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Coronavirus, 220 mila contagi in un giorno nel mondo

“220 mila contagi covid in un solo giorno a livello mondiale. Mai prima un numero così alto in sole 24 ore. Questo ci dice che non è vinta e che serve ancora attenzione da parte di tutti. Dobbiamo continuare a seguire la linea della prudenza e della gradualità”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Twitter.
(ITALPRESS).

Calano nuovi casi e deceduti

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A oggi, il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 242.827, con un incremento rispetto a ieri di 188 nuovi casi. Lo rende noto il ministero della Salute. Il numero totale di attualmente positivi è di 13.303, con un decremento di 125 assistiti rispetto al 10 luglio. Tra gli attualmente positivi, 67 sono in cura presso le terapie intensive, con un aumento di 2 pazienti rispetto al 10 luglio. 826 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 18 pazienti rispetto al 10 luglio. 12.410 persone sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto al 10 luglio i nuovi deceduti sono 7 e portano il totale a 34.945. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 194.579, con un incremento di 306 persone rispetto al 10 luglio. Il numero di tamponi effettuati nelle ultime ventiquattro ore ammonta a 45.931, per un totale di 5.900.552.
(ITALPRESS).

Covid, secondo uno studio mortalità in Lombardia nella media europea

MILANO (ITALPRESS) – La percentuale di anziani in Lombardia, doppia rispetto alla media delle regioni europee più colpite dalla pandemia di Covid-19, sarebbe la ragione dei tassi di mortalità grezzi più elevati, che tornano però nella media dopo la standardizzazione per età. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che ha analizzato i tassi ufficiali di mortalità per Covid-19 in 9 ambiti metropolitani occidentali (oltre alla Lombardia, l’I’le-de-France, la Greater London, la regione di Bruxelles-Capital, la Comunidad autonoma di Madrid, la Catalogna, la regione di Stoccolma, la regione di Copenhagen e lo Stato di New York) con caratteristiche simili per demografia, attività commerciali e spostamenti di persone. Lo studio, realizzato nell’ambito di un Progetto europeo H2020, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Acta Biomedica, dopo che già ad aprile erano stati resi noti i dati preliminari a 30 giorni dall’inizio dell’emergenza e relativi a 6 regioni metropolitane.
I tassi cumulativi standardizzati di mortalità più alti a 70 giorni dall’inizio dell’epidemia sono stati registrati nello Stato di New York (296,1 per 100.000), seguito dalla regione di Bruxelles-Capital (177,8), Catalogna (174,0), Comunità autonoma di Madrid (166,6), Lombardia (141), la regione di Stoccolma (137,1) e la Greater London (123,25); tassi più bassi invece sono stati rilevati nelle regioni di Parigi (82,1) e di Copenhagen (44,2).
La diversa distribuzione per età delle popolazioni, insieme al notevole aumento della letalità nelle fasce over 70, spiega le differenze nei dati grezzi: si pensi ad esempio che gli over 70 in Lombardia sono il 17% contro il 6,9% in Catalogna, il 7,9% della Greater Londra e il 9,5% della regione di Bruxelles-Capital.
La Lombardia è rimasta uno dei pochi casi in cui la metropoli capoluogo (Milano) non sia stata investita in modo rilevante dall’onda epidemica, ma al contrario abbia registrato tassi di mortalità inferiori alla regione stessa. Tuttavia, prosegue lo studio, si nota come la mortalità lombarda per Covid-19, che a 30 giorni era una delle più basse, sia cresciuta più che in altre regioni nelle settimane della pandemia dalla quarta alla settima, con una discesa più lenta rispetto agli altri ambiti metropolitani. Un andamento simile si è registrato anche a Stoccolma.
“Tali dati – conclude lo studio – richiedono ulteriori approfondimenti, tenendo conto dei diversi approcci di gestione della fase 1 dell’epidemia, prevalentemente ospedaliera e con misure di contenimento, rispetto alla fase 2, durante la quale si richiede un’azione efficiente a livello territoriale e la considerazione che i focolai delle RSA possano avere avuto un ruolo rilevante”.
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Coronavirus, aumentano ancora i nuovi positivi, stabili i decessi

