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Covid, l’Oms dichiara conclusa l’emergenza globale

ROMA (ITALPRESS) – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato conclusa l’emergenza sanitaria globale per il Covid-19. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra, all’indomani della riunione del Comitato di emergenza che ha analizzato l’attuale situazione epidemiologica. Si chiude così un’emergenza durata oltre 3 anni.

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Covid, 20.822 positivi e 166 decessi nell’ultima settimana in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana passata, si sono registrati in Italia 20.822 nuovi casi positivi di Coronavirus, con una variazione di -10,0% rispetto alla settimana precedente, quando furono 23.132. 166 i deceduti, con una variazione di +6,4% rispetto alla settimana precedente, che vide 156 vittime. E’ quanto emerge dal report settimanale del Ministero della Salute sull’emergenza Covid. La scorsa settimana sono stati 324.660 tamponi con una variazione di -2,5% rispetto alla settimana precedente (333.138). Il tasso di positività è del 6,4% con una variazione di -0,5% rispetto alla settimana precedente (6,9%). (ITALPRESS).

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Policlinico Palermo, un Piano per la prevenzione degli atti di violenza

PALERMO (ITALPRESS) – Un rinvio a giudizio per i danni causati due anni fa al pronto soccorso del Policlinico di Palermo. Il prossimo 10 ottobre un 38enne dovrà comparire davanti al Tribunale di Palermo in composizione monocratica per rispondere del reato di danneggiamento.
Due anni fa, pretendendo una visita immediata al padre perchè aveva la pressione alta, all’invito del personale ad attendere il proprio turno, danneggiò la porta d’ingresso barellati e il cabinato posto in sala d’attesa minacciando il personale. L’uomo fu fermato dal personale preposto alla vigilanza e successivamente denunciato ai carabinieri che intervennero.
“Le aggressioni negli ospedali sono un’emergenza di sanità pubblica che richiede grande fermezza – commenta Salvatore Iacolino, Commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria e designato dalla Giunta regionale Dirigente generale della Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale della salute -. Ritengo fondamentale sensibilizzare i cittadini e invitarli a riflettere sull’importanza del lavoro dei medici e del personale sanitario e, al contempo, responsabilizzare ulteriormente i nostri operatori sull’importanza di una buona comunicazione con i pazienti”.
Per la prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori sanitari è necessario che l’Azienda identifichi i fattori di rischio e adotti le strategie più opportune. A tal fine, al Policlinico è operativo il Gruppo aziendale per la prevenzione degli atti di violenza. II Gruppo, composto da diverse figure professionali, ha elaborato un programma che prevede tre linee di intervento: diffondere una politica di non tolleranza verso atti di violenza, sia fisica che verbale; incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi; facilitare il coordinamento con le forze di polizia o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare strategie atte ad eliminare o attenuare la violenza in ospedale.
“Si è rilevato – continua Iacolino – che il problema maggiore per gli utenti non riguarda la gestione clinica, bensì il vissuto dei tempi di attesa e la sensazione di ‘sentirsi abbandonatì. Con queste iniziative intendiamo dimostrare al paziente l’impegno dei nostri operatori al loro totale accudimento, nella consapevolezza che le persone che si presentano al PS per malore sono fragili. Ma al contempo esporremo chiaramente a pazienti e loro accompagnatori che gli atti di violenza non sono permessi o tollerati”.
Il gruppo di lavoro del Policlinico ha elaborato delle strategie comportamentali da adottare se il paziente è agitato e in caso di aggressione fisica, e una scheda di segnalazione delle aggressioni. Prevista anche la formazione del personale, con contenuti diversificati in base alla tipologia di operatore. Il programma di prevenzione prevede anche il sostegno agli operatori vittima di violenza o che possono essere rimasti traumatizzati per aver assistito a un episodio di violenza. Elaborata anche una locandina che verrà affissa in tutte le strutture dell’Azienda.
Nell’ambito del percorso di umanizzazione nei diversi momenti di presa in carico e assistenza del malato, nelle scorse settimane al pronto Soccorso sono stati immessi in servizio i medici di continuità assistenziale assegnati dall’ASP di Palermo per gestire i codici bianchi e verdi consentendo così ai medici dell’Area di emergenza, inaugurata lo scorso febbraio, di lavorare con più tranquillità sulle urgenze. Allestiti pure due punti informativi con operatori pronti a rispondere alle domande degli utenti e supportarli nell’accesso ai vari ambulatori e reparti ospedalieri.
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Covid, in diminuzione l’incidenza. Stabile l’occupazione ospedaliera

