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Coronavirus, 1.616 nuovi casi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.616 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 10 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.597. I nuovi casi sono in aumento rispetto ai 1.597 registrati ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 98.880 tamponi, per un totale di 9.653.269 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Il totale dei dimessi/guariti è di 212.432 (+547), mentre il totale degli attuali positivi è di 36.767 (+1.059). Attualmente sono 1.849 i ricoverati con sintomi, di questi 175 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 34.743 persone. Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono Lombardia (257), Veneto (173), Emilia-Romagna (152), Lazio (148), Toscana (147) e Campania (140).
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In Lombardia 257 positivi al Covid e 3 morti, in crescita Brescia

MILANO (ITALPRESS) – Su 17.986 tamponi processati sono 257 i casi positivi al coronavirus in Lombardia, dove i decessi sono 4 e i guariti/dimessi 114. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sui dati epidemiologici diffuso dalla Regione. Calano di tre i ricoverati in terapia intensiva, il cui totale regionale si attesa su 27, e diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti, -10, per un numero complessivo di 246.
La provincia di Milano resta la più colpita, con 78 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, di cui 42 nel capoluogo lombardo. In aumento i casi nella Provincia di Monza e Brianza che passa dai 22 casi di ieri ai 31 odierni. Sale anche quella di Brescia con 41 contagiati di oggi rispetto ai 17 di ieri. Per quanto riguarda le altre province, i casi sono 15 a Bergamo, 23 a Varese, 22 a Mantova, 21 a Pavia, 6 a Como, 6 a Lecco, 4 a Cremona, 3 a Lodi. Nessun caso si registra nella Provincia di Lecco.
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Contratto sanità privata, Aiop-Aris “Speranza medi con le Regioni”

ROMA (ITALPRESS) – “Apprezziamo il lavoro svolto, fin dal primo giorno del Suo mandato, dal Ministro Speranza per sostenere il tema del rinnovo del CCNL del personale non medico della componente di diritto privato del SSN. Oggi, tuttavia, siamo costretti, ancora una volta, a fare appello alla Sua fondamentale opera di mediazione per fare in modo che le Regioni, che non lo hanno ancora fatto, siglino gli accordi di compartecipazione agli oneri del rinnovo del contratto”. Lo affermano in una nota congiunta Barbara Cittadini, presidente nazionale AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), e padre Virginio Bebber, presidente ARIS (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari), intervenendo nel dibattito sul rinnovo del CCNL dei lavoratori della sanità privata.
“Riteniamo indispensabile – proseguono Cittadini e Bebber – che le Regioni si facciano carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale, intervenendo contestualmente su budget e tariffe, e mantenendo così gli impegni assunti anche nei confronti del nostro personale non medico che non può e non deve più attendere per vedere garantiti i propri diritti. Questo è un prerequisito fondamentale per coalizzare all’interno delle nostre Associazioni la maggioranza necessaria alla ratifica della pre-intesa firmata con le organizzazioni sindacali il 10 giugno scorso”.
“E’ importante – aggiungono Cittadini e Bebber – che il Ministro Speranza ribadisca il proprio impegno prodigandosi ulteriormente in un’opera di mediazione per invitare, anche, le altre Regioni, oltre a Lombardia, Veneto e Sicilia, a dare seguito all’impegno politico di compartecipare concretamente agli oneri del rinnovo. E’ necessario che tutte e 21 le Regioni trovino un accordo, ma realtà come il Lazio, la Puglia, la Toscana, la Campania e l’Emilia-Romagna, per la loro dimensione, assumono una valenza importantissima”.
“Da parte nostra – concludono la presidente AIOP e il presidente ARIS -, confermiamo la volontà di rinnovare il CCNL alle condizioni pattuite. E’ necessario, però, che gli Assessorati alla Salute rispondano ai reiterati appelli delle nostre Sedi Regionali ad oggi rimasti inascoltati. Non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi da Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni in primis, dalle Istituzioni e da tutte le parti sociali”.
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Nel Lazio 148 nuovi casi di coronavirus e 1 decesso

