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VIRUS CINESE, SPERANZA “NOI AL TOP PER PREVENZIONE”

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“L’Italia ha immediatamente attivato significative misure di prevenzione. Nei tre paesi europei, Italia, Inghilterra e Francia, che avevano voli diretti da Wuhan, solo l’Italia ha incrementato, prima della sospensione dei voli, controlli aeroportuali per i cittadini provenienti dalle zone di focolaio”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’informativa alla Camera sul coronavirus. “E’ stato riconosciuto, a livello internazionale, che il nostro paese, ha immediatamente pianificato accurate misure di controllo”, ha aggiunto Speranza. Il ministro ha ricordato che l’Italia ha sospeso i collegamenti diretti con Wuhan.
“Le autorità cinesi hanno annunciato la costruzione di due ospedali in tempi molto stretti – ha aggiunto il ministro -. Noi siamo in costante collegamento con l’Organizzazione mondiale della sanità, tra i paesi occidentali l’Italia è la più fornita e la più attenta” per le azioni da mettere in atto.
(ITALPRESS).

VIRUS CINESE, PIÙ CONTROLLI A FIUMICINO E MALPENSA

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La task-force del Ministero della Salute sul coronavirus 2019-nCoV si è riunita alla presenza del ministro, Roberto Speranza, e delle altre autorità coinvolte. Sono state rafforzate le dotazioni di personale medico e infermieristico e intensificati i controlli negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa dove tutto procede regolarmente. Sempre questa mattina al ministero della Salute si è svolta la formazione del personale sanitario impegnato sulla questione. “Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati infondati”, spiega il ministero in una nota.
(ITALPRESS).

VIRUS CINESE, MINISTRO SALUTE RIUNISCE REGIONI

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Rientra l’allarme in Italia mentre si registrano i primi casi di coronavirus in Europa. Dopo quello registrato a Bari è rientrato anche il caso della paziente ricoverata all’ospedale Maggiore di Parma per un sospetto caso di coronavirus. Eseguiti gli accertamenti è emersa la presenza del virus influenzale di tipo B sulla donna, un’italiana residente nel Parmense che dovrebbe avere preso parte in Cina allo stesso tour con il gruppo di artisti di cui faceva parte la paziente di Bari.

Ed a Roma, a partire dalle 9.30, si è tenuta anche stamane una riunione della task force del Ministero della Salute sul coronavirus 2019-nCoV per fare il punto sugli interventi messi in campo per fronteggiare il fenomeno. Lo ha reso noto il Ministero. Inoltre, alla presenza del ministro Roberto Speranza, sempre presso il ministero della Salute, si è svolto un incontro con i rappresentanti delle Regioni “al fine di gestire il coordinamento sul territorio delle disposizioni adottate in questi giorni e la comunicazione dell’evolversi della situazione”.

Il virus, invece, sembra essere arrivato in Europa, con tre casi in Francia: due a Parigi ed uno a a Bordeaux. La conferma è arrivata dal ministero della Salute francese.

Ed intanto, il numero di persone infette in Cina è balzato a quasi 1.300, secondo le autorità locali. Almeno 444 nuovi casi di contagio sono stati individuati in poche ore, portando il numero totale delle persone infette a 1.287. Lo ha dichiarato la Commissione nazionale per la Salute in una nota. Le persone morte per il coronavirus sono 41, secondo il nuovo bilancio reso noto dalle autorità cinesi.

VIRUS CINESE, IN ITALIA NESSUN ALLARME

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“Non c’è nessun allarme tale da dover creare un sistema parallelo di gestione del coronavirus cinese. Un eventuale caso verrebbe trattato seguendo le stesse procedure messe in atto dalle Regione per le infezioni respiratorie gravi da virus non noto e l’influenza grave come la Suina o la Sars”. Lo ha detto il direttore scientifico dell’Istituto nazionale di Malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, nel corso di una conferenza stampa per presentare le procedure che sono state messe in atto dalla Regione Lazio per prevenire eventuali casi di infezione da coronavirus.
“Non è stato confermato come sia avvenuto il salto di specie dall’animale all’uomo, inclusa l’ipotesi della trasmissione dai serpenti che è stata sconfessata ieri sera dalla rivista Nature. Vorrei dire che i serpenti sono rettili e questo virus ha bisogno di mammiferi”, ha sottolineato Ippolito.
(ITALPRESS).

VIRUS CINESE, CASO SOSPETTO A BARI, PRIMI TEST NEGATIVI

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Caso di sospetta infezione da coronavirus 2019-nCov a Bari. A segnalarlo agli organi competenti il Policlinico del capoluogo pugliese, dove è stata ricoverata una donna. “Sono state adottate tutte le procedure di prevenzione previste – sottolinea il Policlinico in una nota -. La paziente si trova attualmente in isolamento respiratorio e da contatto presso il reparto di malattie infettive e sta ricevendo le cure necessarie in attesa di conoscere gli esiti degli esami diagnostici di conferma”.

