Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, ha indetto la gara “in procedura semplificata e di massima urgenza” per l’acquisto di kit, reagenti e consumabili destinati all’effettuazione di 150mila test sierologici che serviranno per l’indagine campione sulla diffusione dell’infezione da Sars-Cov2 nella popolazione italiana.
La gara – pubblicata sui siti istituzionali del Ministero della Salute, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissario Straordinario e del Dipartimento della protezione civile – sarà conclusa in tempi strettissimi: entro il 22 aprile dovrà infatti avvenire la presentazione delle offerte, ed entro il 29 aprile ci sarà la sottoscrizione del contratto di fornitura.
Per garantire la massima attendibilità dei test, la valutazione delle proposte sarà fondata su un insieme di requisiti essenziali di qualità puntualmente elencati nel bando, che saranno “verificati nella coerenza delle offerte rispetto all’oggetto della gara” da una Commissione esaminatrice, all’interno della quale, ci saranno, tra gli altri, due componenti “designati dal Comitato Tecnico Scientifico”, istituito a supporto delle decisioni per il contrasto all’emergenza, di cui anche il Commissario si avvale.
“L’obiettivo fondamentale è quello di determinare l’estensione dell’infezione nella popolazione italiana, utile ad una riduzione graduale delle misure di contenimento del contagio”, si legge in una nota.
(ITALPRESS).
Al via la gara per 150 mila test sierologici
Gela, nessun rischio di contagio Covid al Santabarbara Hospital
“Nessun rischio di contagio Covid per i pazienti del Santabarbara Hospital di Gela”. Lo assicura l’ospedale in una nota, evidenziando che “nelle ultime ore ha fatto discutere la notizia della paziente positiva al Covid, arrivata al pronto soccorso di Gela e poi trasferita al Santabarbara Hospital. Giunta al pronto soccorso del Vittorio Emanuele per un forte mal di pancia, la paziente non è stata sottoposta al tampone in quanto priva dei classici sintomi riconducibili al Covid 19. In conformità agli accordi siglati fra le due strutture ospedaliere, la donna è stata trasferita al Santabarbara Hospital, che da circa un mese ha predisposto 30 posti letto proprio per accogliere i degenti non covid provenienti dal Vittorio Emanuele, unico covid center della città. Arrivata al Santabarbara, la paziente è stata subito visitata dagli specialisti di medicina generale che, insospettiti da alcuni sintomi, hanno deciso di effettuare il test sierologico per il coronavirus”.
Risultata positiva al Covid, la donna “è stata immediatamente rimandata al Vittorio Emanuele” e “pertanto, non ha avuto accesso ai reparti del Santabarbara e non è entrata in contatto con i pazienti lì ricoverati. Non sussiste quindi alcun rischio di contagio Covid per i degenti del Santabarbara Hospital”.
Nella nota, vengono sottolineate “la prontezza e la diligenza dei medici che, dopo un’attenta anamnesi del racconto clinico della paziente, hanno fatto disporre il test sierologico, evitando che una persona asintomatica venisse ricoverata lì e contagiasse gli altri pazienti della clinica, fra cui gli ospiti della RSA. Attualmente la donna è ricoverata al Vittorio Emanuele e tenuta sotto controllo per monitorare l’evolversi dei sintomi”.
(ITALPRESS).
Ancora in calo nuovi positivi e ricoveri, salgono i tamponi
Complessivamente 172.434 persone in Italia sono risultate positive al coronavirus finora, 3.493 in più rispetto al consuntivo di ieri. Attualmente sono 106.962 le persone positive, con un incremento di 355 rispetto a ieri quando l’aumento era stato di 1.189 unità. Lo ha reso noto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Sono 42.727 le persone guarite, con un aumento di 2.563 unità rispetto a ieri. I deceduti sono 22.745, 575 in più rispetto al dato complessivo alla data di ieri, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
I ricoverati con sintomi sono ora 25.786 (-1.107 rispetto a ieri), quelli in terapia intensiva 2.812 (-124 rispetto a ieri). In isolamento domiciliare 78.364 persone (+3.668). Aumentano i tamponi eseguiti: sono stati finora 1.244.108 (65.705 nelle ultime 24 ore, contro i 60.999 di ieri).
(ITALPRESS).
Brusaferro “Le vacanze? È presto per pensarci. Serve cautela”
“Le informazioni che ci sono state date ci dicono che dall’1 febbraio al 15 aprile ci sono stati circa 6.000-7.000 decessi, un campione tra il 7-8% di tutti i residenti nelle Rsa. Abbiamo chiesto quanti di essi abbiano avuto un tampone positivo e sono la minoranza, neanche un migliaio, e quanti avessero dei sintomi riconducibili al Covid e complessivamente più del 40% dei residenti deceduti aveva sintomi o un tampone positivo. Non siamo in grado realmente quanti decessi siano legati all’influenza e quanto al Covid, soprattutto nel mese di febbraio”. Lo ha detto Graziano Onder, direttore del centro malattie cardiovascolari dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso di una conferenza stampa sull’emergenza coronavirus.
