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Registro Tumori di Palermo e provincia, diagnosi in aumento

PALERMO (ITALPRESS) – Nell’intera provincia di Palermo, nel periodo di sorveglianza epidemiologica 2003-2019 effettuata dal Registro Tumori di Palermo e provincia, il tasso di incidenza (nuovi casi) di tumori maligni è risultato inferiore alla media nazionale. Tuttavia, tale vantaggio di salute si sta progressivamente disperdendo in parte per il venir meno degli stili di vita salutari che hanno caratterizzato in passato i nostri territori, ed in parte per una insufficiente adesione agli interventi di prevenzione. Il Comune a più alto rischio di tumori, come atteso, è Palermo, confermando come nelle aree metropolitane si concentrino maggiormente i fattori di rischio ed i determinanti di salute associati all’insorgenza delle malattie oncologiche. E’ la fotografia sulla situzione oncologica ante-Covid-19 che emerge dalle schede oncologiche realizzate dal Registro Tumori di Palermo e Provincia, che ha sede presso la U.O.C. Epidemiologia Clinica del Policlinico “Paolo Giaccone”, consegnate oggi a Palazzo Steri ai sindaci degli 82 comuni del territorio palermitano.
Il Registro Tumori è un sistema di sorveglianza evoluto che raccoglie ed elabora le informazioni su tutti i casi di tumore che si verificano tra i residenti in un determinato territorio. Questa rilevazione continua consente di descrivere, attraverso indicatori epidemiologici, la distribuzione geografica e la variazione nel tempo dei casi di tumore.
Oltre al monitoraggio e alla sorveglianza delle patologie oncologiche, i dati dei registri tumori forniscono indicazioni utili alla programmazione sanitaria, alla valutazione di efficacia delle misure di prevenzione, e alla valutazione su accesso, qualità e appropriatezza delle cure.
Sebbene il dato di incidenza rimanga sotto controllo, nella provincia di Palermo la prevalenza dei tumori, ossia il numero complessivo delle persone presenti in un dato territorio con la diagnosi di tumore in vari stadi, è in continua crescita, sia a causa dell’invecchiamento della popolazione che per l’aumento della sopravvivenza e delle guarigioni.
I tumori sono malattie complesse ad andamento cronico che necessitano di anni per fare la loro comparsa e, per questo, la loro frequenza aumenta con l’aumentare dell’età. E, nella provincia di Palermo, su una popolazione residente di 1.208.819 abitanti, l’indice di vecchiaia (rapporto tra over 65 e under 15 anni) è del 152%, indicatore che si è quasi raddoppiato nel volgere dell’ultimo ventennio.
Tra le donne le sedi tumorali più frequenti sono il seno, il colon retto, e il polmone, tra gli uomini la prostata, il polmone e la vescica, casistica sovrapponibile al dato nazionale.
“Sebbene l’andamento dell’incidenza dei tumori nella provincia di Palermo sia al di sotto del dato nazionale, l’incremento osservato della prevalenza dei tumori – osserva Walter Mazzucco, Professore di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Palermo e vicepresidente nazionale Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum) – impone di investire maggiormente in prevenzione e di adeguare le risposte del Servizio Sanitario Regionale al crescente bisogno di salute espresso dalla popolazione. Anche la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per le principali sedi tumorali appare in linea con i valori medi nazionali, indicando l’erogazione di cure efficaci e di qualità da parte delle strutture sanitarie siciliane. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia, in quanto la Sicilia, nonostante gli sforzi compiuti, risulta storicamente carente nell’erogazione delle prestazioni di prevenzione”.
“Nonostante la guarigione sia un evento sempre più frequente anche in ambito oncologico, la patologia neoplastica – afferma il professore Francesco Vitale, Professore di Igiene e Medicina Preventiva Università di Palermo, e Direttore dell’dell’U.O.C. Epidemiologia Clinica con Registro Tumori del “Paolo Giaccone” – continua a suscitare paura e spinge le comunità a cercare, legittimamente, nei territori di appartenenza la causa di questa patologia”.
Le schede oncologiche degli 82 Comuni della Provincia di Palermo e quella dell’intera provincia di Palermo, disponibili al link
https://sites.google.com/policlinico.pa.it/rtpp/pubblicazioni, sono state ideate con l’intento di realizzare una comunicazione semplice ed efficace e, in ultima analisi, restituire alla popolazione residente la sintesi dei dati sanitari presi in prestito per finalità di Sanità Pubblica.
“Sono diverse le iniziative da mettere in campo per diffondere stili di vita salutari, per promuovere le vaccinazioni contro le infezioni da virus a potenziale azione oncogena, come il Papilloma virus, nonchè l’adesione agli screening oncologici, in ossequio alle raccomandazioni emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle principali istituzioni di Sanità Pubblica internazionali e nazionali – conclude Vitale – a cominciare dal dialogo permanente con le comunità ed i portatori di interesse, la valutazione nel tempo dell’impatto degli interventi di prevenzione, e la collaborazione con i mass media e i social media per veicolare corrette informazioni basate sulle evidenze scientifiche. I Sindaci sono i rappresentanti delle comunità locali e la prima Autorità Sanitaria che si trova ad accogliere questa richiesta di informazione, ed è per questo che il Registro Tumori di Palermo e provincia ha deciso di proseguire con questa seconda edizione, a distanza di circa 10 anni dalla prima, il percorso di informazione e conoscenza sulla distribuzione dei tumori nell’intera Provincia di Palermo”.