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il trend in aumento dei casi di coronavirus in Italia; nelle ultime 24 ore si registrano 276 nuovi casi contro i 229 di ieri. Di questi 135 nella sola Lombardia, anche se la regione rispetto a ieri registra un numero inferiore di nuovi contagiati. Il numero dei morti resta uguale a quello di ieri, 12, portando il numero complessivo a 34.938. A rendere noti i numeri il ministero della Salute nel consueto bollettino quotidiano. In totale i contagiati da inizio Covid-19 sono 242.639. Il numero di guariti oggi è in diminuzione a 295, per un totale di 194.273. Cala di 27 il numero di ricoverati (844), mentre si riduce di 4 il numero dei ricoverati nelle terapie intensive, ora sono 65. Il numero delle persone in isolamento domiciliare è di 12.519, identico a quello di ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 47.953 tamponi. Quattro le regioni italiane che non hanno registrato nuovi positivi: si tratta di Sicilia, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.
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Coronavirus in Lombardia a gennaio, ad Alzano prima che a Codogno

MILANO (ITALPRESS) – Il Coronavirus è arrivato in Lombardia nella seconda metà di gennaio, proveniente non dalla Cina ma dall’Europa e quando è stato riscontrato il primo caso a Codogno, era già presente ad Alzano e Nembro. E’ quanto emerso da uno studio promosso e sostenuto da Fondazione Cariplo e condotto dai ricercatori di Niguarda di Milano e del San Matteo di Pavia, che fotografa quanto avvenuto dall’inizio dall’anno attraverso un approccio scientifico, grazie all’analisi delle sequenze genomi che virali di 350 pazienti provenienti da aree diverse della Lombardia. Si tratta dello studio con il maggior numero di casi di Covid-19 trattati al mondo. “I risultati confermano che il virus è stabile nelle sue sequenze e, in particolar modo, nella sua molecola ‘ancorà che usa per infettare le cellule – ha commentato il professor Alberto Mantovani, coordinatore della Commissione Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo -. Questo è un dato importante per la ricerca dei vaccini e per le terapie”.
“Lo studio mostra inequivocabilmente che il virus non è diventato più buono e che è entrato in Lombardia prima di quel che si pensasse e soprattutto lo ha fatto con attacchi multipli e concentrici di ceppi virali diversi, in luoghi diversi, ma in tempi molto vicini tra loro” spiega il responsabile scientifico dello studio Federico Perno. Dalla ricerca emerge che il Covid-19 circolato in Italia ha caratteristiche genetiche molto più simili a quello ancora oggi presente in Europa che in quello nato in Cina. Il virus è entrato in Lombardia nella seconda metà di gennaio, come confermato anche dal fatto che, in cinque donatori di sangue della Zona Rossa di Codogno nel periodo dal 12 al 17 febbraio, erano già presenti degli anticorpi neutralizzati, i quali si sviluppano circa 3-4 settimane dopo l’infezione. Sono almeno due i ceppi circolati in Lombardia: una nella Bergamasca (epicentro Alzano e Nembro, dove si è evoluto più rapidamente che a Codogno) a partire dal 24 gennaio e una nelle province di Lodi e Cremona a partire dal 27 gennaio.
“Questa ricerca genera una conoscenza sul Covid-19, che può contribuire a fare importanti passi avanti per contrastare l’epidemia. Fondazione Cariplo mette al cuore della propria azione l’attenzione alla comunità, in questo caso della comunità scientifica ed è per questo motivo che mettiamo a disposizione di tutti i risultati ottenuti” ha detto Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo.
Nel corso della presentazione dei dati è stato presentato anche un nuovo bando da 2 milioni di euro di Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di sostenere progetti di ricerca multidisciplinari nel campo della Data Science, per potenziare la comprensione di temi complessi e socialmente rilevanti, al fine di produrre conoscenza utile a orientare le politiche e i processi decisionali di persone e organizzazioni.
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Coronavirus, divieto di ingresso per chi arriva da Paesi a rischio

