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Influenza stagionale, Federfarma “Mancano i vaccini in farmacia”

ROMA (ITALPRESS) – Il prossimo autunno la vaccinazione antinfluenzale sarà fondamentale per agevolare la diagnosi di Covid-19 e gestire i casi sospetti, soprattutto considerando l’attuale ripresa dell’epidemia. Sarà importante vaccinare, oltre i soggetti a rischio, la maggior parte della popolazione attiva per evitare il congestionamento della sanità territoriale. Per questo Federfarma, attraverso la capillare rete delle oltre 18.000 farmacie associate, offre “la massima disponibilità a collaborare con le istituzioni per incrementare significativamente i livelli di copertura vaccinale”, si legge in una nota.
“Le farmacie sono pronte a distribuire i vaccini messi a disposizione dal SSN secondo termini e modalità da stabilire, anche per conto delle Amministrazioni regionali che vorranno renderli disponibili”, afferma il presidente di Federfarma Marco Cossolo.
Inoltre, Federfarma insieme a FOFI e alla Fondazione Cannavò patrocina e promuove i corsi offerti dall’UTIFAR volti a fornire ai farmacisti le competenze per somministrare direttamente i vaccini ai cittadini.
“In tale prospettiva”, annuncia Cossolo, “Federfarma chiede l’adozione di un provvedimento legislativo che abiliti espressamente il farmacista a inoculare i vaccini, come del resto già avviene in molti Paesi dell’Unione Europea, anche nell’ottica di future campagne vaccinali anti-Covid. Peraltro, molte farmacie sono anche strutturate per consentire, presso i propri locali, la somministrazione del vaccino da parte di un infermiere”.
Federfarma evidenzia che nel corso della campagna vaccinale 2019-2020 sono state dispensate dalle farmacie territoriali circa 800.000 dosi vaccinali. Per la campagna 2020-2021 si stima un incremento pari almeno al 50%, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini.
C’è il rischio, però, che queste dosi di vaccino non siano disponibili: Federfarma ha riscontrato “la sostanziale impossibilità, da parte delle case farmaceutiche, di cedere alle farmacie dosi vaccinali, perchè la produzione è stata assorbita dalle richieste avanzate dalle Amministrazioni regionali, i cui acquisti hanno fatto registrare un incremento medio del 43% circa, con picchi anche superiori al 100%, rispetto alle acquisizioni della pregressa stagione 2019-2020”.
“Questo – osserva Marco Cossolo – significa che, in assenza di un canale capillarmente diffuso e facilmente raggiungibile da tutti, qual è la farmacia, molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio, si troverebbero nell’impossibilità di vaccinarsi”.
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Coronavirus, nuovi casi ancora in calo

ROMA (ITALPRESS) – Sono 878 i nuovi casi positivi di Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, che portano ad un totale di 19.714 persone attualmente contagiate. E’ quanto emerge dal quotidiano Bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile. I casi totali registrati da inizio pandemia passano quindi a 261.174. Il numero di decessi nelle ultime 24 ore sale di 4, arrivando ad un totale di 35.445. Le persone attualmente ricoverate con sintomi sono 1.058 (solo 13 in più di ieri), dei quali 66 sono in terapia intensiva (uno in più di ieri) e 18.590 in isolamento domiciliare. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 72.341, per un totale di 8.125.892. Il Molise è l’unica regione che nelle ultime 24 ore non ha registrato nemmeno un positivo, mentre la regione che fa registrare il maggior numero di nuovi casi è il Lazio con 143, seguito dalla Campania con 138.
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Covid, Fofi “Coinvolgere i farmacisti negli screening a scuola”

