ROMA (ITALPRESS) – Rt in calo e curva dei contagi in fase di decelerazione, ma guai ad abbassare la guardia proprio adesso, perchè la situazione rimane molto critica. E’ quanto evidenziato nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina al ministero della Salute, con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza. Al centro dell’incontro l’analisi dei dati del Monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sulla situazione epidemiologica, nel periodo dal 2 all’8 novembre. Grazie alle misure di contenimento attuate nelle ultime settimane, a livello nazionale e a livello regionale “si evidenzia una iniziale ma chiara decelerazione della curva della trasmissibilità”, ha sottolineato Locatelli.
Una apparente tendenza alla riduzione dell’indice Rt, dunque,”con 1,4, che sta a significare che evidentemente c’è una tendenza alla diminuzione della trasmissione nel Paese”, ha aggiunto Rezza, e che “se confermata, potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti che sono stati adottati sia su scala nazionale che regionale”. La “tendenza positiva – ha detto Rezza – ci viene suggerita dalla de-escalation di alcune regioni che avevano un alto Rt, ma dobbiamo stare attenti alle prossime settimane, anche perchè il dato del sovraccarico ospedaliero rimane il problema maggiore”. I ricoveri in terapia intensiva, infatti, “sono aumentati notevolmente considerando i dati fino all’8 novembre”, ha specificato ancora Rezza, ma “ieri è stato il quarto giorno di fila con un calo degli accessi alle terapie intensive, con rispettivamente 122, 110, 89 e 60 accessi”, ha precisato Locatelli.
“Questo sta a indicare che il sistema messo a punto, con la diversificazione delle misure e le tre fasce, sta portando i suoi frutti e permette di riuscire a gestire una situazione che rimane evidentemente critica”, ha aggiunto il numero uno del CSS.
Adesso servono almeno “due settimane” per confermare la “de-escalation” in una determinata regione, puntando a un obiettivo evidente, chiarito da Brusaferro: “Portare l’Rt sotto 1 nel tempo più breve possibile, in modo tale che i casi si riducano ed evitando che un’onda lunga possa ancora sovraccaricare i servizi sanitari”.
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Covid, Iss “La curva decelera ma la situazione è ancora critica”
Coronavirus, 40.902 nuovi casi e 550 vittime in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Sono 40.902 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, su un totale di 254.908 tamponi realizzati nelle ultime 24 ore. Un incremento di 2.195 casi rispetto alla giornata di ieri, quando furono 37.987 ma con 20mila tamponi in meno. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 550. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza Coronavirus, diffuso dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Con quelle di oggi diventano 1.107.303 le persone che hanno contratto il Covid da inizio pandemia, quasi 18,5 milioni i tamponi effettuati e 44.139 il totale delle vittime. Attualmente i positivi in Italia sono 663.926, dei quali 629.782 in isolamento domiciliare.
I ricoverati in ospedale con sintomi sono 30.914, circa mille più di ieri, dei quali 3.230 in isolamento domiciliare, contro i 3.170 di ieri. La regione che doppia tutto a livello di nuovi casi è la Lombardia con 10.634 positivi, seguita dal Piemonte 5.258 e dalla Campania con 4.079. Lombardia e Piemonte sono maglia nera anche per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, seguite però dal Lazio e dall’Emilia Romagna. Lombardia, Piemonte e Lazio sono anche i territori più in difficoltà nelle terapie intensive. La regione meno colpita è il Molise, che ha anche il minor numero di ricoveri e terapie intensive.
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Coronavirus, ripresi i trial clinici del candidato vaccino Janssen
ROMA (ITALPRESS) – Johnson & Johnson ha ripreso il reclutamento, l’arruolamento e la vaccinazione in tutti i trial clinici del suo vaccino sperimentale Janssen contro il COVID-19 in tutta Europa, dopo una pausa temporanea. Le sperimentazioni negli Stati Uniti, in Sudafrica e in alcuni paesi dell’America Latina sono già in corso.
