Home Salute Pagina 432

Salute

Coronavirus, a Palermo in campo l’Esercito per screening con tamponi

PALERMO (ITALPRESS) – Anche l’Esercito scende in campo per contrastare la diffusione del coronavirus. Uno sforzo voluto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, con l’operazione Igea che interviene su tutto il territorio nazionale con 1.400 unità di tutte le forze armate divise in 200 team sanitari in aggiunta alle unità delle Asl che collaborano per gli screening con tamponi. Un’iniziativa attivabile tramite richiesta delle Aziende sanitarie provinciali sotto il coordinamento del Comando Operativo Vertice Interforze. Così anche a Palermo da oggi al via i tamponi alla Fiera del Mediterraneo, con l’Esercito che ha installato due tendoni di supporto per il personale che effettua i test.
“Questo contributo è fondamentale non soltanto dal punto di vista materiale ma è anche di conforto psicologico sentire vicine le istituzioni, impegnate tutte insieme per la lotta contro la pandemia – sottolinea il commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Covid-19 nella Provincia di Palermo, Renato Costa -. Avere l’esercito qui ci toglie una grossa quota di lavoro, avendo una postazione in più e se fino ad oggi abbiamo fatto 1.300 tamponi in più con questo contributo riusciremo a farne di più”.
A poter effettuare il tampone saranno solo i cittadini a piedi, con la presenza dell’Esercito che per il commissario Costa rappresenta un segnale importante: “Può far capire quello che sta accadendo in questo paese – aggiunge Costa -. Il lockdown lo dovremmo avere ognuno di noi nella nostra testa e capire che il comportamento è fondamentalmente orientato alla correttezza: tenere la mascherina, rispettare la distanza ed evitare assembramenti. Questa è una cosa che non finiremo mai di dire abbastanza, noi abbiamo ancora immagini di gente assembrata, folle, feste, questa cosa non si può fare, stiamo rischiando di vanificare ogni cosa, sono comportamenti inqualificabili. Noi da dieci giorni facciamo sacrifici enormi per cercare di isolare quei soggetti positivi asintomatici che sono quelli che non sapendo di essere malati sono dei superdiffusori”.
Tra i dubbi e le incertezze, in merito al metodologie adottate per ridurre il contagio, c’è quello se il sistema sanitario sia in grado di reggere: “Dovremmo avere la palla di vetro. Io dico che abbiamo una settimana dura davanti, quella di adesso – dice Costa -. Sono convinto che tra i vari effetti degli screening dei tamponi fatti e anche delle restrizioni noi qualcosa potremmo iniziare a vederla la prossima settimana. E’ un augurio che faccio al nostro paese”.
Il DTD di Palermo è composto da un ufficiale medico dell’esercito, due sottufficiali infermieri della Marina Militare e un team di supporto logistico.
(ITALPRESS).

Coronavirus, al via prenotazione drive-in tramite App ‘SaluteLazio’

ROMA (ITALPRESS) – Da oggi i drive-in possono essere prenotati anche tramite l’App SaluteLazio, sia per i sistemi Ios che Android. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Per effettuare la prenotazione bisogna avere a portata di mano la ricetta bianca con i 3 codice a barre. Confermando, la APP farà scansionare i codici a barre necessari per visualizzare le disponibilità della visita specialistica e poi scegliere il drive in preferito, secondo le disponibilità.
“E’ un’ulteriore passo per agevolare il servizio e rendere più efficiente la rete regionale dei drive-in che oggi è composta da 64 postazioni”, commenta l’assessore Alessio D’Amato.
(ITALPRESS).

Coronavirius, in Sicilia prorogate “zone rosse” a Vittoria e Centuripe

PALERMO (ITALPRESS) – Fino al 17 novembre Vittoria e Centuripe resteranno “zone rosse”. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, tenuto conto del rapporto del dipartimento di Prevenzione dell’Asp, ha infatti firmato l’ordinanza di proroga. Le restrizioni adottate per limitare il contagio del Coronavirus, nei due Comuni del Ragusano e dell’Ennese, sono quelle già disposte lo scorso 2 novembre.
(ITALPRESS).

