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Da Aifa stop a un lotto del vaccino AstraZeneca

ROMA (ITALPRESS) – A seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19, AIFA ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di questo lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea.
“Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi – si legge in una nota -. AIFA sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. AIFA comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile”.
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Honda, nuovo filtro dell’aria riduce rischio infezione da Covid-19

ROMA (ITALPRESS) – Honda Motor Europe “mette la mascherina” anti Covid-19 alle sue vetture. Il marchio giapponese, inftti, porta sul mercato un nuovo e sofisticato filtro dell’aria per abitacolo in grado di catturare in modo altamente efficace un’ampia gamma di germi, allergeni e anche virus collegati a importanti complicazioni di salute, tra cui il rischio di infezione da coronavirus (SARS-COV-2). Sviluppato in collaborazione con Freudenberg, e disponibile come ricambio originale Honda in alternativa al filtro antipolline, il nuovo sofisticato modello offre una protezione attiva riducendo notevolmente la concentrazione di aerosol virali. Questo risultato è dovuto al suo esclusivo design multistrato che filtra, cattura ed elimina in modo efficace i gas ambientali nocivi, oltre alle particelle e agli aerosol biologici e inorganici. “Ora che tutti noi siamo consapevoli dell’impatto sull’umanità di germi e virus, non ultimo quello da SARS-COV-2, ci aspettiamo un rapido aumento della domanda di soluzioni di protezione e sicurezza anche a bordo delle vetture. Questo filtro dell’aria è uno straordinario esempio della capacità di Honda di collaborare in modo rapido e produttivo con i suoi fornitori e offrire un prodotto di grande qualità capace di migliorare la salute e la sicurezza di guidatore e passeggeri” commenta Eiichi Hino, Presidente di Honda Access Europe.
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Via libera a rimborsabilità terapia genica per bambini con Sma

