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Antibiotico-resistenza, un grave pericolo per la salute

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La scoperta della penicillina, il primo antibiotico, è stata uno dei più grandi successi nella storia della medicina. Lo scienziato scopritore Alexander Fleming fu premiato con il Nobel nel 1945. Lo sperimentatore per la fama smisurata e per i benefici che procurò all’umanità fu sepolto a Londra nella cripta di St Paul’s Cathedral, accanto a Horace Nelson e al duca di Wellington, vincitori di Napoleone. La penicillina salvò migliaia e migliaia di militari americani e inglesi durante la 2^ guerra mondiale e, successivamente, con la scoperta e produzione di nuovi antibiotici si sono salvate centinaia di milioni di persone. Ma ora si delinea una situazione assai grave per l’umanità. Un nuovo pericolo per la salute dell’uomo e degli animali di allevamento: l’insorgere dell’antibiotico-resistenza, con lo sviluppo sempre crescente di superbatteri insensibili. È una teoria che, subito dopo l’emergenza del Covid-19, scienza, politica, industria e umanità tutta debbono affrontare. Il filosofo Massimo Cacciari ha scritto che la politica è stata miope, egoista e divisa, incapace di prevedere le emergenze annunciate: si attende che il male arrivi e poi si va all’inseguimento di eventi, quasi sempre con semplici raccomandazioni, molta retorica, poco sapere e niente progetti. Ci auguriamo che ciò non avvenga nei confronti del grande pericolo da tempo annunciato: la resistenza agli antibiotici nell’uomo.
L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) prospetta questa nuova calamità: superbatteri, che sono divenuti capaci di difendersi e sopravvivere alle terapie antibiotiche, possono essere la prima causa di morte nel mondo nel 2050, causando oltre 10 milioni di vittime l’anno, più del numero di decessi attuali per cancro. Bambini e anziani ospedalizzati, trattati con antibiotici inappropriati, sono tra le principali vittime. Si parla di batteri multi-resistenti e organismi pan-resistenti, cioè invulnerabili. La caratteristica principale della resistenza è che non siamo in presenza di una malattia, ma di un fenomeno correlato all’abuso e prescrizione eccessiva di questi farmaci. L’Italia, secondo queste istituzioni sanitarie, è paese dove i fenomeni di resistenza batterica sono ai massimi livelli. Una situazione potenzialmente assai negativa per la quale i malati non traggono beneficio da quasi tutti gli antibiotici. Già in atto si valuta che vi siano circa 10 mila italiani deceduti ogni anno e circa 284 mila infermi non sensibili alle cure antibiotiche, specie tra i lungodegenti ospedalieri. L’Oms afferma che il 64 per cento della popolazione fa uso di prescrizioni inutili o eccessive, per la pessima abitudine di curare raffreddori e febbri influenzali o malattie virali con antibiotici. La pan-resistenza si manifesta in presenza di polmoniti, meningiti, endocarditi, sepsi e ferite infette chirurgiche, specie in soggetti ricoverati. Rischiano di più pazienti oncologici, trapiantati, in terapia intensiva, sottoposti a interventi complessi di chirurgia, anziani.
Questa situazione preoccupante, che potrà divenire drammatica, trova alimento dalla mancata produzione di nuovi antibiotici, sin dal 1987, per l’errato convincimento che ormai le malattie infettive erano state debellate. Inoltre le grandi industrie farmaceutiche valutano poco remunerativa la ricerca di nuovi antibiotici, rispetto a investimenti, spese e fondi impegnati per tale finalità. Le strade percorribili per contrastare questa inquietante tendenza sono due: appropriatezza nell’impiego di antibiotici sia nella medicina del territorio che nelle strutture nosocomiali; accelerazione dello sviluppo e della produzione di nuove molecole farmacologiche, efficaci contro i superbatteri, attraverso un rilancio della ricerca scientifica. Siamo in presenza di un’emergenza assai preoccupante e prioritaria. Occorre mettere insieme tutte le forze e le conoscenze possibili, dischiavare inerzie e ottusità, con una strategia multinazionale per scongiurare un’apocalisse antibiotica.

Adelfio Elio Cardinale

(ITALPRESS).

