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Salute

Brusaferro “Buoni segnali ma non abbassare la guardia”

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“La curva ci mostra chiaramente una situazione in decrescita un segnale positivo ma che non deve farci abbassare la guardia. Le azioni intraprese sono state efficaci per rallentare l’epidemia”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso di una conferenza stampa. “Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna confermano il trend che vediamo a livello nazionale – ha aggiunto -. Anche in Liguria e Toscana o regioni del sud confermano lo scenario dei giorni scorsi. I segnali positivi che vediamo in questi giorni non devono farci abbassare la guardia, non devono illuderci che la situazione si sia risolta, le misure di distanziamento sono essenziali.
“I dati mostrano che le fughe di massa dalle regioni del Nord, per le quali temevamo conseguenze, non hanno causato un grande incremento di casi al Sud, grazie alle misure di prevenzione. Se non staremo attenti, però, rischiamo che diventino nuove zone rosse”, ha sottolineato il presidente dell’Iss.
(ITALPRESS).

Raccolta fondi della Fnopi per infermieri in prima linea

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“Adesso abbiamo bisogno di te”. Con questo slogan, gli infermieri impegnati in prima linea nell’emergenza coronavirus, si rivolgono ai cittadini per lanciare, attraverso la Federazione nazionale che li rappresenta, la prima raccolta fondi creata e gestita dagli infermieri per gli infermieri.
La Fnopi ricorda che gli infermieri al “fronte” per l’emergenza Covid-19 sono oltre 180 mila. Di questi, oltre 7.300 per ora sono stati contagiati, 28 sono i decessi, di cui 2 suicidi. Ogni giorno in media dall’inizio della pandemia circa 200-300 infermieri in più sono positivi al virus perché non possono mai lasciare solo nessuno. E tutti loro, superato il peggio, hanno necessità di supporto per poter tornare ad assistere chi sta male. Per questo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che li rappresenta (450mila iscritti distribuiti in 102 Ordini provinciali) ha deciso di aiutare le famiglie degli infermieri deceduti, di quelli in quarantena costretti a stare lontani da casa e dalle famiglie, gli infermieri malati che lottano per tornare a condurre una vita normale. Un fondo di solidarietà in favore di chi è vittima della lotta al virus, creato e gestito dagli infermieri per gli infermieri. Un fondo che sarà alimentato dalle donazioni di tutti coloro che vorranno essere vicini agli infermieri. Un fondo che si caratterizzerà per tempestività, trasparenza, accountability. Il primo stanziamento della Federazione per avviare il fondo di solidarietà è di 300 mila euro. Insieme alla Fnopi sono già in campo Enel Energia e AbbVie, per illuminare e dare speranza agli infermieri in un futuro migliore. E al fianco degli infermieri anche questa volta, come sempre, ci sono i pazienti che, attraverso le loro Associazioni, hanno deciso di manifestare la loro vicinanza, patrocinando la campagna. Per accedere alla campagna da oggi è attiva una piattaforma online a questo link: www.noicongliinfermieri.org dove sono previste tutte le forme di pagamento elettronico e basterà seguire le istruzioni del tutorial attivo sul canale YouTube della Fnopi. Oppure si può donare utilizzando l’Iban IT91P0326803204052894671510 (Banca Sella) intestato a Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche usando come causale: Fondo di solidarietà “Noi con gli infermieri”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, 40 mila mascherine donate ai farmacisti

