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Benedetto Lavino eletto presidente di Cosmetica Italia

MILANO (ITALPRESS) – Benedetto Lavino, presidente di Bottega Verde, è stato eletto presidente di Cosmetica Italia per il prossimo triennio, fino al 2027. Nel suo mandato, Lavino sarà affiancato da quattro vicepresidenti: Filippo De Caterina (L’Orèal Italia), Fabio Franchina (Framesi), Ambra Martone (ICR – Industrie Cosmetiche Riunite) e Renato Sciarrillo (Procter & Gamble).
“Con onore e senso di responsabilità raccolgo oggi la fiducia dei tanti colleghi imprenditori che mi affidano l’opportunità di essere il presidente di Cosmetica Italia, un’Associazione di categoria di grande pregio capace di rappresentare circa 650 imprese associate sull’intero territorio nazionale – ha commentato Lavino -. Per il prossimo triennio, assieme alla squadra dei vicepresidenti – che ringrazio per il cammino che da oggi intraprendono al mio fianco – guarderemo a un macro-obiettivo: costruire le condizioni favorevoli affinchè le aziende associate possano cogliere le opportunità di crescita in Italia e all’estero, supportandole nel preservare e incrementare la generazione di profitto anche in una congiuntura economica complessa, e apportando valore a tutta la filiera”. Secondo Lavino “un traguardo raggiungibile solo facendo sistema e legando, nel comune intento di affermare il valore economico, scientifico e sociale del prodotto cosmetico (elemento indispensabile per il benessere di ciascuno in ogni fase della vita), stakeholder, industria, istituzioni e mondo politico. Lavoreremo, infatti, per individuare una politica industriale solida e concreta a favore del settore cosmetico nazionale. Lo faremo con il supporto di progetti di advocacy, analisi di mercato e attività di responsabilità sociale per sostenere lo sviluppo e la reputazione di un settore chiave per la crescita e la competitività del Sistema Paese, capace di generare ricadute positive in termini socioeconomici e occupazionali”. “Come sempre, al fianco del partner BolognaFiere Cosmoprof, ci occuperemo di internazionalizzazione per valorizzare l’eccellenza del cosmetico italiano sui mercati esteri e promuovere l’omonima fiera di riferimento – ha sottolineato Lavino -. Non solo, Cosmetica Italia continuerà a parlare anche ad un pubblico allargato grazie alla nuova edizione di Milano Beauty Week, un progetto culturale di riconosciuto successo e utilità che, concretamente, ci offre l’opportunità di mostrare le diverse sfaccettature della filiera della bellezza e affermare ancora una volta che la cosmesi è un’industria che fa bene al Paese”.
“La cosmetica è un settore chiave per l’economia italiana ed europea e i prodotti cosmetici sono beni essenziali per la salute ed il benessere delle persone. Cosmetica Italia – ha sottolineato De Caterina – è un’organizzazione essenziale per diffondere questi valori con tutti gli stakeholder. Abbiamo bisogno di più benessere e bellezza; vogliamo lavorare per rivendicare con sempre maggiore orgoglio questa eccellenza del nostro Paese”.
“Sono onorato di essere stato eletto vicepresidente di Cosmetica Italia nella squadra del presidente Lavino. L’Associazione vuole essere il fulcro per lo sviluppo internazionale delle imprese, aspetto fondamentale e imprescindibile per la competitività del settore. Gli obiettivi della delega all’internazionalizzazione che mi è stata affidata – ha evidenziato Franchina – troveranno risposta nell’ampliamento dei servizi, nelle nuove occasioni di formazione e nei rinnovati progetti al fianco dei nostri partner istituzionali, come BolognaFiere Cosmoprof e ICE. Le esportazioni rappresentano oltre il 46% del fatturato totale del settore cosmetico nazionale e nel 2023 hanno superato i 7 miliardi di euro, con una crescita di oltre 20 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Segnali concreti che confermano la necessità di aumentare le competenze internazionali e ricevere un supporto istituzionale e operativo sempre più concreto”.
“Ringrazio i soci di Cosmetica Italia e il presidente Lavino per avermi voluta nella rinnovata squadra di presidenza, che opererà con dedizione affiancando la struttura. Nell’attuale contesto globale denso di sfide e di opportunità – ha aggiunto Martone – l’obiettivo è di supportare concretamente le piccole, medie e grandi imprese del nostro settore cosmetico, una filiera che rappresenta un’eccellenza italiana, europea e mondiale, promuovendo sinergie aziendali, istituzionali e politiche, favorendo crescita culturale e sviluppo sostenibile, generando valore economico e sociale. Ci impegneremo nel rappresentare al meglio i cambiamenti per orientarci al futuro in ottica di innovazione e spinta trasformativa verso maggiore cultura, competitività e visibilità delle aziende associate”.
“Mi unisco con entusiasmo alla squadra di presidenza di Cosmetica Italia. Il mio impegno sarà orientato alla promozione dei valori – economico, scientifico e sociale – del settore cosmetico in Italia. Intendo intensificare un dialogo costruttivo con gli stakeholder politici e istituzionali per sostenere la nostra eccellenza industriale, capace di generare ricadute socioeconomiche e occupazionali positive per l’intero Sistema Paese. L’attività di advocacy – ha concluso Sciarrillo – promossa dall’Associazione su questioni regolatorie, di politica industriale e di presidio dei principali dossier europei proseguirà al fianco e in sinergia con Federchimica e Cosmetics Europe, con l’obiettivo di rafforzare l’influenza del settore sulla politica industriale italiana e lavorare come un think tank di analisi e proposta, con particolare riguardo a transizione digitale ed ecologica”.