ROMA (ITALPRESS) – “L’allarme sulla difficoltà di far eseguire negli ambulatori i test sierologici per il personale della scuola, lanciato ancora ieri dai medici di medicina generale milanesi, segnala una indubbia criticità”. Lo afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Di fronte a queste difficoltà è il caso di coinvolgere nello screening i farmacisti, che nel pieno dell’emergenza COVID-19, hanno espresso sul territorio una risposta efficace ed efficiente ai bisogni della popolazione. Ricordo che nelle farmacie è possibile dal 2009 eseguire test di prima istanza e problematiche quali lo smaltimento di materiali e dispositivi non rappresentano quindi un ostacolo, come non lo rappresenta un maggior afflusso di persone, visti gli orari di apertura e la capillarità dei presidi. In questo senso – prosegue Mandelli – andrebbe seguito l’esempio della Provincia autonoma di Bolzano, che ha coinvolto i farmacisti nell’esecuzione dello screening sul personale scolastico”.
“Peraltro, questo screening – sottolinea il presidente della Fofi – non è il solo appuntamento importante di qui all’autunno: l’avvio della prossima campagna vaccinale contro l’influenza propone analoghi problemi di accesso alle prestazioni e anche in questo caso le farmacie possono contribuire in modo decisivo, come accade da tempo in diversi paesi europei: Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Svizzera e altri ancora. Come abbiamo più volte sostenuto questa non è una situazione normale e per affrontarla adeguatamente occorre applicare soluzioni innovative, per le quali abbiamo già dato la nostra piena disponibilità”.
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Coronavirus, 953 positivi e 4 morti nelle ultime 24 ore

MILANO (ITALPRESS) – Sono 953, notevolmente meno di ieri quando furono 1.210, i nuovi casi di Coronavirus in Italia, che portano ad un totale di 19.195 persone attualmente positive. E’ quanto emerge dal quotidiano Bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile. I casi totali registrati da inizio pandemia passano quindi a 260.298. Il numero di decessi nelle ultime 24 ore sale di 4, arrivando ad un totale di 35.441. Le persone attualmente ricoverate con sintomi sono 1.045 (74 in più di ieri), dei quali 65 sono in terapia intensiva (4 in meno di ieri) e 18.085 in isolamento domiciliare. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 45.914, per un totale di 8.053.551. La Valle D’Aosta, il Molise e la Basilicata sono le uniche tre regioni Covid free, mentre la regione che fa registrare il maggior numero di nuovi casi è il Lazio con 146, seguito da Emilia Romagna, Veneto e Campania tutte con 116 nuovi positivi. Solo un caso nella provincia di Trento e 2 in Friuli e Calabria.
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Coronavirus, nel Lazio 146 nuovi casi e 1 decesso

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi nel Lazio si registrano 146 casi e un decesso, di questi il 57% sono link di rientro mentre quelli con link dalla Sardegna sono il 40% (59 casi)”. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sottolineando che “la curva epidemiologica è legata prevalentemente ai casi di rientro, giovani e asintomatici. Si sta facendo un grande lavoro di testing e di tracciamento e la situazione è fortemente monitorata”.
“Tra tamponi e test rapidi agli aeroporti – aggiunge – è stata superata ieri quota 10.774, potenziato il drive-in al porto di Civitavecchia e apre un nuovo drive-in al CAR di Guidonia”. “In merito ai test rapidi – prosegue D’Amato – concordo con Zaia, è un grande aiuto per gli screening. Dopo la validazione fatta su richiesta del Ministero della Salute e della Regione Veneto dal laboratorio di virologia dello Spallanzani diretto da Maria Rosaria Capobianchi insieme a quello di Treviso diretto da Roberto Rigoli e a quello di Pievesestina (Emilia-Romagna) diretto da Vittorio Sambri, presto anche ai drive-in per screening con il risultato entro la mezz’ora”.
“Nella Asl Roma 1 – fa sapere D’Amato – sono 30 i casi nelle ultime 24 ore e di questi ventisei sono di rientro, ventidue con link dalla Sardegna, due dalla Toscana, uno dalla Spagna e uno dall’Abruzzo. Nella Asl Roma 2 sono 36 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi ventisette sono di rientro, dodici con link dalla Sardegna, uno dalla Grecia, uno dalla Spagna e tredici hanno l’indagine epidemiologica in corso. Nella Asl Roma 3 sono 12 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi sette sono di rientro, cinque casi con link dalla Sardegna, uno dalla Croazia e uno da Malta. Due casi sono stati individuati in fase di pre-ospedalizzazione e due casi hanno un link con il cluster della festa in spiaggia a ferragosto ad Ostia. Nella Asl Roma 4 sono 12 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi tre casi con link dalla Sardegna. Cinque casi sono contatti di casi positivi già noti e isolati. Un caso individuato al test sierologico e un caso con link al cluster ‘Malaspinà dove è in corso l’indagine epidemiologica. Nella Asl Roma 5 sono 2 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di due casi con link dalla Sardegna. Nella Asl Roma 6 sono 37 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi sedici sono casi di rientro, undici con link dalla Sardegna, due dalla Romania, uno dalla Spagna, uno dalla Puglia e uno dalla Toscana. Quattro casi sono contatti di casi già noti e isolati e quattro casi sono stati individuati in fase di pre-ospedalizzazione”.
“Nelle province si registrano 17 casi e zero decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina sono dieci i casi e si tratta di tre casi di rientro, due con link dalla Sardegna e uno dalla Francia. Un caso contatto di un caso già noto e isolato. Nella Asl di Rieti si registrano quattro casi e di questi tre hanno un link familiare con un caso noto e isolato. Nella Asl di Viterbo sono tre i casi e si tratta di due casi con link dalla Sardegna e uno individuato in accesso al pronto soccorso”, conclude l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
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Coronavirus, al via allo Spallanzani i test del vaccino sull’uomo

