Home Salute Pagina 488

Salute

Focolaio in Basilicata, 36 migranti positivi al coronavirus

POTENZA (ITALPRESS) – Sono in tutto 36 i migranti risultati positivi al Covid 19: 26 a Potenza e 10 nella provincia di Matera. Lo comunica la Task force regionale della Basilicata.
Per quanto riguarda la città capoluogo, gli esami hanno riguardato un gruppo di 50 persone, tutte di sesso maschile, proveniente dal Bangladesh e arrivato in pullman a Potenza nella notte del 15 luglio. I migranti erano sbarcati a Lampedusa l’11 luglio dalla Libia e subito dopo trasferiti ad Agrigento, da dove sono partiti per il capoluogo lucano.
Appena arrivati, sono stati accolti in un due diverse strutture e, come assicurato dagli enti che hanno la responsabilità della gestione, sono stati messi in quarantena e poi presi in carico dall’US Covid di Potenza, che ha eseguito i tamponi.
Su un gruppo di dieci migranti, ospitati in una prima struttura, i tamponi sono stati effettuati il 17 luglio e processati il 18. Sono risultati tre positivi. Sono stati sottoposti a tampone anche i 5 operatori, risultati negativi. Sull’altro gruppo di 40 migranti, ospitati in una seconda struttura, i tamponi sono stati eseguiti il 20 luglio. 23 ospiti sono risultati positivi al Coronavirus. Il tampone è stato esteso agli 11 operatori, risultati tutti negativi.
I tre tamponi risultati positivi il 18 e processati dal Crob di Rionero sono stati confermati con gli esami di secondo livello presso il laboratorio di riferimento regionale dell’Ospedale San Carlo di Potenza.
Per quanto riguarda la provincia di Matera, sono stati effettuati tamponi su un gruppo di 12 migranti e di questi 10 sono risultati positivi. I migranti, originari tutti del Bangladesh e arrivati il 15, sono attualmente in isolamento in una struttura dedicata nella città di Irsina. Gli operatori della struttura e gli altri ospiti della stessa saranno sottoposti a tampone nella giornata di domani.
Tutti i soggetti risultati positivi, al momento dell’esecuzione dei tamponi, erano asintomatici.
(ITALPRESS).

Coronavirus, in Lombardia 34 nuovi casi e 1 decesso

MILANO (ITALPRESS) – Solo un decesso per coronavirus oggi in Lombardia, dove i nuovi casi rispetto a ieri sono 34, di cui 13 a seguito di test sierologici e 15 ‘debolmente positivì. Lo riferisce il consueto bollettino regionale sui dati epidemiologici diffuso da Palazzo Lombardia, precisando che i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 5.973 (ieri erano stati 4.288). Continuano a aumentare i guariti/dimessi, 164 in più rispetto a ieri (totale complessivo: 71.775) mentre restano stabili i ricoverati sia in terapia intensiva sono stabili (totale 21) sia negli altri reparti (151).
Positivi in calo in tutte le province lombarde: i casi maggiori oggi si registrano nel Milanese, dove i casi sono 9 di cui 3 nel capoluogo lombardo. Ieri erano stati 11 nella Provincia di Milano, di cui 9 in città.
Rispetto ai 22 positivi di ieri, oggi scendono i casi nella Provincia di Bergamo, con 6 casi, uno in meno rispetto a quelli registrati nel Bresciano (7). Nessun positivo si registra rispetto a ieri nelle Province di Como e Lecco. Numeri vicini allo zero per le province di Cremona 2 casi, Lodi 1, Mantova 1, Monza e Brianza 2, Pavia 2, Sondrio 3, Varese 1.
(ITALPRESS).