ROMA (ITALPRESS) – Novartis Gene Therapies ha annunciato che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di Zolgensma (onasemnogene abeparvovec), la prima terapia genica per l’atrofia muscolare spinale (SMA), riconoscendone la piena innovatività. L’approvazione della rimborsabilità sostituirà e supererà il programma di accesso anticipato regolato dalla Legge n. 648/96, estendendo il trattamento a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale ai pazienti con atrofia muscolare spinale (SMA) di tipo 1 diagnosticati clinicamente e fino a 13,5 Kg e pazienti pre-sintomatici (e fino a 2 copie del gene SMN2). Considerato il carattere altamente innovativo e l’importante beneficio clinico per i pazienti, la terapia genica per la SMA era già stata approvata con procedura d’urgenza a maggio 2019 dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e nel maggio 2020 dalla European Medicines Agency (EMA).
“Si tratta di una svolta radicale per il trattamento dell’atrofia muscolare spinale, poichè la terapia genica è concepita per affrontarne la causa genetica – si legge in una nota di Novartis -: agisce infatti sostituendo direttamente la funzione del gene mancante o non funzionante SMN1 e si somministra una sola volta nella vita del paziente per via endovenosa, consentendo un significativo beneficio clinico per i piccoli pazienti stessi. Considerata la principale causa genetica di morte infantile1,2, la SMA è una rara malattia genetica neuromuscolare causata dalla mancanza di un gene SMN1 funzionante, con una conseguente perdita rapida e irreversibile di motoneuroni, che compromette le funzionalità muscolari. In questo senso, onasemnogene abeparvovec potrà fornire, su un orizzonte temporale di lunga durata, un importante beneficio clinico per i pazienti affetti da SMA in termini di miglioramento delle funzioni muscolari, comprese quelle coinvolte nella respirazione, nella deglutizione e nei movimenti motori di base”.
Con l’approvazione da parte di Aifa, considerando i tempi tecnici necessari per l’accesso, onasemnogene abeparvovec sarà disponibile per i pazienti italiani già da aprile.
“L’approvazione della terapia genica in Italia rappresenta un momento importante nel trattamento dell’atrofia muscolare spinale poichè consente di avere a disposizione una soluzione terapeutica che viene somministrata una sola volta nella vita ed è grado di cambiare la storia naturale della malattia soprattutto se eseguita precocemente – ha dichiarato Eugenio Mercuri, Direttore Unità Operativa Complessa Neuropsichiatria Infantile, Policlinico Gemelli, Roma Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. Per questo motivo è necessario riuscire a identificare precocemente le nuove diagnosi in modo da poter intervenire tempestivamente. Risulta prioritario che innovazione terapeutica e potenziamento dei percorsi di screening siano sempre più integrati nel nostro sistema: è infatti indispensabile diagnosticare la SMA e iniziare il trattamento il più presto possibile, per arrestare la perdita irreversibile di motoneuroni e la progressione della malattia”. Questo è particolarmente critico nella SMA di Tipo 1, nel corso della quale la degenerazione dei motoneuroni inizia prima della nascita e si intensifica rapidamente9. La perdita di motoneuroni non può essere invertita, quindi i pazienti con SMA sintomatici al momento del trattamento avranno probabilmente bisogno di assistenza respiratoria, nutrizionale e/o muscoloscheletrica di supporto per massimizzare le capacità funzionali.
L’arrivo anche nel nostro Paese della prima terapia genica per l’atrofia muscolare spinale potrà rappresentare per la comunità dei pazienti e dei caregiver una tappa significativa nella lotta alla patologia. “Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione nel trattamento della SMA che ci consente di guardare al futuro con maggiore speranza – ha dichiarato Anita Pallara, Presidente Famiglie SMA – se infatti fino a pochi anni fa non esistevano trattamenti per questa grave patologia rara, già all’arrivo della prima terapia abbiamo compreso l’importanza di intervenire precocemente, fattore ancora più determinante con l’introduzione della terapia genica: pertanto occorre integrare in maniera sempre più sistemica lo screening neonatale e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una diagnosi precoce”.
“L’annuncio relativo all’approvazione della rimborsabilità nel nostro Paese di Zolgensma, la prima terapia genica per la SMA, rappresenta una tappa fondamentale nel nostro percorso di innovazione, a testimonianza di un costante e progressivo impegno per cambiare in maniera significativa il paradigma terapeutico per i pazienti che vivono con atrofia muscolare spinale – ha dichiarato Filippo Giordano, General Manager di Novartis Gene Therapies – Ringraziamo le Istituzioni, la comunità scientifica e l’Associazione Famiglie SMA per l’impegno costante nella lotta a questa invalidante malattia che oggi ha raggiunto un traguardo importante”.
“Zolgensma è prima di tutto una risposta concreta per i piccoli pazienti italiani, e un successo per l’Italia, tra i primi Paesi ad aver ottenuto la rimborsabilità. Questo grazie alla stretta collaborazione con Aifa e alla condivisione di intenti nell’interesse dei pazienti, che ha permesso di rendere la terapia accessibile e sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale – ha sottolineato Pasquale Frega, Country President e Amministratore Delegato di Novartis in Italia -. L’impegno di Novartis nel reimmaginare la medicina si esprime in particolare nelle terapie avanzate per promuovere la salute in aree con bisogni clinici ancora insoddisfatti. Oggi più che mai il nostro Paese può fare leva proprio sulla capacità di innovazione di aziende come Novartis, per costruire un sistema salute sempre più efficace, sostenibile e vicino alle esigenze dei cittadini italiani”.
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Coronavirus, 22.409 nuovi casi e 332 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 22.409 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 19.749) a fronte di 361.040 tamponi effettuati, determinando un tasso di positività del 6,21%. E’ quanto riporta il bollettino del ministero della Salute. I decessi sono stati 332 nelle ultime 24 ore, in calo rispetto ai 376 registrati ieri.
I guariti sono 13.752 e gli attuali positivi salgono a 487.074 (8.191 in più rispetto a ieri). I ricoverati nei reparti ordinari sono 22.882, 489 in più rispetto a ieri. Le terapie intensive sono a 2.827 ricoverati (+71 unità) con 253 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare sono 461.365 persone. La regione con il maggior numero di casi è la Lombardia (4.422), seguita da Campania (3.034) ed Emilia-Romagna (2.155).
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Covid, un nuovo dispositivo Mba per prevenire le infezioni