– foto ufficio stampa Cosmetica Italia –
(ITALPRESS).

Report STADA, ai minimi soddisfazione europei per i sistemi sanitari

ROMA (ITALPRESS) – I sistemi sanitari hanno bisogno di un rinnovamento: questo è il verdetto del pubblico europeo. Lo STADA Health Report 2024 – un’indagine rappresentativa di circa 46.000 intervistati in 23 Paesi europei – conferma come i sistemi sanitari non rispondano più adeguatamente alle esigenze di molti cittadini europei, spingendoli a farsi carico personalmente della loro salute. Con il 56%, la soddisfazione per i sistemi sanitari è scesa ai minimi storici, diventando un invito per molti a darsi da fare: esercizio fisico regolare, una dieta sana e attività a sostegno del benessere mentale sono solo alcune delle misure adottate per compensare le debolezze del sistema e prendersi cura di sè stessi. Anche la salute mentale dell’Europa è peggiorata: gli intervistati l’hanno valutata leggermente inferiore rispetto al 2023. E sebbene il 67% degli europei sia felice in generale, il 52%, e in particolare le generazioni più giovani, lotta contro la solitudine.
Giunto all’edizione del suo decimo anniversario, lo STADA Health Report va oltre l’identificazione delle tendenze dei pensieri e delle preoccupazioni degli europei per quanto riguarda la salute, per offrire anche soluzioni attuabili per le aree problematiche. “Con lo STADA Health Report 2024, i cittadini europei ancora una volta si sono pronunciati: la soddisfazione per l’assistenza sanitaria è peggiorata per il quarto anno consecutivo, una tendenza allarmante che noi, insieme ai responsabili politici, alle autorità regolatorie, ai medici e ai farmacisti, dobbiamo capire, affrontare e invertire. Allo stesso tempo, è, però, incoraggiante vedere persone di ogni genere, background e fasce detà che si adoperano per prendersi cura della loro salute, sia fisica che mentale”, afferma Peter Goldschmidt, CEO di STADA.
La soddisfazione per l’assistenza sanitaria scende a un nuovo minimo storico. L’accesso alle visite mediche, lo standard dei servizi sanitari, la carenza di personale e una generale sfiducia nei confronti dei responsabili politici del settore sanitario: sono queste le principali cause di insoddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari. Ora al 56%, la soddisfazione è diminuita di 18 punti percentuali dal 2020. I cittadini ungheresi, che partecipano per la prima volta, sono i più insoddisfatti del loro sistema sanitario: il 72% lo ritiene insufficiente, seguito da Kazakistan (67) e Serbia (65). Rispetto al 2023, il Regno Unito (-11 punti percentuali), il Kazakistan (-10 punti percentuali) e la Germania (-8 punti percentuali) hanno registrato i cali più significativi.
Tra le lamentele, gli europei hanno anche alcune idee di ampio respiro per migliorare la soddisfazione: quasi un europeo su due (48%) ritiene che farebbe la differenza se i responsabili delle politiche sanitarie avessero un background correlato alla salute e una percentuale simile (47%) chiede un aumento dei salari per coloro che lavorano nelle professioni mediche, per motivare un maggior numero di persone a intraprendere una carriera nel settore sanitario, alleviando così parte della pressione attualmente avvertita nel sistema.
Medici e farmacisti “sanno cosa è meglio”. Sebbene il malcontento per l’assistenza sanitaria sia tangibile, la fiducia nella medicina convenzionale è aumentata in modo significativo. Quasi 7 europei su 10 (69%) affermano di fidarsi ampiamente o completamente della medicina convenzionale, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2022. La Finlandia (84%) e la Spagna (82%) sono i suoi sostenitori più fedeli e i cittadini europei maschi (73%) sono più propensi a fidarsi della medicina convenzionale rispetto alle donne (65%).
Il principale fattore di fiducia in questo tipo di medicina? I consigli molto apprezzati degli operatori sanitari, come medici e farmacisti, preziosi per il 48% degli europei. I consigli degli esperti sono particolarmente apprezzati in Belgio e Irlanda (entrambi 56%), Germania e Paesi Bassi (entrambi 55%), Danimarca e Regno Unito (entrambi 53%). Tra l’insoddisfazione del sistema, gli europei si prendono cura della loro salute. Con il calo dei livelli di soddisfazione, sempre più Europei prendono in mano la situazione: l’89% fa almeno una cosa per migliorare il proprio benessere generale. In Finlandia (66%), Spagna (62%) e Italia (60%), le persone sono più attive fisicamente rispetto alla media (50%). Inoltre, un terzo si sottopone a controlli sanitari preventivi (33%) o assume integratori alimentari (32%). E’ interessante notare che il 31% degli europei considera anche il tempo trascorso con i propri cari un investimento per il proprio benessere generale.
I giovani europei lottano contro la solitudine. Sebbene la maggioranza degli europei affermi di essere “abbastanza” o “molto felice” (67%), c’è comunque motivo di preoccupazione: mentre l’autovalutazione sulla salute mentale è peggiorata solo leggermente, passando dal 67% nel 2023 al 65% degli intervistati che valuta la sua salute mentale come “buona” o “molto buona”, uno sguardo più attento rileva un fenomeno che non dovrebbe essere sottovalutato. L’epidemia di solitudine ha colpito il continente, con il 52% degli europei che prova sentimenti di solitudine. E nonostante siano i più connessi rispetto a qualsiasi altro gruppo, il 63% dei giovani tra 18 e 34 anni si sente solo. Tuttavia, l’eccessivo tempo trascorso online rappresenta solo una parte del problema: in primo luogo, le giovani generazioni citano il lavoro (27%) come principale fattore di solitudine e, di conseguenza, chiedono un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata per porre rimedio alla situazione.

