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Salute

In Sicilia 8 nuovi casi di Coronavirus, nessun decesso

PALERMO (ITALPRESS) – Dall’inizio dei controlli in Sicilia, i tamponi effettuati sono stati 123.573 (+1.533 rispetto a ieri), su 110.205 persone: di queste sono risultate positive 3.411 (+8), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.523 (-1), 1.620 sono guarite (+9) e 268 decedute (0). E’ quanto emerge dal quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Degli attuali 1.523 positivi, 129 pazienti (-8) sono ricoverati – di cui 11 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.394 (+7) sono in isolamento domiciliare.
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A Treviso tre operati di tumore e guariti dal covid

VENEZIA (ITALPRESS) – “Sappiamo bene che l’emergenza coronavirus non è finita, che bisognerà combattere ancora, ma notizie come quella che arriva dall’Ospedale di Treviso fortificano la fiducia nel futuro e dimostrano che, in Veneto, la sanità e tutti i sanitari non si arrendono. Mai. Non lo hanno fatto nemmeno il prof Zanus e tutti i medici della IV Chirurgia del Cà Foncello con i quali mi complimento, come emblema di un intero sistema sanitario”.
Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando il doppio successo ottenuto all’Ospedale di Treviso, dove, in piena emergenza coronavirus, tre pazienti, colpiti da Covid-19 e malati di gravi forme tumorali che richiedevano un intervento urgente, sono stati operati con successo appena riaperte le sale operatorie (dal 4 maggio), hanno superato brillantemente l’intervento, e sono poi guariti anche dal virus.
“Un doppio successo contro il cancro e contro il coronavirus negli stessi pazienti – aggiunge Zaia – non è cosa da tutti, ed è riuscita in un ospedale veneto. Non è un caso, così come nulla sarà lasciato al caso fino a che Covid 19 non sarà completamente debellato”.
“Siamo e resteremo pronti a ogni evenienza – conclude il Governatore – spingiamo sulla ricerca e sulle sperimentazioni e non arretreremo di un centimetro sul fronte delle dotazioni strutturali e tecnologiche. Ad esempio, resteranno attive le migliaia di posti letto delle terapie intensive e subintensive. Spero sempre più vuoti, ma sempre pronti a lottare per una vita”.
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A Tor Vergata un sistema intelligente che scopre gli infetti

ROMA (ITALPRESS) – E’ partita la sperimentazione presso il Dipartimento di Scienze mediche del Policlinico Tor Vergata dell’Amos Covid-19, un sistema ad alta tecnologia in grado di rilevare in tempo reale, anche a distanza, grazie a una termocamera per il rilevamento della febbre, una videocamera e un sensore acustico composto da un array di 16 microfoni, i parametri significativi dei sintomi da infezione Covid 19 quali la temperatura corporea, i colpi di tosse e gli starnuti.
Attraverso l’utilizzo di sensori ad alta tecnologia, di acustica, ottica e termica, combinati con l’Intelligenza Artificiale, di cui è dotato, il sistema Amos Covid-19 riconosce i sintomi anche su assembramenti di persone ed è in grado di segnalare in tempo reale eventuali casi di possibili infetti Covid-19.
In questo modo il sistema può essere utilizzato in spazi pubblici come ospedali, stazioni ferroviarie, aeroporti e aziende private per monitorare tutti i flussi di persone in movimento.
Una innovativa tecnologia di Intelligenza Artificiale messo a punto dalla Intecs Solutions S.p.A., azienda italiana operante nel settore Aerospazio e Difesa, capace di dare l’allarme e prevenire la diffusione senza controllo del virus.
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Coronavirus, certificati di malattia +110% tra 8 e 14 marzo

