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Cittadini (Aiop) “Valorizzare e preservare il lato umano del Ssn”

ROMA (ITALPRESS) – “La Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario è l’occasione per ricordare e celebrare tutti quei professionisti che con sacrificio, impegno, dedizione e preparazione contribuiscono, giorno dopo giorno, a tradurre in realtà i principi di universalità, gratuità ed equità sui quali si fonda il nostro Servizio Sanitario Nazionale”. Così Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop, in occasione della IV Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socioassistenziale e del volontariato, istituita con la Legge 13 novembre 2020.
“A questa doverosa celebrazione – prosegue Cittadini – deve accompagnarsi una riflessione di più ampio respiro che ci conduca ad elaborare azioni e strategie idonee alla valorizzazione e tutela del personale. Sono questioni di grande complessità rispetto alle quali siamo sensibili essendo stati tra i primi, insieme ad Aris, ad aver previsto, in un contratto nazionale, l’istituzione di un organismo paritetico per la prevenzione ed il contrasto delle aggressioni al personale dipendente. Gli aspetti formativi, retributivi (rispetto ai livelli e alla copertura contrattuale) e di sicurezza sul lavoro sono, tutti, elementi fondamentali per promuovere il lato umano del SSN – conclude la presidente Aiop – ma questo impegno è possibile solo attraverso la collaborazione delle Istituzioni”.

– Foto ufficio stampa Aiop –

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Sessualità, Durex lancia nuova campagna per l’uso del preservativo

MILANO (ITALPRESS) – Durex ha presentato la nuova campagna «Funziona in Due»: un invito a tutti, e in particolare ai giovani, a utilizzare il preservativo come strumento di responsabilità tra i partner, espressione di una cultura basata sul dialogo, il consenso e il rispetto verso se stessi e gli altri.
A sostanziare l’urgenza di intervento su questi temi sono i risultati dell’annuale Osservatorio “Giovani e sessualità”, che il brand realizza da oltre sei anni su un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, da cui emergono dati allarmanti proprio circa l’uso del preservativo: nel 2023, infatti, solo il 43% ha dichiarato di usarlo regolarmente, contro il 57% del 2019.
A complicare ulteriormente la situazione ci sono altri dati, riferiti ai motivi che portano i giovani a non utilizzare il preservativo, dai quali si evincono riferimenti all’interruzione del momento (28%) e alla difficoltà di dialogo (21%). Emerge chiaramente come sia ormai radicata tra i giovani una cultura del sesso basata sull’importanza della performance personale a discapito del valore di un momento, fatto di responsabilità e rispetto reciproco. “Sappiamo che i nostri giovani scelgono di correre il rischio e che non usano il preservativo per l’imbarazzo nell’indossarlo oppure per la vergogna nel chiederlo”, ha dichiarato Paolo Zotti, Amministratore Delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) S.p.A., che commercializza il brand Durex in Italia. “Per questo motivo dobbiamo parlare con loro e coinvolgerli, per aiutarli a comprendere che il preservativo è un atto di responsabilità e rispetto verso sè stessi e gli altri, oltre che un momento di condivisione e intimità”, ha aggiunto.
Va soprattutto prestata attenzione ai giovanissimi che, come dimostrano i dati, si rendono protagonisti di uno scenario difficile da ignorare, reso evidente dall’aumento delle percentuali di “prima volta” nella fascia 11-13 anni (dal 3% del 2019 al 12% del 2023), e un relativo scarso utilizzo del preservativo (53%).
Attraverso questa campagna, Durex intende promuovere un nuovo movimento culturale che rimette al centro della sessualità il preservativo, come diritto di tutte e di tutti di decidere di utilizzarlo e di farlo dall’inizio alla fine del rapporto.