– foto xp3/Italpress –
(ITALPRESS).

La più avanzata PET/CT all’Irccs S. Orsola di Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Ci troviamo a poter utilizzare una PET/CT total body che rispetto a macchine convenzionali abbatte drasticamente la durata dell’esame passando da 12 minuti a meno di due minuti, un vantaggio che torna particolarmente utile soprattutto per i pazienti severamente doloranti, per i bambini e per chi ha limitata possibilità di collaborare. Questa apparecchiatura, poi, è estremamente sensibile: una caratteristica che ci consente non solo di individuare anche le lesioni patologiche più piccole, ma che permette pure di limitare fino all’80% la dose di radiofarmaco somministrata”. Queste le parole con cui Stefano Fanti, direttore del Centro di Medicina Nucleare dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, ha commentato l’avvio delle attività del sistema uExplorer, apparecchiatura innovativa (in tutto il mondo sono operative meno di dieci installazioni) che conferma il posizionamento d’eccellenza del centro bolognese nell’ambito internazionale della diagnostica per immagini. La uExplorer mette a disposizione dei clinici e dei pazienti un approccio di eccellenza sia in ambito oncologico che anche in altri settori. Enorme il contributo offerto da uExplorer nell’ambito della ricerca, perchè – sottolinea Fanti – “consentendo di studiare la farmacocinetica e la biodistribuzione dei traccianti a corpo intero, la nuova PET/CT Total-Body apre importanti prospettive per lo sviluppo di nuovi radiofarmaci sia con finalità diagnostiche che terapeutiche. L’attività di studio riguarderà soprattutto l’ambito oncologico, ma anche i processi infiammatori e le malattie autoimmuni”.
L’installazione di uExplorer, apparecchiatura sviluppata presso la University of California-Davis e prodotta dalla multinazionale United Imaging Healthcare, è stata resa possibile dalla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna (ed alla cerimonia di attivazione era presente la Direttore Generale Chiara Gibertoni), e dal distributore esclusivo FORA, azienda con sede a Parma, leader italiano nell’ambito della diagnostica. Afferma Carlo Q. Degano, presidente di FORA: “Oggi a Bologna ci troviamo di fronte ad uno strumento di Imaging Molecolare avanzatissimo e tra i pochi al mondo, molte volte più sensibile del miglior prodotto in commercio in questo momento, in grado di realizzare uno studio dinamico di tutto il corpo. uExplorer ha caratteristiche uniche anche in termini di sostenibilità di sistema, perchè utilizzando un sesto del radiofarmaco si dimostra capace di una produttività ben superiore ai modelli tradizionali”.
“E’ un’attivazione che ci rende tutti orgogliosi della capacità del sistema salute nazionale di rendere disponibile la più avanzata innovazione tecnologica a favore dei pazienti – precisa il presidente di Fora -. Come azienda devo sottolineare che a Bologna abbiamo avuto la possibilità di sperimentare la miglior integrazione e collaborazione possibile, cioè l’opportunità di incontrare un centro utilizzatore, un’amministrazione ed una regione illuminati che hanno creduto, anzi spinto per avere il primato in questa rivoluzione diagnostica”.
Presso l’IRCCS S. Orsola in pratica si è realizzato un esempio di effettiva collaborazione tra pubblico e privato, di connessione reale tra bisogno di presa in carico e contributo dell’innovazione tecnologica. Prosegue Degano: “Il modo ed il tono con cui abbiamo tutti lavorato per rendere questo sogno realtà è stato rispettoso dei reciproci ruoli ed è sempre stato sostenuto da un unico “mantra”: dare ai pazienti quanto di meglio ci fosse al mondo e sostenere attivamente la ricerca. Per noi fare parte di questa pagina di storia prima in Europa e prima in Italia è un premio che corona la nostra intraprendenza e ci responsabilizza ad avere un ruolo sempre più epocale, ma allo stesso tempo richiederà sempre maggiori competenze, attenzioni, umiltà e buon senso, che saranno gli slogan che ci distingueranno aziendalmente anche nel futuro”.
A Bologna è stato presente anche il presidente e CEO della Divisione Internazionale di United Imaging, Jusong Xia, che ha portato l’esperienza dello sviluppo del sistema diagnostico realizzato in anni di ricerca a cui hanno contribuito differenti centri di studio in tutto il mondo. “La realizzazione di uExplorer è una storia di successo di collaborazione internazionale – ha dichiarato Jusong Xia -. Dopo anni di ricerca e sviluppo insieme alla UC Davis e all’Università di Yale, abbiamo messo a punto e fornito una PET/CT digitale ad altissima risoluzione con un campo visivo PET assiale (FOV) di 194 cm che consente di scansionare l’intero corpo con un singolo posizionamento del paziente. Il sistema messo così a disposizione dei clinici offre la scansione dinamica di tutto il corpo, consente di somministrare una dose di radiofarmaco al paziente estremamente bassa e produce una risoluzione dell’immagine estremamente elevata, cambiando il modo in cui l’imaging PET/CT di tutto il corpo è stata tradizionalmente eseguita”.

– Foto ufficio stampa FORA –

(ITALPRESS).

