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Coronavirus, 15.774 nuovi casi e 507 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Crescono i nuovi casi di coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati sono 15.774 (in aumento rispetto ai 14.242 di ieri). Crescita che dipende pure dall’aumento dei tamponi effettuati, 175.429, determinando un rapporto tamponi/positivi che scende all’8,9%. In flessione pure il numero delle vittime, 507 (ieri 616). I guariti nelle ultime 24 ore sono 20.532, mentre gli attualmente positivi si riducono di 5.266 unità, toccando quota 564.774.
La pressione sugli ospedali, secondo i dati del bollettino del Ministero della Salute, sembra allentarsi. Meno ricoverati (187), con un numero totale di 23.525 di persone attualmente negli ospedali, calo pure delle terapie intensive (-57) con 2.579 degenti. Il dato dei nuovi ingressi nelle rianimazioni conta però 165 nuovi pazienti. Le persone in isolamento domiciliare sono 43.098. La Lombardia è la regione con più nuovi contagiati (2.245), seguita da Sicilia (1.969) e Veneto (1.884).
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Coronavirus, appello degli psicologi per la riapertura della scuola

TORINO (ITALPRESS) – Sono oltre 170 giorni che una classe non si riunisce tutta insieme: Dimenticati A Domicilio. E’ questo il nuovo significato, come si legge in una nota dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, che gli studenti hanno dato all’acronimo DAD usato per indicare la Didattica a Distanza. “Dimenticati a Domicilio – prosegue la nota – è il modo che gli alunni utilizzano per ricordare alle istituzioni che la scuola in presenza vale più delle lezioni al computer”.
Da marzo la pandemia “ha tenuto a casa buona parte dei nostri giovani. Un prezzo alto da pagare in nome della salute, un sacrificio per preservare il benessere di tutti e soprattutto dei più deboli e vulnerabili. La scuola è stata chiusa e non ha mai davvero riaperto. In particolare sono le scuole superiori a pagare il prezzo più alto, e in parte anche le scuole medie.
L’OMS ci ricorda che i nostri giovani sono una categoria a rischio a causa degli effetti di una protratta restrizione che coinvolge l’apprendimento, la socialità, la crescita psicomotoria, l’espressione degli affetti e delle emozioni, la sperimentazione delle autonomie, la costruzione di un pensiero critico e la capacità di comunicare, lo sviluppo della percezione di sè”. Da uno studio recente dell’Associazione di Psicologi “Donne e Qualità della Vita”, svolto nel corso del 2020, fatto su un campione di 600 soggetti tra i 12 e i 19 anni, risulta che 1 su 3 ha sviluppato un disturbo di tipo ansioso-depressivo che si manifesta attraverso gesti autolesionistici, tentativi suicidari, disturbi del comportamento alimentare, disturbi da attacco di panico, fino ad arrivare a stati dissociativi importanti accompagnati da depersonalizzazione e derealizzazione. Questi dati sono in correlazione diretta con il fatto di non recarsi fisicamente a scuola. A questo studio si aggiungono quello del Gaslini di Genova e dell’Istituto Mario Negri di Milano e del Regina Margherita di Torino, in cui è stato evidenziato l’aumento dei tentativi di suicidio e dei suicidi compiuti nell’ultimo anno. Studi recenti esplorano gli effetti dell’isolamento, della quarantena e del distanziamento sociale. Uno di questi (Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, novembre 2020) sottolinea che I bambini e gli adolescenti hanno probabilmente maggiori probabilità di sperimentare alti tassi di depressione e molto probabilmente ansia a causa dell’isolamento forzato. David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), ha