Ricerca, accordo Rimed e Università Catania per hub nel Mezzogiorno

CATANIA (ITALPRESS) – Realizzare in Sicilia un hub per la ricerca e la salute di forte impulso socio-economico per tutto il Mezzogiorno: questa la mission di Ri.MED, eccellenza in ambito scientifico, istituita a Palermo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e che attualmente ha all’attivo oltre 25 brevetti e circa cinquanta accordi scientifici. Da oggi, fra questi, nè è attivo uno anche con l’Università di Catania.
Con l’accordo siglato nei locali del Palazzo centrale dal rettore dell’Ateneo catanese, Francesco Priolo, e dal direttore generale della Fondazione, Alessandro Padova, si aprono nuove opportunità di sviluppo e scambio di programmi di ricerca negli ambiti scientifici di interesse comune: Bio-Ingegneria, Virologia, Ricerca di terapie di precisione, Imaging, Neuroscienze e Medicina rigenerativa. Il responsabile scientifico dell’accordo, che avrà durata triennale, è Pierfrancesco Veroux, delegato del rettore alla Sanità e all’Innovazione in ambito medico.
“Accanto all’impegno per la realizzazione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica, abbiamo da sempre puntato su programmi di ricerca collaborativi, formazione e divulgazione scientifica – spiega Padova -. L’accordo con l’Università di Catania è una straordinaria occasione per accrescere la competitività della Sicilia in ambito scientifico e creare quindi nuove opportunità per molti giovani siciliani che intendono dedicarsi alla ricerca”.
“Siamo particolarmente felici di dar vita a questa ‘alleanzà con la Fondazione Ri.MED – sottolinea il rettore Priolo -, che ci permetterà di potenziare la ricerca e l’innovazione in campo biomedico e biotecnologico e di valorizzare la massa critica di competenze e risorse del nostro Ateneo. I professori Pierfrancesco Veroux e Corrado Tamburino, nei settori della Chirurgia vascolare e della Cardiologia, saranno i primi a riempire di contenuti operativi l’accordo quadro che offre però opportunità a tutti i ricercatori dell’Università di Catania e rappresenta una scommessa sulle potenzialità delle giovani generazioni”.
L’accordo, finalizzato allo sviluppo di dispositivi biomedicali e soluzioni terapeutiche e diagnostiche, prevede anche la condivisione di dotazioni strutturali e tecnologiche e la collaborazione su attività di business development: dalle strategie brevettuali alle azioni di internazionalizzazione, incluso il coinvolgimento di spin-off dell’Università di Catania, con l’obiettivo di accelerare la fase di sviluppo preclinico, licenziare i prodotti ed attrarre investimenti sull’isola.
Integrare le competenze complementari dei due enti significherà inoltre aumentare le possibilità di accesso al finanziamento delle linee di ricerca congiunte, partecipando ai più importanti bandi nazionali e internazionali, promuovendo la creazione di dottorati e borse di ricerca per permettere ai ricercatori di crescere professionalmente nella loro terra, confrontandosi tuttavia con realtà internazionali.
Alla firma odierna erano presenti il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Massimo Inguscio; Pierfrancesco Veroux; e Corrado Tamburino, direttore dell’Uoc di Chirurgia Vascolare e Trapianti del Policlinico di Catania.
“Il Cnr è tra i promotori istituzionali della Fondazione Ri.MED – spiega il presidente Inguscio -, ed è perciò ben lieto di presenziare a questo accordo dato che tra i suoi obiettivi c’è quello di tradurre idee e progetti di ricerca in brevetti e dispositivi e terapie utili alla salute dei pazienti”
“Implementazione e salvaguardia della proprietà intellettuale (con la concessione di appositi brevetti), oltre alla creazione dei presupposti per progetti che possano portare alla rapida realizzazione di dispositivi biomedicali – afferma Veroux – sono i principali obiettivi di questo accordo. Si tratta di una opportunità molto importante non solo per i ricercatori dell’Ateneo ma anche per le ricadute che questa collaborazione può avere sul territorio e sul sistema sanitario locale e nazionale. Ri.MED, infatti, rappresenta un centro di assoluta eccellenza impegnato in progetti innovativi e ad elevato contenuto tecnologico”.
(ITALPRESS).