La campagna, attualmente on air in tutta Italia e in out-ofhome nelle città di Milano, Roma e Napoli, prevede una collaborazione con Alexa, l’assistente vocale di Amazon, per creare una customer experience in cui gli utenti, tramite un quiz, potranno mettere alla prova la loro conoscenza e preparazione legata al consenso e all’utilizzo del preservativo. La campagna proseguirà poi a livello digital e social attraverso collaborazioni con 6 content creators, che passando nelle vicinanze delle Maxi Affissioni e del Murales, condivideranno le loro esperienze con il preservativo e ne sottolineeranno l’importanza della condivisione con il partner, perchè la sessualità funziona meglio quando è condivisa.
In risposta alle risultanze emerse dall’Osservatorio “Giovani e Sessualità”, nei mesi scorsi Durex ha presentato il primo programma in Italia dedicato all’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. L’attività, svolta a Milano in collaborazione con l’Associazione ALA Milano Onlus e con il Patrocinio del Comune di Milano, è iniziata ad ottobre con l’obiettivo di coinvolgere 23.000 studenti delle scuole superiori della città, con il supporto di esperti educatori/educatrici, psicologi/psicologhe e sessuologi/sessuologhe. Ciascuna delle scuole aderenti ha accesso a laboratori di educazione affettiva e sessuale, conferenze e incontri con esperti, docenti e personale scolastico, con momenti dedicati al feedback e alla restituzione al termine delle attività e con la somministrazione di un questionario pre e post interventi, al fine di valutare le conoscenze acquisite e il gradimento rispetto alle tematiche trattate. In queste occasioni saranno inoltre proposte attività interattive (giochi, quiz, dibattiti, etc.) e momenti di riflessione e condivisione in piccoli e grandi gruppi, oltre a garantire uno spazio di ascolto non giudicante che faciliti l’emersione di domande e vissuti personali.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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La Fnomceo celebra IV Giornata nazionale del personale sanitario

ROMA (ITALPRESS) – Ridare dignità alla professione medica e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importante ruolo del medico all’interno della nostra società. E’ l’obiettivo della nuova campagna pubblicitaria lanciata dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, e presentata nel corso della IV “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario e del volontariato”.
“In un contesto socio-culturale caratterizzato da rapidi cambiamenti, forti criticità per la tenuta del servizio sanitario nazionale e indebolimento della figura e del prestigio sociale del medico, la campagna intende ribadire la dignità della professione”, ha sottolineato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. “Durante la pandemia milioni di persone sono state curate e salvate grazie alla dedizione e passione di tutto il personale sanitario. Oggi – ha aggiunto – vogliamo ricordare tutti coloro che con generosità e sacrificio hanno perso la vita durante la pandemia. I medici e gli odontoiatri caduti a causa del Covid sono stati 380. In questa giornata in cui si celebra il valore di tutte le professioni sanitarie. E’ doveroso esprimere un sentito ringraziamento al ministro Orazio Schillaci, al sottosegretario Marcello Gemmato e a tutti i collaboratori del ministro per l’attenzione dimostrata nei confronti degli operatori sanitari che in più occasioni avevano chiesto una risposa concreta al fenomeno dilagante del ricorso, spesso temerario, alla magistratura penale nei confronti dei sanitari”, ha aggiunto. Anelli, ricordando l’invito di Papa Francesco “prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato”, ha osservato che “sollecita le nostre coscienze in un momento storico che vede 3 milioni di italiani rinunciare alle cure, a causa di un Ssn che arranca, nell’assicurare a tutti, secondo il principio di universalità delle cure, l’idonea assistenza”. Alla IV giornata del personale sanitario ha partecipato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Oggi celebriamo questa Giornata tenendo vivo il ricordo del sacrificio e dell’impegno delle donne e degli uomini del nostro servizio sanitario in prima linea a combattere il virus e ad assistere e salvare milioni di italiani. Fin dal primo giorno di governo, abbiamo posto al centro della nostra azione la valorizzazione e la tutela del personale sanitario che è il cuore pulsante del Servizio sanitario nazionale e garantisce ogni giorno la piena attuazione del diritto fondamentale alla salute, così come sancito dalla nostra Costituzione”, ha detto.
