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Coronavirus, 19.749 nuovi casi e 376 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Tornano a crescere i casi di coronavirus in Italia. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, i nuovi contagiati sono 19.749 contro i 13.902 registrati ieri. Questo a fronte di 345.336 tamponi processati, numero imponente che fa scendere l’indice di positività al 5,7%. I morti sono 376.
I guariti sono 12.999, mentre gli attuali positivi aumentano di 6.350 unità attestandosi a 478.883. Per quanto riguarda i ricoveri crescono nelle ultime 24 ore, con 22.393 degenti nei reparti ordinari (ieri era sono 22.393), idem nelle terapie intensive, con 2.756 degenti (+56) con 278 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 453.734 persone. Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia si conferma quella con il maggiore numero di nuovi contagiati (4.084), seguita da Campania (2.709) ed Emilia Romagna (2.429).
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Minori, al via nuovi corsi per rete pediatri contro abusi da pandemia

ROMA (ITALPRESS) – Seri conflitti di coppia esacerbati dalla convivenza obbligata, distruzione della routine domestica, insicurezza economica per le famiglie ed ecco che la pandemia può vestire i panni dell'”orco”, costituendo un fardello pesantissimo per bambini e adolescenti. Diversi studi condotti nel mondo stanno infatti cominciando a documentare l’aumento dei casi di abuso su minori che si declinano in vario modo, non solo con forme di abuso fisico e violenza assistita, ma anche con trascuratezza estrema nelle cure fisiche e nei bisogni psicologici. A rischio soprattutto i minori che vivono in contesti disagiati, ma nessuno è immune, infatti una indagine su abuso su minori in era Covid della più importante associazione charity dedicata all’infanzia nel Regno Unito, mostra chiaramente che quando aumentano i fattori di stress in famiglia e il cosiddetto esaurimento – burn out – dei genitori, come appunto è avvenuto nell’ultimo anno in seguito alla pandemia, il rischio di abuso sui minori si impenna. Il distanziamento fisico, riducendo i contatti tra i bimbi e gli adulti protettivi come gli insegnanti, e la riduzione degli accessi al pronto soccorso, hanno fatto il resto. Ed è in questo scenario che riparte anche quest’anno l’iniziativa promossa da Menarini per una rete di pediatri contro gli abusi da pandemia, grazie ai nuovi corsi di formazione Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti durante l’età adolescenziale, organizzati con la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). 700 pediatri saranno allenati a riconoscere i primi segnali di difficoltà e diventeranno così una “sentinella” del disagio dei minori.
“Nel contesto pandemico i tentacoli dell’abuso sui minori si fanno ancora più intricati e contorti e allo stesso tempo diviene più difficile intercettare l’abuso a causa del distanziamento sociale e anche della ridotta frequenza di accesso ai Pronto Soccorso pediatrici – dichiara Pietro Ferrara, coordinatore del progetto, referente nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma – Il cambiamento radicale di routine domestica, la chiusura delle scuole e l’interruzione di tutte le attività extrascolastiche, hanno reso ancora più profondo, inaccessibile e silenzioso il baratro dell’abuso, che, se come sempre si consuma principalmente in contesti socioeconomici disagiati, ha esteso le sue maglie anche in contesti ‘normalì o solamente ‘fragilì – aggiunge Ferrara – Tante le nuove modalità in cui si è probabilmente manifestato l’abuso in era Covid, a cominciare dalla violenza assistita di certo in aumento, racchiusa e nascosta dal lockdown. Sicuramente è aumentato anche l’abuso da trascuratezza, con bambini abbandonati a se stessi, privati delle cure primarie di base fisiche, come la pulizia e il nutrimento, ed emotive”. “Per moltissimi minori, restare a casa non ha significato solo rinunciare alle proprie abitudini e alla propria vita sociale, ma li ha obbligati a convivere, ogni ora del giorno, con persone violente, senza avere la possibilità di chiedere aiuto – hanno detto Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – In questo contesto così drammatico, il Gruppo Menarini ha voluto continuare a supportare questo progetto unico al mondo che, dal 2016, fornisce a pediatri e medici di base gli strumenti per riuscire a riconoscere tutti i segnali di violenza e intervenire tempestivamente”.
