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Simfer, innovazioni tecnologiche e IA al congresso nazionale di Padova

PADOVA (ITALPRESS) – Il 52° Congresso nazionale della Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa (Simfer) si apre il 6 ottobre al nuovo Padova Congress, con un evento che durerà fino a mercoledì 9 e riunirà oltre 2.000 specialisti da tutta Italia e dall’estero. Durante il congresso si svolgeranno anche le elezioni per il rinnovo delle cariche societarie, a partire dal Presidente e dal Consiglio di presidenza. A dare il via ai lavori sarà la lezione inaugurale del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, il 6 ottobre alle ore 16 in Sala Mantegna Plenaria, dal titolo “Le sfide etiche della moderna medicina tra tecnologia e solidarietà”. Un intervento che offrirà una approfondita riflessione sui dilemmi etici che accompagnano l’avanzamento della tecnologia in campo medico, sottolineando il valore della centralità della persona in un contesto sempre più dominato dall’innovazione. Organizzato dalla Scuola di specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Padova, diretta dal professor Stefano Masiero, il congresso affronterà i grandi temi della riabilitazione, con un’attenzione particolare all’intelligenza artificiale, alla digitalizzazione sanitaria e alle nuove tecnologie che stanno trasformando la pratica clinica. Il congresso, dal titolo “La scienza riabilitativa e l’impegno nel territorio per una nuova etica della riabilitazione”, rappresenta una piattaforma per aggiornare e confrontarsi sulle sfide che la medicina riabilitativa dovrà affrontare nei prossimi anni, a partire dalla crescente domanda di servizi legati all’invecchiamento della popolazione. “L’innovazione tecnologica rappresenta una rivoluzione per la nostra disciplina – afferma Giovanna Beretta, presidente della Simfer -. L’introduzione di strumenti come l’intelligenza artificiale e la robotica nella riabilitazione ci permette di offrire trattamenti sempre più personalizzati e predittivi, migliorando non solo l’efficacia delle terapie, ma anche l’autonomia dei pazienti. Questa è una sfida fondamentale per il futuro della medicina riabilitativa”. Tra i principali temi che verranno trattati durante il congresso ci sarà l’applicazione degli algoritmi di machine learning per sviluppare modelli predittivi in grado di migliorare la diagnosi e la terapia riabilitativa. Stefano Masiero, presidente del Congresso, sottolinea: “L’intelligenza artificiale e la robotica stanno ridisegnando la nostra professione. Al congresso presenteremo i più recenti progressi in questi ambiti, inclusi i nuovi dispositivi robotici per la riabilitazione e le protesi intelligenti, capaci di adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun paziente”. Ampio spazio sarà dedicato anche all’uso della realtà virtuale e della teleriabilitazione, che permettono ai pazienti di seguire percorsi riabilitativi direttamente a casa propria, con il supporto costante di un team di specialisti. “Non va dimenticato infine – spiega Giovanna Beretta – che l’Italia è tra i Paesi con la maggiore longevità, ma molti anziani vivono con una qualità di vita inferiore rispetto ad altre nazioni. Secondo l’OMS, oltre 27 milioni di italiani (44,9% della popolazione) necessitano di servizi riabilitativi, con problematiche che spaziano da traumi a patologie come ictus, Parkinson e artrosi. La maggior parte di queste persone ha tra i 15 e i 64 anni (15,3 milioni), seguiti da oltre 11 milioni di anziani. Questo evidenzia l’urgenza di potenziare il sistema di riabilitazione in Italia, aumentando i posti letto e il numero di specialisti per garantire cure adeguate a tutti i pazienti”. Un focus del congresso infine sarà dedicato anche al Centro Regionale Veneto per le Tecnologie della Teleriabilitazione e il Termalismo. un modello innovativo che integra le tecnologie della teleriabilitazione con i trattamenti termali avanzati del Bacino Termale Euganeo. Il Certtt rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale, offrendo percorsi riabilitativi personalizzati e continui, che sfruttano le proprietà terapeutiche delle acque termali e l’utilizzo di piattaforme digitali per monitorare e trattare i pazienti a distanza, migliorando la qualità della vita delle persone con disabilità.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Eugenio Andreatta per Simfer