affermato: “Il virus fa chiudere la scuola. La prevenzione non si contesta. Però la scuola chiusa apre nei ragazzi grosse ferite. Quelle invisibili, le più insidiose. Non facciamo finta che non esistano. Il nostro compito è intervenire in tempo sugli studenti per scongiurare le cicatrici e tutelare l’apprendimento. I dati che abbiamo raccolto ci svelano che fra i ragazzi costretti a casa c’è un senso diffuso di stress, nervosismo, irritabilità e depressione”. Il CNOP a dicembre ha svolto per il Ministero un’analisi sulla popolazione scolastica, coinvolgendo alunni dalla materna alle superiori e anche i genitori: “Le nostre paure sono confermate: la pandemia ha scatenato disagi che velocemente si trasformano in disturbi. La didattica a distanza acuisce i pericoli, non ne abusiamo con leggerezza” – conclude Lazzari. Quale sarà la conseguenza? La chiusura della scuola, contemporanea alla riapertura delle attività commerciali, trasmette ai ragazzi disattenzione nei loro confronti se non come consumatori. Si sottovalutano le conseguenze del disinvestimento sulla dimensione di crescita, se non esclusivamente in termini di soggetti abilitati a spendere denaro. Il mantenimento delle scuole chiuse toglie ai ragazzi un luogo di confronto dove potersi immaginare attori del loro futuro, e dove essere sostenuti nel poterlo pensare e diventare. Questo tipo di atteggiamento, che non considera prioritaria la condizione dei ragazzi, ricade sugli stessi in modo depressivo. E non possiamo immaginare che l’istituzione pubblica si sottragga a questa funzione lasciandosi sopraffare”. In quanto psicologhe e psicologi “siamo molto preoccupati degli effetti che la chiusura protratta della scuola e il confinamento dentro le mura domestiche hanno sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi. La salute e la cura delle giovani generazioni è un bene comune e noi psicologi siamo chiamati ad esplicitare, viste le nostre competenze, quali sono i danni che la gestione di questa pandemia sta producendo”.
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In Sicilia sfiorati 2 mila nuovi casi di Covid e 36 decessi

ROMA (ITALPRESS) – Cresce il numero dei nuovi positivi in Sicilia. Secondo il Ministero della Salute i nuovi contagiati sono 1.969 (contro i 1.913 di ieri), confermando di essere la seconda regione con il più alto numero di contagiati. I tamponi effettuati sono 10.542, con un rapporto tamponi/positivi che si attesta al 18,6%. Si registra un calo dei decessi, 36 (-4). I guariti sono 1.294 e gli attualmente positivi sono 44.677, con un aumento di 639 unità. Negli ospedali sono 1.371 i ricoverati nei reparti ordinari, 208 nelle terapie intensive con 14 nuovi ingressi. In 43.098 si trovano in isolamento domiciliare.
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Bayer, nei prossimi tre anni tre nuovi prodotti

ROMA (ITALPRESS) – Innovazioni per il mondo della salute. In occasione del Pharma Media Day virtuale, Bayer ha presentato i progressi ottenuti che aiuteranno significativamente i pazienti con patologie ancora difficili da trattare, grazie anche a un investimento dell’azienda in partnership con oltre 25 accordi di collaborazione e acquisizioni. “Annunciamo che nei prossimi tre anni lanceremo tre nuovi prodotti di best seller di vendite”, ha detto Stefan Oelrich, membro del Consiglio di Amministrazione di Bayer AG e Presidente della divisione Pharmaceuticals di Bayer. “Sono mercati competitivi – ha aggiunto – ma li conosciamo molto bene, in cui abbiamo registrato successi e che vogliamo continuare a superare con questi nuovi lanci. Con ognuno di questi prodotti si prevede di vendere fino a un miliardo di euro”.
