MILANO (ITALPRESS) – Risale il contagio in Lombardia, dove oggi i nuovi positivi al coronavirus sono 170 (ieri erano 88), di cui 53 a seguito di test sierologici effettuati a Bergamo e 84 ‘debolmente positivì. Lo riferisce il consueto bollettino regionale sui dati epidemiologici. Ad aumentare sono anche i decessi, oggi 22 contro i 7 di ieri, per un numero complessivo di 16.608.
Gli attualmente positivi calano, -235, (totale 11.992 ) e aumentano i dimessi 383 (totale complessivo 64.831). Stabili i ricoverati nelle terapie intensive (48 in totale) mentre diminuiscono i ricoverati negli altri reparti.
Nelle ultime 24 ore aumentano i nuovi positivi al coronavirus nel Bergamasco, oggi 79 casi contro i 15 di ieri, mentre il trend resta stabile nel Milanese, con 28 casi rispetto ai 29 di ieri. Calano i casi nella Provincia di Mantova, oggi 6 casi rispetto ai 10 di ieri. Nel Bresciano oggi i casi sono 24 contro i 14 di ieri. Per quanto riguarda le altre province lombarde i casi rispetto a ieri sono 8 a Como, 6 a Cremona, 1 a Lecco, 1 a Lodi, 4 Monza Brianza, 5 a Pavia, 6 a Sondrio, 1 a Varese.
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Risale il contagio in Lombardia, 170 casi di Covid e 22 morti
Coronavirus, in Campania 17 nuovi casi positivi
NAPOLI (ITALPRESS) – L’Unità di Crisi della Regione Campania ha
reso noto che oggi sono stati esaminati complessivamente 1.983
tamponi di cui 17 risultati positivi. Il totale complessivo dei
positivi in Campania è di 4.662, quello dei tamponi a 271.460.
Non si è registrato alcun decesso ed il totale dei deceduti è di 431. Mentre sono complessivamente 4.067 le persone guarite, di cui 4.063 totalmente guarite e 4 clinicamente guarite.
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Coronavirus, nessun nuovo contagio in Calabria
CATANZARO (ITALPRESS) – Nessun nuovo caso di coronavirus è stato registrato oggi in Calabria, dove sono stati effettuati 89.249 tamponi. E’ quanto riporta il bollettino giornaliero della
Regione. Le persone risultate positive sono 1.175 (nessuno
in più rispetto a ieri), quelle negative sono 88.074.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro 6 in reparto; 1 in isolamento domiciliare; 177 guariti; 33 deceduti; Cosenza 1 in reparto; 2 in isolamento domiciliare; 431 guariti; 34 deceduti; Reggio Calabria 2 in reparto; 14 in isolamento domiciliare; 254 guariti; 19 deceduti; Crotone 112 guariti; 6 deceduti; Vibo Valentia 2 in isolamento domiciliare; 76 guariti; 5 deceduti.
Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da altre strutture e province che nel tempo sono stati dimessi. Le persone decedute vengono indicate nella provincia di provenienza e non in quella in cui è avvenuto il decesso.
Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 9469. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.
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Coronavirus, tornano in crescita i nuovi casi
Al 25 giugno il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 239.706, con un incremento rispetto al 24 giugno di 296 nuovi casi. Lo rende noto il ministero della Salute. Ieri i nuovi casi erano stati 190.
Il numero totale di attualmente positivi è di 18.303, con una decrescita di 352 assistiti rispetto al 24 giugno.
Tra gli attualmente positivi, 103 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 4 pazienti rispetto al 23 giugno.
1.515 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 95 pazienti rispetto al 24 giugno.
16.685 persone sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 24 giugno i deceduti sono 34 e portano il totale a 34.678. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 186.725, con un incremento di 614 persone rispetto al 24 giugno.
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Coronavirus, Musumeci dichiara lo stato di calamità per Lampedusa
PALERMO (ITALPRESS) – Arriva lo stato di calamità per le isole di Lampedusa e Linosa. A dichiararlo è il governo Musumeci, che ha accolto nella seduta di oggi l’allarme lanciato dall’Amministrazione comunale sulle disastrose conseguenze di natura economica provocate dall’emergenza Covid. Contestualmente la Giunta regionale ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato d’emergenza sulle due isole. Già nella mattinata di oggi il Governatore aveva sottoposto il tema delle difficoltà di Lampedusa e “della sua eroica e generosa comunità” all’attenzione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nel corso dell’incontro avuto tra i due.