Milano, una giornata con le professioni sanitarie tra arte e spettacolo

MILANO (ITALPRESS) – Un appuntamento con le Professioni Sanitarie, per approfondire temi legati alla salute e alla prevenzione in modo diverso e creativo: è la prima edizione di “InSalute-Il vostro benessere, il nostro obiettivo”, l’evento organizzato dall’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio per i cittadini di Milano e dintorni, che si svolgerà domenica 6 ottobre dalle 14:00 alle 20:00 all’Anfiteatro Martesana, presso il Parco Martiri della Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo di Milano. L’evento, patrocinato dal Comune di Milano, gratuito e aperto a tutti, rappresenta un’opportunità unica nel suo genere per avvicinare la popolazione alle risorse sanitarie presenti sul territorio, nel solco di un’ormai consolidata collaborazione tra l’Ordine e l’Assessorato al Welfare del capoluogo meneghino. “Sono anni che lavoriamo insieme all’Assessore al Welfare Bertolè per creare occasioni d’incontro con i cittadini” dichiara Diego Catania, Presidente dell’Ordine. “L’evento di domenica rappresenta un coronamento del percorso fatto e vuole presentare le Professioni Sanitarie dell’Ordine in una veste diversa, mostrando come le tematiche di salute e prevenzione possano essere divulgate anche attraverso il gioco, lo sport, l’arte e la condivisione. La nostra istituzione comprende ben 18 Professioni Sanitarie dell’area sanitaria tecnica, della riabilitazione e della prevenzione: tante competenze e professionalità diverse che per un giorno si metteranno ‘in giocò, rendendosi ancora più accessibili alle persone”. “La giornata è piena di sfaccettature e di momenti diversi, che rappresentano bene la ricchezza dell’Ordine” prosegue Alberto Galbusera, Consigliere dell’Ordine e coordinatore dell’iniziativa. “Si parte alle 14:00 con le iniziative organizzate dalle nostre Commissioni d’Albo, che mettono insieme salute e divertimento: tornei di carte, quiz e rompicapi per allenare la mente; judo per bambini, pilates e videodance per acquisire consapevolezza del corpo e attivare la chimica del benessere; sessioni di make-up per valorizzare un sorriso sano e giochi per aiutare a conoscere meglio se stessi e le proprie emozioni. Ma anche laboratori di lettura per i più piccoli, musica dal vivo e testimonianze sul valore delle Professioni Sanitarie e sulla forza dei pazienti”.
Ha collaborato all’iniziativa anche il Consigliere Maurizio Vergari, che aggiunge: “Grazie alle attività svolte, oltre a intrattenere le persone presenti, speriamo di offrire un piccolo ‘vademecum’ su come coltivare il benessere fisico e mentale: tenere allenati la mente e il corpo, coltivare la socialità e dialogare con i Professionisti Sanitari competenti per i propri dubbi su salute e prevenzione”. Oltre alle tante attività proposte, la zona dell’Anfiteatro ospiterà anche un’esposizione delle fotografie scattate dai Professionisti Sanitari in occasione del Concorso fotografico realizzato dall’Ordine.
“Siamo felici di poter finalmente esporre il frutto di questa iniziativa, che ci ha consentito di raccogliere frammenti della realtà delle Professioni Sanitarie” commenta Davide Bassani, Consigliere dell’Ordine e organizzatore delle tre edizioni del Concorso. “Dal 2020 al 2023 abbiamo chiesto agli iscritti di raccontarsi attraverso la fotografia, ogni volta da una prospettiva diversa: dal punto di vista dell’emergenza pandemica, nella quotidianità di ogni giorno e mettendosi ‘nei panni della persona assistità. Ne sono emersi ritratti affascinanti e credo molto interessanti per chi non conosce bene tutte le Professioni del nostro Ordine e che può trovare in queste immagini una risposta suggestiva, più immediata di tante parole, alla domanda: ‘Ma voi che cosa fatè?”. La presentazione dell’iniziativa si svolgerà alle 17:30, insieme ai saluti delle autorità presenti. A partire dalle 18:30, invece, si terrà un altro momento di condivisione e divertimento, stavolta all’insegna del cabaret, con lo spettacolo “Homo modernus” del celebre attore comico Leonardo Manera. Lo spettacolo, una riflessione ironica sulle sfide della modernità, è accessibile su offerta libera e su prenotazione, e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza al Comitato provinciale di Monza e Brianza per l’Unicef. Si chiuderà così, su una nota di leggerezza, una giornata densa di proposte e di iniziative, che si propone di consolidare il canale di dialogo fra cittadini e Professionisti Sanitari. “Sappiamo bene come non sempre sia facile abbattere la distanza percepita fra le persone e gli operatori della salute: un attrito che purtroppo, nelle sue forme più gravi, assume le forme della violenza e dell’aggressività” conclude il Presidente Catania. “Per questo motivo credo sia importante, per quanto sicuramente non sufficiente, continuare a creare occasioni di contatto con le persone e sperimentare nuovi modi di comunicare, anche inediti e informali. Il mio augurio è che i cittadini che ci incontreranno domenica e che vivranno con noi un pomeriggio di divertimento possano tornare a casa con una consapevolezza diversa, ossia che esiste una realtà multiprofessionale sul territorio, composta da oltre 14.000 iscritti, che può rispondere a tante delle loro domande di salute, non solo nelle occasioni di svago e leggerezza ma anche e soprattutto nei momenti di bisogno e di vulnerabilità”. (ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio

UN Women lancia il comitato nazionale in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Oggi, UN Women ha lanciato ufficialmente il Comitato Nazionale in Italia. L’annuncio è stato fatto a Matera, in occasione dell’incontro ministeriale del G7 su Parità di Genere e Empowerment Femminile che si sta svolgendo in città.
La Direttrice Esecutiva di UN Women, Sima Sami Bahous, ha partecipato all’evento inaugurale e ha espresso il suo entusiasmo per questo nuovo capitolo in Italia: “Con l’istituzione di un Comitato Nazionale in Italia, rafforziamo il nostro impegno globale a favore della parità di genere e dell’emancipazione delle donne in ogni paese. Siamo orgogliosi di intraprendere questo percorso insieme ai nostri partner in Italia e non vedo l’ora di osservare il ruolo cruciale che il Comitato avrà nel coinvolgere gli italiani nel sostegno della parità di genere e dei diritti delle donne, sia in Italia che nel resto del mondo.”
La Presidente del Comitato Nazionale UN Women Italy, Darya Majidi, ha sottolineato l’importanza del Comitato e la sua missione globale per l’emancipazione delle donne: “Il Comitato Nazionale UN Women Italy lavorerà per creare un’alleanza solida non solo con le istituzioni italiane e il governo, ma anche con associazioni femminili, il mondo accademico e le imprese. Attiveremo azioni concrete per migliorare la condizione delle donne nel nostro paese, supportando allo stesso tempo finanziariamente l’empowerment delle donne e delle ragazze a livello globale. Si stima oggi che ci vorranno 131 anni per raggiungere la parità di genere, ma spetta a noi accelerare il progresso attraverso sforzi collettivi e sinergie tra tutti gli attori coinvolti”. Darya Majidi ha poi illustrato gli obiettivi principali del nuovo Comitato Nazionale in Italia, che si concentreranno su progetti per sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare positivamente le politiche nazionali.
Le prime iniziative saranno orientate a contrastare la violenza di genere, coinvolgere attivamente gli uomini nel sostegno alle donne, promuovere la leadership tra le ragazze e le nuove generazioni, e valorizzare il lavoro delle donne nelle imprese.
Il Comitato Nazionale UN Women Italy si unisce a una rete di 12 Comitati Nazionali attivi in tutto il mondo e impegnati nella missione di UN Women per la parità di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze. Il lancio del Comitato in Italia coincide con la Presidenza italiana del G7 e si allinea con i temi centrali dell’incontro ministeriale, quali la lotta alla violenza di genere e l’emancipazione femminile nel mondo del lavoro, nell’educazione e nelle discipline STEM.