Biotech e ricerca per la ripartenza sostenibile del Paese

ROMA (ITALPRESS) – Le biotecnologie come elemento chiave per superare l’emergenza coronavirus ma anche per avviare una ripartenza sostenibile. Parte da questo principio il “Piano per il biotech nazionale e lo sviluppo del Paese”, presentato da Assobiotec per chiedere che ricerca, innovazione e biotecnologie siano al centro dell’agenda dell’Italia. Il documento è stato presentato nel corso dell’evento online “Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia”.
Per Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, il piano “è il risultato di un lungo lavoro di confronto e condivisione su diversi temi di interesse comuni a tutto il mondo del biotech discussi, in questi mesi, con i diversi attori del comparto ma anche con istituzioni e rappresentanti del Governo”.
“Siamo convinti che l’Italia abbia le capacità – ha continuato – per competere in uno tra i settori su cui si baserà il futuro del pianeta: le biotecnologie”. L’auspicio è, quindi, che “questo documento possa diventare un utile e agile strumento per i decisori politici chiamati a definire e disegnare interventi di policy” perchè il biotech diventi “motore essenziale per la salute, per l’ambiente, per la ripartenza del Paese”.
Tra i punti del piano, la definizione di una governance unitaria e coordinata della ricerca a livello nazionale, il raddoppio degli investimenti in ricerca pubblica, l’attrazione di investimenti privati, la partnership tra pubblico e privato, la certezza dei tempi degli iter burocratici, l’invito ad allineare la legislazione italiana a quella europea in tema di sperimentazione animale, la velocizzazione del processo di approvazione delle sperimentazioni cliniche, il potenziamento del piano nazionale per le biotecnologie sostenibili in agricoltura, la valorizzazione del patrimonio di biodiversità nazionale e la rimodulazione della governance farmaceutica.

“Il mondo biotech rappresenta tutto quello che oggi significa fare ricerca e innovazione, un collegamento stretto tra la ricerca di base e quella applicata”, ha spiegato il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. “Richiede – ha continuato – un’integrazione forte della filiera della ricerca pubblica e privata con un forte partenariato e su questo è necessario che ci siano modelli innovativi”. Per Manfredi, il rapporto “tra mondo delle start up e delle grandi aziende” deve “essere virtuoso” e “rappresenta un’altra leva dell’innovazione”.
Secondo il ministro, inoltre, “mai come nel campo biotech il senso della ricerca è un senso di bene comune nell’ambito del quale dobbiamo coniugare – ha detto – la legittima aspettativa economica e guardare al benessere collettivo”, in quanto “parliamo di salute, cibo, ambiente, valori fondanti rispetto alla convivenza civile e il futuro delle nuove generazioni”. Da parte sua, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Alessio Villarosa, ha assicurato la “vicinanza da parte del governo verso innovazione, ricerca e biotecnologie”.
Nel corso dell’evento sono stati assegnati due riconoscimenti. L’Assobiotec Media Award, assegnato alla biologa, giornalista e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, e il premio Federchimica Giovani – sezione biotecnologie, concorso riservato agli studenti della scuola secondaria di primo grado che ha visto vincere tre classi dell’Istituto Comprensivo Calasanzio di Milano.
“Dobbiamo chiederci perchè è importante spingere in formazione e tecnologia per promuovere parità – ha detto Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia -, credo che ci sia un legame straordinario tra questi mondi apparentemente distanti”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, 25.271 nuovi casi e 356 decessi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 25.271 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, che portano il totale da inizio emergenza a 960.373. 356 le nuove vittime, per un totale da inizio epidemia di 41.750. I nuovi dimessi/guariti sono 10.215, per un totale di 345.289. Le persone attualmente positive nel Paese sono 573.334, con un incremento di 14.698 casi nelle ultime 24 ore. E’ quanto risulta dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute. Sul territorio nazionale sono stati effettuati 147.725 tamponi nelle ultime 24 ore, a fronte dei 191.144 del giorno precedente. In totale, da inizio emergenza, i tamponi effettuati sono 17.522.438. I ricoverati con sintomi sono 27.636 (+1.196 rispetto al giorno precedente) dei quali 2.849 (+100) nelle terapie intensive.
Le persone che attualmente si trovano in isolamento domiciliare, invece, sono 542.849. Le regioni con la maggiore crescita di positivi sono Lombardia (4.777), Campania (3.120), Piemonte (2.876), Lazio (2.244) e Veneto (2.233). Le regioni che hanno registrato l’incremento minore di contsgiati sono Molise (98) e Basilicata (131). Le regioni con maggior numero di ricoverati in ospedale sono Lombardia (6.414), Piemonte (4.540) e Lazio (2.761). Per quanto riguarda le terapie intensive, il numero maggiore è in Lombardia (620), Piemonte (312) e Lazio (237).
(ITALPRESS).