Le patologie della tiroide colpiscono oltre 6 milioni di italiani

ROMA (ITALPRESS) – La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla posta alla base del collo, che controlla molte funzioni dell’organismo attraverso la produzione degli ormoni T3 e T4. Gli ormoni tiroidei regolano la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita corporea. Quanto la tiroide produce troppi ormoni si parla di ipertiroidismo, con sintomi quali nervosismo, ansia, iperattività, perdita di peso, battito cardiaco rapido o irregolare. Al contrario, se la tiroide non produce abbastanza ormoni, si verifica l’ipotiroidismo, che può causare obesità, dolori articolari, infertilità e malattie cardiache. Secondo le stime attuali, in Italia le persone che soffrono di patologie della tiroide sono più di 6 milioni, in prevalenza donne. Sono questi alcuni dei temi trattati da Andrea Lania, responsabile dell’unità operativa di endocrinologia e diabetologia dell’Istituto Humanitas di Rozzano, professore ordinario di endocrinologia e direttore della scuola di specializzazione di endocrinologia e malattie del metabolismo di Humanitas University, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“La tiroide è localizzata nella parte anteriore del collo, è facilmente visibile – ha esordito – Sono due le malattie più importanti, una è la tiroidite di Hashimoto, l’altra è quella legata alla presenza di noduli tiroidei, perchè in Italia abbiamo un rapporto iodico non così brillante. La nostra area geografica è considerata a carenza moderata di iodio. Per prevenire la comparsa di gozzi o noduli il miglior modo è non avere carenza di iodio, dunque il sale iodato in primo luogo”. Quello del peso legato a un malfunzionamento della tiroide, spiega Lania, è invece un falso mito: “E’ vero che il metabolismo tende a rallentare se la tiroide non funziona e se il paziente prende peso si valuta la tiroide – ha sottolineato Lania – Se la tiroide smette di funzionare allora possiamo attribuire a questo l’incremento di peso, se invece il peso aumenta di poco allora possiamo considerarlo più un alibi”.
E sui sintomi legati ai problemi tiroidei: “Lo iodio è il carburante della tiroide, è il nutriente che serve alla tiroide per fare l’ormone tiroideo. Se c’è una carenza, la ghiandola tende a ingrandirsi, la tiroide cresce e c’è quello che volgarmente si chiama gozzo – ha spiegato – I sintomi legati a un problema tiroideo spesso sono vaghi e aspecifici, si confondono con altre patologie. Dobbiamo mettere insieme i sintomi e pensare alla presenza di un malfunzionamento della tiroide. Pensiamo all’ipertiroidismo: si riscontra ansietà, insonnia e quant’altro e sono cose che possono far pensare se prese tutte insieme”. Sull’iter in caso di sospetto problema tiroideo: “Inizialmente il paziente si solito va dal medico di famiglia, deve essere lui in grado di indirizzarlo da un endocrinologo – ha precisato Lania – In caso di sospetto problema tiroideo, la cosa fondamentale è vedere se la tiroide funziona correttamente, basta un piccolo prelievo in cui si valuta il funzionamento di due ormoni, TSH e FT4, il secondo step è l’ecografia, l’indagine principale”.
Infine, sulle conseguenze chirurgiche di un problema alla tiroide: “I problemi chirurgici legati alla tiroide non sono così infrequenti: il chirurgo interviene in caso di ipertiroidismo, con una malattia non controllabile con la terapia medica o quando i noduli sono così grossi che vanno rimossi chirurgicamente – ha concluso – Oppure in presenza di noduli che hanno un dato di malignità che si riscontra con l’agoaspirato tiroideo”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