ROMA (ITALPRESS) – “Su quasi 12 mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 148 casi, di questi 98 sono a Roma, e un decesso. Aumentano i tamponi e diminuiscono i casi”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Nella Asl Roma 2 – aggiunge – è in corso il monitoraggio e l’indagine epidemiologica su alcuni luoghi di aggregazione della comunità peruviana. Nella Asl Roma 1 sono 34 i casi nelle ultime 24 ore e di questi ventisei sono i casi di rientro, ventidue con link dalla Sardegna, due dalla Toscana, uno dalla Spagna e uno dall’Abruzzo. Un caso ha un link familiare con un caso già noto e isolato. Nella Asl Roma 2 sono 59 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi quarantatre i casi di rientro, cinque con link dalla Sardegna, trenta sono contatti della comunità peruviana, quattro dalla Romania, due dal Bangladesh, uno dall’Egitto e uno dall’Ucraina. Nove sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 3 sono 5 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di quattro casi di rientro, tre con link dalla Sardegna e uno dalla Campania. Nella Asl Roma 4 sono 9 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di cinque casi con link dalla Sardegna, uno individuato su segnalazione del medico di medicina generale e tre sono casi individuati in fase di pre-ospedalizzazione. Nella Asl Roma 5 sono 13 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di quattro casi di rientro, due con link dalla Sardegna, uno dal Veneto e uno dalle Marche. Nove sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 6 sono 16 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di cinque casi di rientro, tre con link dalla Sardegna, uno dalla Svizzera e uno dall’Emilia-Romagna. Un caso individuato in accesso al pronto soccorso e sette sono contatti di casi già noti e isolati”.
“Nelle province – prosegue l’assessore D’Amato – si registrano 12 casi e zero decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina sono quattro i casi e di questi due sono casi di rientro, uno dalla Puglia e uno dalla Lombardia. Un caso è un contatto di un caso già noto e isolato. Nella Asl di Frosinone sono quattro i casi e si tratta di tre casi di rientro due con link dalla Sardegna e uno dall’Albania. Un caso individuato in accesso al pronto soccorso. Nella Asl di Rieti si registrano tre casi e si tratta di due casi di rientro dall’Albania e uno da Malta. Nella Asl di Viterbo si registra un caso di rientro dalla Slovenia”, conclude l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
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L’intelligenza artificiale per la protesi del ginocchio

CASTELLANZA (VARESE) (ITALPRESS) – Muovere il ginocchio dopo poche ore dall’intervento, camminare dal giorno seguente, ridurre il tempo di degenza in ospedale e abbandonare le stampelle dopo sole 2 settimane, tornando in tempi brevi alla vita quotidiana: sono i principali risultati del percorso di cura completamente robotizzato per l’impianto di protesi di ginocchio in Humanitas Mater Domini, dove due robot assistono il chirurgo ortopedico e i fisioterapisti in tutte le fasi. L’innovativo percorso, unico in Lombardia, è studiato per rispondere in modo sempre più personalizzato alle esigenze del singolo paziente e garantire un recupero più rapido ed efficiente, frutto del lavoro sinergico tra medici, Robotica e Intelligenza Artificiale: nella pianificazione preoperatoria e nell’intervento, il chirurgo ortopedico è affiancato dalla precisione millimetrica del Robot Navio, nella fase riabilitativa il fisioterapista può contare sul supporto del robot Hunova. La tecnologia di Navio permette di lavorare alla pianificazione preoperatoria con il supporto di sensori e strumenti chirurgici collegati a software 3D per un’analisi dettagliata del movimento del ginocchio e la ricostruzione tridimensionale dell’anatomia delle superfici articolari (tibia e femore).
Nella fase operatoria, invece, l’analisi scientifica dei dati anatomici, di movimento e di stabilità dell’articolazione potenzia la precisione del chirurgo nel posizionamento della protesi.
“Il robot non sostituisce il chirurgo, ma lo assiste – spiega il dottor Fabio Zerbinati, responsabile di Ortopedia di Humanitas Mater Domini – è sempre l’esperienza dello specialista a guidare la macchina che, dotata di “braccio robotico”, potenzia ai massimi livelli l’accuratezza e la precisione del chirurgo anche nei tagli femorali e tibiali. Un ulteriore passo avanti nell’evoluzione della chirurgia in termini di minore invasività e impatto sulla qualità di vita, ma anche in termini di personalizzazione di ogni intervento partendo dall’anatomia del singolo paziente”. Dopo poche ore dall’intervento il paziente può muovere il ginocchio e, dal giorno seguente, camminare; la degenza è più breve (5 giorni circa) e l’uso delle stampelle limitato a sole 2 settimane. Per il percorso riabilitativo è operativo Hunova, robot di ultima generazione che affianca il fisioterapista. Integrando meccatronica, elettronica ed Intelligenza Artificiale, il robot permette di analizzare scientificamente il paziente, misurando ben 130 parametri biomeccanici riguardanti velocità, forza e precisione del movimento e acquisendo così 19 mila dati inerenti alla qualità motoria.
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Farmacie, parte il nuovo servizio connessa di DottorFarma