Dopo aver consultato le autorità regolatorie competenti dell’UE, i trial clinici del candidato vaccino Janssen contro il COVID-19 riprenderanno in Europa questa settimana. I trial che saranno ripresi sono gli studi di Fase 2a in Germania, Paesi Bassi e Spagna, così come lo studio di Fase 1/2a in Belgio.
Prosegue, inoltre, la preparazione per l’avvio di un secondo trial clinico di Fase 3 del candidato vaccino sperimentale contro il COVID-19 di Janssen. Il trial, che studierà la sicurezza e l’efficacia di un regime a due dosi, dovrebbe iniziare alla fine di questo mese in diversi paesi europei. Questo segue i risultati positivi ad interim dello studio clinico di Fase 1/2a dell’azienda, che ha dimostrato che il profilo di sicurezza e l’immunogenicità del candidato vaccino Janssen contro il COVID-19 ne supportavano un ulteriore sviluppo.
“In Johnson & Johnson, non c’è priorità maggiore della salute e della sicurezza delle persone che assistiamo ogni giorno in tutto il mondo. Il nostro obiettivo primario è quello di garantire la sicurezza, il benessere e la privacy dei partecipanti e di tutti coloro che sono coinvolti nei nostri trial”, si legge in una nota.
Johnson & Johnson sta sviluppando e testando il suo candidato vaccino Janssen contro il COVID-19 “in conformità con elevati standard etici e solidi principi scientifici, e si impegna inoltre a fornire informazioni mediche accurate e a proteggere la privacy dei partecipanti – prosegue la nota -. Abbiamo in programma di divulgare i dati dei trial clinici dei nostri studi COVID-19 una volta che tali dati saranno presentati o pubblicati e comunicheremo in modo proattivo le eventuali sospensioni regolatorie dei trial richieste dalle autorità sanitarie.
Johnson & Johnson si impegna ad offrire al pubblico un vaccino contro il COVID-19 accessibile, su base non-profit, per l’uso in emergenza nella pandemia”.
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Coronavirus, Spirlì “Commissario in Calabria sia del territorio”
ROMA (ITALPRESS) – “Il problema non è il nome e la professionalità di chiunque venga proposto. Il problema è che qui non abbiamo bisogno di fenomeni. In questo momento abbiamo bisogno di grandi professionalità e non riesco a capire perchè, oltre all’ingiuria del commissariamento, dobbiamo sopportare e subire anche l’ingiuria di non avere un commissario che venga scelto tra le enormi, grandi ed eccelse professionalità che abbiamo in Calabria”. Lo ha detto Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Regione Calabria, su Radio Capital, in merito alla scelta del nuovo commissario per la sanità calabrese.
“Gino Strada – ha continuato – è sicuramente uno dei personaggi più importanti per quanto riguarda gli aiuti in tutto il mondo. Il problema è che qui non c’è bisogno di Gino Strada ma di un commissario ad acta che conosca bene il territorio e non riesco a capire perchè non debba essere del territorio”.
“Per quale motivo – ha aggiunto Spirlì – si deve mortificare il popolo calabrese come se fosse composto da minus habens o da personaggi loschi? Su due milioni di calabresi, il 99,99% ha un comportamento ligio e siamo persone per bene. Si vada a cercare tra le personalità calabresi”, ha detto.
Il commissario “non sono io a sceglierlo – ha precisato il presidente facente funzioni della Ragione Calabria -, è il governo che lo sceglie. Io posso semplicemente consigliare, come ho fatto al Consiglio dei ministri, di evitare la continuità. Sono stato ascoltato ma non ho potere decisionale ed è arrivato Zuccatelli. Adesso se ne dovrà andare e speriamo che questa volta la scelta sia più condivisa. Ho scritto al presidente Conte indicando un nominativo che, per quanto mi riguarda, può essere persona eccezionale. Sarà il Consiglio dei ministri e il presidente Conte a decidere”.