Presidente Ordine TSRM e PSTRP Milano invitato all’assemblea della SIRM

MILANO (ITALPRESS) – Si è avviato ieri, giovedì 20 giugno 2024, il 51° Congresso della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica, “The Next Generation”, che quest’anno coincide con il 1° Congresso delle Società scientifiche di area radiologica in Italia. In occasione dell’evento, che ha richiamato oltre 10.000 partecipanti e che mette a confronto medici radiologi, medici di medicina nucleare e medici radioterapisti da tutta Italia, il Presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, Diego Catania, è intervenuto esprimendo la necessità di un’apertura al dialogo. “Sono particolarmente orgoglioso che un Congresso tanto importante per l’area radiologica si tenga proprio a Milano, nel cuore del territorio che rappresento” ha dichiarato Catania, durante l’Assemblea. “Dal capoluogo milanese, avamposto di cambiamento e innovazione, prende il via un evento che guarda al futuro della radiologia, fra radiomica, intelligenza artificiale e nuove tecnologie. Tuttavia, perchè l’evoluzione delle Professioni di area radiologica possa realizzarsi pienamente, occorre a mio avviso fare un ulteriore passo avanti, verso un approccio interdisciplinare. Bisogna incentivare il dialogo tra profili diversi e l’integrazione di esperienze e competenze, sempre mantenendo il rispetto della reciproca autonomia professionale. A tale scopo, sogno un Congresso aperto a tutti i Professionisti di area radiologica, che possa dare spazio al contributo di ciascuno, avviando un necessario scatto culturale.
Penso al Congresso Europeo di Radiologia, in cui la multidisciplinarietà e il confronto sono parte integrante del processo di crescita professionale. Sono certo che, se sapessimo adottare la stessa prospettiva, potremmo toccare un potenziale evolutivo ancora inesplorato per le nostre Professioni, con il fine ultimo di migliorare la diagnosi, la terapia e la salute delle persone che si affidano a noi. Infine, come Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, ritengo che sia importante riconoscere il progressivo ampliamento degli orizzonti della nostra Professione. Oggi, molti giovani Tsrm hanno conseguito una laurea magistrale, alcuni anche un dottorato di ricerca. Ci sono colleghi che scrivono articoli scientifici, altri che organizzano congressi europei e altri ancora che intraprendono la carriera accademica. La nostra professionalità è in continuo sviluppo. La stessa curiosità, lo stesso fervore, la stessa tensione al miglioramento che anima tutti voi presenti oggi è alla base dell’evoluzione di una Professione Sanitaria che ha tanto da dire e da offrire alla scena della ricerca nazionale e internazionale.
Lavoriamo ogni giorno fianco a fianco nelle radiologie, con spirito di cooperazione e condivisione d’intenti, offrendo ciascuno un contributo all’arricchimento delle competenze radiologiche. Prendendo spunto dalla nostra realtà quotidiana, possiamo continuare a lavorare in sinergia in vista di un fine più grande. E gettare, così, le basi di una nuova era della radiologia, caratterizzata da collaborazione, crescita e innovazione. E’ partendo da qui che riusciremo, tutti insieme, a dare il via alla Next Generation”.(ITALPRESS).