“Le misure prese a livello nazionale per contenere il diffondersi del contagio – evidenzia Musumeci – hanno generato nel tessuto economico di questi territori il blocco totale di tutte le attività legate alla pesca e alla commercializzazione del pescato. Inoltre, durante il periodo del lockdown, si sono registrati danni ingenti al settore turistico a causa della cancellazione dei voli e del divieto di spostamento tra le regioni. Tutto ciò ha portato al collasso l’intero tessuto produttivo locale, generando una crisi sociale ed economica che necessita di misure straordinarie”.
Al ministro Gualtieri, Musumeci ha chiesto la possibilità di concedere una “fiscalità speciale” per Lampedusa, soprattutto per gestire correttamente le problematiche sanitarie della popolazione e dei migranti che continuano a sbarcare nelle Pelagie.
“Tutti stati emergenziali – fa notare il governatore della Sicilia – a cui la Regione non può far fronte da sola, non potendo nemmeno utilizzare quegli strumenti come sgravi fiscali, sospensione dei contributi e agevolazioni, che consentirebbero la ripresa economica. La straordinarietà della sofferenza economica e sociale – conclude Musumeci – richiede un’adeguata risposta per scongiurare sulle due isole rischi seri e senza precedenti per la coesione civile”.
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Monitoraggio glicemia, arriva il cerotto digitale di Menarini
ROMA (ITALPRESS) – Misurare la glicemia più volte al giorno, da oggi, per molti pazienti diabetici, non sarà più necessario. Menarini Diagnostics ha lanciato GlucoMen Day CGM, il cerotto digitale, indossabile per quindici giorni di fila, che monitora la glicemia e mostra i risultati direttamente sullo smartphone.
Con l’utilizzo del glucometro tradizionale i pazienti devono pungere il dito e prelevare una goccia di sangue fino a dieci volte al giorno e, in alcuni casi anche di notte. “Con GlucoMen Day – spiega l’azienda in una nota -, Menarini Diagnostics cambierà la vita di migliaia di persone che non dovranno più ripetere questa fastidiosa routine. A sostituire aghi e punture ci sarà un nuovo dispositivo, a forma di cerotto, indossabile per due settimane consecutive. Chi lo utilizza, inoltre, potrà visualizzare il suo andamento glicemico in ogni momento della giornata direttamente dall’app istallata sul suo smartphone. Il paziente potrà settare anche degli alert a seconda delle esigenze personali dell’utente che lo aiuteranno a monitorare i valori quando superano i limiti di sicurezza”.
Le statistiche e i grafici riportati sull’app possono essere condivisi, in tempo reale, con familiari, caregivers, ma soprattutto con il medico curante che potrà monitorare il paziente a distanza, personalizzando la terapia e adattandola alle specifiche esigenze. “La condivisione immediata contribuirà significativamente al raggiungimento degli obiettivi clinici, consentendo un risparmio di energie e tempo, riducendo gli spostamenti e favorendo una maggiore consapevolezza del paziente sempre più invogliato a gestire attivamente la propria salute – prosegue la nota -. Questa nuova tecnologia è in linea con le nuove tendenze della telemedicina, che sta trasformando rapidamente il mondo dell’Healthcare, e con l’impetuosa rivoluzione digitale che la recente pandemia ha contribuito fortemente ad accelerare”.
Il sistema è disponibile da oggi in tutta Europa, attraverso le filiali del Gruppo e con la rete Export nei territori non coperti direttamente dalle filiali Menarini Diagnostics.
“Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto grazie alla straordinaria dedizione e tenacia del nostro team. Il GlucoMen® Day CGM è un sistema innovativo e contribuirà a migliorare la qualità di vita delle persone con diabete, permettendo loro di vivere con più serenità e liberamente la propria vita”, ha commentato Fabio Piazzalunga, Global Head di Menarini Diagnostics.
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Osservasalute “Con il Covid emersa la fragilità del decentramento”
ROMA (ITALPRESS) – Poche luci e molte ombre sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN), penalizzato da riduzioni di spesa pubblica e sempre maggiore carenza di personale medico e infermieristico. Alla vigilia della pandemia da SARS-CoV-2, il sottofinaziamento della sanità, insieme alla devolution che ha di fatto creato 21 diversi sistemi sanitari regionali diversamente performanti, ha determinato conseguenze per i cittadini, che non hanno potuto avere le stesse garanzie di cura. E’ quanto emerge dal “Rapporto Osservasalute”, XVII edizione, che è stato presentato alla stampa.
