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Salute

Coronavirus, Fondazione Gimbe “34 mila casi e ricoveri +27,5%”

ROMA (ITALPRESS) – Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe registra nella settimana 2-8 settembre, rispetto alla precedente, “un incremento dei nuovi casi (9.964 vs 9.015) e dei casi attualmente positivi (33.789 vs 26.754). Aumentano anche “i pazienti ricoverati con sintomi (1.760 vs 1.380), quelli in terapia intensiva (143 vs 107) e i decessi (72 vs 46)”.
In dettaglio, rende noto la Fondazione, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi +26 (+56,5%), terapia intensiva +36 (+33,6%), ricoverati con sintomi +380 (+27,5%), nuovi casi +9.964 (+10,5%), casi attualmente positivi +7.035 (26,3%), casi testati +26.255 (+6,6%), tamponi totali: +38.287 (+6,4%). “Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – crescono i nuovi casi e, soprattutto, le persone attualmente positive, sia per l’incremento dei casi testati, sia per il costante aumento del rapporto positivi/casi testati. Si consolida inoltre il trend in aumento delle ospedalizzazioni con sintomi e dei pazienti in terapia intensiva. Sono tutti segnali che, guardando a quello che sta accadendo Oltralpe, impongono di mantenere molto alta l’attenzione”. Nel quadro di una circolazione endemica del virus, “l’aumento progressivo dei focolai provoca una crescita esponenziale dei nuovi casi, prevalentemente autoctoni, in parte da rientro di vacanzieri e, in misura nettamente minore, di importazione da stranieri”. Infatti, da 1.408 nuovi casi riportati nella settimana 15-21 luglio siamo passati a 9.964 nuovi casi di quella 2-8 settembre, con un incremento del rapporto positivi/casi testati dallo 0,8% al 2,4%. Questa dinamica determina il progressivo aumento dei casi attualmente positivi che in poco più di un mese sono passati da 12.482 a 33.789. “L’incremento dei casi attualmente positivi – precisa il presidente – costituisce un “bacino” di contagi che si riflette progressivamente anche sul graduale e progressivo aumento dei pazienti ospedalizzati”. Infatti, dal 21 luglio al 8 settembre i ricoverati con sintomi sono aumentati da 732 a 1.760 e i pazienti in terapia intensiva da 49 a 143. 7 Regioni contano oltre il 75% dei pazienti ricoverati con sintomi: Lazio (354), Lombardia (248), Campania (220), Puglia (163), Emilia-Romagna (130), Sicilia (104) e Piemonte (104). Il 62% dei ricoverati in terapia intensiva si distribuisce in 6 Regioni: Lombardia (27), Emilia-Romagna (16), Sicilia (13), Veneto (12), Liguria (11) e Sardegna (10). “Anche se si tratta di numeri esigui – puntualizza Cartabellotta – che al momento non determinano alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri, il trend in costante aumento, insieme all’incremento dei casi attualmente positivi, impongono di mantenere la guardia molto alta, soprattutto in alcune Regioni”. “I numeri – aggiunge Cartabellotta – attestano in maniera inequivocabile sia la risalita della curva dei contagi, sia quella dei pazienti ospedalizzati proprio nel momento cruciale della riapertura delle scuole. Tenendo conto del verosimile ulteriore aumento dei nuovi casi, occorre assolutamente evitare il caos organizzativo di qualche settimana fa, quando il rientro dei vacanzieri da zone di contagio ci ha trovati inspiegabilmente impreparati. A tal fine – conclude -, è indispensabile che le “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi operativi dell’infanzia”, emanate dall’Istituto Superiore di Sanità, vengano attuate in modo uniforme in tutte le Regioni, garantendo un tempestivo sistema di testing e tracing dei casi che si manifesteranno tra alunni e insegnanti”.
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Allo Spallanzani 80 positivi al Coronavirus, 6 in terapia intensiva

ROMA (ITALPRESS) – Resta stabile il numero di pazienti positivi al tampone per la ricerca del Covid ricoverati allo Spallanzani. Sono, infatti, ancora 80 i pazienti nell’istituto di ricerca e di questi 6 restano in terapia intensiva. Salgono di 4 unità le persone dimesse o trasferite in altre strutture, arrivando a 655.
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Coronavirus, 1.434 nuovi positivi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.434 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, e 14 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.577. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 95.990 tamponi, per un totale di 9.460.203 da inizio emergenza.
Il totale dei dimessi/guariti è di 211.272 (+471), mentre il totale degli attuali positivi è di 34.734 (+945). Attualmente sono 1.778 i ricoverati con sintomi, di questi 150 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 32.806 persone.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, sono la Lombardia (218), la Campania (203), poi Lazio (175), Piemonte (112) ed Emilia Romagna (110).
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Coronavirus, l’Università di Padova sperimenta il test salivare

