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Coronavirus, 1.108 nuovi positivi in 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Ci sono 1.108 nuovi positivi al Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Un dato ancora in calo, con 189 nuovi casi in meno rispetto ai 1.297 di ieri. E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Il totale dei casi da inizio pandemia sale a 278.784. Nelle ultime 24 ore sono 12 le persone decedute (ieri erano 8), che portano il totale delle vittime in Italia a 35.553.
Il totale dei dimessi/guariti è di 210.238 (+223), mentre il totale degli attuali positivi è di 32.993 (+915). Attualmente sono 1.719 i ricoverati con sintomi, di questi 142 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 31.132 persone.
I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 52.553. Le regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, oggi, sono la Campania (218), il Lazio (159), l’Emilia-Romagna (132), la Lombardia (109). La Valle D’Aosta è la regione dove non sono stati rilevati nuovi casi nelle ultime 24 ore, assieme alla provincia autonoma di Bolzano.
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Covid, Speranza “Su vaccino passi avanti, ma non abbassare la guardia”

SIENA (ITALPRESS) – “Vanno bene i soldi del Recovery fund, quelli del Mes, e le somme del bilancio dello Stato, purchè arrivino al servizio sanitario nazionale” in modo che io sia “contento, soddisfatto, e spingo assolutamente in questa direzione”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza a margine di un evento alla Fondazione Toscana Life sciences a Siena. “Noi abbiamo messo più soldi sul servizio sanitario nazionale negli ultimi cinque mesi che negli ultimi cinque anni, e dobbiamo insistere strada – ha proseguito il ministro -. Per anni il servizio sanitario nazionale è stato oggetto di tagli e non di investimenti. Ma dall’ultima legge di bilancio prima del Covid abbiamo cambiato strada, dobbiamo continuare ad investire tutte le energie che abbiamo. Oggi c’è un clima favorevole, tutte le persone hanno capito quanto conti avere un servizio sanitario nazionale all’altezza. Io penso che tutte le risorse, da qualsiasi parte arrivino, sono le benvenute”. Poi, riferendosi al lavoro di ricerca svolto dalla fondazione, ha “espresso orgoglio ed apprezzamento per quel che viene fatto qui dai nostri ricercatori e scienziati. L’Italia dà come sempre il proprio contributo a questa sfida mondiale” nella ricerca del vaccino per debellare il Coronavirus”. “Lo stiamo facendo su tutto, lo facciamo chiaramente sui vaccini, qui lo facciamo in particolar modo sugli anticorpi monoclonati – ha sottolineato -. I dati sono interessanti, chiaramente ci sarà ancora molto da lavorare, molto da verificare, però apriamo una strada per provare ad avere cure certe, sicure, che possano portarci ad un risultato positivo rispetto a questa sfida drammatica che ha portato a tutta l’umanità. E’ un orgoglio per il Paese che questi ricercatori operino sul territorio nazionale, abbiamo bisogno di costruire il massimo di sinergia possibile”. Ma a preoccupare sono sempre le cifre della pandemia, ha ricordato Speranza: “Come è noto il Covid in Europa ma anche in Italia continua ad avere numeri che sono significativi, quindi guai ad abbassare la guardia. Abbiamo davanti mesi in cui dobbiamo resistere in vista di un vaccino sicuro – ha ribadito – e di cure sicure come quelle che ci auguriamo possano partire proprio dalla ricerca fatta in questo palazzo”. Quindi, ha rivolto un appello per il rispetto delle misure anti-contagio: “l’utilizzo della mascherina ed il distanziamento di almeno un metro sono le regole fondamentali che il nostro Paese ha imparato in questi mesi. L’auspicio è che entro un pò di mesi si possa avere buone notizie sia sui vaccini, sia sulle cure, ma nel frattempo massima attenzione mantenendo un livello di precauzione molto alto”. Secondo Speranza, “abbiamo delle istituzioni che sono molto attente ed accorte, tutti i percorsi che mettiamo in campo hanno una certificazione ed una validazione. Noi terremo il livello di cautela, di attenzione e di prudenza più alto possibile, ma non siamo arrivati al traguardo” di aver trovato un vaccino per debellare il Coronavirus. “Bisogna sempre dire la verità, però vedo che la ricerca, a livello globale, sta facendo passi in avanti significativi e questo mi fa essere ottimista”. “L’umanità ce la farà a vincere contro il virus, e permettetemi di esprime un sentimento di orgoglio perchè l’Italia è in prima linea con i propri ricercatori – ha concluso -. Io penso che dobbiamo con umiltà combattere questa battaglia perchè non è vinta, ma stiamo mettendo, un pò alla volta, tutte le energie di cui disponiamo ed io penso che i prossimi mesi potranno darci delle soddisfazioni”.