– foto ufficio stampa Policlinico Palermo –
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Simg, il nuovo Medico di famiglia tra digitalizzazione e formazione

FIRENZE (ITALPRESS) – La medicina generale si proietta nel futuro: questo il messaggio del 40° Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie di Firenze, dove sono giunti oltre tremila medici di famiglia, con una prevalenza di giovani. Proprio la formazione delle nuove generazioni si è confermato un punto cardine della società scientifica: oltre al consueto appuntamento con il SIMG Lab, che permette ai giovani clinici di cimentarsi con robot, manichini ad alta fedeltà, software procedurali, realtà aumentata, si è aggiunto il SIMG Office, una grande area realizzata con realtà virtuale e filmati per disegnare un modello di ambiente moderno, modulabile e adattabile alle esigenze della Medicina Generale. Altro canale per la formazione è quello della certificazione dei Medici di Medicina Generale esperti: il percorso annuale ha trovato compimento proprio al Congresso nazionale, con il riconoscimento di un ruolo guida su temi specifici i medici che vi hanno partecipato.
L’organizzazione SIMG ha visto anche un avvicendamento alla guida, con Alessandro Rossi nuovo Presidente nazionale, che ha raccolto l’eredità del Professore Claudio Cricelli, che ne è stato a capo dal 1994 e che rimarrà come Presidente Emerito, dopo aver ricevuto un tributo di gratitudine da parte dell’intera comunità dei medici di famiglia. Nominata anche la nuova giunta, con Ignazio Grattagliano nuovo Vicepresidente, Gaetano Piccinocchi Tesoriere, Luigi Spigola Segretario.
Tra i principali temi affrontati, ampio spazio è stato dedicato alla lotta contro l’Epatite C, la cui eliminazione in Italia entro il 2030 è a rischio. Come emerso nell’apposita sessione, organizzata con il contributo non condizionante di Gilead Sciences, serve un rilancio della campagna di screening, in cui il Medico di Medicina Generale può rivelarsi strategico. Grazie ai nuovi farmaci antivirali, che consentono di eradicare l’HCV definitivamente, senza effetti collaterali e in poche settimane, in Italia sono state trattate oltre 250mila persone, ma si stima che resti un sommerso di altri 250-300mila circa, soprattutto in popolazioni chiave come detenuti e tossicodipendenti. A queste e ai nati tra il ’69 e l’89 sono stati riservati i fondi per gli screening, il cui utilizzo sta entrando nel vivo proprio in questa fase, ma occorre una proroga e un allargamento dei test anche alle classi d’età più anziane e ai nati dal 1948 al 1969. “La Medicina Generale ha il compito di informare il paziente del diritto di un test gratuito e dei rischi di cirrosi e di epatocarcinoma che si corrono con questa infezione – ha sottolineato Alessandro Rossi, da tempo Responsabile SIMG Patologie Acute -. La SIMG è impegnata su questo con progetti di formazione, una breve pubblicazione con Linee Guida aggiornate, sistemi informatici per agevolare gli screening e il linkage-to-care”.
Nella sessione “Influenza e vaccino antinfluenzale: le cose da migliorare per una prevenzione più efficace”, organizzata con il contributo non condizionante di CSL Sequirus, si è rinnovata la raccomandazione ad estendere le vaccinazioni antinfluenzali. “Ogni punto di copertura in più, come confermano i dati della letteratura, corrisponde a un abbassamento diretto della mortalità e dell’ospedalizzazione, che colpiscono soprattutto i pazienti anziani e i più fragili, per i quali la vaccinazione non è più solo consigliata, ma raccomandata – ha sottolineato il Presidente Alessandro Rossi – Non va trascurata l’indicazione della vaccinazione a tutto il resto della popolazione giovane e adulta per proteggere sia se stessi che la comunità e i contatti diretti di queste persone. La campagna vaccinale contro l’influenza, inoltre, rappresenta un fattore in grado di promuovere anche gli altri vaccini per l’adulto, dal booster aggiornato contro le più recenti varianti del Covid-19, da rilanciare fortemente in questa fase, a quelli contro Pneumococco e Herpes Zoster”.
Presentate anche le Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale della persona anziana, recentemente pubblicate sul Sistema Nazionale delle Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità, che permetteranno un approccio globale alle condizioni del paziente anziano, con diagnosi più rapide e la definizione di trattamenti e assistenza appropriati. Un passaggio epocale, promosso dalla SIMG e dalla Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), con il supporto metodologico dell’ISS e con il contributo di altre 25 società scientifiche. La SIMG negli anni ha realizzato diversi strumenti utili, ora implementati nelle Linee Guida; è inoltre online fino al 26 ottobre 2024 un progetto di formazione FAD di SIMG sulle stesse tematiche dal titolo “Radar: comorbidità, fragilità, valutazione multidimensionale, piano individuale di cura”, realizzato con il contributo non condizionante di Viatris, a dimostrazione dell’impegno in tal senso. “La popolazione fragile non è rappresentata solo da anziani o pazienti con comorbidità, ma da un’ampia classe di assistiti che il Medico di Medicina Generale può aiutare a identificare – sottolinea Pierangelo Lora-Aprile, Segretario Scientifico SIMG nonchè referente SIMG per le Linee Guida -. Si delinea così un possibile percorso per l’assistito che accede all’ambulatorio del Medico di Famiglia: uno sguardo al “cruscotto” della cartella clinica e immediatamente l’identificazione delle persone che debbono essere sottoposte a Valutazione Multidimensionale con priorità al fine di elaborare un Piano Personalizzato di Cura da monitorare nel tempo”.
Annunciata poi al Congresso la partnership con Doctolib Italia, azienda e-health nell’ambito della sanità digitale.