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Teva Italia ha risposto agli appelli di Federfarma e di Cittadinanzattiva riguardo all’esigenza di dotare i farmacisti italiani del territorio di idonei dispositivi di protezione individuale, donando 40.000 mascherine KN95/FFP2. La distribuzione di questi dispositivi verrà gestita da Federfarma in base alle esigenze del territorio a cominciare dalle zone più colpite dall’emergenza. Le prime verranno spedite nelle prossime ore a Federfarma Lombardia, per un quantitativo stimato di circa 10.000, in modo da assicurare una dotazione di almeno tre mascherine per singola farmacia.
Lo stesso numero di mascherine per ciascuna farmacia verrà garantito – mediante distribuzione da parte di Teva alle Organizzazioni di Federfarma – alle altre farmacie delle Regioni con un ordine di priorità basato sull’incidenza del contagio nei rispettivi territori.
“Ringrazio Teva Italia per aver risposto prontamente all’appello lanciato da noi e Cittadinanzattiva a favore della categoria. Farmacisti in trincea non è un’espressione retorica, i colleghi si stanno veramente esponendo in prima persona a tutela della collettività con encomiabile spirito di servizio e il mio pensiero è rivolto a coloro che in farmacia e per la farmacia hanno perso la vita”, afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma.
“Ringraziamo Teva Italia per aver raccolto l’appello congiunto. Come Cittadinanzattiva abbiamo deciso di impegnarci al massimo per sostenere i servizi territoriali e di prossimità, medici di famiglia e farmacie di comunità. Siamo quindi felici che ci sia la possibilità di dare un contributo concreto a chi si sta impegnando in prima linea come i farmacisti”, spiega Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
“Come azienda farmaceutica abbiamo la responsabilità di contribuire in questo momento di emergenza nazionale – sottolinea Umberto Comberiati, direttore commerciale Retail di Teva Italia -. È per questo che siamo stati ben felici di rispondere alla richiesta di Cittadinanzattiva e Federfarma per ringraziarli del prezioso servizio che sempre offrono al Paese”.
“In Italia da più di un mese tutte le nostre persone sono impegnate a garantire la continuità operativa, mantenendo attivi i nostri sei siti produttivi, i canali distributivi e l’approvvigionamento dei farmaci necessari alle farmacie e agli ospedali. Uno sforzo straordinario in questa grave situazione, che sarebbe però vano senza la professionalità e la passione di tutti gli operatori sanitari”, conclude Hubert Puech d’Alissac, amministratore delegato di Teva Italia.
(ITALPRESS).

Si riduce ancora la pressione sulle terapie intensive

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Complessivamente 143.626 persone in Italia sono risultate positive al coronavirus finora. Attualmente sono 96.877 le persone positive, 1615 in più (ieri l’incremento era stato di 1.195). Lo ha reso noto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Sono 28.470 le persone guarite, con un aumento di 1979 unità. I deceduti sono invece 18.279, 610 in più rispetto all’ultimo dato complessivo, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3.605 (88 in meno) ma cresce il numero delle persone in isolamento domiciliari. I tamponi effettuati in totale sono 853.369 (ieri erano 807.125).
(ITALPRESS).

Cento medici morti dall’inizio dell’emergenza

Sono cento i medici morti per il Covid-19 dall’inizio dell’emergenza. Lo rende noto la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, che pubblica sul suo sito l’aggiornamento quotidiano con i nomi delle vittime.
“I morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti – commenta il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli -. Eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati, che costituiscono ormai il 10% del totale. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. E’ una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese”.
(ITALPRESS).

