Home Salute Pagina 532

Salute

Speranza “La fase 2 non è ‘Liberi tutti'”

0

“Il governo ha l’obbligo di dire la verità, c’è in questo momento una domanda enorme, ma un governo serio ha l’obbligo di dire come stanno le cose, l’epidemia è in corso, ma comunque serve aprire una fase nuova, la curva si è piegata, l’indice del contagio è sceso sotto la soglia 1, e ora si possono iniziare gradualmente a fare cose. La fase 2 non è lo scampato pericolo, non è il liberi tutti, ma un allentamento delle misure dentro un’epidemia che non si è esaurita”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza a Dimartedì su La7.
“Si riparte con massima prudenza, quando abbiamo assunto queste misure, e siamo stati i primi in Europa e abbiamo firmato misure durissime, nessuno di noi lo ha fatto con leggerezza. Allora l’indice di contagio era di 4, ora l’indice è sceso sotto l’1, possiamo guardare con fiducia ad una nuova fase ma con prudenza. Il Paese vuole ripartire, ma lo dobbiamo fare con giudizio, con prudenza, monitorando la situazione”, aggiunge.
(ITALPRESS).

Coronavirus, continua il calo dei ricoveri

0

A oggi il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus che causa il Covid-19 è 201.505, con un incremento rispetto a ieri di 2.091 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 105.205, con un calo di 608 assistiti rispetto a ieri. Lo rende noto la Protezione Civile.
Tra gli attualmente positivi 1.863 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti rispetto a ieri.
19.723 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 630 pazienti rispetto a ieri.
83.619 persone, pari al 79% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 382 e portano il totale a 27.359. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 68.941, con un incremento di 2.317 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 35.744 in Lombardia, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise.
(ITALPRESS).

Coronavirus, da Menarini una nuova tecnologia per la ricerca

0

Menarini Silicon Biosystems, leader globale nella biopsia liquida e nelle tecnologie per analisi delle cellule rare, sta esplorando una nuova applicazione per la sua tecnologia Cellsearch.
Oggetto della ricerca saranno le cellule endoteliali circolanti. La conta e l’analisi di queste cellule, infatti, potrebbe aiutare ad individuare i casi di COVID-19 con un rischio più elevato di sviluppare patologie polmonari e cardiovascolari gravi.
L’endotelio è un tessuto che ricopre tutti i vasi sanguigni ed è dimostrato nella letteratura scientifica che quando subisce un danno può rilasciare le sue cellule nel sangue.
Il SARS-CoV-2 può attaccare sia le cellule che ricoprono gli alveoli polmonari che le cellule dell’endotelio dei capillari polmonari, impedendo quindi il corretto scambio di ossigeno e anidride carbonica. Il danno all’endotelio potrebbe scatenare una cascata di reazioni pro-infiammatorie nel sangue aggravando il quadro clinico del paziente.
L’aumento del numero di cellule endoteliali nel sangue potrebbe quindi indicare se la condizione del paziente sta peggiorando, fornendo uno strumento di valutazione in più ai medici.
“Il sistema Cellsearch insieme al reagente dedicato Circulating Endothelial Cell Kit, entrambi prodotti nella filiale statunitense di Menarini Silicon Biosystems in Pennsylvania, riescono a catturare e a contare le cellule endoteliali circolanti da un campione di sangue – spiega l’azienda in una nota -. Il test, già utilizzato per altre patologie, ha dimostrato un altissimo grado di precisione e di affidabilità in vari studi di ricerca”.
“In questa crisi sanitaria globale abbiamo applicato tutte le nostre risorse, in termini di tecnologia e know-how, per fornire ai ricercatori nuovi strumenti per comprendere meglio la patogenesi della COVID-19″, ha affermato Fabio Piazzalunga, Presidente di Menarini Silicon Biosystems. “Data la crescente evidenza dell’importante coinvolgimento del sistema cardiovascolare nelle forme più gravi, stiamo ora offrendo un sistema accurato che potrebbe aiutare a evidenziare il grado di sofferenza dell’endotelio durante l’infezione del coronavirus, attraverso l’analisi delle cellule endoteliali”, ha aggiunto.
Menarini Silicon Biosystems sta pianificando collaborazioni con importanti centri in Italia e negli Stati Uniti per approfondire l’utilizzo di Cellsearch come tecnologia in grado di valutare l’evoluzione di COVID-19, in modo da consentire una rapida identificazione dei pazienti a maggior rischio di patologie polmonari e cardiovascolari.
(ITALPRESS).