ROMA (ITALPRESS) – Chiedere un consiglio alla propria farmacia di fiducia restando comodamente a casa. Da lunedì prossimo sarà possibile grazie al nuovo servizio “Connessa di DottorFARMA” disponibile nelle farmacie aderenti alla piattaforma informatica offerta da Promofarma, la società di servizi di Federfarma.
Per accedere al servizio il cittadino deve iscriversi sul sito www.teleconsulto.online, semplicemente utilizzando il browser del proprio PC o smartphone, senza dover installare alcuna applicazione. La registrazione è gratuita. Le sessioni di consulenza online attivate con “Connessa di DottorFARMA” garantiscono riservatezza e affidabilità, nel rispetto delle vigenti norme in materia di protezione dei dati sensibili.
Il servizio di teleconsulto si aggiunge a “Facile di DottorFARMA” che, dal mese di luglio, permette già in 1.300 farmacie di prenotare online il farmaco di cui si ha bisogno e ritirarlo in un momento successivo. Per fruire di questo servizio è necessario iscriversi gratuitamente sul sito www.dottorfarma.it o scaricare l’App disponibile sia per Ios che per Android, selezionando la propria farmacia di fiducia.
La prenotazione online del farmaco è anche possibile attraverso il canale Telegram “DottorFARMA Facile Bot” o Whatsapp.
“Grazie ai servizi Connessa e Facile di DottorFARMA la farmacia valorizza ulteriormente il proprio ruolo di presidio di prossimità, portando a casa dei cittadini la professionalità del farmacista” afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale. “In questa emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, offrendo la possibilità di avere una consulenza on line o poter ritirare in farmacia il farmaco già prenotato, le farmacie contribuiscono ad evitare spostamenti e a limitare le possibilità di contagio”, conclude Cossolo.
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Coronavirus, ancora in aumento i nuovi casi

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.597 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 10 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.587. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 94.186 tamponi, per un totale di 9.554.389 da inizio emergenza. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile.
Il totale dei dimessi/guariti è di 211.885 (+613), mentre il totale degli attuali positivi è di 35.708 (+974). Attualmente sono 1.836i ricoverati con sintomi, di questi 164 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 33.708 persone.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono Lombardia (245), Campania (180), Lazio (163), Veneto (147), Liguria (114) ed Emilia Romagna (110).
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Dalle Regioni via libera all’infermiere di famiglia