 

A questo link è possibile vedere il video dell’intervento del Presidente

Foto: Ufficio Stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio

Diana Bracco insignita della medaglia d’oro della Radiologia dal Sirm

MILANO (ITALPRESS) – E’ un’onorificenza riservata a personalità che si distinguono per il talento, l’integrità e il loro straordinario impegno allo sviluppo della disciplina radiologica: quest’anno il 51° Congresso Nazionale della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica, che si tiene a Milano dal 20 al 23 giugno presso la sede del MiCo, ha assegnato la prestigiosa Medaglia d’Oro SIRM a Diana Bracco, Presidente e CEO del Gruppo Bracco, Orazio Schillaci e Giovanni Malagò. Nella motivazione riservata a Diana Bracco, la SIRM elogia “la straordinaria dedizione e passione con cui ha contribuito significativamente all’innovazione e allo sviluppo della radiologia a livello mondiale. Il suo impegno instancabile e la sua visione lungimirante hanno non solo elevato gli standard della disciplina, ma hanno anche migliorato in modo tangibile la qualità delle procedure diagnostiche di milioni di pazienti. La sua eccellenza professionale e il suo spirito pionieristico sono un vanto italiano e faro di ispirazione per la nostra Società”.
“Sono onorata e orgogliosa di ricevere questo bellissimo riconoscimento”, ha commentato Diana Bracco ringraziando il Presidente Andrea Giovagnoni e il Presidente del Congresso Gianpaolo Carrafiello. “Per me è un’emozione anche per una ragione affettiva: il 10 novembre 1992, nell’ambito del 35° Convegno nazionale SIRM al Teatro Carlo Felice di Genova, mio padre Cav. Lav. Fulvio Bracco ricevette un analogo riconoscimento dalle mani dell’allora Presidente Carissimo Biagini. Questa medaglia rappresenta dunque il suggello alla continuità dell’impegno di Bracco e della nostra famiglia a favore della radiologia e dell’innovazione. Anno dopo anno, anche in momenti difficili, non abbiamo mai smesso di investire con tenacia e fiducia ingenti risorse nelle attività di ricerca. E siamo sempre stati al fianco della SIRM in tutte le sue iniziative che hanno contribuito a diffondere la cultura della prevenzione. E’ questa in fondo anche la mission della nostra azienda. Una convergenza di ideali che nel corso del tempo ho condiviso con i Presidenti che si sono succeduti alla guida della Società. Grazie ancora, a nome mio e dell’intero Gruppo Bracco”. Questa edizione del Congresso della SIRM è stata di particolare importanza per Bracco anche per un’altra ragione: nel corso del Simposio scientifico Relassività e dose: sono questi gli elementi che fanno la differenza nella scelta di un GBCA? moderato dalla Prof.ssa Evis Sala dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha visto l’intervento del Prof. Alessandro Furlan, Associate Professor – Chief, Abdominal Imaging Division – Medical Director, Radiology Practice and Operational Excellence, Department of Radiology, University of Pittsburgh Medical Center, è stato presentato un innovativo agente di contrasto per Risonanza Magnetica. “Questo nuovo mezzo di contrasto”, ha affermato Fulvio Renoldi Bracco, Vice presidente e CEO di Bracco Imaging, “rappresenta una milestone per Bracco Imaging a vantaggio dei medici ma anche e soprattutto dei pazienti”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Bracco