Il ministro ha ricordato che “in questo anno, le misure che abbiamo adottato in sanità hanno posto al centro il personale sanitario. La sanità, lo ribadisco, è una priorità di questo governo. Lo abbiamo dimostrato aumentando le risorse del Fondo sanitario nazionale e abbiamo dato un primo segnale importante con 2,4 miliardi per il rinnovo dei nuovi contratti. Ricordo anche che, per il potenziamento dell’assistenza territoriale, ci sono 250 milioni per il 2025 e di 350 milioni a decorrere dal 2026 per reclutare il personale che dovrà garantire il funzionamento delle strutture territoriali. Vogliamo restituire attrattività al servizio pubblico, fare in modo che i nostri professionisti restino nelle nostre strutture trovando condizioni economiche, professionali e organizzative, incentivanti”.
Nel corso della giornata sono stati premiati i vincitori del premio letterario “Il sollievo dalla sofferenza”, aperto a tutti i medici e odontoiatri italiani, dal tema “Quando vidi in quel volto gli occhi di mia madre”: Massimo Mattioli con “Un’idea fallita bene” ha vinto il premio per la sezione saggistica-narrativa, Maria Cristina Latella con la “Medichessa” ha vinto la sezione poesia.
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– Foto: xc3/Italpress –

Sanità, Schillaci “Ricorso ai gettonisti solo in casi d’urgenza”

ROMA (ITALPRESS) – Per contrastare il fenomeno dei medici e degli infermieri gettonisti “è stata prevista una particolare disciplina per l’affidamento a terzi dei servizi medici ed infermieristici”. Esiste “la possibilità di ricorrere all’esternalizzazione dei servizi medico-sanitari a terzi con la stipula di contratti in un’unica soluzione solo nei casi di necessità e d’urgenza, laddove non sia possibile sopperire altrimenti alla carenza del personale sanitario”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante un’audizione presso la commissione Affari sociali della Camera in merito all’indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’emergenza urgenza e dei pronto soccorso in Italia.
“Tra un mese circa la cosiddetta commissione Nordio terminerà i propri lavori. Credo che sia necessario rendere strutturale il provvedimento dello scudo penale per la responsabilità penale dell’atto medico, che ora è esteso a tutto il 2024, anche sulla base delle conclusioni della commissione”, ha poi sottolineato il ministro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Industria farmaceutica, la Campania punta di diamante al Sud

TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI) (ITALPRESS) – Oltre 4 miliardi di euro di esportazioni nei primi 9 mesi del 2023, l’80% dell’export hi-tech e il 26% di quello manifatturiero della regione, 2.000 addetti diretti (un terzo del totale dell’occupazione farmaceutica del Sud Italia) e oltre 4 mila, considerando anche l’indotto: sono i numeri dell’industria farmaceutica in Campania, con 14 aziende presenti – sia a capitale estero sia a capitale nazionale – che si occupano di Ricerca e Sviluppo e di produzione. L’export della Regione è più che quintuplicato tra il 2018 e il 2023 (+475%), con partner commerciali a livello globale come Svizzera, Big UE, Stati Uniti, Sud Corea, Cina, Arabia Saudita. A livello nazionale, Napoli è al quarto posto nel 2023 nel ranking provinciale per valore dell’export farmaceutico. Un settore strategico non solo per la salute e la sicurezza dei cittadini, ma anche per l’economia dei territori in cui le imprese farmaceutiche operano. I dati sono stati presentati oggi nel corso del roadshow di Farmindustria “Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere”, che ha fatto tappa a Torre Annunziata nel Polo produttivo di Novartis Farma.
Un percorso partito dodici anni fa che ha toccato, oltre alla stessa Campania, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana.