È iniziata stamattina, presso l’Istituto Nazionale malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” di Roma, la sperimentazione sull’uomo di GRAd-COV2, il candidato vaccino italiano contro SARS-CoV-2 il virus che causa COVID-19, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. Il primo volontario, scelto tra le migliaia che si sono offerti con grande generosità allo Spallanzani, ha ricevuto tramite iniezione intramuscolare la dose di vaccino e iniziato l’iter che lo porterà nei prossimi mesi a sottoporsi a una serie di ravvicinati controlli periodici che serviranno ai ricercatori per verificare la sicurezza e la tollerabilità del vaccino, nonché eventuali effetti collaterali. La sperimentazione, messa a punto da un team di ricercatori e clinici dello Spallanzani in collaborazione con ReiThera, sarà effettuata su novanta volontari suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Ciascun gruppo sarà suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali verrà somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale. Una parte della sperimentazione sarà effettuata presso il Centro Ricerche Cliniche – Policlinico G.B. Rossi di Verona. Se i primi risultati della fase 1 saranno positivi, entro la fine dell’anno potranno prendere il via le fasi 2 e 3, che saranno condotte su un numero maggiore di volontari anche in paesi dove la circolazione del virus è più attiva.
Quella di oggi è una tappa importante di un percorso iniziato nello scorso marzo, grazie all’impegno del Ministero della Ricerca Scientifica e la Regione Lazio che, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno deciso di finanziare il progetto con 8 milioni di euro (di cui 5 a carico della Regione e 3 del Mur), individuando nell’INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma e nel Consiglio Nazionale delle Ricerche i partner operativi per la realizzazione della sperimentazione.
Il vaccino di ReiThera ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta dal vaccino e il buon profilo di sicurezza, ottenendo successivamente l’approvazione della fase 1 della sperimentazione sull’uomo da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Comitato Etico Nazionale per l’Emergenza COVID-19.
Il vaccino GRAd-COV2 utilizza la tecnologia del “vettore adenovirale non-replicativo”, ovvero incapace di produrre infezione nell’uomo. Il vettore virale agisce come un minuscolo “cavallo di Troia”, che induce transitoriamente l’espressione della proteina spike (S) nelle cellule umane. Questa proteina è la “chiave” attraverso la quale il coronavirus, legandosi ai recettori ACE2 presenti all’esterno delle cellule polmonari, riesce a penetrare ed a replicarsi all’interno dell’organismo umano. La presenza della proteina estranea innesca la risposta del sistema immunitario contro il virus.
ReiThera Srl, società con sede a Castel Romano, ideatrice del vaccino, è stata costituita nel 2014 da un gruppo di ricercatori italiani che avevano ideato l’utilizzo dell’adenovirus dello scimpanzé come “navicella” su cui innestare il materiale genetico necessario per realizzare vaccini contro malattie infettive come Epatite C, malaria, virus respiratorio sinciziale, ed Ebola. Sulla base di questa esperienza, ReiThera ha recentemente sviluppato il nuovo vettore virale, GRAd32, isolando un adenovirus di gorilla che negli studi preclinici ha indotto una forte risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, contro le proteine veicolate, dimostrando inoltre un buon profilo di sicurezza.
Attraverso tecniche sofisticate questo virus, assolutamente innocuo per l’uomo, è stato modificato per azzerarne la capacità di replicazione; successivamente è stato inserito al suo interno il gene della proteina S del SARS-CoV-2, il principale bersaglio degli anticorpi prodotti dall’uomo quando il coronavirus penetra nell’organismo. Una volta iniettato nelle persone, questo virus modificato, o meglio la proteina S che trasporta, provocherà la risposta del sistema immunitario dell’organismo, ovvero la produzione di anticorpi in grado di proteggere dal virus SARS-CoV-2. Altri vaccini basati su vettori adenovirali ricavati dai primati sono già stati valutati in trial clinici di fase 1 e 2 per candidati vaccini di altre malattie infettive, dimostrando di essere sicuri e di generare risposte immunitarie consistenti anche con una singola dose di vaccino.
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Coronavirus, Zingaretti “giornata importante per la scienza italiana”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ stata inoculata la prima dose di vaccino alla prima persona dei 4.000 volontari che hanno risposto”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo avere partecipato all’avvio della sperimentazione sull’uomo del primo vaccino italiano allo Spallanzani di Roma.
“Questo rende la giornata importante per la scienza italiana – ha aggiunto -, perchè parliamo del primo vaccino italiano. Sostenuto da un progetto di ricerca della regione Lazio, dal ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, rappresenta un importante salto in avanti della battaglia contro il coronavirus. Abbiamo sostenuto con grande forza questo progetto basato sull’eccellenza scientifica dello Spallanzani”. “Ringrazio – ha proseguito Zingaretti – i 4 mila volontari che si sono offerti per avviare questo progetto di ricerca, ringrazio l’equipe dello Spallanzani che da oggi avvia una fase di sperimentazione nuova. Noi crediamo nel vaccino bene comune per questo abbiamo voluto finanziare questo progetto perchè il vaccino italiano sarà un vaccino pubblico per tutti coloro che ne avranno la necessità. Il progetto del vaccino italiano si inserisce dentro questa impostazione”.
“La Regione – ha aggiunto Zingaretti – ha seguito passo dopo passo il processo di sperimentazione del vaccino per arrivare, con garanzie scientifiche, alla produzione industriale e alla sua distribuzione. Oggi parliamo della forza e potenza della scienza italiana e della speranza dei cittadini che stanno aspettando un segnale”. “Non è giusto e corretto – ha concluso – che ancora una volta si scarichi sui medici tutti i problemi del coronavirus, la sanità della nostra regione sta facendo tutto il possibile, ma senza il senso di responsabilità di tutti rischiamo di tornare indietro. Rinnovo in questa giornata importante l’appello a comportamenti responsabili”.
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In Calabria 8 nuovi casi positivi al Covid