Da Ferrari e Istituto Italiano di Tecnologia nuovo ventilatore polmonare

MARANELLO (MODENA) (ITALPRESS) – Ferrari e l’Istituto Italiano di Tecnologia hanno unito le loro forze per realizzare il progetto di un ventilatore polmonare che potra’ essere utilizzato dalle strutture ospedaliere, uno strumento fondamentale nella gestione delle emergenze come quella che il mondo sta attraversando a causa della pandemia generata dal virus Covid-19. Il progetto e’ stato identificato con il codice FI5: le lettere sono le iniziali, rispettivamente, della Casa di Maranello e dell’istituto di ricerca che ha sede a Genova mentre la cifra indica il numero delle settimane che ci sono volute per arrivare all’accensione del prototipo partendo da un foglio bianco. Il progetto FI5 si affianca cosi’ alle varie iniziative messe in atto sia da Ferrari che IIT. La Casa di Maranello nelle ultime settimane ha lanciato diversi progetti per l’assistenza sanitaria per il coronavirus – sia come supporto finanziario diretto sul territorio del Modenese sia come produzione di valvole per respiratori polmonari e raccordi per maschere di protezione – nonche’ al programma “Back on Track”, nato dalla collaborazione con un pool di virologi ed esperti e patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, che ha come obiettivo la sicurezza dell’ambiente di lavoro dell’Azienda al riavvio dell’attivita’ produttiva, iniziato la scorsa settimana.
FI5 e’ stato progettato come un prodotto in grado di soddisfare le esigenze tipiche delle medie intensita’ di cura, affidabile, versatile, facile da usare e da assemblare, in grado di ottimizzare il consumo di ossigeno e di essere prodotto in serie utilizzando materiali di facile reperibilita’ cosi’ da avere un costo di gran lunga inferiore a quello dei ventilatori polmonari attualmente sul mercato. Le specifiche tecniche di FI5, i disegni, il firmware, il software e la lista componenti sono ora a disposizione come “open source project”, permettendo cosi’ a chiunque di poterlo produrre localmente: gia’ alcune aziende italiane e straniere (Messico e Usa) hanno contatto Ferrari e IIT per procedere alla certificazione e alla distribuzione. “C’e’ una sfida che non vogliamo perdere ed e’ quella contro il Covid-19 – sottolinea il team principal della Ferrari, Mattia Binotto – FI5 e’ il contributo che abbiamo voluto dare come scuderia, mettendo in campo non soltanto le caratteristiche precipue del dna di un team di Formula 1 ma soprattutto quelle che rendono la Ferrari qualcosa di speciale: passione, creativita’ e voglia di migliorarsi. Sono iniziative come queste che fanno di #essereFerrari non uno slogan ma un tratto distintivo della nostra identita’”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, donna di 100 anni guarita e dimessa da ospedale Partinico

PALERMO (ITALPRESS) – Venticinque giorni dopo il ricovero, la centenaria Iole e’ stata oggi dimessa dal Covid Hospital di Partinico, nel palermitano. Proveniente da una casa di riposo del capoluogo, era stata ricoverata il 18 aprile scorso per infezione da coronavirus. A causa delle sue condizioni di salute e di altri farmaci che era costretta ad assumere, e’ stata curata solo con eparina, fanno sapere dall’Asp di Palermo, che sottolinea in una nota come i progressi sono stati subito evidenti ed a fine aprile, gia’, il primo tampone era negativo. Trasferita al quinto piano della struttura in isolamento, le sue condizioni di salute sono state continuamente monitorate. Dopo il secondo tampone negativo, questa mattina e’ stata dimessa. Ha lasciato l’ospedale salutata da tutto il personale in servizio.
Per nonna Iole, che ha compiuto 100 anni lo scorso 4 gennaio, sono state attivate le dimissioni protette, in regime di Assistenza Domiciliare Integrata. Reduce da una precedente frattura, sara’, tra l’altro, seguita nella riabilitazione da un fisioterapista.
Ed ha lasciato, oggi, la Rianimazione un paziente di 58 anni. Dopo essere stato estubato nei giorni scorsi, respira, ormai, autonomamente e proseguira’ le cure in reparto.
(ITALPRESS).

Allo Spallanzani 69 positivi al Coronavirus, 9 sono piu’ gravi

ROMA (ITALPRESS) – Sono 116 le persone ricoverate, ad oggi, allo Spallanzani di Roma. Di questi, si legge nel bollettino odierno, 69 sono quelli positivi al Covid e 47 sottoposti ad indagine. Nove sono invece i ricoverati che necessitano ancora di supporto respiratorio. Ad oggi risultano 427 pazienti dimessi o trasferiti in altre strutture.
(ITALPRESS).