“La Campania è una punta di diamante dell’industria farmaceutica nel Mezzogiorno. Lo dimostra la presenza sul territorio di aziende grandi, medie, piccole che rappresentano al meglio il made in Italy, con quello sguardo al futuro e quella creatività che da sempre contraddistinguono la nostra Nazione – ha detto Marcello Cattani, presidente di Farmindustria -. Le imprese farmaceutiche vogliono continuare a far crescere il Paese, sono il cuore pulsante dell’economia e della salute: lo dimostra l’incremento dell’export, che secondo l’Istat ha superato i 49 miliardi di euro nel 2023, con una produzione di oltre 50 miliardi. E’ il dato più alto di sempre, con una crescita di quasi il 3% rispetto al 2022 e di quasi il 90% negli ultimi 5 anni. Un record, così come da record è la crescita del saldo estero, che ha raggiunto i 10,7 miliardi di euro. L’industria farmaceutica pesa oggi l’8,2% del totale manifatturiero per le esportazioni, che nel 2023 è stato stabile; quindi, senza l’apporto delle nostre imprese sarebbe calato”, ha spiegato.
“Viviamo un momento di grande competizione a livello globale. Tra il 2023 e il 2028 saranno investiti in Ricerca e Sviluppo circa 1.700 miliardi di dollari, e altrettanti in produzione”.
Nel 2023, continua Cattani, “i farmaci approvati dall’FDA (l’Agenzia regolatoria americana) sono stati 55, mentre nei 4 anni precedenti la media è stata di 49. Con una pipeline di medicinali in sviluppo nel mondo che oggi è già di oltre 21 mila. Un’accelerazione che in Europa viene frenata da politiche ideologiche e anti-industriali con un approccio che considera la salute dei cittadini solo come un costo. E dall’aumento negli ultimi 2 anni del 30% dei costi industriali che è strutturale e quindi rende molto difficile la sostenibilità delle produzioni. Senza dimenticare poi la difficoltà di trovare le competenze necessarie per affrontare le sfide sempre più tecnologiche e digitali dei prossimi anni”, ha ricordato.
“La nostra industria può ancora dare un contributo straordinario all’Italia e rafforzare la sua leadership in UE. In termini di ricerca nelle Life Sciences, di produzione e di export, di crescita economica, di sviluppo dei territori e della filiera. Ma soprattutto in termini di benefici per i pazienti a cui deve essere però garantito un accesso equo e omogeneo ai trattamenti, eliminando le differenze regionali ancora presenti”, ha concluso Cattani.
Anche per la vicepresidente di Farmindustria, Lucia Aleotti, “l’industria farmaceutica, con la sua crescita poderosa, sostiene il PIL e fa crescere la capacità economica del Paese ed è anche un fornitore di farmaci di altissima qualità. Il mix tutto italiano tra grandi multinazionali, grandi imprese italiane e piccole e medie imprese fa sì che si crei quel ‘granaiò farmaceutico mondiale che esporta ogni anno 50 miliardi di euro in tutto il mondo. Siamo un Paese creatore di salute globale” e “abbiamo bisogno di un dialogo aperto con le istituzioni, che possano comprendere le criticità, come i costi che aumentano rispetto ai ricavi, che invece sono bloccati a causa dei prezzo fissi, e abbiamo bisogno di una burocrazia che deve evolversi per andare alla velocità della ricerca farmaceutica globale. Anche il finanziamento ha bisogno di evolversi per rispondere alle esigenze dei pazienti di avere farmaci sempre più innovativi”, ha spiegato.
Per il viceministro alle Imprese e al Made in Italy, Valentino Valentini, “siamo in un momento di grandi transizioni, ma ci sono alcuni elementi permanenti come quello di carattere energetico, ambientale e digitale, con dei processi sempre più veloci che richiedono una capacità si adeguamento sempre più difficile. Soprattutto nel settore farmaceutico, il digitale offre delle possibilità che ci permetteranno di mantenere la competitività. L’industria farmaceutica si trova al centro di questi cambiamenti” e “c’è la necessità di adeguare la burocrazia alla velocità con cui va avanti lo sviluppo globale”, ha spiegato. “Un’altra delle grandi transizioni è quella del sistema sanitario, che va adeguato all’invecchiamento della popolazione e a dei cambiamenti sempre più rapidi”, ha aggiunto il viceministro.