“Il problema – sottolinea Luigi Nigri, coordinatore del progetto e Vicepresidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) – è che una situazione eccezionale come quella che si è venuta a creare e che perdura ormai da un anno, associata a tutte le problematiche familiari, domestiche già preesistenti, determina un altissimo rischio di esacerbazione: dai conflitti di coppia, ai problemi economici, all’abuso di droghe e di alcol. A favorire questa escalation anche la discontinuità dei servizi socio-sanitari ed educativi verificatisi in tutto il periodo dell’emergenza e non da ultimo il rifugiarsi dei bambini e dei ragazzi nella ‘retè che li ha esposti ancor di più al rischio di adescamenti, abusi sessuali online e cyberbullismo ancora più subdoli e meno facilmente individuabili. Insostituibile il ruolo di iniziative come questa nel tentare di colmare un gap formativo da parte dei corsi universitari e di specializzazione dove questi temi vengono raramente trattati e spesso in maniera non adeguata”.
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Covid, oltre 100 mila vittime in Italia dall’inizio della pandemia

ROMA (ITALPRESS) – Superata la soglia dei centomila morti per Covid-19 in Italia da inizio pandemia. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, i 318 decessi delle ultime 24 ore portano il totale a 100.103. La regione con il più alto numero di decessi è la Lombardia, con 28.790, seguita dall’Emilia-Romagna (10.827) e dal Veneto (9.980).
Sono 13.902 i nuovi casi di Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore (ieri 20.765) a fronte di 184.684 tamponi effettuati, determinando un tasso di positività del 7,53%. I 318 decessi delle ultime 24 ore sono in aumento rispetto ai 207 registrati ieri.
I guariti sono 13.893 (il totale sale a 2.508.732) e gli attuali positivi scendono a 472.533 (329 in meno rispetto a ieri). I ricoverati nei reparti ordinari sono 21.831, 687 in più rispetto a ieri. Le terapie intensive sono a 2.700 ricoverati (+95 unità) con 231 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare sono 448.002 persone. La regione con il maggior numero di casi è l’Emilia-Romagna (2.987), seguita da Lombardia (2.301), e Campania (1.644).
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Covid, via libera al vaccino AstraZeneca anche per gli over 65

ROMA (ITALPRESS) – Con una circolare firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, arriva il via libera all’uso del vaccino AstraZeneca per gli over 65.
“Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SARS-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di COVID-19 – si legge nella circolare -. Sulle basi di tali considerazioni, anche in una prospettiva di sanità pubblica connotata da limitata disponibilità di dosi vaccinali e alla luce della necessità di conferire protezione a fasce di soggetti più esposti al rischio di sviluppare patologia grave o addirittura forme fatali di COVID-19, il gruppo di lavoro su SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni”.
“Tale indicazione non è da intendersi applicabile ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di COVID-19. In questi soggetti, si conferma l’indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero”, conclude la circolare.
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Vaccino, Fnopi “Per un vero cambio di passo investire sugli infermieri”

ROMA (ITALPRESS) – “Investendo sugli infermieri il cambio di passo sulla campagna vaccinale è garantito. Ecco perchè
Tempi: da un mese e mezzo a tre mesi per vaccinare il 75% della popolazione. Spesa: in base ai tempi scelti tra 150 e 400 milioni in tutto. Azioni necessarie: allentare il vincolo dell’esclusività attuale per gli infermieri dipendenti e immettere quindi, secondo modelli già disegnati, anche sul territorio e/o a domicilio quasi 90 mila (se non di più) vaccinatori che oggi possono operare solo negli ospedali. Risultato: entro inizio estate si potrebbe raggiungere l’immunità di gruppo (o di gregge) necessaria per allentare vincoli e restrizioni”. L’idea e la relativa proposta arrivano dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che rappresenta i 454mila infermieri presenti in Italia.
“Il vincolo dell’esclusività oggi costringe gli infermieri dipendenti (quelli visti ai letti dei malati nelle terapie intensive e primi vaccinatori e vaccinati negli ospedali per rendere questi Covid-free) a operare solo nella struttura da cui dipendono, mentre un allentamento della norma gli consentirebbe di operare anche sul territorio e a domicilio e, un domani, di assistere sul territorio chi ne ha bisogno – sottolinea la Fnopi -. E basterebbero per ottenere il risultato due ore di lavoro in più per ogni infermiere, compensato o in base a scelte regionali o con 500 euro al mese in più (per tre mesi) o ancora con una cifra di circa 10 euro a vaccinazione, pari a quella indicata come riferimento per altre categorie professionali. Ma in questo momento paradossalmente (e per la prima volta) non è la spesa (comunque contenuta) il riferimento: è il risultato”.