ROMA (ITALPRESS) – Dal 2 febbraio all’11 aprile le certificazioni di malattia pervenute all’Inps, da parte dei lavoratori dipendenti dei settori privato e pubblico, hanno fatto segnare una crescita del 14% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il dato è la sintesi di un aumento del 23% nel pubblico e un calo dell’8% nel privato. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Polo unico malattia dell’Inps. In particolare, nella settimana tra l’8 e il 14 marzo l’aumento è stato del 110%, mentre nella settimana successiva la crescita è stata del 59%. Dal 29 marzo al 4 aprile le certificazioni segnano un calo del 28% e la settimana successiva del 45%. Dal punto di vista territoriale si registrano variazioni significative: in particolare, su un totale di 823.000 certificati differenziali nelle dieci settimane del 2020 rispetto alle medesime del 2019, circa il 90% arriva dalle regioni settentrionali (731.000 in tutto), e più della metà di questi (423.000) sono pervenuti dalla Lombardia, seguono l’Emilia Romagna e il Piemonte con più di 100.000 certificati in più rispetto ai certificati registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. La settimana in cui è iniziato il lockdown, cioè quella che va dall’8 al 14 marzo è quella che presenta le variazioni maggiori rispetto alla baseline costituita dal 2019: a fronte di un incremento medio nazionale nel 2020 superiore al doppio (110%), per la Lombardia tale variazione arriva al 176% e rimane sopra al doppio anche nella settimana successiva (+124%). Un andamento simile si registra anche in Piemonte, seppur più attenuato (+136% e 101%) e in Liguria, Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna.
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Coronavirus, ancora in calo gli attuali positivi

Al 19 maggio il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 226.699, con un incremento rispetto al 18 maggio di 813 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
Il numero totale di attualmente positivi è di 65.129, con una decrescita di 1.424 assistiti rispetto al 18 maggio.
Tra gli attualmente positivi, 716 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 33 pazienti rispetto al 18 maggio.
9.991 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 216 pazienti rispetto al 18 maggio.
54.422 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto al 18 maggio i deceduti sono 162 e portano il totale a 32.169. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 129.401, con un incremento di 2.075 persone rispetto al 18 maggio.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 27.291 in Lombardia, 9.635 in Piemonte, 5.330 in Emilia-Romagna, 3.754 in Veneto, 2.323 in Toscana, 2.264 in Liguria, 3.786 nel Lazio, 2.128 nelle Marche, 1.518 in Campania, 1.941 in Puglia, 204 nella Provincia autonoma di Trento, 1.524 in Sicilia, 600 in Friuli Venezia Giulia, 1.389 in Abruzzo, 308 nella Provincia autonoma di Bolzano, 66 in Umbria, 341 in Sardegna, 49 in Valle d’Aosta, 382 in Calabria, 212 in Molise e 84 in Basilicata.
La Protezione Civile evidenzia che la Regione Marche, da un ricalcolo dei dati, ha sottratto 8 casi che erano stati segnalati erroneamente positivi al Covid-19 nei giorni 17 e 18 maggio.
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Intesa Comuni-Farmacie per la consegna dei medicinali a domicilio