La fase 2. Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha parlato della fase 2: “Le azioni devono essere caute, misurare, devono valutare l’impatto, dentro questa filosofia bisogna andare a identificare i fattori di rischio. Le regole generali sono il distanziamento sociale, i sistemi di protezione, bisogna evitare i sistemi che facilitino l’aggregazione delle persone – ha spiegato -. Dobbiamo ripensare la nostra organizzazione e abitudini di vita, dei trasporti, del lavoro, nelle attività quotidiane”.
“È un lavoro che si sta facendo – ha aggiunto Brusaferro – ci sono delle commissioni che stanno lavorando, ci sono delle evidenze che si stanno acquisendo, credo che nelle prossime settimane sarà un passaggio di fondamentale importanza”.
Le vacanze estive. “Mi pare presto per poter rispondere e poter pensare” alle vacanze, “cominciamo questo percorso, facciamo un passo alla volta e muoviamoci con cautela e poi, un po’ alla volta, cercheremo di capire. Pensiamoci ma facciamo un passo alla
volta”, ha detto Brusaferro,. Il virus “ci accompagnerà fino a quando non avremo un vaccino che sarà disponibile per milioni di dosi – ha aggiunto – il tema è come
convivere in modo tale che la circolazione non determini dei punti di crisi”.
In Umbria accordo quadro tra Regione e ospedali privati
La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato lo schema di accordo quadro tra Regione Umbria, AIOP Umbria – Associazione italiana ospedalità privata – e ARIS, per la regolamentazione dei rapporti finalizzati al coinvolgimento degli ospedali privati accreditati nella rete ospedaliera regionale della gestione dell’emergenza Covid-19.
“Il sistema sanitario regionale può contare – dichiara Giulia De Leo, presidente di AIOP Umbria – sul contributo della sanità privata regionale che, fin da subito, ha manifestato piena disponibilità a collaborare per fornire un fattivo contributo per contrastare il propagarsi del virus e prestare le cure più efficaci ai nostri cittadini. L’Accordo sottoscritto è la manifestazione di come, facendo fronte comune con la sanità pubblica, si possa insieme, condividere un progetto per il potenziamento dell’assistenza ospedaliera, in particolar modo in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.
“Un particolare ringraziamento va all’Assessore Coletto e al suo staff – continua il presidente De Leo – che ha contribuito al raggiungimento di un Accordo che tutelasse la salute dei pazienti umbri. In questo percorso, sono stati sospesi i ricoveri in ospedale e ridotte molte attività ad eccezione di quelle considerate non procrastinabili, quali i ricoveri in regime di urgenza (da intendersi in emergenza), i ricoveri elettivi oncologici ed i ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A. Riprogrammando la rete di offerta ospedaliera, sia pubblica che privata, potremo con le nostre strutture associate garantire attività di ricovero non procrastinabili e, allo stesso tempo, tutelare, così, il proprio personale, senza dover essere costretti all’attivazione di forme di ammortizzatori sociali che, oltre alle certe ripercussioni sulla vita delle famiglie, metterebbero a rischio anche la nostra capacità produttiva futura”.
(ITALPRESS).
Covid-19, calano ancora i decessi e i nuovi positivi al virus
Continua anche oggi la fase di discesa lenta di tutti i dati legati all’emergenza Covid-19: sono 168.941 gli italiani (+3786) che hanno contratto il virus finora.
I decessi salgono a 22.170 (+525); sono invece 40.164 (+2072) le persone guarite. Attualmente i positivi in Italia sono 106.607 (+1189).
In terapia intensiva ci sono ancora 2936 pazienti (-143 rispetto a ieri). I tamponi eseguiti nel Paese sono stati finora 1.178.403 (60.999 nelle ultime 24 ore, contro i 43.715 di ieri).
(ITALPRESS).
L’Università Cattolica vara fondo salva-studi Agostino Gemelli
In questo momento di grande incertezza e preoccupazione per il futuro l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha deciso di proporre uno strumento concreto a favore degli studenti che, insieme alle loro famiglie, sono stati colpiti dalle ricadute economiche dell’epidemia causata dal Coronavirus.
L’Ateneo, “già direttamente impegnato sul fronte dell’emergenza sanitaria attraverso il generoso sforzo dei medici e degli infermieri della facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma e del Policlinico Universitario A. Gemelli – si legge in una nota -, intende sin d’ora pensare anche al futuro, quando, venuto il momento della ricostruzione, la formazione dei giovani sarà essenziale per dare nuovo slancio alla nostra società e alla nostra economia. Per contribuire a prevenire i rischi di dispersione di un capitale umano prezioso, l’Ateneo dei cattolici italiani costituisce il Fondo Agostino Gemelli per il sostegno agli studenti nell’emergenza sanitaria, che offrirà da subito un sostegno a quanti si vengano a trovare in difficoltà provvedendo, sulla base di specifiche valutazioni, a erogare misure economiche destinate a far fronte ai costi di iscrizione ai corsi di laurea”.