Landini “in 10 anni chiusi 180 ospedali”

PALERMO (ITALPRESS) – “Negli ultimi dieci anni nella sanita’ pubblica sono stati tagliati piu’ di 70 mila posti letto e chiusi 180 ospedali, ma sono stati anche ridotti i servizi territoriali”. Cosi’ il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo online ad un incontro organizzato dal sindacato siciliano che ha presentato un “Piano regionale per il lavoro”.
“Oggi avere un piano che rilanci il sistema sanitario vuol dire investire ancora di piu’ dove il sistema sanitario e’ piu’ debole, la crescita del Paese puo’ avennire se mettiamo al centro lo Stato sociale”, sottolinea Landini, che aggiunge: “Serve un piano di rilancio della sanita’ pubblica che in questi anni ha subito il taglio delle risorse. Investire sulla sanita’ determina lavoro ma anche diritti”.
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Rettore Universita’ Palermo “nominare direttore del Policlinico”

PALERMO (ITALPRESS) – Il rettore dell’Universita’ di Palermo, Fabrizio Micari, ha inviato all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, una lettera “per evidenziare ancora una volta la forte preoccupazione per il vuoto oramai cristallizzato nella governance dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di riferimento dell’Universita’ di Palermo, che non ha il direttore generale”.
“Sul finire dello scorso anno – ricorda il rettore – con le dimissioni di Carlo Picco dall’incarico di Direttore Generale dell’Aoup ‘Paolo Giaccone’, il Policlinico universitario di Palermo e’ privo del massimo organo di vertice della governance aziendale dal 19 dicembre 2019. La situazione e’ divenuta pressoche’ insostenibile quando anche Fabrizio di Bella, direttore amministrativo dell’azienda, cui il Direttore generale uscente aveva delegato le sue funzioni, e’ decaduto dall’incarico per intervenuta scadenza dello stesso; cio’ avveniva il 29 febbraio 2020, un mese dopo l’intervenuto stato di emergenza nazionale dichiarato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri”. “Non si ritiene – aggiunge Micari – possa essere messa in dubbio la funzione strategica che l’Aoup ‘Paolo Giaccone’ ha svolto e svolge nel drammatico contesto determinato dall’emergenza sanitaria. Spiace dovere constatare che tale funzione sia stata svolta da un’Azienda acefala, la cui gestione e’ stata nei fatti affidata al Direttore Sanitario pro – tempore coadiuvato dal Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza, Giarratano, per il coordinamento delle attivita’ inerenti la criticita’ legata all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
“Allo stato attuale, la gestione dell’emergenza sanitaria, certamente non conclusa – evidenzia il Rettore -, si accompagna alla necessita’ di riavviare le prestazioni assistenziali ‘ordinarie’ la cui erogazione e’ stata sospesa o rallentata per far fronte alla pandemia, cio’ che a maggior ragione richiede un assetto stabile e completo degli organi di governo aziendali”.
“Il quadro di riferimento sopra descritto – aggiunge Micari – rende assolutamente ingiustificabile la scelta dell’Amministrazione Regionale di non procedere alla nomina del Direttore Generale dell’Aoup, nonostante il raggiungimento dell’intesa, prevista dalla normativa vigente e dal Protocollo d’Intesa stipulato tra Regione e Universita’ il 4 febbraio 2020, sul nominativo di Gaetano Sirna, proposto dalla Regione in data 28 febbraio 2020 e condiviso dall’Universita’ di Palermo il 3 marzo 2020. Dispiace peraltro che alle ripetute note inviate in tal senso da questa Amministrazione, l’ultima in data 24 marzo, sia corrisposto un assordante silenzio da parte dell’Assessorato, segno evidente della mancanza di rispetto istituzionale”.
“L’accorata necessita’ di scongiurare la paralisi dell’Azienda e’ stata piu’ volte manifestata anche dalle Organizzazioni Sindacali, anch’esse – prosegue il Rettore – private dell’interlocutore istituzionale a causa della prolungata ed ingiustificabile inerzia dell’Amministrazione Regionale, e alle quali questo Ateneo, suo malgrado, non ha potuto fornire alcuna soluzione alternativa non annoverando tra le attribuzioni proprie poteri sostitutivi in materia. Non resta quindi che ricordare – conclude il Rettore – i rilevanti profili di responsabilita’ dei soggetti coinvolti in questa annosa vicenda nei confronti della popolazione cittadina e della Sicilia occidentale, fare appello ad un auspicabile ritrovato senso delle Istituzioni e ribadire con forza, in ragione dell’urgenza dettata dalle circostanze sin qui rappresentate, l’esigenza indifferibile di procedere alla suddetta nomina attraverso la definizione dell’iter procedurale di esclusivo appannaggio regionale”.
La lettera, fanno sapere dall’Ateneo, e’ stata inoltrata alle Autorita’ nazionali per opportuna conoscenza e per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza.
(ITALPRESS).