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato oggi, sentiti i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti, un’ordinanza che dispone il divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati nei seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria, sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi sopra indicati.
“Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. E’ per questo che abbiamo scelto la linea della massima prudenza”, ha detto il ministro Speranza dopo la firma dell’ordinanza.
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In aumento i contagi ma calano ancora i decessi

ROMA (ITALPRESS) – Continuano ad aumentare i casi di coronavirus in Italia, dove nelle ultime 24 ore si registrano 229 nuovi positivi (ieri erano 193) dei quali 119 nella sola Lombardia. Ancora in calo i decessi rispetto a ieri: 12 i morti, che portano il numero complessivo a 34.926. Sono questi i numeri del bollettino resi noti oggi dal Ministero della Salute. In totale i contagiati da inizio Covid-19 sono 242.363. Il numero di guariti oggi è in diminuzione a 338, per un totale di 193.978. Cala di 28 il numero di ricoverati (871), mentre si riduce di 2 il numero dei ricoverati nelle terapie intensive, ora sono 69. Il numero delle persone in isolamento domiciliare è di 12.519, con un calo di 106 rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 52.552 tamponi. Sette le regioni italiane che non hanno registrato nuovi positivi oggi: si tratta di Puglia, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata.
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Sanità, il Parlamento Ue chiede un ruolo più forte per l’Europa

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – In un dibattito sulla strategia UE per la sanità pubblica, gli eurodeputati hanno affermato che il COVID-19 dimostra come l’UE abbia bisogno “di più strumenti per affrontare le emergenze sanitarie”.
Una risoluzione sulla strategia dell’UE per la salute pubblica dopo il COVID-19 sarà messa ai voti venerdì pomeriggio, i risultati saranno resi noti alle 18.
Nel dibattito in plenaria con la commissaria per la Salute Stella Kyriakides e il Consiglio, i deputati hanno sottolineato la necessità di trarre le giuste lezioni dalla pandemia. Molti hanno sostenuto la necessità di dare all’UE un ruolo molto più forte nel settore della salute.
Pur sottolineando che l’attuale pandemia è ancora lontana dall’essere superata, i deputati hanno affermato la necessità di garantire che i sistemi sanitari in tutta l’UE siano meglio attrezzati e coordinati per affrontare future minacce sanitarie, poichè nessuno Stato membro può far fronte a una pandemia da solo.
Diversi deputati hanno inoltre affermato che un ruolo più forte dell’UE nell’area della salute pubblica deve includere misure per affrontare la carenza di farmaci e di attrezzature protettive a prezzi accessibili, nonchè il sostegno alla ricerca.
Infine, alcuni deputati hanno chiesto che le agenzie sanitarie europee ECDC e EMA siano rafforzate, mentre altri hanno sostenuto la necessità di un’Unione europea della Salute con standard minimi comuni.
La responsabilità primaria della salute pubblica e, in particolare, dei sistemi sanitari, spetta agli Stati membri. Tuttavia, l’UE ha un ruolo importante da svolgere per migliorare la salute pubblica, per prevenire e gestire le malattie, mitigare le fonti di pericolo per la salute umana e armonizzare le strategie sanitarie tra Stati membri.
Il Parlamento ha costantemente promosso l’istituzione di una politica UE coerente sulla sanità. In una risoluzione sulla revisione del bilancio dell’UE post 2020 e sul Piano di ripresa economica, i deputati hanno ribadito la necessità di creare un nuovo programma sanitario europeo.
Da allora, la Commissione ha presentato una proposta di 9,4 miliardi di euro per il programma EU4Health 2021-2027, come parte del Piano di ripresa Next Generation EU.
(ITALPRESS).