– Nella foto: il Professore Claudio Cricelli, Presidente emerito SIMG, e Alessandro Rossi, Presidente SIMG (fonte ufficio stampa SIMG) –

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Fnofi, i fisioterapisti chiedono “cambio di paradigma” per la sanità

ROMA (ITALPRESS) – “Mi auguro che il modello di questo Congresso FNOFI, che ha fatto convivere dialogo istituzionale, presenza della componente accademica professionale, riflessione sulla professione all’interno dei mutamenti e condivisione delle più avanzate esperienze scientifiche, possa diventare un modello condiviso in tutta la comunità internazionale della fisioterapia”. L’ha affermato Mike Landry, presidente della World Physiotherapy nella sessione conclusiva del Primo Congresso Nazionale FNOFI, tenuto nei giorni scorsi a Roma sul tema Nuovi paradigmi di Salute: fisioterapisti, bisogni, cittadini e SSN.
Oltre trecento rappresentanti della professione e degli Ordini territoriali dei Fisioterapisti si sono confrontati per tre giorni sul “cambiamento di paradigma” necessario al SSN per entrare in una fase di sanità di prossimità in grado di assumere i nuovi bisogni di salute che emergono in un Paese che invecchia sempre di più, e che diviene soggetto alla pressione delle cronicità diffuse.Un cambiamento che Melania Salina (vicepresidente della FNOFI e presidente del Congresso) ha sintetizzato con questa immagine: “tutto il sistema sanitario sta cambiando e questo impone anche a noi fisioterapisti di uscire dalla nostra comfort zone, per entrare in una fase in cui ci è chiesto di non occuparci solo di riabilitazione, ma anche di adeguare la nostra offerta professionale al crescente bisogno di salute in termini di prevenzione e cura dei disturbi del movimento dovuti all’invecchiamento e ai dismetabolismi”.
Proprio questa necessità di cambiamento e dell’indispensabile dialogo tra le professioni è stata al centro del dialogo tra i rappresentanti degli ordini professionali della sanità, con gli interventi di Filippo Anelli (FNOMCEO), Andrea Mandelli (FOFI), Nicola Draoli (FNOPI), Silvia Vaccari (FNOPO), Teresa Calandra (FNO TSRM), David Lazzari (CNOP) e Mirella Silvani (CNOAS), oltre che di Piero Ferrante (FNOFI). La tavola rotonda, a cui hanno partecipato anche Lorena Martini (AGENAS) e Tiziana Frittelli (Federsanità) ha messo a fuoco una necessità condivisa: concretizzare una nuova forma di collaborazione di sistema anche alla luce delle indicazioni del DM77, che abbandoni vecchie logiche di attività e responsabilità a compartimenti stagni, e che comprenda anche percorsi formativi comuni, pur nell’ovvia distinzione di competenze.
Il Congresso si è concluso con le parole dei rappresentanti delle società scientifiche della fisioterapia (Simone Cecchetto, AIFI; Matteo Paci, SIF; Andrea Lanza, ARIR) che hanno sottolineato l’importanza di questo primo Congresso nazionale che ha messo in comune lo sviluppo della professione in termini di scienza e di ricerca, e che spinge tutta la professione verso la capacità di misurare gli esiti delle sue performance.
La conclusione dell’evento è nelle parole di Piero Ferrante, presidente FNOFI: “In questi giorni abbiamo rivisitato ed in un certo senso rifondato la nostra professione. Oltre settanta relazioni e altrettanti speakers ci hanno aiutato a riflettere sul nostro presente professionale e ci hanno permesso di identificare un percorso futuro sempre più preciso e sfidante, perchè la fisioterapia può essere un centro propulsore del sistema delle cure. Siamo una professione dinamica, competente, presente in tutti i luoghi di vita, in continuo aggiornamento, e che per sua natura è portata a ragionare già oggi in termini di prossimità e di presa in carico immediata dei pazienti. Mettere a disposizione di tutti i cittadini queste caratteristiche che distinguono gli oltre 71mila fisioterapisti italiani è il compito che FNOFI si prende in carico già da oggi”.

