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AstraZeneca, Ema “Accertamenti in corso ma benefici superiori a rischi”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Migliaia di persone hanno sviluppato coaguli di sangue, dobbiamo stabilire se c’è una correlazione con il vaccino, abbiamo deciso di sospendere la somministrazione per capire se è solo una coincidenza o c’è una correlazione”. Lo ha detto Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), nel corso di una conferenza stampa sulla sospensione del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19.
“Giovedì arriveremo a una conclusione della nostra inchiesta sulla base dei dati raccolti, ci sarà massima trasparenza. I nostri esperti lavorano senza sosta, ma servono valutazioni scientifiche, non possiamo arrivare a una conclusione senza un’analisi completa. Attualmente non ci sono indicazioni che questi eventi siano stati provocati dal vaccino”, ha aggiunto Cooke, per la quale “i benefici del vaccino AstraZeneca sono superiori ai rischi”. Il direttore esecutivo dell’Ema ha sottolineato che “ci sarà un’analisi caso per caso”, e che sono in corso accertamenti su diversi lotti “per chiarire se c’è stato un problema nella produzione”. Inoltre è in corso il monitoraggio anche sui vaccini delle altre case farmaceutiche.
“Sappiamo che ogni anno migliaia di persone soffrono di eventi trombotici. Stiamo analizzando in maniera scrupolosa i dati per capire se il vaccino ha una correlazione con questi eventi – ha evidenziato Cooke -. Anche nei test clinici sia tra il gruppo di chi ha ricevuto il vaccino sia nel gruppo di chi ha ricevuto il placebo si sono verificati casi di trombosi. I vaccini per il COVID-19 proteggono le persone perchè impediscono un decorso severo della malattia. Siamo fermamente convinti dei benefici del vaccino di AstraZeneca nel prevenire i sintomi gravi della COVID-19 rispetto ad eventuali effetti collaterali. Migliaia di persone muoiono giornalmente nell’Unione Europea. Stiamo indagando su questi eventi trombotici molto rari, stiamo prendendo la cosa seriamente. Ma il numero di questi eventi non è più alto dell’incidenza che ci si sarebbe aspettati in condizioni normali”, ha proseguito.
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Covid, Speranza “Sì allo scudo penale per chi somministra il vaccino”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 milioni di nuove dosi in arrivo, anche con il vaccino monodose Johnson & Johnson ci sarà un’ulteriore accelerazione. L’accordo a livello europeo è stata una scelta giusta, noi chiediamo alle aziende farmaceutiche di rispettare gli impegni, la curva delle consegne sarà crescente nelle prossime settimane”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al talk sanità del Corriere della Sera, in merito ai vaccini anti Covid-19.
Il ministro, in merito alla richiesta del personale sanitario sulla possibilità di avere uno scudo penale per i vaccinatori non ha dubbi: “Una richieda giusta, legittima, comprensibile che dobbiamo provare ad assumere nel più breve tempo possibile, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva”.
“Chi ha fatto il vaccino Astrazaneca non ha ragione di essere preoccupato, siamo di fronte ad una pausa di natura precauzionale, l’auspicio è che già nella giornata di giovedì l’Ema ci dia risposte per ripartire – ha sottolineato Speranza -. Noi attendiamo con fiducia il giudizio definitivo dell’Ema. Ci auguriamo di ripartire nel più breve tempo possibile. I dati della Gran Bretagna e dell’Italia sono sotto gli occhi di tutti, sono dati incoraggianti, ieri c’è stato un fatto nuovo, che viene dalla Germania, e c’è stata una scelta di prudenziale sospensione, questo non significa dare un giudizio definitivo e penso sia corretto muoversi con grande prudenza e attenzione. Ribadiamo massima fiducia nella scienza e nei vaccini e continueremo a fare controlli”.