CATANZARO (ITALPRESS) – Otto nuovi casi di coronavirus sono stati registrati in Calabria, dove ad oggi sono stati effettuati 142.878 tamponi. E’ quanto risulta dal bollettino della Regione, dal quale emerge che le persone risultate positive al Covid sono 1.398, otto in più rispetto a ieri, quelle negative sono 141.480.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro 3 in reparto; 1 in rianimazione; 6 in isolamento domiciliare; 186 guariti; 33 deceduti. Cosenza 3 in reparto; 33 in isolamento domiciliare; 437 guariti; 34 deceduti. Reggio Calabria 3 in reparto; 51 in isolamento domiciliare; 280 guariti; 19 deceduti. Crotone 1 in reparto; 5 in isolamento domiciliare; 116 guariti; 6 deceduti. Vibo Valentia 4 in isolamento domiciliare; 82 guariti; 5 deceduti. Altra Regione o Stato Estero 90.
Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da altre strutture e province che nel tempo sono stati dimessi. Nei ricoveri segnalati presso l’Ospedale di Catanzaro, 3 sono nel reparto di Malattie Infettive; due provengono dalla provincia di Vibo Valentia, di cui una è ricoverata in malattie infettive, successivamente al parto cesareo; uno proviene da fuori regione, mentre un altro è stato trasferito al reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliera. Il caso rilevato a Cosenza è riconducibile al focolaio sardo. Il caso di Crotone è del Cara.
Il caso di Vibo è di fuori regione. I cinque di Reggio Calabria appartengono al focolaio “festa giovani”.
Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 5.864.
Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.
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