Al 22 maggio il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 228.658, con un incremento rispetto al 21 maggio di 652 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
Il numero totale di attualmente positivi è di 59.322, con un calo di 1.638 assistiti rispetto al 21 maggio.
Tra gli attualmente positivi, 595 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 45 pazienti rispetto al 21 maggio.
8.957 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 312 pazienti rispetto al 21 maggio.
49.770 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 21 maggio i deceduti sono 130 e portano il totale a 32.616. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 136.720, con un incremento di 2.160 persone rispetto al 21 maggio.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 25.933 in Lombardia, 8.452 in Piemonte, 4.730 in Emilia-Romagna, 3.023 in Veneto, 1.786 in Toscana, 1.908 in Liguria, 3.635 nel Lazio, 1.768 nelle Marche, 1.292 in Campania, 1.838 in Puglia, 607 nella Provincia autonoma di Trento, 1.519 in Sicilia, 485 in Friuli Venezia Giulia, 1.179 in Abruzzo, 224 nella Provincia autonoma di Bolzano, 59 in Umbria, 306 in Sardegna, 43 in Valle d’Aosta, 302 in Calabria, 184 in Molise e 49 in Basilicata.
(ITALPRESS).
Coronavirus, gli attuali positivi sotto quota 60 mila
In Sicilia 4 nuovi casi di coronavirus, terzo giorno senza decessi
PALERMO (ITALPRESS) – Dall’inizio dei controlli in Sicilia, i tamponi effettuati sono stati 129.431 (+2.083 rispetto a ieri), su 114.230 persone: di queste sono risultate positive 3.421 (+4), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.519 (-3), 1.634 sono guarite (+7) e 268 decedute (0). E’ quanto emerge dal quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Degli attuali 1.519 positivi, 113 pazienti (-5) sono ricoverati – di cui 10 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.406 (+2) sono in isolamento domiciliare.
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Prosegue la decrescita del Covid-19 in tutte le regioni
“Non ci sono novità sulla curva epidemica, non si registrano significative variazioni e la curva prosegue nel calo. Il Paese continua a essere a tre velocità con delle regioni che hanno pochi casi e altre con una presenza significativa, ma la fase di decrescita prosegue in tutte le regioni, anche in Lombardia”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull’andamento epidemiologico. “La Lombardia ha un netto trend in calo questo segnala che sebbene sia ancora la regione più colpita, quotidianamente ha un decremento dei casi”, ha aggiunto. Per Brusaferro più ci saranno casi limitati e tanto più il sistema sarà sensibile per individuarli subito. “Procede la crescita della quota degli asintomatici e questo significa che sempre di più le Regioni fanno tamponi e contact tracing. Rt ha una grande oscillazione e questa oscillazione ci da un elemento dinamico. E’ importante – ha spiegato – che Rt non venga visto come una pagella perchè non lo è. Va letto non da solo ma con gli altri dati che mostriamo. C’è un modello di monitoraggio che il paese ha adottato, ma non è uno strumento per comparare i sistemi sanitari regionali, accompagna il paese e le singole regioni a condividere ciò che avviene per intervenire tempestivamente”.
Il presidente dell’Iss ha poi ribadito come le misure abbiano funzionato in tutte le regioni. “Il virus circola ancora e non possiamo allentare le misure di comportamento individuale. Nelle prossime settimane certamente si avranno dei dati che ci consentiranno di capire meglio come sta evolvendo la situazione. Abbiamo un sistema che è capace di intercettarlo e questa è la migliore garanzia, ma i nostri comportamenti sono quelli che determinano la circolazione del virus. L’obiettivo – ha concluso Brusaferro – è quello di evitare in maniera assoluta le ripartenze della curve epidemica che poi siano incontrollate. Ci aspettiamo però che su base settimanale, ci potrebbero essere delle crescite di casi nelle singole parti di regioni o episodi man mano che andiamo a garantire ampi gradi di libertà”.
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All’Ismett di Palermo 11 trapianti in poco più di 48 ore
PALERMO (ITALPRESS) – Undici trapianti in poco più di 48 ore, un evento straordinario che si è appena realizzato presso l’Ismett di Palermo. Si tratta della serie di trapianti più ravvicinata mai realizzata presso lo stesso centro. Un evento che ha mobilitato più di 80 persone fra medici, infermieri e personale sanitario per 48 ore consecutive. A questi vanno sommati anche i medici delle rianimazioni coinvolte e il personale del Centro regionale trapianti che ha coordinato tutta la macchina organizzativa. Le èquipe coinvolte negli interventi sono state, infatti, 5. Così come cinque sono state le sale operatorie coinvolte.
