Home Salute Pagina 528

Salute

Stitichezza ed emorroidi, un intervento risolve due problemi

ROMA (ITALPRESS) – “Tutti nasciamo con le emorroidi, sono tre piccoli cuscinetti all’interno del canale anale che perfezionano la continenza alle feci, incastrandosi fra di loro. Quindi conservare le emorroidi e’ un vantaggio. La malattia inizia quando le emorroidi fuoriescono all’esterno. Inizialmente avviene solo durante l’evacuazione, successivamente restano all’esterno e non rientrano piu’. I sintomi possono essere tanti: sanguinamento, bruciore, prurito, oppure forte dolore per giorni se restano, come si dice, strangolate all’esterno con rigonfiamento per edema e trombosi”. Lo spiega all’Italpress il professor Antonio Longo, chirurgo ed esperto di fama mondiale in colon-proctologia e patologie pelviche, inventore dell’intervento per la cura delle emorroidi piu’ diffuso al mondo, perche’ indolore, e dell’unico intervento per la cura della stitichezza. “Ho dimostrato che a spingere all’esterno le emorroidi – prosegue Longo – e’ un prolasso rettale interno che inizialmente, in molti casi, causa una stitichezza caratterizzata da sforzo intenso per evacuare, sensazione di incompleta evacuazione, necessita’ di evacuare piu’ volte al giorno, meteorismo intestinale”.
“In alcuni casi, specialmente le donne, devono ricorrere alla cosiddetta digitazione perche’ il prolasso si associa ad un rettocele che e’ una dilatazione del retto. Spesso questi pazienti fanno un uso costante di lassativi ignorando i gravi squilibri elettrolitici che comportano. Il prolasso rettale interno e’ la causa di oltre il 90% di stitichezza”. Quindi e’ questo prolasso rettale interno che causa sia il problema emorroidario che la stitichezza. Come si cura e’ presto detto: “I pazienti possono avere solo il prolasso interno e la stitichezza senza prolasso emorroidario, oppure il prolasso emorroidario senza stipsi. Resecando il prolasso rettale interno, con una tecnica mini-invasiva, senza incisioni chirurgiche, attraverso l’ano, risolviamo il problema delle emorroidi e della stitichezza. I pazienti restano ricoverati un giorno e la tecnica e’ praticamente indolore. Dopo 3-4 giorni – conclude Longo – si possono riprendere le normali attivita’ e non necessitano medicazioni”.
(ITALPRESS).

Terapia plasma, in Veneto lettere a oltre 3mila guariti dal Covid-19

VENEZIA (ITALPRESS) – “Partiranno lunedi’ le lettere del Sistema sanitario regionale veneto a oltre 3mila persone guarite dal Coronavirus, affinche’ si rechino a donare il loro sangue per la creazione, nel piu’ breve tempo possibile, della banca del plasma voluta dal presidente Luca Zaia, dopo che la sperimentazione della terapia con plasma iper-immune su un panel di ricoverati condotta dalla dottoressa Giustina De Silvestro, direttore dell’Unita’ operativa immunotrasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha evidenziato un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti”. Lo rende noto l’Amministrazione regionale veneta.
“La Regione richiede cortesemente la collaborazione della popolazione per compiere un ulteriore passo sul cammino della sfida alla pandemia da virus Sars-Cov-2 che e’ responsabile della malattia Covid-19”, e’ l’incipit della lettera.
“Negli ospedali della nostra regione e in particolare nell’AOdP, che ha assunto ruolo di centro coordinatore, e’ in atto la sperimentazione della trasfusione ai pazienti con forma grave di COVID 19 del plasma raccolto dai pazienti guariti dalla stessa malattia che hanno prodotto nel loro organismo degli anticorpi in grado di neutralizzare il virus. I confortanti risultati ottenuti nel decorso clinico dei pazienti cosi’ trattati – prosegue la lettera – ci ha dato la forza per sostenere e avviare la ricerca delle persone che hanno superato la malattia e potrebbero divenire sorgente benefica donando un po’ del loro plasma”.
“Non soltanto: ma abbiamo l’ambizione di poter provvedere alle possibili ricomparse future di questa insidiosa malattia conservando quote congelate del prezioso emocomponente, da utilizzare al momento opportuno”, si legge ancora nella missiva.
“Lei potrebbe essere la persona che stiamo cercando: la preghiamo percio’ di poter aderite alla nostra iniziativa e di comunicarci la sua disponibilita’ ad essere contattato dal Centro Trasfusionale della sua provincia di residenza per avere maggiori e piu’ precise informazioni in merito e magari poter concordare un appuntamento per una visita preliminare”, conclude la lettera che sara’ inviata ai guariti da Covid-19.
(ITALPRESS).

