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Michele Albero eletto presidente di Assosalute

ROMA (ITALPRESS) – L’Assemblea di Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, ha eletto oggi alla presidenza Michele Albero (Perrigo Italia).
Le imprese aderenti ad Assosalute rappresentano oltre il 70% del mercato dei farmaci da banco – specialità medicinali acquistabili senza obbligo di ricetta medica e riconoscibili grazie al bollino rosso posto sulle confezioni – per un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro nel 2023. Albero succede a Salvatore Butti, che ha ricoperto il ruolo di Presidente nel triennio precedente.
“Sono onorato di essere stato eletto come Presidente di Assosalute, un soggetto autorevole nel settore del farmaco, che rappresenta anche un importante interlocutore delle Istituzioni su dirimenti temi di politica sanitaria e farmaceutica. Intendo proseguire l’attività dell’Associazione anzitutto valorizzando, in tutte le sedi opportune, il ruolo dei medicinali da banco quale presidio quotidiano della salute delle persone e risorsa da valorizzare per la sostenibilità ed equità del Servizio Sanitario Nazionale”, ha affermato Albero.
Tra le linee guida tracciate dal Presidente sono centrali il dialogo anzitutto con i farmacisti e poi con i medici di famiglia, primi interlocutori del cittadino in tema di salute, la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale e il rinnovo della governance farmaceutica.
Uno dei temi chiave dell’agenda del Presidente sarà l’ampliamento dell’offerta dei farmaci di automedicazione attraverso lo switch farmaceutico, obiettivo perseguibile grazie alle competenze che, secondo Michele Albero “le persone hanno acquisito nell’uso responsabile dei farmaci, anche grazie al supporto del farmacista e del medico di famiglia. Oggi i tempi sono maturi per rivedere i prodotti disponibili sul mercato italiano e confrontarli con quelli di altri Paesi, non solo esaminando l’offerta terapeutica e i principi attivi disponibili senza prescrizione medica, ma anche valutando i dosaggi e le formulazioni dei farmaci da banco presenti altrove in Europa”.
L’Assemblea, su proposta del Presidente, ha eletto i Vicepresidenti che lo affiancheranno nel triennio 2024-2027: Silvia Clotilde De Micheli – Haleon Italy S.r.L. e Matteo Scarpis – Sanofì Consumer Healthcare Italia
Al termine dell’Assemblea, il Consiglio Direttivo ha eletto i due Componenti il Consiglio di Presidenza: Adelaide Raia (Alfasigma) e Paolo Zotti (Reckitt Benckiser).

– foto ufficio stampa Assosalute-Federchimica –
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Al via la community MEDITeH Beyond “Women’s Vision”

CATANIA (ITALPRESS) – E’ stata presentata a Catania al Summit Internazionale MEDITeH Beyond Digital Health Connection Beyond Mediterranean Boundaries il progetto Community Donne & Sanità Digitale: “La visione delle donne per migliorare l’efficacia dei sistemi sanitari digitali”.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le donne rappresentano il 70% del personale sanitario. L’obiettivo della Community e dei gruppi di lavoro che nasceranno è quella di contribuire allo sviluppo, alla crescita e all’innovazione nel campo sociosanitario, mediante l’elaborazione di un pensiero e un approccio femminile con una visione multiculturale e aperta allo scambio e cooperazione con tutti Paesi coinvolti nel programma “MEDITeH Network”: Mediterraneo, Africa e Medio Oriente. La prospettiva professionale e personale delle donne può contribuire fortemente in termini di innovazione all’ambito sociosanitario, offrendo una diversa visione delle relazioni mediate dai sistemi digitali, una complementare sensibilità su questioni cruciali come l’accessibilità ai servizi, la cura del paziente, il ruolo dei care givers e il significato organizzativo della promozione della salute e, infine, l’applicazione e sviluppo delle tecnologie e dell’IA.
La volontà e l’impegno comune emerso da questo primo incontro e Tavola Rotonda è sensibilizzare e promuovere consapevolezza sull’importanza della diversità nei processi decisionali, nonchè nella ricerca e nello sviluppo e implementazione, al fine di raggiungere traguardi di successo per l’intero eco-sistema sanitario.
La cooperazione tra pensiero femminile e maschile deve essere una modalità ordinaria di lavoro decisionale nel design dei progetti di sviluppo per nuovi servizi sociosanitari e soluzioni basati sull’uso di tecnologie digitali.
L’obiettivo di MEDITEH BEYOND “WOMEN’S VISION” è di incoraggiare e favorire la partecipazione di donne provenienti dai diversi Paesi coinvolti nel progetto MEDITeH 2 Beyond (Mediterraneo, Medio Oriente e Africa), ma non solo, e di favorire l’interscambio fra esperienze, cultura, e background per riflettere meglio le esigenze e le sfide che ci troveremo ad affrontare da qui ai prossimi cinque anni nell’individuazione di soluzioni nel sistema sanitario digitale.
