ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.709 i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia, a fronte di 13.209 tamponi effettuati, su un totale di 4.910.001 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 36 decessi che portano il totale delle vittime, in regione, a 25.317. E’ quanto si legge nel bollettino di oggi del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Il numero degli attualmente positivi in Lombardia raggiunge quota 56.955 mentre le persone ricoverate con sintomi sono 3.267 di cui 489 in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri). In isolamento domiciliare ci sono 53.199 persone. I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza sono ad oggi 402.798.
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Lombardia 1709 nuovi casi e 36 decessi
Coronavirus, 14245 nuovi casi e 347 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Sono 14.245 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 11.831), secondo i dati del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità a fronte di 102.974 tamponi effettuati (ieri 67.174) su un totale di 26.926.279 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati 347 i decessi per un totale di 75.332 vittime. Con quelli di oggi diventano 2.155.446 i casi totali di Covid in Italia.
Attualmente i positivi sono 576.214 (- 848 rispetto a ieri), 550.556 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 23.075 (+127) di cui 2.583 in Terapia Intensiva (+14 rispetto a ieri). I dimessi/guariti sono 1.503.900 con un incremento di 14.746 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi è Veneto (+3.419), seguita da Emilia Romagna (+1.818), Lombardia (+1.709), Lazio (+1.681) e Sicilia (+1.047).
(ITALPRESS).
Nel Lazio 1681 nuovi casi di Covid e 24 decessi
ROMA (ITALPRESS) – “Oggi su quasi 12 mila tamponi nel Lazio (+2.206) si registrano 1.681 casi positivi (+406), 24 i decessi e +952 i guariti. Stabili i decessi, aumentano i casi e i ricoveri, mentre diminuiscono le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14%”. Lo rende noto l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sottolineando in una nota che “i casi a Roma città sono stabili a quota 700. I dati in aumento riflettono i comportamenti della fase prefestiva. Bisogna mantenere altissima l’attenzione e il massimo rigore”.
“Nella Asl Roma 1 – spiega – sono 369 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano sette decessi di 61, 67, 79, 81, 84, 86 e 86 anni con patologie. Nella Asl Roma 2 sono 227 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centouno sono i casi su segnalazione del medico di medicina generale. Si registra un decesso di 74 anni con patologie”.
“Nella Asl Roma 3 sono 110 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto – aggiunge l’assessore regionale -. Quattro casi sono ricoveri. Si registra un decesso di 50 anni con patologie. Nella Asl Roma 4 sono 24 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Nella Asl Roma 5 sono 185 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano sette decessi di 76, 85, 87, 90, 91, 91 e 91 anni con patologie. Nella Asl Roma 6 sono 90 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 85 anni con patologie.
Nelle province si registrano 676 casi e sono sette i decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina sono 374 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Sono ventuno i casi con link alla RSA Domus Aurea di Castelforte dove è in corso l’indagine epidemiologica. Si registrano cinque decessi di 72, 78, 83, 85 e 85 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 206 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registra un decesso di 55 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo si registrano 39 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Nella Asl di Rieti si registrano 57 casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 91 anni con patologie”, conclude l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Puglia 950 nuovi casi e 25 decessi
BARI (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi in Puglia, sono stati registrati 7.591 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 950 casi positivi: 427 in provincia di Bari, 39 in provincia di Brindisi, 65 nella provincia BAT, 252 in provincia di Foggia, 87 in provincia di Lecce, 78 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.
Sono stati registrati 25 decessi: 8 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 4 in provincia di Brindisi, 6 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.
Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.060.971 test.
E sono 37.059 i pazienti guariti. Mentre sono 54.078 i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 93.653 così suddivisi: 36.232 nella Provincia di Bari; 10.672 nella Provincia di Bat; 6.739 nella Provincia di Brindisi; 20.732 nella Provincia di Foggia; 7.267 nella Provincia di Lecce; 11.386 nella Provincia di Taranto; 526 attribuiti a residenti fuori regione; 99 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
(ITALPRESS).
Coronavirus, 11.831 i nuovi casi e 364 i decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Sono 11.831 i nuovi casi di Coronavirus in Italia secondo i dati del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità, a fronte di 67.174 tamponi effettuati su un totale di 26.823.305 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati 364 i decessi, per un totale di 74.985 vittime. Con quelli di oggi diventano 2.141.201 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 577.062, 551.545 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 22.948, di cui 2.569 in terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 1.489.154. La regione con il maggior numero di nuovi casi è il Veneto (3.165), seguita da Emilia Romagna (2.035), Lombardia (1.402), Lazio (1.275) e Sicilia (734).
