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Tumori, Lilt e Niguarda Milano insieme per la Breast Unit

MILANO (ITALPRESS) – Si allarga la rete delle attività di volontariato della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Milano Monza Brianza con la sigla dell’accordo con l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
Con tale convezione, la LILT è la prima associazione che entra a fare parte della Breast Unit (BU) dell’Ospedale Niguarda.
Più di 53.000 donne all’anno si ammalano di tumore alla mammella in Italia; l’alta incidenza vede una altrettanto alta percentuale di guarigione, se la diagnosi è precoce e la cura avviene nei Centri di Senologia dedicati che rappresentano dei modelli eccellenti di organizzazione ed integrazione.
“Per LILT essere accanto al centro di senologia di Niguarda, una tra le eccellenze sanitarie milanesi, per lo sviluppo della Breast Unit rappresenta un traguardo importante e un’esperienza che, senza dubbio, farà del bene alle donne operate al seno, ma farà del bene a tutti noi; arricchirà il nostro bagaglio conoscitivo, esperienziale e soprattutto emotivo – afferma Simonetta Sborea, responsabile del settore Assistenza e Volontariato di LILT -. Inoltre, LILT apprezza la ricchezza di poter costruire, passo dopo passo, un nuovo progetto in sintonia con un gruppo di lavoro professionale e coeso. Tutto questo, si inserisce in modo armonico nel programma di assistenza ai malati di tumore che LILT ha creato sin dalle sue origini con l’obiettivo di restituire alla parola ‘assisterè il suo significato originario: stare accanto, accompagnare chi soffre nel suo cammino attraverso la malattia e aiutarlo ad affrontare i problemi a essa connessi”. Le Breast Unit “prendono in cura” le donne attraverso un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo che coniuga clinica ed umanizzazione grazie alla presenza, nel team multidisciplinare, delle Associazioni di volontariato e che, attraverso la relazione di aiuto/variante psico-sociale, supportano le donne e le loro famiglie in questo delicato momento, accompagnandole con sensibilità durante il percorso stesso.
Nello specifico, i volontari LILT si occuperanno di attività come: informazione su accesso e funzionamento del centro e sul percorso terapeutico; ascolto e relazione d’aiuto; presenza durante le cure (supporto nel recupero psico-fisico durante e dopo la malattia, accompagnamento alle terapie, assistenza e consigli estetici, attivazione di eventuale mediazione culturale per gli stranieri, ecc.); umanizzazione della Breast Unit (continuità, presenza funzionale alla paziente..); collaborazione per rilevazione dati statistici (numero delle donne accolte nell’anno, ore attività volontariato, acquisti per il centro, numero attività formative e informative a favore di pazienti ecc.). “Per la Breast Unit di Niguarda aver siglato la convenzione con la LILT rappresenta un cambiamento di rotta fondamentale nel nostro quotidiano impegno contro il Tumore Mammario – sottolinea Antonio De Luca, Responsabile della Breast Unit -. La nostra Breast Unit è riconosciuta nell’elenco delle strutture accreditate da Regione Lombardia, avendo tutti i requisiti richiesti per poter curare al meglio il tumore della mammella. Mancava l’apporto fondamentale di una Associazione come LILT che opera anche con il supporto dei volontari. Adesso siamo veramente al completo. La LILT rappresenta l’Associazione principe che ha fatto la storia del no profit oncologico del nostro Paese e la sua presenza a Niguarda fa la differenza confermando la profonda convinzione dell’Ospedale che crede in una cura che sia la sintesi di: ricerca, scambio di saperi, considerazione della persona, formazione e solidarietà”.
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Tumore ovarico, riparte da Palermo la campagna con Gerini testimonial

PALERMO (ITALPRESS) – Riparte da Palermo la campagna “Tumore Ovarico, manteniamoci informate!” con testimonial l’attrice Claudia Gerini: il “viaggio” nel 2021 ricomincia dalla Sicilia, dove sono circa 400 i nuovi casi di tumore ovarico ogni anno (Registri Tumori) e 3.000 le pazienti che convivono con la malattia. L’iniziativa, promossa da Fondazione AIOM insieme ad ACTO Onlus, LOTO Onlus, Mai più sole e aBRCAdabra con il sostegno incondizionato di GSK, è stata presentata stamane in conferenza web e ha l’obiettivo di invitare a “mantenersi informate” perchè oggi su questo fronte sono molte le novità: progressi della ricerca e delle terapie, che stanno migliorando sopravvivenza e qualità di vita, ma anche i test molecolari, che permettono di accedere al trattamento più appropriato per il proprio tipo di cancro.
