologica FPG500’, che si effettua su un pannello di oltre 500 geni, su tessuto tumorale. Gli specialisti oncologi potranno inviare qui i loro pazienti richiedendo questo esame ‘di frontierà senza costi aggiuntivi a carico del paziente. La risposta arriverà nell’arco di 10-15 giorni lavorativi e verrà sottoposta all’esame del Molecular Tumor Board (MTB) che ne interpreterà i risultati e definirà in un’ottica di medicina di precisione, il miglior iter terapeutico per quel determinato paziente”.
Un laboratorio al lavoro. La facility è dotata di una serie di apparecchiature di ultima generazione che lavorano in sequenza. Un macchinario effettua l’estrazione degli acidi nucleici del paziente (DNA e RNA), un altro macchinario li amplifica. Il successivo apparecchio, il Microlab Star della Hamilton, ‘colorà le 4 basi del DNA (in gergo, ‘prepara la librerià per il sequenziamento). La colorazione viene effettuata da un robot, preciso e velocissimo che consente di abbattere i tempi (al momento impiega due giorni a preparare la libreria, cioè a mettere il campione in condizioni di essere ‘lettò) e rende più riproducibile questo passaggio perchè annulla il quid di errore umano). Si accede quindi ad un’altra sala, tenuta a bassa temperatura e tutta circondata da vetrate perchè essendo le macchine completamente automatizzate è necessario poterle controllare dall’esterno in qualsiasi momento. E’ il cuore della facility, la stanza dei bottoni, che ospita i macchinari più preziosi e all’avanguardia, come il NOVASeq 6000 e il NEXTSeq 550 Dx di Illumina® che completano l’analisi del DNA del paziente, evidenziando o meno la presenza dei geni del tumore e di altre malattie. NOVASeq 6000 è il gioiello del laboratorio, il top di gamma al momento, in grado di leggere un genoma intero in appena 48 ore (è la strumentazione che si utilizza per l’analisi del pannello a 500 geni) e costa 1 milione di euro.
Un ulteriore fiore all’occhiello della facility è il sistema informatizzato SLIMS della Agilent che traccia il campione in tutti i suoi passaggi di lavorazione. Questo garantisce la massima sicurezza e qualità: evita infatti ogni tipo di errore umano legato al data entry manuale e riduce i tempi di lavorazione. L’ultimo ambiente del laboratorio è dedicato interamente alla ricerca; qui si analizzano i campioni di ‘biopsia liquidà e si effettuano le analisi su singola cellula.
Le previsioni dei volumi di lavorazione sono per il momento di 2.500-3.000 campioni di DNA/RNA l’anno.
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Valvola Tricuspide, all’Ismett si cura senza bisturi
PALERMO (ITALPRESS) – Valvola tricuspide trattata con tecnica mini-invasiva e senza bisturi grazie all’utilizzo di un sistema bicavale. L’intervento innovativo è stato eseguito presso IRCSS ISMETT, il centro di Palermo nato dalla partneship internazionale fra la Regione Siciliana ed UPMC (University of Pittsburgh Medical Center, ed è uno dei pochi casi realizzati in Italia.
L’impianto di sistema bicavale (CAVAL VALVE IMPLANTATION, CAVI) TricValve rappresenta oggi un’opzione innovativa di trattamento per pazienti con insufficienza tricuspidalica (IT) gravi. Questo tipo di pazienti erano considerati fino ad oggi non idonei a chirurgia convenzionale o ad altre tecniche di trattamento transcatetere come l’ edge-to-edge o l’ anuloplastica. Per loro non esisteva un trattamento adeguato.
Ad essere sottoposto ad intervento un uomo di 72 anni, affetto da un’insufficienza della valvola tricuspide di grado torrenziale con severe manifestazioni cliniche di scompenso cardiaco e frequenti ospedalizzazioni. Il paziente era stato già sottoposto in passato ad intervento di cardiochirurgia con la sostituzione della valvola aortica e mitralica con protesi meccaniche e ad impianto di Pacemaker endocavitario definitivo. Un nuovo intervento cardiochirurgico a cuore aperto risultava a rischio proibitivo data la severità del quadro clinico. Anche le altre tecniche mini-invasive di cardiologia interventistica, nel suo caso non erano consigliate.
Ad eseguire l’intervento Caterina Gandolfo, responsabile dell’Unità di Cardiologia Interventistica del Dipartimento Cardiovascolare diretto da Michele Pilato, ed il suo team.
“L’intervento – spiega Caterina Gandolfo – è durato circa un’ora ed ha permesso di ridurre gli effetti della insufficienza tricuspidalica sul cuore e sulla circolazione sistemica. Il nostro paziente ha potuto lasciare l’ospedale solo dopo pochi giorni di degenza. L’impianto di TricValve non comporta, infatti, nessun taglio chirurgico, si interviene attraverso la vena femorale grazie ad una piccola incisione e richiede una anestesia generale solo per tollerare l’ecocardiografia transesofagea, necessaria per visualizzare il cuore e guidare il corretto impianto delle protesi”.
Tecnicamente l’intervento di CAVI consiste nell’impianto di due protesi in pericardio bovino che vengono suturate su uno stent in nitinolo a livello della vena cava superiore (SVC) e della vena cava inferiore (IVC) alle giunzioni cavo-atriali, evitando così la classica operazione a cuore aperto. La tecnica ostacola il rigurgito di sangue in vena cava, una complicazione molto frequente in pazienti con Insufficienza Tricupisdalica, e previene il danno di congestione venosa al fegato e agli altri organi.
La Cardiologia Interventistica di IRCCS ISMETT è uno dei primi centri in tutta Italia ad aver effettuato questo innovativo intervento per correggere l’insufficienza tricuspidale ampliando così ulteriormente l’armamentario delle tecniche di ultimissima generazione disponibili per il trattamento transcatetere della valvola tricuspide. La disponibilità di diverse opzioni di trattamento percutaneo dell’insufficienza tricuspidale rappresenta una valida alternativa alla chirurgia in pazienti ad elevato o proibitivo rischio operatorio che impone una corretta selezione del paziente con un approccio multidisciplinare in Heart Team con l’obiettivo di potere offrire strategie di trattamento innovative al paziente che ne può beneficiare nel timing ottimale.
Il reparto di ISMETT vanta infatti una grande esperienza nel trattamento delle patologie valvolari, ed è ormai un vero e proprio punto di riferimento non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale ed europeo per il trattamento percutaneo, non chirurgico, delle patologie delle valvole cardiache. “Un risultato importante – ha concluso Caterina Gandolfo – per cui occorre ringraziare il Direttore di Istituto e tutto il management di IRCCS ISMETT UPMC che punta sull’innovazione e la qualità”.
(ITALPRESS).
Covid, 85.288 nuovi casi e 180 decessi nelle ultime 24 ore
ROMA (ITALPRESS) -Secondo il bollettino del ministero della Salute, i nuovi positivi sono 85.288 (rispetto ai 28.900 di ieri). I tamponi processati sono 587.015 che portano il tasso di positività al 14,5%. Oggi si registrano 180 decessi (ieri erano 129). I guariti sono 53.349 mentre per gli attualmente positivi si registra un incremento di 32.885 unità per un totale di 1.036.124. Il Lazio è la prima regione per numero di contagi (10.562), seguita da Lombardia (9.540) e Campania (9.179). La Regione Abruzzo riporta che dal totale dei casi positivi sono stati eliminati 3 casi, di cui 2 pazienti duplicati e 1 paziente non COVID-19; inoltre del totale dei decessi comunicati in data odierna, 2 casi sono avvenuti nei giorni scorsi.
(ITALPRESS).