A Palermo gli Innogea Talks, focus sulla sanità del futuro

PALERMO (ITALPRESS) – Un tavolo di confronto sulla sanità del futuro alla luce dei recenti provvedimenti messi in campo dalla politica, purchè al centro vi siano strutture di qualità e prestazioni di livello: questo lo scopo del primo ‘Innogea Talks’, organizzato al Palermo Marina Yachting alla presenza di numerosi esponenti provenienti dal mondo delle istituzioni, della politica e della sanità.
Il titolo del talk, promosso da Innogea a vent’anni dalla sua istituzione, è ‘Qualità e sicurezza delle curè: una strada che tanto le strutture del territorio quanto il Servizio sanitario nazionale puntano a percorrere, utilizzando momenti di confronto come questo per tracciare insieme possibili soluzioni che abbiano come priorità il benessere dei cittadini.
L’evento è stato introdotto dal saluto del sindaco Roberto Lagalla, per tanti anni operativo in ambito sanitario con molteplici competenze: “Il sistema pubblico non sempre è in grado di sostenere la battaglia dell’innovazione. La sanità si è profondamente trasformata negli ultimi decenni, diventando una condizione sostenibile di benessere: non guardiamo alla salute in sè, ma alle sue condizioni di interazione con l’ambiente attraverso strategie di prevenzione. Oggi accanto alla qualità della prestazione medica e sanitaria bisogna avere un’organizzazione ottimale: confido che il governo regionale possa impiegare grandi energie e risorse per la tutela del comparto sanitario”.
Lagalla evidenzia poi come “l’attivazione di buone pratiche su modelli organizzativi e razionalizzazione della spesa diventano elementi fondamentali perchè il processo di avanzamento della sanità si possa consolidare. In Sicilia, in particolare, l’incertezza è legata a un piano di rientro risalente a 18 anni fa: è necessario un ripensamento e un adeguamento alla realtà attuale, ma al contempo servono certezze a livello nazionale per quanto riguarda l’applicazione dell’autonomia differenziata, quindi sulla possibilità di non avere arretramenti sul piano dei finanziamenti e del riconoscimento delle pari opportunità”.
Per il presidente di Innogea Marco Lampasona il miglioramento della qualità delle cure passa anche da appuntamenti come quello odierno, fatti di “confronto e condivisione di esperienze tra ospedali. Spero che in futuro possano esserci più omogeneità e uguaglianza nel Servizio sanitario nazionale, che spesso invece ha prestazioni ed esiti a macchia di leopardo: auspico inoltre che la concorrenza in ambito sanitario assuma sembianze completamente diverse dagli altri settori, al fine di raggiungere in un disegno armonico gli obiettivi di salute del nostro paese. Per vent’anni siamo stati al fianco degli ospedali di tutta Italia, riteniamo giusto che i cittadini abbiano accesso a cure uguali nell’intero territorio”.
Presente a Innogea Talks anche la presidente di Aiop Sicilia Barbara Cittadini, la quale solleva perplessità nei confronti del ddl concorrenza in quanto “penalizza le strutture di diritto privato. Se è finalizzato a misurare la qualità delle strutture mi chiedo perché questo avvenga per la componente di diritto privato e non anche per quella pubblica: è una normativa che nasce in contrasto con tutto ciò che regolamenta la componente privata e non prevede una programmazione sanitaria, né in termini di investimenti”.
Cittadini si sofferma poi sul problema delle liste d’attesa: “Il nostro paese non ha investito tantissimo in sanità durante la fase pandemica, soprattutto se si fa il confronto con realtà come Francia e Germania: già nel 2019, prima del Covid, denunciammo il problema delle liste d’attesa, poi nel 2021 è esploso e oggi ci troviamo ad affrontare la questione con risorse insufficienti”.
Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, rilancia invece le perplessità sull’autonomia differenziata, evidenziando come la posizione della Federazione nazionale dei Medici “è stata molto critica: ovviamente la accettiamo e ci adegueremo, ma presseremo parecchio per avere chiarezza su quali siano le responsabilità delle regioni. Vigileremo anche sulla qualità e sicurezza delle cure: in una regione che non ha bilanci floridi è quantomeno importante che si possa garantire un’assistenza adeguata a chiunque ne abbia bisogno”.
Altra questione delicata per Amato è la carenza di medici che, soprattutto in Sicilia, “è un problema serio, su cui non potremo assolutamente fare le nozze con i fichi secchi: chiediamo con forza che si possa rivedere la situazione dei nostri medici, sia del territorio sia ospedalieri, affinchè possano partecipare attivamente alla programmazione”.
All’appuntamento ha preso parte anche l’Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris) con il presidente nazionale Virginio Bebber e il presidente regionale Domenico Arena. Il primo sottolinea come “la sanità è un servizio e come tale deve mettere al centro l’uomo: la concorrenza va bene per offrire un servizio di massima qualità, ma non si smetta mai di considerare l’uomo come riferimento”.
Più netto il giudizio di Arena, secondo il quale “la concorrenza al nostro settore non serve, l’umanizzazione delle cure non deve mai essere messa in discussione: siamo aperti a un confronto con il ministero per le modifiche normative che possano migliorare il settore sanitario, non chiediamo la luna ma solo che si torni a dare giustizia a un settore fondamentale per l’Italia”.
In particolare, spiega, “sul decreto concorrenza abbiamo proposto un emendamento che chiedesse da un lato la soppressione della pubblicazione da parte delle regioni di criteri oggettivi di selezione, dall’altro la contrattualizzazione al posto della selezione dei soggetti privati chiamati a valorizzare le prestazioni sanitarie”.