Il Fondo, al quale l’Ateneo conferisce un apporto iniziale di un milione di euro e che potrà essere ulteriormente alimentato, è aperto ai contributi di quanti (singoli, associazioni, istituzioni) condividono l’idea che fin da ora, per una vera ripartenza del Paese, è necessario investire sul talento e sulle competenze dei giovani.
«In questo Fondo convergeranno anche altre iniziative di fund raising dell’Università Cattolica, comprese le risorse provenienti dal 5 per mille – spiega il rettore Franco Anelli -. Nella tradizione del nostro Ateneo l’attenzione alla persona è sempre stata al centro delle scelte compiute. Stiamo vivendo una situazione fuori dall’ordinario che può condizionare il futuro di molti ragazzi, esposti al rischio di dover interrompere gli studi o di non poter decidere liberamente dove completare la loro formazione; per questo la nostra comunità universitaria ha pensato fin da ora a uno strumento a favore degli studenti, già iscritti e future matricole. Siamo convinti che per risollevarci da questa crisi sarà decisivo il contributo delle Università, che per loro natura sono poli di attrazione di giovani capaci di alimentare con la loro intelligenza ed entusiasmo la società, la cultura e l’economia di oggi e di domani».
(ITALPRESS).
Coronavirus, a Milano nascerà la prima “banca biologica”
Università degli Studi di Milano e Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano danno avvio al progetto della prima “Banca biologica” su Covid-19 grazie a una donazione di oltre 800 mila euro da parte di Banco BPM. Un’opportunità per potenziare la ricerca sul virus. La Banca biologica, che verrà realizzata presso l’Ospedale Sacco, raccoglierà e conserverà tutti i campioni biologici, ematici e tessutali, relativi a Covid -19 e costituirà una grande opportunità per lo studio e lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche, incluse quelle di tipo vaccinale. Completa l’intervento il potenziamento della piattaforma tecnologica per lo stoccaggio e alimentazione di Ossigeno liquido a servizio dell’Ospedale Sacco. “Si tratta di un progetto di fondamentale rilievo ai fini della ricerca scientifica su Covid-19, messo in campo da due delle strutture sanitarie e scientifiche tra quelle maggiormente impegnate oggi in Italia nella cura e nel contenimento del Coronavirus”, si legge in una nota. La Banca biologica sarà gestita grazie al know how dei docenti e dei ricercatori dell’Università degli Studi di Milano. Sarà realizzata in uno spazio sito al piano interrato del Padiglione 62, nell’area dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Il progetto, sviluppato in uno spazio di circa mq 280, prevede la realizzazione di “un locale dedicato all’accettazione dei campioni; un locale Biobanca, di superficie complessiva netta pari a circa 170 mq, in grado di ospitare nel tempo fino a oltre 18 contenitori criogenici (nella prima fase è prevista la posa di un lotto di 6 contenitori criogenici); un locale congelatori, sempre destinato alla conservazione di materiali; un locale impianti tecnologici a servizio della Biobanca”. Completa il progetto la realizzazione di una idonea area tecnica per l’installazione del serbatoio di azoto a servizio della Banca biologica, posta all’esterno del padiglione 62 e facilmente raggiungibile dai mezzi per il relativo rifornimento. “Questo progetto rientra nel quadro delle numerose iniziative messe in campo da Banco BPM a favore del Paese in questa emergenza sanitaria – spiega Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM – ed è particolarmente importante perché incentrato sulla ricerca scientifica, un’attività fondamentale per guardare al futuro. Come banca fortemente radicata sui territori, e al tempo stesso attenta alle eccellenze del nostro Paese, siamo lieti di aver contribuito a un progetto di così alto respiro a fianco dell’Ospedale Sacco e dell’Università di Milano”. “Siamo molto grati a Banco BPM per questa generosa elargizione: la Bio Banca Covid 19 consentirà nuove e importanti opportunità alla ricerca scientifica sul virus. I ricercatori dell’Università Statale, già su più fronti impegnati in questa battaglia, metteranno a disposizione di questo progetto la ricchezza multidisciplinare degli ambiti di studio presenti in ateneo, continuando a fare rete con l’eccellenza della clinica rappresentata dall’Ospedale Sacco”, spiega il Rettore dell’Università Statale di Milano Elio Franzini. “Esprimo profonda gratitudine per l’importante contributo alla ricerca offerto da Banco BPM – dichiara Alessandro Visconti, Direttore Generale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco – questo progetto di straordinario rilievo contribuirà, in modo significativo, alla ricerca scientifica sul Covid19, rafforzando ulteriormente la storica collaborazione tra l’Ospedale Sacco e l’Università Statale di Milano”.
(ITALPRESS).









