PALERMO (ITALPRESS) – “Siamo molto allarmati perchè i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare le foto e i filmati per rendersi conto della indisciplina di una minoranza di cittadini”. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, a margine della presentazione di alcune misure sull’agricoltura a Palazzo d’Orleans, a Palermo.
“Siamo preoccupati – ha aggiunto -, se il contagio non dovesse abbassarsi alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d’intesa con il Governo nazionale e non escludo che si possa arrivare ad un lockdown come quello della scorsa primavera”.
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Covid, Musumeci “in Sicilia non escludo lockdown come a primavera”
Covid, in Italia 1.237.328 somministrazioni del vaccino
ROMA (ITALPRESS) – I vaccini somministrati in Italia sono 1.237.328. E’ quanto emerge dal report reso noto dal governo e aggiornato alle 17.13 di oggi.
Le persone che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose sono 7.595. Tra i vaccinati, 777.770 sono donne e 459.558 sono uomini. Per categoria, invece, si contano 734.136 somministrazioni a operatori sanitari e sociosanitari, 398.460 al personale non sanitario, 97.823 agli ospiti delle strutture residenziali e 6.909 agli over 80.
Tra i territori, la provincia di Bolzano è quella con la migliore percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate (93,7%), mentre la Calabria risulta ultima con il 52,3%.
Ecco il dettaglio delle regioni: Abruzzo (59,6%), Basilicata (60%), Calabria (52,3%), Campania (88,2%), Emilia-Romagna (81,1%), Friuli Venezia Giulia (84,4%), Lazio (80,8%), Liguria (66,4%), Lombardia (80%), Marche (90,3%), Molise (58,9%), P.A. Bolzano (93,7%), P.A. Trento (70,3%), Piemonte (89,5%), Puglia (70,4%), Sardegna (77,7%), Sicilia (71,7%), Toscana (79,3%), Umbria (72,6%), Valle d’Aosta (93,1%), Veneto (88,4%).
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Covid, Razza “richiamo vaccini non a rischio in Sicilia”
PALERMO (ITALPRESS) – “Non sono a rischio i richiami dei vaccini in Sicilia, perchè eravamo stati prudenti seguendo tutte le linee guida provenienti dal ministero della Salute e dal commissario nazionale. Però non c’è dubbio che i ritardi e gli impegni non mantenuti da Pfizer meritino una reazione. A livello nazionale si è ipotizzata un’azione legale, la Sicilia la sosterrà, la sosterranno tutte le Regioni italiane”. Lo dice l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.
“Intanto, però, chiediamo all’Ema e alle istituzioni comunitarie di fare presto – aggiunge -. I cittadini europei, quindi gli italiani e i siciliani, non possono accettare l’idea che in altri Paesi del mondo si possano utilizzare vaccini che da noi non sono autorizzati. Da questo punto di vista sosteniamo l’azione del ministro Speranza: sicurezza e regole rispettate nella certificazione dei farmaci, ma servono anche rapidità e velocità. I cittadini vogliono vedere la luce in fondo al tunnel, ma non vogliono che sia un miraggio”.
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Coronavirus, 13.571 nuovi casi e 524 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 13.571 nuovi casi di coronavirus contro i 10.497 di ieri. I tamponi effettuati sono 279.762, in aumento rispetto a ieri quando erano 254.070. Il rapporto tamponi/positivi si attesta al 4,85%. E’ quanto riporta il bollettino del Ministero della Salute.
Secondo il bollettino, i morti oggi sono 524 (ieri erano 603) mentre i guariti sono 25.015 e gli attuali positivi sono 523.553, con una riduzione di 11.971 unità.
Si allenta la pressione negli ospedali con un calo dei pazienti ricoverati, che oggi sono 22.469, 230 in meno rispetto a ieri. Nelle terapie intensive ci sono 2.461 pazienti, con una riduzione complessiva di 26 unità nelle ultime 24 ore e con 152 nuovi ingressi oggi. Le persone in isolamento domiciliare sono 498.623.
