Nessun focolaio di Coronavirus nel Lazio. E’ quanto emerso dal bollettino medico dell’Istituto Spallanzani, dove i 22 ricoverati, compresi i due cinesi ormai negativizzati, “sono in condizioni cliniche che non destano preoccupazioni ad eccezione di tre che presentano una polmonite interstiziale bilaterale in terapia intensiva e che necessitano di supporto respiratorio”. L’ospedale romano spiega che “tutti i casi positivi, al momento, ancora presentano un link epidemiologico con le aree del Nord del Paese o con un caso confermato”, sottolineano i medici, spiegando che “si sta provvedendo a dimettere 22 pazienti, risultati negativi ai test o che non richiedono piu’ ospedalizzazione”.
“Non nascondiamo nulla, ma dal versante dello Spallanzani il messaggio che possiamo mandare è abbastanza tranquillizzante. Non c’e’ grande un assedio, la popolazione si sta dimostrando molto matura e ci sta anche agevolando nel nostro lavoro di comunicazione corretta. Gli ospedali non sono assaliti”, ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto. “Siamo in condizione di accogliere e anche di guarire”, ha aggiunto Vaia annunciando inoltre che l’ospedale “si sta organizzando in modo di accogliere più pazienti. Aumenteremo i posti letto e di terapia intensiva”.
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Nessun focolaio nel Lazio
Coronavirus, sequenziati i genomi isolati da un cinese e un lombardo
I laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità e del Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma hanno coltivato il virus Sars-Cov-2 da un paziente cinese e uno lombardo e sequenziato l’intero loro genoma. Sono stati poi messi a confronto tra di loro e con il ceppo di riferimento di Wuhan, oltre che con altri ceppi isolati e sequenziati in Europa.
Il sequenziamento genomico di un virus nuovo permette infatti di conoscere l’intero codice genetico del virus e di seguirne i cambiamenti nel tempo e nello spazio, e questo è utile per conoscere e seguire i focolai epidemici e per investigare la struttura del virus stesso.
“A una prima analisi – si legge in una nota dell’ISS – si evidenzia una stretta somiglianza tra il ceppo virale del paziente cinese ricoverato a Roma e il ceppo virale cinese di riferimento di Wuhan, evidenziando l’origine cinese del virus”.
Il ceppo virale cosiddetto “lombardo”, cosi come alcuni ceppi isolati in altri paesi europei, presenta “una elevata similitudine con il virus di Wuhan, dal quale si distingue per alcune mutazioni che non dovrebbero comunque configurare diverse caratteristiche del virus – spiega ancora l’Istituto Superiore di Sanità -. Altre analisi sono tutt’ora in corso per validare questi risultati preliminari e seguire eventuali cambiamenti nonché la diffusione del SarS-Cov-2. Si prevede, a breve, di fornire anche la sequenza completa di un ceppo virale isolato in Veneto al fine di valutare correlazioni o differenze geografiche. Le intere sequenze dei genomi virali realizzati nei laboratori ISS e Policlinico Militare Celio sono a disposizione della comunità scientifica”.
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Coronavirus, nasce una task force europea
Nasce una task force dell’Unione Europea per affrontare l’emergenza coronavirus Covid-19. Ad annunciarlo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Prenderanno parte alla task force, oltre al commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni, anche i commissari Janez Lenarcic (Gestione delle crisi), Ylva Johansson, (Affari interni), Adina Valean (Trasporti), e Stella Kyriakides (Salute e sicurezza alimentare). Verrà inoltre attivato un sito web con aggiornamenti continui sul coronavirus all’interno dell’Unione Europea.
“E’ tempo di capire che l’Ue è pronta a utilizzare tutte le opzioni politiche disponibili se e quando necessario”, ha spiegato Gentiloni. Il commissario ha inoltre anticipato che uno dei punti all’ordine del giorno del prossimo Eurogruppo riguarderà “la risposta fiscale”, alle crisi, che deve essere “molto tempestiva, né troppo presto né troppo tardi”.