– Foto ufficio stampa UN Women Italy –

(ITALPRESS).

Quici “Bene Schillaci su assunzioni e flat tax”

ROMA (ITALPRESS) – “Apprendiamo con soddisfazione l’intenzione del Ministro Schillaci di avviare un piano di assunzioni negli ospedali e di tassare al 15% le indennità di specificità in modo da alzare gli stipendi del personale sanitario. Sono proposte su cui la Federazione CIMO-FESMED lavora insieme al Ministero da oltre un anno e che, se introdotte nella prossima legge di Bilancio, rappresenterebbero un segnale importante atteso da tutti i medici che lavorano nel Servizio sanitario nazionale”. Così Guido Quici, Presidente del sindacato Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) commenta le dichiarazioni rilasciate dal Ministro a margine dell’Assemblea generale dei medici europei dipendenti. “Ci auguriamo inoltre – aggiunge Quici – che nella legge di Bilancio trovino spazio anche lo sblocco del tetto di spesa per il personale e la proroga dello scudo penale, in attesa che la Commissione Nordio sulla colpa medica concluda i lavori. Infine, evidenziamo ancora una volta la necessità di aprire rapidamente le trattative per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici, senza necessariamente attendere la conclusione di quello del comparto, considerando che il CCNL in vigore è scaduto già da tre anni. Si tratta di provvedimenti limitati ma fondamentali per ridare un pò di respiro al personale sanitario e agli ospedali, ormai in affanno in tutta Italia”, conclude il Presidente CIMO-FESMED.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Prevenzione cardiovascolare secondaria, uniti per ridurre la mortalità

ROMA (ITALPRESS) – La Giornata Mondiale del Cuore ha riunito oggi a Roma esponenti delle Istituzioni, clinici, associazioni di pazienti, rappresentanti della società civile e dell’industria, per fare il punto sull’impatto delle patologie cardiovascolari in Italia e condividere strategie per potenziare la prevenzione secondaria. L’evento, svolto con il contributo non condizionante di Novartis e il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia, dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci e della Fondazione Italiana per il Cuore, ha messo in luce la necessità di mettere in campo strategie efficaci per contrastare le patologie cardiovascolari, che rappresentano ancora la prima causa di morte negli adulti in Italia. Nel nostro Paese si stimano infatti ogni anno 230.000 decessi, 25 ogni ora, che potrebbero diminuire sensibilmente con un piano d’azione che metta al primo posto la prevenzione come investimento. Inoltre, il costo economico delle malattie cardiovascolari è elevatissimo e destinato a crescere: a livello europeo ammonta a 282 miliardi di euro, di cui oltre 41 miliardi solo in Italia.
L’incontro si è aperto con l’intervento di Annarita Patriarca, Segretario d’Aula, seguito da Ilenia Malavasi, Membro della XII Commissione. Le deputate hanno sottolineato l’importanza di rafforzare la prevenzione delle malattie cardiovascolari con politiche mirate. Hanno evidenziato che, sebbene esista un Piano Nazionale della cronicità, questo non sia in grado di focalizzarsi adeguatamente sulle patologie cardiovascolari. La mancanza di un piano d’azione nazionale con obiettivi chiari per la riduzione della mortalità e l’aumento dell’aderenza terapeutica rappresenta un divario significativo che deve essere colmato.
Successivamente, il tavolo di discussione è stato avviato da Paola Coco, CSO & Medical Affairs Head di Novartis Italia, che ha espresso come “siamo a favore dell’attuazione di strategie che permettano di contrastare le patologie cardiovascolari. In questo percorso, noi siamo al fianco della comunità scientifica, dei pazienti e delle Istituzioni per favorire modelli di presa in carico e programmi di informazione e prevenzione. Proseguiamo il nostro impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare, come il colesterolo LDL e la lipoproteina (a)”. “Vi è un rinnovato interesse per la lipoproteina (a) – afferma Ciro Indolfi, Presidente uscente della Società Italiana di Cardiologia – uno dei nuovi biomarcatori che possono migliorare la stratificazione del rischio cardiovascolare e la sua misurazione dovrebbe essere presa in considerazione almeno una volta nella vita. Il colesterolo LDL, invece, non è solo un fattore di rischio ma la causa della maggior parte degli infarti miocardici. Oggi fortunatamente abbiamo farmaci innovativi con i quali è possibile ottenere questi livelli ambiziosi di colesterolo LDL”.
Infine, la discussione ha permesso di dare voce alle associazioni di pazienti e alla società civile, con l’intervento di Maria Rosaria Di Somma, Consigliere delegato dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, e di Cristina Meneghin, Direttore della Comunicazione Scientifica della Fondazione Italiana del Cuore. Entrambe hanno concordato sull’importanza di rafforzare il dialogo tra Istituzioni, cittadini e pazienti, ma in primis quello tra medico e paziente. La comunicazione tra i due principali attori del percorso di cura è infatti da considerarsi il pilastro su cui si basa la costruzione dell’alleanza terapeutica che è necessaria per comprendere a fondo le esigenze specifiche di chi, quotidianamente, convive con patologie cardiovascolari. La comunicazione efficace è essenziale, per esempio, per promuovere l’aderenza terapeutica che è uno strumento fondamentale per raggiungere gli outcome clinici. E’ stato inoltre sottolineato come sia cruciale continuare a impegnarsi in campagne di sensibilizzazione, promuovendo la prevenzione cardiovascolare a tutto tondo, sviluppando una comunicazione chiara e accessibile, in grado di raggiungere e coinvolgere tutte le fasce della popolazione. Solo attraverso una maggiore informazione e consapevolezza dei cittadini, e dei pazienti, sarà possibile ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e migliorare la salute collettiva.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy-
(ITALPRESS).