E sulla zona rossa: “Ci sono decisioni che non possono essere prese seguendo i giochi di un algoritmo. Quando si decide della vita delle persone – ha evidenziato Spirlì – le istituzioni devono avere il coraggio di vestirsi di umanità e senso della politica”.
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A Milano vaccinazioni pediatriche antinfluenzali in stazione metro
MILANO (ITALPRESS) – Aprirà lunedì 16 novembre, all’interno della fermata di Gerusalemme M5, a Milano, l’ambulatorio per le vaccinazioni antinfluenzali per bambini, gestito da Fondazione per l’Ospedale dei Bambini Buzzi Onlus. Gli spazi sono stati concessi in comodato d’uso gratuito da Metro5 (Alstom Ferroviaria, Astaldi, ATM, Ferrovie dello Stato Italiane, Hitachi Rail e Hitachi Rail STS). Lo comunica Atm sottolineando che la gestione di tutte le attività è affidata alla Fondazione Buzzi.
I locali che ospiteranno questo nuovo luogo sono situati all’interno del mezzanino della fermata di Gerusalemme M5. L’area per accedere all’ambulatorio sarà delimitata e l’accesso sarà consentito solo ad un massimo di 2 bambini con accompagnatore ogni 10 minuti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale.
Un’apposita segnaletica a terra verrà allestita all’interno e nelle adiacenze dell’ambulatorio per garantire il distanziamento durante l’attesa e per separare i flussi in entrata e in uscita dei passeggeri della metropolitana.
Pannelli informativi sull’iniziativa e dispenser di gel igienizzante verranno inoltre installati in prossimità dello spazio ambulatoriale, gestito e regolato dal personale medico sanitario dedicato. Una partnership unica nel suo genere grazie all’alleanza tra Fondazione per l’Ospedale dei Bambini Buzzi Onlus e Metro 5, con la collaborazione di Atm, la disponibilità dell’ASST Fatebenefratelli Sacco e l’Ospedale V. Buzzi di Milano, che consentirà, in questo periodo di pandemia alle famiglie di recarsi in sicurezza presso il presidio medico sanitario dedicato ai bambini.
Con il sostegno di Acone Associati, BuildIng, Coòee, IGP Decaux e Printable Media è stato allestito un ambulatorio accogliente e colorato, con decorazioni ispirate alla campagna spaziale di Fondazione Buzzi #AssenzadiGravità, al quale i bambini arriveranno seguendo una rotta spaziale che renderà il percorso verso l’ambulatorio divertente ed intuitivo.
“In questo periodo di emergenza legato alla pandemia di Covid 19, che coinvolge trasversalmente molti settori economici, Metro 5 vuole essere vicina alla città di Milano mettendo a disposizione uno spazio commerciale nella fermata di Gerusalemme, ora adibito ad ambulatorio per le vaccinazioni antinfluenzali per bambini”, ha dichiarato Serafino Lo Piano, Amministratore Delegato di Metro 5, che ha aggiunto: “Questa iniziativa, è l’esempio di un approccio integrato tra diverse realtà del territorio che fa sistema, si utilizzano spazi commerciali per supportare gli ospedali che sono in sofferenza, rivisitando i nostri modelli di business. Questo è il momento per le aziende di lavorare in una prospettiva più ampia rispetto a quella della massimizzazione dei ricavi e di cogliere nuove opportunità per produrre valore, mettendo le persone al centro”.
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Dalle associazioni assistenza a 137 mila pazienti oncologiche
ROMA (ITALPRESS) – Europa Donna Italia, il Movimento nazionale a tutela dei diritti delle donne nella prevenzione e nella cura del tumore al seno, ha reso disponibile la sua prima Analisi del Valore Sociale generato dalle associazioni italiane del tumore al seno riferita all’anno 2019.