Il settore “è un’eccellenza, innanzitutto perchè qui in Campania è stato creato un ecosistema che ha le condizioni per permettere alle multinazionali non solo di investire, ma di raddoppiare l’investimento. Come ministero, collaboriamo con le regioni, che sono le ‘antennè per gli investimenti. Si sta indicando la via per il futuro: dobbiamo guardare ancora più avanti, le istituzioni devono stare al passo e devono adeguarsi. La politica industriale del Paese – e questa è l’intenzione del Mimit – deve investire tutti i settori, con una visione coerente e di insieme”, ha concluso Valentini.

– foto xi2/Italpress –
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Semaglutide nella cura dell’obesità, in futuro anche in Italia

MILANO (ITALPRESS) – Secondo i dati del quarto Italian Barometer Obesity Report, nel nostro paese le persone con problemi di obesità e sovrappeso sono sei milioni, pari al 12% circa della popolazione adulta. I kg di troppo affliggono in media più gli uomini delle donne, la percentuale dei maschi in sovrappeso e obesi è infatti superiore a quella delle femmine in sovrappeso e obese. A livello mondiale, secondo le stime attuali, quasi un miliardo di persone, cioè una persona su sette, è affetta da obesità. E il problema è in crescita: si calcola che infatti entro il 2035 gli individui obesi nel mondo saranno 1.9 miliardi, pari a una persona su quattro, di cui 1.5 miliardi di adulti e quasi 400 milioni di bambini, pari a un bambino su cinque. Sovrappeso e obesità non impattano solo sull’aspetto estetico e sul benessere psicologico, ma costituiscono veri e propri problemi di salute, innanzitutto per lo stretto legame tra l’eccesso di peso e le malattie cardiocircolatorie, come l’ipertensione e la cardiopatia ischemica, e metaboliche, quali il diabete. Sono questi alcuni dei temi trattati da Stefano Genovese, responsabile dell’Unità clinica e di ricerca in diabetologia, endocrinologia e malattie metaboliche dell’IRCCS – Centro cardiologico Monzino di Milano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“L’obesità è una malattia, seria e cronica, aggravata da tante comorbilità – ha esordito il professore – Sappiamo bene che la chirurgia bariatrica, la modalità che permette di perdere peso in maniera significativa, riduce il rischio di tutte queste patologie che si associano all’obesità, la semaglutide in sè invece per me non sostituirà la chirurgia bariatrica, ma le nuove classi di farmaci che stanno arrivando potranno essere probabilmente più efficaci della stessa chirurgia”.
E proprio sulla semaglutide, di cui tanto si discute non soltanto per la cura del diabete ma anche per i recenti effetti benefici nella perdita di peso per i soggetti obesi o in sovrappeso: “La semaglutide è una molecola che fa parte di classe farmaci agonisti GLP-1. Il GLP-1 è un ormone che gli esseri umani secernono a partire dall’intestino in risposta a un pasto – ha raccontato Genovese – Agisce inducendo sazietà e riducendo la fame, per esempio, mentre a livello dei vasi sanguigni ha un effetto protettivo, così come sul rene”.
“Nelle persone con diabete, l’azione di questo ormone è deficitaria, per cui i ricercatori hanno pensato di utilizzare una forma farmaceutica che mima l’azione di questo ormone per la cura del diabete, e in effetti è un farmaco potente per ridurre la glicemia e curare il diabete”, ha aggiunto.