Manovra, Salutequità “Garantire la piena sostenibilità del SSN”

ROMA (ITALPRESS) – “La prossima Manovra di Bilancio per rafforzare la sanità pubblica dovrà essere “espansiva”. Qualora Governo e Parlamento scegliessero invece una “formula restrittiva” le difficoltà di accessibilità alle cure che vivono i cittadini potrebbero aggravarsi, nonostante il Diritto alla Salute prevalga sull’equilibrio di Bilancio, come ricorda anche la Corte dei conti nella sua Relazione sulla Gestione Finanziaria delle Regioni 2020- 2023. Le risorse sono fondamentali e per garantire piena sostenibilità del SSN servono subito anche politiche sanitarie riformatrici, con correttivi sui sistemi di remunerazione, organizzazione, gestione e valutazione, altrimenti gli incrementi di risorse potrebbero non essere capitalizzati al meglio. Sarebbe come cercare di riempire un secchio bucato”. Lo ha detto Tonino Aceti, presidente di Salutequità, a margine dell’Equity Group Sostenibilità ed Equità promosso da Salutequità, un incontro a porte chiuse durante il quale i rappresentanti di istituzioni, Ministero della salute, Regioni, Istituto superiore di Sanità, Agenas, centri di ricerca, imprese, professioni e aziende sanitarie, pazienti, deputati e senatori, hanno dibattuto sulla situazione, sulle priorità e sui correttivi necessari per salvaguardare universalità, equità e, appunto, sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.
“Il Ssn oggi non sa leggere la domanda di assistenza che cambia e adeguare tempestivamente le risposte, e tutto questo è confermato innanzitutto da una programmazione sanitaria nazionale ferma al 2006, rischiando di non renderlo utile per i cittadini e attrattivo per i professionisti che vi lavorano”, ha aggiunto Aceti.
Nel corso della giornata è stata presentata la cornice internazionale che vede tutti i sistemi sanitari in difficoltà finanziarie, non solo quelli totalmente pubblici; sono state sottolineate anche l’importanza della ricerca e dei trial clinici come ambito per attrarre e recuperare risorse; la misurazione dell’impatto positivo dell’innovazione tecnologica e farmacologica sui sistemi sanitari; le interdipendenze che il servizio sanitario ha con tutti gli altri settori di politiche pubbliche per garantire la salute delle comunità; il contributo della partnership pubblico privato; l’importanza di una comunicazione positiva del valore che ogni giorno porta il SSN e un impegno specifico per un vero e proprio engagement del cittadino/paziente.
Le soluzioni e le proposte raccolte saranno presentate ufficialmente anche a Governo, istituzioni e Regioni in occasione del Summit annuale di Salutequità per tirare le somme sulle evidenze raccolte e proporre soluzioni reali, percorribili e mirate per risolvere gli squilibri del sistema.
“Prendersi cura del SSN attraverso il confronto tra tutti gli stakeholder sulle difficoltà e sulle proposte migliorative è il contributo che vogliamo dare per tutelare il diritto alla salute attraverso la più grande opera pubblica che ha realizzato il nostro Paese per garantire democrazia, pari opportunità ed equità”, ha concluso Aceti.