Tumore Cervice, Gemelli guida studio mondiale su immunoterapia

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato appena varato il trial ENGOT CX11 che esplorerà le performance del pembrolizumab (un immunoterapico) in aggiunta alla radiochemioterapia tradizionale su circa un migliaio di pazienti affette da carcinoma della cervice uterina, arruolate presso 220 centri in tutto il mondo, sotto il coordinamento del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Lo studio, ideato dalla professoressa Domenica Lorusso, che ne è anche il principal investigator, darà i primi risultati tra 3 anni. I ricercatori del Gemelli rivolgono un appello a tutte le donne affette da questo tumore perchè prendano parte a questa ricerca che potrebbe cambiare lo standard di cura per questa malattia, sempre lo stesso da almeno 15 anni a questa parte. L’immunoterapia potrebbe risultare vincente in questo contesto perchè il tumore della cervice è causato dal papillomavirus, un’infezione che attrae molte cellule immunitarie (linfociti) che potrebbero dunque aiutare per combattere le cellule tumorali, grazie all’immunoterapia.
“Le opzioni terapeutiche per questo tumore – spiega la professoressa Domenica Lorusso associato di Ostetricia e ginecologia all’Università Cattolica, campus di Roma, Responsabile della Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e principal investigator dello studio ENGOT-cx11 – sono sempre le stesse da almeno 15 anni: chirurgia, radiochemioterapia e in qualche caso il ricorso a farmaci antiangiogenici come il bevacizumab. Alcuni studi recenti di fase II hanno però suggerito che un aiuto importante potrebbe venire dall’ultima nata dei trattamenti anti-tumorali, l’immunoterapia. Nel tumore del polmone la combinazione radioterapia-immunoterapia ha dimostrato di funzionare molto bene (come nello studio PACIFIC) e dunque partendo da questa esperienza, abbiamo deciso di testarla anche nel tumore della cervice”.
Le pazienti faranno la radio-chemioterapia per 5 settimane (al Gemelli le terapie verranno effettuate presso il Day Hospital di Radiochemioterapia diretto dal Professor Vincenzo Valentini e presso il Centro di Farmacologia Clinica di Genere diretta dal Professor Giovanni Scambia); quelle assegnate al gruppo di trattamento con il pembrolizumab riceveranno il farmaco ogni 3 settimane in aggiunta alla radiochemioterapia; poi proseguiranno il trattamento con pembrolizumab ogni 6 settimane nella fase di mantenimento, fino ad un massimo di due anni (l’80% delle recidive compare entro i primi due anni).
(ITALPRESS).

Coronavirus: contagi in calo, nelle ultime 24 ore 190 nuovi casi

MILANO (ITALPRESS) – Sono 190 i nuovi casi di positività al Coronavirus rilevati nelle ultime 24 ore, 36 in meno rispetto a ieri. E’ quanto emerge dai dati forniti dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute. Il numero delle persone attualmente positive in Italia è di 12.404. Sono invece 213 i guariti nell’ultimo giorno, numero che porta il totale delle persone che hanno superato il virus a 197.162. I ricoverati con sintomi sono attualmente 745, 47 dei quali in terapia intensiva e 11.612 in isolamento domiciliare. Il numero dei deceduti arriva a 35.058, mentre il totale dei contagiati a 244.624.
(ITALPRESS).