In questo evento, i relatori di Bayer, i partner e i principali esperti del settore hanno dimostrato, guidati dal tema “Transforming Healthcare. Transforming Bayer”, come l’azienda sia impegnata nella sua strategia di miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti con soluzioni innovative nelle aree della terapia cellulare e genica, della salute digitale, sostenendone il suo portfoglio. Infatti, Bayer ha appena creato una nuova piattaforma per la terapia genica e cellulare, controllando tutte le attività lungo la catena del valore, fornendo un ecosistema d’innovazione per tutti i partner, tra cui BlueRock Therapeutics e Asklepios BioPharmaceutical (AskBio), due società di esclusiva proprietà Bayer ma gestite in modo indipendente. BlueRock Therapeutics ha recentemente annunciato che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha accettato la richiesta di approvazione di un nuovo farmaco sperimentale per procedere con uno studio di Fase I condotto su pazienti affetti da morbo di Parkinson avanzato. Sarà la prima sperimentazione negli Stati Uniti a valutare i neuroni dopaminergici derivati da cellule staminali pluripotenti in pazienti con il morbo di Parkinson, un enorme passo avanti nel campo delle cellule staminali.
“Le terapie cellulari e geniche mantengono la promessa di avere un impatto significativo sulla vita dei pazienti passando dal trattamento dei sintomi ad approcci potenzialmente curativi”, ha dichiarato Wolfram Carius, Executive VP e capo di Cell and Gene Therapy presso Bayer.
Bayer continua a proporre una forte pipeline di sviluppo di oltre 50 progetti clinici, con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari, all’oncologia e alla salute delle donne, evidenziando due promettenti programmi pipeline in fase intermedia di sviluppo. Tra questi, ricerche nel campo degli inibitori del fattore XI e degli antagonisti dei recettori P2X3, studi clinici di Fase IIa per la vescica iperattiva e il dolore neuropatico diabetico, la Fase IIb di sperimentazione clinica per la tosse cronica refrattaria e/o inspiegabile. Con il suo programma multi-indicazione P2X3, in Bayer, la promessa degli antagonisti P2X3 è stata identificata per la prima volta per l’endometriosi nell’ambito dell’alleanza strategica di ricerca aziendale con Evotec, una società tedesca che si occupa di scoperta e sviluppo di farmaci.
Nell’ambito di trombosi, infarto e ictus, l’azienda sta portando avanti un programma in fase intermedia di composti che ha come target il fattore XI (FXI), una nuova classe di anticoagulanti, che comprende tre attività di sperimentazione. Ha avviato un programma di Fase IIb (PACIFIC) su un inibitore FXIa orale a piccole molecole in cui si pianifica l’arruolamento di oltre 4.000 pazienti in totale. In più, Bayer ha recentemente avviato studi di Fase II, su licenza esclusiva di IONIS Pharmaceuticals, su un anticorpo anti-FXIa e un oligonucleotide antisenso coniugato al ligando FXI (FXI-LICA), rivolto a pazienti affetti da malattia renale allo stadio terminale.
Allo stesso tempo l’azienda dispone di una pipeline in fase avanzata nelle aree dell’oncologia e delle malattie cardiovascolari, inclusi anche alcuni potenziali prodotti blockbuster.
Per esempio, Larotrectinib, un trattamento oncologico capostipite di precisione, è concepito per trattare i pazienti con tumori solidi che presentano una fusione dei geni del recettore tirosin-chinasico neurotrofico (NTRK). Il prodotto è approvato in oltre 40 paesi, fra cui Stati Uniti e paesi dell’UE. E’ stato il primo trattamento nell’UE a ricevere un’indicazione tumore-agnostica; il finerenone è un trattamento sperimentale capostipite per pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) e diabete di tipo 2 (T2D), una condizione con elevate necessità mediche non soddisfatte e opzioni terapeutiche limitate. Per il finerenone è stata richiesta l’approvazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti e nell’Unione europea sulla base dei dati di Fase III dello studio FIDELIO-DKD, e ancora il vericiguat, sviluppato insieme a MSD (un marchio di Merck & Co., Inc., Kenilworth, NJ, USA), è attualmente in fase di sviluppo per il trattamento dei pazienti che manifestano un peggioramento dell’insufficienza cardiaca cronica e ridotta frazione di eiezione (HFrEF).