Di recente, però, questo farmaco è stato introdotto anche nelle cure per l’obesità e il sovrappeso, anche se in Italia bisognerà aspettare ancora un pò: “La semaglutide come molecola specifica è indicata anche nell’obesità, in Italia non è ancora disponibile per la cura dell’obesità ma lo sarà quest’anno – ha sottolineato – Attualmente si usa un altro farmaco della stessa famiglia, la liraglutide, anch’esso ha dimostrato di ridurre peso e glicemia, e che si somministra tutti i giorni e non settimanalmente. La semaglutide ha l’indicazione d’uso, ma in Italia non è ancora disponibile nel mercato perchè l’Aifa non ha ancora concordato prezzo e modalità di prescrizione e al momento è solo per il diabete – ha spiegato – L’utilizzo in una persona che non ha l’indicazione d’uso è off-label, sotto responsabilità del medico e dello stesso paziente. Le indicazioni d’uso previste dalle due agenzie di regolamentazione è che può essere usata nei pazienti in sovrappeso, con BMI superiore al 27%, con almeno un’altra patologia come per esempio il diabete, oppure in chi ha almeno il 30% di BMI. Chi invece vuole utilizzarla per perdere 4-5 kg lo fa off-label e a suo rischio”, ha ribadito Genovese.
“In questo momento, in Italia le farmacie hanno l’obbligo di fornire il farmaco solo a chi ha la prescrizione nell’ambito del diabete”.
Come dimostra uno studio di novembre, sono diversi i benefici riscontrati con la somministrazione di semaglutide nei casi previsti: “Il farmaco è nato per curare il diabete, poi si è visto che faceva perdere peso e ne è stato allargato l’utilizzo. Questo farmaco ha dimostrato di avere un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare, con la riduzione del rischio del 20% per chi lo ha assunto”. Infine, sulle possibili controindicazioni e le obiezioni sollevate nel mondo scientifico: “A chi dice che è facile poi riprendere i chilogrammi se si interrompe la somministrazione del farmaco dico che è vero, ma al contempo, dal momento che questo farmaco induce sazietà, i pazienti perdono peso perchè mangiano di meno, poi a quel punto con dieci kg in meno si è più portati a compiere attività fisica e ad avere un corretto stile di vita da lì in avanti – ha concluso – I problemi pancreatici sono infine descritti nell’1% dei pazienti, tutte le persone che perdono peso possono avere piccole coliche biliari, che possono provocare pancreatite”.

– foto tratta da video Medicina Top –
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Milano, Tsrm-Pstrp premiano le belle storie dei professionisti sanitari

MILANO (ITALPRESS) – Per la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato del 20 febbraio, l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio lancia un progetto per mettere in luce le “belle storie” della sanità, a partire dai loro protagonisti: i Professionisti Sanitari. In occasione della ricorrenza, l’Ordine vuole dare voce a storie di successi, di progetti riusciti, di iniziative umanitarie, di innovazioni partite dal basso, di eventi d’interesse, di contributi di rilievo alla ricerca. E anche, su più piccola scala, di contatti con pazienti difficili, di cure prodigate a dispetto degli ostacoli, di perseveranza e di curiosità. “Come io stesso ho sottolineato in occasione della Giornata mondiale della salute dello scorso aprile, il nostro sistema sanitario è malato – commenta Diego Catania, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano -. Lo conferma il recente rapporto della