PALERMO (ITALPRESS) – “Cinque anni sono passati dal primo congresso nazionale in cui nasceva la Federazione Confintesa Sanità. Oggi, per la nostra Federazione è un giorno importante, il 5 giugno del 2015 nasceva infatti con un congresso democratico e partecipato”. Così il segretario nazionale Confintesa Sanità, Domenico Amato, in merito ai primi cinque anni dalla nascita della Federazione.
“Avrei voluto festeggiare questa giornata con un evento, ma le circostanze, per ovvi motivi, non me lo hanno consentito, ma naturalmente ci rifaremo il prossimo anno – aggiunge -. Voglio ringraziare uno ad uno quelli che hanno creduto a questo progetto e con un pizzico di amarezza pure quelli che non ci hanno creduto, ma che all’inizio erano i paladini di questa nuova realtà, diventata importante nel cotesto Nazionale. Voglio ricordare, inoltre, tutti i successi ottenuti in questi anni, come la stipula per adesione dei Ccnl Aris ed Aiop, e la rappresentatività cresciuta in maniera esponenziale in varie strutture. Voglio inoltre ricordare l’espansione che vi è stata sul territorio nazionale anche rispetto a quel primo Consiglio Nazionale, dove già vi erano esponenti di Confintesa Sanità della Lombardia, del Piemonte a cui si sono recentemente aggiunti il Lazio e l’Emilia Romagna, la Calabria e il Veneto”. “Questi primi 5 anni – sottolinea – li voglio dedicare a una persona cara che non c’è più, che si è speso e ha dato tanto al nostro sindacato, il dottore Franco Baldi”.
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Confintesa Sanità, Federazione festeggia 5 anni di attività
Coronavirus, si conferma il trend in calo
Al 5 giugno il totale delle persone in Italia che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 234.531, con un incremento rispetto al 4 giugno di 518 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
Il numero totale di attualmente positivi è di 36.976, con una decrescita di 1.453 assistiti rispetto al 4 giugno.
Tra gli attualmente positivi, 316 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 22 pazienti rispetto al 4 giugno.
5.301 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 202 pazienti rispetto al 4 giugno.
31.359 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 4 giugno i deceduti sono 85 e portano il totale a 33.774. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 163.781, con un incremento di 1.886 persone rispetto al 4 giugno.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 19.853 in Lombardia, 4.369 in Piemonte, 2.512 in Emilia-Romagna, 1.229 in Veneto, 857 in Toscana, 244 in Liguria, 2.710 nel Lazio, 1.293 nelle Marche, 774 in Campania, 846 in Puglia, 123 nella Provincia autonoma di Trento, 872 in Sicilia, 180 in Friuli Venezia Giulia, 670 in Abruzzo, 101 nella Provincia autonoma di Bolzano, 29 in Umbria, 67 in Sardegna, 10 in Valle d’Aosta, 97 in Calabria, 122 in Molise e 18 in Basilicata.
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Assogenerici “Politica farmaceutica Ue riparte da ‘tsunamì Covid”
ROMA (ITALPRESS) – «L’Europa ha scelto di ripartire dallo “tsunami” Covid per affrontare alla radice il tema della accessibilità, sostenibilità e approvvigionamento di medicinali per tutti i pazienti europei: un problema che passa inevitabilmente per il rafforzamento dell’industria farmaceutica e il mantenimento del suo ruolo come innovatore e leader mondiale del comparto». Il presidente di Assogenerici, Enrique Hausermann, commenta così l’avvio da parte della Commissione Ue della consultazione pubblica sulla” Strategia farmaceutica per l’accesso tempestivo dei pazienti a medicinali sostenibili”. Aperta fino al 7 luglio la consultazione invita cittadini e stakeholders a condividere suggerimenti e opinioni per la messa a punto del capitolo farmaceutico nell’ambito della nuova strategia industriale europea da adottare a fine anno.
«Si tratta del primo passo – per quanto riguarda il comparto farmaceutico – nel solco tracciato dalla Commissione Ue con la pubblicazione, a inizio marzo, del documento sulla Nuova strategia industriale europea – spiega Hausermann. – Un documento importante in cui – facendo esplicito riferimento all’emergenza Covid-19 – si sottolinea che l’accesso ai prodotti medici e farmaceutici è cruciale per la sicurezza e l’autonomia dell’Europa nel mondo di oggi e si promette una nuova strategia farmaceutica dell’Ue centrata su disponibilità, convenienza, sostenibilità e sicurezza dell’approvvigionamento di prodotti farmaceutici».
