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Lombardia, ordini Tsrm, Pstrp e Albo a confronto sulla formazione

MILANO (ITALPRESS) – Si è svolto ieri un incontro tra i Presidenti degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della Lombardia e i vertici delle Commissioni d’Albo territoriali. L’evento ha richiamato oltre 200 partecipanti per un confronto su temi fondamentali per le Professioni Sanitarie, come il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale di Regione Lombardia, la carenza di personale sanitario e i progetti futuri sul territorio. Credo sia stata un’iniziativa estremamente significativa per gli Ordini che rappresento” commenta Luigi Peroni, Coordinatore degli Ordini TSRM e PSTRP della Lombardia e Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Brescia. “E’ vitale istituire sempre più occasioni di dialogo fra vertici degli Ordini e delle Commissioni d’Albo, visto il consolidamento dei rapporti con i rappresentanti del Welfare di Regione Lombardia, confermato lo scorso dicembre dall’Audizione in III Commissione Sanità”. “Il nuovo Piano Socio Sanitario della Lombardia ci chiama a progettare la sanità del futuro” aggiunge Diego Catania, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “Riscontro molta voglia di partecipare, a mio avviso perchè tutte le Professioni Sanitarie sentono l’urgenza di contribuire a un sistema salute equo, multidisciplinare e attento ai bisogni dei più fragili”. “I temi che portiamo e porteremo avanti hanno una risonanza decisiva sulla rete di supporto al cittadino” conclude Elena Cossa, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Varese. “Per questo è indispensabile fare fronte comune con i rappresentanti delle Professioni sul territorio, presentando ai decisori politici proposte concrete per porre le nostre competenze al servizio della popolazione”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Tsrm e Pstrp