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Sono 1049 le persone contagiate e 29 i decessi
“Sono 1049 le persone contagiate, 29 i decessi e in totale 50 guarigioni. Di 1049 persone contagiate il 52% dei casi e’ in isolamento domiciliare, le persone ricoverate con sintomi sono 401, il 10% sono in terapia intensiva. I contagiati sono 522 in Lombardia, 189 in Veneto, 213 in Emilia Romagna”. Lo ha reso noto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa sull’emergenza coronavirus.
“Registriamo 8 decessi nella giornata odierna, 6 in Lombardia, 2 in Emilia Romagna, persone anziane risultate positive al test. Complessivamente sono stati fatti 18.500 tamponi”, ha aggiunto Borrelli, che sulla richiesta da parte dei medici di materiale sanitario ha dichiarato: “Stiamo proseguendo per la ricerca delle mascherine, così come i colleghi delle Regioni. Siamo particolarmente confidenti nella possibilità di fornire gli ospedali e i medici di macherine che possono servire in questi casi”.
Borrelli ha ringraziato la macchina dei volontari e degli uomini delle forze dell’ordine impegnati nell’emergenza e ha ricordato: “Nei prossimi giorni, a partire da lunedì, scadranno le ordinanza per le regioni interessate, si sta ancora lavorando per confezionare il provedimento con il quale si andrà a dare disposizioni in ordine alle attività nelle Regioni in cui ci sono state delle restrizioni”. Il Capo della Protezione Civile, alla fine, ha lanciato l’appello a “continuare a non intasare i numeri di emergenza e contattare telefonicamente per avere una prima analisi da parte dei medici di famiglia”.
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Coronavirus, l’esperto “No al panico, ma serve cautela”
“In questo momento dobbiamo mantenere la calma, dobbiamo avere una sana paura senza farci prendere dal panico e dobbiamo farla dialogare con i medici”. Lo ha detto Igor Gelarda, capogruppo della Lega al consiglio comunale di Palermo, durante un forum all’Italpress sul tema del coronavirus Covid-19. “Vogliamo dare delle informazioni importanti ai cittadini per limitare il panico il Sicilia – ha detto Gelarda spiegando i motivi dell’incontro -. Non ci sono focolai locali ma dobbiamo averci a che fare. I danni che può fare sono importanti, ma il panico può decuplicarli. Invitiamo alla calma, ma se consideriamo che per un evento con una cantante erano presenti 500 persone stiamo reagendo abbastanza bene. Il sistema sanitario regionale è migliorato ma è ancora fragile, non dobbiamo essere superficiali e dobbiamo seguire le raccomandazioni. Purtroppo la prima vera vittima del Coronavirus in Sicilia è il turismo. C’è stato un crollo del 70% delle prenotazioni, alberghi e ristoranti sono vuoti. Dobbiamo reagire, il turismo è troppo importante per noi”. A proposito di turismo, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva invitato alla responsabilità i turisti provenienti dalle zone interessate dall’epidemia di Coronavirus e diretti nell’isola, suscitando non poche polemiche: “La frase è stata contestualizzata male, si voleva solo dire che girare al momento può essere pericoloso. Non dobbiamo però far vincere il virus sul turismo”.
Presente all’incontro il direttore dell’Unità operativa complessa di malattie infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, Antonio Cascio, che invita alla calma, soprattuto nei confronti della nostra regione, pur mantenendo la cautela necessaria, dando anche dei consigli utili: “Vogliamo dare un messaggio di tranquillità dicendo che in Sicilia non c’è nessuna evidenza che il virus circoli – la premessa di Cascio -. I pochi casi che ci sono stati sono definiti di ‘importazione’, ovvero di persone contagiate al nord. Per adesso si può andare al cinema e al supermercato. Come sempre, bisogna stare attenti alle norme igieniche. Per chi manifesta dei sintomi influenzali, sarebbe giusto coprirsi con una mascherina chirurgica. È importante che tutte le persone infette vengano riconosciute precocemente e poste in isolamento”. Per Cascio “il nostro Governo lo sta facendo e possiamo dire che la nostra sanità è tra le migliori al mondo”, sottolinea, spiegando poi perchè nel nostro Paese ci siano così tanti casi in più rispetto agli altri paesi Ue: “Il fatto che in Italia siano stati documentati tanti casi, deriva dal fatto che sono stati eseguiti tanti test, come non è successo altrove. Sarebbe stato meglio se tutti i paesi in blocco dell’Ue avessero bloccato prima i voli provenienti dalla Cina”.