Dal 2010 al 2018 la spesa sanitaria pubblica è aumentata di un modesto 0,2% medio annuo, molto meno dell’incremento del PIL che è stato dell’1,2%. Al rallentamento della componente pubblica delle risorse finanziarie ha fatto seguito una crescita più sostenuta della spesa privata delle famiglie, pari al 2,5%. Nel 2018, la spesa sanitaria complessiva, pubblica e privata sostenuta dalle famiglie, ammontava a circa 153 miliardi di euro, dei quali 115 miliardi di competenza pubblica e circa 38 miliardi a carico delle famiglie.
‘I tagli alla spesa non sono stati sempre accompagnati da un aumento di efficienza dei servizi, e spesso si sono tradotti piuttosto in una riduzione dei servizi offerti ai cittadini. Per esempio, dal 2010 al 2018 il numero di posti letto è diminuito di circa 33 mila unità, con un decremento medio dell’1,8%, continuando il trend in diminuzione osservato già a partire dalla metà degli anni ’90’, evidenzia il Rapporto.
Lo studio è curato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Università Cattolica, presso il campus di Roma. Osservasalute 2019 è una edizione di 585 pagine ed è frutto del lavoro di 238 ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano che operano presso Università, Agenzie regionali e provinciali di sanità, Assessorati regionali e provinciali, Aziende ospedaliere e Aziende sanitarie, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco, Istat.
“La crisi drammatica determinata da Covid-19 ha improvvisamente messo a nudo fino in fondo la debolezza del nostro sistema sanitario e la poca lungimiranza della politica nel voler trattare il SSN come un’entità essenzialmente economica alla ricerca dell’efficienza e dei risparmi, trascurando il fatto che la salute della popolazione non è un mero ‘fringe benefit’, ma un investimento con alti rendimenti, sia sociali sia economici”, afferma il direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica.
“L’esperienza vissuta ha dimostrato che il decentramento della sanità, oltre a mettere a rischio l’uguaglianza dei cittadini rispetto alla salute, non si è dimostrato efficace nel fronteggiare la pandemia. Le Regioni non hanno avuto le stesse performance, di conseguenza i cittadini non hanno potuto avere le stesse garanzie di cura. Il livello territoriale dell’assistenza si è rivelato in molti casi inefficace, le strategie per il monitoraggio della crisi e dei contagi particolarmente disomogenee, spesso imprecise e tardive nel comunicare le informazioni”, rileva il direttore scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane Alessandro Solipaca.
(ITALPRESS).
Prosegue il calo dei ricoveri
Al 24 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 239.410, con un incremento rispetto a ieri di 190 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
Il numero totale di attualmente positivi è di 18.655, con una decrescita di 918 assistiti rispetto al 23 giugno.
Tra gli attualmente positivi, 107 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 8 pazienti rispetto al 23 giugno.
1.610 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 243 pazienti rispetto al 23 giugno.
16.938 persone, pari al 91% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 23 giugno i deceduti sono 30 e portano il totale a 34.644. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 186.111, con un incremento di 1.526 persone rispetto al 23 giugno.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 12.227 in Lombardia, 1.730 in Piemonte, 1.074 in Emilia-Romagna, 549 in Veneto, 330 in Toscana, 261 in Liguria, 869 nel Lazio, 471 nelle Marche, 148 in Campania, 177 in Puglia, 52 nella Provincia autonoma di Trento, 57 in Friuli Venezia Giulia, 378 in Abruzzo, 132 in Sicilia, 90 nella Provincia autonoma di Bolzano, 11 in Umbria, 15 in Sardegna, 6 in Valle d’Aosta, 28 in Calabria, 43 in Molise e 7 in Basilicata.
La Provincia Autonoma di Trento ha effettuato un ricalcolo dei dati: 61 deceduti in meno rispetto a quanto precedentemente comunicato; 447 guariti in più rispetto a quanto precedente comunicato; il totale casi aumenta di 387 unità rispetto a quanto precedentemente comunicato.
(ITALPRESS).