Insieme agli eventi territoriali con specialisti e pazienti, la campagna fa leva su una serie di attività online e social e sui 6 video-racconti sul sito www.manteniamociinformate.it, Facebook e Instagram. Diretti da Paola Pessot e narrati dalla Gerini, raccontano frammenti straordinari di vita legati all’esperienza di Sara e Monica, interpretate da Laura Mazzi e Francesca Della Ragione: diverse per carattere, stile di vita e interessi ma con la stessa malattia. Monica presenta una mutazione genetica di tipo BRCA1, Sara ha una forma non mutata di malattia. In Italia oltre 5.200 ricevono diagnosi di tumore ovarico e a causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in circa l’80% dei casi è diagnosticata in fase già avanzata. Oggi però c’è la possibilità per tutte le pazienti di accedere alle terapie di mantenimento necessarie per allontanare le ricadute dopo chemioterapia ed efficaci contro la neoplasia.
“Lo scenario è in evoluzione – dice Stefania Gori, presidente Fondazione AIOM e direttore Dipartimento Oncologico IRCCS Sacro Cuore Don Calabri, Negrar – uno dei progressi più importanti è la possibilità di utilizzare, in fase di mantenimento dopo la chemioterapia, terapie orali con i PARP inibitori, che hanno aumentato in modo significativo la possibilità di prolungare il tempo libero da progressione di malattia nelle donne con mutazione BRCA. Possono essere utilizzati anche nelle pazienti “senza” mutazione BRCA (il 75% del totale, fino a poco tempo fa avevano poche alternative terapeutiche). Tali farmaci possono essere utilizzati dopo una prima linea di chemioterapia o al momento della recidiva di tumore, dopo altre linee di chemioterapia. 3 pazienti su 4 senza mutazione BRCA (Wild Type) in recidiva non sono in terapia di mantenimento con un PARP inibitore o non lo ricevono in modo tempestivo ma sicuramente questo dato tenderà a migliorare nel tempo”.
La diagnosi precoce per il carcinoma ovarico non esiste ancora e le uniche due armi per contrastare la malattia da subito sono la conoscenza e cure appropriate.
“Il tumore dell’ovaio si sviluppa dalle ovaie, dalle tube e dal peritoneo; evolve in modo subdolo e quando si manifestano i sintomi, peraltro molto aspecifici, la malattia è spesso avanzata – afferma Vito Chiantera, ordinario Università di Palermo, Direttore UOC Ginecologia Oncologica al Civico di Palermo e direttore scientifico di LOTO Sicilia – è fondamentale affidarsi a Centri di riferimento con il volume necessario e la expertise per poter curare la patologia, con un team multidisciplinare (ginecologo oncologo, oncologo medico, radiologo, anatomopatologo ed altre figure professionali), che sa scegliere le migliori opportunità terapeutiche”. Importante l’alleanza tra comunità scientifica, associazioni di pazienti e mondo farmaceutico.
“Educazione e prevenzione significano cultura e consapevolezza – conclude Sabrina de Camillis, Head of Government Affairs & Communications, GSK – la campagna è in linea con la nostra filosofia, il nostro approccio. In più è innovativa, guarda ai potenziali fruitori attraverso modelli comunicativi e linguaggi diversi”. Secondo la presidente LOTO Onlus Sandra Balboni: “Il 60% delle donne non conosce il tumore ovarico, questa campagna vuole arrivare a un pubblico più ampio possibile e in questo senso”.
Infine Ornella Campanella, presidente aBRCAdaBRA: “E’ fondamentale identificare la tipologia di tumore ovarico e ciò può essere fatto solo con l’esecuzione del test per individuare il gene mutato BRCA. La presenza o meno della mutazione genetica BRCA1 o BRCA2 ha un enorme impatto in termini di predittività e, quindi, in termini di risposta terapeutica e di appropriatezza del percorso clinico. Un tumore che presenta una mutazione BRCA risponde a certe terapie farmacologiche in modo diverso rispetto a un tumore ovarico non associato a mutazione. La scelta del trattamento può fare la differenza per la paziente”.
