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Gentiloni “Il Recovery Fund non sia una Finanziaria bis”

ROMA (ITALPRESS) – “In un anno così difficile le feste sono molto attese e direi molto meritate. Dobbiamo solo evitare che le feste diventino la base su cui può svilupparsi una terza ondata. Quindi le raccomandazioni della Commissione Europea sono raccomandazioni rispetto a grandi eventi, funzioni religiose, rispetto agli orari dei negozi, le vacanze scolastiche. Hanno tutte un unico obiettivo: evitare di ritrovarci di nuovo con una grande diffusione dei contagi”. Lo dice al Tg5 il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, che in merito al Mes spiega: “Credo che la riforma sia un fatto molto positivo. Perchè dà ai soldi del Mes una nuova funzione: potranno essere utilizzati anche come rete di protezione in caso di crisi bancarie. Ora le banche a livello europeo e anche italiano non sono in crisi in questo momento ma avere una rete di protezione in più credo che sia molto utile”.
C’è anche molta attesa, rispetto al nostro Paese, per quanto riguarda il Recovery Fund. “C’è un’attesa perchè l’Italia è il paese che ha la dote maggiore nell’ambito di questo piano europeo e c’è l’importanza per l’Italia di individuare in questo piano grandi priorità e anche una capacità di esecuzione dal punto di vista organizzativo che consenta di assorbire tutte queste risorse – sottolinea il commissario europeo -. Non è una finanziaria bis che si aggiunge alle tante finanziarie, è un’occasione straordinaria sul futuro e per cambiare in meglio la nostra economia”.
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Coronavirus, in Sicilia 1483 nuovi casi e 27 decessi

ROMA (ITALPRESS) – Crescono i contagi da coronavirus in Sicilia. In 24 ore i nuovi positivi sono 1.483, in aumento rispetto ai 1.399 registrati ieri. Incremento dovuto anche dall’aumento dei tamponi processati (11.536 contro i 10.733 di 24 ore fa). Si riducono i deceduti: 27 le vittime, dato che porta il numero totale dei morti da inizio pandemia a quota 1.616. Sono questi i dati riportati dal consueto bollettino sull’emergenza Coronavirus diramato dal Ministero della Salute. In calo gli attualmente positivi a 39.731 (-972), 38.017 dei quali in isolamento domiciliare. Prosegue il trend in calo dei ricoverati con sintomi: ad oggi sono 1.494 (-23). Stabili le terapie intensive con 220 ricoverati. Sul dato relativo alle singole aree dell’Isola, è Catania la provincia con il maggiore incremento di casi (621), seguito da Palermo (390), Messina (242), Trapani (70), Siracusa (60), Caltanissetta (52), Ragusa (42) e Enna (6).
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Coronavirus, 20.709 nuovi casi e 684 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Leggera crescita dei casi di coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore il numero dei nuovi contagiati è di 20.709 (ieri erano stati 19.350). Si riducono però le vittime che scendono da 785 di ieri a 684 di oggi. Boom dei guariti: in 24 ore se ne registrano 38.740. In forte calo il dato degli attualmente positivi con una riduzione pari a 18.715 e che porta il totale a 761.230. E’ quanto riporta il bollettino sulla pandemia diramato dal Ministero della Salute.
La crescita (seppur lieve) dei casi si registra a fronte di un netto incremento dei tamponi, 207.143 quelli processati in 24 ore (ieri erano stati effettuati 182.100). Sul fronte ospedaliero continua il calo dei ricoverati con sintomi (-2.643) e che porta il totale di oggi a 32.454. Nuova frenata delle terapie intensive: i ricoverati sono 3.616 con una flessione di 47 pazienti. La regione con il maggiore numero di positivi si conferma la Lombardia (3.425), seguita da Veneto (2.782) e Campania (1.842). La regione dove si registrano meno contagi è la Valle D’Aosta (42).
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Emoglobinopatie, Novartis lancia la campagna “BloodArtists”