Pma, cancro e malattie rare non precludono la maternità

0

Oggi la maternità non è più preclusa alle donne affette da una neoplasia o da malattie rare. Gli enormi progressi fatti dalla ricerca scientifica nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA) consentono di assicurare anche a queste pazienti la possibilità di portare avanti una gravidanza senza correre rischi per la propria salute e quella del feto.Complessivamente in Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di tumore maligno.
In particolare, sono circa 5.000 le donne under 40 colpite ogni anno da tumore con un tasso di sopravvivenza a cinque anni stimato intorno al 65% con picchi che arrivano all’85% quando si tratta di linfomi e cancro alla mammella.
“Le cure per combattere il tumore mettono a rischio la fertilità delle pazienti che, nella maggior parte dei casi, dopo aver sconfitto la malattia perdono la possibilità di diventare madri. Per questo, è importante far sapere loro che la fertilità può essere preservata grazie alle nuove tecnologie sviluppate nella PMA”, afferma Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma.
“IVI è al fianco delle pazienti oncologiche già dal 2007, offrendo il programma gratuito di preservazione della fertilità ‘Madre dopo il cancro’ grazie al quale più di 1.200 donne affette da neoplasie hanno potuto preservare presso le cliniche IVI la propria fertilità senza dover sostenere alcun costo e senza nessun obbligo di utilizzo”, prosegue.
“Anche per le donne affette da malattie rare, lo sviluppo della ricerca nel settore della PMA si è rivelata preziosa. Le sofisticate analisi preimpianto – intraprese prima di qualunque trattamento di fecondazione assistita – consentono di conoscere approfonditamente le patologie presenti nei genitori e, dunque, di evitarne la trasmissione ai figli – sottolinea Galliano -. L’informazione è essenziale nel rapporto con le pazienti. Nel caso di terapie oncologiche, dato che il tempo per preservare la fertilità è limitato, è opportuno informarle quanto prima circa le possibilità offerte dalla PMA. La tecnica più diffusa oggi è la vitrificazione degli ovociti, che permette di crioconservare gli ovuli maturi, ottenuti dalla stimolazione ovarica, per usarli quando la paziente sarà guarita, con risultati analoghi all’impiego di ovociti freschi. In casi particolari, come quello delle neoplasie ematologiche in cui non è possibile effettuare un ciclo di stimolazione ovarica standard, lo specialista in medicina riproduttiva può offrire la conservazione del tessuto ovarico oppure l’aspirazione ovarica e la maturazione in vitro (IVM) degli ovociti”.
“Mentre, nel caso di pazienti affette da malattie rare – continua la dottoressa Galliano – è importante sottolineare l’importanza del Test Genetico Preimpianto: se hanno avuto un bambino affetto da una malattia genetica o da una sindrome o sospettano di esserne portatori, l’utilizzo del Test consente di studiare i geni di un embrione prima che questo venga impiantato nell’utero materno. In questo modo siamo in grado di evitare alterazioni genetiche che potrebbero portare a gravi malattie per il bambino. Le generazioni future, dunque, non saranno gravate da questo peso poiché il figlio non erediterà la malattia e interromperà la catena”.
(ITALPRESS).