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Aifa “Vaccino sicuro, tranquillo chi ha fatto prima dose”

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“Il vaccino AstraZeneca è sicuro, mi sento di affermarlo anche dopo aver rivisto tutti i dati. Il rapporto benefici-rischi è ampiamente positivo”. Lo dice, in un’intervista a Repubblica Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco). “Chi ha già avuto la prima dose – chiarisce “può stare tranquillo, non deve fare niente se non segnalare eventuali sintomi al proprio medico. Le reazioni avverse, quando ci sono, si manifestano nelle ore immediatamente successive alla puntura. Dobbiamo avere fiducia nella ricerca e nel Piano vaccinale. Entro l’estate dovrebbero arrivare oltre 20 milioni di dosi al mese, e il prodotto russo Sputnik potrebbe essere valutato dall’Ema a maggio”. “Si è arrivati alla sospensione – continua Magrini – perché diversi Paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno preferito interrompere la vaccinazione dopo singoli casi recenti di eventi avversi, che hanno suggerito di fare una pausa per le verifiche e poi ripartire. È stata una scelta di tipo politico”. Gli eventi avversi sono stati “alcuni decessi avvenuti tra persone nella fascia di età 40-50 anni attribuiti a supposti eventi trombotici in particolare a livello cerebrale. Questi pochi casi, dopo una prima discussione ieri all’Ema (l’Agenzia europea del farmaco, ndr) sono stati riferiti al Comitato di farmaco-vigilanza per approfondimenti. Hanno destato un’attenzione fortissima da parte dei media, anche prima che fossero resi noti i risultati delle autopsie, alcune delle quali hanno poi escluso il nesso di casualità”.
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Sospensione in tutta Italia per AstraZeneca. Stop anche in Germania, Francia, Spagna

Effetto domino nei Paesi europei sulla sospensione dei vaccini AstraZeneca in attesa del pronunciamento dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, sui possibili effetti collaterali del farmaco. Stop in Germania alla somministrazione delle dosi: a riferirlo è Bild secondo cui il governo federale avrebbe agito seguendo una raccomandazione dell’Istituto federale per i vaccini Paul Ehrlich. “Su raccomandazione del ministero della solidarietà e della salute” e “di concerto con le autorità sanitarie francesi” anche l’Eliseo sospende, “in via precauzionale”, la vaccinazione con AstraZeneca, “sperando di riprenderla rapidamente”. Segue a ruota l’Italia con il blocco dell’Aifa che decide di estendere temporaneamente il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale.
“Tale decisione – si legge in una nota dell’Agenzia – è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei”. In corso ulteriori approfondimenti: l’Aifa, in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. L’Agenzia si impegna a rendere nota “tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”. Una “misura precauzionale”, come ribadisce Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, ospite a Radio Capital, che rassicura: “Chi ha già fatto il vaccino può e deve restare sicuro: i dati, come era capitato di dire in questi giorni, erano molto rassicuranti e complessivamente molto positivi, sono stati vaccinati oltre sedici milioni di europei. Questi dati di questi giorni hanno portato all’accelerazione in attesa della verifica”. Il direttore generale dell’agenzia non ha dubbi: “Io mi sento di dire il vaccino è sicuro, anche avendo rivisto tutti i dati. Non è stato approvato troppo presto: è stato approvato con dati meno convincenti, da cui le limitazioni anche dell’età in origine. Aveva dati meno ampi per gli anziani”.
E ancora: “Era ed è un vaccino su cui si ripongono grandi aspettative anche per i grandi quantitativi, che purtroppo non sono giunti. Questi ultimi effetti su persone giovani hanno destato un sospetto che si è voluto cogliere immediatamente”. Intanto, fonti del ministero della Salute fanno sapere che Roberto Speranza ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna. “Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema” tiene a ribadire il ministro Speranza. “Abbiamo fiducia – ha aggiunto – che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione”.
L’azienda anglo-svedese produttrice del siero al centro del dibattito ha comunicato che, da una analisi dei dati di sicurezza “su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19. Il numero di questi eventi osservati – si aggiunge – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale”. L’azienda fa sapere che “dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione” ma che comunque “sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari”, a seguito della recente segnalazione di alcuni “eventi avversi gravi” segnalati, si precisa, “in concomitanza temporale” con la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Anche la Spagna ha sospeso l’uso del vaccino di AstraZeneca contro il coronavirus, in via precauzionale, nei prossimi 15 giorni.
