ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana compresa tra il 22 e il 28 febbraio, secondo i dati del bollettino del ministero della Sanità sulla situazione epidemiologica da Covid-19, si registrano 1.103 nuovi casi positivi con una variazione di -31,4% rispetto alla settimana precedente (1,607). Sono 39 i deceduti con una variazione di -25% rispetto alla settimana precedente (52), mentre 132.482 i tamponi con una variazione di -9,8% rispetto alla settimana precedente (146.842). Il tasso di positività è dello 0,8% con una variazione di -0,3% rispetto alla settimana precedente (1,1%), il tasso di occupazione in area medica al 28/02/2024 è pari all’1,9% (1.154 ricoverati), rispetto al 2,1% (1.311 ricoverati) del 21/02/2024. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 28/02/2024 è pari allo 0,5% (45 ricoverati), rispetto allo 0,6% (51 ricoverati) del 21/02/2024. “Il dato della decrescita si è ormai standardizzato come ampiamente previsto. Il ministero della Salute è al lavoro sulla prevenzione come attrice del cambiamento possibile, a partire dal rilancio degli screening alla sensibilizzazione sull’adozione di stili di vita corretti e salutari, anche attraverso un’alleanza sempre più forte tra sanità, scuola e famiglia”, commenta il drettore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –
Covid, Vaia “Dato della decrescita si è ormai standardizzato”
Dispepsia funzionale, un nuovo farmaco per trattare sintomi ricorrenti
MILANO (ITALPRESS) – Dolore di stomaco, bruciore nella parte superiore dell’addome dopo i pasti e sazietà precoce, sono i sintomi di una patologia diffusa in Italia e che viene indicata dai pazienti genericamente come ‘mal di stomacò. La dispepsia funzionale, disturbo gastrointestinale che colpisce l’11% degli italiani, in prevalenza donne, ha pesanti conseguenze sulla vita di tutti i giorni dei pazienti. Bayer ha lanciato sul mercato italiano un nuovo farmaco fitoterapico in grado di trattare contemporaneamente più sintomi ricorrenti associati alla patologia. Oltre ai quattro sintomi principali infatti spesso chi soffre di dispepsia funzionale avverte anche nausea perdita di appetito, eruttazioni frequenti e bruciore di stomaco, gonfiore addominale.
IberogastAdvance, prodotto senza obbligo di prescrizione medica, è un formulato in gocce a base di estratti di piante medicinali (iberide amara, cumino, menta piperita, camomilla e melissa). “I sintomi della dispepsia funzionale dipendono da diversi fattori – ha detto ad Italpress il professor Vincenzo Stanghellini, Medicina Interna UniBo – l’eccessiva secrezione acida gastrica, un’eccessiva incapacità dello stomaco di fare quelle attività motorie necessarie per digerire un pasto e ipersensibilità dei nervi che portano informazioni dalla periferia al cervello e che, se sono sovra stimolati o sovreccitati, ci fanno poi percepire i sintomi. Probabilmente alla base di queste disfunzioni esiste un’infiammazione microscopica della mucosa gastrica e duodenale. La dispepsia funzionale influenza la vita e le attività di tutti i giorni. Chi ne soffre racconta di una riduzione della capacità di eseguire attività fisica o lavorativa. Si associa poi una qualità del sonno alterata”.
“L’inserimento di IberogastAdvance nel nostro innovativo portafoglio di prodotti di automedicazione, risponde ad un bisogno ancora insoddisfatto dei consumatori italiani, contribuendo a portare avanti la nostra mission aziendale “Health for all, Hunger for none” (“Salute per tutti, Fame per nessuno”) – ha detto Heiko Petersen, Cluster Head ITAGRIS Consumer Health di Bayer -.
Secondo quanto dichiarato da Bayer le sei piante medicinali che fanno parte della formulazione di IberogastAdvance agiscono in sinergia per agevolare lo stomaco ad accogliere il cibo ingerito, favorire lo svuotamento dello stomaco, contrastare l’infiammazione, stimolare i meccanismi di protezione della parete dello stomaco, ridurre l’attività dei nervi che inviano segnali dolorosi, modulare il microbiota. “L’efficacia di IberogastAdvance – ha detto Matteo Alemanni, dipartimento medico di Bayer – è stata dimostrata da 4 studi clinici. Gli stessi studi hanno dimostrato che l’effetto del prodotto aumenta con l’aumentare del periodo di assunzione”.