«E’ sempre stato importante avere opinioni di uomini e donne perchè è fondamentale il contributo di differenti esperienze e sensibilità, già lo sapevano le Tribù Navajo, nel consiglio sedevano sempre due donne anziane. Poi è diventato anche un valore etico nella civiltà moderna. Oggi, con l’utilizzo delle tecnologie digitali è anche una necessità perchè i sistemi digitali devono essere disegnati e programmati per interagire in modo ottimale anche con le differenze di genere», dichiara il Prof. Francesco Gabbrielli, Responsabile Ricerca e sviluppo sull’attività clinica in telemedicina dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – AGENAS e Co-Chair della Tavola rotonda “Women’s Vision”.
“Nella tavola rotonda siamo partiti da alcune semplici ma fondamentali osservazioni riflettendo su come le tecnologie digitali possano influenzare la salute e le scelte connesse, e come l’analisi femminile e il punto di osservazione delle donne può migliorare i sistemi digitali nell’interazione e nell’esperienza umani-macchine ma anche come le questioni di genere possano essere considerate nel contesto della sanità digitale per disegnare soluzioni sempre più coerenti con i bisogni emergenti e le attese dei cittadini, tutti inclusi.”, ha dichiarato Carola Salvato, Presidente GWPR Italia, Spokeperson Tavolo di lavoro Sanità di #InclusioneDonna, Co-Chair della Tavola rotonda assieme al Prof. Francesco Gabbrielli.
I temi della Community Diverse le tematiche in agenda: valorizzazione delle differenze di genere nel design progettuale dei sistemi digitali, cultura della leadership, valorizzazione della ricerca accademica e non, formazione professionale, rappresentanza delle differenze (how to), networking e progetti di cooperazione internazionali, partecipazione ad eventi (spokes person).
Il progetto Community avrà presto una connotazione internazionale, moltissime le adesioni da parte dei Paesi presenti alla prima edizione del Summit.
La Community desidera sfruttare la multidisciplinarietà, eterogeneità e la complementarità dei membri. Questo approccio consentirà un’esperienza di fertilizzazione trasversale e sinergica sul tema, che verrà approfondito sotto molteplici angolazioni, prospettive e opportunità così da facilitare anche la nascita di alcuni gruppi di lavoro verticali su temi di particolare rilevanza.
Verranno coinvolte esperte internazionali provenienti da differenti settori come la medicina, la ricerca, l’informatica, la sociologia, la comunicazione, stakeholder, il contesto pubblico e privato e altri ancora, per fornire una visione quanto mai completa delle sfide e delle opportunità legate e del potenziale connesso all’intersezione tra donne, sanità digitale, telemedicina e collettività.
Questo primo incontro co moderato dal professore Francesco Gabbrielli e da Carola Salvato ha visto la partecipazione di un importante panel di professioniste e il patrocinio di #InclusioneDonna una rete a cui aderiscono 75 Associazioni e quasi 50 Ambassador, rappresentative di ampi settori del professionismo e della imprenditorialità femminile del nostro Paese, nonchè la presenza di AISIS, ASSD, Donne Protagoniste in Sanità, Federated Innovation @MIND, GWPR Italia, e Leads, Donne Leader in Sanità.
Nel panel a Catania: Debora Angeletti, Membro del Direttivo AISIS – Laura Antonioli, Medical Affairs Head at UCB Italy – Elena Bottinelli, Head of digital transition and transformation, San Donato Group, Milan – Monica Calamai, President of “Donne Protagoniste in Sanità” Association, Ferrara – Marina D’Artibale, Vice President Capgemini Invent, Co founder Leads – Juli Hysenbelli, Global Lead Connected Care, Amazon Web Services – Stefania Mancini, Advocacy, Ambassador #InclusioneDonna, Inspiring Fifty • Laura Patrucco, President of Scientific Association for Digital Health (ASSD) – Carola Salvato, President GWPR Italy, Spokeperson Healthcare Working Group #InclusioneDonna – Paola Testori, Ambassador Future of Health, Federated Innovation @MIND – Lucia Tuccitto, President ADGI Catania.
-foto ufficio stampa Havas –
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Le Professioni Sanitarie di Milano incontrano la cittadinanza

MILANO (ITALPRESS) – Ha preso il via nella giornata di oggi, domenica 19 maggio, l’iniziativa itinerante “Salute in Comune-Festa delle Associazioni”, organizzata dal Comune di Milano, che si articolerà in varie tappe tra i Municipi del capoluogo lombardo. Le giornate, incentrate su attività divulgative e di aggregazione rivolte alla popolazione sul tema della salute e degli stili di vita, vedono la partecipazione di diverse realtà istituzionali e associazioni presenti sul territorio, fra cui l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio.