Emofilia, FedEmo “Garantire terapie personalizzate”

ROMA (ITALPRESS) – Garantire la personalizzazione della cura, assicurando l’accesso alle terapie e fronteggiando la carenza del personale medico dedicato. E’ questa la richiesta di Cristina Cassone, presidente di FedEmo, Federazione delle Associazioni Emofilici. “Abbiamo bisogno di tutti i farmaci attualmente disponibili”, spiega Cassone all’Italpress. “Solo il medico – aggiunge – conosce la storia clinica di ogni paziente ed è l’unico deputato a scegliere la terapia adeguata al singolo. Questo è un principio che per noi è indeclinabile e va tutelato il più possibile”. Per la presidente di FedEmo, è necessario “garantire una personalizzazione della cura” ed “evitare una dichiarazione di un principio di equivalenza terapeutica che in emofilia non esiste”.

Oggi le terapie hanno compiuto importanti passi in avanti. Per esempio, i nuovi farmaci ad azione prolungata permettono di ridurre le infusioni contribuendo a migliorare la qualità della vita del paziente.

“Tutti i nuovi farmaci che apportano novità nella qualità della vita del paziente non possono che essere accolti col massimo entusiasmo da parte della nostra comunità e di tutti pazienti. Avere a disposizione nuovi farmaci che ci consentono di vivere meglio, avere maggiore protezione, sicurezza e maggiore intervallo tra un’infusione e l’altra non può che rappresentare un beneficio nella quotidianità di ogni paziente emofilico, consente di lavorare meglio, di vivere più serenamente, di avere una vita sociale sicuramente più adeguata rispetto a quelle che sono le attuali condizioni. FedEmo lavora molto sul tema del diritto ad accedere a tutte le cure attualmente disponibili e a quelle nuove che verranno”.

Non sempre, però, c’è una disponibilità equa dei farmaci nelle regioni italiane, che presentano differenze. Come si può risolvere questo problema?

“Ci spendiamo molto sui tavoli istituzionali affinchè venga garantita l’equità nell’accesso. Purtroppo le politiche regionali sono singole e differenti. Le associazioni locali, alle quali ci proponiamo sempre di portare un supporto, devono essere sul territorio regionale a far presente le novità terapeutiche. Magari arrivasse finalmente un protocollo che prevedesse e standardizzare la presenza dei pazienti all’interno dei tavoli regionali nelle fasi preliminari di attivazione dei bandi o dei prontuari che riguardano i farmaci che poi vengono prescritti. La presenza del paziente sarebbe un valore aggiunto, non tecnico, non clinico, ma portatore di un bagaglio di esperienza personale che potrebbe essere utile”.

Ritiene, quindi, che la frammentazione della sanità nelle Regioni possa essere un problema?

“Sicuramente lo rappresenta perchè attualmente ci sono differenze tra le regioni: nelle politiche, nel modo di allestire i bandi di gara, nelle modalità di assistenza. Come in tutte le patologie, anche nella nostra esistono carenze nella presenza di personale medico dedicato e quindi ci sono diverse lacune che vanno sicuramente colmate e dipendono purtroppo dalla capacità delle singole regioni di portare avanti politiche regionali anche a supporto della nostra patologia. Noi siamo sempre vigili e presenti ma nei prossimi anni, purtroppo, molte luci si spegneranno. Il nostro compito è invece quello di mantenere sempre vigile l’attenzione”.

Cosa intende per “molte luci si spegneranno”?

“Non abbiamo nuovi medici che si occupano dell’emofilia. Molti sono prossimi al pensionamento, la nostra preoccupazione è questa. C’è una carenza di personale medico, come lamenta tutto il sistema sanitario. Nello specifico noi, da qui a pochi anni, avremo una carenza di personale dedicato nei centri emofilia”.

(ITALPRESS).