A Palermo il IV Summit Itinerante sulle mutilazioni genitali femminili

ROMA (ITALPRESS) – Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono le procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali esterni femminili e tutte le altre lesioni ai genitali femminili effettuate per motivi non medici, ma per ragioni culturali, di pressione sociale e per tradizioni che perpetuano un distorto ideale di purezza.
Di solito vengono eseguite da un circoncisore tradizionale con una lama e senza anestetico. Si stima che nel mondo (dati Unicef e Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, Unfpa) vivano almeno 200 milioni di donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali (MGF) e che circa 68 milioni di donne rischiano di subirle entro il 2030.
In Italia, secondo una ricerca dell’Università Bicocca di Milano, le donne che hanno subito queste mutilazioni sono quasi 88.000. Nonostante i grandi numeri, nel nostro Paese sono ancora poche le donne che denunciano la propria esperienza di mutilazione e che mettono in discussione questa pratica. Sono ancora meno le donne che, in un processo di conoscenza e cambiamento chiedono di ripristinare, in forma e funzione, i loro genitali esterni, al fine di ridurre dolori e disagi nella vita di tutti i giorni e per una piena e soddisfacente sessualità.
Conoscere e capire questo fenomeno, approfondirlo attraverso il confronto scientifico e culturale è uno strumento fondamentale per divulgare consapevolezza e proporre azioni concrete presentando la chirurgia plastica come strumento di cura.
E’ con questi obiettivi che si riunirà il 6 febbraio al Palazzo Steri di Palermo, in occasione della Giornata Mondiale della Tolleranza Zero contro le Mutilazioni genitali femminili, il IV Summit Itinerante sulle Mutilazioni Genitali Femminili, organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE) in collaborazione con l’Unità operativa di Chirurgia Plastica del Policlinico “Paolo Giaccone” diretta da Adriana Cordova.
“L’incontro del 6 febbraio – dice la professoressa Adriana Cordova – è un’occasione per approfondire il tema, informare e sensibilizzare su questa pratica che costituisce nel diritto internazionale una grave violazione dei diritti umani a danno di milioni di bambine, ragazze e donne. Nel programma una tavola rotonda con la partecipazione di ginecologi, sociologi, psicoterapeuti e antropologi, oltre che ovviamente di chirurghi plastici e associazioni del territorio, al fine di creare una sinergia tra le categorie professionali coinvolte nel tema e assicurare la migliore assistenza alle donne vittime di questa pratica”.
“Il Summit – dice Stefania de Fazio, presidente SICPRE e nel 2019 ideatrice della manifestazione – è l’emblema dell’impegno scientifico e umanitario della SICPRE nei confronti delle donne vittime di mutilazione genitale, un impegno che vogliamo tradurre in percorsi concreti e accessibili. Sosteniamo infatti la creazione di unità ospedaliere multidisciplinari dedicate, le MGF Unit, composte da ginecologi, psicologi, urologi e ovviamente chirurghi plastici, per dare a queste pazienti accoglienza e il miglior trattamento possibile. Accanto alla SICPRE anche ActionAid, al lavoro per approntare una rete di informazione e consapevolezza che coinvolge la società, la scuola e fornisce supporto legale e mediazione linguistica”.
Le mutilazioni genitali femminili sono riconosciute dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come una pratica contro i diritti umani, ma sono ancora eseguite in diverse aree del mondo, dall’Africa all’Indonesia. Possono avvenire nelle prime settimane di vita, durante l’infanzia o all’inizio della pubertà e con modalità e conseguenze diverse. Per quanto riguarda la stragrande maggioranza delle donne che hanno subito le MGF che vivono in Italia, la mutilazione avviene prima della migrazione oppure, nel caso delle seconde generazioni, in occasione di un viaggio nel Paese di origine.
Quando si asporta il clitoride (in realtà la sua parte “sporgente”) si parla di mutilazione di grado 1; quando oltre a questo si riducono o eliminano le piccole labbra si è di fronte a una mutilazione di grado 2; quando si aggiunge il restringimento dell’introito vaginale, la cosiddetta infibulazione, è stata praticata una mutilazione di grado 3 e 4, a seconda dell’estensione della sutura di chiusura. Anche per i metodi rudimentali solitamente impiegati, le mutilazioni genitali femminili sono spesso causa di gravi infezioni e possono portare alla morte. La conseguenza è pesantissima anche da un punto di vista psichico, a causa del trauma subito e dei disagi conseguenti, tra cui la difficoltà nella minzione (gli esiti cicatriziali rendono lungo e difficile lo svuotamento della vescica), il dolore durante i rapporti sessuali e l’impossibilità di partorire naturalmente.
La IV edizione del Summit Itinerante sulle Mutilazioni Genitali Femminili si tiene il 6 febbraio 2024 a Palermo, a Palazzo Steri (Aula Magna, Piazza Marina 61), sede del Rettorato dell’Università. La manifestazione è aperta al pubblico e si svolge dalle ore 16,00 alle 19,00 circa.
L’approccio scientifico, legale e sociologico al tema delle mutilazioni sarà arricchito da una performance teatrale e dalla presenza di rappresentanti delle associazioni legate al mondo africano che contribuiscono a rendere il Summit un concreto e prezioso momento di riflessione, condivisione e sensibilizzazione.
Saranno presenti gli esponenti delle istituzioni cittadine regionali e ministeriali insieme a rappresentanti delle categorie professionali che studiano il fenomeno delle MGF da un punto di vista medico, scientifico e culturale.