– Nella foto (ufficio stampa Fnofi) la leadership della fisioterapia: da sinistra Paci (SIF), Lanza (ARIR), Ferrante (FNOFI), Salina (FNOFI), Landry (WORLD PHYSIO), Cecchetto (AIFI) –

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Mille parti, un altro traguardo per Villa Serena

PALERMO (ITALPRESS) – Anche quest’anno la Casa di cura Villa Serena di Palermo ha raggiunto il traguardo dei 1000 nati, “confermando il suo primato, a livello provinciale e regionale, quale Punto Nascita di grande rilevanza qualitativa e quantitativa”, si legge in una nota.
“E’ un grande traguardo per tutti noi che abbiamo lavorato con passione per stare accanto alle nostre mamme, alle famiglie e ai neonati”, scrivono le ostetriche nella comunicazione che hanno voluto condividere sui social.
“Supportiamo ogni fase del percorso nascita che si contraddistingue per l’eccellenza delle cure, motivo per cui le famiglie hanno continuato a sceglierci, permettendoci di raggiungere, anche quest’anno, il primato di Punto Nascita a livello regionale”, prosegue il post.
“Le donne che si affidano alla nostra struttura sono seguite da un team multidisciplinare, che riesce a dare sostegno anche quando si presentano deviazioni della fisiologia della gravidanza, garantendo il massimo della sicurezza per mamme e neonati. Ringraziamo per il grande lavoro, per l’impegno, per la professionalità, per la dedizione ogni membro di questa grande squadra che ha contribuito al raggiungimento del traguardo: ginecologi, ostetriche, neonatologi, infermieri pediatrici, anestesisti, OSS ed ausiliari – spiegano le ostetriche -. Sono anelli fondamentali di questa meravigliosa catena di amore e di cure che siamo riusciti a creare. Ringraziamo il direttore sanitario e il presidente della Casa di Cura che credono in noi, nel nostro lavoro e che ci supportano sempre. Infine, ringraziamo le famiglie: vi siamo immensamente grate perchè ogni volta ci date il privilegio di assistere, nella magia della Sala Parto, al miracolo della vita… E’ per questo che siamo sempre al lavoro per garantire l’eccellenza, la sicurezza e l’umanizzazione delle cure!”.

– Foto ufficio stampa Villa Serena –

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Aiop “In Sicilia sinergia tra istituzioni, pubblico e privato”