ORIGGIO (VARESE) (ITALPRESS) – Tre storie, tre protagonisti e tre artisti per sensibilizzare sulla talassemia e l’anemia falciforme, due patologie ereditarie del sangue che in Italia colpiscono migliaia di persone, e sull’importanza delle donazioni di sangue, che ancora oggi rappresentano una terapia salvavita per questi pazienti nonostante i progressi della ricerca scientifica e clinica.
Con questo obiettivo Novartis promuove la campagna “Blood Artists” che si rivolge a tutta la popolazione, e in particolare ai giovani, per far comprendere attraverso la Street Art cosa vuol dire convivere con queste patologie e quanto è grande il contributo che ognuno di noi può dare attraverso un semplice gesto, quello della donazione di sangue.
Il progetto è in collaborazione con Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue), Fondazione Italiana “Leonardo Giambrone” per la Guarigione dalla Talassemia e Drepanocitosi, UNIAMO FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), United Onlus (Federazione Nazionale delle Associazioni per le Anemie Rare, le Talassemie e la Drepanocitosi) e con il patrocinio di SITE (Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie) e Fondazione For Anemia.
In Italia sono 7mila i pazienti affetti da talassemia e circa 2-3mila con anemia falciforme, due malattie ereditarie per le quali le trasfusioni di sangue sono ancora una terapia insostituibile.
L’iniziativa mette al centro i bisogni dei pazienti con anemia falciforme e talassemia che diventano protagonisti di opere di Street Art per raccontare la propria storia e la gestione quotidiana di queste patologie rare e con un forte impatto assistenziale, sociale e fisico per chi ne è affetto.
“In questi anni sono stati fatti enormi passi avanti per allungare la vita dei pazienti con anemia falciforme e talassemia e migliorarne la qualità, ma non è abbastanza. C’è ancora poca consapevolezza sul carico assistenziale che gravita su di essi. La forza di una campagna come Blood Artists è quella di sperimentare un linguaggio innovativo per parlare a tutti di queste malattie congenite del sangue ancora poco conosciute nonostante la larga diffusione che hanno in paesi come l’Italia”, afferma Gian Luca Forni, presidente della Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie (SITE).
Il progetto coinvolgerà sia le piazze virtuali, attraverso il canale Instagram dedicato @blood.artists, sia spazi fisici. La campagna infatti farà tappa nel 2021 in altre città italiane.
Prima tappa in Sardegna, a Cagliari, una delle regioni italiane con il più alto tasso di incidenza di persone con talassemia. Qui tre famosi Street Artists, Coquelicot Mafille, Stereal e Napal, hanno interpretato la storia e la vita quotidiana di Giorgio Pio, Annarita e Costanza, persone che da anni convivono con la talassemia e l’anemia falciforme e protagonisti simbolici della storia di migliaia di pazienti in tutta Italia. Le opere sono state realizzate sul muro della scuola primaria Via Flavio Gioia accanto alla sede Avis.
“Da sempre la promozione della donazione di sangue trova nell’arte una delle sue massime espressioni: è attraverso la potenza evocativa delle immagini che l’animo umano si emoziona e coglie il significato più profondo di valori nobili come la solidarietà e la generosità. Nel nostro Paese ogni giorno oltre 1.800 pazienti necessitano di trasfusioni di sangue e grazie all’apporto costante di oltre 1,6 milioni di donatori l’Italia si conferma un Paese autosufficiente nella raccolta di globuli rossi. Un discorso diverso va fatto per le donazioni di plasma che, seppure in crescita, non sono ancora riuscite a sopperire le necessità interne. Per questo è importante incentivare la donazione soprattutto tra i giovani, affinchè possano farsi portavoce di quel messaggio di cittadinanza attiva che AVIS, da oltre novant’anni, diffonde in tutto il mondo”, spiega Gianpiero Briola, presidente nazionale di Avis, Associazione Volontari Italiani del Sangue.
“Novartis è impegnata da oltre 50 anni nella ricerca di soluzioni terapeutiche sempre più innovative, affinchè i pazienti con talassemia e anemia falciforme possano vivere più a lungo e con una migliore qualità di vita – ha commentato Luigi Boano, General Manager di Novartis Oncology Italia -. La ricerca ha compiuto passi avanti molto importanti per queste patologie genetiche ereditarie, ma deve crescere la conoscenza e la consapevolezza verso i bisogni di questi pazienti. E’ con questo obiettivo che lanciamo questa campagna per diffondere una più capillare informazione su queste malattie, coinvolgendo tutta la popolazione a partire dai giovani”.
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Al Policlinico Bari trapianto rene da vivente su giovane disabile