ROMA (ITALPRESS) – Dopo l’iniezione di organici del “Decreto Rilancio” (subito 9.600 unità), la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha avviato con le altre istituzioni il progetto a livello nazionale dell’infermiere di famiglia/comunità (IF/C), previsto nel Patto per la Salute e previsto dalla legge 77/2020, quella di conversione del decreto Rilancio appunto. Le forme contrattuali, riferisce la Fnopi, sono quelle indicate dal decreto Rilancio e la strada tracciata è quella del suo inserimento a pieno titolo nel distretto. Le Regioni hanno messo a punto un documento, appena approvato dalla Conferenza dei Presidenti, che rende uguale la figura dell’IF/C su tutto il territorio, approvato dalla Conferenza delle Regioni il 10 settembre e che ora potrà e dovrà essere attuato su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo. Un documento che segue la strada tracciata dal Patto per salute 2019-2021 e dalle proposte della Fnopi messe nero su bianco in un modello consegnato a Governatori e ministro della Salute.
“La proposta di linee di indirizzo – scrivono le Regioni – è stata redatta dal sottogruppo tecnico a partire dal documento ‘Position statement su Infermiere di Famiglia e Comunità’ della Fnopi, in cui la descrizione delle competenze dell’IF/C risulta completa e in linea con gli orientamenti Europei per quanto riguarda i due ambiti di competenza (famiglia e comunità) ritenuti strategici per la promozione della salute e gestione della cronicità/fragilità sul territorio”. Il documento delle Regioni e il position statement della Fnopi, pubblicato come ulteriore ebook della Federazione, chiariscono quali sono le potenzialità e le peculiarità anche formative, organizzative e collaborative di questa figura, che di fatto esiste da anni in molte realtà locali, ma che ora andrà codificata, organizzata, normata e formata in tutte le Regioni. Ma le Regioni hanno anche sottolineato che dell’IF/C c’è bisogno in fretta per l’urgenza determinata dal fenomeno epidemico da Sars-CoV-2 e per le “potenzialità determinate dall’introduzione di tale professionista sanitario per il potenziamento delle cure primarie” e per questo hanno messo a punto il loro documento. Secondo la Fnopi, “l’infermiere di famiglia/comunità è un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità, comprese le competenze, le conoscenze e il tempo di individui, gruppi e organizzazioni della comunità per la promozione della salute e del benessere nella comunità”. Cerca di aumentare il controllo delle persone sulla loro salute. E’ di riferimento, secondo le Regioni, per tutta la popolazione (ad esempio per soggetti anziani, per pazienti cronici, per istituti scolastici ed educativi che seguono bambini e adolescenti, per le strutture residenziali non autosufficienti,) con particolare attenzione alle fragilità per cui secondo le Regioni è opportuno concentrare il focus dell’IF/C su tale target identificato attraverso l’analisi dei dati epidemiologici e sociodemografici. Inoltre, in particolari condizioni epidemiologiche, quale quella da Covid-19 attuale, il suo intervento può essere orientato alla gestione di un target di popolazione specifica, ad esempio per il tracciamento e monitoraggio dei casi di Covid-19 coadiuvando le Usca, in collaborazione con medici di medicina generale e Igiene Pubblica e nelle campagne vaccinali. Lavora, inoltre, in modo proattivo, come illustra il modello Fnopi recepito dalle Regioni. ‘Non aspetta solo le prescrizioni, ma intercetta autonomamente i suoi assistiti di cui conosce le problematiche di salute. La finalizzazione dell’azione fondamentale degli IF/C mira al potenziamento e allo sviluppo della rete sociosanitaria con un’azione che si sviluppa dentro le comunità e con le comunità. L’IF/C fa una valutazione dei bisogni di salute; prevenzione primaria, secondaria e terziaria; conosce i fattori di rischio prevalenti nel territorio di riferimento, la relazione d’aiuto e l’educazione terapeutica; stende piani assistenziali infermieristici, individua quesiti di ricerca infermieristica. Ma orienta anche ai servizi, fa una valutazione, indicazione e prescrizione dei presidi necessari.
“E’ necessario applicare subito l’innovazione – sottolinea la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli in linea con le Regioni – per dare spazio il più velocemente possibile alla nuova figura per l’assistenza sul territorio, anche prevedendo percorsi formativi ad hoc diffusi in tutte le Regioni: l’infermiere di famiglia/comunità non è una figura improvvisata, ma un professionista preparato per poter assistere al meglio i pazienti fragili e le loro famiglie”. “Ringraziamo i presidenti delle Regioni, la Commissione salute e il suo coordinatore Icardi per l’impegno e il risultato ottenuto. Vogliamo dare il nostro contributo al Paese e lo vogliamo fare assieme a tutti gli altri professionisti della salute – aggiunge – consapevoli che tutte le energie dovranno essere orientate a garantire il diritto alla salute dei cittadini: la Federazione è pronta a collaborare da subito con Governo, Parlamento, Regioni e Associazioni di cittadini e pazienti per dare attuazione concreta a questo professionista essenziale per il territorio”.
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