(ITALPRESS).
Nel 2020 in Sicilia aumentati donazioni e Trapianti
PALERMO (ITALPRESS) – Nonostante la pandemia da COVID 19, il 2020 si è chiuso con un aumento dell’attività di donazione e trapianto di organi.
Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020, dalle rianimazioni della Sicilia sono stati segnalati 123 potenziali donatori (ovvero possibili candidati al prelievo degli organi), di cui 50 effettivi. Nel 2019, nello stesso periodo, i donatori segnalati sono stati 136, ma gli effettivi solo 44. Dunque l’anno appena trascorso ha registrato un aumento delle donazioni di quasi il 14 per cento. Trend in aumento anche per i trapianti: 203 nel 2020, 177 nel 2019, con un incremento percentuale di quasi il 15 per cento.
“Il confronto con i dati dello scorso anno, – afferma il Coordinatore del CRT Giorgio Battaglia – In un momento particolare come quello vissuto nell’anno appena trascorso caratterizzato dalla pandemia, è confortante. Per questo esito voglio ringraziare tutti gli operatori della Rete, a partire dai coordinatori locali, e l’assessorato regionale alla sanità, i cui uffici supportano costantemente l’attività del CRT, nella consapevolezza che l’efficienza della rete trapiantologica è sinonimo di un sistema sanitario di qualità. E’ chiaro che, se il risultato raggiunto è da considerare positivo, il nostro obiettivo deve essere spinto in avanti per colmare il divario significativo esistente tra l’esigenza di trapianti di organo e le donazioni. Lavoreremo, pertanto, con il massimo impegno, a questo obiettivo ambizioso, cercando di dare all’attività del CRT una struttura organizzativa di supporto sempre più qualificata e stabile”.
L’azienda ospedaliera che ha fatto il maggiore numero di accertamenti nel 2020 è stata il Policlinico di Messina con 18 donatori segnalati, di cui 8 effettivi e 7 opposizioni. A seguire l’azienda “Villa Sofia Cervello” con 17 segnalati, 6 donatori effettivi e 8 opposizioni, e l’ARNAS Civico con 17 segnalati, 6 donatori effettivi e 10 opposizioni.
Resta da affrontare il nodo delle opposizioni alla donazione registrate nelle rianimazioni, in gran parte espresse dai familiari del paziente deceduto: 55 opposizioni nel 2020, 64 nel 2019. Dunque leggermente diminuite, ma comunque a una percentuale del 44 per cento.
Alta anche l’opposizione alla donazione registrata negli uffici anagrafe al momento del rinnovo rilascio della carta d’identità: su un totale di 506.652 dichiarazioni, il 41,8 per cento (211.686) è di dissenso.
“Stiamo pianificando – anticipa Battaglia – d’intesa con l’assessore Razza, campagne di comunicazione che possano sensibilizzare tutti sul valore di solidarietà della donazione e favorire un maggiore consenso dei cittadini”.
Nel difficile anno appena trascorso, la Sicilia è stata teatro del primo trapianto di utero in Italia, effettuato su una donna di 30 anni al centro trapianti del Policlinico di Catania, in collaborazione con l’azienda ospedaliera Cannizzaro, e di uno dei primi trapianti da donatore positivo al Coronavirus eseguito, anche questo eseguito su una donna, all’Ismett di Palermo. Per il trapianto di utero sono in lista d’attesa altre 3 donne.
Il coronavirus non ha fermato l’attività di procurement e trapianti di cellule staminali emopoietiche. Nel 2020 sono stati reclutati 534 donatori nel registro regionale donatori di midollo osseo, e il Registro regionale, che ha sede presso il CRT Sicilia, ha coordinato per la prima volta, insieme ad IBMDR, il Registro nazionale donatori di midollo osseo che ha sede presso l’ospedale Galliera di Genova, due trasporti denominati “a staffetta” permettendo di eseguire due trapianti con cellule provenienti dall’America.
(ITALPRESS).
Coronavirus, al via campagna di vaccinazione all’Ismett Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – E’ partita all’Ismett di Palermo la campagna di vaccinazione contro il Covid. Circa 60 i professionisti sanitari che sono stati vaccinati ieri. Si tratta principalmente di medici, infermieri ed operatori che lavorano presso l’Unità di Terapia Intensiva Covid che si trova all’interno dell’Ismett. La campagna di vaccinazione proseguirà senza sosta fino al prossimo 4 gennaio, verranno pertanto eseguite vaccinazioni anche oggi, 1° gennaio, e nel week end con l’obiettivo di ultimare le operazioni entro lunedì.