“Avremmo ritardato il fenomeno e avuto più tempo per le terapie sperimentali, come i farmaci conosciuti per la cura dell’Hiv che sembrano funzionare, e lo sviluppo del vaccino, per cui ci vogliono almeno 18 mesi. Ci vuole la massima attenzione: se ci troviamo in quarantena bisogna rispettarla. Si tratta di un virus nuovo. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, in altri provoca i lievi disturbi di un raffreddore o di una influenza, in pochissimi casi percentuali una grave polmonite che può portare alla morte. Il problema non deve essere ingigantito, ma non può essere sminuito. Tutti i casi sospetti fin ora erano influenze e ricordiamo come ogni giorno in questo periodo muoiano circa 200 persone ogni giorno proprio per l’influenza stagionale”.
Le persone anziane sono tra le categorie più esposte e talvolta il rischio può arrivare dai più piccoli, se i genitori trascurano i vaccini: “Se ad esempio il nipotino arriva a contatto con il nonno può contagiarlo e metterlo seriamente a rischio. Bisogna vaccinarsi contro l’influenza, tutti quanti”. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Salvatore Amato, si è rivolto ai colleghi, definiti “medici in trincea. Si lamentano mancanze di presidi minimi, come le mascherine, anche le più basilari. Bisogna restare aggiornati sulle circolari del Ministero e dell’Oms, che hanno un fondo comune: il buon senso. Bisogna tranquillizzare la popolazione, per evitare il panico, che può a sua volta diventare una malattia”. (ITALPRESS).
Coronavirus, 821 i contagiati
“A questa sera alle 17 sono affette dal virus del Coronavirus sono 821, 46 i guariti e 21 i deceduti, tra i quali tre ultra 80enni ma non sappiamo ancora se sono deceduti per il coronavirus”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli nel corso del punto stampa sull’emergenza coronavirus. “Sono 412 le persone asintomatiche in isolamento domiciliare – ha aggiunto Borrelli -. Abbiamo un totale di 345 persone che sono ricoverate negli ospedali con sintomi e 64 in terapia intensiva”.
A una domanda sulle criticità segnalate all’ospedale di Lodi, il commissario per l’emergenza ha risposto: “Stamattina la situazione è tornata nella normalità”. Quanto alle scuole “si sta lavorando a un provvedimento generalizzato per tutte le Regioni sulla base di una valutazione tecnico-scientifica sui dati relativi alla malattia – ha aggiunto Borrelli -. Domani avremo tutte le risposte”.
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Coronavirus, 650 casi in Italia
Finora risultano contagiate dal coronavirus Covid-19 in Italia 650 persone in 12 regioni e in una Provincia autonoma. Lo rende noto la Protezione Civile.
Nel dettaglio: i casi accertati di Coronavirus in Lombardia sono 403, 111 in Veneto, 97 in Emilia-Romagna, 19 in Liguria, 4 in Sicilia, 3 nelle Marche, 3 nel Lazio e 3 in Campania, 2 in Piemonte, 2 in Toscana, 1 in Abruzzo, 1 in Puglia e 1 nella Provincia autonoma di Bolzano. I pazienti ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapia intensiva, mentre 284 si trovano in isolamento domiciliare. 45 persone sono guarite, mentre per i decessi il numero sale a 17.
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