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“Quattro zampe in corsia”, progetto GSD Foundation-Gruppo San Donato

MILANO (ITALPRESS) – Si chiama “Quattro zampe in corsia” la nuova iniziativa che, per tutto l’anno 2024, prenderà piede in molte strutture ospedaliere del Gruppo San Donato, in collaborazione con GSD Foundation ETS, la fondazione non profit del Gruppo che si occupa da sempre di umanizzazione delle cure. L’attività prevede esperienze di interazioni positive che derivano dalla relazione uomo-animale, guidate da un team di professionisti, al fine di migliorare o mantenere lo stato di salute e benessere fisico, psicologico e sociale della persona, nel rispetto dell’animale. Teodoro, River, Siena, Sebe, Mimì e tanti altri cani sono pronti a coccolare e ad essere a loro volta accuditi e coccolati dai pazienti di molti ospedali GSD.
Nello specifico, i percorsi previsti sono due: il primo coinvolge i pazienti del reparto di Medicina Generale degli Istituti Ospedalieri Bresciani mentre il secondo mira ad esigenze più specifiche ed è rivolto ai pazienti del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato, di Psichiatria degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza, di Riabilitazione ortopedica dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano e di Neurologia riabilitativa del Policlinico San Marco di Zingonia. Le attività previste insieme ai cani sono molte: dalle prestazioni a valenza terapeutica, ludico-ricreativa e riabilitativa, fino ad esperienze di tipo educativo.
“I benefici delle attività con gli animali da compagnia sono molteplici – ha dichiarato la dottoressa Debra Buttram, Responsabile di progetto, Coadiutrice del cane e Formatrice in IAA – dalla diminuzione dello stress psicologico dei pazienti, promuovendo la loro permanenza nella struttura, alla normalizzazione dell’esperienza ospedaliera, specie nei pazienti più giovani, dimostrando una maggior accettazione dell’ospedalizzazione. Inoltre il cane ha un’alta funzione distrattiva: concentrando l’attenzione su di sè stimola, nelle persone che ha accanto, sentimenti positivi e rilassanti. Tutto questo è possibile anche grazie al meraviglioso lavoro di squadra che si crea con il personale dei reparti ospedalieri e con i coadiutori dei cani. Sostenere questi progetti è per noi fondamentale: l’importanza di queste iniziative risiede nei piccoli gesti, nel saper dare e saper ricevere, a beneficio del benessere collettivo”.

– foto ufficio stampa Gruppo San Donato –
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“Sapere è potere”, quanto conta la divulgazione scientifica

MILANO (ITALPRESS) – Rendere accessibile a un maggior numero di persone, per mezzo di un’esposizione piana e non eccessivamente tecnica: è la definizione del verbo divulgare riportata dal dizionario Devoto-Oli. In ambito medico-scientifico, la divulgazione permette di far arrivare a un pubblico ampio informazioni e notizie utili per la vita di tutti i giorni e per migliorare la salute, prevenendo le malattie o affrontandole al meglio. Una missione che oggi più che mai si compie con media e strumenti diversi, dai social network ai libri, dalle conferenze alle trasmissioni di salute. ‘Scientia potentia est’, ovvero ‘sapere è poterè, come recita la frase attribuita al filosofo Francis Bacon. Sono questi alcuni dei temi trattati dalla giornalista Eliana Liotta, firma del Corriere della Sera, autrice del best seller ‘La dieta smartfood’, distribuito in oltre 20 paesi, e direttrice della collana ‘Scienze per la vità della casa editrice Sonzogno, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Siamo stati abbastanza in basso in Europa nei gradini della divulgazione scientifica, lo abbiamo visto durante il Covid purtroppo, ma stiamo migliorando – ha esordito la scrittrice e comunicatrice scientifica – Sono nati di recente dei master in Comunicazione di scienza, vita e salute in tutta Italia, io insegno a Parma e i miei studenti sono laureati in diverse facoltà che poi hanno deciso che la loro passione era raccontare la scienza. Un problema delle università italiane è che non si insegna la comunicazione, nè in generale nè con il paziente – ha sottolineato – Un conto è condurre la pratica clinica, un altro conto è sapere raccontare al pubblico e ai pazienti”. E sul suo libro più noto, ‘La dieta smartfood’: “E’ stato uno dei primi libri in assoluto a raccontare come quel che noi mangiamo, quindi l’alimentazione, possa influire sulla nostra salute”.
Per la collana ‘Scienze per la vità, diretta da Liotta, è stato di recente pubblicato ‘Il cuore ha sempre ragionè di Giulio Pompilio: “L’autore è il direttore scientifico del centro cardiologico Monzino di Milano. I manualetti di auto aiuto difettano perchè non spiegano bene, i libri ci servono per una comunicazione più complessa – ha aggiunto – In questo libro nella prima parte si raccontano le avanguardie della cura del cuore, poi naturalmente la scienza scende giù dalla torre eburnea e racconta come si può fare per star meglio, ma a questo ci arriva dopo”. “E’ importante distinguere tra complicato e complesso: nel primo caso è qualcosa che non si sa spiegare, il secondo argomento necessità invece di un pochino più di tempo – ha spiegato Liotta – Galileo diceva che è facile parlare oscuro e difficile parlare chiaro, proprio per questo bisogna studiare”.
Infine, sui suoi inizi e sui progetti futuri in cantiere: “Ho iniziato a occuparmi di divulgazione scientifica per la curiosità, la voglia di sapere e di conoscere, ma anche di raccontare – ha ricordato Liotta – Quando parliamo di scienza, vita e salute raccontiamo le meraviglie degli esseri umani. Non siamo particolarmente veloci nè forti, ma il nostro grande vantaggio è di poter apprendere attraverso l’esperienza e intessere rapporti sociali. Un medico si occupa di una cosa specifica, io da giornalista e scrittrice posso avere una visione d’insieme – ha precisato – Sono contenta di quello che sto facendo: ho studiato filosofia, ma non è così lontana dal metodo scientifico. Nell’imminente futuro, andrò a dirigere un mensile, ‘Benesserè, delle edizioni San Paolo, a partire da marzo 2024. Sto anche pubblicando un mio libro per La Nave di Teseo, ‘La vita non è una corsà – ha concluso – Abbiamo poi altri titoli in cantiere per la collana ‘Scienze per la vità”.

