BARI (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro, informa che oggi in Puglia, sono stati registrati 2.753 test per l’infezione da Covid-19 e sono stati registrati 65 casi positivi: 56 in provincia di Bari, 3 nella provincia BAT, 5 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce. Non sono stati registrati decessi.
Secondo quanto emerge dal bollettino epidemiologico della Regione Puglia, dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 300.338 test. Sono 4.029 i pazienti guariti e 748 i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.333, così suddivisi: 1.821 nella Provincia di Bari; 432 nella Provincia di Bat; 705 nella Provincia di Brindisi; 1.357 nella Provincia di Foggia; 668 nella Provincia di Lecce; 309 nella Provincia di Taranto; 38 attribuiti a residenti fuori regione; 3 provincia non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
“Oggi, in provincia di Bari – sottolinea il DG della Asl Ba, Antonio Sanguedolce -, abbiamo registrato 56 casi di positività al SARS Cov2. 29 sono cittadini di Bari e provincia rientrati da un viaggio in pullman organizzato in Calabria. Otto, invece, sono contatti stretti di casi già individuati. Sugli altri invece sono in corso gli approfondimenti del Dipartimento di prevenzione per ricostruire la catena del contagio e isolare eventuali nuovi focolai.
“E’ necessario – conclude Sanguedolce – che i cittadini si attengano rigorosamente alle regole note per prevenire il diffondersi del contagio: mantenere le distanze interpersonali; usare la mascherina; igienizzare frequentemente le mani con soluzioni idroalcoliche”.
“Sono 3 – aggiunge il DG della Asl BAT, Alessandro Delle Donne – i casi positivi registrati oggi nella provincia Bat, di cui 2 riconducibili a casi positivi registrati nei giorni scorsi. Un solo caso risulta sintomatico”. Ed il DG Asl Fg, Vito Piazzolla, rende noto che “Sono 5 le nuove positività al Covid rilevate in provincia di Foggia nelle ultime 24 ore. Si tratta di 2 casi collegati a focolai già noti e circoscritti; 2 persone rientrate, rispettivamente, da Sardegna e Campania; 1 persona sintomatica, individuata grazie alla segnalazione del medico di medicina generale. Per tutti è stata disposta la sorveglianza sanitaria attiva. Per i nuovi casi, non collegati a focolai preesistenti, il servizio di Igiene aziendale sta prontamente ricostruendo le catene di contagio”.
Secondo il DG Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “L’unico caso registrato oggi dal Dipartimento di prevenzione riguarda un residente in provincia di Lecce, entrato in stretto contatto con un positivo di fuori Regione”.
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Coronavirus, in Puglia 65 nuovi casi e nessun decesso
Sanità, Speranza “Dall’1 settembre superticket abolito”
ROMA (ITALPRESS) – “Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione. Per questo a dicembre abbiamo approvato la norma che entra in vigore dal 1 settembre. Il Superticket è abolito e nessuno lo pagherà più”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
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Coronavirus, ancora in aumento i nuovi casi
ROMA (ITALPRESS) – Sono 1.462 i nuovi positivi al Coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. Una cinquantina in più rispetto alla giornata di ieri quando l’aumento fu 1.411 casi. Il totale delle persone attualmente contagiate è di 23.035, 1.103 più di ieri. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. I casi totali registrati da inizio pandemia passano quindi a 265.409. Il numero di decessi nelle ultime 24 ore sale di 9, arrivando ad un totale di 35.472. Il numero delle persone dimesse o guarite aumenta di 348 unità, arrivando ad un totale di 206.902 persone. Sono 74 i ricoverati in terapia intensiva (5 in più di ieri), mentre i ricoverati con sintomi sono 1.178. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 97.065, circa 3mila in più di ieri. A livello regionale si contano 316 nuovi casi in Lombardia (6.454 le persone attualmente positive), dalla Campania con 183 nuovi positivi e dal Lazio con 166. Un solo nuovo positivo in Molise.