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Sanofi, 5 anni di “Make to care”, Open Innovation sfida disabilità

MILANO (ITALPRESS) – Compie cinque anni il contest Make to Care, l’iniziativa di Sanofi in collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition, nata per incoraggiare e supportare lo sviluppo di soluzioni innovative che rispondono alle esigenze delle persone che vivono con una disabilità e dei loro caregiver.
Molte le novità di questa edizione. Innanzitutto, il format, quest’anno interamente online non solo per garantire il rispetto delle normative anti-Covid-19 durante la serata conclusiva, ma anche per dare la possibilità a una platea più ampia di conoscere e votare i finalisti.
“Abbiamo voluto celebrare questo importante traguardo per Make to Care aprendolo a un pubblico più ampio e coinvolgendo pazienti, caregiver e operatori della salute nella scelta dei finalisti,” commenta Marcello Cattani, Country Lead e amministratore delegato di Sanofi. “Più passano gli anni, più siamo convinti che il modello di open innovation che Make to Care rappresenta e racconta – guidato dalle esigenze di pazienti e famiglie che vengono ‘raccoltè e risolte da pazienti-innovatori e inventori – sia un modello vincente per la salute di domani. Una salute sempre più a misura di persona, diffusa e accessibile”.
Dopo la chiusura della Call for maker di Maker Faire Rome, prevista per il 15 ottobre 2020, i progetti in linea con la filosofia di Make To Care che si saranno candidati nella sezione “Salute e qualità della vita” saranno disponibili online e sarà possibile votarli per scegliere gli 8 finalisti.
Sarà poi il Comitato di Valutazione, presieduto da quest’anno da Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon, a scegliere i due vincitori, che verranno annunciati durante la premiazione in diretta streaming nei giorni della Maker Faire Rome – The European Edition, che quest’anno si svolge dal 10 al 13 dicembre con una modalità ibrida, digitale e fisica.
“Per chi è affetto da una malattia genetica rara, la qualità della vita di ogni giorno è importante tanto quanto la speranza di una cura: ecco perchè ho accettato con molto piacere questo invito”, ha affermato Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon. “L’iniziativa Make to Care mette infatti la creatività e l’innovazione al servizio dei più fragili, uno spirito che ritrovo perfettamente nel lavoro della nostra organizzazione e dei nostri ricercatori”.
Per aiutare i partecipanti al contest a sviluppare ulteriormente le loro idee, il progetto coinvolge due nuovi partner, Bugnion Spa e l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che metteranno a disposizione le proprie competenze a beneficio di vincitori e finalisti e amplieranno la capacità di Make to Care di sostenere le soluzioni capaci di migliorare la quotidianità di chi affronta una malattia o una disabilità.
L’edizione 2020 di Make to Care ha il patrocinio dell’Ambasciata di Israele a Roma. La “start-up nation” del Mediterraneo, che vanta la più alta densità di imprese innovative, specie nelle tecnologie digitali, sarà infatti la meta dell’esperienza formativa che si aggiudicheranno gli ideatori dei progetti vincitori.
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In Basilicata 10 nuovi casi positivi al Covid

POTENZA (ITALPRESS) – La task force della Regione Basilicata comunica, secondo quanto risulta dal bollettino odierno, che nel fine settimana sono stati processati 516 tamponi per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 10 sono risultati positivi. Le positività riguardano 1 persona residente a Matera, 1 persona di nazionalità estera ospitata in una struttura di accoglienza a Matera, 4 persone residenti a Lauria, 2 persone residenti a Ferrandina, 1 persona residente a Ginestra e 1 persona residente a Potenza.