Coronavirus, +1.083 positivi e 194 decessi, in calo contagi e ricoveri

ROMA (ITALPRESS) – Il totale delle persone che hanno contratto il virus, a oggi, e’ 218.268, con un incremento rispetto a ieri di 1.083 nuovi casi. Lo riferisce la Protezione Civile. Il numero totale di attualmente positivi e’ di 84.842, con una decrescita di 3.119 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 1.034 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 134 pazienti rispetto a ieri.
13.834 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 802 pazienti rispetto a ieri.
69.974 persone, pari al 82% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 194 e portano il totale a 30.395. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 103.031, con un incremento di 4.008 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 30.262 in Lombardia, 13.934 in Piemonte, 7.401 in Emilia-Romagna, 5.877 in Veneto, 4.448 in Toscana, 2.982 in Liguria, 4.345 nel Lazio, 3.230 nelle Marche, 1.965 in Campania, 830 nella Provincia autonoma di Trento, 2.729 in Puglia, 2.080 in Sicilia, 869 in Friuli Venezia Giulia, 1.676 in Abruzzo, 473 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Umbria, 550 in Sardegna, 118 in Valle d’Aosta, 612 in Calabria, 145 in Basilicata e 205 in Molise.
(ITALPRESS).

Calano i contagi, 194 i decessi

0

Il totale delle persone che hanno contratto il virus, a oggi, è 218.268, con un incremento rispetto a ieri di 1.083 nuovi casi. Lo riferisce la Protezione Civile. Il numero totale di attualmente positivi è di 84.842, con una decrescita di 3.119 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 1.034 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 134 pazienti rispetto a ieri.
13.834 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 802 pazienti rispetto a ieri.
69.974 persone, pari al 82% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 194 e portano il totale a 30.395. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 103.031, con un incremento di 4.008 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 30.262 in Lombardia, 13.934 in Piemonte, 7.401 in Emilia-Romagna, 5.877 in Veneto, 4.448 in Toscana, 2.982 in Liguria, 4.345 nel Lazio, 3.230 nelle Marche, 1.965 in Campania, 830 nella Provincia autonoma di Trento, 2.729 in Puglia, 2.080 in Sicilia, 869 in Friuli Venezia Giulia, 1.676 in Abruzzo, 473 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Umbria, 550 in Sardegna, 118 in Valle d’Aosta, 612 in Calabria, 145 in Basilicata e 205 in Molise.
(ITALPRESS)

Coronavirus, le vittime superano quota 30 mila

All’8 maggio in Italia il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è 217.185, con un incremento rispetto a ieri di 1.327 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 87.961, con una decrescita di 1.663 assistiti rispetto al 7 maggio. Lo rende noto la Protezione Civile.
Tra gli attualmente positivi 1.168 sono in cura presso le terapie intensive, con un calo di 143 pazienti rispetto a ieri.
14.636 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 538 pazienti rispetto a ieri. 72.157 persone, pari al 82% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 243 e portano il totale a 30.201. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 99.023, con un incremento di 2.747 persone rispetto al 7 maggio.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 31.983 in Lombardia, 14.107 in Piemonte, 7.730 in Emilia-Romagna, 6.187 in Veneto, 4.592 in Toscana, 3.176 in Liguria, 4.328 nel Lazio, 3.238 nelle Marche, 2.012 in Campania, 872 nella Provincia autonoma di Trento, 2.733 in Puglia, 2.127 in Sicilia, 911 in Friuli Venezia Giulia, 1.713 in Abruzzo, 502 nella Provincia autonoma di Bolzano, 119 in Umbria, 553 in Sardegna, 123 in Valle d’Aosta, 619 in Calabria, 152 in Basilicata e 184 in Molise. La Regione Basilicata informa che, a seguito di ulteriori verifiche, ha ridotto di una unita’ il numero dei casi totali.
(ITALPRESS).