Al Celio nasce l’hub Covid-Hospital da 120 posti letto

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Centoventi posti letto, 30 dei quali destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva, verranno predisposti in tempi strettissimi, nelle prossime due settimane, presso il Policlinico Militare Celio di Roma, il nuovo hub che diventerà polo di riferimento anti Covid-19 del centro Italia. Una specifica struttura con una capacità di ricovero e cura che verrà successivamente implementata fino a 150 posti, di cui 50 per terapia intensiva o sub-intensiva. L’iniziativa si colloca nel quadro di una collaborazione da tempo in atto tra il ministero della Difesa, il ministero della Sanità e la Regione Lazio.
Questa mattina è avvenuto il sopralluogo per verificare lo stato dei lavori, già avviati, del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del ministro della Salute Roberto Speranza presso il Policlinico Militare, riconvertito per venire incontro all’emergenza epidemiologica.
“Sulla base delle indicazioni che il Ministro Speranza ha fornito a tutto il Paese, la Difesa e il Policlinico Militare Celio hanno risposto con tempestività alla necessità di sviluppare una rete di Covid Hospital, che rappresenta una priorità non solo ora che siamo ancora nella fase acuta, ma anche in futuro. Dentro le scelte forti che il Governo ha compiuto in questi mesi, prescritte dalla comunità scientifica, c’è sempre stato l’apporto della Difesa. Le Forze Armate sono chiamate a svolgere il loro lavoro per la salvaguardia delle istituzioni e quando il Paese chiama rispondono sempre con profondo senso del dovere. Ringrazio i medici militari e gli infermieri impegnati qui al Celio, dove abbiamo deciso di dedicare spazi per la lotta al Covid-19, e tutti coloro che operano in prima linea dove c’è l’emergenza”, ha detto Guerini.
“Questo hub Covid-hospital rappresenta uno dei tasselli per le settimane a venire nella battaglia contro il virus – ha affermato il ministro Speranza durante la visita – l’Italia vincerà la sfida, ma la ricerca scientifica ancora non ha trovato un vaccino utile, dunque è di estrema importanza continuare a rispettare le regole del distanziamento sociale. Voglio esprimere tutto il mio senso di gratitudine per il lavoro del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Le Forze Amate hanno rappresentato uno dei soggetti fondamentali in questa emergenza. Dentro l’emergenza hanno risposto le Forze Armate, hanno risposto tutti i cittadini italiani rispettando, per la stragrande maggioranza, le regole adottate dal Governo, ha risposto lo Stato”.
Il materiale e le attrezzature sanitarie saranno fornite dalla struttura commissariale del dottor Arcuri nominata dal Governo per l’attuazione e il coordinamento delle misure per il contenimento e il contrasto dell’emergenza Covid-19, mentre il Ministero della Difesa concorrerà alle spese finanziare attraverso un contribuito fornito da “Difesa Servizi”, società in house del ministero.
In particolare, tale iniziativa rientra nell’ “Accordo Quadro per la cooperazione in tema di Sanità Pubblica tra Ministero della Difesa e Regione Lazio” e le più recenti Convenzioni con l’Azienda Ospedaliera “S. Giovanni – Addolorata” e con l’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani”.
(ITALPRESS).

Snam, dalla Cina materiale sanitario per l’emergenza

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E’ atterrato questa mattina a Milano Malpensa, un volo partito da Pechino con apparecchiature sanitarie per l’emergenza Covid-19. Il volo è donato da Snam in coordinamento con la Farnesina e con l’Ambasciata d’Italia in Cina. A bordo c’erano 1,8 milioni di mascherine e 200 ventilatori polmonari. Una parte è invece destinata alla Regione Friuli Venezia Giulia. Nell’ambito di una donazione da 20 milioni di euro per il sistema sanitario e il terzo settore, Snam ha acquistato 625 ventilatori polmonari e 600mila mascherine FFP2. La società, inoltre, ha siglato una lettera di intenti con la struttura del commissario straordinario per effettuare ulteriori acquisti di apparecchiature.
(ITALPRESS).

In netto calo contagi e decessi, continua il trend positivo

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Calano ancora i contagi da coronavirus in Italia, diminuiscono anche i decessi. Continua dunque il trend positivo nella lunga battaglia al covid-19.

Complessivamente 135.586 persone in Italia sono risultate positive finora. Allo stato attuale sono 94.067 i positivi, con un incremento di soli 880 pazienti rispetto a ieri. È l’incremento più basso dal 10 marzo scorso. Lo ha reso noto la Protezione Civile.

Sono 24.392 le persone guarite, 1550 in più (ieri 1022). I decessi sono 17.127, 604 in più. Continuano a calare gli ammalati presenti nelle terapie intensive e questo per il quarto  giorno consecutivo. Oggi sono 106 in meno rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattr’ore i tamponi effettuati sono stati 33.713, rispetto ai 30.271 di ieri.

(ITALPRESS).