«Proprio con l’emergenza della pandemia – prosegue il presidente Assogenerici – l’Europa si è scoperta ancora troppo dipendente, soprattutto nei momenti critici, da paesi extra-europei, che per vari motivi hanno creato ostacoli non indifferenti all’approvvigionamento delle sostanze per produrre i farmaci necessari per la sua gestione. L’obiettivo individuato dall’Ue è dunque quello di garantire alle industrie dell’Unione la possibilità di disporre di intermedi e principi attivi in modo continuativo».
Stella Kyriakides, commissario alla Sanità, ha infatti promesso di presentare entro fine anno «un’ambiziosa strategia farmaceutica per l’Europa per garantire l’accessibilità economica, la sostenibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento. La pandemia di coronavirus ci ha mostrato più che mai che abbiamo bisogno di un sistema resistente alle crisi e dei mezzi per produrre medicine all’interno dell’UE per garantire un accesso tempestivo alle medicine essenziali per i nostri cittadini e ospedali in ogni circostanza».
«Questo significa però incoraggiare gli investimenti nella capacità produttiva del mercato interno, garantendo la sostenibilità dei farmaci di più vecchia registrazione, relegati negli ultimi anni nella politica del massimo possibile risparmio – conclude Hausermann. – Serve un piano industriale pluriennale sollecitato da tempo dalle aziende del settore, che vede tra gli ingredienti essenziali per la fattibilità la rimozione degli ostacoli burocratici, lo sviluppo di politiche di mercato competitive e sostenibili e la tutela degli investimenti europei. Ma soprattutto dei paletti fermi alle politiche farmaceutiche insostenibili portate avanti in alcuni Paesi. Speriamo che anche il nostro Paese sappia raccogliere e partecipare da protagonista alla sfida cui sono chiamati tutti i Paesi europei».
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Allo Spallanzani 26 positivi al Covid, 6 sono più gravi
ROMA (ITALPRESS) – Sono 75 i pazienti attualmente ricoverati allo Spallanzani di Roma. Il bollettino medico dell’Istituto spiega che 26 sono i positivi al Coronavirus mentre i restanti 49 sono sottoposti ad ulteriori indagini. Sei i pazienti che ancora necessitano di supporto respiratorio. I dimessi o trasferiti in altre strutture sono arrivati a 463.
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Censis-Fnopi, per 9 italiani su 10 servono più infermieri
ROMA (ITALPRESS) – Il 92,7% degli italiani (con punte fino del 94,3% nel Nord-Est e del 95,2% tra i laureati) ritiene positivo potenziare il numero e il ruolo degli infermieri nel Sistema Sanitario Nazionale e il 91,4% degli italiani (il 95,1% delle persone con patologie croniche, il 92,6% dei cittadini nel Sud) ritiene l’infermiere di famiglia o di comunità una soluzione per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Censis e Fnopi, la Federazione Nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.
Per il 41,9% degli italiani, secondo i dati della ricerca, occorre più personale al fine di colmare le attuali lacune negli organici, il 40% li ritiene essenziali per potenziare i servizi domiciliari, territoriali e di emergenza. Si stimano in 450.000 gli infermieri attivi di cui ci sarebbe bisogno (oggi sono 450.000 gli iscritti, pensionati compresi), 57.000 più di quelli attuali.
Il 51,2% è convinto che l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità faciliterebbe la gestione dell’assistenza, migliorando la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Il 47,7% pensa che darebbe loro sicurezza e maggiore tranquillità. Il 22,7% ritiene che innalzerebbe la qualità delle cure. Sono i numeri di un ampio e trasversale apprezzamento per una figura strategica per garantire quella sanità territoriale resa ineludibile dall’esperienza del Covid-19.
“L’idea che più infermieri miglioreranno la sanità, a cominciare da quella territoriale, è anche l’esito di un legame profondo e consolidato dei cittadini con gli infermieri”, spiega il Rapporto. Il 91% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia negli infermieri (il dato sale al 93,8% nel Nord-Est e al 93,7% tra gli anziani). Il 68,9% degli italiani valuta positivamente il rapporto avuto in passato con gli infermieri (il giudizio positivo sale al 73,9% nel Nord-Est e al 72,6% tra chi ha in famiglia non autosufficienti). Una fiducia nata nella sanità vissuta quotidianamente dagli italiani, grazie alla valutazione positiva di professionalità e impegno degli infermieri già prima dell’ammirazione per i tanti casi di eroismo durante l’emergenza Covid-19.
L’83% degli italiani incoraggerebbe un figlio, parente o amico che volesse intraprendere la professione dell’infermiere: il 71,1% perchè lo ritiene un lavoro utile in quanto aiuta chi soffre, il 37,3% perchè lo reputa un’attività affascinante che fa crescere come persone, il 32,9% perchè consente di trovare lavoro. L’infermiere è oggi una professione che piace a tutti, dai giovani agli anziani.