PADOVA (ITALPRESS) – Prima in Italia, l’Università di Padova sta per avviare una sperimentazione su vasta scala che, per la diagnosi sul Covid-19, utilizza il test salivare al posto del tampone orofaringeo. Interesserà inizialmente i circa ottomila dipendenti tra docenti e amministrativi e, nell’intento dei responsabili dell’Ateneo, partirà prima del ritorno delle lezioni in presenza. La novità è stata presentata oggi, nel corso del consueto punto stampa del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, affiancato dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, sulla situazione del Covid-19, alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università Rosario Rizzuto, della Prorettrice Danila Mapelli, del Direttore del Dipartimento Didattico Scientifico Assistenziale Integrato Mario Plebani, del Presidente della Scuola di Medicina di Padova Stefano Merigliano, e del Coordinatore delle 14 Microbiologie della rete pubblica veneta che analizza i tamponi Roberto Rigoli, primario della Microbiologia di Treviso. “La collaborazione tra la sanità regionale e il mondo universitario – ha detto Zaia – prosegue e produce risultati sempre più importanti. Presentiamo con orgoglio quest’ultimo, che ha una prospettiva storica, perchè per noi fa parte dell’evoluzione verso un sistema di test rapido di massa in autoscreening, abbinato alla spinta sulla ricerca dell’antigene. In prospettiva, il test salivare è fondamentale, perchè, una volta appropriatamente testato con la sperimentazione, potrà diventare una risposta veloce e sicura, con procedure più semplici e dall’esito garantito”. Il test salivare è diverso dal tampone tradizionale per la modalità di raccolta del materiale da analizzare (un tamponcino di cotone, masticato e inserito in un contenitore dotato di codice a barre abbinato alla persona, al posto dell’inserimento del tampone orofaringeo) ma, come il tampone tradizionale, consente la diagnosi di tipo molecolare. Inizialmente il test salivare interesserà i dipendenti dell’Ateneo e gli eventuali contatti di studenti positivi, ma l’auspicio espresso oggi è che possa estendersi in maniera molto ampia in tempi ragionevolmente brevi. Gli studi effettuati a Padova sul test salivare, ha assicurato Plebani, hanno portato a verificare che i risultati hanno una precisione assimilabile a quella dei tamponi orofaringei.
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Coronavirus, 1.370 nuovi casi e 10 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.370 i nuovi casi di positività al Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, e 10 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.563. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 92.403 tamponi, per un totale di 9.364.213 da inizio emergenza.
Il totale dei dimessi/guariti è di 210.801 (+563), mentre il totale degli attuali positivi è di 33.789 (+796). Attualmente sono 1.760 i ricoverati con sintomi, di questi 143 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 31.886 persone.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, oggi, sono la Lombardia (271), la Campania (249), poi Puglia (143), Lazio (129) ed Emilia Romagna (105).
(ITALPRESS).

Coronavirus, 1.370 nuovi casi e 10 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.370 i nuovi casi di positività al Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, e 10 i decessi che portano il totale delle vittime a 35.563. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 92.403 tamponi, per un totale di 9.364.213 da inizio emergenza.
Il totale dei dimessi/guariti è di 210.801 (+563), mentre il totale degli attuali positivi è di 33.789 (+796). Attualmente sono 1.760 i ricoverati con sintomi, di questi 143 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 31.886 persone.
Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, oggi, sono la Lombardia (271), la Campania (249), poi Puglia (143), Lazio (129) ed Emilia Romagna (105).
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Coronavirus, in Basilicata 8 nuovi casi positivi