ROMA (ITALPRESS) – In lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale del Covid, con 35 positivi ogni 100.000 abitanti contro i 39 ogni 100.000 abitanti della scorsa settimana. E’ quanto emerge dal report settimanale sulla pandemia, diffuso oggi dall’Istituto Superiore della Sanità. Nel periodo 12 – 25 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,10, in aumento rispetto al periodo precedente e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,1% contro l’1% della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende leggermente al 4,4% contro il 4,7% di sette giorni fa. Una Regione è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Otto sono a rischio moderato e undici sono classificate a rischio basso. (ITALPRESS).

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Hospice pediatrico del Garibaldi Nesima di Catania, Avulss “Polo d’eccellenza”

CATANIA (ITALPRESS) – Una delle questioni più dibattute recentemente nel mondo sanitario riguarda gli Hospice pediatrici, luoghi in cui si persegue con ogni sforzo l’obiettivo di garantire la migliore qualità di vita possibile al bambino inguaribile e alla sua famiglia. Si tratta di strutture alternative ad elevata complessità assistenziale, con personale altamente qualificato, le cui linee guida sono state approntate nell’Accordo Stato-Regioni del marzo 2021. Oggi sono otto gli Hospice Pediatrici su tutto il territorio italiano, aspetto che pone la Sicilia in una posizione di rilievo, se si considera che due di questi sono stanziati e operano proprio nella nostra isola. In particolare, ormai da qualche anno, la struttura dell’Arnas Garibaldi, si legge in una nota, “riesce a coprire una densità di popolazione assai elevata, essendo esclusivo punto di riferimento dell’intera fascia orientale della regione. Nonostante qualche difficoltà dovuta all’emergenza Covid, che ne ha ristretto per un periodo le attività, l’Hospice pediatrico per le malattie rare e inguaribili di Nesima ha ospitato decine di bambini e di famiglie, fornendo il supporto necessario per affrontare le terribili contingenze”, prosegue la nota, sottolineando che “istituita come unità operativa dipartimentale, la struttura conta oggi di un personale in linea con la dotazione organica prevista, con due medici e un direttore di unità operativa, nove infermieri, un coordinatore infermieristico e cinque OSS in condivisione con l’Hospice adulti. Peraltro, in linea con le previsioni del decreto assessoriale, operano anche altre figure come un musicoterapeuta e un fisioterapista dedicato”.
“Già da tempo la nostra associazione è presente all’interno dell’Hospice pediatrico, a supporto delle famiglie dei piccoli pazienti ricoverati – dice Giuseppe Toscano, Presidente dell’AVULSS ODV di Catania -. Abbiamo sempre apprezzato il servizio offerto dal personale dedicato all’assistenza che, con grande abnegazione e spirito di servizio segue i pazienti e le famiglie, creando un ambiente accogliente in cui vengono garantite le necessarie cure e le giuste attenzioni. La tematica sollevata di recente dal sindacato Nursind, che solleva in particolare la carenza di personale, è strettamente legata a fattori contingenti, quali le assenze temporanee di taluni operatori, ma che di fatto non ha mai inciso sul buon andamento delle attività, peraltro sempre sotto l’osservazione costante della direzione sanitaria, la quale ha puntualmente supportato la struttura con provvedimenti immediati ed efficaci per garantire la continuità assistenziale. Ciononostante, la direzione strategica dell’ospedale tiene sempre alta l’attenzione sulle esigenze di questa delicata struttura e sulla necessità dei piccoli pazienti, puntando sull’inserimento di ulteriori figure professionali. Già da tempo sono state infatti avviate alcune procedure per reclutare altro personale specialista medico, anestesisti e pediatri e operatori del comparto, selezioni che sono tutte prossime alla conclusione. Lo sforzo dell’Arnas Garibaldi rispetto alle tematiche inerenti i bambini e le loro patologie è peraltro evidente nella stessa mission aziendale, che accoglie al suo interno uno tra i più importanti dipartimenti materno-infantile del Paese, con riconoscimenti e attestati di professionalità di carattere nazionale e internazionale”.
foto ufficio stampa Arnas Garibaldi
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Confapi Salute, Università e Ricerca, Michele Colaci nuovo presidente