Per vericiguat è stata richiesta l’approvazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti, Unione europea, Giappone e Cina nonchè in vari altri paesi. A luglio 2020, l’FDA ha assegnato alla richiesta di MSD lo stato di revisione prioritaria per l’approvazione di vericiguat. Nel campo della salute femminile, Bayer ha recentemente aggiunto un asset avanzato in merito al suo portfolio di sviluppo tramite l’acquisizione di KaNDy Therapeutics. BAY-342 (in precedenza NT-814) è un antagonista capostipite non ormonale del recettore della neurochinina-1,3 da assumere per via orale una volta al giorno, per il trattamento di sintomi vasomotori (vampate di calore e sudorazione notturna) in menopausa, per cui si pianifica di avviare lo sviluppo di Fase III nel 2021. L’elemento chiave della strategia aziendale digitale di Bayer è l’assistenza integrata in grado di offrire un supporto personalizzato in un contesto di sfide sanitarie complesse, che in collaborazione con la società di digital health Informed Data Systems Inc. (IDS/One Drop), sta espandendo il proprio business sulla base dell’esistente piattaforma di gestione del diabete di IDS, oltre a creare nuove offerte nelle aree delle malattie cardiovascolari, della salute delle donne e dell’oncologia.
“L’obiettivo comune è quello di offrire trattamenti innovativi ai pazienti e di rendere i sistemi sanitari più sostenibili a medio e lungo termine”, ha concluso Stefan Oelrich.
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Tumori del sangue, in Sicilia la prima terapia con Car-T

PALERMO (ITALPRESS) – Somministrata per la prima volta in Sicilia una terapia innovativa per combattere i tumori del sangue. Il Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo è il primo ospedale dell’Isola dove è stata praticata l’immunoterapia con Car-T, una delle strategie più promettenti nella ricerca contro il cancro. La somministrazione è avvenuta su un paziente di 54 anni, originario della provincia di Agrigento, affetto da un linfoma resistente ai trattamenti convenzionali e in cura da diversi anni a “La Maddalena”, uno dei tre ospedali siciliani accreditati come centri per la Car-T, insieme all’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo e il Policlinico di Catania. Il primo paziente in Sicilia ha completato il percorso di preparazione e somministrazione della terapia Car-T nell’Unità operativa di oncoematologia de “La Maddalena”, diretta da Maurizio Musso, grazie al supporto dell’Unità di medicina trasfusionale dell’ospedale Villa Sofia-Cervello.
Le Car-T sono terapie avanzate che stanno cambiando l’approccio terapeutico ad alcuni tumori ematologici e che promettono di fare lo stesso per altre forme di cancro. L’idea di base è di potenziare la risposta del sistema immunitario contro i tumori, armando i linfociti T con un recettore che riconosce e bersaglia le cellule malate. I linfociti del paziente vengono raccolti ed inviati per l’ingegnerizzazione ai laboratori delle aziende farmaceutiche produttrici. Questi linfociti “armati” vengono amplificati per ottenerne una quantità sufficiente per colpire il tumore una volta reintrodotti nel paziente.
Una volta completata questa fase, i linfociti ritornano all’ospedale che ha in cura il paziente e, quindi, somministrati attraverso una semplice iniezione. La terapia Car-T è stata recentemente approvata dall’Ema e successivamente dall’Aifa ed è indicata per la cura dei pazienti affetti da leucemia linfoblastica B del giovane adulto e linfoma a grandi cellule B entrambi resistenti ai trattamenti convenzionali.
“Ad un anno dalla individuazione dei tre centri siciliani di riferimento, – dichiara l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – il nostro sistema sanitario, con la prima somministrazione in Sicilia della terapia Car-T, raggiunge un altro importante risultato nella lotta ai tumori del sangue nel periodo più difficile per l’intero comparto”.