– foto: Ipa Agency –
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Nel cervello umano l’equivalente di 1/3 di una bottiglia di plastica

VERONA (ITALPRESS) – Il Planetary Health Festival, un evento che intreccia il destino della salute del nostro pianeta con il benessere della popolazione mondiale, prende vita a Verona. In programma dal 3 al 5 ottobre, il festival offre un palcoscenico vibrante di conferenze, laboratori e attività interattive, riunendo esperti, attivisti e cittadini per affrontare le sfide globali legate ai cambiamenti climatici, alla biodiversità e alla salute pubblica. Questo appuntamento è un invito a riflettere e agire, proponendo soluzioni innovative per un futuro sostenibile e migliorando la qualità della vita per tutti.
In occasione del festival, si è tenuto un panel dedicato a un tema di crescente rilevanza globale: l’impatto invisibile delle micro e nano plastiche (MNP) sulla salute umana. Durante l’incontro, è stato presentato lo studio intitolato “Tutta la plastica che non vediamo – Rapporto sulla presenza delle micro e nanoplastiche nel corpo umano”, commissionato da VERA Studio a un gruppo di esperti dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. In particolare, il team di ricerca è composto dal professore Raffaele Marfella, del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate, dal professore Pasquale Iovino, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche, e da Francesco Prattichizzo, dell’RCCS MultiMedica, Polo Scientifico e Tecnologico di Milano.
La ricerca si propone di colmare una lacuna significativa nella letteratura scientifica: l’assenza di una meta-analisi che documenti l’accumulo di micro e nanoplastiche negli organi umani. Le micro e nanoplastiche, particelle invisibili derivanti dalla frammentazione di materiali plastici, sono ormai diffuse nel nostro ambiente e presenti in molti prodotti di uso quotidiano. Lo studio evidenzia come le principali fonti di esposizione includano l’acqua potabile, sia in bottiglia che del rubinetto, diversi alimenti come sale, miele, carne e verdure, e bevande come latte e vino. Anche l’uso di contenitori di plastica per conservare e riscaldare cibi contribuisce al rilascio di miliardi di particelle plastiche, così come i tessuti sintetici, che rilasciano microfibre durante il lavaggio, e i prodotti per la cura personale che contengono microsfere di plastica.
Le concentrazioni più elevate di MNP sono state riscontrate in organi vitali come il cervello, la placenta e l’albero cardiovascolare. Per esempio, nel cervello, i livelli di MNP riscontrati corrispondevano all’equivalente di un terzo di una bottiglia d’acqua di plastica da 1,5 litri in un cervello di peso medio di un adulto.
“Questo rapporto è importante perchè racchiude, per la prima volta, i risultati di tutte le ricerche pubblicate a livello internazionale. Nell’indagine emerge con chiarezza che le quantità di micro e nanoplastiche presenti in molti organi del corpo umano sono rilevanti, persino nel cervello. In alcuni casi è stata anche dimostrata l’incidenza di queste sostanze nelle cardiopatie, nell’ictus e persino nell’Alzheimer. Come ricercatori continueremo ad indagare, ma mi pare necessario che il tema plastica nei prossimi anni diventi centrale anche per il Ministero della Salute e non solo per quello dell’Ambiente”, afferma il professore Raffaele Marfella dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