“Il nostro Ordine conta oltre 14.000 iscritti, che operano non solo presso i poli ospedalieri e gli studi professionali, ma anche nelle strutture di comunità, nei servizi socio-assistenziali e perfino a domicilio, dando vita a un’offerta di salute capillare, ‘a un passò dal paziente” dichiara Diego Catania, Presidente dell’Ordine. “Le competenze delle nostre Professioni, che spaziano dall’area della prevenzione, fino a quella tecnico-diagnostica, assistenziale e della riabilitazione, rappresentano una parte essenziale del sistema sociosanitario del Milanese e contribuiscono a incontrare i bisogni del cittadino. Il coinvolgimento da parte del Comune di Milano in questa bellissima iniziativa, a cui partecipiamo per il secondo anno di seguito, ci dà l’opportunità di presentarci alla popolazione in un’occasione e in una veste diversa, divulgando temi importanti in un clima di leggerezza e di festa”.
Allo Spazio Unicenter di via Ceva, che ospita la Casa delle Associazioni e del Volontariato del Municipio 9, i rappresentanti delle Professioni dell’Ordine hanno offerto alla cittadinanza un ampio ventaglio di attività incentrate sull’individuazione precoce delle patologie e sul mantenimento di uno stile di vita sano: giochi interattivi sulla corretta alimentazione, test per la postura, screening per il tunnel carpale, interventi informativi sulla salute mentale e sul decadimento cognitivo e delucidazioni su come distinguere un Professionista laureato e abilitato da un operatore abusivo.
La partecipazione dei cittadini è stata animata, a testimonianza di una crescente attenzione verso i temi che riguardano la salute e il bisogno di trovare una guida sicura e competente in caso di incertezze e interrogativi.
“I nostri Professionisti sono portatori di competenze specifiche nella rispettiva area disciplinare, che ne fanno i destinatari più indicati per quesiti altrettanto specifici: dubbi su malesseri persistenti, difficoltà a gestire la propria quotidianità, paure e perplessità sul modo di crescere i figli e altro ancora. Inoltre, il ruolo delle Professioni Sanitarie si rivela centrale nel prevenire disturbi e patologie, offrendo un supporto informato all’adozione di abitudini sane” aggiunge Maurizio Vergari, membro del Consiglio Direttivo dell’Ordine e referente dell’iniziativa. “Con l’incontro di oggi – conclude il Presidente Diego Catania – speriamo di fare un ulteriore progresso, rispetto ai progetti di valorizzazione e promozione delle nostre Professioni che stiamo portando avanti da anni come Ordine, nel comunicare alla popolazione che noi ci siamo. Auspichiamo di essere sempre più presenti agli snodi del sistema salute del territorio e che ci venga riconosciuto un ruolo attivo, in sinergia con le altre figure di riferimento del panorama sanitario, sociosanitario e assistenziale, nella presa in carico dei bisogni della popolazione: solo così potrà realizzarsi un Welfare di prossimità davvero efficace, in grado di rispondere tempestivamente a tutte le domande di salute”.
Le prossime tappe si svolgeranno sabato 25 maggio, in via Michele Saponaro, n. 20 (Municipio 5), e sabato 1° giugno, presso Villa Scheibler in via Felice Orsini, n. 21 (Municipio 8).
– Foto ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio –
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Sanità digitale, nasce il network MEDITeH BEYOND

CATANIA (ITALPRESS) – Si è concluso oggi a Catania, il Summit Internazionale MEDITeH BEYOND; workshop e dibattiti in una due giorni dedicata a incontri di scienza e diplomazia, promossi da Diplomatia con l’Health Policy Commission (HCP) e la Direzione Scientifica di Francesco Gabbrielli, per dare vita ad un progetto di cooperazione per il futuro dell’ecosistema della sanità digitale e telemedicina e per sancire la nascita di un network collaborativo dedicato a ricerca e sviluppo in questi ambiti, nell’area del Mediterraneo, Africa e del Medio Oriente.
Il Summit, dunque, è l’atto costituente di un progetto continuativo e duraturo che vuole evidenziare l’impegno dell’Italia a trovare ambiti di cooperazione transnazionale.


“E’ già nata una rete collaborativa, il MEDITeH Network, che unisce due mondi e crea una opportunità di confronto transnazionale che va ben oltre i limiti geografici e le convenzioni in un’ottica di reale collaborazione in termini di innovazione digitale. Nella seconda giornata del Summit, dieci gruppi di lavoro hanno già lavorato in sinergia sulle sfide presenti e le future prospettive. MEDITeH Beyond non è stato solo un convengo di tecnici e scienziati ma ha significato l’incontro tra il mondo della digital Healthcare e quello diplomatico, raccogliendo l’interesse di 20 paesi tra Mediterraneo, Africa e Medio Oriente di cui 14 hanno partecipato attivamente con i propri rappresentanti diplomatici”, dichiara Francesco Gabbrielli, Responsabile Ricerca e sviluppo sull’attività clinica in telemedicina di Agenas.