Nelle stesse giornate sono state registrate le guarigioni di 1 persona residente a Matera e di 5 cittadini stranieri ospitati in strutture dedicate della regione. Inoltre, una persona residente a Ferrandina diagnosticata in Puglia risulta in isolamento in Basilicata.
Con l’aggiornamento odierno i lucani attualmente positivi sono 57 e di questi 53 si trovano in isolamento domiciliare. Attualmente sono 5 i ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane: a Potenza 1 persona è ricoverata nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale ‘San Carlò, a Matera nell’ospedale ‘Madonna delle Graziè 3 persone sono ricoverate nel reparto di Malattie infettive e 1 persona nel reparto di Terapia intensiva.
Ai positivi vanno aggiunti nel complesso 28 persone decedute (9 di Potenza, 2 di Paterno, 1 di Spinoso, 2 di Moliterno, 1 di Villa d’Agri, 2 di Rapolla, 1 di Irsina, 1 di Montemurro, 1 di Pisticci, 2 di Matera, 1 di San Costantino Albanese, 2 di Avigliano, 1 di Tursi, 1 di Aliano, 1 di Bernalda); 377 guariti; 1 persona residente nella regione Lazio ed in isolamento in Basilicata; 1 cittadino residente in Umbria in isolamento in Basilicata; 5 persone residenti in comuni della Toscana e in isolamento in Basilicata; 1 cittadino residente in Emilia Romagna e in isolamento Basilicata; 1 cittadino residente in Puglia e ricoverato al ‘Madonna delle Graziè di Matera; 8 persone di nazionalità estera e provenienti da Stato estero in isolamento in Basilicata; 26 cittadini stranieri in isolamento in Basilicata in una struttura dedicata, 1 cittadino residente in Basilicata in isolamento in Lazio.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 59.870 tamponi, di cui 59.272 risultati negativi.
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Coronavirus, in Campania inizio anno scolastico il 24 settembre

NAPOLI (ITALPRESS) – “La Campania approva oggi il rinvio dell’apertura dell’anno scolastico al 24 settembre, accogliendo le richieste dell’Anci, l’associazione dei Comuni, e dei sindacati della scuola, incontrati di recente”. Lo rende noto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che spiega: “Si è verificato, dopo una valutazione attenta della situazione, il permanere di criticità che rendono necessario prendere altri 10 giorni di tempo per conseguire elementi di maggiore tranquillità. Sul piano sanitario si è deciso di rendere obbligatorio lo screening a tutto il personale scolastico. Si è approvato un piano straordinario di affiancamento ai medici di medicina generale e di esecuzione dei tamponi con risultati entro le 24 ore. Si è deciso di finanziare come Regione, l’acquisto di termoscanner per misurare la temperatura degli alunni negli istituti, ritenendo poco plausibile la misurazione a casa”.
“Non vi sono, ad oggi – aggiunge De Luca -, dati certi sul personale docente a disposizione, sulle forniture di banchi singoli, sugli insegnanti di sostegno, sui posti disponibili per gli alunni. E’ altresì necessario concludere da parte dei Comuni, accordi con società di trasporto anche private, per garantire la piena disponibilità dei mezzi necessari per il trasporto scolastico. Sono queste alcune delle criticità ancora presenti che rendono necessario un rinvio dell’apertura. Si lavorerà nei prossimi giorni, con grande senso di responsabilità, per avere le condizioni minime di sicurezza per lo svolgimento delle attività scolastiche”.
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Cnr-Istc “Intelligenza artificiale per comprendere l’Alzheimer”

ROMA (ITALPRESS) – Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dell’Irccs Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed è “riuscito a chiarire, grazie all’impiego di un modello d’Intelligenza Artificiale in grado di simulare alcune funzioni del cervello umano, i meccanismi alla base dello sviluppo iniziale della malattia di Alzheimer, la più comune causa di demenza”. Alcuni studi, riferisce la nota del Consiglio Nazionale delle Ricerche, condotti presso ‘Università Campus Bio-Medico di Roma, l’Irccs Fondazione S. Lucia di Roma e l’Università di Sheffield (UK), avevano recentemente mostrato come il malfunzionamento di una piccola area situata in profondità nel cervello, l’area tegmentale ventrale (VTA), potesse essere uno dei primissimi eventi associati alla malattia di Alzheimer.