– foto tratta da video Medicina Top –
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Malattie cardiovascolari nei bambini, attenzione ai segnali

MILANO (ITALPRESS) – Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e di spesa sanitaria nei paesi ricchi. Alcune di queste affondano le radici nell’infanzia, si calcola che in Italia un bambino su dieci nasca con un difetto cardiaco. Alcuni sono gravi, ma molti non lo sono. Possono comportare una formazione anomala delle pareti del cuore, delle valvole cardiache o dei vasi sanguigni che entrano o escono dal cuore. In ogni caso, è importante individuare i difetti cardiaci al più presto, prestando attenzione ai segnali quanto l’affanno, il dolore al petto, le palpitazioni e la scarsa resistenza allo sforzo fisico. Nella stragrande maggioranza dei casi, queste manifestazioni non sono riconducibili a una patologia grave, in altri sono veri e propri campanelli d’allarme. Sono questi alcuni dei temi trattati da Daniela Massari, specialista in cardiologia e in ginecologia e ostetricia, già direttore della struttura complessa di cardiologia pediatrica presso l’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano e oggi consulente di cardiologia per adulti e bambini alla clinica San Pio X di Milano, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Ritengo che per tutte le valutazioni specialistiche sia buona norma passare prima dal pediatra di riferimento, che conosce il bambino ed è in grado di soppesare se un sintomo può essere riferito a qualcosa in particolare – ha esordito – Il mondo pediatrico si occupa di coprire dal neonato all’adolescente, nel neonato bisogna stare attenti che cresca regolarmente, che non abbia un affanno mentre mangia, che non ci sia del pallore improvviso o che non sia cianotico. A livello cardiologico, invece, bisogna fare una distinzione per fasce d’età”. “Le malattie più serie come valore assoluto sono sempre le cardiopatie congenite – ha spiegato Massari – Potete immaginare come sia estremamente variegato lo spettro possibile delle malformazioni cardiache. Può arrivare troppo sangue nei polmoni o troppo poco, numericamente le cardiopatie congenite sono quelle che determinano le maggiori urgenze dalla nascita al primo anno di vita. Spostandosi verso l’età scolare o adolescenziale emergono le aritmie, le cardiomiopatie, le pericarditi e quant’altro”.
E sui passi in avanti della medicina: “Un pò il bambino è vissuto e vive di rendita delle scoperte farmacologiche nell’adulto, c’è molta più offerta terapeutica anche a livello pediatrico, ma la svolta è stata l’emodinamica interventistica, che consente di chiudere buchi, allargare valvole, e sono manovre effettuate senza bisogno di aprire il torace – ha sottolineato – La cardiochirurgia ha fatto passi da gigante negli ultimi 30-40 anni, oggi troviamo cardiopatie in adulti che una volta non sarebbero arrivati all’età adulta o in certe condizioni di vita”. Per fortuna, non sempre dei dolori assimilabili a quelli provocati dalle malattie cardiovascolari si rivelano preoccupanti: “Molto spesso i giovani adolescenti riferiscono di dolori precordiali ai quali non corrisponde un’effettiva malattia, sono spesso dolori intercostali – ha precisato Massari – Sono dolori puntori di pochi secondi e diffusi all’emitorace e non retrosternali, non oppressivi, riferiti dal bambino come spilli. Un’altra cosa che spesso i bambini hanno e di solito non ha un peso a livello di patologia, sono affanni o batticuori causati da emozioni, stress e quant’altro, dunque non preoccupanti”.
I bambini soffrono d’ansia, a volte devono tirare un respiro profondo che non ha nulla a che vedere con patologie – ha aggiunto – L’accelerazione del battito cardiaco è frequente nei bambini e assolutamente normale, un conto però è avere 105 al posto di 70, un conto 210, sono due cose completamente diverse”.
Infine, su quello che è un vero e proprio terrore per i genitori, la morte in culla improvvisa: “Il problema è di attualità, ma le origini di moltissimo tempo fa. Nell’800 venivano descritti casi di fratelli morti durante un’interrogazione e un rimprovero a scuola. Più in là abbiamo scoperto che probabilmente erano affetti da una malattia genetica e abbiamo scoperto che anche il sonno può essere tra gli effetti scatenanti – ha riconosciuto – La morte improvvisa in culla che interessa i bambini dal primo al sesto mese è un evento che non ha ragione d’essere, senza una causa – ha concluso – Quello che si può fare oggi è individuare fattori predisponenti come il fumo in gravidanza o la posizione del neonato mentre dorme”.