Corte dei conti: il Servizio Sanitario Nazionale soffre di una vera e propria ‘crisi sistemicà caratterizzata da carenza di personale e di risorse, disuguaglianze e debolezze strutturali. E tuttavia, pur in un contesto così travagliato, persiste una Sanità virtuosa, tenace, che lavora per il bene pubblico in sordina: una Sanità composta dalle tante storie dei Professionisti Sanitari che ogni giorno, negli ospedali, nelle aziende sanitarie, sul territorio e a domicilio prestano assistenza a chi ha bisogno e tengono alta la qualità del servizio al paziente, senza arrendersi di fronte alle difficoltà”. Proprio queste narrazioni sono al centro dell’iniziativa “Quotidianità Straordinaria: Storie di Professionisti Sanitari”, che prevede l’assegnazione di onorificenze al merito agli iscritti all’Ordine che si sono distinti per dedizione al lavoro, apporto scientifico all’area disciplinare di interesse o progetti di respiro umanitario. In questa prima edizione del premio, ad aggiudicarsi la Medaglia d’Onore al Merito per il contributo alle Professioni Sanitarie sono la Logopedista Sara Cavicchiolo, la Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Serafina Secchi e la Dietista Ambra Morelli. Sara Cavicchiolo ha contribuito attivamente all’accesso alle cure con la sua esperienza di volontariato presso una scuola in Kenya, in collaborazione con l’Associazione AEVO Ascolta e Vivi. Ha lavorato a stretto contatto con alcuni degli insegnanti che si occupavano della gestione della parte audiologica, fornendo agli insegnanti una formazione di base sulle prime tecniche per la stimolazione della comunicazione verbale, per consentire ai bambini portatori di protesi di comunicare non solo con la lingua dei segni, ma anche attraverso i suoni e il linguaggio. Serafina Secchi ha dato un apporto di spicco allo sviluppo della Professione in qualità di docente universitaria, consulente presso l’Associazione Scuole dell’Infanzia paritarie di Lecco e con la sua attività di coordinamento e supervisione di servizi rivolti alla prima infanzia, a persone con disabilità, adolescenti e adulti. Pioniera dell’intervento naturalistico con il bambino autistico e dell’intervento mediato dalla famiglia, è stata anche importante testimone di come si possa costruire una salute di comunità attraverso la sperimentazione di interventi preventivi del Tnpee presso gli enti scolastici ed educativi. Ambra Morelli, nel corso di una lunga e onorata carriera, è diventata punto di riferimento per i Dietisti, dedicando tempo, energie e competenze alla promozione e alla valorizzazione della Professione. Come rappresentante regionale a livello istituzionale e per l’Associazione di riferimento, ha lavorato instancabilmente per garantire elevati standard professionali. La sua esperienza come docente universitaria ha arricchito le menti di numerosi studenti, trasmettendo loro valori essenziali per la pratica della Professione. Durante il semestre di EXPO 2015 ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della nutrizione e dell’alimentazione sostenibile. Hanno ricevuto inoltre la Benemerenza per il contributo alle Professioni Sanitarie i colleghi: Cesare Ferrari, Ingela Johnson Kerstin, Giorgio Maggi e Anna Merli. La cerimonia di consegna si terrà il 20 febbraio 2024 a partire dalle ore 18:00, presso la sede dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, e verrà trasmessa in diretta sul sito ufficiale e sui canali Facebook e YouTube dell’Ordine.