“Che si tradurrebbe con la scelta meno dispendiosa per il Servizio sanitario nazionale per ottenere in tre mesi di vaccinazioni intensive (dosi permettendo) la copertura di circa 45 milioni di italiani: il 75% della popolazione appunto – prosegue la nota -. La FNOPI ha articolato e sviluppato la proposta dal punto di vista tecnico e l’ha inviata alle istituzioni competenti che ora dovranno decidere (anche politicamente) il da farsi. Altre proposte della Federazione che avrebbero comunque un effetto a lungo termine e non solo sulla pandemia, sono poi quelle di integrare gli organici infermieristici oggi carenti di oltre 53mila unità, con almeno 30-35 milia professionisti che, se anche dedicati in questo momento alle vaccinazioni con risultati analoghi nei tempi e nei modi, potrebbero poi continuare ad assistere fragili, cronici, anziani e tutta la popolazione secondo i suoi bisogni di salute e prevenzione”.
“Infine, è possibile anche l’utilizzo degli infermieri libero-professionisti (oltre 30mila disponibili), ma non con una premialità al ribasso come quella indicata nei bandi che hanno cercato finora, senza successo, vaccinatori. Il modello eventualmente da tenere presente secondo la FNOPI è quello già usato dalla protezione Civile nella prima fase della pandemia per creare le task force di medici e infermieri inviati nelle Regioni più colpite: una retribuzione uguale per tutti (medici e infermieri, appunto, che svolgerebbero la stessa funzione) e obiettivi chiari e veloci da raggiungere per uscire al più presto dalla pandemia – conclude la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche -. La parola alla politica, quindi. La FNOPI è come sempre disponibile – ma in tempi brevi vista l’emergenza – a disegnare il nuovo modello assieme alle istituzioni e anche in raccordo con le altre professioni”.
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Coronavirus, 20.765 nuovi casi e 207 decessi, tasso al 7,6%

ROMA (ITALPRESS) – Sono 20.765 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 23.641) a fronte di 271.336 tamponi effettuati su un totale di 42.342.845 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità di oggi. Nelle ultime 24 ore sono stati 207 i decessi, per un totale di 99.785 vittime da inizio pandemia. Con quelli di oggi diventano 3.067.486 i casi totali di Covid in Italia. Il tasso di positivà sale al 7,6%. Attualmente i positivi sono 472.862 (+7.050), 449.113 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 21.144 di cui 2.605 in terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 2.494.839 con un incremento di 13.467 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (4.397), seguita dall’Emilia-Romagna (3.056), Campania (2.560), Piemonte (1.543) e Lazio (1.399).
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Vaccino, Aleotti “Gruppo Menarini pronto a patto globale per produrli”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Noi per ora osserviamo che il tema è stato finalmente posto in modo corretto dalle autorità e il dialogo avviato con Farmindustria è serio e pacato. C’è stato un apprezzabile cambio di passo: dalla fase in cui si diceva, e in qualche caso si gridava, ‘Mettetevi a fare il vaccinò, a una nuova fase nella quale è stato impostato un ragionamento per un progetto da realizzare nel medio termine. L’unico tempo possibile”. Così in un’intervista a la Repubblica, Lucia Aleotti, azionista e membro del cda del Gruppo Menarini, che aggiunge: “E’ un atteggiamento che mostra la volontà di capire una realtà produttiva complessa, caratterizzata da tanta tecnologia e necessità di formare personale specializzato. Non è un processo che si può realizzare nei tempi che tutti vorremmo, serve riflessione, programmazione di lungo periodo. Non è possibile riuscire a produrre vaccini dall’oggi al domani. Lo ripeto: è importante aver superato la fase degli slogan e che finalmente si cominci a ragionare del valore strategico di sviluppare in Italia un’industria farmaceutica strutturata, solida e diversificata”.
“Non stiamo a discutere ora che possa farlo un’azienda invece di un’altra, vediamo intanto come si sviluppa il dialogo tra governo e Farmindustria – sottolinea Lucia -. Quanto a Menarini, l’unico impianto biotecnologico di cui disponiamo, a Pomezia, è impegnato nella produzione di anticorpi monoclonali di Toscana Life Sciences per la cura del Covid 19. Posso solo aggiungere che abbiamo una predisposizione positiva a seguire le prossime tappe del dialogo tra il governo e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi”.
