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Covid e Alzheimer, al Gemelli nuovi sistemi per consulti a distanza

ROMA (ITALPRESS) – Dall’emergenza Covid-19 è scaturito un ripensamento sulle modalità di assistenza per le persone affette da Alzheimer e per i loro familiari. E’ quanto emerge dal Policlinico universitario A.Gemelli IRCCS in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI), che si celebra ogni anno il 21 settembre.
Al Gemelli in fase di implementazione nuovi strumenti per la diagnosi e il monitoraggio a distanza dei pazienti con demenze per fornire un costante e sicuro contatto per le persone con Alzheimer e loro familiari e per ridurre i costi dell’assistenza.
La popolazione di soggetti affetti da demenza è progressivamente aumentata e rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria in Italia. Circa 800.000 soggetti sono affetti da forme di demenza conclamata e almeno altrettanti sono affetti da forme prodromiche di demenza. Oltre la metà di questi soggetti sono affetti dalla Malattia di Alzheimer.
La pandemia da COVID-19 ha profondamente impattato su tutta la gestione della malattia allontanando questi soggetti così fragili dagli ospedali, determinando un ritardo nelle diagnosi, impedendo il corretto monitoraggio delle terapia e soprattutto lasciando in una condizione di isolamento i pazienti e i loro caregivers.
Le conseguenze di questa interruzione nell’assistenza e nella cura è stata esplorata in numerosi studi a livello nazionale e internazionale, cui ha partecipato anche il Centro per le Demenze e l’Unità di Neurologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS diretti dal professore Paolo Calabresi e dal professore Roberto Bernabei, docenti presso l’Università Cattolica. I risultati di questi studi hanno mostrato che la Pandemia da Sars Cov2 ha determinato un più rapido peggioramento dei sintomi cognitivi, motori e comportamentali in tutte le forme di demenza e in particolare nella demenza di Alzheimer e in quella da corpi di Lewy. L’aspetto più drammatico è rappresentato dalle gravi ricadute che la pandemia ha determinato nei familiari di questi pazienti con ripercussioni sul lavoro, sulle relazioni interpersonali ed infine anche sul benessere psicologico dei caregivers dei soggetti affetti.
L’attuale curva epidemiologica della pandemia non sembra prevedere cambiamenti a breve e impone un ripensamento sulle modalità di assistenza di tutte le patologie croniche e delle demenze e malattia di Alzheimer in particolare. La gestione a distanza della patologia è un esigenza che va oltre l’attuale pandemia e che potrebbe fornire un modello di assistenza sostenibile sia dal punto di vista economico per familiari e Servizio Sanitario Nazionale, sia dal punto di vista della sicurezza per i pazienti che potrebbero in questo modo evitare spostamenti, attese in corsia ed esposizioni a rischi biologici intraospedalieri.
Da questo nasce l’esigenza di disporre di infrastrutture tecnologiche e strumenti diagnostici nuovi che permettano l’erogazione di questi servizi a distanza in una prospettiva di tecno-assistenza e telemedicina. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS attraverso l’Unità di Clinica della Memoria diretta dal professore Camillo Marra è impegnata in tale ambito con vari progetti pensati per disporre a breve di strumenti di screening telefonico che consentirà di identificare a distanza i soggetti potenzialmente a rischio, evitando di andare in ospedale a quei soggetti in cui la visita in presenza potrebbe costituire un rischio inutile. Il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS coordina inoltre insieme all’IRCCS Mondino di Pavia un programma della Rete Italiana di Neuroscienze per lo sviluppo, la creazione e la validazione a livello Nazionale di una valutazione neuropsicologica estensiva da effettuare via web analoga alle valutazioni che vengono attualmente effettuate in presenza nei centri per le demenze.
La disponibilità di questi nuovi strumenti per la diagnosi e monitoraggio a distanza permetterà di ridurre drasticamente i costi dell’assistenza, fornire un puntuale appoggio alle famiglie dei pazienti con demenza e limitare il rischio legato all’accesso in ospedale di persone così fragili. La creazione di un nuovo modello di assistenza a distanza passa per la creazione di tali strumenti, ma necessita anche di una maggiore penetrazione dei sistemi di trasmissione dati a banda larga nelle Regioni italiane ancora non raggiunte da questo servizio e richiede inoltre la trasformazione della nomenclatura delle prestazioni erogabili in ambito SSN da parte degli organi amministrativi al fine di una piena attuazione di quella che si presenta come una “rivoluzione” nell’assistenza del paziente con demenza.
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Sala propone Milano e Bergamo per ospitare il G20 Salute del 2021