“L’Italia è, per tradizione, il nord dei paesi del Mediterraneo e il sud dell’Europa, ovvero un elemento di congiunzione, inoltre viene vista come una Nazione avanzata in ambito medico, in tutta Europa. Questo ci conferisce due responsabilità: aiutare gli altri a fornire una medicina di valore ai pazienti che spesso non ne hanno le possibilità. E, allo stesso tempo, promuovere, a livello di rete nell’area del Mediterraneo, lo sviluppo della medicina per favorire, anche laddove in alcuni casi non è semplice, un rapporto medico-paziente migliore”. Queste le parole di Alberico L. Catapano, Direttore del Dipartimento di Farmacologia e Scienze Biomolecolari all’Università Statale di Milano, uno dei relatori nazionali invitati a portare il loro contributo al congresso e membro del comitato scientifico.
“Con l’avvento del digitale, il mondo della sanità si è irreversibilmente evoluto. Il Summit è di particolare rilevanza a livello internazionale poichè il tema salute e sanità sono di primario interesse da parte di tutti i governi. La parola Beyond incarna il concetto di superamento di barriere e confini su un tema crociale a livello globale” dichiara Giovanni Castellaneta, Presidente di Diplomatia.
“Il convegno MEDITeH non ha solo una importante e qualificata valenza scientifica. Esso apre la strada a una crescente connessione digitale e medica tra paesi del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente che rivestirà importanti contenuti sociali e istituzionali”, ha dichiarato Mario Boffo, Responsabile Relazioni Diplomatiche di Diplomatia.
La salute è una priorità globale e l’innovazione lo strumento per rispondere ai bisogni emergenti in modo efficiente, personalizzato e integrato. La salute, il benessere e la vita dei cittadini di tutto il mondo, richiedono infatti un approccio sempre più interconnesso. Affrontare le sfide sanitarie, in un mondo che cambia e si evolve invita alla cooperazione tra Paesi, a individuare insieme processi e strumenti di partnership.
Il primo giorno, oltre ai saluti istituzionali, ha previsto una importante sessione di approfondimento sull’evoluzione delle scienze biomediche e un workshop per condividere lo scenario, presente e futuro prossimo, sulle tecnologie digitali al servizio del settore medico-scientifico, con relazioni frontali di illustri scienziati e professionisti nazionali e internazionali invitati al Summit.
Il secondo giorno del Summit è stato dedicato ai lavori di gruppo sulla sanità digitale a cui hanno partecipato i delegati accreditati al Summit. La discussione ha affrontato diverse macro-tematiche, evidenziando le possibilità di cooperazione e sviluppo dei servizi di telemedicina nella realtà attuale e mettendo in luce le prospettive della ricerca applicativa in ambito sanitario future.
Le aree di lavoro sulle quali i gruppi si sono confrontati sono state cinque: accessibilità al trattamento e alla prevenzione; gestione delle grandi emergenze (quali, ad esempio, pandemie, terremoti e disastri naturali); protezione dei pazienti cronici; cura e riabilitazione nella sanità digitale; cura e ricerca clinica in oncologia.
Tutti i Delegati e Coordinatori dei Gruppi di Lavoro hanno contribuito all’elaborazione di un position paper che verrà successivamente finalizzato e validato dal Comitato Scientifico per essere diffuso pubblicamente.
Nel corso dell’evento si sono svolte altre due tavole rotonde, moderate da Francesco Gabbrielli, Lead of R&D on clinical activity in telemedicine, National Agency for Regional Healthcare – AGENAS, Rome, Carola Salvato, Member of the Board of Directors Diplomatia; Spokeperson for the healthcare working group #InclusioneDonna?.
Alla prima, dal titolo “Startup Innovation”, hanno preso parte
Giuseppe Andreoni, Professor at Politecnico di Milano, Dept. of Design; Luca Buscioni, CEO & Founder PharmaPrime; Carola Cantaluppi, Public Affairs Manager InnovUp; Federico Chinni, Managing Director UCB Italy; Stefano Crisci, Professor of IA Law La Sapienza University Rome; CBA Partner; Roberta Gilardi, Delegate/Ambassador ASSD, CEO G-Gravity Milan; Marzia Minozzi, Head of Regulation and Legislation ASSTEL; Danilo Mirabile, Harmonic Innovation Group; Manuele Monti, CEO & Founder TechBricks; Marco Venturelli, Ambassador Life Sciences Federated Innovation @MIND
Alla seconda tavola rotonda, dal titolo “Contribution of women’s vision to the development of digital health”, presenti Laura Antonioli, Medical Affairs Head at UCB; Elena Bottinelli, Head of digital transition and transformation, San Donato Group, Milan;
Monica Calamai, President of “Donne Protagoniste in Sanità” Association, Ferrara; Juli Hysenbelli, Connected Care Lead Global Healthcare, Non-Profit organizations – WWPS; Laura Patrucco, President of Scientific Association for Digital Health (ASSD), Rome; Lucia Tuccitto, President ADGI Catania.

– foto ufficio stampa Havas –
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Ospedale San Raffaele a MEDITeH BEYOND,telemedicina strumento diplomazia

CATANIA (ITALPRESS) – A quattro anni dal lancio della sua piattaforma di Telemedicina, IRCCS Ospedale San Raffaele partecipa e sostiene MEDITeH BEYOND, meeting organizzato a Catania da DIPLOMATIA per analizzare e promuovere il ruolo della telemedicina nel mondo contemporaneo.