– Foto ufficio stampa SICPRE –

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Rinnovato l’integrativo nel gruppo Menarini per il triennio 2024-2026

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ROMA (ITALPRESS) – Scaduto il 31 dicembre 2022 e prorogato nel 2023, è stato sottoscritto, tra le organizzazioni sindacali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le rappresentanze aziendali del gruppo Menarini, l’accordo integrativo per il triennio 2024-2026. L’intesa interessa circa 3100 lavoratori che operano in circa 20 aziende sparse nel territorio nazionale. Ricordiamo che Menarini è il Gruppo farmaceutico leader in Italia e la sua filiera va dalla ricerca alla produzione fino alla commercializzazione dei farmaci.
Confermato l’impianto economico che si basa sui macro-obiettivi di redditività (49%) e produttività (51%) con una cifra lorda rivalutata di 40 euro per ogni anno di vigenza contrattuale ed esattamente: 1360 € per il 2024; 1400 per il 2025; 1440 per il 2026.
Inoltre è stato definito che i trattamenti relativi al premio e al welfare aziendali saranno erogati anche al personale in somministrazione.
Sul welfare di produttività le parti hanno concordato la possibilità di convertire, su richiesta del lavoratore, del Premio in welfare nelle misure fisse di 500€, 900€ o tutto il premio, e più specificamente in servizi come istruzione, assistenza anziani o non autosufficienti, ricreativi, buoni spesa e carburanti, abbonamenti al trasporto pubblico, Fonchim (fondo integrativo previdenziale di categoria). A tali importi l’azienda sommerà rispettivamente una quota del 7% (500€), 10% (900€) e 12 % (tutto il premio). Per chi vuole versare interamente il premio al fondo Fonchim la percentuale sale al 16%.
Confermata l’iscrizione al fondo sanitario di categoria, Faschim, per l’intero nucleo familiare, interamente a carico dell’azienda. Sul sostegno alla maternità, per chi ha uno o più figli al nido e che ha optato per la conversione totale in premio l’azienda porterà la quota aggiuntiva dal 12 al 30%. Analogo trattamento per i cargiver di familiari o conviventi che necessitano di assistenza quotidiana.
Sul welfare aziendale, è aumentata la quota di flexible benefit incrementata di 30 € per i livelli A e B e 50 € per tutti gli altri. Infine, l’azienda sosterrà una copertura assicurativa infortuni extra professionali che ha un valore di oltre 40 euro a lavoratore. Nell’intesa si evincono le strategie industriali del Gruppo e le modalità per accrescere le relazioni sindacali, in linea con quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro dell’industria Chimica-Farmaceutica. Inoltre, nell’intesa sono contenuti aggiornamenti normativi per capitoli importanti quali: la salute, sicurezza e ambiente con la conferma della realizzazione della giornata nazionale dedicata a questo tema; formazione, il part time; l’anticipo del Tfr; le visite mediche specialistiche con permessi retribuiti; la diversità e la violenza di genere; il congedo parentale ad ore; le ferie solidali e lo smart working; la conferma di un importante spazio di intervento nella gestione alla RSU coadiuvate dalle organizzazioni sindacali territoriali.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Barilla, per World Cancer Day incontri e formazione per i dipendenti