– Foto Grafico elaborato da VERA Studio –

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Aiop Sicilia “Attivare nelle Rsa i centri diurni integrati per anziani”

PALERMO (ITALPRESS) – Aiop Sicilia chiede alla Regione di attivare i centri diurni integrati per anziani nelle Rsa accreditate di diritto privato per soddisfare la crescente richiesta di assistenza da parte dei cittadini e, più in particolare, dalle famiglie dei pazienti affetti da demenza senile. In un documento inviato all’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo e al direttore generale del Dps Salvatore Iacolino, il presidente della sezione socio sanitaria di Aiop, Riccardo Morana, e la sua vice, Francesca Indelicato, sottolineano come “l’attivazione di un servizio semiresidenziale da rendere alla popolazione siciliana presso le Rsa nasca dalla domanda, sempre crescente, di assistenza diurna per gli anziani colpiti dalle sindromi demenziali, tra le quali l’Alzheimer, caratterizzate da una progressiva compromissione funzionale, che determina incapacità a svolgere le attività di vita quotidiana. Patologie che colpiscono non solo il paziente, ma coinvolgono tutta la famiglia sulla quale ricade un grande carico assistenziale ed emotivo. Il servizio semiresidenziale rappresenta una delle risposte valide poichè è volto ad evitare l’istituzionalizzazione del paziente attraverso il mantenimento delle capacità residue, il controllo dei problemi comportamentali, il miglioramento dell’autonomia personale fornendo allo stesso tempo un adeguato sostegno alla famiglia. L’obiettivo è l’attivazione dei centri diurni integrati all’interno delle RSA mediante il pieno utilizzo delle risorse assegnate dalla programmazione europea”.
Morana e Indelicato precisano che la richiesta di Aiop è conforme alle norme vigenti perchè l’assistenza semiresidenziale nei centri diurni, già attiva nelle Rsa di diverse regioni italiane, è prevista dal cosiddetto decreto Lea del 2017, ma anche nel Piano della Rete territoriale di assistenza del 2022. Nel documento di Aiop, con il quale si chiede un incontro per avviare un confronto sul tema, si afferma come in Sicilia questo tipo di setting assistenziale “non è presente, se non in alcune realtà del servizio pubblico e, comunque, in misura notevolmente insufficiente rispetto alle numerose richieste. In tutto il territorio regionale oggi sono presenti, in maniera capillare, numerose Rsa a ciclo continuativo residenziale che, per la propria connotazione, sono già predisposte ad accogliere i pazienti nel setting assistenziale del centro diurno”.
“Chiediamo alla Regione di potere autorizzare tutte le Rsa accreditate del territorio regionale, che ne facciano richiesta, ad attivare il centro diurno integrato al loro interno, per un numero di posti proporzionali al numero di posti letto presenti nelle singole strutture – aggiungono Morana e Indelicato -. I centri diurni integrati all’interno delle Rsa potrebbero offrire, da un lato, una gamma di servizi e attività per gli anziani che vivono ancora a casa, ma che possono beneficiare di un ambiente strutturato e di assistenza durante il giorno e, dall’altra, potrebbero rappresentare un’importante fonte di sostegno per gli anziani e le loro famiglie, offrendo una varietà di servizi che vanno dalla cura personale, alla socializzazione e alle attività ricreative. I centri diurni, infatti, offrono un ambiente stimolante e sociale per gli anziani, mettendo a disposizione una varietà di attività ricreative e terapeutiche progettate per mantenere la mente attiva e promuovere il benessere emotivo e cognitivo e forniscono un’importante fonte di supporto e sollievo per le famiglie degli anziani”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).