Per lanciare sul mercato italiano il nuovo prodotto e diffondere la conoscenza della problematica e di IberogastAdvance fra i farmacisti, Bayer ha deciso di utilizzare la piattaforma Club Bayer. I farmacisti potranno approfondire in maniera interattiva vivendo l’esperienza del metaverso. Il farmacista potrà creare un proprio avatar e immergersi in una stanza virtuale ricca di contenuti creati appositamente.
– foto ufficio stampa Bayer –
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Giornata Mondiale delle Malattie Rare, un impegno per la ricerca
ROMA (ITALPRESS) – “Giornata Mondiale delle Malattie Rare: quali sfide per il futuro?” è il titolo del convegno che si è svolto oggi (28 febbraio) presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Aperto dai saluti istituzionali del Vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgio Mulè, del Sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato e del Presidente della XII Commissione Ugo Cappellacci, si è focalizzato sulle necessità dei pazienti e sulle sfide a cui è chiamata l’assistenza sanitaria italiana.
“Le malattie rare – dice Mulè – hanno sintomi e manifestazioni che variano da persona a persona, rendendole ancor più difficili da diagnosticare. Il tempo medio per una diagnosi è oggi di oltre 4 anni. Parliamo di patologie con andamento cronico, ingravescente e spesso invalidante. Per questo motivo è necessaria l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale: le persone che vivono con una malattia rara e le loro famiglie si trovano a sostenere costi sociali ed economici gravosi. Questa Giornata serve per ricordare alle Istituzioni che c’è ancora molta strada da fare: diagnosi precoce e esatta, accesso ai farmaci, collaborazione con le associazioni”.
“Una giornata che ci permette di raccontare gli sforzi della ricerca italiana nel mondo. Siamo primi in Europa, e secondi nel mondo, per l’approccio e la cura alle patologie rare – così il Sottosegretario di Stato alla Salute Gemmato – Dobbiamo lavorare ad un equo accesso alle cure per tutto il territorio nazionale, perchè questo non si riversi sui pazienti e sulla loro presa in carico. Il Ministero ha chiari gli obiettivi per cui stiamo lavorando con grande attenzione e dedizione”.
All’evento, realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi, Incyte, Novartis e Roche, e con il patrocinio di UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare, hanno preso parte Marco Silano, Direttore Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, Andrea Pession, Presidente Società Italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale e Carmine Pinto, Direttore Oncologia Medica dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia.
“La consapevolezza delle malattie rare – dice Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo – è aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni. Ma UNIAMO non è solo azioni di sensibilizzazione: da 25 anni operiamo nel complesso sistema “rare” e, grazie alla nostra presenza in tutti i ruoli chiave dove portiamo i bisogni trasversali della nostra comunità, siamo stati artefici di molti cambiamenti. L’Italia è all’avanguardia, ma si può e si deve migliorare, e per farlo è necessario il punto di vista dei rappresentanti dei pazienti, i primi fruitori del sistema e quindi i migliori giudici”.
– foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
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Covid, nell’ultima settimana dati in calo
ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana compresa tra il 15-21 febbraio, secndo i dati del bollettino del ministero della Sanità sulla situazione epidemiologica da Covid-19, si registrano 1.607 nuovi casi positivi con una variazione di -27,7% rispetto alla settimana precedente (2.223). Sono 52 i deceduti con una variazione di -43,5% rispetto alla settimana precedente (92), mentre 146.842 i tamponi con una variazione di +8,3% rispetto alla settimana precedente (135.631). Il tasso di positività è dell’1,1% con una variazione di -0,5% rispetto alla settimana precedente (1,6%), il tasso di occupazione in area medica al 21/02/2024 è pari al 2,1% (1.311 ricoverati), rispetto al 2,4% (1.486 ricoverati) del 14/02/2024, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva al 21/02/2024 è pari allo 0,6% (51 ricoverati), rispetto allo 0,8% (67 ricoverati) del 14/02/2024. “I dati di questa settimana confermano che l’andamento del Covid non desta preoccupazione. Continuiamo a lavorare mettendo in atto tutte le misure di prevenzione necessarie a garantire la tutela della salute pubblica”, commenta il drettore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
Intervento all’avanguardia all’Istituto di cura Città di Pavia
PAVIA (ITALPRESS) – Un voluminoso aneurisma soprarenale, che coinvolgeva anche i vasi viscerali (di rene e intestino), è stato trattato per via percutanea dall’èquipe guidata dal dottor Giovanni Bonalumi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare presso l’Istituto di Cura Città di Pavia (Gruppo San Donato) e dal dottor Andrea Azzaretti, angioradiologo consulente dell’ospedale pavese, tra i primi in Lombardia ad adottare questa metodica. Sono pochissimi, in Italia, i casi che hanno potuto beneficiare di questa procedura minimamente invasiva, che rappresenta il futuro nel trattamento degli aneurismi – dilatazioni asintomatiche della parete arteriosa, anomale e non reversibili, la cui rottura potrebbe causare un’emorragia che potrebbe rivelarsi fatale – in pazienti non candidabili per la chirurgia tradizionale. Il trattamento di elezione per l’asportazione dell’aneurisma toraco-addominale è la chirurgia open, che prevede una grande incisione e l’asportazione dell’undicesima costa per poter raggiungere l’aortica soprarenale. L’intervento, in anestesia generale, ha una durata di 4-5 ore, prevede una convalescenza di 7-8 giorni e un lento recupero. “Il nostro paziente non poteva sostenere un intervento in modalità open, poichè era affetto da diverse patologie croniche (insufficienza respiratoria e cardiaca, diabete) che avrebbero seriamente compromesso la buona riuscita dell’intervento. Pertanto, abbiamo optato per una procedura percutanea, che non prevede incisioni cutanee, ma solo 5 piccoli fori che permettono il posizionamento della endoprotesi e degli stent nelle arterie” afferma il dottor Giovanni Bonalumi. Attraverso cinque accesi percutanei, ovvero piccoli fori nelle arterie, su collo e arti – due nell’arteria femorale, due nell’arteria brachiale e uno nella carotide – quattro chirurghi hanno rilasciato, in contemporanea, l’endoprotesi aortica e gli stent che, seguendo una speciale guida e sotto monitoraggio radiografico con mezzo di contrasto, hanno raggiunto l’aneurisma, collocandosi correttamente sopra le arterie viscerali. La protesi è stata così rilasciata e, espandendosi, ha escluso l’aneurisma dalla vascolarizzazione. Il flusso sanguigno, infatti, viene convogliato attraverso l’endoprotesi e gli stent allo scopo di isolare totalmente l’aneurisma e annullare così la pressione sanguinea che ne avrebbe potuto provocare la rottura. La procedura, molto complessa, ha avuto una durata di due ore e mezza durante le quali il paziente era sveglio. Si è resa necessaria solo una anestesia locale, in corrispondenza dei fori praticati per il posizionamento dell’endoprotesi. L’intervento per via percutanea prevede una degenza breve, nell’ordine di due o tre giorni. Il paziente viene rimesso in piedi e cammina il giorno dopo la procedura. Il suo percorso prevede ora un controllo, tramite angiotac, tra due mesi, al fine di verificare la perfetta funzionalità dell’endoprotesi. “Le procedure endovascolari rappresentano il futuro della chirurgia vascolare, poichè ci permettono di ottenere un risultato del tutto sovrapponibile a quello che raggiungeremmo con l’intervento a cielo aperto, ma con una mini-invasività che, per il paziente, fa davvero la differenza. Inoltre, queste procedure si possono estendere anche a pazienti con un quadro di salute complesso che, ad oggi, non erano candidabili per la chirurgia tradizionale” conclude il dottor Bonalumi.(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Gruppo San Donato
Corbetta sul mensile BenEssere “Staccatevi 4 ore al giorno dai cellulari”
MILANO (ITALPRESS) – Si presenta rigoroso, ma allegro, vivace e divulgativo il nuovo BenEssere, mensile del Gruppo Editoriale San Paolo dedicato alle scienze della vita e della salute, che ha ora al timone Eliana Liotta, nota giornalista, saggista e docente di Editoria scientifica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
“E’ un giornale dove la scienza incontra l’etica”, racconta la nuova direttrice indicando la principale filigrana del magazine. Con questo spirito è impostata la lunga e ricca intervista rilasciata da Maurizio Corbetta, scienziato più citato nella letteratura scientifica, dopo 28 anni negli USA, ora alla guida della Clinica neurologica dell’Azienda ospedale Università di Padova.