PARMA (ITALPRESS) – La prevenzione dei tumori al seno arriverà direttamente alle persone Barilla. Lo annuncia l’azienda in occasione della Giornata mondiale contro il cancro che ricorre domenica 4 febbraio. I medici dell’Ospedale Maggiore si sono resi disponibili a portare sui luoghi di lavoro di Barilla le loro competenze e la cultura della prevenzione, con la possibilità di richiedere consulenze individuali. Inoltre, materiali informativi digitali sono disponibili sulla Intranet aziendale. Questo modello verrà presto riproposto anche nello stabilimento Bakery e sughi di Rubbiano (PR), con l’obiettivo di valutarne l’estensione graduale nel tempo ove possibile anche alle altre realtà produttive di Barilla in Italia. L’azienda ha dedicato alle sue persone anche questa iniziativa che mira a chiarire dubbi, approfondire la conoscenza di sè, spiegare quanto sia importante conoscere il proprio corpo e aderire ai programmi di prevenzione.
Il benessere, la salute e la sicurezza delle 8mila persone che lavorano in Barilla sono al centro delle priorità del Gruppo e va in questa direzione anche il programma “sì.Mediterraneo”, nato da una collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università degli Studi di Parma, che ha permesso di sensibilizzare tutte le persone Barilla nel mondo sui benefici della dieta Mediterranea e sulle abitudini alimentari corrette. Ma l’impegno di Barilla va anche verso i consumatori. Il Gruppo di Parma è in prima fila per favorire la diffusione della dieta Mediterranea e di corretti stili di vita nel mondo, grazie ad una presenza capillare in oltre 100 Paesi in cui porta ogni anno più di 2 milioni di tonnellate di cibo ispirato alla dieta mediterranea: buono, nutrizionalmente equilibrato e da filiere sostenibili. In particolare, la produzione di pasta e sughi, in pratica tutto il necessario per “assemblare” il piatto simbolo della dieta mediterranea, rappresenta oltre il 50% del fatturato.
Come azienda alimentare, l’attenzione di Barilla per la nutrizione e per la promozione di stili di vita sani vanno di pari passo: è il caso del miglioramento costante del profilo nutrizionale dei prodotti che ha permesso, dal 2010 di riformulare 488 prodotti per ridurre il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e/o zucchero o incrementando il contenuto di fibre. E attraverso Giocampus Barilla si impegna a sviluppare attività educative e informative per le nuove generazioni: un programma innovativo – unico in Italia – di educazione fisica e alimentare per i bambini tra i 5 ei 14 anni, che in 22 anni ha coinvolto quasi 20mila bambini in attività dedicate all’educazione alimentare, motoria e corretti stili di vita. Da diversi anni, infine, Barilla sostiene la Lilt Milano – Lega Italiana per la lotta contro i tumori – attraverso donazioni dei suoi prodotti. Prodotti che arricchiscono il pacco alimenti che ogni mese l’associazione distribuisce ai suoi assistiti di ogni età, che vivono in condizioni di fragilità economica e sociale.
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– Foto: ufficio stampa Barilla –

Gruppo San Donato, a Roma il quinto Summit Ecam

ROMA (ITALPRESS) – Al via la V edizione di ECAM, European Corporate Council on Africa and Middle East, che si è tenuta a margine della conferenza Italia-Africa. Ideato e presieduto da Kamel Ghribi, vicepresidente di Gruppo San Donato, ECAM promuove la relazione tra i Paesi europei e l’area Africa e Medio Oriente, focalizzato nel sostegno a progetti nell’ambito della sanità, della formazione e delle infrastrutture. Il 29 gennaio, alla serata inaugurale tenutasi all’Excelsior di Roma, hanno preso parte William Ruto, presidente della Repubblica del Kenya, Hassan Sheikh Mohamud, presidente della Somalia, Ignazio La Russa, Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, Ministro delle Riforme Istituzionali, Luigi Di Maio, Rappresentante speciale della UE per la Regione del Golfo, Alessandra Ricci, AD di Sace, la senatrice Licia Ronzulli e il giornalista Bruno Vespa. La serata è stata presentata da Eleonora Daniele e accompagnata dal gruppo musicale Il Volo.