FIRENZE (ITALPRESS) – Nuova frontiera nella prevenzione delle infezioni, tema direttamente collegato all’attuale pandemia Covid. Mba Italia, leader nel settore della distribuzione di tecnologia medico-chirurgica, ha infatti presentato alle Comunità Medico-Scientifiche Chirurgiche un innovativo dispositivo per la prevenzione ed il trattamento delle infezioni. Si tratta dell’unico carrier di antibiotici in Europa, approvato a marchio CE. per l’eluizione di antibiotici pathogen-specific, sia nei tessuti molli, che nell’osso, in siti chirurgici infetti. La pandemia Sars-Cov2 ha rafforzato infatti la consapevolezza sul tema delle infezioni, mettendo in luce l’importanza di prevenzione e cura. Il nuovo dispositivo medico, unico carrier di antibiotici distribuito nel nostro Paese, è impiegabile in tutte le branche chirurgiche.
Tramite piccole perle di solfato di calcio brevettate, il dispositivo di Mba agisce eluendo antibiotici a livello locale ad altissime concentrazioni, impossibili da raggiungere tramite l’eluizione endovenosa sistemica. Questo attraverso un’azione validata contro il batterio che è alla base di dolore, febbre, necessità di reinterventi e, persino, di decesso. Si tratta di infezioni che interessano, generalmente, interventi di sostituzione articolare, conservazione e sostituzione dell’innesto vascolare, chirurgia mammaria e ricostruttiva, correzione di deformità spinali o chirurgia plastica. Tutti casi in cui debbano essere trattate infezioni del sito chirurgico. “Il nostro carrier di antibiotici – spiega Pierluigi Leone, General Manager di Mba Italia, dalla sede fiorentina dell’azienda – è innovativo perchè consente una copertura antibiotica locale ad altissime concentrazioni, sia per osso che tessuti molli da affiancare alla terapia antibiotica sistemica classica, somministrata per via endovena. La sinergia tra le due terapie, rende più probabile e più veloce il successo clinico nel trattamento delle infezioni, garantendo una adeguata prevenzione rispetto a pazienti con maggiore rischio infettivo e che debbono sottoporsi ad un intervento chirurgico, soprattutto se prevede l’impianto di un dispositivo medico protesico”.
“In sintesi – dice ancora Leone – il dispositivo medico gioca un ruolo fondamentale nel rilascio di antibiotici nel sito infetto fino a oltre 40 giorni ad altissime concentrazioni, sia in osso che nei tessuti molli, al fine di prevenire, o eradicare, l’infezione da agente patogeno, permettendo al paziente un più rapido recupero e dunque una ritrovata qualità di vita”. Sul fronte della prevenzione in ambito ortopedico, uno studio relativo alla prevenzione delle infezioni periprotesiche in pazienti ad alto rischio infettivo dell’Università di Stanford evidenzia l’importanza dell’utilizzo intraoperatorio di un carrier efficace e sicuro per il rilascio locale di antibiotici specifici per il paziente. “La pandemia di Sars-Cov2 – dice Pier Francesco Indelli, del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica e Bioingegneria di Stanford – ha amplificato l’attenzione sul tema delle infezioni, oggi di primaria rilevanza proprio grazie alla pandemia”.
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Aifa, la farmacovigilanza conferma la sicurezza dei vaccini anti-Covid

ROMA (ITALPRESS) – L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il secondo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19, riguardante i dati registrati nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) fino al 26 febbraio 2021. “I dati confermano i profili di sicurezza”, spiega l’Aifa.
Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (96%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%).
Complessivamente al 26 febbraio 2021 nella RNF sono state valutate 30.015 segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, con un tasso di segnalazione di 729 ogni 100.000 dosi. Un tasso più elevato di quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni, per esempio quella antinfluenzale, ma coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione.
L’età media è di 46 anni coerente con l’età media dei vaccinati, in gran parte operatori sanitari. Il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei vaccini.
Per tutti e tre i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea (il 93% delle segnalazioni). La frequenza cumulativa di segnalazioni non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca non vi sono ancora iniezioni di seconde dosi previste dopo 12 settimane.
Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi).
Le segnalazioni gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, corrispondono al 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata.
“I dati elaborati e presentati nel Rapporto devono essere considerati come descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione vista l’attuale transizione verso un consistente aumento delle vaccinazioni quotidiane – sottolinea l’Aifa -. Si ricorda che un ampio numero di segnalazioni non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza”.
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Covid, all’Italia 532 mila vaccini in più nella seconda metà di marzo