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Donazione di organi al Villa Sofia di Palermo, salvati tre malati

PALERMO (ITALPRESS) – Salveranno tre malati in lista d’attesa gli organi donati da un uomo di 47 anni deceduto all’ospedale Villa Sofia di Palermo per un’emorragia cerebrale. Il consenso alla donazione è stato espresso dai genitori del paziente. Al termine della procedura di accertamento della morte cerebrale, un’equipe chirurgica ha proceduto al prelievo di reni e fegato. Sono state prelevate anche le cornee, inviate alla banca degli occhi.
“Dopo le due bambine decedute la scorsa settimana – commenta il coordinatore del CRT, Giorgio Battaglia – un altro triste caso in cui una coppia di genitori vede morire un figlio. Ma ancora volta nel dolore profondo emergono lo spirito di solidarietà e la generosità che portano all’assenso alla donazione, che modifica la prospettiva e rimette in gioco la speranza. Dalla morte alla vita. Un sincero e sentito grazie a questi genitori”.
Dal 1 gennaio a oggi sono 7 i potenziali donatori segnalati dalle rianimazioni, tre i donatori effettivi. Registrata una sola opposizione. “La pandemia – continua Battaglia – ha messo a dura prova tutto il nostro sistema sanitario. Tuttavia la rete trapiantologica è riuscita a mantenere un’elevata efficienza di segnalazione dei potenziali donatori. La Sicilia, secondo il Report del Centro Nazionale Trapianti, pur con un tasso molto basso (9,2) di donazione, è l’unica realtà meridionale ad aver migliorato la propria situazione nel 2020. Questi risultati sono il frutto della sensibilità e delle capacità professionali del personale medico e infermieristico nonchè degli altri servizi ospedalieri impegnati nel percorso trapiantologico”.
“Un sentito grazie – conclude il coordinatore regionale del CRT – anche al lavoro del Coordinamento operativo (diretto da Bruna Piazza e costituito da Rosanna Di Pasquale, Salvo Iacopelli, Pietro La Torre, Ettore Pagoto, Valeria Palumbo, Gaia Perricone, Alessia Sirchia, ndr), cuore di tutta l’attività del CRT Sicilia, impegnato 24 ore su 24 per garantire il processo di donazione e trapianto”.
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Coronavirus, 10.593 nuovi casi e 541 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Risale sopra quota 10 mila il numero dei contagi da Coronavirus in Italia. Esattamente i nuovi positivi sono 10.593 (in crescita rispetto agli 8.562 di ieri). A fronte però di un’impennata dei tamponi effettuati, ben 257.034 e che determina un indice di positività che scende al 4,1%. E’ quanto riporta il bollettino del ministero della Salute. Risalgono sopra i 500 i decessi, per la precisione 541 (ieri erano stati 420), mentre i guariti sono 19.256 e gli attuali positivi sono 482.417, con una riduzione di 9.213 unità.
Flessione tra i ricoverati: in 21.355 si trovano nei reparti ordinari, con un calo di 69 pazienti, mentre in 2.372 sono invece ricoverati nelle terapie intensive con un saldo negativo complessivo di 49 degenti e 162 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono infine 458.690 persone. La regione con il maggiore numero di positivi è la Lombardia (1.230), a seguire Lazio (1.039) e Puglia (995).
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Fondazione Roche premia progetti per la qualità della vita dei pazienti

ROMA (ITALPRESS) – Provengono da Enti di tutta Italia i 30 progetti vincitori del Bando “Fondazione Roche per i pazienti”, promosso da Fondazione Roche e volto a sostenere Associazioni Pazienti, Fondazioni e Partnenariati impegnati nella realizzazione di servizi e attività dedicati alle persone che affrontano o hanno affrontato un percorso di cura.
In un periodo senza precedenti, in cui l’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il mondo del Terzo Settore, le Associazioni Pazienti stanno dando un grande contributo al Sistema Salute nel fornire risposte e sostegno a pazienti e caregiver, e hanno un ruolo determinante per la ripresa del Paese. Il sostegno responsabile di tali realtà è da sempre tra le priorità di Fondazione Roche.
