“La pandemia Covid19 ha trovato il mondo impreparato ad affrontarla. La carenza di mezzi di protezione individuale, per chi ogni giorno presta cure ai pazienti che hanno contratto l’infezione, è uno degli aspetti più drammatici che limita le capacità di fornire assistenza adeguata ai pazienti e proteggere gli operatori sanitari”. A sostenerlo è Bruno Gridelli, Executive Vice President Upmc International e Country Manager della divisione italiana di Upmc – University of Pittsburgh Medical Center, che ha voluto sottolineare la collaborazione con la Regione Siciliana.
“Upmc – sottolinea il professore Gridelli -, che da oltre 20 anni con un partenariato pubblico privato con la Regione Siciliana gestisce l’Irccs Ismett, ha sentito il dovere di aiutare i siciliani consentendo, tramite la propria rete di attività internazionali, alla Protezione Civile Siciliana di acquistare in Cina oltre 250 tonnellate di mezzi di protezione individuale dei quali, quello di domenica scorsa, è solo il primo carico in arrivo in Sicilia. Upmc continua a lavorare a fianco del Governo Regionale per assicurare l’arrivo del restante carico, per acquisire strumentazione per le terapie intensive della Sicilia (monitors, ventilatori, pompe da infusione) e tests per la diagnosi molecolare e sierologica”.
“Upmc e l’Università di Pittsburgh – conclude Gridelli – con i propri ricercatori continuano febbrilmente a lavorare per scoprire nuove cure per questa e altre pandemie. Ricordiamo che a Pittsburgh, negli anni ‘50, Jonas Salk scoprì il primo vaccino contro la poliomielite e, pochi giorni fa, Andrea Gambotto ha comunicato di aver sperimentato con successo un vaccino attivo contro il nuovo Coronavirus”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Upmc e Università di Pittsburgh al fianco della Sicilia
Ismett, eseguiti 4 trapianti in tempo di coronavirus
Si sono susseguite nell’arco di 48 ore due donazioni di organi negli ospedali Civico di Ragusa e Papardo di Messina che hanno consentito all’Ismett di Palermo di eseguire 4 trapianti di organo: tre di polmone ed uno combinato fegato-rene.
E’ stato così possibile effettuare ben tre trapianti di polmone in pazienti affetti da grave insufficienza respiratoria terminale. “L’esecuzione di tre trapianti di polmone in un tempo così ravvicinato – sottolinea Alessandro Bertani, responsabile della Divisione di Chirurgia Toracica e Trapianto di Polmone di Irccs-Ismett – di cui due eseguiti simultaneamente, rappresenta una circostanza straordinaria e un importante segnale per tutti i pazienti che attendono un trapianto di polmone in Sicilia”.
Il trapianto combinato di fegato e rene è stato eseguito lo scorso giovedì. “Ad essere sottoposto al delicato intervento – spiega Salvatore Gruttadauria, direttore del Dipartimento per la Cura e lo Studio delle Patologie Addominali e dei Trapianti Addominali – un giovane paziente di 38 anni, che era affetto da una rara malattia metabolica: l’iperossaluria primitiva”.
“In queste settimane di grande impegno della sanità per fronteggiare l’epidemia Covid-19 – si legge in una nota dell’Istituto -, si è continuato a portare avanti l’attività dei trapianti per dare ai pazienti con insufficienza terminale d’organo la possibilità di essere curati. All’Ismett si eseguono regolarmente trapianto d’organo ed interventi chirurgia oncologica complessa, assicurando ai pazienti un percorso di protezione secondo le linee guida rilasciate dal Centro Nazionale dei Trapianti sulla gestione dei donatori d’organo in periodo di pandemia Covid-19”.