PALERMO (ITALPRESS) – “Il decreto formalizzato dall’Assessorato alla salute della Regione Siciliana, che ha valorizzato la virtuosa sinergia tra le strutture di diritto pubblico e di diritto privato del SSR, permetterà di rimediare alla carenza di medici nei reparti di ortopedia.
Grazie all’accordo raggiunto tra Istituzioni e strutture sanitarie, i pazienti che riportano traumi a carico dell’apparato osteoarticolare non saranno lasciati soli”.
Così Luigi Triolo e Riccardo Morana e Gianluca Tigano, rispettivamente presidente provinciale Aiop Palermo e presidente provinciale Aiop Trapani e presidente provinciale Aiop Messina, in merito alla recente intesa raggiunta con l’Assessore Giovanna Volo e il Direttore Salvatore Iacolino.
“Le strutture sanitarie accreditate delle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Messina – spiegano i presidenti provinciali – accoglieranno, nei propri reparti di ortopedia, i pazienti che non riescono ad essere curati nelle strutture pubbliche, accettando una decurtazione DRG del 10% rispetto alla tariffa nazionale: somme che saranno reperite all’interno dei capitoli di spesa già determinati per l’anno in corso.
Nessun aumento di spesa, quindi, a carico della Regione, ma, anzi, la più ampia disponibilità a svolgere il nostro ruolo di componente del servizio sanitario e tutelare il diritto alla salute delle siciliane e dei siciliani.
E’ l’esempio lampante – aggiungono Triolo, Morana e Tigano- della mancanza di volontà di indebolire il servizio sanitario pubblico a favore del privato: siamo consapevoli, come questo caso dimostra, che molte criticità del sistema sanitario accomunino, invece, le due componenti”.
“Facciamo i conti con un sistema che, per anni, e stato un piano di rientro e rispetto al quale è stata fatta una errata programmazione di personale, che si aggraverà con i prossimi pensionamenti. Non solo carenza di personale, però: aumentano i contenziosi e gli episodi di violenza nei confronti del personale. Sono tutti temi complessi, questi, che devono trovare soluzioni concrete e celeri. Per questo auspichiamo che, sulla base delle ultime politiche assunte, si effettui, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, una programmazione lungimirante del personale e della rete ospedaliera per poter rispondere con efficacia, efficienza e puntualità alla domanda di salute della popolazione”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Aumentano i soggetti fragili over 65, fondamentali i vaccini HZ e RSV