Coronavirus, ancora in calo i ricoveri, 172 decessi in 24 ore

Al 12 maggio in Italia il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è 221.216, con un incremento rispetto a ieri di 1.402 nuovi casi. Lo rende noto la Protezione Civile.
La Regione Lombardia ha comunicato che dei nuovi casi conteggiati oggi, 419 sono riferiti alle settimane precedenti e non alle ultime 24 ore.
Il numero totale di attualmente positivi è di 81.266, con un calo di 1.222 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 952 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 47 pazienti rispetto a ieri.
12.865 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 674 pazienti rispetto a ieri.
67.449 persone, pari all’83% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 172 e portano il totale a 30.911. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 109.039, con un incremento di 2.452 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 30.675 in Lombardia, 13.184 in Piemonte, 6.801 in Emilia-Romagna, 5.190 in Veneto, 3.841 in Toscana, 2.779 in Liguria, 4.273 nel Lazio, 3.208 nelle Marche, 1.877 in Campania, 667 nella Provincia autonoma di Trento, 2.421 in Puglia, 1.911 in Sicilia, 801 in Friuli Venezia Giulia, 1.548 in Abruzzo, 437 nella Provincia autonoma di Bolzano, 109 in Umbria, 506 in Sardegna, 104 in Valle d’Aosta, 568 in Calabria, 140 in Basilicata e 226 in Molise.
(ITALPRESS).

Coronavirus, dal Senato l’impegno per la Giornata dei Camici Bianchi

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha incontrato a Palazzo Giustiniani i rappresentanti dei Gruppi parlamentari del Senato, il presidente della Siae, Mogol, il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini e il regista Ferzan Ozpetek.
Tutte le forze politiche hanno raccolto all’unanimita’ l’appello del mondo della cultura per istituire la Giornata dei Camici Bianchi, che avra’ al Senato una corsia privilegiata.
“Dal Senato, arriva un segnale di straordinario significato – ha detto Casellati -. Sono molto soddisfatta per la risposta corale che ha ottenuto questa iniziativa. Una bella prova di unita’ nazionale. La Giornata dei Camici Bianchi e’ per non dimenticare il grande coraggio, il grande lavoro che i medici, gli infermieri e tutto il personale fanno ogni giorno. Senza orari e senza tregua. Per la grande responsabilita’ che da sempre dimostrano, e’ tempo di dare un fine mese con piu’ soldi in tasca. Grazie a loro, e’ stato possibile affrontare con successo l’emergenza sanitaria. Grazie a loro, l’Italia puo’ riaprire i battenti e i cittadini possono alzare le saracinesche di tutte le attivita’, guardando con fiducia al futuro loro e dei loro figli”.
“Felice e devo dire anche commosso che la mia proposta sottoscritta da SIAE stia raccogliendo l’interesse delle massime istituzioni nazionali”, ha detto Ozpetek. “E’ questo il mio modo di dire grazie a medici, infermieri, portantini, farmacisti e tutti gli altri operatori del nostro sistema sanitario. Per non dimenticare anche fra 10 o 15 anni cio’ che si sta facendo oggi con straordinaria competenza professionale e spirito di solidarieta’ civile”, ha proseguito.
“Sono certo che il prossimo 20 febbraio potra’ essere la prima giornata di festa e di memoria dedicata ai camici bianchi, che stanno pagando un prezzo altissimo per aiutare tutti noi”, dice il presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol. “In moltissimi hanno gia’ aderito e il supporto immediato delle istituzioni corrobora la convinzione che sia stato giusto portare avanti una campagna come questa, che pone l’accento sull’infaticabile e coraggiosa attivita’ dei camici bianchi in questo periodo difficile, in particolare”, prosegue.
“Mi riempie di orgoglio essere oggi qui con Maestri come Ozpetek e Mogol, dei quali mi onoro di essere anche amico e con cui in questi ultimi mesi ho collaborato quotidianamente – spiega il direttore generale della SIAE Gaetano Blandini – perche’ trovo particolarmente emozionante che questa iniziativa sia stata promossa, per il tramite di SIAE, dalle donne e dagli uomini che producono cultura, spettacolo e intrattenimento nel nostro Paese. E’ un importante momento di condivisione e di unita’”.
(ITALPRESS).