– foto tratta da video Medicina Top –
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Congestione nasale, se cronica causa disturbi respiratori e del sonno

ROMA (ITALPRESS) – Raffreddore, influenza e Covid, ma anche allergie. Sono tante le malattie, soprattutto in inverno, che portano con sè la difficoltà o addirittura l’impossibilità di respirare con il naso. La congestione nasale è fastidiosa quando è passeggera, ma quando si presenta nella forma cronica può creare veri problemi. La causa che la determina è l’infiammazione delle vene poste nella mucosa nasale, chiamate seni venosi: l’infiammazione provoca infatti la dilatazione dei seni venosi che vanno così a ostruire la cavità delimitata dal setto e i turbinati, impedendo il normale flusso dell’aria. Respirare male espone a un rischio maggiore di contrarre le malattie che colpiscono il primo tratto delle vie respiratorie e soprattutto incide sulla qualità del sonno, che diventa frammentato e non più ristoratore. Sono questi alcuni dei temi trattati dal professor Luca Malvezzi, specialista in otorinolaringoiatria presso l’istituto Humanitas di Rozzano e la Clinica San Pio X di Milano, dove è responsabile del reparto di otorinolaringoiatria, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Sono tantissimi i pazienti che si rivolgono a noi, circa uno su due può avere una problematica respiratoria – ha esordito – Tutte le patologie delle vie respiratorie, anche quelle alte, sono per definizione occupazionali e possono avere un’incidenza anche il clima e l’inquinamento, per esempio a Milano non è l’ideale”. Un’attenzione, quella nei confronti della respirazione, che sta sempre più prendendo spazio: “Abbiamo imparato a rispettare il naso e a dare più valore alla patologia nasale. Chi respira con la bocca aumenta la resistenza all’inspirazione di due volte e mezzo e perde il 15% di ossigenazione del sangue – ha sottolineato Malvezzi – Questo si ripercuote sul nostro organismo, a partire dalla stanchezza e da un sonno poco ristoratore. In effetti, respirare male e ossigenare male il sangue nutre meno le nostre cellule e aumenta lo stato infiammatorio, diminuendo la capacità di controllo del sistema immunitario. Dopo la cute, le vie respiratorie sono il tratto più esposto all’esterno – ha aggiunto – Il mix diabolico è quindi tra ostruzione, quindi anatomia, e congestione, quindi infiammazione”.
E sugli esami diagnostici a disposizione per chi soffre di cattiva respirazione: “E’ cambiata la medicina, oggi sempre di più si parla di percorsi personalizzati – ha ricordato il professore – Nel nostro ambito, l’otorino moderno deve avere a disposizione fibre ottiche, per l’esame endoscopico, poi abbiamo gli esami dinamici, per esempio la rinomanometria, che studia i flussi d’aria in ingresso e uscita dal naso, la citologia nasale, un esame semplice in laboratorio in cui si raccoglie il tessuto mucoso e si studia l’infiammazione”. “Noi andiamo soprattutto a studiare la via di drenaggio tra il naso e i seni paranasali, che spesso non raccoglie la patologia ma ha una rappresentazione anatomica talmente complicata da innescare la stessa patologia – ha precisato – Strutturalmente modifichiamo la comunicazione tra il naso e i seni paranasali, creando uno spazio maggiore in modo tale che i farmaci possano agire in modo adeguato”.
Infine, sull’incidenza di una respirazione non ottimale nella pratica sportiva: “Nell’attività anaerobica, come lo scatto del centometrista, l’utilizzo del naso è praticamente pari a zero, si fanno al massimo due respirazioni orali – ha concluso – Nell’attività aerobica è importante invece avere il naso libero, anche perchè chi dorme male non ottiene poi risultati”.