MILANO (ITALPRESS) – Con un post su Facebook, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto proporre Milano e Bergamo per ospitare il G20 Salute del 2021. “Milano e Bergamo insieme per ospitare il G20 Salute del 2021- scrive infatti nel post -. Le nostre città sono pronte ad accogliere il summit globale dedicato alla sanità, che si terrà in Italia il prossimo anno, come annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Competenza, conoscenza, ricerca, sperimentazione, ma anche proattive reti di volontariato che consentono di essere vicini ai bisogni dei cittadini più fragili. E’ su queste basi che si fonda la proposta di Milano e Bergamo, due città internazionali, all’avanguardia in numerosi ambiti, non ultimi quello farmaceutico e delle scienze della vita”.
“L’Europa – aggiunge Sala – ha bisogno di un indirizzo unitario, anche sul fronte sanitario. Per questo occorrono esperienza, know how e solidarietà. E soprattutto è necessario dare il via a politiche sulla salute in grado di tutelare tutti i cittadini dell’Unione Europea, sia per affrontare le conseguenze della pandemia Covid-19 sia per definire nuovi protocolli da attivare in ogni Paese UE in caso di future emergenze sanitarie e per gestire le criticità e il quotidiano. La pandemia ha profondamente messo alla prova il nostro territorio e i nostri cittadini, ma non ha minato i valori su cui le nostre comunità si fondano. Sono quei valori a spingerci oggi a proporre e sostenere con determinazione di Milano e Bergamo a ospitare il G20 Salute. Un summit che per noi ha un profondo significato simbolico e un’opportunità che siamo certi le nostre città sapranno onorare al meglio. Auspichiamo – conclude il primo cittadino – che il Governo Italiano accolga la nostra proposta”.
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Aifa “Alta copertura vaccini influenza, 17 milioni di dosi”

ROMA (ITALPRESS) – “Con oltre 17 milioni di dosi disponibili, la copertura vaccinale contro l’influenza risponde ampiamente al fabbisogno della popolazione italiana, rispettando le nuove raccomandazioni del Ministero della Salute. Un dato rassicurante, considerato che nel 2019, sono state distribuite 12,5 milioni di dosi coprendo il 53-54% della popolazione”. Lo afferma in una nota l’Agenzia Italiana del Farmaco.
“Si tratta quindi di un consistente aumento della disponibilità del vaccino e offre una solida prospettiva per rispondere alla domanda di immunizzare le popolazioni a rischio”, sottolinea l’agenzia.
“Aifa – spiega il direttore generale Nicola Magrini – sta lavorando anche per prevenire ogni possibile criticità legata sia all’approvvigionamento che alla distribuzione del vaccino antinfluenzale, potendo contare sulla collaborazione concreta di Farmindustria, Assogenerici e dei loro associati, ribadita oggi in un incontro nella sede dell’Agenzia del Farmaco”.
“Abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto il possibile, nello spirito della massima sinergia con il Ministero della Salute, l’AIFA e le Regioni, per offrire una risposta adeguata alla maggiore domanda di vaccini anti-influenzali. Siamo pronti a collaborare per cercare soluzioni a eventuali criticità”, ha aggiunto Marcello Cattani, coordinatore del Gruppo Prevenzione di Farmindustria, a nome dei produttori di vaccini.
La continuità della collaborazione è stata rafforzata attraverso la formazione di una task force per monitorare costantemente la situazione degli approvvigionamenti e della distribuzione.
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Coronavirus, 1.585 nuovi positivi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.585 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 13 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.658. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 101.773 tamponi, per un totale di 10.146.324 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile di oggi. Il totale dei dimessi/guariti è di 215.954 (+689), mentre il totale degli attuali positivi è di 41.413 (+881). Attualmente sono 2.348 i ricoverati con sintomi, di questi 212 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 38.853 persone. Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono Lombardia (281), Campania (195), Lazio (181), Toscana (119) ed Emilia-Romagna (110).
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Coronavirus, in una settimana +26% ricoveri

ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana 9-15 settembre, rispetto alla precedente, “si assiste a una stabilizzazione nell’aumento dei nuovi casi (9.837 vs 9.964) a fronte di una riduzione dei casi testati (370.012 vs 421.897)”. Questa la fotografia scattata dalla Fondazione Gimbe che registra, nel suo monitoraggio indipendente, dal punto di vista epidemiologico, “un aumento dei casi attualmente positivi (39.712 vs 33.789) e, sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati con sintomi (2.222 vs 1.760) e in terapia intensiva (201 vs 143). Stabile il numero dei decessi (70 vs 72)”. Più nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: -2 decessi (-2,8%), 58 nuovi casi in terapia intensiva (+40,6%); 462 ricoverati con sintomi (+26,3%); 9.837 nuovi casi (-1,3%); +5.923 casi attualmente positivi (+17,5%); -51.885 casi testati (-12,3%); -58.573 tamponi totali (-9,2%). “Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – l’aumento dei nuovi casi appare stabilizzato, anche se è verosimile che il numero sia sottostimato considerata la riduzione dei casi testati e l’ulteriore aumento del rapporto positivi/casi testati. Si conferma inoltre il trend in aumento dei pazienti ospedalizzati con sintomi e di quelli in terapia intensiva”.
Tutte spie rosse che “impongono la consapevolezza pubblica sulle dinamiche dell’epidemia, senza minimizzazioni o terrorismi di sorta, al fine di mantenere alta la guardia anche per l’imprevedibile impatto della riapertura delle scuole sulla curva dei contagi”, sottolinea Cartabellotta. Nel quadro di una circolazione endemica del virus l’aumento progressivo dei focolai ha determinato la crescita dei nuovi casi settimanali. Infatti, dai 1.408 della settimana 15-21 luglio siamo passati a 9.837 nuovi casi di quella 9-15 settembre, con un incremento del rapporto positivi/casi testati dallo 0,8% al 2,7%. Questa dinamica ha generato il progressivo aumento dei casi attualmente positivi che da fine luglio sono più che triplicati: da 12.482 a 39.712. L’incremento dei casi attualmente positivi, espandendo il “bacino” dei contagi, si riflette progressivamente sull’aumento dei pazienti ospedalizzati. Infatti, dal 21 luglio al 15 settembre i ricoverati con sintomi sono aumentati da 732 a 2.222 e i pazienti in terapia intensiva da 49 a 201. Circa 3/4 dei pazienti ricoverati si concentrano in 7 Regioni (74,3%): Lazio (453), Campania (295), Lombardia (263), Puglia (204), Emilia-Romagna (168), Sicilia (141) e Liguria (128).
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Coronavirus, aumentano nuovi positivi e tamponi

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.425 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 12 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.645. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 100.607 tamponi (in aumento rispetto ai 80.517 di ieri), per un totale di 10.044.551 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile di oggi.
Il totale dei dimessi/guariti è di 215.265 (+620), mentre il totale degli attuali positivi è di 40.532 (+820). Attualmente sono 2.285 i ricoverati con sintomi, di questi 207 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 38.040 persone.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono Campania (186), Lazio (165), Lombardia e Veneto (159), Piemonte (117), Emilia Romagna (106).
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Coronavirus, Menarini lancia test antigenico che indica carica virale

ROMA (ITALPRESS) – Non solo se, ma anche quanto. Il nuovo test di A. Menarini Diagnostics per la ricerca dell’antigene è in grado non solo di individuare, in soli 12 minuti, se un paziente è positivo al Covid-19, ma anche di dare un’indicazione sulla sua carica virale, così da identificare subito i pazienti maggiormente infettivi e più a rischio. Questi test si differenziano da quelli in biologia molecolare perchè, anche se il mezzo utilizzato per prelevare il campione è sempre il tampone nasofaringeo, i test antigenici non ricercano il materiale genetico del virus, ma rilevano la presenza dell’antigene e quindi di un’eventuale infezione, attraverso la ricerca di proteine specifiche del virus. E lo fanno attraverso una strumentazione facile da trasportare e di semplice utilizzo, più veloce, meno costosa e con risultati altrettanto affidabili. Come la piattaforma Point of Care AFIAS, distribuita da A. Menarini Diagnostics in Italia e in altri paesi europei, che può essere utilizzata in contesti operativi decentralizzati rispetto al laboratorio analisi, quali pronto soccorso, aeroporti o sedi in cui c’è la necessità di avere un primo risultato affidabile in poco tempo. Sono attualmente disponibili due modelli: AFIAS 1, che consente di eseguire un test alla volta, e AFIAS 6 che permette l’esame di 6 campioni contemporaneamente. Con la medesima piattaforma è possibile, inoltre, eseguire anche i test sierologici, rilevando la presenza e la quantità di anticorpi IgM e IgG da un campione di sangue del paziente. Con l’utilizzo di AFIAS 6, per esempio, tre pazienti possono avere contemporaneamente, in 12 minuti, i risultati del test sierologico e antigenico.
“E’ estremamente importante fornire test affidabili che consentano uno screening su larga scala e un rapido rilevamento di casi positivi per contenere la diffusione del Covid-19”, sottolinea Fabio Piazzalunga, Global Head di A. Menarini Diagnostics.
“In definitiva, la vita e le economie saranno vincolate sempre più anche alla disponibilità e all’efficienza di questi strumenti diagnostici”, aggiunge.
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Coronavirus, 1.229 nuovi positivi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.229 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 9 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.633. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 80.517 tamponi, per un totale di 9.943.944 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile di martedì 15 settembre. Il totale dei dimessi/guariti è di 214.645 (+695), mentre il totale degli attuali positivi è di 39.712 (+525). Attualmente sono 2.222 i ricoverati con sintomi, di questi 201 (+4) si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 37.289 persone. Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono Lombardia (176), Liguria (141), Lazio (139), Campania (136) ed Emilia-Romagna (125).
(ITALPRESS).