Durante il meeting, è emerso il ruolo della telemedicina come prodotto di punta del Made in Italy, da promuovere ed esportare presso i paesi del Mediterraneo ed oltre. Il team di San Raffaele e Gruppo San Donato ha presentato gli eccellenti risultati della propria piattaforma di telemedicina, che giusto in questi giorni ha raggiunto la quota di 100mila iscritti.
Operativo dal 2019, il servizio è nato per facilitare il percorso diagnostico – clinico del paziente, limitando spostamenti e tempi di attesa per ricevere un parere clinico. E’ oggi la più grande piattaforma di telemedicina in Italia, con circa 900 medici operanti.
“La telemedicina, insieme alle iniziative di domiciliazione che abbiamo già attivato da alcuni anni (come i prelievi, le ecografie e le radiografie a domicilio), permettono al paziente di avere una repository digitale sempre disponibile e un unico riferimento, chiaro e certificato, dei rapporti con il proprio medico specialista” afferma Federico Esposti, direttore operativo dell’Ospedale San Raffaele.
“Il progetto rientra nei piani di ampliamento delle attività di Gruppo San Donato verso l’estero, con particolare attenzione verso i paesi del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente: i pazienti provenienti da paesi stranieri possono chiedere second opinion o compiere parte del loro percorso di cura in remoto e – a seguito di accertamenti o intervento in presenza – continuare ad essere seguiti nel follow up dal proprio specialista in qualsiasi luogo. Il continuo investimento sulle nuove tecnologie permette di portare l’eccellenza di Ospedale San Raffaele oltre i confini dell’ospedale tradizionale” conclude Esposti.
Il meeting, a cui hanno partecipato le rappresentanze diplomatiche di oltre 20 paesi, è stata occasione di costruire ponti e collaborazioni, finalizzati a promuovere e migliorare, tramite le nuove tecnologie, la salute dei cittadini dei paesi del Mediterraneo.
-foto fornita da ospedale San Raffaele-
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Parte la Sicilian Cardiovascular Academy, nuovo modello di Cardiologia

ACI CASTELLO (CATANIA) (ITALPRESS) – Le patologie cardiovascolari restano la prima causa di ospedalizzazione e mortalità in Italia. Tuttavia, negli ultimi anni si è verificato un miglioramento della prognosi, dovuto alle nuove strategie terapeutiche, mediche e interventistiche e ai programmi di prevenzione secondaria. Questi miglioramenti rischiano però di rimanere isolati se competenze e risorse disponibili non vengono condivise tra i vari centri. Per superare questo limite, le quattro Unità Operative di Cardiologia della Sicilia orientale (Catania, Messina, Ragusa, Siracusa) hanno lanciato la “Sicilian Cardiovascular Academy”, un modello estendibile ad altre realtà regionali che prevede la messa in rete di competenze e strumenti, con il fine ultimo di offrire a ogni paziente la migliore prestazione possibile; parallelamente, si punta alla formazione continua del personale sanitario (clinico, chirurgico, tecnico, infermieristico). La presentazione di questo progetto si è tenuta ad Aci Castello (Catania) presso il Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference Center: tre giorni di Congresso, intitolato “Sfide e prospettive della Cardiologia clinica e interventistica”, organizzato da Collage spa.
Presenti oltre 700 operatori sanitari provenienti da tutta Italia.
Secondo i dati ISTAT, nel 2021 le patologie cardiovascolari, con oltre 216mila decessi, hanno pesato per il 30,8% sulla mortalità. Sindromi coronariche acute (attacco cardiaco; infarto miocardico; angina instabile), scompenso e insufficienza cardiaca, patologie strutturali del cuore come stenosi aortica, rigurgito mitralico e tricuspidale rappresentano le prime cause di ospedalizzazione e decesso.
Eppure, la cardiologia sta attraversando una fase di cambiamento rivoluzionario con lo sviluppo della tecnologia e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che stanno cambiando i paradigmi di diagnosi e trattamento del paziente per patologie come lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, o per la sostituzione della valvola aortica; per far fronte ai limiti che può incontrare l’assistenza sanitaria in questo contesto inedito, occorre un corretto e armonico utilizzo delle risorse a disposizione del cardiologo.
“Le nuove terapie permettono di guardare con maggiore ottimismo al futuro, ma bisogna intervenire sulla prevenzione secondaria – sottolinea Marco Contarini, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa e Direttore della Cardiologia del PO Umberto I di Siracusa -. Non basta la raccomandazione al soggetto sano di un corretto stile di vita (prevenzione primaria), ma serve attenzione per chi abbia già una patologia conclamata. Chi ha avuto un infarto o è stato sottoposto a un intervento di angioplastica, ad esempio, non può definirsi guarito, ma ha superato un evento acuto grazie alla cardiologia interventistica e resta soggetto al rischio di una recidiva”.