FIRENZE (ITALPRESS) – I vaccini restano il principale strumento di prevenzione in tutte quelle popolazioni fragili che sono maggiormente esposte alle infezioni e a una maggiore gravità delle manifestazioni delle relative patologie. Per questo è fondamentale una protezione preventiva con il periodico vaccino contro l’influenza, con i vaccini aggiornati contro il Covid, che hanno proprio in questa popolazione il target specifico, con il vaccino contro lo Pneumococco, con i nuovi vaccini contro Herpes Zoster e Virus Respiratorio Sinciziale. Il problema da affrontare, infatti, non è solo quello di una singola patologia o di una coda pandemica, bensì sottolineare i bisogni dei pazienti che hanno fragilità importanti e le cui condizioni generali di salute o il controllo della malattia possono essere notevolmente peggiorati da malattie facilmente prevenibili o trattabili con vaccini, anticorpi monoclonali e antivirali a seconda dei casi e delle necessità, come nell’esempio delle terapie precoci con antivirali e anticorpi monoclonali contro il Covid. Questi temi sono stati al centro del XXII Congresso nazionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT che si è tenuto a Firenze.
Nella sessione ‘Bisogni clinici del paziente fragile e immunocompromesso nel contesto attuale: dalla prevenzione alla curà, che è stata organizzata da Collage con il contributo non condizionante di GSK, hanno partecipato Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT, Claudio Mastroianni, Past President SIMIT, il nuovo Presidente SIMIT Roberto Parrella. Un’approfondita analisi su questo tema si è tenuta dopo il Simposio istituzionale ‘Attualità e futuro sulle malattie infettive nel nuovo mutato scenario globale: le priorità emerse tra prevenzione e nuove politiche sanitariè, dove sono intervenuti Mauro D’Attis, Parlamentare V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione; Gian Antonio Girelli, Parlamentare XII Commissione Affari Sociali; Anna Caraglia, Sorveglianza Malattie Infettive e Profilassi Ministero della Salute; Paola Stefanelli, Dirigente di ricerca Dipartimento Malattie Infettive, ISS; Barbara Suligoi, Direttore centro operativo AIDS ISS; Claudio Mastroianni, Past President SIMIT; Roberto Parrella, Presidente SIMIT; Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT; Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT. Entrambe le sessioni sono state moderate dal giornalista scientifico Daniel Della Seta.
‘I pazienti fragili appartengono a diverse popolazioni – sottolinea Andrea Antinori, Direttore Divisione Immunodeficienze Virali, INMI Spallanzani – Si tratta delle persone più anziane; vi sono poi coloro che sono affetti da comorbidità concomitanti, come patologie cardiovascolari, malattie polmonari croniche, insufficienza renale, epatopatia cronica, diabete, obesità. A queste categorie, negli ultimi anni si è aggiunto un crescente numero di persone con deficit del sistema immunitario, pazienti oncologici o oncoematologici, pazienti trapiantati o in attesa di trapianto d’organo, persone sottoposte a terapie immunosoppressive o con immunodeficienze di varia natura; persone con infezione da HIV, in particolare quelle che per effetto di una diagnosi avanzata e un’insufficiente risposta alla terapia hanno anche un deficit immunitario; altri pazienti con malattie croniche. Questo ampio gruppo di persone trae beneficio dalle vaccinazioni contro Herpes Zoster, Pneumococco, influenza, Virus Respiratorio Sinciziale, SARS-CoV-2. I vaccini sono sicuri ed efficaci: consentono di evitare le manifestazioni più severe della patologia e in alcuni casi proteggono dalla stessa infezione. Contestualmente al vaccino per l’influenza, la cui campagna è in corso in queste settimane, si può procedere anche alla co-somministrazione di queste altre vaccinazionì.
Il Virus Respiratorio Sinciziale – RSV è un virus contagioso comune che colpisce i polmoni e le vie respiratorie. Può dare complicazioni nei bambini sotto i due anni e nella popolazione anziana e immunocompromessa. Nei Paesi industrializzati,negli adulti, provoca oltre 420mila ricoveri ogni anno e 29mila decessi. Finora non sono state disponibili terapie e vaccinazioni, ma è da poco disponibile in Italia il primo vaccino per gli adulti, con straordinaria efficacia nei soggetti con patologie concomitanti: nello studio cardine ha mostrato una riduzione del 94,1% della malattia grave da RSV e un’efficacia complessiva del vaccino dell’82,6%.
‘I soggetti fragili che contraggono il Virus Respiratorio Sinciziale sono ad alto rischio di malattie gravi a causa del declino dell’immunità correlato all’età e delle condizioni sottostanti – spiega Roberto Parrella, Presidente SIMIT – Il virus può assumere una forma grave nelle persone vulnerabili, come gli anziani e coloro che hanno malattie polmonari o cardiache e diabete. L’RSV può esacerbare condizioni come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l’asma e l’insufficienza cardiaca cronica e può portare a esiti gravi, come polmonite, ospedalizzazione e morte. In generale, chi ha patologie pregresse rischia un aggravamento delle proprie condizioni e va incontro a tassi di ospedalizzazione più elevati. Recenti studi americani rilevano come ogni anno ci siano da 60mila a 120mila ricoveri dovuti all’RSV, di cui circa 6-8mila decessi. Da questi dati si evince l’importanza che può rivestire uno strumento preventivo come il vaccinò.
Tra le patologie infettive, l’Herpes Zoster rappresenta una delle principali minacce per il soggetto adulto, vista la sua ampia diffusione e i rischi che comporta. L’incidenza è di circa 8 casi per mille abitanti per anno, ma aumenta con l’età, tanto che a 80 anni si ha il 50% di possibilità in più di incorrere in questa patologia. L’Herpes Zoster è molto pericoloso per i pazienti fragili perchè peggiora spesso il controllo della malattia ed ancora di più per quelli immunocompromessi, in particolare coloro che sono affetti da patologie oncologiche o oncoematologiche.
‘Il vaccino contro l’Herpes Zoster è prioritario perchè questa infezione è presente in oltre il 90% della popolazione – sottolinea il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – La riattivazione del virus è legata proprio all’immunodeficienza legata all’età o alla malattia di base. L’Herpes Zoster comporta una fastidiosa fase acuta e delle sequele, tra cui la più nota è la nevralgia post-erpetica, un dolore che colpisce la zona dove si è manifestata l’infezione e che può persistere anche per mesi. La letteratura scientifica più recente ha evidenziato anche complicanze cardio e cerebro-vascolari. La varietà e la gravità di queste conseguenze ci inducono a raccomandare fortemente la vaccinazione. Il vaccino ricombinante adiuvato, da poco disponibile, ha dimostrato un rapporto rischio/beneficio nettamente favorevole, oltre che una persistenza d’effetto di 10 anni. Tale vaccino, inoltre, può essere somministrato anche nei pazienti immunocompromessi, che sono i più esposti all’infezione e rappresentano pertanto i destinatari più indicati per la somministrazione della vaccinazionè.
I pazienti fragili immunocompromessi, oltre alla vaccinazione, possono necessitare di un trattamento precoce per ridurre ospedalizzazioni e decessi dovuti al SARS-CoV-2. Il dato di mortalità settimanale di pazienti con Covid, infatti, è ancora alto. Se l’efficacia neutralizzante in vitro della maggior parte degli anticorpi monoclonali di fronte al proliferare delle nuove sottovarianti Omicron è diminuita riducendone drasticamente l’efficacia, resta l’eccezione del Sotrovimab, che grazie al suo profilo è in grado di prevenire gli effetti più gravi della malattia. Sotrovimab, infatti, ha solo una modesta riduzione di efficacia neutralizzante verso le nuove sottovarianti di Omicron EG.5.1 (Eris) e XBB (Kraken). In secondo luogo, ha anche un’azione immunomodulante, per cui potenzia la risposta immunitaria anche nei pazienti immunocompromessi, a differenza degli altri monoclonali che hanno solo un effetto neutralizzante. Oltre ai dati virologici e al meccanismo d’azione, ci sono anche aspetti farmacocinetici che compensano la modesta riduzione di efficacia in vitro, in virtù dei quali recenti studi di real world evidence internazionali hanno dimostrato l’efficacia del farmaco anche nelle più recenti varianti Omicron, tanto che alcune linee guida europee come quelle inglesi lo raccomandano come alternativa all’antivirale orale laddove questo non possa essere utilizzato.
– foto Studio Comunicazione Diessecom –
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“Cavallo Amico”, progetto pilota per pazienti cardiochirurgici depressi