Studio Università di Palermo, da neuroscienze nuove strategie anti-Covid

0

Le ultime evidenze sulle infezioni da coronavirus COVID-19 indicano che l’infezione coinvolge vari organi e si associa ad un grave stato infiammatorio, con produzione di sostanze chiamate citochine. Massimiliano Oliveri, ordinario di Neuroscienze cognitive dell’Università degli Studi di Palermo, in una lettera dal titolo “Neuronal strategies to mitigate COVID19 – associated cytokine storm?” pubblicata sulla prestigiosa rivista Science, propone un nuovo approccio alla terapia di questa patologia basato sulle interazioni tra sistema nervoso e sistema immunitario. In particolare Oliveri osserva che “una parte del sistema nervoso, il nervo vago, modula la risposta infiammatoria, riducendo la produzione di citochine. L’idea è dunque quella di applicare una stimolazione non invasiva del nervo vago nei pazienti colpiti da infezione da coronavirus”.
“Questa stimolazione si può realizzare in due modi – spiega Oliveri – con la stimolazione elettrica transcutanea del nervo vago a livello di una zona del padiglione auricolare e con procedure che stimolano l’emisfero cerebrale sinistro, coinvolto nella risposta immunitaria e nel controllo dei processi infiammatori”.
A questo proposito, un altro studio del gruppo di ricerca di Neuropsicologia di UniPa, composto da professori Oliveri, Tarantino, Mangano e Turriziani ha analizzato le correlazioni fra attivazione del sistema nervoso e stato immunologico della popolazione esposta al virus Covid-19.
(ITALPRESS).

Coronavirus, 37 mila contagiati sul lavoro e 129 morti

ROMA (ITALPRESS) – I contagi sul lavoro da nuovo Coronavirus denunciati all’Inail tra la fine di febbraio e il 4 maggio sono 37.352, quasi 9 mila in piu’ rispetto ai 28.381 registrati dalla prima rilevazione del 21 aprile. I casi mortali segnalati all’Istituto nello stesso periodo sono 129, 31 in piu’ rispetto al monitoraggio precedente. Al contrario di quanto osservato sul complesso delle denunce, in cui la quota femminile con il 71,5% dei casi prevale rispetto a quella maschile (28,5%), l’82,2% dei decessi hanno interessato i lavoratori e il 17,8% le lavoratrici.
E’ quanto emerge dal report elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, che conferma la maggiore esposizione al rischio del personale sanitario e socio-assistenziale. Il 73,2% delle denunce e quasi il 40% dei casi mortali, infatti, riguardano il settore della Sanita’ e assistenza sociale. La categoria professionale dei “tecnici della salute”, che comprende infermieri e fisioterapisti, con il 43,7% dei casi segnalati all’Istituto (e il 18,6% dei decessi) e’ quella piu’ colpita dai contagi, seguita dagli operatori socio-sanitari (20,8%), dai medici (12,3%), dagli operatori socio-assistenziali (7,1%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione (4,6%). Tra le regioni il primato negativo spetta alla Lombardia, con oltre una denuncia su tre (34,2%) e quasi il 43% dei casi mortali. L’eta’ media dei contagiati e’ di 47 anni per entrambi i sessi, ma sale a 59 anni (58 per le donne e 59 per gli uomini) se si concentra l’attenzione sui soli casi mortali. Il 43,1% delle denunce e oltre due decessi su tre riguardano i lavoratori di eta’ compresa tra i 50 e i 64 anni. Piu’ del 20% dei casi mortali, inoltre, ricade nella fascia di eta’ oltre i 64 anni.
(ITALPRESS).

Coronavirus, sotto quota 90 mila gli attuali positivi

0

Al 7 maggio in Italia il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è 215.858, con un incremento rispetto a ieri di 1.401 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 89.624, con una decrescita di 1.904 assistiti rispetto al 6 maggio. Lo rende noto la Protezione Civile.
Tra gli attualmente positivi 1.311 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 22 pazienti rispetto al 6 maggio. 15.174 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 595 pazienti rispetto a ieri. 73.139 persone, pari al 82% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto al 6 maggio i deceduti sono 274 e portano il totale a 29.958. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 96.276, con un incremento di 3.031 persone rispetto al 6 maggio.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 32.015 in Lombardia, 14.469 in Piemonte, 8.011 in Emilia-Romagna, 6.534 in Veneto, 4.716 in Toscana, 3.248 in Liguria, 4.348 nel Lazio, 3.247 nelle Marche, 2.800 in Puglia, 2.139 in Campania, 2.127 in Sicilia, 1.770 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Trento, 927 in Friuli Venezia Giulia, 633 in Calabria, 583 in Sardegna, 551 nella Provincia autonoma di Bolzano, 170 in Molise, 155 in Basilicata, 141 in Umbria e 130 in Valle d’Aosta.
La Regione Basilicata ha reso noto che, a seguito di ulteriori verifiche, ha ridotto di 16 unità il numero dei casi totali.
(ITALPRESS).