“La gestione dei pazienti riceventi – prosegure la nota – è affidata sin dal momento della segnalazione del potenziale donatore al team multi disciplinare dei chirurghi, medici specialisti e coordinatori infermieristici che lavorano in sinergia con il Centro Regionale Trapianti e la rete delle Terapie Intensive che sta dimostrando – anche in un momento di estrema emergenza e con personale ridotto – di essere in grado di finalizzare il percorso donazione-trapianto anche in Sicilia”.
“Un particolare ringraziamento – sottolinea la Direzione Sanitaria di Ismett – va anche al centro trasfusionale che in un momento così difficile, in cui i donatori di sangue sono in numero estremamente ridotto, riesce, comunque, a garantire le scorte di sangue necessarie per i trapianti e le chirurgie oncologiche particolarmente complesse”.
(ITALPRESS).
Speranza “Un piano sanitario per convivere con il Covid-19”
“Dobbiamo dire la verità. La situazione resta drammatica. L’emergenza non è finita. Il pericolo non è scampato. Ci aspettano mesi ancora difficili. Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Ecco, il verbo giusto è convivere. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, in due colloqui con La Repubblica e il Corriere della Sera.
Speranza elenca i punti del piano sanitario che si sta mettendo a punto in questi giorni: dalla conferma e istituzione di nuovi Covid-Hospital fino alla creazione di un’App che consenta di mappare tutti gli spostamenti del malato nelle 48 ore precedenti il contagio e permetta una vera e propria “cura domiciliare” attraverso test clinici e contatti diretti con i medici, dalla mappatura di tutti i contagiati con la collaborazione dell’Istat fino alla distribuzione massiccia dei tamponi.
“Non voglio ingannare nessuno, è inutile pensare che ci sia una soluzione salvifica. Purtroppo non c’è. E non posso dare una data in cui tutto finisce. Sarebbe irresponsabile”, spiega Speranza, che chiarisce: “Non voglio nemmeno terrorizzare gli italiani che nella stragrande maggioranza sono stati bravissimi e hanno rispettato con coscienza le regole. Per questo abbiamo indubbiamente fatto dei passi avanti”.
Un altro punto importante per Speranza è “mantenere e fare rispettare prioritariamente il distanziamento sociale a tutti i livelli e promuovere l’utilizzo diffuso di mezzi di protezione individuale”.
Sul fronte dei tamponi, “faremo quelli rapidi anche con il prelievo in macchina”. Questa procedura, con l’aiuto dell’Istat, consentirà una “mappatura virale del Paese”, prosegue Speranza.
Infine, l’app per i tracciamenti dei contatti dei contagiati “la stiamo costruendo d’intesa con la Privacy: non c’è alcuna intenzione di violare alcuna legge. E parliamo di 48 ore perchè secondo tutti i virologi è il periodo di maggiore infettività”.
(ITALPRESS).
Università Palermo studia genetica Coronavirus su pazienti siciliani
L’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con il CNR, ha avviato uno studio sulla genetica del Coronavirus SARS-CoV-2 su pazienti COVID-19 della Sicilia Occidentale. Lo studio vede coinvolti il Laboratorio di Immunologia dei Tumori dell’Università degli Studi di Palermo coordinato da Claudio Tripodo, che ha ricevuto alcuni mesi fa dal presidente Mattarella il premio “Beppe Della Porta” indetto dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, di concerto con l’Unità Operativa Complessa di Epidemiologia Clinica del Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” coordinata da Francesco Vitale e con l’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ICAR) di Palermo, unità coordinata da Alfonso Maurizio Urso.
Il progetto di ricerca sperimentale è finalizzato ad ottenere le sequenze del filamento di RNA (il codice genetico) del Coronavirus per evidenziare eventuali nuove mutazioni (alterazioni nel codice genetico). Questa informazione potrebbe essere utile per definire le caratteristiche del virus presente nel territorio della Sicilia Occidentale, territorio a cui afferiscono i pazienti oggetto di studio, e potrebbe aiutare a comprendere meglio l’iter di diffusione del contagio.
