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Coronavirus, in Sicilia 885 nuovi casi e 34 decessi

ROMA (ITALPRESS) – I nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia oggi sono 885. Un leggero incremento rispetto a ieri, quando sono stati registrati 875 nuovi casi. E’ quanto emerge dal bollettino del Ministero della Salute.
Tuttavia, rispetto a ieri, sono aumentati anche i tamponi: nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 20.808 tamponi contro i 20.591 di ieri. Il rapporto tamponi/positivi nella regione si attesta al 4,25%.
Oggi in Sicilia sono stati registrati anche 34 decessi (ieri erano 32). I guariti oggi sono 504 e gli attuali positivi sono 48.001 (+347).
Nei reparti ordinari sono ricoverati 1.439 pazienti (+8), mentre in terapia intensiva sono 227, un dato stabile rispetto alle 24 ore precedenti dal momento che anche ieri nelle terapie intensive siciliane c’erano 227 pazienti, nonostante oggi siano stati registrati comunque 11 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare ci sono 46.335 persone.
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Coronavirus, 8.562 nuovi casi e 420 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 8.562 nuovi casi di coronavirus contro gli 11.629 di ieri. I tamponi effettuati sono 143.116, mentre ieri erano 216.211. E’ quanto riporta il bollettino del Ministero della Salute.
Secondo il bollettino, i decessi sono 420 (ieri erano 299) mentre i guariti sono 15.787 e gli attuali positivi sono 491.630, con una riduzione di 7.648 unità.
Cresce il rapporto tamponi/positivi che oggi si attesta al 5,98%.
Aumentano rispetto a ieri i pazienti ricoverati, che oggi sono 21.424, ovvero 115 in più. Nelle terapie intensive ci sono 2.421 pazienti, con un incremento complessivo di 21 unità nelle ultime 24 ore e con 150 nuovi ingressi oggi. Le persone in isolamento domiciliare sono 467.785.
Per quanto riguarda la diffusione del contagio nelle regioni, il maggiore incremento di casi si registra in Lombardia (1.484). Seguono Emilia-Romagna con 1.164 casi e Sicilia con 885.
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Coronavirus, 11.629 nuovi casi e 299 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 11.629 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 13.331), secondo i dati del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità a fronte di 216.211 tamponi effettuati su un totale di 29.893.362 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore soni stati 299 i decessi per un totale di 85.461 vittime. Con quelli di oggi diventano 2.466.813 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 499.278 (+444 rispetto a ieri), 475.569 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 21.309 di cui 2.400 in Terapia Intensiva. I dimessi/guariti sono 1.882.074 con un incremento di 10.885 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi è Lombardia (1.375), Emilia Romagna (1.208) e Campania (1.069).
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Pfizer, fornitura dei vaccini a regime dalla prossima settimana

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“Dalla prossima settimana tornerà a regime” la fornitura di vaccini Pfizer “ridotta perché si è dovuto riadattare il sito produttivo belga di Puurs, a fronte di una maggiore richiesta da parte dell’Unione Europea, riadattamento che ha bisogno di una approvazione di regolarità da parte dell’Ema”. E’ quanto precisa la Pfizer, contattata da Sky TG24. Dall’8 al 18 gennaio “sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, dopo di che c’è stata la riduzione.
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Vaccini, Ippolito: “I ritardi si possono recuperare”