Il sostegno economico messo a disposizione da Fondazione Roche, pari a euro 600.000, sarà equamente diviso tra le tre aree terapeutiche Oncologia ed Ematologia Oncologica, Malattie Rare, Neuroscienze e Immunologia, ognuna delle quali ha visto la premiazione di 10 progetti.
Per l’area Oncologia ed Ematologia Oncologica, nello specifico pneumatologia oncologica, sono stati premiati la piemontese ALCASE Italia OdV e la pugliese AVO Associazione Volontari Ospedalieri Onlus; per i tumori femminili (mammella e ovaio) hanno ricevuto il premio le lombarde ACTO Alleanza contro il Tumore ovarico, Associazione Lorenzo Perrone, Associazione Oncologica Milanese Onlus e la toscana Non più Sola; per le patologie Epatocarcinoma, Carcinoma del Colon-Retto e Carcinoma Uroteliale hanno vinto l’Associazione Epac Onlus e l’APS PaLinUro, anch’esse lombarde; infine, per le neoplasie ematologiche, sono state premiate l’Associazione Magicaburla Onlus del Lazio e l’emiliana AIL Sezione di Parma.
Per l’area terapeutica Malattie Rare, sono state premiate 6 associazioni che hanno presentato progetti volti a migliorare le condizioni di vita di pazienti con emofilia: AEL Associazioni Emofilici Lazio, AVEC Onlus Associazione Veneta per l’Emofilia e le Coagulopatie, l’emiliana Aves Onlus Associazione di Volontariato a favore degli emofilici e simil-emofilici, la veneta Associazione Bambini e Giovani con Emofilia e altre Coagulopatie Onlus, l’Associazione ICORE Onlus della Basilicata e ARLAFE Associazione Regionale Ligure Affiliata alla Federazione Emofilici (FAE); per l’atrofia muscolare spinale (SMA) hanno ricevuto il premio la Fondazione siciliana Aurora Onlus Nemo Sud e la lombarda Fondazione IRCCS Cà Granda; infine, per la malattia di Huntington, si sono aggiudicate il premio le associazioni NOI Huntington di Roma e la Huntington Onlus di Milano.
Per le neuroscienze e l’immunologia, Fondazione Roche ha premiato 6 progetti dedicati alle patologie nelle aree Neuroimmunologia, Neurodegenerazione e Neurosviluppo (Sclerosi Multipla, Malattia di Alzheimer, Morbo di Parkinson, disturbi dello spettro autistico): le lombarde SCN8A Italia ODV, Confederazione Parkinson Italia, Associazione Parkinson Insubria Onlus, Federazione Alzheimer Italia, la piemontese A.N.C.O.R.A. Associazione Noprofit per la Costruzione Orientata a Reinserimento e Autonomia – Unità Spinale Ospedale Maggiore della Carità e il Gruppo di Sostegno Alzheimer Fidenza. Per le patologie reumatologiche, la Fondazione lombarda G. e D. De Marchi e l’Associazione Italiana SIMBA della regione Toscana; per le Patologie Infiammatorie Croniche Intestinali (Colite Ulcerosa, Morbo di Crohn) l’emiliana S.Nu.P.I. OdV Sostegno Nuove Patologie Intestinali e l’Associazione AMORHI OdV del Lazio.
“Ci riempie di orgoglio sapere che grazie al “Bando Fondazione Roche per i pazienti” i 30 progetti premiati saranno realizzati dando un supporto concreto ai pazienti e alle loro famiglie – commenta Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche -. La pandemia, che ha colpito così duramente il nostro Sistema Salute, ha aumentato le difficoltà di gestione di molte patologie mettendo in evidenza il forte bisogno di investimenti in grado migliorare il bisogno assistenziale dei pazienti. E’ quindi il momento di unire le forze per trovare soluzioni al fine di agevolare le persone che ogni giorno convivono direttamente o indirettamente con malattie già di difficile gestione puntando a un Sistema complessivamente sostenibile. Con questa iniziativa si conferma l’impegno di Fondazione Roche a garantire, promuovere e tutelare la salute e l’assistenza sanitaria senza dimenticare i più fragili, fornendo un supporto responsabile e concreto a coloro che operano nel Sistema”.