“Per ridurre le probabilità di nuovi eventi, si devono gestire i fattori di rischio: ipercolesterolemia, diabete, obesità – evidenzia Antonio Micari, Professore Ordinario di Cardiologia presso Università di Messina, Direttore Cardiologia Invasiva -. Per la prima ci sono farmaci innovativi che hanno dimostrato di ridurre la mortalità con poche somministrazioni eseguite sottocute. Per diabete e obesità, invece, esistono nuovi trattamenti, già molto diffusi negli Stati Uniti, che riducono anche il rischio di decesso. Inoltre, le tecniche più moderne consentono di ridurre dell’80% la recidiva della Fibrillazione Atriale, che è la prima causa di ictus sopra i 50 anni”.
Per mettere il paziente al centro bisogna quindi soffermarsi sui fattori di rischio, che devono essere gestiti da una rete di diversi centri che condividano tra loro il know-how e le tecnologie in continua evoluzione; parallelamente, serve una divisione di compiti tra il territorio, che deve farsi carico delle riacutizzazioni più semplici e svolgere una funzione di filtro, e la cardiologia ospedaliera, che interviene nei casi più gravi con il ricovero.
“Da qui è emersa la nostra esigenza di discutere e confrontarsi con tutti gli specialisti impegnati in ambito cardiologico – spiega Antonino Nicosia, Direttore Dipartimento Cardio-Neuro-Vascolare, ASP Ragusa – La rete a cui lavoriamo rappresenta un nuovo sistema di cura in grado di erogare la prestazione sanitaria opportuna, nel luogo e nei tempi corretti mediante percorsi interconnessi che offrano al paziente il trattamento adatto, indipendentemente da dove questi si trova e considerando la limitatezza di risorse. Se manca uno strumento in una cardiologia, si procede a un teleconsulto tra tutte le unità e il paziente viene analizzato da tutti gli specialisti coinvolti in una rete di assistenza. La Sicilian Cardiovascular Academy si propone di coinvolgere in un network tutti i cardiologi dell’Isola, di fare rete per crescere insieme, per poi formare anche i pazienti”.
Responsabili Scientifici della Sicilian Cardiovascular Academy sono i Direttori delle quattro Unità di Cardiologia della Sicilia orientale: Marco Contarini, Antonio Micari, Antonino Nicosia, Corrado Tamburino. Alla cerimonia inaugurale del Congresso, organizzata con l’associazione “Amici dell’Università di Catania”, hanno partecipato anche gli economisti Massimo Ponzellini ed Elita Schillaci e costituzionalisti come Ida Nicotra. “Il confronto tra la prospettiva “clinica”, le reali esigenze socio-economiche e gli interlocutori politico-istituzionali regionali e nazionali è il punto di partenza per costruire un modello di Sanità che risponda con efficacia ai bisogni clinico-assistenziali”, ha spiegato Tamburino.
Ad aprire i lavori, dopo il messaggio del Ministro della Salute Orazio Schillaci, sono stati i Rettori dell’Università di Catania, Francesco Priolo, e dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, il Sindaco di Catania Enrico Trantino, il Direttore Generale del Policlinico di Catania Gaetano Sirna, il presidente dell’ordine dei Medici di Catania Alfio Saggio, il presidente dell’Associazione Amici dell’Università, Enrico Iachello. La tavola rotonda finale ha visto la presenza dei rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali a confronto su temi come la sostenibilità economica dell’innovazione tecnologica e la necessità di stretta collaborazione tra clinici e istituzioni.
Sono intervenuti Mario Zappia, Presidente eletto Società Italiana Neurologia; Ninni Decembrino, Unità Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Catania; Ida Nicotra, costituzionalista; la Prof.ssa Elita Schillaci, Università di Catania; Massimo Ponzellini, economista e già Vicepresidente BEI; Francesco Ciancitto, membro XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati; Giuseppe Laccoto, Presidente VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Giuseppe Lombardo, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Salvatore Iacolino, Direttore Dipartimento Pianificazione Strategica Regione Sicilia; Ignazio Abbate, Presidente Commissione Affari Istituzionali Regionali, Sicilia; Salvatore Requirez, Direttore Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Regione Sicilia; Giovanni Burtone, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia.
A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.
Il secondo incontro, a giugno nel siracusano, affronterà la gestione dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti; il terzo, a ottobre, si occuperà dei nuovi farmaci per ridurre il rischio cardiovascolare residuo. Si svolgeranno poi due eventi in streaming dalle diverse sale operatorie.

– foto ufficio stampa Diessecom –

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In forte calo in Italia il numero di donatori di sangue

ROMA (ITALPRESS) – Sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul tema della carenza di sangue. Questo lo scopo con cui nasce l’Osservatorio Nazionale Donazione Sangue e Plasma, presentato oggi nel corso di un evento che si è tenuto alla Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Roma. Il tema della carenza di sangue è di crescente rilevanza non soltanto in ambito sanitario, nei numerosi casi in cui le normali cure medico-chirurgiche possono essere insufficienti, ma anche nel caso di eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti.