“Ho avuto modo di condividere con il ministro della Salute Roberto Speranza quanto fatto in queste ore dalle èquipe dell’Ismett di Palermo – sottolinea Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione siciliana – che non hanno mai cessato la loro attività nemmeno durante la fase più acuta della emergenza Coronavirus. L’Ismett conferma così la propria naturale vocazione ad una straordinaria eccellenza che deve inorgoglire la sanità siciliana che, soprattutto in queste ore, è destinataria di poco edificanti luoghi comuni”.
In dettaglio, sono stati eseguiti tre trapianti di fegato, cinque trapianti di rene, un trapianto di polmone ed un trapianto di cuore. Nelle stesse ore, l’èquipe di chirurgia addominale pediatrica ha effettuato un trapianto di fegato da donatore vivente su un bambino di appena 10 mesi portando appunto ad 11 gli interventi eseguiti con successo presso la struttura palermitana.
“Quanto successo a Palermo – sottolinea Angelo Luca, direttore di Ismett – è un evento estremamente raro ed eccezionale. Per Ismett rappresenta sicuramente un record e probabilmente è un record per tutto il territorio nazionale. Un evento che ha messo in moto una macchina straordinaria per coordinamento e per numero di persone coinvolte dimostrando l’elevato standard di qualità e cura raggiunto dalla sanità siciliana, in grado di rispondere in maniera eccezionale alle esigenze dei pazienti in lista d’attesa per un organo”.
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Coronavirus, 43 mila contagi sul lavoro
Sono 43.399 i contagi da nuovo Coronavirus di origine professionale denunciati all’Inail tra la fine di febbraio e il 15 maggio, circa seimila in più rispetto ai 37.352 della rilevazione del 4 maggio. I casi di infezione con esito mortale registrati nello stesso periodo sono 171, 42 in più rispetto al monitoraggio precedente, e circa la metà riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale, con i tecnici della salute e i medici al primo posto tra le categorie più colpite.
Come evidenziato dal terzo report sui contagi sul lavoro da Covid-19 elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, l’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi, ma sale a 59 anni (58 per le donne e 59 per gli uomini) per i casi mortali. Nove decessi su 10, in particolare, sono concentrati nelle fasce di età 50-64 anni (70,8%) e over 64 anni (19,3%). Il 71,7% dei lavoratori contagiati sono donne e il 28,3% uomini, ma il rapporto tra i generi si inverte nei casi mortali. I decessi degli uomini, infatti, sono pari all’82,5% del totale.
L’analisi territoriale conferma il primato negativo del Nord-Ovest, con oltre la metà delle denunce complessive (55,2%) e il 57,9% dei casi mortali. Tra le regioni, invece, più di un’infezione di origine professionale su tre (34,9%) e il 43,9% dei decessi sono avvenuti in Lombardia. Rispetto alle attività produttive, il settore della Sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e case di riposo, registra il 72,8% delle denunce (e il 32,3% dei casi mortali), seguito con il 9,2% dall’amministrazione pubblica, con le attività degli organi legislativi ed esecutivi centrali e locali.