Il presidente dell’Istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, ha detto che “i primi test escludono un caso di nuovo coronavirus”.

(ITALPRESS).

PROTESI, AL VIA PROGETTO DI RICERCA INAIL-USA

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La ricerca Inail sbarca negli Stati Uniti. Ha preso il via in questi giorni, infatti, uno studio scientifico in ambito protesico che nell’arco del prossimo triennio coinvolgerà il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, il Minneapolis Veterans Administration Health Care System, struttura ospedaliera e di ricerca per i militari americani, e la Northwestern University di Chicago, a cui spettano le funzioni di coordinamento. Obiettivo del progetto – finanziato con circa 2,5 milioni di dollari, di cui quasi 800mila destinati al Centro Inail, attraverso un bando del Dipartimento della Difesa Usa – è il miglioramento di forma, adeguatezza e comfort dell’invasatura personalizzata delle protesi di arto inferiore, per influire positivamente sulla qualità della vita delle persone che le utilizzano. “Per la nostra attività di ricerca – spiega il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – questa iniziativa rappresenta un’importante apertura anche a livello internazionale dei percorsi di collaborazione con altre realtà di eccellenza avviati negli ultimi anni, che puntano allo sviluppo di dispositivi sempre più evoluti, sia per la prevenzione degli infortuni sul lavoro sia per la riabilitazione e il reinserimento socio-lavorativo degli infortunati”.
Come sottolineato dal direttore generale, Giuseppe Lucibello, “è la prima volta in assoluto che il nostro Istituto partecipa a un progetto di ricerca finanziato dagli Stati Uniti. Si tratta di un importante riconoscimento per l’attività svolta dal Centro di Budrio e ci auguriamo sia anche il punto di partenza di una collaborazione stabile e strutturata, che possa dare risposte concrete ai bisogni di tante persone con disabilità”. L’invasatura è la parte più importante di una protesi, perché andando a contenere il moncone, cioè la parte residua dell’arto amputato, costituisce l’interfaccia con la persona. Se non è adeguata può causare lesioni e dolore, portando a una minore accettazione della protesi e a una riduzione di autonomia nelle attività quotidiane. Un’invasatura personalizzata, in grado di adattarsi perfettamente alle caratteristiche del paziente, è quindi un requisito cruciale per il successo del trattamento protesico-riabilitativo. “Benché sia fondamentale – precisa la coordinatrice del progetto, Stefania Fatone, della Northwestern University – non esiste un unico modo per la costruzione dell’invasatura, che spesso dipende dall’abilità e dall’esperienza del tecnico ortopedico”. (ITALPRESS) – (SEGUE). Ci sono infatti più opzioni per la scelta dei materiali, per la realizzazione del calco del moncone e per l’allineamento con gli altri elementi che compongono il dispositivo protesico. “Non è quindi raro – aggiunge Fatone – doverne realizzare più versioni prima di giungere a quella che più soddisfa il paziente, con un notevole stress per la persona che la deve indossare e un incremento di tempi e costi di produzione”. In alternativa alle tecniche manuali tradizionali, una tecnica innovativa, denominata “idrostatica”, supporta il tecnico ortopedico nel definire i volumi e la forma dell’invasatura. Nonostante sia già abbastanza diffusa a livello internazionale, in letteratura non esiste ancora uno studio comparativo di efficacia fra tecnica manuale e tecnica idrostatica. “La nostra ricerca intende colmare questa lacuna – spiega Andrea Giovanni Cutti, responsabile di progetto per l’Inail – e verificare se il metodo di sospensione idrostatica permetta davvero di costruire invasature più confortevoli, in modo più semplice, efficiente e affidabile rispetto alla tecnica completamente manuale, rendendo l’esperienza per il paziente meno stressante e con maggiore probabilità di successo”.
A questo scopo, lo studio prevede il coinvolgimento, in ognuno dei centri partner presenti sui due lati dell’Atlantico, di 30 pazienti – 10 con amputazione transfemorale (sopra al ginocchio) e 20 con amputazione transtibiale (sotto al ginocchio) – che collaboreranno attivamente con i ricercatori, testando più invasature e individuando quella per loro più confortevole. I risultati potranno supportare la scelta della tecnica di costruzione da adottare e porteranno alla stesura di linee guida applicative, fondamentali per i pazienti e per chiunque operi in ambito tecnico-protesico.
(ITALPRESS).