La selezione e la valutazione dei progetti è stata seguita anche quest’anno da Fondazione Sodalitas in qualità di partner esterno, con cui Fondazione Roche collabora fin dalla sua nascita.
“L’emergenza sanitaria e sociale generata dalla pandemia ha reso più evidente quanto il mondo delle imprese possa contribuire a rispondere a bisogni e necessità delle persone che, ancor più oggi, vivono situazioni di fragilità – dichiara Massimo Ceriotti, Responsabile marketing associativo di Fondazione Sodalitas – Da questo punto di vista, il bando ‘Fondazione Roche per i pazientì è esemplare perchè, con una visione lungimirante, mette in campo un impegno straordinario in termini di competenze e risorse destinate alle realtà del Terzo Settore che lavorano per migliorare la qualità di vita di pazienti con patologie. Fondazione Sodalitas è orgogliosa di essere parte di questa iniziativa, in cui ha potuto mettere a disposizione la propria esperienza nella realizzazione di partnership di qualità tra profit e nonprofit per generare valore sociale”.
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Enpab, 12 Borse Lavoro per il progetto “Guadagnare salute con Lilt”

ROMA (ITALPRESS) – Dall’Enpab 12 Borse Lavoro per il progetto “Guadagnare Salute con LILT”, una misura per fronteggiare la crisi professionale dovuta alla pandemia.
Rivolta agli iscritti Enpab, l’iniziativa richiede requisiti strettamente legati alle start-up e alla crisi professionale: reddito da inizio attività libero professionale, comunque minore di 10mila euro nel 2019, oppure reddito maggiore di 10mila euro ma con un calo registrato del 30% nel 2020. Riservate 3 borse lavoro agli iscritti che oltre ad avere uno dei requisiti precedenti, hanno avuto una maternità/paternità dall’1 gennaio 2019 fino alla data di presentazione della domanda.
Il bando di concorso emanato da Enpab prevede la selezione di dodici iscritti che esercitano l’attività libero professionale di biologo e che saranno prescelti nella realizzazione del progetto “Guadagnare Salute con LILT”. E’ rivolto ad accrescere, diffondere e favorire la cultura della prevenzione tumorale e del corretto stile di vita.
Il progetto LILT 2020/2021 intende rivolgersi in modo particolare alle scuole primarie con l’aiuto e il coinvolgimento delle famiglie, volto a potenziare conoscenze e competenze degli allievi in ordine alla relazione tra salute, ambiente ed esposizione a rischi ambientali e a contribuire alla riduzione di quei fattori di rischio che maggiormente incidono sugli stili di vita dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie.
Il progetto impegnerà il biologo per 50 ore.
Il Bando è pubblicato sul sito www.enpab.it.
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Vaccino, via libera al contratto di sviluppo Invitalia-Reithera

ROMA (ITALPRESS) – Il Cda di Invitalia ha approvato il contratto di sviluppo presentato da Reithera che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni. Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano, dove sarà prodotto l’antidoto. Le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato. Inoltre Invitalia acquisirà una partecipazione del 30% del capitale della società, a seguito di un aumento del capitale di Reithera.
Reithera ha già concluso, anche grazie a un finanziamento della Regione Lazio e in collaborazione con l’Istituto Spallanzani, la Fase I della sperimentazione, che ha dimostrato la sicurezza e l'”immunogenicità” del vaccino. Ora, anche grazie a questo ulteriore investimento, si passa allo stadio successivo, relativo ai test di sicurezza ed efficacia. L’obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all’anno. Si prevedono, inoltre, 40 nuove assunzioni.
“E’ un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini”, spiega Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid e Ad di Invitalia. “La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all’estero – aggiunge Arcuri – rafforzando la capacità di risposta nazionale alla pandemia e accelerando così l’uscita dalla crisi”. “Siamo orgogliosi di aver concluso l’accordo con Invitalia – dichiarano Antonella Folgori e Stefano Colloca, soci di Reithera – il cui intervento potrà accelerare lo sviluppo del vaccino italiano, a cui ReiThera sta lavorando con professionalità e dedizione fin dall’inizio della pandemia”.