Dalla ricerca realizzata dalla società di ricerca, intelligence e consulenza Nomisma, presentata durante l’evento, è emerso un dato allarmante: sebbene, al momento, l’Italia possa ritenersi autosufficiente nella produzione di sangue, in futuro tale autosufficienza è destinata a ridursi, fino ad arrivare alla dipendenza da altri Stati e alla conseguente necessità di importazione.
Come indicato dai dati del Centro Nazionale Sangue, nel 2023 il Paese ha raggiunto un indice di produzione di globuli rossi pari a 42,8 unità per 1.000 abitanti, superando così il valore di soglia di 40 unità per 1.000 abitanti per garantire tale autosufficienza. Tuttavia, per quanto concerne la raccolta di plasma, cruciale per la produzione di farmaci plasmaderivati, l’Italia mostra una marcata dipendenza dall’estero. Nel 2023 la raccolta di plasma si è attestata a soli 15,3 kg per 1.000 abitanti, al di sotto della soglia di autosufficienza di 18 kg per persona. Si evidenziano, inoltre, disparità significative nella raccolta di plasma tra le regioni italiane, con soltanto sette di esse che superano tale soglia.
Questo scenario è generato dal calo del numero di potenziali donatori – soprattutto tra i giovani – e dal progressivo aumento dell’invecchiamento della popolazione: dal 2015 al 2024 la popolazione residente con età compresa tra i 18 e i 65 anni – ossia coloro ai quali è permessa la donazione di sangue – si è, difatti, ridotta del 4,1%. In parallelo, la popolazione over 65 è cresciuta dell’11,3%: un dato destinato ad accentuarsi nel prossimo futuro, al punto che nel 2050 ben il 35% della popolazione residente nel nostro Paese avrà un’età di 65 anni o superiore, rendendo ancora più lontana l’autosufficienza del Paese.
Per mettere in luce l’importanza del donare e aumentare il numero di donatori, soprattutto fra le fasce più giovani, è fondamentale l’implementazione di efficaci azioni di comunicazione.
“Dalla ricerca di Nomisma emerge come la comunicazione sia fondamentale per aumentare conoscenza e consapevolezza sulla donazione di sangue nel nostro Paese: solo 1 italiano su 2 afferma difatti di conoscere i criteri di idoneità per la donazione di sangue e il 29% ritiene di non avere abbastanza informazioni su pratiche, sicurezza e benefici della donazione, incidenza che sale al 38% tra gli under 30 – commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi per Nomisma -. In tale quadro i canali preferiti dagli italiani per essere informati su questo importante tema sono la lettera a casa da parte del Servizio Sanitario Pubblico o di associazioni di volontariato, le campagne di sensibilizzazione sui media tradizionali e il consiglio del medico di famiglia, seppur con differenze tra le generazioni. Tra la gen Z il primo canale di informazione diventano infatti i social network, apprezzati da 1 giovane su 3”.
L’Osservatorio, istituito dall’Associazione Donatori e Volontari Personale Polizia di Stato – “DonatoriNati”, e che vede l’adesione anche della Polizia stradale, ANAS, Fondazione GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) e l’Associazione Familiari Vittime della Strada, si pone come obiettivo di mettere a sistema l’impegno di altre Associazioni del settore, Enti Pubblici e Privati, Istituzioni ed Autorità, generando uno scenario tecnico e normativo dal quale partire per la progettazione di azioni concrete atte a individuare una soluzione alla problematica della carenza di sangue.
Claudio Saltari, Presidente di “DonatoriNati”, ha così commentato la nascita dell’Osservatorio: “Sono onorato della condivisione del nostro progetto da parte di autorevolissimi enti ed istituzioni. Con spirito di servizio i DonatoriNati ricercano il dialogo con i giovani, grandi assenti nella platea dei donatori, certi che un giovane conquistato al dono del sangue sia automaticamente instradato ad uno stile di vita “legale”.
Da qui l’impegno della divisione Benefit di FB & Associati, società indipendente di lobbying e advocacy, nel fornire il proprio sostegno all’Associazione. “Nel 2022 FB&Associati è divenuta la prima società Benefit in Italia nel settore del lobbying e, tra i primi obiettivi che ci siamo posti, abbiamo deciso di garantire supporto alle Associazioni del Terzo Settore, offrendo loro il nostro expertise ed una collaborazione concreta e fattiva per perseguire temi di rilevante interesse per la collettività – ha chiarito Arianna Fanuli, Partner di FB&Associati -. Abbiamo, quindi, accolto con entusiasmo l’iniziativa di “DonatoriNati” e crediamo nel valore di questo Osservatorio, che evidenzierà luci e ombre di un’attività volontaria, che può correre il rischio di essere data per scontata, evidenziando la sua importanza nei momenti di massimo bisogno”. Le attività dell’Osservatorio hanno, inoltre, ricevuto il patrocinio morale del CONI.