CAVIGLIA RICOSTRUITA IN 3D AL RIZZOLI DI BOLOGNA

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una tecnica innovativa che permette di ricostruire la caviglia grazie a una protesi su misura in stampa 3D. A metterla a punto chirurghi ortopedici e ingegneri dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Università di Bologna.
Per la prima volta al mondo, un paziente di 57 anni, che aveva perso la funzionalità articolare della caviglia a causa di un incidente stradale, è stato sottoposto a un intervento da un’equipe coordinata dal professore Cesare Faldini, direttore della Clinica Ortopedica 1. Oggi grazie all’intervento il 57enne cammina. Da una ricostruzione 3D è stato ricavato un modello tridimensionale della gamba e del piede del paziente, tramite software e procedure sviluppati al Laboratorio di Analisi del Movimento del Rizzoli dal gruppo di ricerca dell’ingegnere Alberto Leardini. Poi chirurghi ortopedici e ingegneri biomedici hanno simulato l’intervento chirurgico al computer, lavorando su forma e dimensione di ogni componente protesica per venire incontro alle caratteristiche anatomiche specifiche del paziente, fino a trovare la combinazione ottimale delle componenti di astragalo e tibia, le due ossa che compongono la caviglia. Poi è stato prodotto un corrispondente modello osseo e protesico in stampa 3D in materiale plastico, per le prove manuali finali. Infine, la protesi vera e propria per l’impianto finale è stata infine stampata in una lega di Cromo-Cobalto-Molibdeno con la tecnologia EBM (un fascio di elettroni fonde strato per strato la polvere metallica in base al file fornito dal Rizzoli). Anche il protocollo post operatorio è stato personalizzato grazie alla collaborazione con l’Unità di Medicina Fisica e Riabilitativa del Rizzoli diretta dalla professoressa Maria Grazia Benedetti.
(ITALPRESS).

NASCE LA CONSULTA DELLE PROFESSIONI SANITARIE

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E’ stato firmato il decreto che istituisce la consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. “Ho appena firmato – ha scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza – il decreto che istituisce la consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. Un luogo di dialogo, ascolto e confronto tra medici, infermieri, farmacisti e professionisti della salute. È anche così che si migliora il Servizio Sanitario Nazionale”. “L’istituzione della Consulta permanente delle Professioni sanitarie è un passo importante per aprire una nuova fase della governance dell’assistenza sanitaria, che si allontani dalla logica economicista e si basi sulla ricognizione effettiva dei bisogni e delle criticità del Servizio sanitario, confrontandosi con i professionisti della salute che ogni giorno cercano di rispondere nel modo migliore alla domanda di cure e assistenza dei cittadini”, commenta il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli. “La Federazione rivolge un plauso al Ministro della Salute, Onorevole Roberto Speranza, per la sua politica volta al massimo coinvolgimento di tutti gli attori della tutela della salute, così come era stato richiesto anche nel corso dell’Assemblea nazionale delle professioni sanitarie il 23 febbraio 2019. La Federazione, i farmacisti italiani, offrono fin d’ora la massima collaborazione al Ministro per quella che ci auguriamo sia una stagione di rinascita del nostro Servizio sanitario”.
“Federfarma apprezza l’istituzione, da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, della Consulta Permanente delle Professioni Sanitarie. Una iniziativa che conferma la grande attenzione nei confronti dei farmacisti e di tutti gli operatori sanitari”, afferma in una nota Marco Cossolo, presidente di Federfarma. “La Consulta potra’ rappresentare un luogo di incontro e confronto in cui gli operatori potranno condividere le migliori condizioni per la tutela della salute della popolazione e dare vita alla ‘nuova primavera’ del SSN, come auspicato dal ministro Speranza – aggiunge -. Federfarma accoglie con particolare favore l’iniziativa del Ministro anche nell’ottica di dare piena attuazione alla Farmacia dei Servizi, cioe’ a un nuovo modello di farmacia sempre piu’ legato al territorio e in linea con l’evoluzione sociodemografica del Paese. E’ fondamentale abbandonare una prospettiva prettamente economicistica e affrontare i problemi dei cittadini in modo efficace, utilizzando al meglio le risorse economiche e professionali di cui il settore dispone”.
“Apprezzabile, condivisibile e necessario lo sprint del ministro della Salute Roberto Speranza che passando dalle parole ai fatti ha dato gambe alla Consulta delle Federazioni degli ordini professionali”, spiega Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), la piu’ numerosa d’Italia: rappresenta il 41% del personale del Ssn e quasi il 60% di quello del ruolo sanitario. “L’idea – prosegue – conferma ancora una volta l’attenzione del ministro al tema delle professioni sanitarie e ci trova naturalmente e inequivocabilmente d’accordo. Quello che ci aspettiamo ora da questa Consulta e’ la sua capacita’ di permettere finalmente l’innovazione che serve nelle politiche professionali sanitarie, con la valorizzazione e il rafforzamento delle competenze di ciascuno, acquisite ormai da oltre un quarto di secolo nelle universita’, con le lauree, i master e i dottorati di ricerca, i ruoli di docenza, con una formazione capillare insomma, ognuno nel suo ruolo, per far crescere davvero il Servizio sanitario nazionale”. (ITALPRESS).