– Foto xd8/Italpress –

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Rifugiati, a Pfizer il riconoscimento Welcome dalle Nazioni Unite

ROMA (ITALPRESS) – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato anche nel 2024 il polo produttivo Pfizer di Ascoli Piceno ha ricevuto la certificazione Welcome. Working for Refugee Integration, assegnato ogni anno dall’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati) alle imprese che hanno favorito l’inserimento lavorativo e sociale dei rifugiati. Un numero sempre crescente di persone in tutto il mondo abbandona le proprie case o il proprio Paese alla ricerca di sicurezza e protezione. La Giornata Mondiale del Rifugiato è un’occasione per ribadire impegno al fianco di fugge dal proprio paese per motivi di discriminazione, persecuzione e guerre.
Il lavoro rappresenta una delle principali modalità con cui le persone possono integrarsi nelle comunità di destinazione. Nel prossimo futuro Pfizer faciliterà ancora di più l’inclusione lavorativa su scala globale grazie alla Refugee Leadership Initiative, progetto che permetterà di assumere 600 rifugiati entro il 2025, di cui 100 in Europa e Italia.
In questi giorni prosegue anche l’impegno a livello locale, supportando gli sforzi della Comunità di Sant’Egidio, associazione che da decenni garantisce supporto e accoglienza ai rifugiati e ai più bisognosi: le sedi Pfizer di Roma e Milano sono state coinvolte in una raccolta di beni a favore della Comunità di sant’Egidio, raccogliendo prodotti alimentari, articoli per l’igiene, utensili e vestiti.
“Siamo fieri dei risultati di Welcome, un programma che dimostra che una società più inclusiva non solo è possibile, ma è necessaria per il presente e il futuro del nostro Paese – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. Il messaggio della Giornata Mondiale del Rifugiato è ‘La forza dell’inclusionè, per ribadire che si tratta della soluzione più concreta e vantaggiosa per tutti dinanzi agli effetti catastrofici dei conflitti e della crisi climatica che costringono decine di milioni di persone a fuggire e a stare lontani dal loro Paese mediamente per 20 anni. Ma non solo: l’inclusione lavorativa dei rifugiati offre risposte a un problema serio e strutturale della nostra economia come il mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Ci tengo a ringraziare tutti i partner e soprattutto le aziende coinvolte per aver interiorizzato lo spirito del Global Compact e per aver pienamente compreso che l’assunzione di persone rifugiate rappresenta un valore aggiunto in termini di disponibilità di forza lavoro e di competenze ma anche che la creazione di un ambiente di lavoro più inclusivo comporta un miglioramento delle relazioni tra dipendenti e della percezione da parte dei consumatori”.
Pfizer è stata riconosciuta per due anni di seguito dal programma Welcome. Working for Refugee Integration promosso da UNHCR.
Negli anni Welcome è cresciuto in portata, efficacia e qualità, riuscendo a offrire risposte concrete tanto al bisogno di integrazione da parte dei rifugiati quanto al problema del disallineamento fra domanda e offerta che oggi caratterizza il mercato del lavoro italiano. In 7 anni sono state premiate 742 aziende, 220 soltanto in questa edizione. La crescita riguarda ogni settore produttivo e coinvolge sia grandi aziende – sono 75 le premiate per gli inserimenti realizzati nel 2023, vs 58 nel 2022 e 35 nel 2021 – che PMI. Passando agli inserimenti, oltre a un aumento in valore assoluto (11.770 vs 9.300 per il 2022), va rilevato anche un incremento dei contratti a tempo indeterminato che passano dal 5% al 6%, mentre il 91% delle persone assunte ha ottenuto un contratto a tempo determinato. Complessivamente il numero delle donne rifugiate inserite passa dal 18% al 20%.
Rossella Bruni, direttore dello stabilimento di Ascoli, ed Enrico Bovi, responsabile del progetto DE&I per Pfizer Italia: “Siamo orgogliosi non solo di questo riconoscimento da parte di UNHCR, ma soprattutto dell’impegno che le persone di Pfizer Italia hanno messo nelle iniziative locali, quest’anno a favore della Comunità di Sant’Egidio. E’ un impegno che ci permette di concretizzare in Italia i valori di diversità, equità ed inclusione, che promuoviamo quotidianamente a livello globale”.

– foto ufficio stampa Pfizer –

(ITALPRESS).