“Per la prima volta in Sicilia abbiamo praticato una terapia che triplica le possibilità di sopravvivenza dei pazienti, che altrimenti avrebbero solo pochi mesi di vita”
sottolinea Maurizio Musso –
“Essere stati individuati come primo centro privato accreditato della Regione Siciliana per l’erogazione della terapia a base di cellule Car-T è un ulteriore riconoscimento del ruolo raggiunto dal Dipartimento oncologico nella lotta ai tumori ematologici” afferma Guido Filosto, fondatore e presidente de ‘La Maddalenà –
Plaude alla prima terapia Car-T in Sicilia anche il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni: “Si esprime profonda soddisfazione per essere riusciti, nel nostro Sistema sanitario regionale, ad assicurare questa nuova terapia, a dimostrazione che anche in uno stato di generale emergenza dettato dalla pandemia, l’attenzione all’innovazione sanitaria nelle cure di categorie particolarmente fragili, esprime massimi livelli di impegno e di dedizione”.
Soddisfatto anche Marco Ferlazzo, presidente dell’Aiop Sicilia (Associazione italiana ospedalità privata): “Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che anche in Sicilia esistono delle punte di eccellenza nel sistema sanitario regionale”.
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Italtel vince gara per il digitale in ospedali pubblici della Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Italtel, azienda multinazionale dell’Information & Communication Technology, si è aggiudicata la gara indetta da ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda relativa alla gestione in outsourcing, attraverso un Accordo Quadro quinquennale, dei servizi di gestione delle infrastrutture multivendor di fonia-dati-Unified Collaboration-Sicurezza e NOC (Network Operation Center) per le ASST e le Fondazioni di Milano e provincia aderenti a tale accordo. Il valore complessivo dell’Accordo Quadro è di oltre 13 milioni di euro.
Le prime tre strutture ad essere attivate saranno ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e l’ASST Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico G. Pini; tra gli altri enti che progressivamente potrebbero attivare i servizi ci sono Fondazione IRCSS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, ASST Santi Paolo e Carlo, ASST Ospedale Fatebenefratelli Sacco, ASST Rhodense, ASST Nord Milano, ASST Lodi, ASST Ovest Milanese, ASST Melegnano e Martesana AREU 118, Fondazione IRCSS Istituto Neurologico Carlo Besta.
“In questo periodo così critico per il Sistema Sanitario, siamo orgogliosi di poter offrire il nostro supporto e le nostre competenze a questi grandi ospedali milanesi per la migliore gestione delle loro infrastrutture digitali, anche in ottica evolutiva verso le tecnologie più innovative necessarie per migliorare l’operatività e la qualità dei servizi erogati – dice Giovanni Salerno, Responsabile Private & Public Sector Market Unit di Italtel -. Le infrastrutture digitali sono un elemento cruciale per l’operatività di strutture complesse come quelle degli ospedali e l’emergenza sanitaria ce lo ha confermato. Con i nostri tecnici sapremo attuare sul campo interventi complessi quali le evoluzioni infrastrutturali senza alcuna discontinuità sull’attività delle ASST, proporre soluzioni innovative – ad esempio in logica cloud – e operare in tema di cybersecurity per identificare, mitigare e prevenire i rischi”.
I servizi Italtel sono basati sull’innovatività delle soluzioni tecnologiche proposte, sulla capacità di implementare best practice nell’erogare servizi con prodotti up-to-date e sulla predisposizione ad affrontare progetti e use case sperimentali in linea con i trend evolutivi dell’ICT e le più recenti novità tecnologiche.
Il tutto in un’ottica di completa conformità a standard e norme e con un’attenzione particolare alle policy di sicurezza, fattore oggi cruciale. Italtel coopererà in modo trasparente con gli Enti sanitari e con gli altri fornitori coinvolti per portare valore aggiunto, realizzando un modello di erogazione dei servizi integrato e sinergico basato sul monitoraggio continuo degli indicatori contrattuali e dei relativi Key Performance Indicator (KPI).