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio Nazionale di Confapi Salute, Università e Ricerca, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Michele Colaci alla presidenza dell’Unione di Categoria per il triennio 2023-2026.
Colaci, piemontese, 53 anni, è Presidente di Api Torino Sanità e amministratore di società operanti nel campo dei servizi alla persona. Succede a Francesco Rocca dal 2021 alla guida di Confapi Sanità e oggi governatore della Regione Lazio.
“La sanità privata – spiega il neopresidente – rappresenta un asset fondamentale per i cittadini. Il nostro servizio sanitario assicura la gratuità delle cure attraverso una libera scelta tra strutture pubbliche e private in convenzione. Non siamo quindi in competizione con il servizio pubblico ma vogliamo continuare all’insegna dell’efficientamento organizzativo a rafforzare l’offerta sanitaria. Nostro obiettivo è stato e resta quello di collaborare con le Istituzioni perchè riteniamo che lo scopo della sanità privata sia quello di integrare e risolvere le criticità del Sistema Sanitario nazionale”.
Tre i punti principali presentati da Colaci: il taglio delle liste d’attesa, la domiciliarità e il contratto collettivo. “Il SSN – spiega – può attraverso il proprio personale fornire prestazioni in base a parametri ben precisi. Il privato si propone di integrare e ampliare la gamma di servizi a partire subito dall’abbattimento delle liste d’attesa. Il nostro contributo può essere molto importante anche per quel che riguarda i servizi di domiciliarità: le strutture private, attraverso il sistema del convenzionamento, possono rappresentare un aiuto fondamentale per quei servizi che il Sistema sanitario pubblico non è in grado di realizzare. Infine lavoreremo affinchè si arrivi alla stesura di un contratto collettivo nazionale di lavoro unico dei servizi sociosanitari”.

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Mascherine, resta l’obbligo nei reparti con pazienti fragili

ROMA (ITALPRESS) – Dall’1 maggio l’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali sarà valido solo “all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura”. Negli altri reparti sarà la Direzione sanitaria a decidere, così come negli ambulatori e negli studi medici. E’ quanto prevede l’ordinanza emessa dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2023.
“E’ fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse – si legge nell’ordinanza -. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’art. 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017”.
“Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati al comma 1 e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria – prosegue l’ordinanza -. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza. Per quanto riguarda gli ambulatori medici, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali. Si rammenta infatti che non sussiste obbligo a livello normativo dal 31 ottobre 2022, in quanto l’art. 2-bis “Misure concernenti gli accessi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie” del D.L.
22/04/2021, n. 52, come modificato dall’articolo 4 , comma 1 lett. b) del D.L. 23/07/2021, n. 105, D.L. 23/07/2021, n. 105, è stato abrogato dall’art. 7-ter, comma 2, D.L. 31 ottobre 2022, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 dicembre 2022, n. 199″.
“Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonchè le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo”, si legge ancora nel testo emanato dal ministro Schillaci.

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Covid, Schillaci “Impegno per sanità sempre più vicina alle persone”

ROMA (ITALPRESS) – “Lo Spallanzani è stato un luogo simbolo, un baluardo della lotta al Covid-19 sin dalle prime ore della pandemia, sia sul terreno della ricerca che nella presa in carico di tanti pazienti. E’ stato un punto di riferimento nazionale e non solo”. Lo ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto questa mattina presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’angelo monumentale “Primavera di rinascita”, scultura donata dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia di Roma per testimoniare gratitudine al personale dello Spallanzani e, idealmente, a tutte le strutture sanitarie che hanno dato prova di uno spirito di sacrificio senza precedenti durante l’emergenza Covid19.
“Grazie a voi e a tutti i professionisti sanitari e socio-sanitari, grazie alla ricerca e ai vaccini – ha sottolineato – ci stiamo lasciando la pandemia alle spalle. Il trend dei dati continua a essere rassicurante, soprattutto per quanto riguarda la pressione sugli ospedali. Ci avviamo verso l’estate e guardiamo al prossimo autunno con ottimismo, fiduciosi che l’Oms a breve dichiari la fine della pandemia”.
Il Ministro Schillaci ha ribadito la necessità di “valorizzare il capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale sia dal punto di vista economico che professionale. E’ quello che stiamo facendo. Siamo partiti con le prime misure dal settore dell’emergenza-urgenza e andremo avanti con una riorganizzazione complessiva del nostro servizio sanitario. La lezione imparata in questi anni – ha concluso – non deve andare dispersa e insieme possiamo far rinascere una sanità sempre più vicina alle persone”.
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