La Fondazione Telethon apre tre bandi di ricerca

0

L’attuale emergenza coronavirus ha reso ancora più fragili le persone affette da una malattia genetica rara, aumentando le difficoltà che questi pazienti devono affrontare, ma ha fatto anche comprendere il valore universale e l’importanza della ricerca.
Fondazione Telethon lavora da 30 anni al fianco di queste persone per offrire loro una speranza grazie alla ricerca scientifica e annuncia che tra maggio e giugno lancerà tre bandi per selezionare i migliori progetti proposti da ricercatori di tutto il Paese. Accanto al tradizionale bando generale per progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare, saranno infatti avviate anche due iniziative speciali. La prima è una nuova edizione del “seed grant”, in collaborazione con tre associazioni di malattie rare – Associazione Italiana Glicogenosi, Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche, “Una vita rara AHDS-MCT8 Onlus”: i fondi già raccolti dalle associazioni saranno assegnati a progetti esplorativi di durata annuale selezionati grazie al metodo rigoroso della Fondazione Telethon, così che questi “semi” possano effettivamente far crescere la conoscenza su malattie fino ad oggi molto poco studiate.
L’altra iniziativa è invece la risposta della Fondazione all’emergenza sanitaria attuale: un bando dedicato a progetti che utilizzino le malattie genetiche come modello per far luce su COVID19 e il comportamento del nuovo coronavirus. In questi mesi in cui la comunità scientifica di tutto il mondo ha iniziato a studiare questo nuovo agente infettivo sono emersi infatti diversi punti di contatto con l’ambito di studio della Fondazione: dai sistemi di trasporto che il virus sfrutta per riprodursi una volta infettata la cellula che sono gli stessi mutati in alcune malattie genetiche del “traffico cellulare”, a specifiche molecole responsabili, quando alterate, di malattie genetiche che sono risultate essere coinvolte anche nell’interazione tra SARS-CoV2 e le cellule umane. Lo studio del particolare comportamento del sistema immunitario nei pazienti affetti da malattie genetiche rare può inoltre dare informazioni molto importanti oggi per disegnare farmaci e vaccini che contrastino efficacemente anche il nuovo coronavirus.
«La ricerca scientifica è un percorso, che non può portare a risposte nette e immediate, ma che piuttosto aggiunge progressivamente frammenti di conoscenza che si sedimentano nel tempo. Queste conoscenze sono preziose perché possono avere un impatto in campi molto diversi da quello in cui sono nati, con un effetto domino spesso inimmaginabile – dichiara Manuela Battaglia, responsabile ricerca Fondazione Telethon – Studiare le malattie genetiche rare porta a conoscere meccanismi così fondamentali dal punto di vista biologico da avere ricadute in tutti i campi della medicina. È questo il motivo per cui abbiamo messo a disposizione la nostra conoscenza e la nostra esperienza nella ricerca scientifica per lo studio dell’infezione da SARS-CoV-2, così apparentemente distante dall’ambito per cui siamo nati, quello delle malattie genetiche rare, che rimangono comunque il focus principale della nostra attività, quello per cui continuiamo a lavorare».
Fondazione Telethon da 30 anni porta avanti una ricerca di eccellenza. Grazie anche alla generosità degli italiani e alla preziosa partnership con Rai, ha raggiunto traguardi eccezionali arrivando a mettere a punto terapie che stanno curando bambini di tutto il mondo e a sviluppare delle competenze scientifiche che oggi più che mai rappresentano un valore universale per tutta la società.
«In questo momento tutti gli scienziati del mondo stanno riflettendo su come le loro ricerche e il know-how sviluppato nei laboratori da loro diretti possano contribuire a una sfida che è comune all’umanità. Noto un grande fermento creativo, che è alla base di ogni programma di ricerca, e vedo nascere frequenti occasioni di confronto tra ricercatori – osserva Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon – Questo spirito alimenta anche l’avvio dei nuovi bandi sostenuti da Fondazione Telethon, perché le persone affette da malattie genetiche rare continuano e continueranno ad avere bisogno della ricerca scientifica per sperare in un miglioramento della diagnosi, della qualità di vita e dello sviluppo di terapie».
Per ribadire ancora una volta che la ricerca non deve fermarsi, dal 27 aprile al 3 maggio torna il consueto appuntamento con gli esperti della Fondazione, i pazienti e le loro famiglie, ospiti sui canali TV, radio e web della Rai. E proprio per restare sempre aggiornati sulle nuove iniziative e su come continuare a sostenerla, Fondazione Telethon invita a visitare il sito www.telethon.it, perché se è vero che la ricerca non deve fermarsi è altrettanto vero che ha bisogno di tutti.
Per conoscere maggiori dettagli sul “Bando Progetti di Ricerca Telethon 2020”, è possibile consultare il sito https://www.telethon.it/cosa-facciamo/gestione-della-ricerca/bandi-di-ricerca/.
(ITALPRESS).