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Al Policlinico di Bari trapianto combinato fegato-rene
BARI (ITALPRESS) – In sala operatoria insieme chirurghi epato-biliari, gastroenterologi, urologi, nefrologi e anestesisti per un trapianto combinato fegato-rene. Sono stati eseguiti, grazie alla donazione multiorgano arrivata dall’ospedale di Andria da una donna di 46 anni, due trapianti, un combinato rene e fegato, su un uomo di 57 anni, affetto da insufficienza epatica e renale e in procinto di essere messo in dialisi. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione delle equipe specialistiche del Policlinico di Bari di Urologia, Nefrologia, Chirurgia Epatobiliare, Gastroenterologia e Anestesia è andato a buon fine e il paziente ha ripreso le funzioni renali ed epatiche. Fondamentale il ruolo del laboratorio di Tipizzazione e della Banca del Sangue. E’ stato inoltre eseguito un ulteriore trapianto di rene nella stessa giornata.
“Voglio ringraziare tutti i professionisti coinvolti perchè proprio grazie al lavoro di squadra abbiamo ottenuto un risultato straordinario realizzando un trapianto combinato di organi sulla stessa persona – commenta il coordinatore del Centro regionale trapianti, professore Loreto Gesualdo – anche se il grazie più grande va alla famiglia della donatrice che ha compiuto un importante gesto di altruismo e di amore donando la vita”.
A lavorare in team sono state le equipe del professor Michele Battaglia, direttore dell’unità di Urologia, del professor Luigi Lupo, direttore dell’unità di Chirurgia generale e trapianto di fegato, del professor Loreto Gesualdo, direttore dell’unità di Nefrologia, e del professor Alfredo Di Leo, direttore dell’unità di Gastroenterologia universitaria.
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Scuola, da Conferenza Unificata via libera unanime a linee guida Iss
ROMA (ITALPRESS) – In Conferenza Unificata è arrivata l’approvazione all’unanimità da parte di Regioni, Comuni e Province del parere sulle “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, predisposte da Istituto Superiore di Sanità, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione e Inail. La seduta straordinaria della Conferenza Unificata è stata convocata dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, da Taranto. In collegamento i ministri della Salute Roberto Speranza, dell’Istruzione Lucia Azzolina, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, il presidente dell’Upi Michele De Pascale, e tra i presidenti delle Regioni Attilio Fontana (Lombardia), Donato Toma (Molise), Vito Bardi (Basilicata).
Il documento sulla scuola approvato dalla Conferenza Unificata “evita frammentazioni e disomogeneità tra le regioni, è valido in tutto il territorio nazionale”, ha spiegato il ministro Boccia.
“Riaprire le scuole in sicurezza è la priorità di tutto il Paese. Nei prossimi giorni serviranno ancora tanto lavoro e condivisione. Non polemiche e divisioni”, ha sottolineato Speranza.
Intanto da Codogno, Alzano e Nembro ha preso il via la consegna delle sedie e dei banchi monoposto necessari alla riapertura in sicurezza delle scuole, prevista per il 14 settembre. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha scelto di cominciare dagli “istituti scolastici dei tre paesi così duramente colpiti dalla pandemia”.
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Ritorna l’incubo Rsa, 21 anziani contagiati dal Covid a Milano
MILANO (ITALPRESS) – Ventuno anziani ed un operatore sanitario sono risultati positivi al coronavirus all’interno della Rsa Quarenghi, in zona Bonola. Un nuovo focolaio in una casa di riposo, il primo nella Milano post-emergenza, e sono partite immediatamente le procedure previste dalle rigide regole imposte dalla Regione a giugno per la riapertura dei ricoveri nelle Rsa: metà degli ospiti contagiati è già stata portata in ospedale; gli altri sono isolati nella struttura in attesa di esser trasferiti in un reparto Covid ospedaliero. E’ quanto riporta il Giorno.
I ventuno anziani e l’operatore della struttura sono risultati positivi dopo i tamponi a tappeto effettuati in seguito alla scoperta di un caso di Covid-19. Fortunatamente la quasi totalità dei contagiati è asintomatica: 10 anziani, tra cui l’unico con sintomi, sono stati trasferiti in ospedale.