– Foto ufficio stampa Gruppo San Donato –

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Maria Grazia Furnari nuovo commissario del Policlinico di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Si è insediato il nuovo Commissario Straordinario del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, Maria Grazia Furnari, che subentra all’uscente Maurizio Montalbano. Svolgerà le funzioni commissariali nelle more del perfezionamento della sua nomina a direttore generale.
“E’ per me un onore e una grande responsabilità essere stata nominata in un’azienda prestigiosa come il Policlinico – afferma la manager – caratterizzata da una particolare complessità per il legame inscindibile tra assistenza, didattica e ricerca. Ringrazio il Presidente della Regione Renato Schifani, il Rettore Massimo Midiri, l’Assessore regionale per la salute Giovanna Volo, e il Direttore del Dipartimento della Pianificazione Strategica, Salvatore Iacolino, della fiducia accordatami. Porgo i miei più cordiali saluti ai docenti, ai professionisti di ogni area e alle organizzazioni sindacali. Sarò sempre disponibile al dialogo e al confronto aperto e sincero, e con il supporto e le competenze di tutti, in una comune condivisione degli obiettivi, porteremo avanti un lavoro di squadra per sviluppare ulteriormente il ruolo della sanità universitaria nell’ambito regionale e nazionale”.
Il percorso professionale del neo commissario, medico internista, “è caratterizzato da una grande esperienza acquisita all’interno del servizio sanitario regionale”, si legge in una nota.
La dottoressa Furnari, titolare della struttura complessa “Coordinamento Didattico Assistenziale nei rapporti col SSR” del Policlinico, ha svolto per diversi anni la sua attività lavorativa presso il Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, una prima volta come Dirigente dell’Area del Piano di Rientro, periodo che l’ha vista anche coordinatrice della stesura dell’ultimo Piano Sanitario Regionale “Piano della Salute 2011-2013”, e inoltre referente per la Regione Siciliana presso il Ministero della Salute per il monitoraggio dei LEA oltre che di numerosi Tavoli Tematici regionali di programmazione.
Successivamente, sempre dentro il Dipartimento Pianificazione Strategica, ha diretto il Servizio Programmazione Ospedaliera occupandosi dell’ospedalità pubblica e privata. Gli ultimi incarichi ricoperti, in ordine di tempo, sono stati quelli di Direttore sanitario all’Asp di Trapani, Commissario ad acta per l’emergenza Covid-19 della provincia di Messina, Commissario straordinario all’Asp di Caltanissetta.
Il nuovo legale rappresentante dell’Azienda ospedaliera universitaria ha, inoltre svolto attività di docenza e realizzato diverse pubblicazioni inerenti l’organizzazione sanitaria e ha collaborato attivamente con Agenas. E’ un’esperta in Reti cliniche e dell’emergenza, in Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e in Valutazione della performance delle aziende sanitarie.
Tra i primi importanti impegni che dovrà affrontare vi sono gli interventi finanziati nell’ambito del PNRR e del PNC, l’abbattimento delle liste d’attesa, il potenziamento della rete ospedaliera, la realizzazione del nuovo Policlinico, sottolinea la nota.
Il nuovo Commissario Straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria ha già fissato un primo calendario di incontri con i direttori dei Dipartimenti e i dirigenti amministrativi, conclude la nota.
– foto ufficio stampa Policlinico Palermo –
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AZ Salute festeggia i suoi 20 anni tra sanità, informazione e formazione