“Oltre a dare spazio alle narrazioni positive della sanità in generale, l’occasione ci permette di far conoscere al pubblico il contributo particolare delle nostre Professioni – dell’area sanitaria tecnica, della riabilitazione e della prevenzione – al sistema salute – aggiunge Catania -. Per il nostro Ordine parliamo di oltre 14.000 iscritti, parte integrante del tessuto sociosanitario, attivi in tutte le fasi del percorso di presa in carico del paziente: eppure, siamo ancora relativamente poco visibili. E’ solo a partire dal riconoscimento di tutti i protagonisti in gioco che si potrà riscrivere la storia della sanità e immaginare un finale diverso, al di là di tutti gli ostacoli”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Tsrm e Pstrp Milano

Tumore dell’esofago, fumo e obesità i principali fattori di rischio

MILANO (ITALPRESS) – Prima di raggiungere lo stomaco, il cibo che abbiamo mangiato, il bolo alimentare, percorre l’esofago, un canale lungo circa 25 centimetri. Il passaggio tra esofago e stomaco è un’area anatomica complessa, detta giunzione esofago-gastrica, che svolge l’attività di una vera e propria valvola, e proprio qui e nella regione inferiore dell’esofago, l’esofago distale, si sviluppa uno dei tumori che ha fatto registrare il maggior tasso di crescita degli ultimi 30 anni, anche se per fortuna resta un tumore non molto frequente. Il tumore della giunzione esofago-gastrica esofago distale è all’ottavo posto della classifica dei tumori solidi più frequenti ed è il più diffuso nei paesi più industrializzati, Europa e Stati Uniti. Si stima che in Italia vengano diagnosticati circa 2.000 tumori all’anno, tra i fattori di rischio che ne caratterizzano lo sviluppo, la malattia da reflusso gastro-esofageo, l’obesità, il fumo. Sono questi alcuni dei temi trattati da Riccardo Rosati, primario dell’Unità di Chirurgia Gastroenterologica e dell’Unità Week Surgery dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, nonchè professore ordinario di chirurgia generale all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore della scuola di specializzazione in chirurgia generale presso lo stesso ateneo, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“L’esofago è il tubo che sostanzialmente collega la bocca allo stomaco ed è nato per vivere in un ambiente a ph neutro. Se una persona beve soda caustica o acido muriatico, brucia l’esofago – ha esordito il professore – Tra esofago e stomaco c’è una piccola valvola che serve a evitare che contenuto dello stomaco a ph acido vada nell’esofago. In alcune persone non funziona e il contenuto dello stomaco tende a rifluire. Se non diagnosticato o non trattato, può succedere che si possa evolvere verso un fenomeno di degenerazione, una displasia di basso grado che poi diventerà di alto grado e può a sua volta evolvere in un cancro”. Una patologia che spesso viene sottovalutata, non solo dal paziente ma dallo stesso medico: “Il fumo e l’obesità sono i fattori di rischio più importanti di questa patologia. A chi soffre di questo disturbo, consiglio di non sottovalutarlo. Il problema è che molto spesso i medici tendono a prescrivere meno esami e sottovalutano questi sintomi – ha spiegato – Al paziente che da dieci anni ha il reflusso e poi non riesce più a mangiare, è giusto che il medico suggerisca l’endoscopia, che è il primo momento diagnostico”.
“Può essere anche un fattore di prevenzione, se si scopre la metaplasia intestinale ci sono dei metodi per curare e prevenire l’ulteriore degenerazione verso la displasia. I sintomi del reflusso – ha evidenziato – non vanno sottovalutati e soprattutto il medico deve ascoltare il paziente. Molto spesso ci sono pazienti che giungono con diagnosi avanzate e sono stati proprio loro a chiedere al medico l’endoscopia”.
E sui passi avanti nelle cure: “Oggi stiamo studiando molto anche la familiarità, ma per questa patologia è un argomento ancora controverso. Un paziente che ha da anni sintomi da reflusso e nota un cambiamento nella sua patologia, deve fare una endoscopia, il test principe di screening – ha ribadito – La novità è che non esiste più il chirurgo che tratta singolarmente, tutti i malati oncologici vanno discussi in un gruppo multidisciplinare e il paziente viene affidato a una decisione collegiale. Oggi purtroppo la maggioranza di questa patologia arriva con una diagnosi ahimè tardiva, è importante insistere sulla prevenzione. La chirurgia oggi è prevalentemente mini invasiva, non si opera più con grandi tagli al torace, ma con piccole cannule”.
Infine, uno sguardo alle prospettive future legate a questo tipo di tumore: “Al di là dei tassi di complicanze e mortalità a breve termine, è molto cambiata la sopravvivenza a lungo termine, più che raddoppiata negli ultimi 15 anni. Pur restando un tumore a relativamente bassa frequenza, è però quello che negli ultimi trent’anni è aumentato maggiormente in percentuale – ha concluso Rosati – Nel 2030 ahimè sarà ancora aumentato, perchè questo è un tumore molto subdolo”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).