Interpellato sui rischi del rapporto con le macchine e i dispositivi elettronici, Corbetta osserva: “L’intelligenza artificiale di fatto ora è nelle mani forse di una decina di persone e questo non va bene. Serve una regolamentazione internazionale”. Entrando nello specifico del microchip Telepathy lanciato da Elon Musk, evidenzia: “Finora la comunicazione è stata unidirezionale, con il cervello che controlla la macchina. Musk, invece, vorrebbe una comunicazione bidirezionale, cervello-macchina, ed è un problema. Una macchina potrebbe benissimo prendere il controllo del cervello”.
Per salvaguardare il cervello propone: “Mettiamo via i cellulari per quattro-cinque ore. Prendersi vacanze da smartphone e computer significa avere spazi dove non si è sottoposti al bombardamento delle immagini, per restare un pò con la nostra parte interiore”. Ricorda: “I dirigenti delle compagnie americane di social network fanno firmare alle babysitter un impegno a non usare cellulari ai loro figli sotto i 12 anni, perchè sanno benissimo che creano dipendenza. Dovremmo cercare di combattere la dipendenza se vogliamo salvare la nostra capacità di attenzione”. E consiglia: “Si dovrebbero trovare ogni giorno cinque minuti la mattina e cinque la sera per stare fermi a non fare niente”.
“Questo mensile si chiama BenEssere”, scrive Eliana Liotta nell’editoriale. “Non si chiama MalEssere, non Ansia, Doloretti o Ipocondria. No: BenEssere. Io sono partita dal bel titolo della testata per immaginare un nuovo giornale da proporre a voi, care lettrici e lettori, se è vero che i nomi rivelano l’essenza delle cose”.
Il giornale mette allegria e gli articoli racconteranno il rapporto tra salute, etica e felicità. Ma il giornale è anche garanzia di informazione che nasce da un’alleanza tra il giornalismo di qualità e l’eccellenza del mondo medico-scientifico: “Il rigore sarà coniugato alla chiarezza espositiva e alla brillantezza dei testi” sottolinea ancora la direttrice Liotta, che aggiunge: “Nel nuovo BenEssere la scienza incontra l’etica. Stiamo bene se sentiamo il divino in noi, da laici o da credenti, una connessione a qualcosa di più grande del nostro Io, quando abbiamo orecchie per ascoltare i bisogni degli altri, per aiutare il pianeta in sofferenza, per proteggere i diritti degli animali”. Il lancio del nuovo BenEssere, 116 pagine in quadricromia da giovedì 22 febbraio in edicola per un mese al prezzo speciale di 1 euro, verrà sostenuto da una campagna di comunicazione su carta stampata, tv e radio per due settimane.
– foto di Corbetta credit Adolfo Franzò (da ufficio stampa Gruppo Editoriale San Paolo) –
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La radio, musica e notizie ma anche un potere “curativo”
MILANO (ITALPRESS) – La radio è musica, notizie, divertimento, approfondimenti e tanta compagnia, proprio per la sua capacità di accompagnarci mentre facciamo tutt’altro. Forse proprio per questo nell’era del multitasking questo mezzo di comunicazione riscuote così tanto successo. Nel 2023, secondo i dati raccolti dal Tavolo editori-radio TER, gli ascoltatori medi giornalieri sopra i 14 anni sono stati 36.343.000, con un incremento del 7.4% rispetto ai dati del 2022, a loro volta in crescita sul 2021. Sono questi alcuni dei temi trattati da Rocco Maurizio Anaclerio, conosciuto al grande pubblico col nome d’arte DJ Ringo, noto deejay, conduttore radiofonico e televisivo, e direttore creativo di Virgin Radio Italia, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress: “La radio ormai fa parte del nostro costume, della nostra famiglia, quasi quanto un cagnolino – ha esordito – La ascoltiamo in macchina, ora ci sono anche le app sul telefonino. La prima cosa che si fa quando si viaggia o si è liberi è ascoltare buona musica, e noi siamo qui per voi”.