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Nuove Sale operatorie di oculistica al Policlinico di Bari
BARI (ITALPRESS) – Tre sale operatorie dedicate, nuovi ambulatori chirurgici e spazi per la didattica. I lavori di rifunzionalizzazione del padiglione di oculistica del Policlinico di Bari si avviano alla fase finale, dopo lo stop forzato per l’emergenza Covid. Il cantiere è stato riaperto a inizio maggio, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza anti-contagio, la fine dei lavori è prevista a settembre.
“La profonda trasformazione degli spazi della clinica oculistica, con percorsi di accesso distinti e più sale operatorie, ci consentirà di incrementare sia l’attività chirurgica che le prestazioni ambulatoriali, abbattendo i tempi di attesa per i pazienti”, spiega il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore.
Il padiglione di oculistica si articola su cinque livelli. Al piano interrato c’è il pronto soccorso e 12 ambulatori; al piano rialzato il centro di ipovisione, la direzione, gli spazi per la didattica e gli spogliatoi. Al primo piano ci sono le 3 sale operatorie e i 3 ambulatori chirurgici con corridoi sterili, percorsi di uscita sporco separato, aree di sterilizzazione e un nuovo accesso attraverso l’ascensore montaletti. Le stanze di degenza sono collocate al secondo piano e gli spazi per la didattica universitaria sono al terzo piano con gli studi medici.
La quasi totalità delle prestazioni di oculistica viene oggi eseguita in day service. La degenerazione maculare essudativa, la cataratta e le complicanze oculari del diabete sono gli interventi più frequenti eseguiti al Policlinico di Bari. Si ricorre al ricovero per il trapianto di cornea, per alcune malattie della retina, nei casi di giudizio anestesiologico alto o severo e per i tumori.
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Nuovo Hub per la terapia intensiva all’ospedale Infermi di Rimini
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Hub regionale e nazionale per la Terapia intensiva, realizzato in pochi mesi grazie al progetto di Regione e Ministero della Salute e a un investimento di 26 milioni di euro, è già una realtà.
Articolato su 6 strutture ospedaliere e ospedaliero-universitarie del territorio – a Bologna, Modena, Parma e Rimini- rafforza il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, aumentando la dotazione complessiva di 146 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, a cui si aggiungono i 45 creati a Piacenza durante l’emergenza, che diventano strutturali. Questa mattina all’ospedale Infermi di Rimini l’inaugurazione – con il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – della sede del Covid Intensive Care nel capoluogo costiero.
Attrezzato con le tecnologie più innovative (tra cui ventilatori polmonari e sistemi infusionali all’avanguardia), il reparto, che può contare anche su un apparecchio per l’assistenza circolatoria e polmonare con circolazione extracorporea, sarà operativo da metà giugno, non appena ultimata l’installazione delle apparecchiature elettromedicali. Si affianca alle altre 5 strutture della rete regionale e nazionale, che verranno inaugurate domani con il ministro della Salute, Roberto Speranza: Policlinico Sant’Orsola e Ospedale Maggiore a Bologna, Ospedale Maggiore a Parma, Policlinico di Modena e Ospedale Civile di Baggiovara. La nuova Rete regionale nasce all’interno dei nosocomi esistenti, integrandosi in essi ed entrando a pieno titolo negli spazi operativi del sistema sanitario regionale.
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Ancora in calo attuali positivi e ricoverati
A oggi il totale delle persone in Italia che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 234.013, con un incremento rispetto a ieri di 177 nuovi casi.
Il numero totale di attualmente positivi è di 38.429, con una decrescita di 868 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi, 338 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 15 pazienti rispetto a ieri.
5.503 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 239 pazienti rispetto a ieri.
32.588 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 88 e portano il totale a 33.689. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 161.895, con un incremento di 957 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 20.224 in Lombardia, 4.556 in Piemonte, 2.688 in Emilia-Romagna, 1.319 in Veneto, 883 in Toscana, 394 in Liguria, 2.754 nel Lazio, 1.303 nelle Marche, 830 in Campania, 967 in Puglia, 207 nella Provincia autonoma di Trento, 879 in Sicilia, 213 in Friuli Venezia Giulia, 704 in Abruzzo, 112 nella Provincia autonoma di Bolzano, 31 in Umbria, 108 in Sardegna, 10 in Valle d’Aosta, 102 in Calabria, 125 in Molise e 20 in Basilicata.
(ITALPRESS).