Il disegno sperimentale del progetto, in cui sono impegnati in prima persona Alessandra Casuccio, Fabio Tramuto, Carmelo Maida, Davide Vacca e Antonino Fiannaca, prevede l’impiego di strumenti per il sequenziamento genico di nuova generazione (sequenziatori a nanopori), capaci di “leggere” le informazioni scritte nell’RNA del virus senza ricorrere a metodiche di manipolazione del campione che possano introdurre errori.
Uno dei requisiti per ottenere risultati nel sequenziamento di materiale genetico è quello di arricchire il campione esaminato, come ponendolo sotto una lente d’ingrandimento. Osservare attraverso una lente d’ingrandimento porta però ad una visione a volte alterata dell’oggetto d’indagine.
Il vantaggio dell’approccio sperimentale che il team multidisciplinare sta tentando di applicare consentirebbe di avere una visione dell’oggetto d’indagine, il virus, nella sua forma nativa, non alterata da metodiche di arricchimento del campione. Questa osservazione “diretta” consentirebbe di avere una visione virtualmente priva di artefatti ma implica numerose difficoltà che derivano dalla esiguità dei campioni oggetto d’indagine. Una volta ottenute le “letture” delle sequenze del materiale genetico del virus, sarà fondamentale il supporto dei professionisti bio-informatici che, applicando metodi di calcolo aiuteranno a discriminare le informazioni reali dal “rumore di fondo”.
“Qualora si riuscisse ad identificare nuove mutazioni – spiega il professor Tripodo – queste potrebbero essere utilizzate dal team di epidemiologi coordinati dal professor Vitale per comprendere la distribuzione di forme mutate del virus sul territorio ed identificare eventuali focolai caratterizzati da specifiche mutazioni del virus”.
“Naturalmente, ogni eventuale informazione ottenuta dal sequenziamento del materiale genetico, dalle analisi informatiche e dalle indagini epidemiologiche sarà globalmente condivisa con la comunità scientifica per opportune verifiche e validazioni. Lo studio – prosegue – nato in Accademia, una tra le tante iniziative scaturite dall’Università di Palermo in questo frangente di emergenza, è ancora nelle fasi iniziali in cui vengono messi a punto protocolli e delineati gli approcci all’analisi dei dati. La speranza – conclude Tripodo – è che le informazioni ottenute possano rappresentare un ulteriore tassello al mosaico della conoscenza su questa pandemia”.
(ITALPRESS).
I contagi rallentano ancora. Adesso si aspetta la discesa
Complessivamente 119.827 persone in Italia sono risultate positive al coronavirus finora. Attualmente sono 85.388 le persone positive, con un incremento di 2.339 unità (2477 ieri), di questi 4068 sono in terapia intensiva. Lo ha reso noto la Protezione Civile.
Sono 19.758 le persone guarite, con un aumento di 1480 nelle ultime 24 ore. Tra ieri e oggi sono stati circa 80 mila i tamponi eseguiti.
I deceduti sono 14.681, 766 in più rispetto al dato complessivo alla data di ieri, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
Coronavirus, Università Palermo coordina progetto di ricerca “I care”
La situazione di emergenza come quella che viviamo in questi giorni ha generato un forte impatto sulla nostra quotidianità, sui nostri stili di vita, sulle nostre relazioni sociali, sul modo di intendere il nostro rapporto con le Istituzioni e con la comunità alla quale apparteniamo. Come affrontiamo questa nuova e sconosciuta condizione? Quali risorse individuali mettiamo in campo per sfidare questo cambiamento? Come sta cambiando il nostro senso di responsabilità e di impegno civico nei confronti della piccola e grande collettività alla quale ci riferiamo? Per rispondere a queste domande un gruppo di psicologi di diversi Atenei italiani e stranieri, coordinati da Sonia Ingoglia e Alida Lo Coco del Dipartimento Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione (SPPEFF) dell’Università degli Studi di Palermo, ha messo a punto un questionario da compilare online per rilevare in modo sistematico queste dimensioni e per ragionare – una volta ottenuti i risultati – sulle strategie e sulle azioni da proporre a genitori, insegnanti, operatori sociali e della politica per favorire il benessere psicologico individuale e dei gruppi e, soprattutto, per sostenere la non facile transizione verso una nuova normalità. Il titolo del progetto di ricerca è: Impegno Civico, Atteggiamenti e fattori individuali e sociali di Reazione durante e dopo l’Emergenza da covid-19, il cui acronimo “I care” sta proprio a sottolineare l’attenzione che i ricercatori attribuiscono alla realizzazione e alla pianificazione di interventi diretti a supportare la cura per se stessi e per gli altri e lo star bene insieme.