BARI (ITALPRESS) – Un trapianto di rene che ha coinvolto 5 equipe e 64 professionisti del Policlinico di Bari con un “ponte” con i medici del Policlinico Gemelli di Roma. E’ quanto hanno fatto i medici del Policlinico di Bari in uno dei primi casi in Italia di trapianto su una persona con grave disabilità. Il ragazzo, un ventenne di Taranto, salvato dalla generosità del padre che gli ha donato l’organo, infatti, aveva un’insufficienza renale, ma in più è affetto da un deficit cognitivo grave associato a sordità e cecità e con una fortissima fobia degli aghi. Nonostante ciò è stato sottoposto a un delicatissimo trapianto di rene da vivente con un protocollo di gestione del paziente appositamente studiato per lui per le fasi pre-chirurgica, chirurgica e post-chirurgica. Un’operazione che ha messo insieme equipe di anestesisti, rianimatori, urologi, immunologi e nefrologi.
“L’intervento effettuato dai professionisti del Policlinico di Bari è un evento eccezionale – ha spiegato il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti e direttore della Nefrologia del Policlinico di Bari, Loreto Gesualdo – si tratta di uno dei pochi trapianti su una persona disabile sordo-cieca fatti nel mondo, sono casi rarissimi. Siamo molto emozionati e orgogliosi di aver offerto a questo ragazzo una speranza di vita. Vogliamo celebrare questo risultato alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità che ricorre il 3 dicembre con un messaggio forte di rispetto: il giovane paziente è una persona, non un disabile, un malato che merita di essere trattato come chiunque altro e di ricevere anche lui un trapianto. Oltre allo straordinario impegno di tutto il Policlinico, a rendere possibile l’intervento è stato il forte amore della famiglia e del papà che pur di vedere il figlio soffrire meno ha offerto una parte di se stesso. Voglio sottolineare che la salute è un bene comune e al ragazzo abbiamo garantito di avere una qualità di vita superiore rispetto a quella che si ha con un trattamento dialitico”.
Ad eseguire e coordinare l’intervento è stato il professor Michele Battaglia, direttore del Centro trapianti rene e dell’unità operativa di Urologia del Policlinico di Bari: “Qui al Policlinico di Bari abbiamo realizzato un’eccezionale operazione di squadra. – commenta – Il diritto alla salute non è solo quello dei pazienti Covid ma anche di chi ha altre patologie non Covid che non possiamo dimenticare. Oggi celebriamo con convinzione il diritto universale alla salute: tutti hanno diritto all’assistenza sanitaria senza distinzioni. Per noi medici ci sono solo pazienti, tutti uguali, tutti con gli stessi diritti. Dobbiamo ricordare la specificità del ricevente dell’organo che è portatore di disabilità molto gravi che ha sviluppato negli anni una intolleranza assoluta a tubi ed aghi. Per poter garantire l’intervento abbiamo stilato un protocollo. Lo abbiamo portato in sala addormentato, con sistemi di aerosol, lo abbiamo operato, lo abbiamo risvegliato solo quando gli abbiamo tolto tubi e aghi dopo cinque giorni di rianimazione in coma farmacologico. E poi è tornato in corsia senza accorgersi di nulla, ed è questo la specificità grandiosa di questa operazione”.
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Brusaferro “Sarà un Natale Covid, speriamo rimanga l’unico”