Per quanto riguarda la diffusione del contagio nelle singole regioni, il maggiore incremento di casi si registra in Lombardia (1.876), seguono Sicilia (1.486) e Veneto (1.359).
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Coronavirus, 10.497 nuovi casi e 603 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Crescono, secondo i dati del Ministero della Salute, i casi di coronavirus in Italia in 24 ore. Sono 10.497 i nuovi positivi segnando un incremento rispetto agli 8.824 registrati ieri. Incremento dovuto all’aumento dei tamponi effettuati: il totale (compresi quelli rapidi) è di 254.070, con un indice di positività che si attesta al 4,1%. In significativa crescita i decessi: oggi i morti sono 603.
I guariti sono 21.428, mentre si registra un calo degli attualmente positivi di 11.535, determinando il numero complessivo di 535.424. Buone notizie sul fronte della pressione sugli ospedali, con un alleggerimento nei reparti ordinari di 185 pazienti (22.699 ricoverati); idem per le terapie intensive, con un decremento complessivo di 57 unità e che porta il numero totale a 2.487. Si registrano comunque 176 nuovi ingressi. In 510.338 si trovano in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda il dato relativo alle singole regioni, la Sicilia si riconferma la regione con il maggiore numero di nuovi contagiati (1.641), a seguire il Lazio (1.100) ed Emilia-Romagna (1.034).
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Gemelli-Unicatt, troppi i pazienti oncologici malnutriti
ROMA (ITALPRESS) – Un paziente con tumore del polmone su 4 è malnutrito e questo può impattare sulla sua prognosi e sulla risposta alle terapie oncologiche. Il tema viene affrontato da una review di recente pubblicata su Clinical Lung Cancer, nella quale si fa il punto sulla prevalenza della malnutrizione nei pazienti con tumore del polmone, sull’impatto di composizione corporea e della perdita di peso sulla sopravvivenza e si analizza l’efficacia di diversi interventi nutrizionali.
“Quello del polmone – spiega il professor Emilio Bria, Responsabile UOS Neoplasie Toraco-Polmonari, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Associato di Oncologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – è il tumore più frequente nel mondo (oltre 2 milioni di casi nel 2018) e provoca il 18% di tutti i decessi per cancro. Molti di questi pazienti presentano anche un significativo grado di malnutrizione che in genere non viene diagnosticato, nè dunque trattato. Ma si tratta di un problema importante, che può pregiudicare il buon esito delle cure oncologiche e la sopravvivenza del paziente”.
“E’ importante indagare sempre la presenza di segni malnutrizione nei pazienti oncologici – sostiene la professoressa Maria Cristina Mele, Responsabile UOSD di Nutrizione Avanzata in Oncologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Aggregato di Scienze tecniche dietetiche applicate, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – per intervenire tempestivamente secondo le linee guida internazionali. La malnutrizione si può sviluppare perchè il paziente mangia o assimila meno, per alterazioni metaboliche, ma anche per la tossicità indotta dalla chemioterapia, che determina perdita di massa muscolare e sindrome di infiammazione sistemica. E’ fondamentale che gli oncologi comprendano quali siano le conseguenze e l’impatto di un buono stato nutrizionale o di una malnutrizione sul trattamento oncologico perchè un paziente malnutrito, a prescindere dalla terapia attuata, sopravvive di meno”.
“La presa in carico da parte del medico che si occupa di nutrizione clinica – afferma la professoressa Mele – deve avvenire prima dell’inizio della chemioterapia, sottoponendo il paziente ad una ‘pre-abilitazionè, come prima di un intervento chirurgico. Il paziente viene quindi seguito durante tutto il suo percorso di chemioterapia, con una dieta personalizzata, coadiuvata da alimenti a fini medici per garantire l’apporto proteico e la quota energetica. C’è un grande fermento in campo oncologico, da parte delle aziende produttrici, per rendere questi alimenti a fini medici speciali più palatabili. I gusti ‘neutrì sono da preferire, perchè durante chemioterapia si verifica una devastante alterazione del gusto; questi prodotti devono inoltre essere molto concentrati dal punto di vista energetico e proteico, per contenere il volume. Gli alimenti a fini speciali medici ci permettono, insieme al cibo tollerato dal paziente, di integrare la sua quota energetica, di proteine e lipidi. La strada – prosegue la professoressa Mele – è l’ultrapersonalizzazione, la relazione del paziente che si sente accolto anche su un aspetto importante come la nutrizione – per potergli consentire di sedersi a tavola per alimentarsi almeno tre volte al giorno.”.