Tornano a calare i positivi al covid-19, quasi 1700 guariti

0

Tornano a calare in Italia i positivi al Covid-19. Il totale delle persone che hanno contratto il virus a oggi è 199.414, con un incremento rispetto a ieri di 1.739 nuovi casi. Lo riferisce la Protezione Civile.

Il numero totale di attualmente positivi è di 105.813, con un calo di 290 ammalati rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 1956 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 53 pazienti rispetto a ieri; 20.353 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1019 pazienti; 82.504 persone, degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i decessi sono stati 333 e portano il totale a 26.977. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 66.624, con un incremento di 1696.

(ITALPRESS).

Coronavirus, l’Agcom studia le fake news

0

L’Autorità garante per le comunicazioni ha pubblicato lo studio dell’Osservatorio sulla disinformazione online – Speciale Coronavirus dedicato all’analisi della produzione di informazione e disinformazione sul tema del Covid-19. Le informazioni e i dati riportati nello studio sono il risultato di elaborazioni svolte dall’Autorità su un database documentale costruito a partire dai dati estrapolati dalla piattaforma Volocom e hanno lo scopo di delineare gli scenari informativi che caratterizzano il sistema italiano a un mese dall’inizio dell’emergenza medico-sanitaria nel Paese.

È stato analizzato l’intero contenuto testuale di oltre 17 milioni di documenti generati in Italia (dal 1° gennaio 2019 al 22 marzo 2020) da più di 2.000 fonti informative (canali televisivi e radiofonici nazionali, quotidiani, agenzie di stampa, siti web di editori tradizionali, testate esclusivamente online, e relative pagine e account di social network), e fonti di disinformazione (siti web e pagine/account social). La metodologia innovativa impiegata nello studio si avvale di un’enorme mole di dati provenienti da dataset relativi a diverse componenti dei sistemi dell’informazione: testate, fonti di disinformazione, giornalisti, e cittadini-fruitori di notizie. Il rapporto parte dall’analisi statica e dinamica dell’informazione e della disinformazione prodotta in Italia, per poi porre l’accento sulle modalità di trattazione e diffusione delle notizie reali e false, nonché sui meccanismi di propagazione dei contenuti informativi, specie quelli fake, sulle piattaforme online.

“Volocom è particolarmente orgogliosa – ha dichiarato Valerio Bergamaschi, Amministratore Unico di Volocom – che la propria tecnologia sia stata scelta e utilizzata con successo da Agcom per analizzare questo pericoloso e crescente fenomeno di mala informazione costituito dalle fake news, che ahimè, non si arresta neanche di fronte a emergenze economico-sanitarie come quella che sta attualmente vivendo il nostro Paese”.