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato sottoscritto oggi tra ANCI, Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Federfarma e Assofarm un protocollo d’intesa per la consegna domiciliare dei medicinali. In collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato, ai pazienti sarà garantito un più agevole accesso alla terapia farmacologica prescritta dal medico, attraverso la consegna gratuita a domicilio dei farmaci, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assistenza e tutela della salute.
“Si tratta di un’iniziativa importante – si legge in una nota -, che sarà rivolta in particolare ai soggetti più fragili e vulnerabili che devono ridurre al massimo i propri spostamenti o a coloro che si trovano in condizione di isolamento volontario. Grazie alle Associazioni di Volontariato che si renderanno disponibili, sarà avviata un’attività di distribuzione dei farmaci in diretta connessione con i farmacisti, che coordineranno le operazioni”.
“Ringrazio i farmacisti e le farmacie per l’immensa opera di assistenza che stanno profondendo durante questa emergenza, talvolta mettendo a rischio la loro stessa vita – spiega Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’ANCI -. L’iniziativa, portata avanti con il Presidente Antonio Decaro, s’inserisce tra le tante avviate da ANCI in questo periodo per migliorare e tutelare la salute dei nostri cittadini ed è prova di una capacità di relazione e collaborazione che dovrà sopravvivere al COVID-19”.
“I farmacisti italiani in questi mesi di grande difficoltà hanno operato instancabilmente per garantire assistenza, ma anche informazione e conforto a tutti i cittadini, e le farmacie sono state anche in questa emergenza un presidio territoriale sempre accessibile di giorno come di notte. Con questo accordo nato su nostra iniziativa si aggiunge e si generalizza a tutto il territorio nazionale un ulteriore servizio destinato alle persone più fragili – dice il presidente della FOFI, Andrea Mandelli – lle quali da sempre dedichiamo il massimo impegno. La Federazione ha allo studio anche un sistema di comunicazione on line, così da non interrompere il rapporto tra professionista e paziente e poter continuare a svolgere l’attività di consiglio e informazione sull’uso dei medicinali”.
“In sinergia con ANCI, le farmacie possono rafforzare ulteriormente il servizio di consegna gratuita dei farmaci a domicilio, in favore di cronici e anziani – i pazienti più fragili – e di quanti non possono lasciare il proprio domicilio”, afferma il presidente di Federfarma Marco Cossolo.
“In questi mesi il ruolo della farmacia si conferma essenziale nell’ambito dell’organizzazione territoriale del SSN. Nella stessa direzione virtuosa che comporta una riduzione degli spostamenti va la distribuzione attraverso le farmacie di medicinali finora disponibili solo in strutture pubbliche”, aggiunge.
“Le Farmacie ed i farmacisti italiani sono da sempre in prima linea. In questi terribili momenti, unitamente a tutte le professioni sanitarie, arrecano sollievo e supporto ai cittadini bisognosi di cure. Con il protocollo d’intesa sottoscritto con l’ANCI e le Associazioni del Volontariato, le farmacie arricchiscono la propria missione adempiendo ad ogni richiesta che possa tutelare gli interessi e la salute dei cittadini – sottolinea il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi -. In particolare, le farmacie comunali hanno da sempre instaurato con i Comuni e con la loro Associazione rappresentativa, un proficuo rapporto di diretta collaborazione che viene ulteriormente rafforzato con il protocollo in questione e con il coinvolgimento del volontariato, viene esaltata la propria ragione sociale”.
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Coronavirus, Aiop “Garantire diritto alla salute in maniera uniforme”

ROMA (ITALPRESS) – “Rileviamo una disparità nel diritto di accesso alle cure sul territorio nazionale, determinato dalla scelta di alcune Regioni di non autorizzare la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti. Non comprendiamo, infatti, la scelta di quei governatori che, nonostante le norme favorevoli alla ripresa contenute nei decreti del Governo e a fronte di un indice di contagio da Covid-19 in continua diminuzione su tutto il territorio nazionale, sono rimasti fermi nel voler mantenere le restrizioni alla possibilità, per le strutture private, di erogare prestazioni a beneficio della salute di tutti gli italiani”. Lo dichiara Barbara Cittadini, presidente dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata). “Desideriamo ricordare – prosegue – che le restrizioni permangono in regioni il cui tasso di contagio da Covid-19 risulta essere più basso rispetto ad altre realtà nelle quali l’attività di assistenza è già ripresa nella sua normalità. Siamo, inoltre, preoccupati perchè questa condizione sta determinando l’acuirsi del fenomeno delle liste d’attesa, oltre a un aumento dei decessi a causa di patologie ‘non Covid’, determinato dalla diminuzione dell’offerta di salute. La componente di diritto privato – conclude Cittadini – sollecita le Istituzioni affinchè le attività di assistenza ripartano con immediatezza su tutto il territorio nazionale, evitando qualsiasi rischio per la salute degli italiani. Riteniamo che solo così possa trovare piena attuazione l’art. 32 della Costituzione che qualifica come ‘inviolabilè il diritto alla salute del cittadino e l’interesse della collettività. Oggi più che mai, la salute degli italiani va tutelata in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale”.
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Coronavirus, in calo i ricoverati allo Spallanzani

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il calo dei ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma, scende il numero dei casi da 104 a 102. Di questi 49 sono risultati positivi al Covid e 53 sono sottoposti ad indagine. I pazienti che hanno ancora bisogno di supporto respiratorio sono 10. Mentre 442 sono le persone che sono state finora dimesse o trasferite in altre strutture.
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