Sui punti di forza di questo medium intramontabile: “A differenza di altri organi di emissione come la televisione, la radio offre immediatezza. Se non si è d’accordo con quanto si dice, si può scrivere alla radio e talvolta rispondono persino in diretta, cosa che nei programmi tv appare molto difficile – ha sottolineato Ringo – La radio è quindi molto più vicina all’ascoltatore rispetto a quanto la tv lo sia con la spettatore. La radio la vedo un pò come me stesso, un dinosauro che ha passato varie epoche – ha spiegato – La radio è un dinosauro moderno, è molto difficile da buttar giù. Un pò come il parrucchiere per le donne oppure il panettiere, ci saranno sempre”. Una carriera pluridecennale nel mondo della radio e della musica per Ringo: “Il mio soprannome è Ringo e chiaramente deriva da Ringo Starr, perchè suonavo la batteria da ragazzo – ha raccontato – Poi mi affezionai al punk, andai a Londra, ero un pò troppo avanti, non pronto per i tempi. Intanto coltivavo l’interesse per la radio. La mia prima radio prendeva in un km quadrato di Milano, ma noi sognavamo di essere ascoltati ovunque”.
E sulle sue canzoni preferite: “Quelle più vecchie mi riportano coi piedi per terra. L’altro giorno ho voluto sentire The Wall dei Pink Floyd, l’ho sentito tante volte, ma mi faceva stare bene – ha aggiunto – Poi riscopro sempre qualcosa di nuovo, ora ho l’orecchio che mi permette di fare delle ricerche sonore e ponderare di più alcune cose. E ancora, ho degli album intoccabili dei Beatles”.
“Sono sempre stato un salutista. Sono stato fermo per tre-quattro anni, ho perso mio fratello col Covid e mi ero un pò depresso – ha rivelato – Ora sono tornato a muovermi e vado in palestra, gioco a padel e poi c’è la mia passione del motociclismo”. Secondo DJ Ringo, infine, c’è un rapporto tra radio e salute: “Le canzoni del passato hanno un potere magico su di noi, a volte anche malinconico, magari ci ricordano la vecchia fidanzata ed episodi del passato – ha concluso – Guardando il punto di vista scientifico, noi siamo un ottimo curativo”.
– foto tratta da video Medicina Top –
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Health Summit, per 9 italiani su 10 sanità pubblica è priorità
ROMA (ITALPRESS/AZ SALUTE) – Nove italiani su dieci ritengono che la sanità pubblica rappresenti una priorità strategica per il Paese e che sia necessario un aumento del suo finanziamento, mentre un buon 56% denuncia le disparità di intervento sanitario tra le diverse Regioni: aree del Paese avvantaggiate da una migliore assistenza, altre con una sanità che crea problemi ai cittadini, fenomeno che aumenta la migrazione passiva, soprattutto dal Meridione verso realtà sanitarie in particolare del Nord ed estere, con un sostanziale travaso di risorse finanziarie dalle regioni più deboli alle più forti. Da un sondaggio IPSOS sulle aspettative degli italiani per un nuovo Servizio Sanitario Nazionale, presentato a margine dell’incontro “Inventing for live, Health Summit”, promosso da MSD Italia, emerge, anche, che tra le priorità degli italiani in tema di salute figurano un maggiore impegno per i Pronto Soccorso e i Servizi di emergenza, una buona assistenza ospedaliera, il riconoscimento dell’importanza dei medici e dei pediatri di famiglia, mentre si osserva un calo di interesse, rispetto al 2021, sulla prevenzione, un dato che non può non preoccupare. O gli italiani sottovalutano la prevenzione, o le campagne informative non funzionano come dovrebbero.