Analogamente ai bilanci sociali, il documento ha natura volontaria ed è stato redatto con supporto tecnico-metodologico di PricewaterhouseCoopers Advisory (PwC), allo scopo di rendicontare in modo analitico e trasparente il valore economico e sociale generato dalle attività di volontariato per il tumore al seno svolte da Europa Donna Italia e dalle 146 associazioni con cui interagisce a beneficio delle pazienti oncologiche, dei loro familiari e della collettività.
Le informazioni e i dati riportati all’interno dell’Analisi riguardano circa il 70% dell’associazionismo operante in Italia nell’ambito del tumore al seno, fornendo così una preziosa panoramica sull’impegno del volontariato in senologia. Trattandosi della prima valutazione delle molteplici e diverse realtà del volontariato che operano in Italia, il Movimento ha fatto da apripista nella misurazione del valore sociale generato da queste associazioni che, a loro volta, sono state preventivamente unite in un network da Europa Donna Italia, misurate e valutate tramite i dati raccolti nel corso dell’analisi.
La scelta di raccogliere i dati tramite la compilazione di questionari da parte delle associazioni territoriali che aderiscono alla rete di Europa Donna Italia, ad A.N.D.O.S. onlus e IncontraDonna, da un lato ha contribuito alla completezza della rendicontazione, dall’altro ha scontato le inevitabili difficoltà create dall’emergenza sanitaria nazionale. Quest’ultima, comunque, non ha impedito lo svolgimento dell’analisi ma, anzi, ha alimentato i valori di coesione che da sempre caratterizzano il Movimento e le associazioni.
Complessivamente, nel corso del 2019, Europa Donna Italia e le associazioni che aderiscono alla sua rete hanno raccolto fondi per 16,7 milioni di euro tramite diversi canali tra cui donazioni (52,1%) 5×1000 (11,5%) e quote associative (6,8%).
Dal punto di vista delle risorse, inoltre, il network di Europa Italia Donna ha potuto avvalersi dell’opera di 5.043 volontari che hanno dedicato alle attività di sensibilizzazione, prevenzione e cura del tumore al seno 393.700 ore del loro tempo, raggiungendo 77.471 donne.
L’84% dei volontari è rappresentato da donne. Dettaglio non secondario, il 48% è un paziente o ex paziente oncologico e, nello specifico, il 34% è un assistito o ex assistito dell’associazione per la quale presta volontariato. Inoltre, il 19% dei volontari si occupa anche dell’organizzazione di attività psicofisiche e di intrattenimento a favore dei pazienti.
L’apporto economico prodotto dalle attività svolte nel 2019 è quantificabile in voci quali le 62 apparecchiature per la diagnostica e le 887 strumentazioni di cura acquistate per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro, le 119 mila tra visite specialistiche e incontri effettuati e l’assistenza prestata a 137 mila pazienti, cui vanno aggiunti i servizi di trasporto che hanno compiuto oltre 11.100 viaggi per un totale di 342 mila km percorsi.
Questa prima edizione de l’Analisi del Valore Sociale “spacchetta” le iniziative portate avanti nel 2019 da Europa Donna Italia e dal suo network, consentendo in questo modo di cogliere in dettaglio l’operatività del volontariato in senologia e i suoi benefici.
Il 25,2% delle attività è riconducibile alla sfera della comunicazione e sensibilizzazione sul tumore al seno rivolte a tutte le donne allo scopo di attivarsi con la propria personale consapevolezza per il controllo e la cura del tumore al seno.
Il 23,2% è stato speso per iniziative mirate alla prevenzione, diagnosi precoce e cura del tumore al seno.
Il 19,5% delle attività ha riguardato benessere, estetica, pratiche sportive e intrattenimento.
Il 10,9% è stato destinato all’assistenza e sostegno psicologico ai familiari e ai caregiver delle pazienti oncologiche.