ROMA (ITALPRESS) – “Non disperiamo. Abbiamo il tempo per riprenderla. La pianificazione della campagna vaccinale è stata effettuata sulla base di una potenziale disponibilità di dosi in un dato momento. Purtroppo non tutti i vaccini sono stati approvati nei tempi previsti. Inoltre, quando le quantità attese non vengono, come sta accadendo, consegnate è necessario rimodulare i programmi e l’Italia lo sta facendo”. Così Giuseppe Ippolito, componente del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo Ippolito, la situazione si può riprendere in mano: “Sono difficoltà che andavano messe in conto. Ci troviamo in uno scenario di emergenza. I vaccini di Moderna e Pfizer, gli unici due approvati in Europa, utilizzano tecnologie innovative. I ritardi erano preventivabili”. “Il Commissario Arcuri ha comunicato che oltre alle mancate dosi di questa settimana, la prossima saranno rese disponibili da Pfizer ancora il 20% di dosi in meno – spiega Ippolito – E’ evidente che questo ritarderà la distribuzione del vaccino, che ha già visto una riduzione di due terzi delle dosi iniettate al giorno. Spero che la promessa di riprendere le consegne regolarmente il 1 febbraio verrà rispettata”. Quali sono le prospettive? “L’agenzia EMA potrebbe approvare il vaccino di AstraZeneca che dovrebbe fornire all’Italia 8 milioni di dosi nel primo trimestre. L’azienda ha comunicato che le prime consegne nella regione europea potrebbero non rispettare i volumi previsti a causa di un problema tecnico di produzione. La speranza è che sia presto disponibile anche il vaccino Johnson & Johnson che ha il vantaggio di poter essere somministrato in una unica dose”. Il ritardo si può recuperare? “Il Paese, anche se con differenze da regione a regione, è stato in grado di attivare una macchina per vaccinare nei tempi dovuti tutte le popolazioni previste dal piano – spiega Ippolito – Speriamo che questo consenta di recuperare il tempo perduto”.
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Vaccini in ritardo, Conte: “Pronti a ricorrere a tutti gli strumenti legali”

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“Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”. Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte.

“Questa mattina il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva – continua Conte -. Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea. Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia”.

Il premier conclude: “Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”.

Coronavirus, 13.633 nuovi casi e 472 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – In calo nelle ultime 24 ore i nuovi casi di coronavirus in Italia. Secondo il bollettino del Ministero della Salute i nuovi contagiati sono 13.633 (in meno rispetto ai 14.078 di ieri) a fronte di un numero lievemente inferiore di tamponi totali, 264.728. Ancora più lieve la riduzione del tasso di positività che scende al 5,1%. Calano i morti a 472 (ieri erano stati 521).
I guariti sono 27.676, mentre gli attualmente positivi sono 502.053, con un decremento di 14.515. Sul fronte ospedaliero anche oggi si registra una riduzione dei ricoveri nei reparti ordinari, 354 pazienti in meno che porta il numero complessivo a 22.045; calo pure nelle terapie intensive, con 28 degenti in meno ed un totale di 2.390 con 144 nuovi ingressi. Le persone in isolamento domiciliare sono 477.972. La regione dove l’incremento è più alto è la Lombardia (1.969), seguita da Sicilia (1.355) ed Emilia-Romagna (1.320).
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Bimba morta a Palermo, donati organi che salveranno 4 vite

PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo scelto di dire si alla donazione perchè nostra figlia avrebbe detto ‘si, fatelò. Era una bambina generosa. E visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini”. Sono le parole dei genitori della bimba di 10 anni deceduta a Palermo in seguito a una sfida social. Il loro consenso alla donazione degli organi della figlia salverà quattro bambini in altre regioni d’Italia.
Il prelievo degli organi, iniziato all’Ospedale dei Bambini questa mattina, è terminato nel pomeriggio. Sono stati prelevati il fegato, che è stato splittato (diviso a metà e destinato a due bambini), i reni e il pancreas che sarà trapiantato in combinato con una parte di fegato. Il cuore e i polmoni non sono stati ritenuti idonei al trapianto, mentre per le cornee i genitori avevano espresso opposizione.
“In questo momento di grande dolore – commenta il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, Giorgio Battaglia – esprimo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. A distanza di pochi giorni dal ‘Sì alla donazione espresso da una mamma nello straziante dolore della perdita della figlia, oggi abbiamo avuto un altro esempio della grande generosità e solidarietà di due splendidi genitori che hanno permesso di salvare altri quattro bambini”.
Tania Lazzaro, direttore della rianimazione pediatrica dell’Ospedale dei Bambini, aggiunge: “Siamo molto provati perchè in pochi giorni abbiamo vissuto due tragedie. Per entrambi i casi mi sento di dire che queste coppie di genitori, dopo il loro gesto eroico, hanno rivisto le loro figlie adagiate non in un letto di morte ma in un letto di vita. Questo lo snodo comune legato al dono. Siamo tutti provati. Ma questa ‘lucè io l’ho vista”.
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