“Il sistema immunitario – spiega la professoressa Mele – funziona bene se viene rifornito costantemente con nutrienti specifici; diversamente è come se mandassimo in battaglia un esercito senza garantirgli però cibo caldo, coperte e munizioni. Un soldato stanco non è in grado di usare neppure le armi più potenti. E’ quello che succede al sistema immunitario in carenza di quota energetica, proteine, aminoacidi, microelementi (zinco) e vitamine (soprattutto D, A, C e B), che gli permettono di produrre le armi in grado di distruggere tutti gli invasori, dai batteri, alle cellule in trasformazione. Nel caso di un paziente oncologico, per effettuare una buona immunonutrizione, sono da preferire i prodotti arricchiti di arginina, nucleotidi e omega-3, per la capacità di modulare la cascata proinfiammatoria.
Anche il microbiota intestinale ha bisogno di certi nutrienti e costituenti del cibo per mantenere l’immunomodulazione. Il cibo – afferma la professoressa Mele – impatta drammaticamente sul sistema immunitario. Quando il paziente non viene rialimentato precocemente per vie naturali dopo un intervento (troppo spesso dimentichiamo che siamo cibo che deve transitare per l’intestino) può presentare traslocazione batterica, perchè l’intestino non nutrito diventa più permeabile ai batteri e questo facilita lo sviluppo di infezioni, quali le polmoniti da enterobatteri. Nutrire correttamente dunque significa anche modulare il microbiota e impedire che questa enorme massa di batteri ‘cattivì vada a raggiungere aree del corpo dove questi batteri possono dar luogo a gravi infezioni”.
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Coronavirus, in Sicilia 1278 nuovi casi e 38 morti
PALERMO (ITALPRESS) – Si riduce il numero di nuovi casi di Coronavirus in Sicilia, anche se la regione è la prima per numero di nuovi positivi in Italia. E’ quanto emerge dal bollettino del Ministero della Salute.
I nuovi casi registrati oggi in Sicilia, infatti, sono 1.278, in calo di 161 unità rispetto ai 1.439 di ieri. Anche i tamponi, però, sono ridotti rispetto a ieri, con un incremento di 39.776 tamponi oggi contro i 44.527 delle 24 ore precedenti. Il rapporto tamponi/positivi nella regione si attesta al 3,21%. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 38 decessi, mentre i guariti sono 780 e gli attuali positivi sono 46.885.
Nei reparti ordinari sono ricoverati 1.444 pazienti (+22), mentre in terapia intensiva sono 205 (-3), con 19 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare ci sono 45.236 persone.
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Coronavirus, 8.824 nuovi casi e 377 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 8.824 nuovi casi di coronavirus, contro i 12.545 di ieri. I morti oggi sono 377, un dato stabile rispetto a ieri quando si registrava lo stesso numero di decessi. I guariti oggi sono 14.763 mentre gli attualmente positivi sono 547.058 con una riduzione di 6.316 unità rispetto a ieri. E’ quanto riporta il bollettino del Ministero della Salute.
I tamponi effettuati sono 158.674, con un rapporto tamponi/positivi che si attesta sopra il 5%, esattamente al 5,56.
Negli ospedali sono ricoverati 22.884 pazienti (+127), mentre nelle terapie intensive sono 2.544, con un aumento complessivo di 41 nelle ultime 24 ore e con 142 nuovi ingressi oggi. Le persone in isolamento domiciliare sono 521.630. Per quanto riguarda la diffusione del contagio nelle singole regioni, la Sicilia è quella dove il numero dei nuovi positivi è maggiore (1.278). Seguono Lombardia (1.189) ed Emilia-Romagna (1.153).
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