“Il prezzo pagato quest’anno in Italia e nel mondo per la pandemia – riferisce Angelo Luca, direttore di Ismett – è stato altissimo in termini di vite umane (73 mila decessi in Italia, 1,8 milioni nel mondo) e costi sociali diretti e indiretti. La disponibilità del vaccino a tempi di record è uno straordinario successo della ricerca scientifica, dell’industria che in tempi così stretti è stata in grado di garantire la produzione su larga scala, dell’Europa e del sistema Paese che hanno garantito l’acquisizione e la distribuzione del vaccino”. “Il 2020 – aggiunge – si conclude con la disponibilità di un vaccino sicuro che ci potrà immunizzare, proteggendoci dalla malattia e dalla trasmissione della stessa agli altri. Adesso tutto è affidato al senso civico e di responsabilità di ciascuno di noi. Vaccinarsi è un dovere etico”.
(ITALPRESS).
A causa del fumo in Italia 80 mila morti all’anno
ROMA (ITALPRESS) – Chiusura d’anno, tempo di bilanci. Tra i buoni propositi per l’anno che verrà, saranno in molti, anche per questo 2021, a porsi come obiettivo quello di diventare degli ex fumatori.
Nel quadro delle attività dell’Osservatorio Eurispes-Enpam su Salute, Previdenza e Legalità, nel corso degli ultimi tre anni, sono state svolte una serie di indagini sul campo con l’obiettivo di esplorare le abitudini dei fumatori, il rapporto con i nuovi strumenti, la propensione a smettere di fumare o a cambiare prodotto, ma anche l’efficacia dei metodi di cessazione attualmente disponibili e le posizioni del mondo medico-scientifico da un lato e delle Istituzioni dall’altro. Sono state quindi condotte due indagini campionarie sui fumatori (2018-2019) e, allo stesso tempo, tre indagini sugli utilizzatori degli strumenti senza combustione (2018-2020). La maggior parte dei dati racchiusi nel Rapporto ‘Il fumo in Italia tra abitudini consolidate e nuove tendenze. Il ruolo dei nuovi strumenti nella logica di riduzione del rischiò è inedita.
Ad oggi il mercato del fumo è in leggera diminuzione (soprattutto nei paesi occidentali), tuttavia l’OMS prevede che nei prossimi 10 anni il numero dei fumatori nel mondo supererà il miliardo.
In Italia i dati si sono stabilizzati: tra gli 11 e i 12 milioni di fumatori, e le malattie tabacco-correlate producono 80.000 morti all’anno; purtroppo la diminuzione nel numero dei fumatori che si è riscontrata nel primo decennio del nuovo secolo si è progressivamente arrestata.
Tra i fumatori italiani, la sigaretta tradizionale si conferma il prodotto più diffuso (81,4%), segue il tabacco trinciato (28,2%). La sigaretta elettronica è utilizzata da circa un fumatore su cinque (20,8%), risultato sostanzialmente invariato rispetto al 2018; nel 2019 sono di poco aumentati anche gli utilizzatori di sigari e di pipa, fumati rispettivamente nel 12,1% e nel 5,1% dei casi. Per i prodotti a tabacco riscaldato si osserva, rispetto al 2018, un aumento della diffusione di circa tre punti percentuali, superando la pipa, con il 7,2% di utilizzatori. Lo Snus risulta ancora poco diffuso in Italia (2,1%).
Il 64,3% del campione si dichiara abbastanza e molto informato sulle differenze tra sigaretta tradizionale e sigaretta elettronica, mentre a dirsi poco o per niente informato è il 35,7%. Nel 61% dei casi (sommando le risposte ‘per nientè e ‘pocò) non si ha alcuna conoscenza circa le differenze tra prodotti a tabacco riscaldato e la sigaretta tradizionale; mentre i ‘moltò e ‘abbastanzà informati raggiungono una quota del 39%.
Quanti hanno provato sigaretta elettronica e tabacco riscaldato?
Il 34,8% del campione non l’ha mai provata e il 29,3% l’ha provata senza scegliere di continuare a utilizzarla. Il 23,6% dei fumatori l’ha utilizzata per un periodo limitato di tempo e il 12,3% la usa regolarmente.
Sebbene l’utilizzo costante della sigaretta elettronica resti limitato a poco più di un fumatore su dieci, rispetto al 2018 si osserva una diminuzione di quanti non hanno mai provato questo prodotto (-4,4%) ed un incremento di fumatori che l’hanno utilizzata per un periodo limitato (+5%) e che continuano ad usarla regolarmente (+0,7%).