I servizi saranno erogati da personale specializzato Italtel che opererà on site presso le strutture ospedaliere avvalendosi del supporto dell’iNOC, il centro di eccellenza Italtel per le attività intelligenti di monitoraggio, analisi delle performance, ripristino dei servizi e analisi dei trend per la definizione delle strategie di evoluzione delle infrastrutture digitali.
Italtel ha tra i propri clienti numerose strutture ospedaliere dell’area metropolitana di Milano per le quali ha anche realizzato in passato progetti di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture di comunicazione e networking.
Dall’inizio dell’emergenza da Covid-19 gli specialisti Italtel hanno lavorato, e continuano a farlo, sul campo in diversi ospedali di Milano, tra cui Niguarda e il nuovo polo ospedaliero del Policlinico presso la Fiera per realizzare in tempi stringenti le infrastrutture necessarie al potenziamento delle terapie intensive, all’ampliamento dei reparti nel rispetto delle norme di distanziamento, all’approntamento delle zone destinate ai pazienti in via di dismissione dopo aver superato la fase acuta della malattia.
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In Sicilia 1913 nuovi casi di Covid, salgono a 10 “zone rosse”

ROMA (ITALPRESS) – In Sicilia i positivi al Covid nelle ultime 24 ore sono 1.913 – seconda regione per aumento dei contagi – rispetto ai 1.587 di ieri. I ricoveri in area non critica salgono di 44 unità, quelli in terapia intensiva sono sostanzialmente stabili (uno in più rispetto a ieri). Le vittime sono 40, i tamponi effettuati 10.743.
E diventano dieci le “zone rosse”. Da domani, alle 14, si aggiungono infatti Gela, in provincia di Caltanissetta, e Villarosa nell’Ennese. Il provvedimento, in vigore fino al 31 gennaio, si legge in una nota, è stato adottato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, sulla base delle relazioni delle Asp competenti e sentiti i sindaci delle amministrazioni coinvolte. La diffusione del Coronavirus nei due Comuni rende necessarie nuove misure ai fini della tutela della salute pubblica.
Le nuove “zone rosse” si aggiungono a quelle attualmente in vigore in altri 8 Comuni della Sicilia. In provincia di Caltanissetta, i divieti sono scattati a Milena; nel Messinese, oltre al capoluogo, le misure restrittive coinvolgono Capizzi e San Fratello. In provincia di Catania sono stati dichiarati “zona rossa” Ramacca e Castel di Iudica; stessi divieti a Santa Flavia, nel Palermitano, e a Ravanusa, in provincia di Agrigento.
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Covid, in Italia oltre 731 mila vaccinati

ROMA (ITALPRESS) – Tocca quota 731.539 il numero delle vaccinazioni anti-Covid somministrate in Italia a oggi, secondo i dati sulla piattaforma dedicata e aggiornati alle 16.17.
Vaccino inoculato a 453.421 donne e 278.118 uomini. In totale è stato somministrato il 73,6% delle 993.525 dosi di vaccino disponibili.
Le tre regioni che hanno la percentuale maggiore di somministrazioni rispetto alla dotazione sono l’Umbria (104,4%, per via della possibilità di estrarre 6 e non 5 dosi per fiala), la Valle d’Aosta (99,9%) e la Campania (97,6%). A seguire Veneto (96,6%), Toscana (95,1%), Sardegna (89,2%), Sicilia (85%), Marche (81,6%), Emilia-Romagna (81,3%), Lazio (76,4%), Provincia Autonoma Trento (74,9%), Abruzzo (73%), Friuli Venezia Giulia (70,1%), Piemonte (69,2%), Liguria (60,4%), Lombardia (54,8%), Puglia (53,7%), Calabria (49,9%), Molise (48,2%), Basilicata (39,8%), Provincia Autonoma Bolzano (31,8%).