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Coronavirus, 10 nuovi casi in aeroporti del Lazio con test rapidi
ROMA (ITALPRESS) – “Dal report dell’attività negli Aeroporti romani della giornata di ieri risulta che presso lo scalo di Fiumicino sono stati individuati 8 nuovi positivi asintomatici e si tratta di quattro cittadini italiani (due residenti nel Lazio, uno in Calabria e uno in Toscana) di rientro dalla Spagna e Grecia e quattro cittadini inglesi provenienti da Malta e Croazia. Sono 2 i casi positivi individuati all’Aeroporto di Ciampino e si tratta di un cittadino tunisino residente in Italia e un cittadino Spagnolo in vacanza”. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio, sottolineando in una nota che “da inizio attività i casi positivi asintomatici individuati attraverso l’utilizzo dei test rapidi antigenici sono stati 161, confermati successivamente dal test molecolare. Tutti i viaggiatori sono asintomatici, sono stati posti in isolamento ed è stato avviato il contact tracing internazionale”.
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Coronavirus, Ministero-Iss “Progressivo peggioramento, Serve cautela”
ROMA (ITALPRESS) – “Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quarta settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 10/8-23/8) di 14,93 per 100.000 abitanti, in aumento dal periodo 6/7-19/7 e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno”. E’ quanto emerge dal report settimanale di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sul Covid-19 in Italia.
“La maggior parte dei casi continua ad essere contratta sul territorio nazionale (risultano importati da stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio) – prosegue il report – tuttavia si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione/Provincia Autonoma (dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente)”.
“In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da SARS--CoV--2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione – sottolineano ministero e Iss -. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. La circolazione avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità”.
Inoltre emerge “un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero) ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici”. L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 6-19 agosto 2020 è pari a 0,75 (0,52 – 1,24). “Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro paese”, spiegano ministero della Salute e Iss, che invitano però a interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia. “Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale – spiegano -. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.
Anche in questa settimana di monitoraggio sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in tutte le
Regioni/Province Autonome. Nella settimana di monitoraggio il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 32% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti.
Sedici Regioni/Province Autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso ISS) che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati da stato estero. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni/PA rimanga contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi e si osserva un diffuso trend in aumento. “Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante – mette in guardia il report -. Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, in nessuna delle Regioni/PPAA sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali. Tuttavia, si conferma l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati”.
Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 1374 focolai attivi di cui 490 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi).
Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti. I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova.
“In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l’Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento – spiegano ministero della Salute e Iss -. Anche in questa settimana si rileva la trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportino assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero. Si assiste pertanto alla successiva importazione di casi e ad una ulteriore trasmissione locale (anche al rientro dopo periodi di vacanza)”.
“Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto rispetto ad altri paesi europei, ma con una tendenza
all’aumento da quattro settimane consecutive. Questo avviene anche grazie alla ricerca e la gestione dei contatti, inclusa la
quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari. La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la
diagnosi/isolamento è uno dei motivi che permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione – prosegue il report -. E’ necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance
della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi,
la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente
identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.
Quindi “è essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di “contact tracing” (ricerca dei
contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia.
Per questo rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento
della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a
ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.
“Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalla autorità
sanitarie, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la
quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso – spiegano ancora ministero e Iss -. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un ulteriore aumento nel numero di casi a livello nazionale. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente ad infezioni contratte nella prima metà di agosto 2020, conferma la presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/PPAA e di mantenere alta l’attenzione alla preparazione di interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento. Si raccomanda alla popolazione di prestare particolare attenzione alla possibilità di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate. Si raccomanda inoltre di prestare attenzione al rischio di infezione durante periodi di permanenza in paesi o aree con una più alta circolazione virale. In questi casi, si raccomanda al rientro di rivolgersi ai servizi di prevenzione per le indicazioni del caso e di prestare responsabilmente particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili”.
(ITALPRESS).