“La VTA è composta prevalentemente da neuroni che producono dopamina, un neurotrasmettitore molto importante per la regolazione dell’umore e della motivazione. Basandoci sui risultati ottenuti in questi studi, abbiamo simulato al computer i processi patologici che si innescano nelle primissime fasi della malattia”, spiegano Daniele Caligiore e Massimo Silvetti del Cnr-Istc. I due colleghi dell’Università Campus Bio-Medico e del Neuromed, Marcello D’Amelio e Stefano Puglisi-Allegra, sottolineano l’importanza del lavoro per la comprensione delle possibili cause dell’Alzheimer: “Questo lavoro ha consentito di chiarire come la degenerazione iniziale della VTA alteri a cascata la funzione di altri circuiti neuromodulatori, causando inizialmente sintomi simili alla depressione (tipici delle prime fasi della malattia) e favorendo in seguito l’accumulo di proteine neurotossiche che caratterizza la malattia (placche extra-cellulari di Beta-amiloide e grovigli intracellulari della proteina Tau), con conseguente distruzione di neuroni in aree del cervello funzionali alla memoria e ad altre funzioni cognitive”. Il sistema d’Intelligenza Artificiale usato dai ricercatori è stato in grado di fornire una teoria unificante, capace di spiegare molti dati relativi alla malattia di Alzheimer, delineando uno schema interpretativo che consente di far combaciare i molti tasselli di questo complesso puzzle. “Essendo l’attività dei neuroni della VTA legata alla gestione delle emozioni e dello stato motivazionale, la nostra scoperta evidenzia l’importante ruolo dello stato psicologico del paziente, suggerendo come la riduzione della motivazione e la graduale perdita di interessi, fenomeni spesso sottostimati dai pazienti e dai loro familiari, possano accelerare l’avanzamento della malattia”, conclude il Gianluca Baldassarre, coordinatore del team del Cnr-Istc. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Journal of Alzheimer’s Disease”, apre una nuova strada alla diagnosi precoce e allo sviluppo di terapie da attuare nella fase iniziale della malattia, per riuscire a rallentare, se non addirittura a bloccare, la degenerazione di aree del cervello coinvolte nella produzione e nell’utilizzo della dopamina.
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Coronavirus, scoperto cosa scatena risposta infiammatoria nei bimbi

ROMA (ITALPRESS) – Scoperto il meccanismo che scatena la grave risposta infiammatoria nei bambini con Covid-19. Inizialmente confusa con la malattia di Kawasaki, questa malattia infiammatoria sistemica causata nei bambini dall’infezione da SARS-Cov2 è denominata MIS-C – Multisystem Inflammatory Syndrome in Children. I ricercatori del Bambino Gesù sono riusciti ora a identificarne il profilo immunologico e a riconoscerne il funzionamento. La ricerca dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede realizzata in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma, apre la strada a test specifici per la diagnosi precoce e a trattamenti mirati. I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Cell.
All’inizio della pandemia da SARS-CoV2 i bambini sembravano essere quasi immuni dalle conseguenze del nuovo coronavirus. Andando avanti, sottolinea la ricerca, è diventato però evidente come anche loro, seppur in modo meno grave, potessero ammalarsi di Covid-19. In alcuni casi, purtroppo, i bambini possono persino sviluppare una grave forma di infiammazione sistemica, la MIS-C, una nuova patologia che può insorgere dopo aver contratto il coronavirus. I piccoli pazienti che ne sono affetti manifestano vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni) problemi cardiaci, intestinali e un aumento sistemico dello stato infiammatorio. Si tratta di caratteristiche in parte in comune con un’altra vasculite – la malattia di Kawasaki – che avevano fatto pensare in un primo momento a un nesso di causalità proprio tra la Kawasaki e l’infezione da SARS-Cov2.