La sigaretta elettronica incuriosisce, dunque, ma non convince del tutto i fumatori italiani inducendoli a dimenticare la sigaretta tradizionale. Per quanto riguarda i prodotti a tabacco riscaldato, rispetto al 2018 sono diminuiti di 12 punti percentuali i fumatori che dichiarano di non averli mai provati (passando dal 75% al 62,7%), di conseguenza sono in aumento gli italiani che li hanno solo provati (dal 19% al 22,2%) e, ancora di più, quelli che li hanno utilizzati (più che raddoppiati rispetto al 2018) e quelli che li utilizzano regolarmente (4%), che sono triplicati rispetto alla precedente rilevazione, quando si fermavano all’1,2%.
Quasi un terzo del campione (30,5%) afferma che dovrebbe smettere di fumare, ma non vuole farlo; il 26,3% dovrebbe, ma non crede di riuscirci. Poco più di un fumatore su cinque (21,9%) non ha alcuna intenzione di smettere di fumare, mentre il 12,3% degli intervistati vorrebbe smettere, ma non in tempi brevi e solo il 9% si prefigge di farlo entro sei mesi.
Al campione è stato poi chiesto se il medico curante avesse mai dato loro delle indicazioni sull’abitudine di fumare.
Nella maggior parte dei casi (56,6%) questo non è mai capitato; il 31,5% dichiara, invece, di essere stato spronato a smettere di fumare e all’11,9% è stato suggerito di passare ad un prodotto meno dannoso, come la sigaretta elettronica o il tabacco riscaldato.
Nonostante per un fumatore non sia mai facile cambiare le proprie abitudini e i propri gusti, anche nel 2019 si conferma una certa propensione al cambiamento con il 40,4% di fumatori che si dichiara probabilmente disposto a cambiare tipo di prodotto se venissero a conoscenza dell’esistenza di un prodotto meno dannoso rispetto a quello a cui sono abituati, a cui si aggiunge il 21,5% (in aumento rispetto al 2018) che lo farebbe sicuramente. Le risposte negative provengono invece dal 30,5% del campione che probabilmente non riuscirebbe a cambiare prodotto e dal 7,6% che sicuramente non lo farebbe (-2,2% rispetto al 2018).
Sulla base di recenti indagini svolte dall’Eurispes si conferma la sostanziale inefficacia dei 292 centri antifumo presenti sul territorio
Per quanto riguarda l’identikit dei consumatori di prodotti a tabacco riscaldato, l’indagine campionaria è stata realizzata tra febbraio e luglio 2020 su un campione probabilistico (346 questionari) composto da utilizzatori dello strumento IQOS, uno dei due device di tabacco riscaldato presenti nel nostro Paese, ma che riscontra quasi il 99% dello specifico mercato.
I consumatori di prodotti senza combustione prediligono nell’82,7% dei casi l’utilizzo esclusivo dei prodotti a tabacco riscaldato; l’11,8% usa la sigaretta elettronica, mentre solo il 5,5% fuma abitualmente entrambi i prodotti.
Il 60,7% utilizza i prodotti senza combustione da 6 mesi-1 anno, e il 22,8% da meno di sei mesi, per un totale di 83,5% nuovi consumatori nell’ultimo anno.
La scelta di prediligere il consumo dei prodotti senza combustione in alternativa alla sigaretta tradizionale è motivata nel 47,7% dei casi dal minor impatto negativo di questi prodotti sul corpo (denti, pelle, unghie); il 37,3% del campione afferma di utilizzarli perchè si sente meglio fisicamente rispetto a quando fumava prodotti tradizionali, mentre il 15% è convinto che i prodotti senza combustione infastidiscano meno chi gli è accanto.
Nel passaggio ai prodotti senza combustione, il 52,3% dei consumatori ha riscontrato effetti abbastanza positivi sulla qualità della propria vita a cui si aggiunge il 36,4% che esprime un giudizio molto positivo.
Il questionario ha successivamente approfondito alcuni argomenti riguardanti la tassazione: il 64,7% del campione si dichiara certo che sarebbe incentivato a continuare a consumare i nuovi prodotti in caso di abbassamento dei prezzi dovuto ad una minore tassazione e il 25,7% probabilmente continuerebbe ad utilizzarli; per il 5,2% un abbassamento dei prezzi non rappresenterebbe probabilmente un incentivo valido e per il 4,3% non lo sarebbe sicuramente.
Riguardo alla tassazione è molto alta anche la percentuale di consumatori convinti che il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche non dovrebbero essere soggetti a tassazione (69,4%), il 17,3% non sa dare una risposta e il 13,3% ritiene giusta la tassazione su tali prodotti.
(ITALPRESS).