– foto ufficio stampa FB & Associati –
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Nuovo servizio “ConCura” di Qwince, mira a semplificare la vita dei pazienti

PALERMO (ITALPRESS) – Qwince, azienda italiana specializzata in tecnologie e servizi per la sanità digitale, annuncia oggi il nuovo servizio ConCura, che mira a semplificare la vita dei pazienti e di coloro che li assistono, liberandoli dalle incombenze che possono rendere difficile la gestione della quotidianità.
“In un mondo dove la salute e il benessere si intrecciano sempre più con la tecnologia e l’innovazione – si legge in una nota della società -, ConCura emerge come una soluzione innovativa nel campo dell’assistenza sanitaria, poichè rivoluziona il modo in cui i pazienti e i caregiver gestiscono le malattie croniche o acute e le cure quotidiane. In Italia, oltre 7 milioni di persone svolgono il ruolo di caregiver per familiari non autosufficienti, spesso senza alcun supporto esterno. ConCura nasce per migliorare questa realtà, proponendo un modello di cura che integri assistenza fisica e digitale, mirando a rendere la cura a domicilio più efficace e meno onerosa”.
“Il sistema sanitario – sottolinea Gianmarco Troìa, Amministratore Delegato di Qwince – ha bisogno di evolvere e ConCura rappresenta un passo significativo in questa direzione. Il servizio facilita l’accesso a cure di alta qualità, offrendo supporto costante e personalizzato, sia telefonicamente che attraverso strumenti digitali avanzati”.
“Pensata, quindi, con l’obiettivo di semplificare la vita di chi affronta sfide sanitarie quotidiane, ConCura offre un servizio integrato che libera pazienti e caregiver dalle incombenze, migliorando significativamente la qualità della vita – prosegue la nota -. Con una semplice telefonata, i nostri utenti possono attivare una vasta gamma di servizi: dalla gestione delle prescrizioni all’approvvigionamento dei farmaci, dalla prenotazione di visite e prestazioni sanitarie al monitoraggio remoto dei parametri vitali. I servizi di ConCura sono progettati per offrire non solo assistenza sanitaria, ma anche un supporto logistico. Il nostro team di professionisti è sempre a disposizione per assicurare che ogni cliente riceva il miglior supporto possibile, curando ogni dettaglio dalla gestione delle prescrizioni alla programmazione delle terapie”.
“Attraverso il nostro numero verde, accessibile con una semplice chiamata – sottolinea la nota della societaà -, i pazienti possono facilmente farci conoscere le loro necessità un ambito sanitario e noi, tramite i nostri operatori, ci occupiamo di tutto il resto: dalla ricerca della disponibilità più vicina alla conferma tempestiva delle prenotazioni. Che si tratti di una visita specialistica o di un esame diagnostico, garantiamo un accesso rapido e senza stress alle cure necessarie. La tecnologia come opportunità per avere servizi sanitari migliori e più economici ConCura non è solo un punto di riferimento per l’assistenza diretta, ma anche un pioniere nell’utilizzo della tecnologia per migliorare la gestione della salute. Alle modalità di comunicazione tradizionale (via telefono), si affianca la piattaforma digitale, classificata come dispositivo medico, che mette il potere della tecnologia e dei dati direttamente nelle mani degli utenti, offrendo un modo conveniente e intuitivo per gestire la propria salute”.
Gli utenti possono monitorare i loro parametri vitali, tenere traccia dei farmaci, delle terapie e ricevere promemoria sugli appuntamenti medici, tutto con un semplice tocco sul loro smartphone o computer. Inoltre, la piattaforma facilita la condivisione delle informazioni sanitarie con il team di cura, garantendo una gestione coordinata e personalizzata, oltre a interagire dati da altri dispositivi medici (ad esempio holter pressori o cardiaci, misuratori di pressione).
Giovanni Vizzini, consulente medico di ConCura, con una prestigiosa carriera clinica trentennale e numerose esperienze di implementazione di sistemi di telemonitoraggio presso strutture pubbliche e private, aggiunge: “ConCura rappresenta una scommessa audace per il futuro della sanità. Stiamo esplorando nuovi modi per assistere i pazienti e i loro familiari, nei tanti momenti difficili che si vivono quando siamo di fronte ad un problema di salute: a chi rivolgersi per avere risposte chiare sulla malattia; qual’è la scelta migliore tra le tante possibili opzioni di cura e qual’è la struttura sanitaria (o il singolo professionista) che può farsi interamente carico del problema. Inoltre, il nostro obbiettivo è quello di potere rappresentare un punto di riferimento affidabile e sempre presente per chi è a casa, ad esempio dopo un ricovero, ma sente ancora la forte necessità di essere assistito nel proseguio delle cure. Intendiamo integrare e recuperare pienamente la forma ‘tradizionalè di assistenza medico-sanitaria, basata sull’impegno delle persone, con il migliore supporto che le nuove tecnologie possono offrire. Solo così pensiamo di potere effettivamente contribuire a migliorare la qualità delle cure al paziente”.
– foto: screenshot da sito www.concura.online di Qwince –
(ITALPRESS).