ROMA (ITALPRESS) – “Sarà un Natale covid, che ci auguriamo unico, certamente il primo e speriamo ultimo nella storia che vivremo. Natale Covid significa organizzarci evitando le aggregazioni in maniera più decisa possibile”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa di aggiornamento sulla diffusione del Covid-19. “Ondate successive non sono scritte nel fato, nelle stelle, sono scritte anche nel mondo in cui ci comporteremo individualmente e socialmente – ha aggiunto -. Essendo tutti consapevoli dei fattori di rischio possiamo pensare di organizzarci per evitare questo rischio. Avendo consapevolezza che le persone più fragili sono quelle che rischiano di più se contraggono l’infezione”.
“Leggere nella sfera di cristallo non è una dote che ho ma posso provare a fare ragionamenti su conoscenze consolidate – ha detto ancora -. Il primo dato è che oggi il numero dei nuovi casi è in decrescita ma ancora molto elevato e dobbiamo scendere significativamente da questi numeri. Il nostro obiettivo è passare dalla fase di mitigazione a quella di contenimento, per cui cosa sarà a Natale dipende da quanto la curva scende. Non ci sono scorciatoie: sappiamo come si trasmette questo virus e quando violiamo le regole la circolazione riprende. I comportamenti individuali e collettivi determinano in maniera decisiva la circolazione, sappiamo quali sono le regole che interrompono la diffusione. Non ci sono scorciatoie noi individui siamo i protagonisti. Sappiamo che le aggregazioni facilitano, non solo quelle di massa, la circolazione”.
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Coronavirus, 19.350 casi e 785 decessi in 24 ore

MILANO (ITALPRESS) – Sono 19.350 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, in netta crescita rispetto ai 16.377 di ieri. Un incremento dovuto in parte dall’aumento dei tamponi effettuati (182.100 contro 130.524 di 24 ore fa). Sono 785, invece, le vittime del Covid nell’ultima giornata, con il numero delle persone decedute da inizio pandemia che raggiunge quota 56.361. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza Coronavirus, diramato dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità. Diminuiscono, invece, i positivi, che ora sono 779.945 (8.526 in meno rispetto a lunedì), 743.471 dei quali in isolamento domiciliare. I ricoverati con sintomi sono 32.811, tra i quali 3.663 in terapia intensiva.
Numeri positivi quelli riguardanti i ricoveri ospedalieri, i quali sono diminuiti di casi in 24 ore. Diminuiscono di 81 posti letto anche le terapie intensive. A livello regionale, Lombardia ancora in testa come numero di nuovi casi (4.048), seguita dal Veneto (2.535) e Lazio (1.669), mentre il fanalino di coda è la Valle D’Aosta con 25. Lombardia, Campania e Lazio sono i territori con il maggior numero di positivi, mentre a livello di occupazione dei posti in ospedale e in terapia intensiva, guida ancora la Lombardia con 7.342 ricoveri, seguita dal Piemonte e dal Lazio. La regione con il minor numero di ricoverati è il Molise con 64.
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Coronavirus, a Catania intervento cardiochirurgico in paziente positivo

CATANIA (ITALPRESS) – Un impegnativo intervento è stato effettuato dall’unità operativa di Cardiochirurgia del Policlinico “G.Rodolico- San Marco” di Catania, primo caso di paziente covid ad entrare in una sala operatoria di cardiochirurgia.
Il paziente di 39 anni con forte dolore al petto e alla spalla è giunto al pronto soccorso. Effettuata diagnosi differenziale con l’infarto cardiaco è stato sottoposto a Tac torace che ha evidenziato una dissezione aortica. Alla Tac c’erano ,inoltre, delle immagini polmonari sospette come da Covid 19 e così si è proceduto all’esecuzione del tampone.
Il paziente è stato, pertanto, trasferito con barella per il biocontenimento presso la sala operatoria dell’Unità di Cardiochirurgia diretta da Angelo Giuffrida, al padiglione 8, per essere sottoposto in emergenza ad intervento chirurgico, che in questo caso rappresenta l’unica ancora di salvezza.
La Cardiochirurgia del Policlinico “G.Rodolico-San Marco” così come la Cardiologia e la Chirurgia Vascolare rappresentano i centri di riferimento per la Sicilia orientale per il Covid. Mentre si è proceduto alla preparazione del paziente in sala operatoria con tutto il personale allertato e preparato con i dispositivi per Covid 19, è giunto il risultato del tampone molecolare di positività al virus. L’intervento da quel momento si è svolto come tutte le dissezioni aortiche con la massima concentrazione da parte dei chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici Cec e nella massima sicurezza per tutti gli operatori impegnati nell’emergenza. Il paziente, fanno sapere dal Policlinico, è attualmente ricoverato presso la Rianimazione Covid e le sue condizioni cliniche al momento sono stabili.
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