“Alla ex Longinotti – aggiunge – siamo in fase di rimozione dei vecchi manufatti. In quell’area abbiamo immaginato e progettato di far sorgere uno stabilimento per la produzione di farmaci orali: ce n’è una grande richiesta in tutto il mondo per curare malattie croniche gravi. Sono farmaci per le terapie cardiovascolari, anti diabetici, medicine fondamentali che bisogna continuare a fare come e più di sempre perchè, purtroppo, si continua a morire anche d’infarto. Ripeto, al momento non abbiamo prospettive ravvicinate rispetto al vaccino”.
Il Gruppo Menarini è già impegnato nella cura del Covid con gli anticorpi monoclonali: “Sì, certo. La ricerca è di Toscana Life Sciences, ed è una ricerca straordinaria, condotta da un team straordinario – spiega -. Noi, come Menarini, stiamo realizzando i farmaci destinati alla sperimentazione clinica, già cominciata, e poi, una volta che saranno state rilasciate tutte le autorizzazioni, faremo i monoclonali sufficienti al fabbisogno nazionale. E’ un processo biotecnologico, pure questo, complesso, anche a causa dell’esplosione della domanda di strumenti. Un esempio? Abbiamo bisogno di nanofiltri che prima della pandemia si reperivano rapidamente, mentre ora dobbiamo aspettare mesi prima di averli”.
Ed in merito al dibattito sulla liberalizzazione dei brevetti, commenta: “Il perdurare della scarsità di vaccini non ha niente a che fare con la proprietà intellettuale. La carenza di vaccini è esclusivamente dovuta al collo di bottiglia costituito dalle limitate dimensioni e potenzialità degli impianti, che non permettono di aumentare la produzione come vorremmo. I brevetti dei vaccini non c’entrano. Le aziende che li posseggono si stanno appoggiando su altre industrie, in qualche caso anche loro concorrenti, pur di aumentare la produzione, in uno spirito di alleanza globale che non si era mai visto prima. Difendere la proprietà intellettuale dei brevetti è strumento fondamentale per stimolare la ricerca ad andare avanti, crescere, migliorarsi, in modo da trovare le soluzioni anche alla terza, quarta, quinta, sesta variante del virus che dobbiamo temere. Se si mortifica l’impegno delle aziende che hanno capacità e tecnologie, se si privano queste eccellenze del premio al rischio dell’investimento che assumono, si toglie impulso e la ricerca si ferma. Attenzione, certo populismo è pericoloso”.
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Covid, Speranza “impatto varianti chiede misure rigorose”

ROMA (ITALPRESS) – “Assistiamo a una ripresa molto forte dovuta all’impatto delle varianti, che ci sta portando a misure sempre più restrittive sui territori”. Così al Corriere della Sera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, di Liberi e Uguali, secondo cui la seconda ondata “non è mai finita”.
“Abbiamo confermato il modello per fasce – spiega – perchè ci sono situazioni geografiche molto diverse. E’ chiaro che monitoreremo giorno per giorno l’evoluzione epidemiologica, adattando le misure alla luce delle varianti”.
In merito alle vaccinazioni, “i nostri numeri – dice – sono in linea con Germania e Francia. Figliuolo farà un gran lavoro, che ci consentirà di accelerare ancora di più la campagna quando finalmente avremo molte più dosi”. “Arcuri – aggiunge – va ringraziato per il lavoro straordinario fatto. Se oggi abbiamo mascherine e respiratori e abbiamo fatto 186 mila vaccinazioni in un giorno è anche merito suo”. “Io sono rigorista perchè sono realista – sottolinea -. Ricevo chiamate preoccupate dei governatori, che stanno firmando ordinanze restrittive anche da zone rosse. Gelmini è molto consapevole della serietà della situazione”.
“La priorità resta il diritto alla salute. Ogni scelta di didattica a distanza comporta sofferenza, ma c’è una recrudescenza significativa del virus, la variante inglese è molto più rapida soprattutto nelle generazioni più giovani”, conclude Speranza, osservando che “le scelte etiche sono sempre rispettabili, ma 6 decessi su 10 riguardano persone con più di 80 anni, vaccinarle significa salvare loro la vita. E’ la cosa più nobile che c’è”.
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