Coronavirus, al via un numero verde per il supporto psicologico

0

L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova la tenuta psicologica delle persone alle prese con una situazione inedita nella sua drammaticità. Il timore del contagio, le misure di isolamento, tanto indispensabili sul piano sanitario, quanto difficili su quello umano, la solitudine, i lutti, le incertezze economiche: tutti elementi che possono far nascere attacchi di ansia, stress, paure, disagio. Per queste ragioni da oggi sarà operativo il numero verde di supporto psicologico 800.833.833, attivato dal ministero della Salute e dalla Protezione Civile, con il sostegno tecnologico offerto gratuitamente da TIM. Un numero scelto rendendo omaggio alla Legge 23 dicembre 1978, numero 833, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Il numero sarà raggiungibile anche dall’estero al 02.20228733 e saranno previste modalità di accesso anche per i non udenti.
“È una risposta strutturata ed importante messa in atto accanto a tutti gli sforzi della sanità italiana per fronteggiare al meglio la sfida del Coronavirus – spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza -. In questo momento è fondamentale essere vicini alle persone che hanno bisogno di un sostegno emotivo, dare ascolto alle loro fragilità, affrontare insieme le paure”.
Tutti i giorni, dalle ore 8 alle 24, professionisti specializzati, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti, risponderanno al telefono alle richieste di aiuto. L’iniziativa punta ad affiancare, in questa fase di isolamento sociale, tutti i servizi di assistenza psicologica garantiti dal SSN: è sicuro, gratuito e organizzato su due livelli di intervento. Il primo livello è di ascolto telefonico e si propone di rispondere al disagio derivante dal Covid-19.
L’obiettivo è fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare l’ansia davanti ad una quotidianità travolta dall’arrivo dell’epidemia e si risolve in un unico colloquio.
Per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico. Le richieste di aiuto saranno inoltrate dal primo livello anche in base alle loro specificità: ad esempio, psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, dipendenze, psico-oncologia. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. L’obiettivo è fornire consultazioni esperte attraverso un ascolto empatico del dolore e dell’angoscia connessa all’emergenza, favorendo così l’attivazione di un processo di elaborazione dell’evento traumatico. Tutto ciò consente a chi chiede aiuto l’acquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare anche il post-emergenza.
“Il volontariato di protezione civile è uno dei pilastri su cui da sempre si fonda il nostro Servizio Nazionale. Nel corso degli anni il Dipartimento ha puntato molto sulla formazione e siamo orgogliosi di poter contare sul lavoro di oltre 800mila uomini e donne preparate a fronteggiare sfide diverse e sempre impegnative. A partire da oggi, oltre alle tante attività che hanno visto al lavoro i nostri volontari nella lotta al Covid-19, saremo impegnati con le associazioni specializzate in psicologia dell’emergenza nel supporto al servizio d’ascolto psicologico. Ancora una volta i volontari di protezione civile hanno messo a servizio del Paese la loro grande passione e professionalità”, spiega Angelo Borrelli, capo Dipartimento della Protezione Civile.
Il servizio coordinato dal ministero della Salute, dalla dottoressa Mariella Mainolfi, con il supporto tecnico della dottoressa Maria Assunta Giannini, vede la partecipazione di diverse associazioni e società scientifiche di area psicologica.
Del primo livello fanno parte più di 500 psicologi dell’emergenza afferenti alle Associazioni del Volontariato della Protezione Civile: Federazione Psicologi per i Popoli, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, il Centro Alfredo Rampi.
Al secondo livello partecipano oltre 1500 psicoterapeuti volontari delle seguenti società scientifiche iscritte nell’elenco del Ministero (D.M. 2 agosto 2017) e facenti parte della Consulta CNOP: l’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), l’Associazione Italiana Psicologia Psicoanalitica (AIPA), la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP), Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy (SIEFPP), Società Italiana di Psico-oncologia (SIPO), la Società Italiana di Psicologia Pediatrica (S.I.P.Ped), la Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC), la Società Italiana Tossicodipendenze (SITD) e la Società Psicoanalitica Italiana (SPI).
(ITALPRESS).