ROMA (ITALPRESS) – Studiare l’impatto dell’interazione con i cavalli nei pazienti anziani cardiochirurgici affetti da depressione post-operatoria. E’ l’obiettivo del progetto “Cavallo Amico”, frutto della collaborazione tra il Roma Polo Club e la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presentato al Roma Polo Club.
La fase di sperimentazione del progetto, realizzato presso le strutture del Circolo del Polo, vedrà la partecipazione di 10 pazienti di età superiore ai 70 anni che, una volta a settimana per due mesi, coadiuvati da personale esperto, svolgeranno una serie di attività finalizzate all’accudimento del cavallo.
Il legame con il cavallo si configura, infatti, come un potente mezzo di ristabilimento della capacità relazionale ed emozionale, liberando da giudizi tipici delle interazioni umane. Questa connessione unica non solo favorisce un miglioramento nella percezione corporea, ma contribuisce anche all’incremento della fiducia nelle proprie abilità e dell’autostima. Un’esperienza finalizzata anche a promuovere un maggiore coinvolgimento sociale, evidenziando il ruolo significativo che il progetto “Cavallo Amico” svolge nel contesto del benessere psico-fisico dei pazienti anziani cardiochirurgici affetti da depressione post-operatoria.
La conferenza è stata aperta dagli interventi del Presidente del Roma Polo Club e capitano della nazionale italiana di Polo, Stefano Giansanti e dal Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, da sempre promotore di importanti iniziative filantropiche, già Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che è attualmente guidata dalla Prof.ssa Alessandra Taccone, la quale ha inviato un messaggio di saluto. Sono stati inoltre approfonditi gli aspetti del progetto pilota, che riguardano le sue implicazioni scientifiche e sociali, con interventi di esperti del settore, tra cui: il Dott. Bruno Morabito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Avv. Marco Di Paola Presidente della FISE e Paolo Grillini istruttore federale.
Ha commentato il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele: “La comunanza di vedute tra me e Stefano Giansanti, Presidente del Roma Polo Club, sull’opportunità di dar vita ad un progetto che esaltasse i benefici dell’ippoterapia – disciplina che, sulla scia di mio padre medico che ne era un convinto fautore, ho sempre reputato salvifica – è stata immediata. Grazie a questa iniziativa, il rapporto affettivo con l’animale diviene un mezzo efficace per restituire vigore e voglia di vivere a coloro che hanno subito un intervento invasivo, delicato e importante, qual è quello al cuore. Mi fa piacere ricordare, tra l’altro, che la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale non è nuova ad iniziative di questo tenore: lo scorso anno, su mio impulso, abbiamo dato vita, in collaborazione con l’associazione ECOS e la Fondazione Real Sito di Carditello, beneficiando ancora una volta dell’ospitalità del Polo Club Roma, al “Viaggio del Persano per la salute mentale”, in virtù del quale un esemplare di razza persana, condotto da un cavaliere che ha vissuto con lui per mesi, ha compiuto 50 tappe in altrettante comunità terapeutiche riabilitative e socio-educative sparse su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare il settore pubblico, privato e la cittadinanza attiva rispetto al problema della tutela della salute mentale, nonchè al valore del supporto della comunità sociale alle terapie tradizionali”.
E’ seguito il messaggio della Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: “Tengo particolarmente a questo progetto, che nasce dalla sinergia tra il Professore Emmanuele F. M. Emanuele e Stefano Giansanti, Presidente del Roma Polo Club. Si tratta di un’iniziativa di grande rilevanza socio-sanitaria, per realizzare il quale è prevista altresì, sempre con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che mi onoro di presiedere, la sistemazione del maneggio coperto presente all’interno del compendio del Polo Club Roma. Un progetto che auspichiamo possa diventare strutturale nel tempo e si propone di essere replicato, su basi scientifiche, in maniera più ampia, realizzando corsi gratuiti, svolti da istruttori federali che verranno coadiuvati costantemente da un’equipe medica, in modo da affiancare lo svolgimento delle attività ad una vera e propria ricerca scientifica”.
L’iniziativa si avvarrà della collaborazione con esperti del settore, tra cui la Professoressa Alessia Rabini e la Dottoressa Cristina Di Gregorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
-foto ufficio stampa Fondazione Terzo Pilastro-
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Le stazioni diventano hub multiservizi per la salute