Pfizer “Il nostro vaccino efficace al 90%”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono felice di annunciarvi i risultati positivi degli ultimi studi sul possibile vaccino contro il Covid 19, portato avanti da Pfizer dal suo collaboratore BioNtech”. Lo scrive Albert Bourla, presidente e amministratore delegato della Pfizer, in una lunga lettera aperta pubblicata sul sito della stessa società farmaceutica. Bourla aveva annunciato un mese fa che la Pfizer era in attesa dell’autorizzazione da parte della Food and Drug Administration statunitense per la produzione del proprio vaccino contro il coronavirus al termine della fase 3 del Trial. “Il vaccino candidato è risultato efficace nel 90% dei casi nel prevenire il Covid – prosegue -. I risultati hanno dimostrato che il nostro vaccino a base di m-Rna può aiutare a prevenire il Covid nella maggior parte delle persone che lo hanno ricevuto”.
“Questo significa che siamo un passo avanti nel fornire potenzialmente a tutto il mondo il vaccino, una svolta necessaria per aiutare ad arrivare alla fine della pandemia”, aggiunge. L’entusiasmo, però, viene in parte frenato dallo stesso Bourla, che ricorda: “Non possiamo non far notare che non possiamo richiedere l’autorizzazione alla Fda solo sulla base di questi risultati. Abbiamo bisogno di più dato sulla sicurezza e stiamo continuando a raccoglierli come parte del nostro studio”. Insiste, quindi, sulla data della terza settimana di novembre, come termine utile per ottenere l’autorizzazione, così come aveva annunciato nella precedente lettera: “Servono due mesi per avere tutti i dati sulla sicurezza dall’ultima inoculazione del vaccino per poter otterrai l’autorizzazione dalla Fda. Per questo pensiamo che il vaccino sarà disponibile entro la terza settimana di novembre”.
“Stiamo anche portando i risultati per dimostrare che il nostro vaccino potrebbe essere prodotto costantemente per soddisfare gli standard di qualità. Efficacia, sicurezza e produzione sono i tre requisiti di cui abbiamo bisogno per essere autorizzati. Non vediamo l’ora di condividere ulteriori aggiornamenti – conclude la lettera – nelle prossime settimane e continueremo a lavorare per fornire il vaccino a chi ne ha bisogno”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, De Luca “sciacallaggio mediatico su sanità in Campania”

NAPOLI (ITALPRESS) – “Stiamo assistendo in questi giorni, in queste ore, a vicende intollerabili”. Così il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che chiede al Ministro della Salute, Roberto Speranza, un confronto “immediato e pubblico” sui dati della Campania, “regione con la più bassa mortalità covid d’Italia”.
De Luca lamenta “uno sciacallaggio mediatico senza precedenti sulla sanità campana, teso ad accreditare l’idea di manovre oscure messe in atto per nascondere la realtà. Esempi di comportamenti scandalosi e irresponsabili sul piano delle competenze istituzionali e delle responsabilità personali. Sono clamorose e davvero insostenibili le immagini del lungomare di Napoli con assembramenti vergognosi e nella più totale assenza di ogni forma di controllo. Agli occhi dell’Italia basterebbero quelle immagini per motivare una zona strarossa al di là dei dati ospedalieri e sanitari”.
Inoltre, evidenzia “il ripetersi di dichiarazioni indecenti da parte di gente che non ha mosso un dito in questo anno per esercitare una sia pur minima azione di contrasto al Covid. Dichiarazioni estemporanee di qualche ‘consulentè scientifico che continua ad esternare a ruota libera”. “L’insieme di questi episodi richiede assolutamente una operazione verità a tutti i livelli – sottolinea De Luca -. Essendo io l’unico che si è assunto la responsabilità di sollecitare già da mesi, in dissenso dal Governo, misure nazionali rigorose e unitarie per il contenimento preventivo del contagio, chiedo ora al ministro della Salute un confronto di merito e pubblico sui dati oggettivi del sistema sanitario campano, nell’ambito di una verifica generale e ineludibile dei dati di tutte le regioni d’Italia. E’ indispensabile la più assoluta trasparenza. Non abbiamo da occultare nè da attenuare nulla di nulla. Credo sia interesse comune non tollerare zone d’ombra e verificare con chiarezza la realtà degli ospedali, delle terapie intensive, dei ricoveri, del tasso di mortalità, del personale”.
“Tutto questo, anche per rispetto del lavoro immenso fatto dal nostro personale sanitario, che ha fatto della Campania la regione con la più bassa mortalità Covid d’Italia. Tale lavoro non può essere svilito nè dalle aggressioni mediatiche, nè dagli esempi di irresponsabilità, che dovranno ricevere comunque risposte dure a tutela della vita dei nostri concittadini”, conclude il presidente della Regione Campania.
La richiesta del Presidente De Luca, fanno sapere dall’Unità di crisi della Regione Campania, “è stata pienamente condivisa questa mattina dal Ministro della Salute, Roberto Speranza”.
(ITALPRESS).