Il questionario prevede anche due somministrazioni proprio nell’intento di rilevare i cambiamenti nel tempo delle dimensioni esplorate e valutare la portata delle trasformazioni che si sono prodotte.
Questionario online:
https://surreyfahs.eu.qualtrics.com/jfe/form/SV_ebdk5stuZpuUCJD
(ITALPRESS).
Primo vaccino contro il Covid-19 supera test sugli animali
Gli scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine hanno oggi annunciato un potenziale vaccino contro il Sars-CoV-2, il nuovo coronavirus causa dell’attuale pandemia di Covid-19. I primi test nel modello murino hanno mostrato che il vaccino, somministrato attraverso un cerotto delle dimensioni di un polpastrello, produce anticorpi specifici per il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 in quantità ritenute sufficienti a neutralizzare il virus. Lo hanno annunciato i ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine coordinati dall’italiano Andrea Gambotto e Louis Falo I ricercatori hanno potuto agire rapidamente poiché erano già state gettate le basi grazie a precedenti lavori durante le precedenti epidemie di coronavirus. I ricercatori hanno inoltre usato un approccio innovativo per somministrare il vaccino basato sull’impiego di un vettore a micro-aghi, che ne aumenta la potenza. Si tratta di un cerotto delle dimensioni di un polpastrello con 400 minuscoli aghi che somministrano frammenti della proteina spike attraverso la cute, dove la reazione immunitaria è più forte. Il dispositivo si utilizza come un normale cerotto e i micro-aghi, fatti interamente di glucosio e frammenti di proteina, si dissolvono nell’epidermide. Dopo essere stato testato sui modelli murini, i ricercatori hanno potuto notare che il PittCoVacc ha generato una grande quantità di anticorpi contro il Sars-CoV-2, e il tutto è avvenuto entro due settimane dall’applicazione del cerotto. Inoltre, sottolineano che il vaccino con cerotto a micro-aghi contro il Sars-CoV-2 mantiene la sua potenza anche in seguito alla sterilizzazione con raggi gamma, un passo fondamentale verso la realizzazione di un prodotto adatto all’impiego nell’uomo. Gli autori hanno presentato la richiesta di approvazione di nuovo farmaco sperimentale (IND) alla Food and Drug Administration in previsione di iniziare uno studio clinico di fase I sull’uomo nei prossimi mesi. In Italia Upmc è attiva sul fronte Covid-19, in Sicilia attraverso Ismett, il centro trapianti di Palermo, di cui è partner e socio fondatore.
(ITALPRESS).
Coronavirus, si conferma il rallentamento di contagi e decessi
Complessivamente 115.242 persone in Italia sono risultate positive al coronavirus finora. Attualmente sono 83.049 le persone positive, con un incremento di 2477 unità (2937 ieri). Lo ha reso noto la Protezione Civile.
Sono 18.278 le persone guarite, con un aumento di 1431 rispetto a ieri (1.118 il dato precedente). I tamponi fatti sono 39.809.
I deceduti sono 13.915, 760 in più rispetto al dato complessivo alla data di ieri, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.