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Novartis, nel 2020 in crescita fatturato e innovazione

ROMA (ITALPRESS) – Anno proficuo per Novartis, che ha registrato nel 2020 una crescita del fatturato e nuovi progressi per la sua nuova generazione di farmaci. Il fatturato delle attività in prosecuzione, infatti, che escludono Alcon e comprendono le attività di Innovative Medicines e Sandoz, così come le funzioni di corporate in prosecuzione, è cresciuto del 3%. In particolare, la BU Pharmaceuticals è cresciuta del 5% trainata da Entresto (+44%), Zolgensma (che ha raggiunto 0,9 miliardi di dollari), Cosentyx (+13%), Ilaris (+31%) e dall’acquisizione di Xiidra (+95%). Mentre la BU Oncology è cresciuta del 3% guidata dalle performance di Promacta / Revolade (+23%), Jakavi (+20%), Kisqali (+45%), Tafinlar + Mekinist (+16%) e Piqray (che ha raggiunto 0,3 miliardi di dollari). Stabile invece il fatturato di Sandoz, in linea (-1%) con la crescita del 19% dei Biosimilari. Impatto negativo sulla domanda a causa del Covid-19, in particolare in oftalmologia, dermatologia e nelle vendite al dettaglio di Sandoz.
Il risultato operativo core è cresciuto del 13% (+9%) e il margine core di Innovative Medicines e Sandoz è migliorato, raggiungendo rispettivamente il 35% e il 24% del fatturato, grazie alla crescita del fatturato stesso, alla riduzione dei costi e alla produttività. Il proseguimento dei cambiamenti in Manufacturing and Business Services ha contribuito all’espansione del margine core. Il risultato operativo è cresciuto del 19% (+ 12%), sostenuto soprattutto da fatturato e produttività più elevate, oltre che dalla diminuzione dei costi. L’utile netto delle attività in prosecuzione è cresciuto del 20% (+13%) grazie soprattutto all’incremento del risultato operativo. Il free cash flow d’esercizio è stato di 11,7 miliardi di dollari (-10%), con il più elevato risultato operativo più che bilanciato da pagamenti relativi a questioni legali e dalle minori entrate dovute a disinvestimenti.
Nel corso dell’anno si sono segnate tappe fondamentali dell’innovazione: nuove approvazioni che hanno riguardato Kesimpta (USA), Leqvio (UE), Zolgensma (UE), Tabrecta (USA), Cosentyx per spondiloartrite assiale non radiografica, Adakveo (UE) e Piqray (UE); risultati dei principali studi: Beovu (degenerazione maculare legata all’età), Jakavi (malattia da rigetto del trapianto), asciminib (Leucemia mieloide cronica) e iptacopan (emoglobinuria parossistica notturna, glomeruolopatia). Si è avuto un riconoscimento di breakthrough therapy da parte della FDA per iptacopan (emoglobinuria parossistica notturna) e ligelizumab (orticaria cronica spontanea) e importanti progressi nella costruzione di un rapporto di fiducia con la società: è stata emessa la prima obbligazione sostenibile del settore salute, collegata all’accesso ai farmaci e vincolata al raggiungimento di zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2030. Proposto per il 2020 un dividendo di 3 franchi svizzeri per azione, in aumento dell’1,7%.
Le previsioni per il 2021 per le attività in prosecuzione riguardano il fatturato in crescita a una singola cifra tra bassa e media; risultato operativo in crescita a una singola cifra media, superiore al fatturato. “Nonostante le sfide che ci sono state poste con il Covid-19, Novartis ha realizzato nel 2020 una solida performance, in tutte le nostre priorità strategiche”, ha dichiarato il Ceo di Novartis Vas Narasimhan, commentando i risultati del 2020. “Sul piano operativo, abbiamo incrementato il fatturato e continuato a migliorare i margini operativi core in Innovative Medicines – ha proseguito – Abbiamo fatto progredire la nostra nuova generazione di farmaci, ottenendo una serie di nuove approvazioni, con in evidenza Kesimpta negli Stati Uniti, Leqvio e Zolgensma nell’UE, così come la nostra ampia pipeline nella fase intermedia di sviluppo di farmaci first-in-class. Guardando al futuro, siamo fiduciosi che i progressi che abbiamo realizzato nell’ambito delle nostre priorità strategiche di azienda focalizzata sui farmaci si tradurranno in una crescita del fatturato e del risultato operativo di qui al 2025”.
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