ROMA (ITALPRESS) – Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per implementare i servizi sanitari nei comuni sotto i 15 mila abitanti, trasformando le stazioni da luoghi di semplice transito in centri di assistenza sanitaria immediata. Il protocollo d’intesa è stato firmato da Silvestro Scotti, segretario generale nazionale di Fimmg, e da Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs Officer del Gruppo FS Italiane. L’accordo dà il via a una collaborazione strategica che intende migliorare la salute e il benessere delle comunità locali, potenziando al contempo anche il ruolo delle stazioni ferroviarie come centri polifunzionali e di aggregazione sociale.
Un’iniziativa che apre la strada a una maggiore integrazione tra trasporti e salute, contribuendo a colmare le disparità di accesso ai servizi medici nelle aree meno densamente popolate. L’obiettivo è favorire la prevenzione e la gestione delle emergenze mediche, garantendo una maggiore sicurezza per i viaggiatori e le comunità circostanti.
“Il progetto del Gruppo FS rappresenta un impegno pionieristico nel rafforzare il tessuto sociale delle comunità attraverso la trasformazione delle stazioni ferroviarie in veri e propri centri polifunzionali. Questa iniziativa dimostra l’impegno di FS per la responsabilità sociale d’impresa e pone la salute e il benessere delle comunità al centro, dimostrando un approccio innovativo per soddisfare le esigenze locali. L’integrazione di servizi sanitari di prossimità rafforzerà ulteriormente il ruolo delle stazioni come hub multiservizi al servizio della salute, contribuendo a colmare le disparità di accesso nei comuni meno popolati”, ha dichiarato Bruno.
“Questo protocollo d’intesa ha il merito di coniugare la capillarità delle stazioni alla naturale vocazione all’assistenza di prossimità che contraddistingue da sempre il medico di medicina generale. Non è un caso che il progetto pilota nasca in aree comprese in comuni sotto i 15 mila abitanti, contrastando il rischio di una desertificazione sanitaria. Da sempre la medicina generale si caratterizza come medicina di iniziativa, capace di far fronte in modo proattivo a problemi che sistemi di dipendenza non possono affrontare in tempi altrettanto rapidi, come ha dimostrato anche la crisi pandemica. Questo protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato si muove esattamente in questa direzione. L’obiettivo è ispirare nuovi modelli di assistenza basati anche su strutture spoke che vanno riempite di competenze, puntando sempre ad una medicina di prossimità”, ha affermato Scotti. Secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa il Gruppo FS, con le società controllate, metterà a disposizione gli spazi delle stazioni o dei propri fabbricati non più utilizzati presenti sul territorio nazionale. Da parte sua, Fimmg segnalerà gli ambiti territoriali nei quali c’è maggior bisogno di offerta di servizi sanitari di prossimità, identificando i requisiti di idoneità tecnica e igienico sanitaria dei locali individuati affinchè possano essere utilizzati al meglio, anche in relazione a servizi di telemedicina e soluzioni Digital health.
Il lavoro di Fimmg arriverà sino alle articolazioni territoriali, dove i medici di medicina generale saranno messi al corrente delle nuove opportunità e potranno così collaborare all’iniziativa, fornendo un’importante spinta al progetto.
Il progetto del Gruppo FS, nella fase iniziale, si concentrerà su cinque comuni nelle aree colpite dai terremoti tra il 2009 e il 2016, in collaborazione con il Commissario straordinario per la ricostruzione sismica, Guido Castelli. I primi HUB multiservizi saranno attivi a partire da febbraio 2024.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Fs –