PALERMO (ITALPRESS) – Sono passati ormai venti anni dal lancio di AZ Salute, rivista che si occupa di formare e informare il territorio siciliano sulle ultime novità del mondo della medicina e della sanità. Col passare del tempo è entrata nelle casa di tutti – una volta al mese – grazie alla partnership con il Giornale di Sicilia. E, nonostante sia passato tutto questo tempo e il settore dell’informazione si sia evoluto, AZ Salute ne continua a rappresentare un tassello importante, al quale la gente si è anche affezionata. “Non esisteva una pubblicazione che parlasse di biomedicina e sanità – spiega Carmelo Nicolosi, direttore della rivista – noi ci siamo riusciti, facendo informazione e formazione, ricevendo anche il plauso del ministero della Salute. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, ovvero quello di dare delle informazioni, seppur complicate, ma comprensibili a tutti”. Nell’ambito del ventennale anche un convengo, un momento di confronto, che si è svolto alla fondazione Whitaker, dal titolo “Medicina: passato, presente e futuro”. Nell’ambito dell’incontro, tra i temi trattati anche quello relativo al PNRR: “Sono circa 800 milioni di euro. Siamo ad un punto importante – dice Salvatore Iacolino, dirigente generale Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute – abbiamo individuato i contraenti, le attività stanno andando avanti con grande slancio e determinazione e confidiamo di raggiungere questo ambizioso risultato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo: “Le case di comunità e le centrali operative territoriali sono la medicina che va a casa dei cittadini. Gli ospedali manterranno il loro ruolo nelle forme acute e nel grande livello assistenziale, mentre tutto ciò che è cronicità e fragilità verrano gestite in queste strutture sul territorio. Ci auguriamo di poter realizzare tutto ciò nel più breve tempo possibile. Abbiamo avuto anche l’approvazione da parte del ministero per 1 miliardo e 300 milioni per le strutture ospedaliere nuove o da portare a maggiore di misure di sicurezza con annesse ristrutturazioni”. Tra le novità relative al territorio ci sarà anche il nuovo Policlinico: “Dal ministero arriverà da un momento all’altro l’autorizzazione al finanziamento di 348 milioni di euro – spiega Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo – siamo ottimisti che nell’arco di qualche anno Palermo abbia una nuova realtà sanitaria di livello accademico e strettamente collegata alla cittadella universitaria”.
Tra i presenti anche il sindaco Roberto Lagalla: “Dobbiamo affrontare un percorso non inferiore a 10 anni per realizzare nuove strutture e dobbiamo immaginare cosa fare e a cosa dare priorità», ha sottolineato il primo cittadino, che ha messo a nudo le gravi criticità della rete ospedaliera. «Dobbiamo capire cosa serve di più e come utilizzare meglio ciò che già esiste, senza essere travolti dal “nuovismo” a tutti i costi”. “Nel ruolo dell’informazione ci devono essere alleanze relative alla salute – sottolinea Marina Panfilo, Vaccine Policy & Communication Director MSD Italia – per sostenere il nostro servizio sanitario nazionale dobbiamo far sì che ogni cittadino faccia la propria parte: attraverso la prevenzione corretti stili di vita, vaccinazioni, screening. Perchè più a lungo ci manteniamo sani, più potremo avere una qualità di vita migliore”. Tra i partner della sanità c’è l’industria farmaceutica: “Dobbiamo dare tutti il nostro contributo per rendere sostenibile un cambiamento che ha di fronte la grande sfida dell’invecchiamento della popolazione – dice Francesca Patarnello, Vicepresidente Market Access & Government Affairs AstraZeneca Italia -. C’è anche il grande tema del cambiamento del clima… credo che nessuno possa farcela da solo. L’industria ha un grande ruolo, quello relativo alla ricerca e quello di affrontare queste sfide. Noi, come AstraZeneca, siamo pronti a dare il nostro contributo per fare in modo di mettere insieme le risorse tra aziende, sistema pubblico, università e territorio. Credo ci sia un grande beneficio lavorando insieme”. “Il concetto di comunità, intesa anche come sviluppo della sanità e cura delle persone, è fondamentale – conclude Paolo Randazzo, Healthcare System Partner Roche Italia -. Serve una collaborazione tra pubblico e privato”.
-foto gtr Italpress –
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Sanità, Aiop presenta 3° bilancio sociale e apre dibattito su fake news