Sospese le somministrazioni in Olanda fino al 28 marzo. Stop anche in Islanda, Norvegia, Estonia, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Lettonia, Lituania e Bulgaria. Dritto per la sua strada il Regno Unito: il premier britannico Boris Jhonson assicura: la Mhra (agenzia del farmaco britannica) non vede “motivi di sospendere alcuno dei vaccini che stiamo usando”.
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Fondazione Buzzi, al via lavori per la risonanza donata da Enel Cuore

MILANO (ITALPRESS) – Fondazione Buzzi annuncia l’inizio dei lavori di installazione dell’apparecchiatura Risonanza Magnetica Pediatrica 3 – Tesla, donata da Enel Cuore Onlus. Un’apparecchiatura di ultimissima generazione che non espone i piccoli pazienti ad alcun tipo di radiazione e consente di indagare, in maniera molto accurata e veloce, ampie zone del corpo riducendo così i tempi di sedazione. La messa in funzione di questa apparecchiatura permettera? di raddoppiare il numero di esami eseguiti annualmente.
La nuova RM Pediatrica 3 – Tesla sarà dedicata alla memoria di Maria Cristina Milano, collega di Enel scomparsa nel marzo 2020, che è stata appassionata volontaria della Fondazione Buzzi.
Il completamento dei lavori di installazione e l’avvio della messa in funzione di questa nuova apparecchiatura tecnologica è attesa per il prossimo giugno 2021.
“Da sempre Enel Cuore è attenta alla cura e al benessere dei bambini, che vivono la difficile esperienza della malattia, con azioni concrete anche a sostegno delle loro famiglie e delle comunità ospedaliere che li accolgono. Grazie al nostro contributo, la Fondazione Buzzi potrà dotarsi di uno strumento di diagnosi innovativo e sicuro; una donazione che assume per noi un significato ancora più importante per la scelta di Fondazione Buzzi di dedicarlo alla memoria di Maria Cristina Milano, una collega che ha lavorato a lungo in Enel, condividendone i valori non solo attraverso l’attività professionale, ma anche attraverso l’opera di volontariato nella Fondazione Buzzi”, afferma Michele Crisostomo, Presidente di Enel e di Enel Cuore Onlus.
“L’installazione della apparecchiatura RM 3-Tesla di ultimissima generazione presso l’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano rappresenta un passo fondamentale verso la creazione di un ospedale pediatrico X-ray free, cioè con progressiva e drastica riduzione dell’uso di radiazioni ionizzanti (raggi-X) a vantaggio di tecnologie non irradiati come la RM. Tale strumento costituirà non solo una apparecchiatura di nuova generazione, ma soprattutto rappresenta un nuovo concetto di piattaforma tecnologica dinamica, concepita cioè per accogliere implementazione di tecniche di RM emergenti (sia come hardware che software) previste sul mercato a breve e medio termine. Gli esami saranno cosi? sempre più veloci, ben tollerabili ed accurati, in particolare per i bambini con patologie neurologiche ed oncologiche. Per i prossimi 10-15 anni l’Ospedale Buzzi potrà implementare innovazioni in continuo sviluppo su tale piattaforma.” – Dichiara il Dottore Andrea Righini, Direttore U.O.C. Radiologia e Neuroradiologia Pediatrica Buzzi.
Il Presidente di Fondazione Buzzi, Stefano Simontacchi, dichiara: “L’installazione dell’apparecchiatura RM 3 – Tesla segna un passo importante nel percorso avviato dalla Fondazione per l’ampliamento dell’Ospedale Buzzi e la sua trasformazione in un Ospedale all’avanguardia, dove le diagnosi sono a misura di bambino. Negli ultimi anni Fondazione Buzzi si è impegnata per dare a Milano il Nuovo e Grande Buzzi: un padiglione dedicato all’emergenza e urgenza di 10mila MQ, sviluppato su 7 piani, che sarà collegato all’attuale Ospedale; un HUB pediatrico di eccellenza internazionale dove competenze, specializzazione e cura convergono per affrontare i casi più complessi e gravi. Tanti sono i progetti già realizzati e in corso di realizzazione. Siamo grati a Enel Cuore per aver reso possibile questo nuovo e importante passo verso il completamento del progetto e ricordiamo con affetto e gratitudine Maria Cristina Milano per il suo impegno nei confronti della Fondazione”.