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Nuova e migliore tecnologia per estrarre i flavonoidi degli agrumi
ROMA (ITALPRESS) – Uno studio coordinato da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche del HCT-Agrifood Laboratory dell’Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe) e dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Cnr-Ismn), pubblicato dalla rivista Processes, oltre a passare in rassegna gli studi sul ruolo dei flavonoidi presenti nelle bucce degli agrumi rispetto all’insorgenza dell’infezione causata dal virus Sars-Cov-2 e delle sovra-reazioni del sistema immunitario, propone un metodo per la produzione su vasta scala di estratti liquidi e compresse ricche in esperidina, naringina e altri flavonoidi e oli essenziali degli agrumi. “Le virtù delle bucce degli agrumi erano già emerse con le esperienze di estrazione a cavitazione idrodinamica da cui abbiamo ottenuto estratti ricchi di flavonoidi, oli essenziali e pectina”, afferma Francesco Meneguzzo del Cnr-Ibe, primo autore dello studio. “Liofilizzando la pectina, si è poi scoperto che vi si concentra la maggior parte dei composti bioattivi, ottenendo una polvere con notevoli effetti antiossidanti, antibatterici e priva di tossicità”. La cavitazione è una tecnica di formazione, accrescimento e implosione di bolle di vapore in un liquido a temperature inferiori rispetto al punto di ebollizione, che genera microambienti caratterizzati da temperature locali elevatissime e intense onde di pressione e getti idraulici, “capaci di intensificare una serie di processi fisici, chimici e biochimici in modo efficiente e ‘verdè. Nessun’altra tecnologia consente di estrarre, in appena 10 minuti e 120 litri di sola acqua, fino al 60% dei flavonoidi presenti in 42 kg di bucce di arancia e di concentrarli stabilmente sulla pectina”, prosegue Meneguzzo.
“La pubblicazione su Processes offre poi una review degli studi indirizzati verso l’individuazione di composti bioattivi naturali con proprietà preventive o terapeutiche, in base al presupposto che la risposta del sistema immunitario individuale sia efficace contro l’insorgenza e il progresso di Covid-19. A partire dai modelli computazionali teorici, che indicano in particolare il flavonoide esperidina come una delle molecole con maggior affinità di legame con i recettori di Sars-Cov-2 presso le cellule epiteliali polmonari, e il flavonoide naringina come una tra le molecole più efficaci nella regolazione delle risposte del sistema immunitario, sono ora in fase di avvio anche studi in vitro e clinici, per verificarne l’effettiva capacità terapeutica e preventiva”, osserva Federica Zabini di Cnr-Ibe. “Se tali studi in vitro e clinici confermassero il valore in tal senso dei flavonoidi concentrati nelle bucce degli agrumi, il Cnr dispone di una tecnologia efficace ed efficiente per la loro estrazione già sperimentata con l’estrazione di composti bioattivi dalle bucce di arancio e limone e saremo pronti a offrire tale competenza per sviluppare sistemi di produzione di estratti liquidi o compresse di pectina su vasta scala. Un altro vantaggio importante è riuscire a coniugare naturalmente i flavonoidi alla pectina, che consente una superiore biodisponibilità dei flavonoidi stessi”.
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156 morti in 24 ore, ancora in calo gli attuali positivi
Al 21 maggio il totale delle persone in Italia che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è di 228.006, con un incremento rispetto al 20 maggio di 642 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
Il numero totale di attualmente positivi è di 60.960, con una decrescita di 1.792 assistiti rispetto al 20 maggio.
Tra gli attualmente positivi, 640 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 36 pazienti rispetto al 20 maggio.
9.269 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 355 pazienti rispetto al 20 maggio.
51.051 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 20 maggio i deceduti sono 156 e portano il totale a 32.486. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 134.560, con un incremento di 2.278 persone rispetto al 20 maggio.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 26.715 in Lombardia, 8.710 in Piemonte, 4.926 in Emilia-Romagna, 3.286 in Veneto, 1.877 in Toscana, 2.075 in Liguria, 3.637 nel Lazio, 1.832 nelle Marche, 1.373 in Campania, 1.839 in Puglia, 66 nella Provincia autonoma di Trento, 1.522 in Sicilia, 578 in Friuli Venezia Giulia, 1.272 in Abruzzo, 250 nella Provincia autonoma di Bolzano, 61 in Umbria, 318 in Sardegna, 43 in Valle d’Aosta, 326 in Calabria, 194 in Molise e 60 in Basilicata.
(ITALPRESS).
Diminuiscono in Sicilia i casi di coronavirus, anche oggi nessun morto
PALERMO (ITALPRESS) – Dall’inizio dei controlli in Sicilia, i tamponi effettuati sono stati 127.348 (+3.775 rispetto a ieri), su 112.329 persone: di queste sono risultate positive 3.417 (+6), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.522 (-1), 1.627 sono guarite (+7) e 268 decedute (0). E’ quanto emerge dal quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Degli attuali 1.522 positivi, 118 pazienti (-11) sono ricoverati – di cui 11 in terapia intensiva (0) – mentre 1.404 (+10) sono in isolamento domiciliare.
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