ROMA (ITALPRESS) – AIOP, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, ha presentato a Roma, nel corso dell’evento “Le fake news in Sanità”, il 3° Bilancio Sociale, nel quale si dà conto del contributo dell’Associazione e delle strutture ospedaliere alla sanità pubblica e dell’impatto, diretto e indiretto, che l’offerta di servizi e prestazioni sanitarie genera sulla comunità di riferimento.
La terza edizione del Bilancio Sociale AIOP è stata anche l’occasione per riflettere sulla disinformazione in sanità e sugli effetti che una comunicazione distorsiva produce nella lettura del sistema salute e quindi nelle scelte politiche che lo governano.
Quando si parla di Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si fa riferimento alla sua componente di diritto pubblico e a quella di diritto privato, poste entrambe al servizio della funzione pubblica di tu­tela della salute: la parte accreditata oggi assicura più di 1/4 dei ricoveri nazionali, impiegando circa 1/10 della spesa complessiva.
Come certificato dal 3° Bilancio Sociale, il valore aggiunto economico del settore privato si traduce nella capacità di creare ricchezza a vantaggio dei diversi stakeholder e della comunità di riferimento: il 92% di tutto il valore economico generato dalla componente di diritto privato del SSN viene ridistribuito al territorio, sotto forma di indotto per la filiera di produzione (96mila fornitori diretti nelle sole strutture del campione), di coinvolgimento di professionisti (per un totale di oltre 73mila unità), di gettito fiscale e di contributo al Terzo Settore.
Nell’8% che viene trattenuto, inoltre, occorre considerare tutti gli investimenti in Ricerca&Sviluppo e in ammodernamento degli ambienti e delle tecnologie.
Perchè si continua a parlare di sanità privata (la sanità a pagamento) per fare riferimento alle strutture di diritto privato della sanità pubblica (finanziata attraverso la fiscalità generale, con un meccanismo di contribuzione progressiva)? Perchè si continua a dire che le strutture private accreditate selezionano le prestazioni meno complesse più remunerative quando le evidenze dicono il contrario? Perchè si persevera con un approccio ideologico e con la sterile e dannosa contrapposizione pubblico-privato accreditato quando le criticità – iniquità di accesso alle cure per liste d’attesa non governate, rinuncia alle cure, ricorso alla sanità a pagamento, mobilità passiva non fisiologica, inefficienze e sprechi – dovrebbero indurre a potenziare la sinergia tra le due componenti del sistema?
Secondo Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP, “la scelta di coniugare la presentazione del 3° Bilancio Sociale AIOP al tema delle fake news in sanità nasce dal desiderio di raccontarci per il valore che creiamo e che possiamo, ulteriormente, creare per promuovere una sanità pubblica, efficiente, solidale ed equa, in un contesto nel quale aumenta la nostra attenzione al tema della qualità di vita nel nostro Paese, oltre che al tema ambientale, generazionale e di genere. Parlare di componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale – ha precisato Cittadini – vuol dire ancorare la natura delle strutture private accreditate e ogni intervento al corretto perimetro di riferimento, quello della Sanità pubblica. Quante volte sentiamo parlare impropriamente di “privatizzazione” della sanità? Quante volte leggiamo articoli nei quali si confonde il “privato” inteso come natura giuridica di una parte delle strutture del SSN e “privato” quale forma di fuoriuscita dallo schema universalistico e solidale di Sanità. E’ successo, ancora una volta, la scorsa settimana nell’ambito di un question time alla Camera dei Deputati, a commento della modifica – introdotta nell’ultima manovra di Bilancio – del tetto di spesa all’acquisto di prestazioni da erogatori di diritto privato, congelato al 2011. Questo intervento invece permetterà di prendere in carico più pazienti, curare di più, ridurre le liste d’attesa, continuando ad assicurare prestazioni complesse e di provata efficacia clinica”, ha concluso la Presidente di AIOP.
Francesco Zaffini, Presidente della 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica, ha spiegato che: “Per il contrasto alle fake news in sanità dovremmo prevedere provvedimenti specifici, ma qui lavoriamo su un terreno scivoloso, perchè da un lato si deve garantire libertà di espressione e di stampa e, dall’altro, bisognerebbe evitare, in un momento di difficoltà della nostra sanità nazionale, di dare addosso a questo nostro SSN, che invece è veramente glorioso e rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo e internazionale, soprattutto grazie a chi ci lavora dentro”.