POTENZA (ITALPRESS) – In Basilicata sono stati processati 759 tamponi per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 8 sono risultati positivi. Lo rende noto la task force della Regione, sottolineando in una nota che le positività riguardano 4 persone residenti a Potenza, 1 persona di nazionalità estera ospitata in una struttura di accoglienza, 1 persona residente a Policoro, 1 persona residente a San Giorgio Lucano e 1 persona residente a Lavello. Inoltre, sono state registrate le guarigioni di 1 persona residente a Moliterno e di 1 persona di nazionalità estera e proveniente da Stato estero in isolamento in Basilicata.
Con questo aggiornamento i lucani attualmente positivi sono 64 e di questi 60 si trovano in isolamento domiciliare.
Attualmente sono 5 i ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane: a Potenza 1 persona è ricoverata nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale ‘San Carlò, a Matera nell’ospedale ‘Madonna delle Graziè 3 persone sono ricoverate nel reparto di Malattie infettive e 1 persona nel reparto di Terapia intensiva.
Ai positivi vanno aggiunti nel complesso 28 persone decedute (9 di Potenza, 2 di Paterno, 1 di Spinoso, 2 di Moliterno, 1 di Villa d’Agri, 2 di Rapolla, 1 di Irsina, 1 di Montemurro, 1 di Pisticci, 2 di Matera, 1 di San Costantino Albanese, 2 di Avigliano, 1 di Tursi, 1 di Aliano, 1 di Bernalda); 378 guariti; 1 persona residente nella regione Lazio ed in isolamento in Basilicata; 1 cittadino residente in Umbria in isolamento in Basilicata; 5 persone residenti in comuni della Toscana e in isolamento in Basilicata; 1 cittadino residente in Emilia Romagna e in isolamento Basilicata; 1 cittadino residente in Puglia e ricoverato al ‘Madonna delle Graziè di Matera; 7 persone di nazionalità estera e provenienti da Stato estero in isolamento in Basilicata; 27 cittadini stranieri in isolamento in Basilicata in una struttura dedicata; 1 cittadino residente in Basilicata in isolamento in Lazio; 1 cittadino, diagnosticato in Puglia, residente in Basilicata dove si trova in isolamento;
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 60.629 tamponi, di cui 60.023 risultati negativi.
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Lo stress da rientro nemico della fertilità

ROMA (ITALPRESS) – “Al termine delle vacanze moltissimi italiani soffrono del cosìdetto ‘stress da rientrò. Tuttavia, specialmente per coloro che desiderano avere un bambino, è fondamentale tenere lontano lo stress e prolungare il più a lungo possibile i benefici delle vacanze. Infatti, lo stress, oltre ad essere fonte di numerosi disturbi, è un forte inibitore della fertilità, tanto per le donne quanto per gli uomini. Può provocare alterazioni nell’ovulazione e nel ciclo mestruale, nonchè agire negativamente sulla produzione di spermatozoi e sui valori di testosterone maschile”. A mettere in guardia dagli effetti dello “stress da rientro” sulle possibilità di concepimento tanto sulla fertilità femminile, quanto su quella maschile, è Ivi, la prima istituzione medica in Spagna completamente specializzata nella Fecondazione Assistita. “Oggi la scienza non lascia più adito a dubbi”, afferma Daniela Galliano, medico, chirurgo, ginecologo, direttrice del Centro Ivi di Roma. “Uno studio dell’università di Oxford e pubblicato sulla rivista scientifica Fertility and Sterility, monitorando i livelli di adrenalina e cortisolo di 274 donne sane, in età fertile, ha rivelato che le pazienti con il più alto tasso di questi ormoni presentavano una possibilità di concepimento inferiore al 12% rispetto alla norma”. “Anche per gli uomini non mancano le evidenze scientifiche – continua la dottoressa Galliano -, una ricerca dell’American Society for Reproductive Medicine, condotta su un campione di 193 uomini, ha rilevato un temporaneo abbassamento del testosterone nei soggetti sottoposti a particolari stress, che è rientrato nella norma al cessare della situazione critica”. “Dunque, soprattutto per le coppie in cerca di un figlio, è importante adottare delle semplici accortezze, per rendere il ritorno alla quotidianità più dolce e meno traumatico.” “Specialmente nei casi in cui non sia possibile effettuare un graduale ritorno alla normalità”, spiega la dottoressa Galliano, “è importante continuare a dedicare del tempo a sè stessi, agli amici e alle proprie attività preferite per mantenere alto lo spirito della vacanza; fare attività fisica; non trascurare l’importanza del corretto riposo, indispensabile per dare la giusta carica all’organismo”. “Infine – ha concluso la dottoressa – l’alimentazione gioca un ruolo di primo piano nella lotta allo stress. E se in vacanza gli “strappi alla regola” sono stati più numerosi, adesso è importante riportare l’alimentazione alla regolarità, sia per quanto riguarda gli orari dei pasti, sia per ciò che concerne la scelta dei cibi e le quantità. Via libera a frutta e verdura che, oltre ad essere ricche di vitamine e minerali contengono anche molte fibre, ideali per depurare l’organismo dopo gli eccessi estivi. Anche pesce azzurro e frutta secca sono validi alleati contro lo stress e non mancano cibi golosi come il cioccolato fondente. Come bevanda è preferibile il tè, la cui teanina (presente anche nel tè deteinato) migliora la risposta dell’organismo allo stress”.
(ITALPRESS).