Il 10,3% è stato rivolto all’advocacy, ovvero le campagne d’informazione e sensibilizzazione mirate a ottenere dagli interlocutori istituzionali il riconoscimento dei diritti delle donne con tumore al seno e misure concrete a loro sostegno. Il 9.4% delle attività è andato a sostegno della formazione e della ricerca.
Il 2,4%, infine, è stato dedicato all’assistenza alle pazienti e ai rapporti con gli ospedali.
“Negli ultimi anni, Europa Donna Italia è stata sempre più impegnata nel favorire la coesione e il coordinamento tra le tante associazioni di volontariato sorte nel nostro Paese per occuparsi di tumore al seno, moltiplicando in questo modo la forza delle iniziative e delle rivendicazioni condivise – commenta Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia -. Il consolidarsi di questa volontà di condivisione delle donne, rappresenta un asset immateriale inestimabile, che s’intreccia tuttavia con un valore economico e un valore sociale quantificabili e che è doveroso qualificare il più possibile in tutte le loro manifestazioni”.
“Questo rapporto rappresenta un tassello fondamentale per il rafforzamento del vostro ruolo sociale e politico. L’Analisi del Valore Sociale consentirà di qualificare le attività svolte, non solo in termini di trasparenza, ma anche di crescita di consapevolezza del vostro ruolo, spiega Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale Terzo Settore.
“L’Analisi rende evidente il valore “realizzato” dalla Rete di Associazioni di Volontariato che per la sua diffusione e capillarità sul territorio ha potuto raggiungere tantissime persone attraverso campagne di sensibilizzazione mirate alla prevenzione, alla cura, all’ascolto, alleggerendo così anche l’impatto sanitario oltre che sociale della malattia. E questo è altrettanto vero nei confronti dei Caregiver, raggiunti dalla Rete, che sostengono un enorme peso e che, a loro volta, necessitano di supporto e ascolto per poter continuare ad essere di aiuto agli altri. E’ questo il patrimonio enorme del Terzo Settore, esserci per gli altri con i migliori strumenti di cui si è capaci per esperienza, formazione, storia”, afferma il sottosegretario all’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra.
(ITALPRESS).
37.978 nuovi contagi e 636 decessi in 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Tornano a salire i nuovi casi di coronavirus in Italia. Sono infatti 37.978 i nuovi contagiati contro i 32.961 di ieri. Aumentato anche il numero dei tamponi, 234.672 a fronte dei 225 mila di ieri. In aumento anche i decessi, 636 contro i 623 del giorno precedente. E’ quanto risulta dal bollettino del Ministero della Salute. Le persone attualmente positive nel Paese sono 635.054 con un incremento di 21.694. I dimessi/guariti oggi sono 15.645. I ricoverati con sintomi sono 29.873 (circa 400 in più rispetto al giorno precedente) dei quali 3.170 (+189) nelle terapie intensive. In isolamento domiciliare si trovano in 602.011 (+21.478). La regione con il maggiore incremento di positivi anche oggi è la Lombardia (9.291), seguita da Piemonte (4.787) e Campania (4.065).
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Sicilia 1692 nuovi contagiati e 40 decessi
ROMA (ITALPRESS) – Crescono i casi di coronavirus in Sicilia.
Nelle ultime 24 ore sono 1.692 i nuovi contagiati. Sul fronte dei
decessi si registra un aumento: 40 nelle ultime 24 ore per un
totale di 802. E’ quanto si apprende dalla lettura dei dati del
bollettino del Ministero della Salute. 9.455 i tamponi processati
nelle ultime 24 ore. Il numero degli attualmente positivi è di
24.914 mentre le persone ricoverate con sintomi sono 1.391 (+15)
delle quali 205 (+3 rispetto a ieri) si trovano in terapia
intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 23.318 persone. I
guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza sono ad oggi 10.958.
(ITALPRESS).