Sandra Zampa, Segretario gruppo PD, componente della 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica, ha osservato: “La politica fa molte promesse che spesso vengono disattese. La sanità è un tema che chiama in causa le nostre coscienze ed è certamente uno dei punti dolenti nell’opinione pubblica. I cittadini si aspettano qualcosa di più considerati gli impegni presi durante l’esperienza pandemica. Allarmano la riduzione delle risorse e la difficoltà delle Regioni nel far fronte al problema delle liste d’attesa e della tutela del personale”.
Secondo Ylenja Lucaselli, Capogruppo FdI, V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati: “Oggi, quando si parla di sanità lo si fa in maniera troppo approssimativa e divulgando notizie non veritiere, a partire da quella sul personale medico: si dice che in Italia ci siano pochi investimenti per la loro assunzione e questo non è vero. In realtà, la componente di diritto pubblico non ha utilizzato fondi stanziati per 3 miliardi di euro. Il tema vero riguarda la formazione e l’assenza di competenze. Quindi, questa è già una fake news così come quella secondo la quale la sanità privata sarebbe un contraltare di quella pubblica, quando noi sappiamo benissimo che è un supporto fondamentale, un asse centrale per il mantenimento degli standard qualitativi”.
Per Tonino Aceti, Presidente Salutequità: “Le fake news sono un fenomeno rischioso per il diritto alla salute e per la sanità pubblica. Tutte le scelte di policy rispetto al Servizio Sanitario Nazionale devono essere guidate innanzitutto dalle evidenze, che devono indirizzare l’agire anche di tutti gli stakeholder. Noi, ad oggi, abbiamo utilizzato solo in piccola parte il privato accreditato, e molte Regioni in modo residuale, per recuperare le liste d’attesa. Le Regioni che hanno colto meno questa opportunità sono anche quelle che hanno “recuperato” meno prestazioni e non hanno utilizzato molte risorse che lo Stato aveva stanziato proprio in questo senso. Tale evidenza non è mai stata al centro del dibattito lasciando spazio alle fake news e questo è un danno per i cittadini e per il SSN”.
Luca Del Vecchio, Direttore Area Politiche per il Digitale e Filiere, Scienze della Vita e Ricerca, Confindustria, ha dichiarato: “Le politiche della salute si intrecciano con molte altre politiche pubbliche. Si tratta, tuttavia, di un terreno sul quale si acuiscono gli scontri. Il presunto conflitto tra privato e pubblico è una delle tante fake news in circolazione. Le politiche pubbliche iniziano ad essere fondate su misure oggettive elaborate da soggetti tecnici come Agenas. Questo ha determinato un mutamento di cognizione e l’assunzione di iniziative coerenti da parte della maggioranza. Pensiamo al superamento del tetto di spesa”.
Anna Maria Bencini, Farmindustria, ha rilevato che “le fake news sono un problema ricorrente, che in questo momento non affligge solamente la sanità. Nell’ambito sanitario, le notizie false rappresentano un grande pericolo perchè possono creare mancanza di fiducia nella scienza e anche problemi di salute pubblica. Il ruolo di Farmindustria, in questo senso, è fondamentale perchè l’industria farmaceutica è importante per la comunicazione sanitaria ed è infatti regolata da un codice di condotta molto rigoroso. Le informazioni che ci arrivano sono sempre verificate in ogni loro aspetto”.
Andrea Mandelli, Presidente FOFI, ha dichiarato: “In un mondo sempre più globale e virtuale, i cittadini sono bombardati da informazioni sui temi di salute e la rete è diventata un veicolo privilegiato di disinformazione. Cercare di rimuovere le asimmetrie informative è un impegno che coinvolge in prima persona i farmacisti in virtù del rapporto di fiducia e di vicinanza con la cittadinanza. L’informazione e l’educazione dei pazienti, il contrasto alle fake news veicolate da ‘Dottor Googlè e dai Social, sono parte integrante della nostra attività quotidiana, che perseguiamo attraverso l’ascolto e il dialogo costanti, la rassicurazione dei cittadini e l’invito a rivolgersi sempre a fonti autorevoli per la ricerca di informazioni in tema di salute e di terapie”.

– Foto ufficio stampa Aiop –

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