– foto tratta da video Medicina Top –
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Covid, in una settimana nuovi casi in calo del 5,5%

ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana dal 28 dicembre 2023 al 3 gennaio 2024 si registrano 38.737 nuovi casi positivi al Covid-19, con un calo del 5,5% rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 40.990. Lo rende noto il ministero della Salute.
I morti sono stati 371, +33% rispetto alla settimana precedente (279), 242.518 i tamponi effettuati con una variazione di +7% rispetto alla settimana precedente (226.649). Il tasso di positività è del 16%, -2,1% rispetto alla settimana precedente (18,1%).
Il tasso di occupazione in area medica al 3/1/2024 è pari al 10,1% (6.320 ricoverati), rispetto all’11% (6.834 ricoverati) del 27/12/2023.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 3/01/2024 è pari al 2,8% (246 ricoverati), rispetto al 3,2% (281 ricoverati) del 27/12/2023.
I dati sui casi/decessi/tamponi/ricoverati dell’Umbria sono aggiornati al 2/01/2024 per un crash informatico della Regione, e i dati relativi ai PL giornalieri della Regione Umbria sono riferiti al 27/12/2023.
“L’andamento epidemiologico, pur risentendo di un inevitabile ritardo del conferimento dei dati da parte delle Regioni, a causa del periodo festivo, si consolida come assolutamente poco impattante sui ricoveri ospedalieri, indicatore certamente oggi più affidabile e significativo, oltre che in un decremento degli indici di contagio e trasmissibilità. Come prevedibile ed in linea con gli altri Paesi, cresce ancora l’influenza che si somma alla trasmissione di altri virus respiratori. Per quanto riguarda i decessi, si precisa che il numero include anche i dati delle settimane precedenti che non erano stati notificati da parte di alcune Regioni. In questo periodo, restano alti l’attenzione ed il monitoraggio e si rinnova l’invito a mantenere i presidi di prevenzione e terapeutici per i più fragili”, afferma il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Aiop “Finalmente il Governo modifica norma su tetti spesa sanità”

ROMA (ITALPRESS) – “Dopo undici anni, il Governo modifica, finalmente, la norma introdotta dalla Spending Review del 2012, che ha limitato la possibilità programmatoria delle Regioni, a prescindere dalle esigenze reali dei territori e della popolazione, nell’acquisto di prestazioni di assistenza ambulatoriale ed ospedaliera dalla componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale”. Così Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, in merito alle misure in sanità introdotte dalla Legge di Bilancio.
“Con questa tanto attesa modifica normativa e con le risorse aggiuntive previste, nel 2024, per la riduzione delle liste d’attesa, le strutture di diritto privato potranno assicurare una risposta più efficace, efficiente e tempestiva all’aumentata e diversificata domanda di salute della popolazione. Registriamo positivamente – commenta la Presidente Aiop – questa notizia perchè, finalmente, Governo e Parlamento hanno ascoltato la comune richiesta di Regioni, strutture e cittadini. C’è, ancora, molto da fare: lo strumento che regola la spesa, introdotto con il DL 95, rimane, infatti, per noi, anacronistico, inefficace ed illogico e sono, ancora, molte le criticità da risolvere per aumentare la qualità dell’assistenza sanitaria, in maniera omogenea ed equa, su tutto il territorio nazionale ma prendiamo atto che c’è un approccio differente a temi così importanti. Nel quarantacinquesimo anno dall’istituzione del nostro Servizio sanitario nazionale, non possiamo non plaudire a misure che dimostrano la volontà del Governo e del Parlamento di superare i pregiudizi e i condizionamenti ideologici che continuano, nonostante un assetto normativo che prevede che il nostro SSN abbia due componenti, a guardare alla componente di diritto privato quale corpo estraneo al sistema, invece che strutturalmente parte di esso. Questa Manovra, al contrario, compie una prima, indispensabile, scelta che valorizza e promuove l’offerta sanitaria del Paese, al fine di assicurare il fondamentale diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione”. “Le strutture accreditate, infatti, hanno potenzialità inespresse – conclude Barbara Cittadini – che vanno messe a disposizione della popolazione per garantire alla collettività un’offerta sanitaria puntuale rispetto ai propri bisogni di salute”.
– foto ufficio stampa Aiop –
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Nuovi casi di Covid in calo, -32,2% in una settimana

ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana compresa tra il 21 e il 27 dicembre 2023 si registrano 40.990 nuovi casi positivi al Covid-19 con un calo del 32,2% rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 60.440. I morti sono stati 279, -34,4% rispetto alla settimana precedente (425). I tamponi sono stati 226.649, -30% rispetto alla settimana precedente (323.844).
Tasso di positività di 18,1% con una variazione di -0,6% rispetto alla settimana precedente (18,7%).
Il tasso di occupazione in area medica al 27 dicembre 2023 è pari all’11% (6.834 ricoverati), rispetto all’11,8% (7.360 ricoverati) del 20 dicembre.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 27 dicembre 2023 è pari al 3,2% (281 ricoverati), rispetto al 3,1% (276 ricoverati) del 20 dicembre.
“I dati pervenuti dalle Regioni, pur presumibilmente non completamente notificati a causa delle giornate festive, confermano, comunque, un andamento sostanzialmente buono della situazione epidemica, sia in numeri assoluti di contagi che per quanto attiene all’impatto sulle strutture ospedaliere che continua a mantenersi a livelli di buona tollerabilità – afferma il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia -. Cresce l’epidemia influenzale ma contemporaneamente anche il tasso di vaccinazione sia per l’influenza che per SARS-CoV-2, grazie all’impegno delle Regioni e agli open day, impegno che va mantenuto ed esteso in ogni Regione. Vanno, ancor più, incentivate le misure prudenziali e di difesa delle persone fragili, soprattutto nei giorni di presumibile maggiore socialità dovuta alle festività di fine anno”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Garibaldi Catania presenta l’Osservatorio giuridico “Lex for Arnas”

CATANIA (ITALPRESS) – E’ stato presentato, presso i locali della Direzione Generale, l’Osservatorio giuridico aziendale “Lex for Arnas”, un nuovo strumento aziendale che ha l’obiettivo di fornire al personale, sanitario e amministrativo, dell’Arnas “Garibaldi” di Catania un supporto giuridico alle attività professionali, mediante una rassegna delle più rilevanti novità normative e giurisprudenziali.
L’Osservatorio giuridico aziendale è gestito dal Servizio Legale, diretto dall’Avvocato Carmelo Ferrara, con la collaborazione della Dottoressa Giorgia Fallica, della Dottoressa Elisa Landi e del Dottore Claudio Cormaci ed è aperto per le consultazioni da parte degli altri Settori e delle Unità operative ospedaliere.
“Portiamo dentro l’Azienda un’innovativa attività confronto e supporto giuridico – afferma il Commissario Straordinario Fabrizio De Nicola – in quanto è sempre più pressante l’esigenza da parte del mondo della Sanità di approfondire le tematiche collegate alle responsabilità gestionali e sanitarie. Questo Osservatorio ci consente di mantenere vivo e attuale il confronto sulle tematiche che quotidianamente affrontiamo e ci offre uno spunto di riflessione avanzato rispetto alle novità giurisprudenziali che possono fungere da indicatori di comportamento”.
L’Osservatorio giuridico sarà pubblicato sulla sezione Intranet aziendale e sul sito internet dell’Arnas “Garibaldi” con cadenza mensile a partire dal mese di gennaio 2023.
“Con questa iniziativa – conclude il Dottore De Nicola – implementiamo le attività divulgative e formative per il personale aziendale anche nell’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento e valorizzazione delle professionalità interne altamente specializzate”.

– Foto: ufficio stampa Arnas Garibaldi Catania –

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