Lo studio “CACTUS – Immunological studies in children affected by COVID and acute diseases” è stato messo a punto da medici e ricercatori del Bambino Gesù nel corso dell’emergenza sanitaria per cercare di capire la malattia da Sars-CoV-2 nel bambino. Alla ricerca hanno collaborato il Centro Covid di Palidoro, il gruppo di Pediatria Generale che negli ultimi anni si è dedicato allo studio della malattia di Kawasaki e quello di Immunologia clinica e Vaccinologia del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero. Sono stati coinvolti 101 bambini, di cui 13 con Covid che hanno sviluppato la forma multisistemica infiammatoria, 41 con Covid, 28 con patologia di Kawasaki insorta in epoca pre Covid e 19 sani.
In entrambe le malattie, Kawasaki e MIS-C, è stata rilevata un’alterazione dei livelli delle citochine (mediatori dell’infiammazione) coinvolte nella risposta immunitaria, ma con delle differenze: ad esempio l’interleuchina 17a (IL-17a) è risultata particolarmente aumentata nei bambini con malattia di Kawasaki ma non in quelli con Covid e MIS-C.
Rispetto ai bambini con Kawasaki, nei pazienti affetti da COVID che sviluppano MIS-C è stata individuata un’elevata presenza di auto-anticorpi, cioè di anticorpi diretti contro particolari porzioni di tessuto cardiaco o sostanze propri dell’organismo stesso, che agiscono contro due specifiche proteine (endoglina e RPBJ). Questi auto-anticorpi possono determinare il danno vascolare e cardiaco tipico della MIS-C.
Anche dal punto di vista cellulare sono emerse differenze sostanziali tra le due patologie. I bambini affetti da Covid, infatti, presentano un particolare tipo di linfociti T (sottotipo di globuli bianchi deputati alla difesa dell’organismo) con funzione immunitaria alterata rispetto ai bambini con malattia di Kawasaki. Questa alterazione è alla base dell’infiammazione e della produzione di autoanticorpi contro il cuore.
I differenti indicatori individuati tra le due patologie hanno permesso di chiarire i meccanismi immunologici responsabili del loro sviluppo e consentiranno in un futuro prossimo di mettere a punto specifici test di laboratorio per arrivare a una diagnosi certa e precoce.
Monitorare i linfociti T e lo spettro degli anticorpi nei bambini affetti da Covid-19, secondo la ricerca, permetterà di diagnosticare precocemente quei pazienti che sono a rischio di sviluppare una forma di MIS-C.
“Questi risultati rappresentano un’importante scoperta anche per scegliere in maniera più accurata e basata su evidenze scientifiche i protocolli per la cura dell’infiammazione sistemica correlata all’infezione da SARS-CoV2 e malattia di Kawasaki” spiega Paolo Palma, responsabile di Immunologia Clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù e dello studio.
Dai risultati della ricerca emerge l’indicazione di trattare con immunoglobuline ad alte dosi per limitare l’effetto degli autoanticorpi, con anakinra (un principio attivo immunosoppressivo che blocca i recettori dell’interleuchina-1) e con cortisone i bambini con MIS-C in una fase precoce per bloccare l’infiammazione secondaria a danno dei vasi. Al contrario, nei pazienti pediatrici viene sconsigliato l’utilizzo di tocilzumab (anti-IL6) e di farmaci bloccanti TNF-a. Per i pazienti con Kawasaki, i dati suggeriscono per la prima volta la potenziale efficacia di un farmaco che blocca l’IL-17 (secukinumab) per controllare l’infiammazione alla base di questa malattia.
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Coronavirus, in Sicilia 37 nuovi casi

ROMA (ITALPRESS) – Sono 37 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore, di cui otto sono immigrati ospiti nei Centri di Accoglienza. E’ quanto emerge dal quotidiano Bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Il totale di persone attualmente positive in Sicilia, dunque, sale a quota 1.334. I casi totali registrati da inizio pandemia passano a 4.716.
Le persone attualmente ricoverate con sintomi sono 86, di cui 13 in terapia intensiva. Sono 1.235, invece, le persone in isolamento domiciliare mentre i guariti/dimessi dall’inizio della pandemia sono 3.098.
Dei nuovi positivi, 5 sono nella provincia di Catania, 6 a Palermo, 3 a Messina, 6 a Siracusa, 7 a Ragusa, 5 ad Agrigento, 5 a Trapani. Nessun nuovo caso, invece, nelle province di Enna e di Caltanissetta.
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