Di particolare interesse il dato riguardante il coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali di cura, che supera l’80% degli intervistati, ma solo la metà di questi ritiene che non venga data la giusta attenzione ai loro bisogni specifici nel percorso diagnostico-assistenziale.
Le associazioni di pazienti potrebbero fare di più? Ne è convinto il 53%, mentre il 63% ritiene che queste associazioni siano generalmente presenti a favore dei pazienti.
Le vaccinazioni? Quasi 8 italiani su 10 affermano che salvino la vita, credono nella scienza e sostengono che la profilassi vaccinale sia importante per proteggere anche chi non può vaccinarsi. E onde migliorare le coperture, auspicano un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri e una migliore e più incisiva comunicazione.
Nettamente in maggioranza la quota degli italiani favorevole a un maggior coinvolgimento delle farmacie nelle vaccinazioni (78%), mentre il 28% cita come principale fonte di informazione sulla salute il medico di famiglia, seguito da TV (26%) e internet (17%), quest’ultima però, nel corso degli anni ha perso di rilevanza, perdendo, rispetto all’analisi del 2021, ben 8 punti percentuali.
In merito alla trasformazione digitale e all’intelligenza artificiale, la preoccupazione degli italiani è l’incremento dell’assenza di contatto umano.
Alto è il riconoscimento dello sforzo di Ricerca & Sviluppo messo in campo dalle aziende farmaceutiche nella lotta al Covid-19 e quasi 7 Italiani su 10 ritengono che Il settore farmaceutico possa rappresentare uno stimolo per la ripresa dell’economia e ritengono che lo Stato debba investire di più nell’assistenza farmaceutica pubblica.
“Noi ci siamo! Siamo pronti a fare responsabilmente la nostra parte per costruire, insieme, un futuro in cui nessuno resti indietro. Occorre Inventare per la Vita, perchè la salute conta e la vita in buona salute non è mai abbastanza”, sostiene Nicoletta Luppi (nella foto), presidente e amministratrice delegata di MSD Italia.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riprende quanto detto da Nicoletta Luppi: “La salute conta – dice – e il Governo sta cercando di invertire la rotta con una trasformazione radicale della sanità per il benessere di salute degli italiani. In merito alla drammatica situazione delle liste d’attesa, il ministro conferma la destinazione di fondi alle regioni e addebita alla carenza della medicina territoriale, il problema dell’intasamento dei Pronto Soccorso, mentre sottolinea l’importanza di fare ricerca e innovazione. “Promuovere la ricerca e la produzione di nuovi farmaci è basilare per la salute dei cittadini”, sostiene. Schillaci si sofferma anche sull’importanza della prevenzione, che definisce il pilastro di ogni sanità.
Per Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, il nostro è un Paese con grande attrattiva per il settore farmaceutico, un settore che “crescerà al top tra i Paesi europei”.
Per Rob Davis, Chairman e CEO di Merck & Company, l’innovazione farmacologica non solo porta risultati importanti in termine di salute, ma ha anche tangibili effetti positivi sulla crescita economica di un Paese, con la creazione di nuovi posti di lavoro, aumento della produttività, conseguenti risparmi nella spesa sanitaria, buon impatto sulla bilancia commerciale, tutti fattori che contribuiscono al benessere economico generale della società.
Lo scorso anno, l’Unione Europea ha avviato la prima revisione completa dell’intero quadro legislativo farmaceutico: la “EU Pharmaceutical Strategy”.
“Si tratta di una revisione importante – commenta Louise Houson, presidente Core Europe & Canada Region di MSD International – e siamo pronti a collaborare per migliorare l’ecosistema farmaceutico e la competitività dell’Europa. Sosteniamo pienamente gli obiettivi EU: garantire ai pazienti di tutta Europa un maggiore accesso ai farmaci e ai vaccini e rafforzare il contesto europeo per l’innovazione dei trattamenti di domani”.
– Foto Msd Italia –
(ITALPRESS/AZ SALUTE).