I contagi sul lavoro sfiorano quota 50 mila

ROMA (ITALPRESS) – I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data del 30 giugno sono 49.986, 965 in più rispetto al monitoraggio del 15 giugno. I casi mortali sono 252 (+16), concentrati soprattutto tra gli uomini (82,5%) e nelle fasce 50-64 anni (69,8%) e over 64 anni (19,5%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto, il rapporto tra i generi si inverte – il 71,6% dei lavoratori contagiati sono donne – e l’età media scende a 47 anni. A fare il punto della situazione è il sesto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto.
Dall’analisi territoriale emerge che più di otto denunce su 10 sono concentrate nell’Italia settentrionale: il 56,2% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Concentrando l’attenzione sui contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale sale al 58,3%, mentre il Sud, con il 15,1% dei decessi, precede il Nord-Est (13,1%), il Centro (11,9%) e le Isole (1,6%).
La Lombardia è la regione più colpita, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Nel dettaglio, il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali, seguita da Milano (22), Brescia (20) e Cremona (16).
Circa il 99% delle denunce riguarda la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, mentre i casi registrati in Agricoltura, nella Navigazione e nella gestione per Conto dello Stato sono circa 600. Rispetto alle attività produttive, il 72,1% del complesso delle infezioni denunciate e il 26,1% dei casi mortali si concentra nel settore della Sanità e assistenza sociale (che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili), che insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (Asl) porta all’81,2% la quota dei contagi e al 36,6% quella dei decessi avvenuti in ambito sanitario. Seguono i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari), le attività di alloggio e ristorazione, il commercio e il trasporto e magazzinaggio.
Con il 40,6% dei contagi denunciati, oltre l’83% dei quali relativi a infermieri, la categoria professionale dei tecnici della salute si conferma la più colpita dal virus, seguita dagli operatori socio-sanitari (21,3%), dai medici (10,5%), dagli operatori socio-assistenziali (8,7%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,7%).
L’analisi dei decessi rivela come circa il 40% riguardi personale sanitario e socio-assistenziale. Nel dettaglio, l’11,8% dei casi mortali codificati riguarda i tecnici della salute (il 63% sono infermieri), seguiti dai medici (9,3%), dagli operatori socio-sanitari (8,1%), dagli operatori socio-assistenziali e dal personale non qualificato nei servizi sanitari (4,3% per entrambe le categorie).
(ITALPRESS).

Coronavirus, in Calabria un caso positivo

CATANZARO (ITALPRESS) – Un caso positivo al coronavirus è stato registrato in Calabria, dove ad oggi sono stati effettuati 108.451 tamponi. Le persone risultate positive al Covid sono 1.239 (+1 rispetto a ieri), quelle negative sono 107.241. Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro 2 in reparto; 2 in isolamento domiciliare; 184 guariti; 33 deceduti; Cosenza 17 in isolamento domiciliare; 435 guariti; 34 deceduti; Reggio Calabria 2 in reparto; 17 in isolamento domiciliare; 259 guariti; 19 deceduti; Crotone: 2 in isolamento domiciliare; 113 guariti; 6 deceduti; Vibo Valentia: 1 in isolamento domiciliare; 79 guariti; 5 deceduti.
Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da altre strutture e province che nel tempo sono stati dimessi. Il caso positivo di Cosenza è riconducibile al focolaio noto. Le persone decedute vengono indicate nella provincia di provenienza e non in quella in cui è avvenuto il decesso. Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 11.011. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.
(ITALPRESS).

Coronavirus, 219 nuovi casi e 3 decessi in Italia

ROMA (ITALPRRESS) – Al 19 luglio, il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 244.434, con un incremento rispetto al 18 luglio di 219 nuovi casi. Lo rende noto il ministero della Salute. Il numero totale di attualmente positivi è di 12.440, con un incremento di 72 assistiti rispetto al 18 luglio. Tra gli attualmente positivi, sono 49 (-1) in cura presso le terapie intensive. Mentre 743 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 14 pazienti rispetto al 18 luglio. Invece, 11.648 persone sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto al giorno precedente i nuovi deceduti sono 3 e portano il totale a 35.045. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 196.949, con un incremento di 143 persone rispetto al 18 luglio. Il numero di tamponi effettuati nelle ultime ventiquattro ore ammonta a 35.525, per un totale di 6.238.049.
(ITALPRESS).