“Siamo molto grati a Fondazione Buzzi per il costante supporto che da sempre offre al nostro Ospedale, con particolare attenzione all’ umanizzazione e al miglioramento tecnologico di tutti i reparti del Nuovo Grande Buzzi; contribuendo così alla realizzazione di un ospedale all’avanguardia, caratterizzato da tecnologie di ultimissima generazione e da cure specialistiche a misura di bambino. – Dichiara Alessandro Visconti, Direttore Generale ASST Fatebenefratelli Sacco – Un grazie particolare ad Enel Cuore per la donazione della nuova risonanza magnetica Pediatrica 3 – Tesla, che ci permetterà di continuare ad offrire un servizio d’eccellenza, svolgendo analisi accurate, senza esporre i nostri piccoli pazienti ad eventuali radiazioni e riducendo i tempi di sedazione”.
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Coronavirus, 15.267 nuovi casi e 354 decessi

ROMA (ITALPRESS) – Sono 15.267 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 21.315) a fronte di 179.015 tamponi effettuati, determinando un tasso di positività dell’ 8,53%. E’ quanto riporta il bollettino del ministero della Salute. I decessi sono stati 354 nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto ai 264 registrati ieri. I guariti sono 15.807 e gli attuali positivi scendono a 530.357 (909 in meno rispetto a ieri). I ricoverati nei reparti ordinari sono 25.338, 820 in più rispetto a ieri. Le terapie intensive sono a 3.157 ricoverati (+75 unità) con 243 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare sono 501.862 persone. La regione con il maggior numero di casi è la Lombardia (2.185), seguita da Emilia-Romagna (2.822), e Campania (1.823).
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Dall’Aifa via libera al vaccino Johnson & Johnson

ROMA (ITALPRESS) – AIFA ha autorizzato il vaccino Janssen di Johnson&Johnson per la prevenzione della malattia COVID-19 per i soggetti al di sopra dei 18 anni, come da indicazione EMA. Il vaccino sarà dunque messo a disposizione a carico del SSN.
La Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia si è riunita oggi e ha confermato la valutazione dell’EMA sull’efficacia del vaccino che nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nella efficacia. Il vaccino Janssen, il quarto approvato, si aggiunge come un’altra utile opzione con un beneficio rilevante nel contrasto alla pandemia.
“Si tratta del quarto vaccino presto a disposizione con l’importante vantaggio aggiuntivo di una sola dose e della facilità di somministrazione, ideale quindi per il setting dei medici di famiglia. Da metà aprile, una importante realtà”, ha commentato il direttore generale di AIFA, Nicola Magrini.
Il presidente Giorgio Palù ha osservato che “in un momento critico per il Paese, abbiamo assoluto bisogno di dosi sufficienti per affrontare la pandemia con efficacia e in tempi rapidi”. “Il vaccino Johnson&Johnson – ha aggiunto – ha tutte le caratteristiche di efficacia, sicurezza e maneggiabilità da costituire un’arma in più per uscire quanto prima dall’emergenza sanitaria”.
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Covid, l’indice Rt sale a 1,16, Iss “Epidemia in espansione”

ROMA (ITALPRESS) – “Nella settimana dall’1 al 7 marzo 2021 si continua a osservare una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (225,64 per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) vs 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021), dati flusso ISS)”. Lo evidenza l’Istituto Superiore di Sanità.
“Nel periodo 17 febbraio – 02 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02- 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento – spiega l’Iss in una nota -. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021)”.
“Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive – prosegue l’Istituto Superiore di Sanità -. Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 vs 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% vs 35,2% la settimana precedente). Infine, il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico”.
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