ROMA (ITALPRESS) – La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha annunciato di aver negoziato l’acquisto di ulteriori 4 milioni di dosi di vaccino con le aziende produttrici (a partire da BioNTech-Pfizer), oltre a quanto già previsto nel programma di consegna relativo al primo trimestre 2021.
Fonti di Palazzo Chigi precisano che per l’Italia ciò equivale a una quota aggiuntiva di 532mila dosi che saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo e che aiuteranno ad affrontare l’emergere di nuovi contagi e varianti.
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Al via il progetto “Tumore al seno e rientro al lavoro”

MILANO (ITALPRESS) – In un momento in cui il lavoro è importante per tutti, in Italia non è accettabile che le donne paghino il prezzo principale delle conseguenze economiche e lavorative della pandemia Covid ed in particolare le donne che sono pronte a rientrare a lavoro dopo una malattia oncologica. In questi casi la donna è di fronte ad una grave perdita d’identità personale e contemporaneamente alla perdita del proprio lavoro. E’ proprio su questo cambio d’identità che Tumore & Lavoro si prefigge di creare un modello su un campione selezionato di aziende socialmente sensibili e su un campione di donne pronte a partecipare ai percorsi di orientamento per prendere consapevolezza della necessità di adeguare le proprie competenze ai cambiamenti del mondo del lavoro e alla trasformazione tecnologica accelerata dalla pandemia. L’accordo concluso proprio l’8 marzo tra i partner durerà fino a quando a fine anno sarà completato il ciclo di incontri con le aziende e i webinar di orientamento delle pazienti, grazie ai quali sarà predisposto un modello organizzativo che verrà presentato ai Ministeri competenti (Lavoro, MEF, Salute e Ministero delle attività produttive) e agli enti datoriali e sindacali con i dati e le raccomandazioni sulle modalità operative emerse da questo modello, con l’obiettivo di renderlo applicabile su larga scala.
Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, sottolinea che “questo progetto è stato importato da un’analoga interessante esperienza svolta da Europa Donna Olanda che ha prodotto risultati molto soddisfacenti in termini di rinserimento al lavoro. I partner che abbiamo individuato in questo percorso italiano sono quelli che garantiranno il successo dell’iniziativa anche nel nostro Paese”. Riccardo Barberis, Amministratore delegato di ManpowerGroup aggiunge: “Insieme a Europa Donna Italia vogliamo contribuire a creare questo modello con il contributo della nostra divisione Beyond di Manpower Professional e della nostra Fondazione Human Age Institute, che prevede orientamento al lavoro, assessment digitali, colloqui individuali e webinar di gruppo, consapevoli che il lavoro è la chiave per il ritorno alla quotidianità”. Alessandra Paola Ghisleri, CEO presso Euromedia Research, afferma che “la rilevazione dei dati darà uno spessore significativo al modello, in particolare sul cambio dell’identità che la donna ha dovuto subire dal travaglio della malattia fino al passo di decidere il reintegro nel mondo del lavoro. L’accesso alle schede di recruiting delle donne che si sottoporranno al percorso di reintegro, avverrà ovviamente in forma anonima e riprenderà i passaggi principali delle loro storie e delle esperienze percepite”. Lo Studio Fava, nella persona del suo Founding Partner, Gabriele Fava sottolinea l’importanza strategica della presenza delle donne nel mondo del lavoro: “Un contributo, quello femminile, indispensabile sia sul lato professionale sia su quello relazionale. Purtroppo però, la generalizzata mancanza di una corretta informazione e formazione aziendale sull’argomento provoca sempre più spesso atteggiamenti di distacco e discriminazione. Come Studio legale daremo il nostro più ampio supporto al progetto per aiutare il più possibile la donna, che abbia vissuto una tale esperienza, a reinserirsi nel mondo del lavoro in modo proficuo e restitutorio della propria dignità professionale, studiando e ricercando le migliori soluzioni sul piano giuslavoristico”.
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